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Il change management petrucciani-23 10 2015
1.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Il Change Management: approcci e stato dell’arte Paolo Petrucciani socio APCO certificato (dal 1994) Epistema Srl APCO Meeting - Lazio 2015 Roma – 23 ottobre 2015
2.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Obiettivi dell’incontro fornire le motivazioni e gli scenari di base che innescano il cambiamento per dare consapevolezza della «prontezza di risposta» necessaria illustrare alcune tecniche per analizzare e implementare i cambiamenti individuare le recenti modifiche del contesto globale, le necessità di adattamento continuo e i criteri e le regole irrinunciabili per gestire il cambiamento richiesto alle aziende (e ai consulenti che li assistono) presentare un caso aziendale risolto (engaged customer) e i benefici economici ed organizzativi tratti dal cliente mostrare ulteriori prospettive e frontiere per le tecniche di cambiamento future e alcuni nuovi protocolli illustrare alcuni diagnostici sul cambiamento e sull’innovazione disponibili
3.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Agenda approcci al cambiamento preparazione al cambiamento implementazione del cambiamento stato dell’arte protocolli di organizational change (2 esempi) nuove dimensioni del cambiamento usual vs new un caso aziendale prospettive … e nuove frontiere esempi di «nuovi» progetti in area organizzazione e risorse umane diagnostici disponibili sul cambiamento e sull’innovazione
4.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore approcci al cambiamento
5.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore preparazione al cambiamento Modifiche ambientali rilevanti Approcci hard e soft nel change management Azioni nei 3 stadi del cambiamento
6.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Modifiche ambientali rilevanti Le modificazioni sociali, culturali ed economico/finanziarie costringono le aziende ad una costante e continua ricerca di messaggi-chiave per indirizzare la produzione verso obiettivi che servano puntualmente il mercato industriale, dei servizi e quello sociale. Alcune costanti di questi processi sono: andamento della domanda di mercato fluttuante e instabile ricerca e analisi continua dei bisogni studio e individuazione di opportunità produttive in grado di creare alti valori aggiunti e consistenti ritorni sugli investimenti e/o sul capitale investito in attività (fixed assets) forte attenzione alla qualità, affidabilità e completezza dei prodotti/servizi
7.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Approcci hard e soft nel change management 3 elementi dell’approccio hard Eliminazione dei servizi e delle attività a basso valore aggiunto Outsourcing di attività e di servizi che possono essere «acquistati» a minor costo, o con più alta qualità, o entrambe, da fornitori esterni Re-engineering delle attività che sono strategicamente troppo importanti da esternalizzare, con l’obiettivo di tagliare i costi e migliorare la qualità .... quasi sempre questo implica downsizing, ristrutturazioni, vendita di rami d’azienda, possibili licenziamenti, mobilità, ecc.. 3 elementi dell’approccio soft Valorizzazione migliore del capitale umano e del know-how accumulato (espansione delle conoscenze tecniche) Investimenti in innovazione, creatività, pensiero laterale, per diversificare le attività e/o ampliare la gamma di prodotti/servizi (espansione delle capacità ideative e intellettive, e delle competenze e skill specialistiche, uso del cervello destro) Re-engineering dei sistemi gestionali attraverso introduzione di maggiore partecipazione, coinvolgimento, teamworking, coesione, identità aziendale sui «valori-chiave» (vision & management deployment) .... quasi sempre questo implica liberare energia, ottimizzare le competenze e i punti forti delle risorse umane in azienda, dare spazio a iniziativa personale, creare empowerment, ecc.
8.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Azioni nei 3 stadi del cambiamento (Kurt Lewin-Edgar Schein) da «planned change» a «managed change» Scongelamento (unfreezing) creazione di consapevolezza del bisogno di cambiare creazione del clima adatto per cambiare alterazione delle forze agenti sugli individui dell’organizzazione in modo che il loro «equilibrio» sia sufficientemente «sollecitato» per motivarne il cambiamento azioni di pressione per attuare modifiche azioni di riduzione delle resistenze Spostamento (moving) modifica della «grandezza/importanza» delle forze che definiscono la situazione iniziale presentazione di una «precisa direzione di cambiamento» sviluppo di nuovi metodi e processi di apprendimento orientati alle nuove attitudini e comportamenti Ricongelamento (refreezing) rinforzo delle modifiche che sono avvenute ri-creazione e mantenimento stabile del nuovo equilibrio organizzativo generato azioni di facilitazione dell’integrazione azioni di facilitazione dell’assimilazione del cambiamento nei singoli individui
