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Le persone disabili
nelle grandi emergenze




       David Alexander
       University College London
Le persone disabili
possono riscontrare
barriere fisiche,
delle comunicazioni
e di altro tipo che
nelle situazioni di
emergenza le
impediscono di reagire
in modo efficace e di
usufruire delle varie
facilitazioni ed
assistenze offerte
in caso di disastro.
Disabilità significa non soltanto riduzione
   della mobilità, ma anche: paraplegia,
   quadriplegia, sordità, cecità, ritardo
     mentale, danni al cervello, ictus,
       anzianità, senilità, Alzheimer,
 dipendenza da attrezzi di supporto delle
funzioni vitali,                 ecc...
Le varie forme di disabilità:


•   Difficoltà di mobilità
•   Non vedenti (e uso di cani guida)
•   Problemi di sordità
•   Problemi di comunicazione o articolazione parole
•   Problemi di cognizione
•   Problemi medici
•   Utenti di sistemi di supporto delle funzioni vitali
•   Intolleranza di fenomeni ambientali o chimici
•   Disabilità psichiatriche o attacchi di panico
•   Anziani.
La disabilità può essere
permanente o temporanea
Nei terremoti le persone in sedie a rotelle
 non riescono a ripararsi sotto banchi e
                  tavoli.
Le persone con difetti di udito o di vista
  possono non riconoscere il pericolo o
 non sentire ordini verbali di evacuare.
Problemi per l'evacuazione
• difficoltà motorie
• difficoltà di orientamento
• difficoltà di percezione
  di pericolo e allarme
• difficoltà di coordinazione
  delle risposte all'emergenza.
Difficoltà motorie

• lunghezza del percorso
• passaggi non adeguatamente
  scorrevoli
• presenza di gradini oppure ostacoli
• presenza di scale inadeguate
• porte con aperture inadeguate.
Persone disabili che dipendono da
     attrezzi ed apparecchi elettrici
  possono trovarsi in difficoltà durante
  un'emergenza se non c'è la corrente.
Inoltre, gli attrezzi di emergenza devono
       essere accessibili ai disabili.
Il problema dei disabili nei
       disastri non è insignificante:
      Ben 54 milioni di americani e
    90 milioni di indiani sono disabili.




   Ai tempi di Urgano Katrina, 155,000
  residenti di Biloxi (MS), Mobile (AL) e
New Orleans (LA) erano registrati disabili.
Secondo alcuni recenti studi,
           negli Stati Uniti:
• il 19,3% della popolazione soffre
  di qualche forma di disabilità
• l'80% dei coordinatori di emergenza non
  hanno varato procedure per i disabili
• il 57% dei coordinatori di emergenza
  non sanno quante persone disabili
  sono presenti nel loro territorio
• solo il 27% dei coordinatori
  avevano seguito un corso della
  FEMA sui disabili nei disastri.
Secondo un altro sondaggio americano:

• il 58% dei disabili non sanno chi
  contattare riguardo le emergenze

• il 61% non hanno un piano di
  contingenza per l'evacuazione

• il 50% dei disabili che lavorano
  non sanno come potrebbero
  evacuare il luogo dove lavorano.
Negli attentati al
World Trade Center
un gruppo di persone
disabili è rimasto
in una stanza
sull'ottantesimo piano
in attesa dell'aiuto
dei pompieri per
compiere
l'evacuazione, ma
l'edificio è crollato
prima che si
siano salvate.
Nell'emergenza è facile non riconoscere
il tipo di handicap che porta una persona e
 quindi non offrire la corretta assistenza.

  Le grandi emergenze, e il loro seguito,
  possono mettere i disabili più a
  rischio della popolazione generale
  e possono crearle nuove barriere.

   Le persone disabili hanno bisogno, non
soltanto di procedure particolari, ma anche
   di preparazioni e pianificazioni speciali
       per affrontare i grandi eventi.
PERO': "In alcuni sensi, le persone
  disabili che riescono a vivere con un
    certo livello di indipendenza sono
   più capaci di affrontare i disastri
rispetto alle persone non disabili. Esse
  hanno un 'vantaggio psicologico'..."
           Douglas Lathrop 1994.
      Mainstream Magazine, California.
Le organizzazioni che intervengono
  nei disastri sono abituate a pensare
 in termini di grandi gruppi di persone
da soccorrere, non dei specifici bisogni
   di singole persone, come i disabili.
 Ma le persone handicappate sono, nel
pieno senso, una parte della società...
Nella pianificazione e gestione
          delle emergenze i problemi e
          le esigenze delle persone disabili
          non sono sufficientemente presi
          in considerazione, e i loro punti
          di vista non sono ascoltati.

