Vicende di una passione per scalare
Autore: Sandro Neri
Editore: Idea Montagna
Argomento: arrampicata
Pagine: 208
Formato: 12x20 cm
Data di pubblicazione: 10/10/2012
Sandro Neri è riconosciuto come uno dei più forti arrampicatori bellunesi. Fin dai primi anni '80, seguendo le orme di Mauro Corona e Icio Dall'Omo (i famosi "ragazzi dello zoo di Erto"), ha contribuito alla crescita, nella sua provincia e in Italia più in generale, dell'arrampicata sportiva.
Arrampicatore di talento ci spiega come è nata la sua passione per la scalata e come si è evoluta negli anni, dall'apertura di nuovi itinerari di altissimo livello alle gare, nate proprio in quel periodo.
Il tutto è ricordato con le "zampe all'aria" dopo che una banale caduta in falesia lo ha costretto a diversi mesi di degenza e riabilitazione.
Ora Sandro Neri rappresenta l'anello di congiunzione tra la prima e la seconda generazione di arrampicatori. È infatti allenatore di una squadra di giovani promettenti che gli permettono di non vedere la sua grande passione svanire con i suoi acciacchi di cinquantenne.
Neri in questo libro non è solo narratore ma anche poeta. Riesce, con pochi versi dialettali, a rendere l'essenza della scalata e del valore educativo che essa contiene.
Una lettura piacevole, emozionante, a volte esilarante.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=41
Vicende di una passione per scalare
Autore: Sandro Neri
Editore: Idea Montagna
Argomento: arrampicata
Pagine: 208
Formato: 12x20 cm
Data di pubblicazione: 10/10/2012
Sandro Neri è riconosciuto come uno dei più forti arrampicatori bellunesi. Fin dai primi anni '80, seguendo le orme di Mauro Corona e Icio Dall'Omo (i famosi "ragazzi dello zoo di Erto"), ha contribuito alla crescita, nella sua provincia e in Italia più in generale, dell'arrampicata sportiva.
Arrampicatore di talento ci spiega come è nata la sua passione per la scalata e come si è evoluta negli anni, dall'apertura di nuovi itinerari di altissimo livello alle gare, nate proprio in quel periodo.
Il tutto è ricordato con le "zampe all'aria" dopo che una banale caduta in falesia lo ha costretto a diversi mesi di degenza e riabilitazione.
Ora Sandro Neri rappresenta l'anello di congiunzione tra la prima e la seconda generazione di arrampicatori. È infatti allenatore di una squadra di giovani promettenti che gli permettono di non vedere la sua grande passione svanire con i suoi acciacchi di cinquantenne.
Neri in questo libro non è solo narratore ma anche poeta. Riesce, con pochi versi dialettali, a rendere l'essenza della scalata e del valore educativo che essa contiene.
Una lettura piacevole, emozionante, a volte esilarante.
www.ideamontagna.it/librimontagna/libro-alpinismo-montagna.asp?cod=41
Quel 27 gennaio mio papà mi ha liberata dalle zavorre della nostalgia; mi ha permesso di accettare la mia identità composta da due anime, da due culture, da due patrie: non potrei consistere senza una delle due.
Storia di un reduce dai campi di sterminio nazisti, fra i molti che racchiude, è questo forse il messaggio conclusivo del libro memoria-romanzo di Centonze. Quello che condensa i caratteri del suo animo esuberante e mette in luce il legame profondo con il padre. Legame che non è banale attaccamento al genitore preferito, ma elogio della paternità – il senso acuto della responsabilità sopravvissuto in uomo pur così ferito e segnato da una esperienza atroce - e della maternità. Perché Cosetta (colei che scrive in prima persona) l’ha preso veramente per mano, come quei bambini che si sono persi in un contesto non più familiare, e che il sentimento materno spinge a raccogliere per “riportare a casa”. Rapporto unico ed esemplare sul quale fiorisce come sentimento maturo il perdono di Lui ai suoi aguzzini e la sapiente - sperimentata sulla sua carne - fraternità di Lei.
Un limoncello all'inferno (prima stazione)elnovovassor
Quel 27 gennaio mio papà mi ha liberata dalle zavorre della nostalgia; mi ha permesso di accettare la mia identità composta da due anime, da due culture, da due patrie: non potrei consistere senza una delle due.
Storia di un reduce dai campi di sterminio nazisti, fra i molti che racchiude, è questo forse il messaggio conclusivo del libro memoria-romanzo di Centonze. Quello che condensa i caratteri del suo animo esuberante e mette in luce il legame profondo con il padre. Legame che non è banale attaccamento al genitore preferito, ma elogio della paternità – il senso acuto della responsabilità sopravvissuto in uomo pur così ferito e segnato da una esperienza atroce - e della maternità. Perché Cosetta (colei che scrive in prima persona) l’ha preso veramente per mano, come quei bambini che si sono persi in un contesto non più familiare, e che il sentimento materno spinge a raccogliere per “riportare a casa”. Rapporto unico ed esemplare sul quale fiorisce come sentimento maturo il perdono di Lui ai suoi aguzzini e la sapiente - sperimentata sulla sua carne - fraternità di Lei.
