2. Le persone disabili
possono riscontrare
barriere fisiche,
delle comunicazioni
e di altro tipo che
nelle situazioni di
emergenza le
impediscono di reagire
in modo efficace e di
usufruire delle varie
facilitazioni ed
assistenze offerte
in caso di disastro.
3. Disabilità significa non soltanto riduzione
della mobilità, ma anche: paraplegia,
quadriplegia, sordità, cecità, ritardo
mentale, danni al cervello, ictus,
anzianità, senilità, Alzheimer,
dipendenza da attrezzi di supporto delle
funzioni vitali, ecc...
4. Le varie forme di disabilità:
• Difficoltà di mobilità
• Non vedenti (e uso di cani guida)
• Problemi di sordità
• Problemi di comunicazione o articolazione parole
• Problemi di cognizione
• Problemi medici
• Utenti di sistemi di supporto delle funzioni vitali
• Intolleranza di fenomeni ambientali o chimici
• Disabilità psichiatriche o attacchi di panico
• Anziani.
6. Nei terremoti le persone in sedie a rotelle
non riescono a ripararsi sotto banchi e
tavoli.
7. Le persone con difetti di udito o di vista
possono non riconoscere il pericolo o
non sentire ordini verbali di evacuare.
8. Problemi per l'evacuazione
• difficoltà motorie
• difficoltà di orientamento
• difficoltà di percezione
di pericolo e allarme
• difficoltà di coordinazione
delle risposte all'emergenza.
9. Difficoltà motorie
• lunghezza del percorso
• passaggi non adeguatamente
scorrevoli
• presenza di gradini oppure ostacoli
• presenza di scale inadeguate
• porte con aperture inadeguate.
10. Persone disabili che dipendono da
attrezzi ed apparecchi elettrici
possono trovarsi in difficoltà durante
un'emergenza se non c'è la corrente.
Inoltre, gli attrezzi di emergenza devono
essere accessibili ai disabili.
11. Il problema dei disabili nei
disastri non è insignificante:
Ben 54 milioni di americani e
90 milioni di indiani sono disabili.
Ai tempi di Urgano Katrina, 155,000
residenti di Biloxi (MS), Mobile (AL) e
New Orleans (LA) erano registrati disabili.
12. Secondo alcuni recenti studi,
negli Stati Uniti:
• il 19,3% della popolazione soffre
di qualche forma di disabilità
• l'80% dei coordinatori di emergenza non
hanno varato procedure per i disabili
• il 57% dei coordinatori di emergenza
non sanno quante persone disabili
sono presenti nel loro territorio
• solo il 27% dei coordinatori
avevano seguito un corso della
FEMA sui disabili nei disastri.
13. Secondo un altro sondaggio americano:
• il 58% dei disabili non sanno chi
contattare riguardo le emergenze
• il 61% non hanno un piano di
contingenza per l'evacuazione
• il 50% dei disabili che lavorano
non sanno come potrebbero
evacuare il luogo dove lavorano.
14. Negli attentati al
World Trade Center
un gruppo di persone
disabili è rimasto
in una stanza
sull'ottantesimo piano
in attesa dell'aiuto
dei pompieri per
compiere
l'evacuazione, ma
l'edificio è crollato
prima che si
siano salvate.
15. Nell'emergenza è facile non riconoscere
il tipo di handicap che porta una persona e
quindi non offrire la corretta assistenza.
Le grandi emergenze, e il loro seguito,
possono mettere i disabili più a
rischio della popolazione generale
e possono crearle nuove barriere.
Le persone disabili hanno bisogno, non
soltanto di procedure particolari, ma anche
di preparazioni e pianificazioni speciali
per affrontare i grandi eventi.
16. PERO': "In alcuni sensi, le persone
disabili che riescono a vivere con un
certo livello di indipendenza sono
più capaci di affrontare i disastri
rispetto alle persone non disabili. Esse
hanno un 'vantaggio psicologico'..."
Douglas Lathrop 1994.
Mainstream Magazine, California.
17. Le organizzazioni che intervengono
nei disastri sono abituate a pensare
in termini di grandi gruppi di persone
da soccorrere, non dei specifici bisogni
di singole persone, come i disabili.
Ma le persone handicappate sono, nel
pieno senso, una parte della società...
18. Nella pianificazione e gestione
delle emergenze i problemi e
le esigenze delle persone disabili
non sono sufficientemente presi
in considerazione, e i loro punti
di vista non sono ascoltati.
Tipicamente, i sistemi di protezione civile
sono progettati per persone non disabili:
i soliti piani di evacuazione
richiedono, in qualche misura, l'abilità
di camminare, guidare, vedere e udire.
19. Alcune esigenze dei disabili
nelle grandi emergenze:
• procedure e attrezzi di cura personale
• dipendenze da servizi fondamentali
(acqua, elettricità, ecc.)
• come cavarcelo quando ci sono
disordine e detriti a casa?
• trasporto e mobilità
• evacuazione e assistenza alla mobilità
• rifornimenti di cose essenziali
• come richiedere assistenza
• le esigenze dei cani guida.
20. Rapporto: "Nobody Left Behind:
Investigating Disaster Preparedness
and Response for People with Disabilities"
"In pratica, non esistono dati empirici
sull'evacuazione efficace e sicura
delle persone disabili in situazioni
di emergenza e crisi."
21. Esiste una mancanza di integrazione
e cooperazione tra le organizzazioni di
assistenza ai disabili e quelle incaricate
di gestire i servizi di protezione civile.