Tipicamente, i sistemi di protezione civile
sono progettati per persone non disabili:
       i soliti piani di evacuazione
 richiedono, in qualche misura, l'abilità
 di camminare, guidare, vedere e udire.
Alcune esigenze dei disabili
           nelle grandi emergenze:
•   procedure e attrezzi di cura personale
•   dipendenze da servizi fondamentali
    (acqua, elettricità, ecc.)
•   come cavarcelo quando ci sono
    disordine e detriti a casa?
•   trasporto e mobilità
•   evacuazione e assistenza alla mobilità
•   rifornimenti di cose essenziali
•   come richiedere assistenza
•   le esigenze dei cani guida.
Rapporto: "Nobody Left Behind:
        Investigating Disaster Preparedness
        and Response for People with Disabilities"




"In pratica, non esistono dati empirici
  sull'evacuazione efficace e sicura
  delle persone disabili in situazioni
        di emergenza e crisi."
Esiste una mancanza di integrazione
e cooperazione tra le organizzazioni di
assistenza ai disabili e quelle incaricate
di gestire i servizi di protezione civile.
Strategie
"In situazioni di rischio oppure emergenze
 umanitarie, enti e stati devono prendere
 tutte le misure necessarie per assicurare
 la protezione e la sicurezza delle persone
 disabili in situazioni di rischio, comprese
 quelle del conflitto armato, delle
 emergenze umanitarie e dell'avvenimento
 dei disastri naturali."
     Convenzione ONU sui Diritti
     delle Persone Disabili, 2006
La questione dell'assistenza ai disabili
si fonde con quella dell'assistenza ad
    altri gruppi: minoranze etniche,
  ragazze madri, persone con bisogni
 speciali di dieta o di medicinali, ecc.
Bisogna aumentare:
• l'autonomia dei disabili
• la pianificazione
• l'integrazione con la società
Nella pianificazione di emergenza
   non esiste una sola strategia
valida per tutti i tipi di disabilità.
Per i disabili nelle grandi emergenze:
• bisogna evitare la discriminazione
• bisogna garantire lo stesso livello
  di protezione che ricevono
  le persone non disabili.


I disabili non devono essere trattati
come "un problema da risolvere"
...e in un disastro non devono essere
visti come un "danno collaterale".
Possibili strategie:
• fare nulla
• creare servizi
• creare servizi e coinvolgere
  gli stessi disabili, assistenti,
  associazioni, datori di lavoro, ecc.
La buona strada:
• aumentare consapevolezza
• condividere informazione
• lavorare insieme per creare
  strategie e soluzioni
• condividere queste
• non escludere, ma includere
• formazione.
Pianificazione tramite il modello
        persona-ambiente

Grado di
disabilità
Principi di base:
• procedure e servizi accessibili
  in tempi di pace e in emergenza
• comunicazioni di soccorso
  accessibili e affidabili
• associazioni per i disabili
  coinvolti nella protezione civile e
  nella pianificazione dell'emergenza
• preparazione, formazione, addestramento
• responsabilizzare i mass media riguardo
  la diffusione di allarmi ai disabili.
Sedia a rotelle:
• altre persone sanno come manovrarla?
• larghezza della rotta di evacuazione?
• veicolo capace di accomodarla?
La FEMA suggerisce a chi è disabili
    di fare queste cose, se possibile:
• controllare i tipi di pericolo
  presenti a lavoro e in casa
• creare una rete di sostegno
  personale composta di almeno
  3 persone per ogni sito
• stimare la propria capacità di
  rispondere ad un'emergenza
• portare addosso etichetta o bracceletto
  per identificare la propria disabilità.
Considerazioni preliminari di pianificazione:
• quanti sono i disabili?
• dove sono?
• quali disabilità?
• quale grado di preparazione:
  - dagli stessi disabili?
  - da chi li aiuta
  - dalle autorità
  - dalle organizzazione
    del volontariato in PC.
Schedina di vulnerabilità
di una persona disabile:
• tipo e gravità di disabilità
• disabilità multiple?
• grado di consapevolezza
• stato di salute
• grado di autonomia e indipendenza
• reddito o livello economico (tenore di vita)
• accesso a servizi
• livello di assistenza
• livello di preparazione per l'emergenza.
Schedina di preparazione per
il pianificatore di emergenza:
•   censimento dei disabili?
•   livello di dettaglio e operatività?
•   i disabili sono inclusi nel piano di emergenza?
•   misure previste in caso di emergenza?
•   comunicazioni ai disabili e per gli disabili?
•   altre procedure pronte da adoperare?
•   sono necessari attrezzi speciali?
•   scenari di impatto e assistenza per i disabili?
•   coinvolgimento delle associazioni?
•   coinvolgimento di esperti?
Accessibilità e sensibilità:
• sistemi di allarme e evacuazione
• comunicazioni di emergenza
• servizi di emergenza e di
  sostegno post emergenza
• servizi di soccorso e accoglienza
• farmaci e attrezzature mediche.
Partnership tra i disabili e:
• i servizi di emergenza
• le associazioni del volontariato
• le autorità civili
• i mass media.
Pianificazione e formazione:
• rappresentazione delle organizzazioni
  dei disabili e degli anziani
• informazioni in forma accessibile
• trasporto accessibile
• sicurezza a casa e nei luoghi di lavoro
• Durable Medical Equipment
  (DME: attrezzature mediche resistenti)
• nominare responsabili.
Due ulteriori considerazioni:

   Piccoli incidenti a casa possono
 essere grandi disastri per i disabili.

Quale impatto ha la legge sulla privacy
riguardo l'assistenza di emergenza
ai disabili?
La pianificazione di emergenza dovrebbe
affrontare la questione di come restaurare
   la normalità alle persone disabili dopo
       un disastro o altra emergenza.
                  Condizioni
                  di salute

     Mobilità                                  Cura di
   del corpo e                    Parteci-   se stesso:
  attrezzature     Attività       pazione    • a lavoro
  di assistenza                               • a casa

          Fattori              Fattori       Programma
         ambientali           personali
Riabilitazione nella comunità
(Community-Based Rehabilitation - CBR)
Conclusioni
Pianificazione
Organizzazioni
          d              Organizzazioni
del volontariato         del volontariato
 per i disabiliD        protezione civile



 Servizi sociali       Servizi sociali
 della pubblica         dell'azienda
amministrazione        sanitaria locale
             di emergenza
"Processi storici di esclusione e impoverimento
 hanno reso le persone disabili più vulnerabili ai
disastri. In conseguenza, la loro esperienza può
    essere più acuta e di più lunga durata in
confronto con quella delle persone non disabili.
    In tutto il mondo questi effetti sono più
  marcati nei poveri: nella società gli individui
  disabili rimangono tra i più poveri dei poveri.
  Inoltre, quando il disastro avviene, i disabili
  riscontrano disparità nell'accesso all'alloggio
     e al soccorso e quindi essi sono spesso
 esclusi dalla piena partecipazione nei processi
      di ripresa e ripristino dopo l'evento."
            Hemingway e Priestley 2006,
       Review of Disability Studies (3), p. 64.
Grazie per
l'attenzione

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I disabili nelle grandi emergenze