9.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Implementazione del cambiamento Processi top-down, bottom-up e misti 5 processi-chiave per implementare con successo: Processo 1: Chiarire i piani Processo 2: Integrare le nuove prassi o i nuovi sistemi Processo 3: Stimolare l’apprendimento del «nuovo» e l’impegno Processo 4: Velocizzare la «proprietà del cambiamento» Processo 5: Dare e ricevere feed-back continui (monitorare, valutare, mettere a punto)
10.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Processi top-down, bottom-up e misti top-down bottom-up misto Approccio top-down: il cambiamento viene iniziato ai più alti livelli manageriali, che devono aiutare e sostenere i programmi ai vari livelli organizzativi oltre a promuovere coinvolgimento spinto di tutte le popolazioni aziendali interessate (processo di emulazione) Approccio bottom-up: il cambiamento viene iniziato ai più bassi livelli operativi, il top management può non essere coinvolto direttamente, ma deve permettere i cambiamenti necessari (processo di delega operativa) Approccio misto: il cambiamento viene iniziato ai medi livelli manageriali, a livello di impostazione, con contemporanee comunicazioni verso l’alto (richiesta di suggerimenti/autorizzazioni per le scelte definitive) e verso il basso (realizzazione dei dettagli operativi dei cambiamenti produttivi od organizzativi) (processo di diffusione e coinvolgimento)
11.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore 5 processi-chiave per implementare con successo «I leader e i consulenti di successo realizzano piani concreti, ma l’implementazione è di più della semplice pianificazione, è un processo» Processo 1: Chiarire i piani Un processo in cui gli implementatori definiscono, documentano e specificano il cambiamento Processo 2: Integrare le nuove prassi o i nuovi sistemi Un processo nel quale l’organizzazione incorpora il cambiamento nelle sue attività operative Processo 3: Stimolare l’apprendimento del «nuovo» e l’impegno Un processo che facilita programmi nei quali gli utenti finali apprendono ed utilizzano i nuovi approcci e le nuove procedure Processo 4: Velocizzare la «proprietà del cambiamento» Un processo attraverso il quale gli utenti finali riescono ad identificare i nuovi processi e le nuove procedure come propri, piuttosto che considerarli come cambiamenti imposti dall’alto Processo 5: Dare e ricevere feed-back continui (monitorare, valutare, mettere a punto) Un processo in cui viene specificato un obiettivo dettagliato e l’input dal team viene usato per giudicare la sua efficacia nel piano di implementazione
12.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore stato dell’arte
13.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore protocolli di organizational change (2 esempi) Organizational Change Methodology (HayGroup) Change Management planning model (Melcrum)
14.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Organizational Change Methodology (HayGroup) Fase 1 Fissare la direzione Fase 2 Design Fase 3 Creare/Costruire Fase 4 Far avvenire Chiarire i temi/le opportunità Effettuare una gap analysis per raggiungere i risultati desiderati Definire lo scopo e la natura dell’allineamento Analizzare le aree obiettivo Disegnare il modello per il futuro Comunicare il disegno e guadagnare impegno Sviluppare piani di azione mirati Creare prototipi di lavoro Valutare le dimostrazioni Costruire le infrastrutture rimanenti Comunicare il processo di conversione Misurare i risultati e affinarli Dispiegare il cambiamento
15.
Copyright 2015 -
Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Change Management planning model (Melcrum) target raggiunti ? valutare fine contrattare aspettative stabilite ? no ricercare stakeholders intervistati ? no sviluppare audience coinvolta ? no no implementare prontezza valutata ? no checkpoint ATTIVITÀ • Identificare gli stakeholders-chiave, sia quelli che hanno bisogno di cambiare sia quelli necessari al cambiamento • Indagare gli stakeholders per comprendere conoscenze e sentimenti riguardo lo stato corrente, l’impatto del cambiamento, le verosimili azioni e preoccupazioni, suggerimenti sulla comunicazione • Fissare chiari e misurabili obiettivi di cambiamento • Determinare i criteri di successo • Definire lo scopo del progetto, i «deliverables», le risorse richieste, il budget e il timing • Disegnare il piano di comunicazione • Allineare i processi di comunicazione, la leadership e le risorse umane • Creare prototipi di comunicazione • Testare i messaggi con un audience «target» • Ottenere le necessarie approvazioni • Finalizzare e produrre i contenuti della comunicazione • Assicurare che tutti i partners di supporto siano pronti a rendere operativo il cambiamento • Prendere le decisioni finali di implementazione • Comunicare il cambiamento • Misurare i risultati verso i criteri di successo • Presentare i risultati ai protagonisti del cambiamento • Fornire comunicazione supplementare quando necessario Determinare obiettivi e prodotti del cambiamento Analizzare implicazioni e percezioni del cambiamento Creare, testare e produrre i contenuti del cambiamento Realizzare e comunicare il cambiamento Calibrare, titolare e presentare i risultatisi si si si si
16.