23. "In situazioni di rischio oppure emergenze
umanitarie, enti e stati devono prendere
tutte le misure necessarie per assicurare
la protezione e la sicurezza delle persone
disabili in situazioni di rischio, comprese
quelle del conflitto armato, delle
emergenze umanitarie e dell'avvenimento
dei disastri naturali."
Convenzione ONU sui Diritti
delle Persone Disabili, 2006
24. La questione dell'assistenza ai disabili
si fonde con quella dell'assistenza ad
altri gruppi: minoranze etniche,
ragazze madri, persone con bisogni
speciali di dieta o di medicinali, ecc.
26. Nella pianificazione di emergenza
non esiste una sola strategia
valida per tutti i tipi di disabilità.
27. Per i disabili nelle grandi emergenze:
• bisogna evitare la discriminazione
• bisogna garantire lo stesso livello
di protezione che ricevono
le persone non disabili.
I disabili non devono essere trattati
come "un problema da risolvere"
...e in un disastro non devono essere
visti come un "danno collaterale".
28. Possibili strategie:
• fare nulla
• creare servizi
• creare servizi e coinvolgere
gli stessi disabili, assistenti,
associazioni, datori di lavoro, ecc.
29. La buona strada:
• aumentare consapevolezza
• condividere informazione
• lavorare insieme per creare
strategie e soluzioni
• condividere queste
• non escludere, ma includere
• formazione.
31. Principi di base:
• procedure e servizi accessibili
in tempi di pace e in emergenza
• comunicazioni di soccorso
accessibili e affidabili
• associazioni per i disabili
coinvolti nella protezione civile e
nella pianificazione dell'emergenza
• preparazione, formazione, addestramento
• responsabilizzare i mass media riguardo
la diffusione di allarmi ai disabili.
32. Sedia a rotelle:
• altre persone sanno come manovrarla?
• larghezza della rotta di evacuazione?
• veicolo capace di accomodarla?
33. La FEMA suggerisce a chi è disabili
di fare queste cose, se possibile:
• controllare i tipi di pericolo
presenti a lavoro e in casa
• creare una rete di sostegno
personale composta di almeno
3 persone per ogni sito
• stimare la propria capacità di
rispondere ad un'emergenza
• portare addosso etichetta o bracceletto
per identificare la propria disabilità.
34. Considerazioni preliminari di pianificazione:
• quanti sono i disabili?
• dove sono?
• quali disabilità?
• quale grado di preparazione:
- dagli stessi disabili?
- da chi li aiuta
- dalle autorità
- dalle organizzazione
del volontariato in PC.
35. Schedina di vulnerabilità
di una persona disabile:
• tipo e gravità di disabilità
• disabilità multiple?
• grado di consapevolezza
• stato di salute
• grado di autonomia e indipendenza
• reddito o livello economico (tenore di vita)
• accesso a servizi
• livello di assistenza
• livello di preparazione per l'emergenza.
36. Schedina di preparazione per
il pianificatore di emergenza:
• censimento dei disabili?
• livello di dettaglio e operatività?
• i disabili sono inclusi nel piano di emergenza?
• misure previste in caso di emergenza?
• comunicazioni ai disabili e per gli disabili?
• altre procedure pronte da adoperare?
• sono necessari attrezzi speciali?
• scenari di impatto e assistenza per i disabili?
• coinvolgimento delle associazioni?
• coinvolgimento di esperti?
37. Accessibilità e sensibilità:
• sistemi di allarme e evacuazione
• comunicazioni di emergenza
• servizi di emergenza e di
sostegno post emergenza
• servizi di soccorso e accoglienza
• farmaci e attrezzature mediche.
38. Partnership tra i disabili e:
• i servizi di emergenza
• le associazioni del volontariato
• le autorità civili
• i mass media.
39. Pianificazione e formazione:
• rappresentazione delle organizzazioni
dei disabili e degli anziani
• informazioni in forma accessibile
• trasporto accessibile
• sicurezza a casa e nei luoghi di lavoro
• Durable Medical Equipment
(DME: attrezzature mediche resistenti)
• nominare responsabili.
40. Due ulteriori considerazioni:
Piccoli incidenti a casa possono
essere grandi disastri per i disabili.
Quale impatto ha la legge sulla privacy
riguardo l'assistenza di emergenza
ai disabili?
41. La pianificazione di emergenza dovrebbe
affrontare la questione di come restaurare
la normalità alle persone disabili dopo
un disastro o altra emergenza.
Condizioni
di salute
Mobilità Cura di
del corpo e Parteci- se stesso:
attrezzature Attività pazione • a lavoro
di assistenza • a casa
Fattori Fattori Programma
ambientali personali
44. Pianificazione
Organizzazioni
d Organizzazioni
del volontariato del volontariato
per i disabiliD protezione civile
Servizi sociali Servizi sociali
della pubblica dell'azienda
amministrazione sanitaria locale
di emergenza
45. "Processi storici di esclusione e impoverimento
hanno reso le persone disabili più vulnerabili ai
disastri. In conseguenza, la loro esperienza può
essere più acuta e di più lunga durata in
confronto con quella delle persone non disabili.
In tutto il mondo questi effetti sono più
marcati nei poveri: nella società gli individui
disabili rimangono tra i più poveri dei poveri.
Inoltre, quando il disastro avviene, i disabili
riscontrano disparità nell'accesso all'alloggio
e al soccorso e quindi essi sono spesso
esclusi dalla piena partecipazione nei processi
di ripresa e ripristino dopo l'evento."
Hemingway e Priestley 2006,
Review of Disability Studies (3), p. 64.