  • 1. Le persone disabili nelle grandi emergenze David Alexander University College London
  • 2. Le persone disabili possono riscontrare barriere fisiche, delle comunicazioni e di altro tipo che nelle situazioni di emergenza le impediscono di reagire in modo efficace e di usufruire delle varie facilitazioni ed assistenze offerte in caso di disastro.
  • 3. Disabilità significa non soltanto riduzione della mobilità, ma anche: paraplegia, quadriplegia, sordità, cecità, ritardo mentale, danni al cervello, ictus, anzianità, senilità, Alzheimer, dipendenza da attrezzi di supporto delle funzioni vitali, ecc...
  • 4. Le varie forme di disabilità: • Difficoltà di mobilità • Non vedenti (e uso di cani guida) • Problemi di sordità • Problemi di comunicazione o articolazione parole • Problemi di cognizione • Problemi medici • Utenti di sistemi di supporto delle funzioni vitali • Intolleranza di fenomeni ambientali o chimici • Disabilità psichiatriche o attacchi di panico • Anziani.
  • 5. La disabilità può essere permanente o temporanea
  • 6. Nei terremoti le persone in sedie a rotelle non riescono a ripararsi sotto banchi e tavoli.
  • 7. Le persone con difetti di udito o di vista possono non riconoscere il pericolo o non sentire ordini verbali di evacuare.
  • 8. Problemi per l'evacuazione • difficoltà motorie • difficoltà di orientamento • difficoltà di percezione di pericolo e allarme • difficoltà di coordinazione delle risposte all'emergenza.
  • 9. Difficoltà motorie • lunghezza del percorso • passaggi non adeguatamente scorrevoli • presenza di gradini oppure ostacoli • presenza di scale inadeguate • porte con aperture inadeguate.
  • 10. Persone disabili che dipendono da attrezzi ed apparecchi elettrici possono trovarsi in difficoltà durante un'emergenza se non c'è la corrente. Inoltre, gli attrezzi di emergenza devono essere accessibili ai disabili.
  • 11. Il problema dei disabili nei disastri non è insignificante: Ben 54 milioni di americani e 90 milioni di indiani sono disabili. Ai tempi di Urgano Katrina, 155,000 residenti di Biloxi (MS), Mobile (AL) e New Orleans (LA) erano registrati disabili.
  • 12. Secondo alcuni recenti studi, negli Stati Uniti: • il 19,3% della popolazione soffre di qualche forma di disabilità • l'80% dei coordinatori di emergenza non hanno varato procedure per i disabili • il 57% dei coordinatori di emergenza non sanno quante persone disabili sono presenti nel loro territorio • solo il 27% dei coordinatori avevano seguito un corso della FEMA sui disabili nei disastri.
  • 13. Secondo un altro sondaggio americano: • il 58% dei disabili non sanno chi contattare riguardo le emergenze • il 61% non hanno un piano di contingenza per l'evacuazione • il 50% dei disabili che lavorano non sanno come potrebbero evacuare il luogo dove lavorano.
  • 14. Negli attentati al World Trade Center un gruppo di persone disabili è rimasto in una stanza sull'ottantesimo piano in attesa dell'aiuto dei pompieri per compiere l'evacuazione, ma l'edificio è crollato prima che si siano salvate.
  • 15. Nell'emergenza è facile non riconoscere il tipo di handicap che porta una persona e quindi non offrire la corretta assistenza. Le grandi emergenze, e il loro seguito, possono mettere i disabili più a rischio della popolazione generale e possono crearle nuove barriere. Le persone disabili hanno bisogno, non soltanto di procedure particolari, ma anche di preparazioni e pianificazioni speciali per affrontare i grandi eventi.
  • 16. PERO': "In alcuni sensi, le persone disabili che riescono a vivere con un certo livello di indipendenza sono più capaci di affrontare i disastri rispetto alle persone non disabili. Esse hanno un 'vantaggio psicologico'..." Douglas Lathrop 1994. Mainstream Magazine, California.
  • 17. Le organizzazioni che intervengono nei disastri sono abituate a pensare in termini di grandi gruppi di persone da soccorrere, non dei specifici bisogni di singole persone, come i disabili. Ma le persone handicappate sono, nel pieno senso, una parte della società...
  • 18. Nella pianificazione e gestione delle emergenze i problemi e le esigenze delle persone disabili non sono sufficientemente presi in considerazione, e i loro punti di vista non sono ascoltati. Tipicamente, i sistemi di protezione civile sono progettati per persone non disabili: i soliti piani di evacuazione richiedono, in qualche misura, l'abilità di camminare, guidare, vedere e udire.
  • 19. Alcune esigenze dei disabili nelle grandi emergenze: • procedure e attrezzi di cura personale • dipendenze da servizi fondamentali (acqua, elettricità, ecc.) • come cavarcelo quando ci sono disordine e detriti a casa? • trasporto e mobilità • evacuazione e assistenza alla mobilità • rifornimenti di cose essenziali • come richiedere assistenza • le esigenze dei cani guida.
  • 20. Rapporto: "Nobody Left Behind: Investigating Disaster Preparedness and Response for People with Disabilities" "In pratica, non esistono dati empirici sull'evacuazione efficace e sicura delle persone disabili in situazioni di emergenza e crisi."
  • 21. Esiste una mancanza di integrazione e cooperazione tra le organizzazioni di assistenza ai disabili e quelle incaricate di gestire i servizi di protezione civile.