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore nuove dimensioni del cambiamento Nuove modifiche ambientali rilevanti Adattamenti nel change management Criteri e regole di organizational change
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Nuove modifiche ambientali rilevanti Riduzione diffusa dei vantaggi economici degli anni ’90 e progressiva caduta (1999-2001) e ripresa della new economy (dal 2010) e delle economie utilitaristiche (attuale) Differenziazione ed estrema competizione dei costi di produzione con impatto sui prezzi (es. Giappone/USA/Europa, Cina/Corea, BRICS in generale e Paesi emergenti) Specializzazione spinta delle competenze per sostenere il vantaggio competitivo Innovazione spinta di prodotto («revamping») per recuperare competitività e domanda Capitale umano sempre più presente ed emergenza dell’economia della conoscenza (knowledge economy) come leva strategica (es. mondo finanziario) Sistemi di regole e norme crescenti a livello globale (regulations upgrading) (ambiente, energia, salute, proprietà, diritti, cultura, sociale, sicurezza, dati, etica, ecc.) Tolleranza organizzativa vs disciplina organizzativa vs azienda come «teatro/cucina» Impatti, interazioni, feed-back Sistema di comunicazioni e relazioni Nuovi modelli sociali e culturali Nuovi comportamenti economici e finanziari Nuovi sistemi aziendali
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Adattamenti nel change management (1) tempo ampiezzadelcambiamento • Il modello di Change management non cambia bensì …… si adatta • Riduce i cicli di U=unfreezing, M=moving, R=refreezing • a volte il ∆t tra R e il rinnovo di U è molto piccolo (es. mercato cellulari) U M R U M R U M R
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Adattamenti nel change management (2)ampiezzadelcambiamento • Da «managing Change» a … «monitoring continuous Change» … a … «following/anticipating/riding Change» U M R U M R U M R tempo
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Criteri e regole di organizational change (1) Ogni nuovo modello di organizational change deve prevedere, come metodo di lavoro comune, i seguenti elementi: la definizione di alcuni protocolli standard la possibilità di introdurre adattamenti continui nelle fasi-chiave … . tenuto conto della stabilità di fondo degli indirizzi aziendali del committente (ad es. per il mantenimento del brand), prevalentemente legati alla comunicazione del «proprio valore verso i clienti serviti» e che giocano sull’effetto «memoria storica»
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Criteri e regole di organizational change (2) Ogni nuovo modello di organizational change, sul fronte aziendale e di mercato, deve quindi rispondere a dei requisiti, nel suo divenire progettuale: che osservano, nell’arco temporale definito: i cambiamenti del management (culturali, valoriali, umani, … ) il cambiamento dei prodotti/ servizi il cambiamento della domanda (del mercato) il cambiamento della competizione nell’offerta (al mercato) ... e che realizzano, nell’arco temporale definito: «valore continuo» per i vari stakeholders: clienti (consumers/ customers), dipendenti e i cittadini/ utenti «effetto memoria» una riduzione di tempi e spazi di «delivery» ai clienti (es. PC e web per interazione virtuale/ non fisica, luoghi e sedi localizzate o delocalizzate opportune per interazione fisica)
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore usual vs new
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore un caso aziendale Le motivazioni del progetto di cambiamento L’approccio alla soluzione I benefici economici ed organizzativi per il cliente
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Le motivazioni del progetto di cambiamento (2004) Azienda chimica multinazionale (~7000 dipendenti, di cui ~280 in italia) Durata del rapporto di consulenza: dal 1993 al 2012 (a impulso/periodi) Fatturato FY 2004 (marzo 2005): ~US $ 4,2 billions (~€ 3,5 miliardi) Motivazione aziendale implicita Ricerca di un migliore posizionamento di mercato in europa in un segmento attrattivo (catalizzatori per combustione) Motivazione aziendale esplicita sul segmento di competizione Necessità di entrare nel mercato «automotive» in modo più aggressivo e veloce Necessità di certificazione ISO/TS 16949, per poter operare correttamente e ad armi pari con la concorrenza nel mercato europeo (catalizzatori per auto, moto, bus, trucks, ecc.) Necessità di un nuovo modello organizzativo e professionale che richiedeva la certificazione dei processi di produzione e delle competenze del personale Necessità di creare una cultura di maggiore orientamento al mercato, modificare gli stili di comportamento, ripensare i processi di produzione e pianificazione Creazione di nuova formazione del personale di fabbrica sui processi di produzione
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore L’approccio alla soluzione (1) Analisi del problema Ricerca del maggiore vantaggio per l’azienda in termini di ROI del progetto di cambiamento e dell’intervento di consulenza Soluzione offerta da Epistema al Site Italia: creazione di job families e di analisi dei ruoli (operatori, impiegati, quadri di produzione) creazione del modello di competenze e del modello del know-how (role requirements) per operare nel segmento automotive estensione progressiva del progetto «job families» a tutto il personale (sales, marketing, produzione, tecnologia di processo, ingegneria, finanza, human resources, security, ICT, acquisti, manutenzione), e relativa manutenzione principali risultati ottenuti: certificazione ISO/TS 16949 da parte Lloyd’s (2004…) riconoscimento da casa madre del modello organizzativo-descrittivo dei ruoli (sia legati ai processi aziendali interessati sia alle altre staff) e relativa gestione (sviluppo, retribuzioni)
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Lo schema del percorso di consulenza classico (usual) previsto dal processo di change management intrapreso dal cliente Definire la direzione e gli obiettivi, con il cliente Attivare il design del cambiamento e realizzare le azioni concordate Valutare i benefici attesi e i vari passi dell’intervento Creare le condizioni per una maggiore stabilità organizzativa post-cambiamento Verificare i risultati raggiunti e il livello di consapevolezza interna … Follow-up e ipotesi progettuali future di ulteriore miglioramento Fase 1 Fase 2 Fase 4 Fase 5 Fase 6 Fase 3 L’approccio alla soluzione (2) - usual
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore L’approccio alla soluzione (3) - … vs new Lo schema del percorso di consulenza applicato al processo di change management intrapreso dal cliente, con scorciatoie e accorgimenti (new) («tips and cheats») • Accorciare le fasi previste • Saltare parti di fasi non essenziali • Creare continui feed-back interni • Rivedere e migliorare il processo in corso d’opera • Catalizzare le motivazioni al cambiamento • Creare «oscillazioni utili» per il progetto • Accelerazione legata a: «imparare dagli errori» • Adattamento continuo Definire la direzione e gli obiettivi, con il cliente Attivare il design del cambiamento e realizzare le azioni concordate Valutare i benefici attesi e i vari passi dell’intervento Creare le condizioni per una maggiore stabilità organizzativa post- cambiamento Verificare i risultati raggiunti e il livello di consapevolezza interna … Follow-on e valutazioni di ulteriori ampliamenti e miglioramenti molto ridotto parziale Fase 1 Fase 2 Fase 4 Fase 5 Fase 3 Feed-back intermedio-Review Feed-back intermedio Review Fase 6