Nashira è un mondo misterioso in cui l’elemento più prezioso è l’aria: è sempre più scarsa, e solo i giganteschi alberi che ricoprono Talaria, il suo regno più esteso, sono in grado di produrla. Ma l’aria tende a disperdersi in fretta ed è trattenuta sulla superficie da speciali pietre dotate di poteri arcani, che possono essere attivate solo da una casta di sacerdoti, i Risonanti. I Risonanti hanno un unico destino: votarsi al culto di una delle quattro divinità che vegliano su Talaria.
Viaggio di Solidarietà - V Edizione (Diario di Viaggio)Nonno Franceschini
Già la quinta edizione.
Da una necessità pratica – quella di portare a destinazione gli aiuti raccolti – i Viaggi di Solidarietà sono tramutati, nel corso del tempo, in uno degli aspetti essenziali per il sostegno e lo sviluppo delle stesse azioni di solidarietà.
Sotto il profilo umano e di percorso personale garantiscono un’esperienza unica, a poche ore di auto da casa, dove poter ricollocare le proprie priorità in fatto di valori e di cose veramente importanti;
l’aspetto sociale garantisce invece il fiorire di nuove amicizie, anche – e soprattutto – tra persone con diversi retroterra culturali, visioni del mondo e atteggiamenti, che ‘a casa’ avrebbero avuto difficilmente l’occasione di confrontarsi, soprattutto con quel pathos e sincerità che si creano naturalmente durante la visita e l’esperienza di contesti difficili, di povertà e di violenza;
l’aspetto solidaristico è quello che, più di tutti, rende il viaggio, non il semplice macinare 3.500 km in poco più di una settimana, ma una meta metafisica e simbolica che altro non è che il trovare sé stessi, centrarsi, una metafora che riesce a coniugare l’essere utili a qualcuno che ne a bisogno con l’essere utili a sé stessi.
Niente di nuovo, comunque: io ho quel che ho donato, recita il motto dannunziano.
Corrado è uno dei ragazzi che da deciso di mettersi in discussione in un viaggio di otto giorni tra esperienze nuove, con compagni di viaggio sconosciuti, in una terra che aveva studiata grazie al suo percorso di studi, culminando in una tesi “Kosovo, una storia balcanica” che affronta la storia della regione dall’etimologia del nome fino ai fatti di violenza degli ultimi anni.
La sua esperienza e le sue emozioni li restituisce in questo diario di viaggio.
È un pensiero personale la cui condivisione riteniamo importante, non solo per il racconto in sé, ma anche per lo slancio che può dare ad altre persone a voler intraprendere una strada di ricerca personale e di aiuto verso gli altri.
A lui va il nostro ringraziamento per avere trasferito su carta i pensieri e le emozioni, permettendoci di poterli quindi condividere con tutti.
Cogliamo l’occasione per rivolgere un sincero ringraziamento a Giorgio De Rocchis, instancabile e prezioso nella creazione di relazioni e la raccolta di materiali e aiuti; a Davide, Guido, Muppet, Elisa (fotografa eccezionale), Massimo, Simone, José, Carlo, Michael, Matteo e Chiara, Jacopo, Marcello, Daniele, Stefano e Benedetta per la compagnia, la pazienza e il pensiero che giornalmente dedicano alle famiglie delle enclavi.
BeLoveRevolution
“L’essenziale è invisibile agli occhi”
Il Piccolo Principe
Antoine De Saint-Exupéry
Quel 27 gennaio mio papà mi ha liberata dalle zavorre della nostalgia; mi ha permesso di accettare la mia identità composta da due anime, da due culture, da due patrie: non potrei consistere senza una delle due.
Storia di un reduce dai campi di sterminio nazisti, fra i molti che racchiude, è questo forse il messaggio conclusivo del libro memoria-romanzo di Centonze. Quello che condensa i caratteri del suo animo esuberante e mette in luce il legame profondo con il padre. Legame che non è banale attaccamento al genitore preferito, ma elogio della paternità – il senso acuto della responsabilità sopravvissuto in uomo pur così ferito e segnato da una esperienza atroce - e della maternità. Perché Cosetta (colei che scrive in prima persona) l’ha preso veramente per mano, come quei bambini che si sono persi in un contesto non più familiare, e che il sentimento materno spinge a raccogliere per “riportare a casa”. Rapporto unico ed esemplare sul quale fiorisce come sentimento maturo il perdono di Lui ai suoi aguzzini e la sapiente - sperimentata sulla sua carne - fraternità di Lei.
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Quel 27 gennaio mio papà mi ha liberata dalle zavorre della nostalgia; mi ha permesso di accettare la mia identità composta da due anime, da due culture, da due patrie: non potrei consistere senza una delle due.
