Modellazione Ecoidrologica della Tundra: Fusione del Permafrost, Termocarsism...pietro richelli
La struttura della vegetazione nella tundra è il frutto dell’interazione di una serie di processi climatici, idrologici ed ecologici connessi con il degrado del permafrost e lo sviluppo di termocarsismo che questo lavoro intende analizzare. Gli scenari di cambiamento climatico prevedono che alle alte latitudini l’innalzamento delle temperature sarà maggiore che altrove. Il permafrost, terreno congelato che caratterizza tali regioni del pianeta, risente del surriscaldamento climatico ed è soggetto ad un generale processo di degrado ed assottigliamento. La fusione del permafrost e il conseguente ispessimento dello strato attivo causano una serie di fenomeni geomorfologici che alterano la topografia e l’idrologia dei terreni in superficie. Il più comune di questi consiste in una serie di superfici irregolari, depressioni e calanchi causati dal cedimento differenziale del terreno e va sotto il nome di termocarsismo. La tundra, bioma caratterizzante le regioni dove è presente il permafrost, risente dei cambiamenti climatici sia direttamente attraverso l’innalzamento della temperatura, sia indirettamente per l’azione su microtopografia del terreno e l’alterazione della distribuzione di acqua e nutrienti. Sono presenti osservazioni in letteratura che documentano mutamenti nella composizione della vegetazione: si tratta spesso di sviluppi della biomassa di muschi e licheni a scapito di quella delle piante vascolari. L’obiettivo di questo lavoro è modellare il complesso sistema descritto sopra focalizzandosi sull’impatto del termocarsismo sull’idrologia del terreno e sul rapporto tra essa e la distribuzione spaziale della vegetazione. Il modello, implementato con NetLogo, è stato poi simulato su un orizzonte temporale di 20 anni e con diversi tassi di degrado del permafrost in linea con quelli previsti dai rapporti dell’IPCC, e poi confrontato qualitativamente con dei dati di vegetazione osservati a Healy, sito dell’Alaska centro- meridionale. Da tale confronto è emerso come solo con velocità di degrado del permafrost ottimistiche dal punto di vista dei cambiamenti climatici (2 cm/anno), si ha una lieve manifestazione del fenomeno termocarsico e una accettabile variazione della struttura dell’ecosistema. Con tassi di degrado del permafrost maggiore (3.5 - 5 cm/anno) sono presenti estese caratteristiche termocarsiche e ampi mutamenti nella composizione di specie vegetali.
«Non ci sono più le stagioni di una volta». Una frase fatta o è la realtà?Vita in Campagna
Lo abbiamo chiesto ad Enrico Brugnoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La realtà è che il clima sta cambiando e le cause sono molteplici, spesso legate alle attività umane. Nei prossimi cento anni le temperature potrebbero aumentare ed è prevedibile un conseguente incremento delle ondate di calore, dei periodi siccitosi e della frequenza di eventi estremi. E l’agricoltura dovrà sapersi adattare
Modellazione Ecoidrologica della Tundra: Fusione del Permafrost, Termocarsism...pietro richelli
La struttura della vegetazione nella tundra è il frutto dell’interazione di una serie di processi climatici, idrologici ed ecologici connessi con il degrado del permafrost e lo sviluppo di termocarsismo che questo lavoro intende analizzare. Gli scenari di cambiamento climatico prevedono che alle alte latitudini l’innalzamento delle temperature sarà maggiore che altrove. Il permafrost, terreno congelato che caratterizza tali regioni del pianeta, risente del surriscaldamento climatico ed è soggetto ad un generale processo di degrado ed assottigliamento. La fusione del permafrost e il conseguente ispessimento dello strato attivo causano una serie di fenomeni geomorfologici che alterano la topografia e l’idrologia dei terreni in superficie. Il più comune di questi consiste in una serie di superfici irregolari, depressioni e calanchi causati dal cedimento differenziale del terreno e va sotto il nome di termocarsismo. La tundra, bioma caratterizzante le regioni dove è presente il permafrost, risente dei cambiamenti climatici sia direttamente attraverso l’innalzamento della temperatura, sia indirettamente per l’azione su