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore I benefici economici ed organizzativi per il cliente Risparmio sui costi del progetto specifico di consulenza di circa: € 30K Riduzione dei tempi di delivery: da 12 mesi a 6 mesi (minor tempo impegnato per il cliente e le persone dedicate) Rapida introduzione del sistema di «job families blue print» e diffusione all’interno molto accelerata: entro i primi 3-4 mesi (accelerated learning) Approvazione del modello da parte di casa madre: entro i primi 2 mesi Management più coeso Personale più allineato sulle «cose da fare e conoscere» (compliance ISO/TS 16949) Maggiore precisione sui tempi e sulle tematiche di formazione da scegliere per ridurre i gap esistenti (con riduzione dei costi dei relativi fornitori)
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore prospettive … . e nuove frontiere prospettive … . Rapid Change Implementation © (RCI) (HayGroup) … . e nuove frontiere dynamic change self-organizing change organic change biological change
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore • Identificare, costruire e implementare l’infrastruttura del cambiamento • Costruire ricompense di transizione • Trasferire skill di soppravvivenza al cambiamento • Condividere l’informazione e costruire il «momentum» attraverso comunicazione strategica prospettive … : Rapid Change Implementation (RCI) © (HayGroup) 5 step-chiave per un change management di successo ed un sostenibile cambiamento del business: una metodologia in 5 fasi Decodificare la strategia Creare il piano del cambiamento Creare competenze e capacità di cambiare Disegnare soluzioni organizzative innovative Sviluppare e dispiegare Rinforzare e sostenere • Tradurre la strategia del cliente in iniziative e responsabilità attivabili • Illustrare la desiderabilità e la fattibilità del cambiamento richiesto o della nuova strategia chiarificandone i benefici • Definire, dare scopo e mettere in ordine di priorità le azioni per il raggiungimento di guadagni di medio termine e di lungo termine • Identificare soluzioni innovative • Disegnare componenti di soluzioni integrate • Identificare, simulare e validare le configurazioni delle soluzioni appropriate • Giustificare la conquista di benefici di business • Costruire soluzioni integrate per il cambiamento • Dimostrare il modello della soluzione che funziona • Implementare il dettaglio delle soluzioni • Raggiungere e misurare i benefici del cambiamento • Rinforzare e sostenere il miglioramento continuo t Timeframe squeeze (es. 24 mesi 12 mesi)
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore … e nuove frontiere ... dynamic change tempo Dynamic change semplice Dynamic change complesso sistemi di logistica strategie di marketing e vendite processi per gestione human resources processi di produzione R = refreezing M = moving U = unfreezing U M R U M R U M R U M R U M R U M R U M R
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore … e nuove frontiere ... self-organizing change caratteristiche degli approcci di self-organizing change • Determinazione dell’ordine • Natura del pensiero • Leadership • Orientamento • energia intrinseca, esplorazione, trial and error, confini aperti, dinamicità tra ordine e caos, comprensione progressiva del sistema completo • creatività, lavorare con la mente incoscia, guidata dall’energia e dai sentimenti, generare e sintetizzare, ricerca di ciò che è giusto/corretto/efficace • facilitazione, usare punti-chiave per riflettere i progressi, enfatizzare la motivazione intrinseca (mission, vision) vs quella estrinseca (ricompense), processo dinamico .. flussi .. ritmo, crescita nella fiducia reciproca tra i membri • attendersi svolte e passi significativi, misurare ogni cosa che mescola nuove idee e che produce disordine, un pò di caos è essenziale • Metafora del cambiamento • organismo vivente, democrazia, dialogo vs macchina, monarchia, meeting classico
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore … e nuove frontiere ... organic change caratteristiche degli approcci di organic change • basata sul contributo individuale [conoscenze speciali ed esperienza] riferito ai principali compiti comuni di interesse • Distribuzione dei compiti • Natura dei compiti • Definizione dei compiti • Scopo e localizzazione dei compiti • Struttura di controllo • Struttura della comunicazione • Governance/Conformance • Valori • Prestigio • natura “realistica” e bilanciata dei contributi individuali, come sottoinsieme dei compiti comuni • aggiustamenti e ridefinizione continua attraverso interazioni con altri soggetti interessati/coinvolti • responsabilità “diffuse/sparse” tra i membri (senza ricerca di collocazione dei problemi super, sub e lateral); assenza di onniscienze gerarchiche, conoscenze basate sul principio “qui ed ora”, ovunque nella rete • a rete, comunità di interessi (quindi condivisa e … accettata) • comunicazione laterale (più stato consultivo che sistema di comando) (… ma decidere i tempi) • informazioni e suggerimenti/consigli più che istruzioni e decisioni; ampiezza dell’impegno vs diritti/obblighi • impegno sul fine comune e sull’”ethos tecnologico” del progresso e dell’espansione raggiunta più che sulla lealtà e l’obbidienza • importanza legata all’affiliazione e all’expertise, valida negli ambienti industriali esterni all’azienda
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore … e nuove frontiere ... biological change - 1 reagenti prodotti energia liberata Ri Ri+ 1 energia donata vettori di energiaenzimi vettori di energia …. velocità (riduzione del tempo per la reazione) sopravvivenza (assenza di alterazione/distruzione, usati come catalizzatori che possono essere riusati) specificità (struttura selettiva e legante del sito che accetta solo specifici reagenti) aggiustamento (reazioni di assemblaggio e disassemblaggio dei reagenti) Metabolismo cellulare
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore … e nuove frontiere ... biological change - 2 obiettivi/condizioni di cambiamento stato 1 riduzioni Ci Ci+1 ampliamenti strumenti/mezziagenti di cambiamento strumenti/mezzi stato 2 velocità (riduzione del tempo per il cambiamento) sopravvivenza (catalizzazione delle metodologie che possono essere riusate) specificità (struttura selettiva dei ruoli svolti per specifici cambiamenti) aggiustamento (revisione/modifica delle condizioni di cambiamento) Trasformazione organizzativa
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Esempi di «nuovi» progetti in area organizzazione e risorse umane … . soft re-engineering e right-sizing recupero di efficienza organizzativa attraverso nuovi rapporti cliente- fornitore interno modifiche/ adattamento dei sistemi di competenze per competere sul mercato (nuove tecnologie, nuove metodologie) ri-uso e valorizzazione di competenze umane esistenti (human capital) modifiche culturali/ valoriali per aggredire nuovi mercati e sostenere il business, battendosi ad armi pari con la concorrenza/ competitors progetti di knowledge management per rendere esplicita e valorizzare la conoscenza tacita valutazione e utilizzo appropriato di medi e bassi potenziali nuovi sistemi di compensation (da fisso a variabile e da pay-for- performance ad un mix di pay-for-competence/ knowledge e pay-for- performance) … .