  • 23. "In situazioni di rischio oppure emergenze umanitarie, enti e stati devono prendere tutte le misure necessarie per assicurare la protezione e la sicurezza delle persone disabili in situazioni di rischio, comprese quelle del conflitto armato, delle emergenze umanitarie e dell'avvenimento dei disastri naturali." Convenzione ONU sui Diritti delle Persone Disabili, 2006
  • 24. La questione dell'assistenza ai disabili si fonde con quella dell'assistenza ad altri gruppi: minoranze etniche, ragazze madri, persone con bisogni speciali di dieta o di medicinali, ecc.
  • 25. Bisogna aumentare: • l'autonomia dei disabili • la pianificazione • l'integrazione con la società
  • 26. Nella pianificazione di emergenza non esiste una sola strategia valida per tutti i tipi di disabilità.
  • 27. Per i disabili nelle grandi emergenze: • bisogna evitare la discriminazione • bisogna garantire lo stesso livello di protezione che ricevono le persone non disabili. I disabili non devono essere trattati come "un problema da risolvere" ...e in un disastro non devono essere visti come un "danno collaterale".
  • 28. Possibili strategie: • fare nulla • creare servizi • creare servizi e coinvolgere gli stessi disabili, assistenti, associazioni, datori di lavoro, ecc.
  • 29. La buona strada: • aumentare consapevolezza • condividere informazione • lavorare insieme per creare strategie e soluzioni • condividere queste • non escludere, ma includere • formazione.
  • 30. Pianificazione tramite il modello persona-ambiente Grado di disabilità
  • 31. Principi di base: • procedure e servizi accessibili in tempi di pace e in emergenza • comunicazioni di soccorso accessibili e affidabili • associazioni per i disabili coinvolti nella protezione civile e nella pianificazione dell'emergenza • preparazione, formazione, addestramento • responsabilizzare i mass media riguardo la diffusione di allarmi ai disabili.
  • 32. Sedia a rotelle: • altre persone sanno come manovrarla? • larghezza della rotta di evacuazione? • veicolo capace di accomodarla?
  • 33. La FEMA suggerisce a chi è disabili di fare queste cose, se possibile: • controllare i tipi di pericolo presenti a lavoro e in casa • creare una rete di sostegno personale composta di almeno 3 persone per ogni sito • stimare la propria capacità di rispondere ad un'emergenza • portare addosso etichetta o bracceletto per identificare la propria disabilità.
  • 34. Considerazioni preliminari di pianificazione: • quanti sono i disabili? • dove sono? • quali disabilità? • quale grado di preparazione: - dagli stessi disabili? - da chi li aiuta - dalle autorità - dalle organizzazione del volontariato in PC.
  • 35. Schedina di vulnerabilità di una persona disabile: • tipo e gravità di disabilità • disabilità multiple? • grado di consapevolezza • stato di salute • grado di autonomia e indipendenza • reddito o livello economico (tenore di vita) • accesso a servizi • livello di assistenza • livello di preparazione per l'emergenza.
  • 36. Schedina di preparazione per il pianificatore di emergenza: • censimento dei disabili? • livello di dettaglio e operatività? • i disabili sono inclusi nel piano di emergenza? • misure previste in caso di emergenza? • comunicazioni ai disabili e per gli disabili? • altre procedure pronte da adoperare? • sono necessari attrezzi speciali? • scenari di impatto e assistenza per i disabili? • coinvolgimento delle associazioni? • coinvolgimento di esperti?
  • 37. Accessibilità e sensibilità: • sistemi di allarme e evacuazione • comunicazioni di emergenza • servizi di emergenza e di sostegno post emergenza • servizi di soccorso e accoglienza • farmaci e attrezzature mediche.
  • 38. Partnership tra i disabili e: • i servizi di emergenza • le associazioni del volontariato • le autorità civili • i mass media.
  • 39. Pianificazione e formazione: • rappresentazione delle organizzazioni dei disabili e degli anziani • informazioni in forma accessibile • trasporto accessibile • sicurezza a casa e nei luoghi di lavoro • Durable Medical Equipment (DME: attrezzature mediche resistenti) • nominare responsabili.
  • 40. Due ulteriori considerazioni: Piccoli incidenti a casa possono essere grandi disastri per i disabili. Quale impatto ha la legge sulla privacy riguardo l'assistenza di emergenza ai disabili?
  • 41. La pianificazione di emergenza dovrebbe affrontare la questione di come restaurare la normalità alle persone disabili dopo un disastro o altra emergenza. Condizioni di salute Mobilità Cura di del corpo e Parteci- se stesso: attrezzature Attività pazione • a lavoro di assistenza • a casa Fattori Fattori Programma ambientali personali
  • 44. Pianificazione Organizzazioni d Organizzazioni del volontariato del volontariato per i disabiliD protezione civile Servizi sociali Servizi sociali della pubblica dell'azienda amministrazione sanitaria locale di emergenza
  • 45. "Processi storici di esclusione e impoverimento hanno reso le persone disabili più vulnerabili ai disastri. In conseguenza, la loro esperienza può essere più acuta e di più lunga durata in confronto con quella delle persone non disabili. In tutto il mondo questi effetti sono più marcati nei poveri: nella società gli individui disabili rimangono tra i più poveri dei poveri. Inoltre, quando il disastro avviene, i disabili riscontrano disparità nell'accesso all'alloggio e al soccorso e quindi essi sono spesso esclusi dalla piena partecipazione nei processi di ripresa e ripristino dopo l'evento." Hemingway e Priestley 2006, Review of Disability Studies (3), p. 64.
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