microtopografia del terreno e l’alterazione della distribuzione di acqua e nutrienti. Sono presenti osservazioni in letteratura che documentano mutamenti nella composizione della vegetazione: si tratta spesso di sviluppi della biomassa di muschi e licheni a scapito di quella delle piante vascolari. L’obiettivo di questo lavoro è modellare il complesso sistema descritto sopra focalizzandosi sull’impatto del termocarsismo sull’idrologia del terreno e sul rapporto tra essa e la distribuzione spaziale della vegetazione. Il modello, implementato con NetLogo, è stato poi simulato su un orizzonte temporale di 20 anni e con diversi tassi di degrado del permafrost in linea con quelli previsti dai rapporti dell’IPCC, e poi confrontato qualitativamente con dei dati di vegetazione osservati a Healy, sito dell’Alaska centro- meridionale. Da tale confronto è emerso come solo con velocità di degrado del permafrost ottimistiche dal punto di vista dei cambiamenti climatici (2 cm/anno), si ha una lieve manifestazione del fenomeno termocarsico e una accettabile variazione della struttura dell’ecosistema. Con tassi di degrado del permafrost maggiore (3.5 - 5 cm/anno) sono presenti estese caratteristiche termocarsiche e ampi mutamenti nella composizione di specie vegetali.
«Non ci sono più le stagioni di una volta». Una frase fatta o è la realtà?Vita in Campagna
Lo abbiamo chiesto ad Enrico Brugnoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La realtà è che il clima sta cambiando e le cause sono molteplici, spesso legate alle attività umane. Nei prossimi cento anni le temperature potrebbero aumentare ed è prevedibile un conseguente incremento delle ondate di calore, dei periodi siccitosi e della frequenza di eventi estremi. E l’agricoltura dovrà sapersi adattare
Cambiamento climatico: un sfida per l’umanità?Quattrogatti.info
L’innalzamento delle temperature globali verificatosi negli ultimi 200 anni è un fenomeno anomalo e preoccupante, riconducibile con elevate probabilità all’attività dell’uomo sulla terra, alle nostre abitudini e all’organizzazione delle nostre società.
Questa presentazione fornisce una panoramica sul fenomeno scientifico del surriscaldamento della terra, sulle conseguenze drammatiche di un aumento delle temperature e sui principali fattori determinanti di tale fenomeno, con l’obiettivo di chiarire concetti a volte complessi. Viene inoltre approfondito il ruolo dei governi e il recente dibattito politico in vista della Conferenza Mondiale sul Clima di Copenaghen.
Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterraneaCNR-ISMed
"Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterranea"
Giorgio Budillon
Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
Direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie
Climate change, socio-economic crises and food (in) security: a Mediterranean in Transition. Conference in memory of Eugenia Ferragina
2018, 17th September
Italian Navy Officer’s Club, Naples Via Cesario Console, 3 bis Naples (Italy)
Institute for Studies on Mediterranean Societies, National Council of Research
www.issm.cnr.it/en/
Uno scenario apocalittico sul futuro della terraStefano Sghedoni
Il protocollo di Kyoto è considerato ormai uno strumento vecchio e inefficace. Gli effetti del riscaldamento globale potrebbero durare sulla terra per oltre un millennio, ma la comunità scientifica mondiale non ha certezze. Pubblicazione Folio - CNPI, pp 28-31 - Aprile 2007
Akka Streams is an implementation of Reactive Streams, which is a standard for asynchronous stream processing with non-blocking backpressure on the JVM. In this talk we'll cover the rationale behind Reactive Streams, and explore the different building blocks available in Akka Streams. I'll use Scala for all coding examples, but Akka Streams also provides a full-fledged Java8 API. After this session you will be all set and ready to reap the benefits of using Akka Streams!
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L’innalzamento delle temperature globali verificatosi negli ultimi 200 anni è un fenomeno anomalo e preoccupante, riconducibile con elevate probabilità all’attività dell’uomo sulla terra, alle nostre abitudini e all’organizzazione delle nostre società.