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore bibliografia selezionata David Nadler, Adrian Slywotzky: «Management as Parallel Processing» – Mercer Management Journal 16 – 2004 Paolo Petrucciani: «Final Reports – Engelhard Spa, Engelhard Italiana Srl – Specifiche Ruoli» – febbraio-marzo 2004 Jeffrey S. Rose: «Lessons from life – The biology of business transformation – managing change», Journal of Physician Executive, September 2001 Rapid Change Implementation ® - Methodology Guide for Hay Consultants -1998 © - Hay Management Consultants Jim Rough: «Dynamic Facilitation and the Magic of Self-Organizing Change», Journal of Quality and Participation, June 1997 Lyle M.Spencer, Jr.: «Reengineering Human Resources», John Wiley & Sons, Inc. New York, 1995 Janie Daniel Duck: «Managing Change: the Art of balancing», Harvard Business Review, Volume 71, n.6, November-December 1993 Franco D’Egidio: «Il Change Management - Il pensiero creativo e le strategie delle aziende ultraveloci», Franco Angeli, 3a edizione, Milano, 1993 Michael Beer, Russell A.Eisenstat, Bert Spector: «Why change programs don’t produce change?», Harvard Business Review, Volume 68, n.6, November-December 1990 Andrew D.Szilagyi, Jr., Marc J.Wallace, Jr.: «Organizational Behaviour and Performance», Harper Collins Publishers, USA, 5th edition, 1990 Paolo Petrucciani: «Verso il duemila: incertezze e valori», Tempo Economico, nn.299-300, Luglio-Agosto 1990, Anno XXVII, Milano Murray M.Dalziel, Sthephen C.Schoonover: «Changing Ways - A practical tool for implementing change within your organizations», Amacom (American Management Association), New York, 1988 Paolo Petrucciani: «L’impatto organizzativo dei sistemi a supporto delle decisioni», Informatica e Direzione Aziendale, Cedis Editrice, Anno 3, n.6, Giugno 1988, Roma D.E.Zand, R.E.Sorenson: «Theory of Change and the effective use of Management Science», Administrative Science Quarterly, Volume 20, n.4, December 1975 Harold J.Leavitt: «Applied organizational changes in industry: Structural, Technological and Human approaches», in «New Perspectives in Organization Research», John Wiley & Sons, Inc., New York, 1964 Tom Burns, G.M. Stalker: «The management of innovation», London, Tavistock Publications, 1961 Kurt Lewin: «Field theory in social science», New York: Harper and Row, 1951
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore diagnostici disponibili sul cambiamento e sull’innovazione
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Cambiamento – change readiness assessment RTR (re-engineering team readiness) (McBer & Company) CRA (change readiness assessment) PCRA (performance change readiness assessment) Innovazione - assessment ICA (innovation’s culture assessment) (MIT-Boston)
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore RTR (re-engineering team readiness) (McBer & Company) - 1 Attraverso lo strumento RTR è possibile valutare lo stato di prontezza al cambiamento di un gruppo o team, individuando su quali fattori agire per velocizzare l’allineamento interno e migliorare lo stato di affiatamento Attraverso un questionario a 32 domande sono esaminate tre categorie di macrodimensioni: competenze distintive del gruppo/ team, stile di leadership, clima organizzativo, e viene stilato un «team readiness index». Lo strumento è basato sia su un self-assessment che su una valutazione degli altri membri del gruppo/ team Un punteggio più basso in un determinato fattore indica un’area di priorità per stimolare una migliore prontezza al cambiamento, precisando anche le aree di miglioramento specifiche e il percorso di lavoro più adatto Compilazione questionario -circa 30’ x valutato (auto-valutazione, rating/ valutazione di altri 3 membri max del team/ gruppo), individuale e/ o collettiva Il costo dell’intervento prevede: somministrazione strumento, raccolta score di self- assessment e di altri 3 membri singoli o come team, elaborazione sw da 10 a 20 partecipanti, report di diagnosi dettagliata, eventuali suggerimenti personalizzati Partecipanti: Team di Direttori, Team/ Change Leaders, singoli team members Tipo somministrazione: Workshop di gruppo Strumentazione cartacea e scoring elettronico
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore M N O P 4 3,5 3 3,13 2,94 2,5 2,63 2,69 2 1,5 1 0 2,63 2,94 2,69 3,13 Clima organizzativo standards chiarezza ricompense impegno nel team I J K L 4 3,5 3 3,19 3,06 3,13 2,75 2,5 2 1,5 1 0 2,75 3,19 3,06 3,13 autoritario affiliativo democratico allenatore (coach) Team Leadership A B C D R F G H 4 3,5 3,63 3,69 3,31 3,38 3,31 3,44 3 3,13 2,94 2,5 2 1,5 1 0 3,63 3,31 3,38 3,69 3,31 3,44 3,13 2,94 Competenze orientamento al risultato pensiero analitico orientamento al servizio al cliente influenza/ persuasione iniziativa orientamento al team pensiero discontinuo know-how tecnologico copertina strumento scoring dimensioni di analisi (competenze, team leadership, clima organizzativo) domande di indagine RTR Reengineering Team Readiness Index (RTRI) TEAM DEVELOPMENT 0 CAUTION 43,532,521,51 Management Readiness Index (MRI) TeamClimateIndex(TCI) 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 GO RTR (re-engineering team readiness) (McBer & Company) - 2
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore CRA (change readiness assessment) - 1 Attraverso lo strumento CRA è possibile valutare lo stato di prontezza al cambiamento in azienda, individuando su quali fattori agire per velocizzare l’allineamento sia sul fronte organizzativo che personale Lo strumento richiede di individuare 3 importanti cambiamenti recenti avvenuti negli ultimi 2-3 anni e presenta alcune dimensioni per valutarli: livello di pianificazione, senso dell’urgenza applicato, supporto da parte degli stakeholder (vertice, colleghi, esterni), focus della leadership, impatto sui risultati Attraverso una Matrice di cambiamento «Change Readiness Matrix», basata sui risultati del fronte organizzativo e individuale, è poi possibile verificare lo stato della situazione e prevedere le condizioni di partenza per ulteriori cambiamenti importanti in azienda e quali sono i sintetici punti di miglioramento, per evitare sprechi e perdite di tempo, stress, demotivazioni o frustrazioni Compilazione questionario - circa 30’, individuale e/ o in gruppo Il costo dell’intervento prevede: somministrazione strumento, raccolta score di assessment da parte partecipanti, elaborazione sw da 10 a 20 partecipanti, report di diagnosi sintetica da discutere, eventuali suggerimenti personalizzati Partecipanti: Direttori, Team/ Change Leaders, singoli key-roles o individui Tipo somministrazione: individuale e/ o Workshop di gruppo Strumentazione cartacea e scoring elettronico
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore copertina strumento scoring tipi di cambiamento (organizzativi, personali) domande di indagine 0 Leadership/PersonalChangeCapacity(LCC) 6 5 4 3 2 1 1 CRM Change Readiness Matrix (CRM) Organizational Change Capacity (OCC) 8 7 8 765432 readyto change readyto resistance readyto frustration readyto learning 8 7 6 6 6 5,5 5 5 4,5 4 3 2 1 0 6,00 5,00 6,00 5,50 4,50 pianificazione senso dell'urgenza supporto personale focus della leadership Cambiamenti personali (best in class) impatto sui risultati 8 8 7 7 7 6 6 5 5 4 3 2 1 0 7,00 8,00 5,00 7,00 6,00 pianificazione senso dell'urgenza supporto dagli stakeholder focus della leadership impatto sui risultati Cambiamenti organizzativi (best in class) CRA (change readiness assessment) - 2
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore PCRA (performance change readiness assessment) - 1 Attraverso lo strumento PCRA è possibile valutare lo stato di prontezza al cambiamento per l’introduzione di sistemi avanzati di misurazione della performance aziendale, individuando su quali fattori e caratteristiche agire per velocizzare l’allineamento sia sul fronte organizzativo che gestionale Lo strumento richiede di valutare 3 sezioni relative al cambiamento in corso: «Creare la spinta», «Supportare le persone», «Gestire il processo». In ogni sezione sono presentate 4 caratteristiche/ dimensioni specifiche di indagine Attraverso una Matrice di posizionamento «Performance Change Readiness Matrix», basata sui risultati delle varie risposte alle 3 sezioni, è possibile verificare sinteticamente lo stato della situazione in corso e prevedere le condizioni di partenza per ulteriori miglioramenti, per valorizzazioni interne, affinamento delle procedure e dei processi, impegno nel cambiamento da parte dei vari stakeholder interessati Compilazione questionario - circa 30’, individuale e/ o in gruppo Il costo dell’intervento prevede: somministrazione strumento, raccolta score di assessment da parte partecipanti, elaborazione sw da 10 a 20 partecipanti, report di diagnosi sintetica da discutere, eventuali suggerimenti personalizzati Partecipanti: Direttori, Team/ Change Leaders, singoli key-roles o individui Tipo somministrazione: individuale e/ o Workshop di gruppo Strumentazione cartacea e scoring elettronico
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore copertina strumento general scoring dimensioni/ caratteristiche domande di indagine 0 Prontezza 432 Gestire il processo (GIP) - Index 6 5 4 3 2 1 1 Creare la spinta (CLS) - Index Supportare le persone (SLP) - Index strong readiness weak readiness mediumreadiness 2,50 3,00 3,50 4,50 3,50 2,50 4,50 6,00 2,50 3,00 4,00 4,00 0,00 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 4,00 4,50 5,00 5,50 6,00 Strategia e obiettivi di business Leadership & Sponsorship Creare le misure Identificazione e valutazione degli stakeholder Allineamento culturale Allineamento tra prassi di business e persone Formazione e sviluppo del personale Transizione della leadership Gestione del programma e dei progetti Governance e Gestione del conflitto Misurazione della performance Valutazione e debrief / aggiornamento PCRM - Performance Change Readiness Matrix weak readiness medium readiness strong readiness Creare la spinta Supportare le persone Gestire il processo PCRA (performance change readiness assessment) - 2