Questa presentazione fornisce una panoramica sul fenomeno scientifico del surriscaldamento della terra, sulle conseguenze drammatiche di un aumento delle temperature e sui principali fattori determinanti di tale fenomeno, con l’obiettivo di chiarire concetti a volte complessi. Viene inoltre approfondito il ruolo dei governi e il recente dibattito politico in vista della Conferenza Mondiale sul Clima di Copenaghen.
Cambiamenti climatici globali e possibili impatti nell’area mediterraneaCNR-ISMed
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Università degli Studi di Napoli “Parthenope”
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Climate change, socio-economic crises and food (in) security: a Mediterranean in Transition. Conference in memory of Eugenia Ferragina
2018, 17th September
Italian Navy Officer’s Club, Naples Via Cesario Console, 3 bis Naples (Italy)
Institute for Studies on Mediterranean Societies, National Council of Research
www.issm.cnr.it/en/
Uno scenario apocalittico sul futuro della terraStefano Sghedoni
Il protocollo di Kyoto è considerato ormai uno strumento vecchio e inefficace. Gli effetti del riscaldamento globale potrebbero durare sulla terra per oltre un millennio, ma la comunità scientifica mondiale non ha certezze. Pubblicazione Folio - CNPI, pp 28-31 - Aprile 2007
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Some issues about air-water-soil from the 3rd chapter of Città Tecnologie Ambiente (reference book). Human environmental impact.
Updated April 17 2015.
The document discusses various aspects of the sea and port of Viareggio, Italy including beaches, shipyards, docks, port authorities, and a channel. It also lists several Italian names.
This document lists various landmarks and attractions in a town, including schools, a clock, pinewood, an open-air market, shops, a cinema, Museum Blanck, Mazzini square, a train station, municipality building, a statue of the Virgin Mary, and hotels.
This document discusses sports facilities such as a stadium, community swimming pool, and sports hall that could provide opportunities for the local community to participate in sports and recreation activities. It mentions Vasco Zappelli, who may be involved with these sports facilities. The sports hall is referenced twice, indicating it is a key facility being proposed or discussed.
1. In climatologia il termine mutamenti climatici
indica le variazioni a livello più o meno globale del
clima della Terra(cambiamento dei valori medi)
ovvero variazioni a diverse scale spaziali e storico-
temporali di uno o più parametri ambientali e
climatici: temperature (media, massima e
minima), precipitazioni, nuvolosità, temperature
degli oceani, distribuzione e sviluppo di piante e
animali. I cambiamenti climatici sono imputabili a
cause naturali ma, per gli ultimi 150 anni, la
comunità scientifica li ritiene dovuti principalmente
all'azione dell'uomo, sotto forma di alterazione
dell'effetto serra.
2. I cambiamenti climatici sono imputabili a cause
naturali ma, per gli ultimi 150 anni, la comunità
scientifica li ritiene dovuti principalmente
all'azione dell'uomo, sotto forma di alterazione
dell'effetto serra.
3. Il clima è lo stato medio del tempo atmosferico
ad una determinata scala temporale (almeno 30
anni). Su di esso influiscono molti fattori; di
conseguenza, le variazioni in questi ultimi
provocano i mutamenti climatici: variazioni
nell'attività solare, nella composizione
atmosferica, nella disposizione dei
continenti, nelle correnti oceaniche o nell'orbita
terrestre possono modificare la distribuzione
dell'energia e il bilancio radiativo
terrestre, alternando così il clima planetario.
4. L'atmosfera primitiva, la cui composizione era simile a
quella della nebulosa iniziale, perse i suoi elementi
volatili H2 e He, in un processo denominato
degassificazione, e li sostituì con i gas provenienti dalle
eruzioni vulcaniche del pianeta, in particolar modo la
CO2, originando un'atmosfera di seconda generazione
e dando vita così ad un primitivo effetto serra naturale.
In essa sono importanti gli effetti dei gas serra emessi
in modo naturale dai vulcani e dai pozzi termali.
D'altra parte, l'ossido di zolfo e gli altri aerosol emessi
dai vulcani contribuiscono all'effetto
contrario, raffreddando la Terra. A partire
dall'equilibro fra le emissioni si avrà un determinato
bilancio radiativo.