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore ICA (innovation’s culture assessment) (MIT-Boston) - 1 Il diagnostico ICA ideato da alcuni professori del Babson College – MIT nel 2013 permette di valutare lo stato dell’innovazione in un’azienda, individuando aree deboli e forti in relazione a 3 componenti «soft» (valori, comportamenti, clima) e 3 componenti «hard» dell’organizzazione (risorse, processi, successo) Lo strumento introduce un nuovo protocollo per analizzare la cultura aziendale dell’innovazione, attraverso una valutazione percettiva graduata di 54 elementi singoli, raggruppati in 18 fattori, costituenti le 6 componenti indicate, e suggerisce dove investire, mantenere o disinvestire energie e risorse È uno strumento preciso e snello per a) velocizzare e innovare la strategia di business, tramite la costruzione di un piano di azioni per sostenere la competizione e avere un maggior successo con i propri clienti, b) per costruire nuove relazioni e strategie tra funzioni e top management e tra capi e collaboratori, sfruttando i talenti interni esistenti e le «best practices aziendali» Compilazione template dedicato - circa 30’-45’ individuale L’intervento prevede le seguenti fasi: somministrazione strumento, raccolta valutazioni, elaborazione risultati da 10 a 30 partecipanti, report di diagnosi sulle componenti forti e deboli, eventuali suggerimenti per un piano mirato di potenziamento dell’innovazione sulla base della strategia competitiva attesa Partecipanti: parti «alte» (Direttori, Ruoli-chiave), «intermedie» (Middle Management, Quadri) e «basse» (Low Management, Impiegati) Tipo somministrazione: 2 Workshop di gruppo Strumentazione cartacea, scoring elettronico
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Epistema © - tutti i diritti riservati – è vietata la riproduzione - la circolazione è consentita agli autorizzati dall’autore Clima Comportamenti Valori Successo Processi Risorse ELEMENTI FATTORI COMPONENTI FATTORIELEMENTI questionario scoring innovazione dimensioni di indagine 0,00 1,00 2,00 3,00 4,00 5,00 6,00 7,00 8,00 9,00 10,00 11,00 12,00 13,00 14,00 15,00 16,00 17,00 18,00 VALORI COMPORTAMENTI CLIMA RISORSE PROCESSI SUCCESSO 7,00 4,67 9,33 7,67 8,00 13,67 valorimin-maxmedieblocco Diagnosi della Cultura di Innovazione aziendale [MIT ©2013] (Ranking 6 Componenti fondamentali) Lato "Soft" dell'Innovazione Lato "Hard" dell'Innovazione nota: valori piu' alti = piu' forti BLOCCHI FATTORI ELEMENTI DOMANDE PER L'INDAGINE PUNTI ELEMENTO affamata Abbiamo un ardente desiderio di esplorare opportunità e di creare nuove cose. ambigua Abbiamo un sano appetito e una tolleranza per l'incertezza quando dobbiamo perseguire nuove opportunità. orientata all'azione Quando identifichiamo nuove opportunità evitiamo la paralisi dovuta all'analisi, mostrando una propensione all'azione. immaginazione Incoraggiamo nuovi modi di pensare e soluzioni da diverse prospettive. autonomia Il nostro posto di lavoro ci dà la libertà di perseguire nuove opportunità. divertente Ci dilettiamo ad essere spontanei e non abbiamo paura di ridere di noi stessi. curiosità Siamo bravi a fare domande nella ricerca delle cose sconosciute. sperimentazione Nei nostri sforzi di innovazione sperimentiamo continuamente. insuccesso Non abbiamo paura di sbagliare e trattiamo gli insuccessi come opportunità di ispirare I nostri capi ci ispirano con una visione del futuro e un'articolazione delle opportunità per l'organizzazione. sfidare I nostri capi frequentemente ci sfidano a pensare ed agire imprenditorialmente. imitare I nostri capi danno forma concreta ai corretti comportamenti di innovazione da farci seguire. coach Nei nostri sforzi di innovazione i nostri capi dedicano tempo ad allenarci e a darci feedback. iniziativa Nella nostra organizzazione le persone a tutti i livelli prendono proattivamente l'iniziativa di innovare. supporto I nostri capi forniscono supporto ai membri del gruppo di progetto sia in caso di successo che di insuccesso. influenza I nostri capi usano le strategie di influenza appropriate per aiutarci a navigare tra gli ostacoli organizzativi. adattamento Quando necessario i nostri capi sono abili nel modificare e cambiare il corso delle azioni. grinta I nostri capi persistono nell'inseguire le opportunità anche di fronte ad avversità. comunità Abbiamo una comunità che parla un linguaggio comune sull'innovazione. diversità Apprezziamo, rispettiamo e facciamo leva sulle differenze che esistono nella nostra lavoro di gruppo Lavoriamo bene insieme in gruppi di lavoro per esplorare e cogliere le opportunità. fiducia Siamo coerenti nel fare davvero le cose cui diciamo di dare valore. integrità Mettiamo in discussione decisioni e azioni che non sono coerenti con i nostri valori. apertura Siamo in grado di dar voce liberamente alle nostre opinioni, anche su idee non convenzionali o controverse. burocrazia 0 Minimizziamo regole, politiche, procedure, burocrazia e rigidità per semplificare il nostro luogo di lavoro. responsabilità Le persone si assumono le responsabilità delle proprie azioni ed evitano di criticare gli altri. decision-making Le nostre persone sanno esattamente come avviare e far andare avanti le iniziative all'interno dell'organizzazione. campioni Abbiamo leader impegnati, desiderosi di diventare campioni di innovazione. esperti Disponiamo di esperti di innovazione che possono supportare i nostri progetti. talenti Abbiamo il talento interno per riuscire nei nostri progetti di innovazione. selezione Abbiamo implementato i giusti sistemi di selezione e assunzione per sostenere una cultura dell'innovazione. comunicazione Abbiamo buoni strumenti di collaborazione per sostenere i nostri sforzi di innovazione. ecosistema Siamo bravi nel far leva sulle nostre relazioni con fornitori e venditori finalizzate tempo Lasciamo alle persone un tempo dedicato per individuare nuove opportunità. denaro Abbiamo un budget dedicato alla ricerca di opportunità. spazio Abbiamo uno spazio fisico e/o virtuale dedicato alla ricerca di opportunità. generare Generiamo sistematicamente idee da un ampio e differenziato insieme di risorse. filtrare Filtriamo e raffiniamo metodicamente idee per identificare le opportunità più promettenti. dare priorità Selezioniamo le opportunità sulla base di portafoglio di rischio chiaramente articolato. prototipo Trasformiamo velocemente le opportunità promettenti in prototipi. iterazione Abbiamo dei circuiti efficaci di feedback tra la nostra organizzazione e la voce del cliente. rigetto Interrompiamo rapidamente i progetti sulla base di criteri di insuccesso predefiniti. flessibilità I nostri processi sono personalizzati per essere flessibili e basati sul contesto piuttosto che basati sul controllo e la burocrazia. lancio Lanciamo rapidamente sul mercato le opportunità più promettenti. scala Destiniamo rapidamente risorse per "scalare" le iniziative che mostrano promesse di clienti I nostri clienti ci considerano un'organizzazione innovativa. concorrenti La nostra performance di innovazione è molto migliore di altre aziende nel nostro settore. finanza I nostri sforzi di innovazione ci hanno portato ad una migliore prestazione finanziaria di altri nel nostro settore. scopo Trattiamo l'innovazione come una strategia a lungo termine piuttosto che a breve termine. disciplina Abbiamo un approccio disciplinato, approvato e includente all'innovazione. capacità I nostri progetti di innovazione hanno aiutato la nostra organizzazione a sviluppare nuove capacità che non avevamo tre anni fa. soddisfazione Sono soddisfatto dal mio livello di partecipazione alle nostre iniziative di innovazione. crescita Estendiamo e costruiamo consapevolmente le competenze del nostro personale attraverso la loro partecipazione a nuove iniziative. ricompense Ricompensiamo il personale per la partecipazione ad opportunità potenzialmente a rischio, a prescindere dal risultato. Survey sulla Cultura dell'Innovazione - MIT ©2013 (adattato da Epistema Srl ©2013 ) I blocchi costitutivi dell'Indagine sull'Innovazione Il modello di "Cultura dell'Innovazione" (Babson College - MIT-Massachusetts Institute of Technology) ha un totale di 6 componenti fondamentali, composti da 18 fattori e 54 elementi. Ogni conponente ha 3 fattori e ogni fattore è costituito da 3 elementi. I partecipanti all'Indagine devono valutare ognuno dei 54 elementi della loro organizzazione, utilizzando un punteggio su una scala da 1 a 7, e usando la seguente graduazione di riferimento nei valori estremi minimi, medi e massimi: 1 = poco o affatto sostenuto e incoraggiato o solo in una piccola parte/funzione dell'organizzazione, ..., = 4 = mediamente sostenuto e incoraggiato in una parte importante dell'organizzazione, ..., 7 = largamente sostenuto e incoraggiato o in una grande parte o in quasi tutte le funzioni dell'organizzazione. I punteggi degli elementi vengono poi sommati per ottenere la media di ogni fattore, a loro volta i fattori vengono sommati per ottenere la media di ogni componente fondamentale. La media complessiva dei 6 componenti viene chiamato "Quoziente di Innovazione". Da notare che la precisione dell'indagine aumenta al crescere della dimensione del campione, in particolare quando le risposte provengono da diversi livelli della gerarchia aziendale e da diverse unità aziendali. VALORI Imprenditorialità Abilitare COMPORTAMENTI Energizzare Coinvolgere Creatività Apprendimento Sistemi Progetti Semplicità RISORSE Persone CLIMA Collaborazione Sicurezza Impresa Individuale Conquistare SUCCESSO Esterno PROCESSI Ideare Formare copertina strumento ICA (innovation’s culture assessment) (MIT-Boston) - 2
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