Storia di un reduce dai campi di sterminio nazisti, fra i molti che racchiude, è questo forse il messaggio conclusivo del libro memoria-romanzo di Centonze. Quello che condensa i caratteri del suo animo esuberante e mette in luce il legame profondo con il padre. Legame che non è banale attaccamento al genitore preferito, ma elogio della paternità – il senso acuto della responsabilità sopravvissuto in uomo pur così ferito e segnato da una esperienza atroce - e della maternità. Perché Cosetta (colei che scrive in prima persona) l’ha preso veramente per mano, come quei bambini che si sono persi in un contesto non più familiare, e che il sentimento materno spinge a raccogliere per “riportare a casa”. Rapporto unico ed esemplare sul quale fiorisce come sentimento maturo il perdono di Lui ai suoi aguzzini e la sapiente - sperimentata sulla sua carne - fraternità di Lei.
Nashira è un mondo misterioso in cui l’elemento più prezioso è l’aria: è sempre più scarsa, e solo i giganteschi alberi che ricoprono Talaria, il suo regno più esteso, sono in grado di produrla. Ma l’aria tende a disperdersi in fretta ed è trattenuta sulla superficie da speciali pietre dotate di poteri arcani, che possono essere attivate solo da una casta di sacerdoti, i Risonanti. I Risonanti hanno un unico destino: votarsi al culto di una delle quattro divinità che vegliano su Talaria.
Viaggio di Solidarietà - V Edizione (Diario di Viaggio)Nonno Franceschini
Già la quinta edizione.
Da una necessità pratica – quella di portare a destinazione gli aiuti raccolti – i Viaggi di Solidarietà sono tramutati, nel corso del tempo, in uno degli aspetti essenziali per il sostegno e lo sviluppo delle stesse azioni di solidarietà.
Sotto il profilo umano e di percorso personale garantiscono un’esperienza unica, a poche ore di auto da casa, dove poter ricollocare le proprie priorità in fatto di valori e di cose veramente importanti;
l’aspetto sociale garantisce invece il fiorire di nuove amicizie, anche – e soprattutto – tra persone con diversi retroterra culturali, visioni del mondo e atteggiamenti, che ‘a casa’ avrebbero avuto difficilmente l’occasione di confrontarsi, soprattutto con quel pathos e sincerità che si creano naturalmente durante la visita e l’esperienza di contesti difficili, di povertà e di violenza;
l’aspetto solidaristico è quello che, più di tutti, rende il viaggio, non il semplice macinare 3.500 km in poco più di una settimana, ma una meta metafisica e simbolica che altro non è che il trovare sé stessi, centrarsi, una metafora che riesce a coniugare l’essere utili a qualcuno che ne a bisogno con l’essere utili a sé stessi.
Niente di nuovo, comunque: io ho quel che ho donato, recita il motto dannunziano.
Corrado è uno dei ragazzi che da deciso di mettersi in discussione in un viaggio di otto giorni tra esperienze nuove, con compagni di viaggio sconosciuti, in una terra che aveva studiata grazie al suo percorso di studi, culminando in una tesi “Kosovo, una storia balcanica” che affronta la storia della regione dall’etimologia del nome fino ai fatti di violenza degli ultimi anni.
La sua esperienza e le sue emozioni li restituisce in questo diario di viaggio.
È un pensiero personale la cui condivisione riteniamo importante, non solo per il racconto in sé, ma anche per lo slancio che può dare ad altre persone a voler intraprendere una strada di ricerca personale e di aiuto verso gli altri.
A lui va il nostro ringraziamento per avere trasferito su carta i pensieri e le emozioni, permettendoci di poterli quindi condividere con tutti.
Cogliamo l’occasione per rivolgere un sincero ringraziamento a Giorgio De Rocchis, instancabile e prezioso nella creazione di relazioni e la raccolta di materiali e aiuti; a Davide, Guido, Muppet, Elisa (fotografa eccezionale), Massimo, Simone, José, Carlo, Michael, Matteo e Chiara, Jacopo, Marcello, Daniele, Stefano e Benedetta per la compagnia, la pazienza e il pensiero che giornalmente dedicano alle famiglie delle enclavi.
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“L’essenziale è invisibile agli occhi”
Il Piccolo Principe
Antoine De Saint-Exupéry
Lettere d'amore - la bellezza dell'arte, della cultura e della naturaaroleMichele Cignarale
In occasione di San Valentino 2024 Humanlab, con il supporto del Cluster Basilicata
Creativa, del Polo Bibliotecario di Potenza e della Biblioteca T. Stigliani di Matera ha
promosso l’evento diffuso “lettere d’amore: scrivi la tua lettera d’amore ad un’opera d’arte”.
Obiettivo dell’iniziativa è stato generare affezione e coinvolgimento intorno al patrimonio
culturale.
Un invito a scrivere una personale lettera d’amore ad un’opera d’arte, a dare forma alle
emozioni, ad innamorarsi e raccontare i propri sentimenti per la bellezza. L’opera può essere
un quadro, una scultura, una fotografia, un romanzo, una poesia o qualunque prodotto
espressione della creatività e dell’ingegno dell’uomo o della poetica della natura. Un
invito a trasporre un sentimento umano su di essa. Un esercizio, una forma di educazione
sentimentale al patrimonio culturale che ci pone nelle condizioni di poter approcciare ad esso
e considerarlo come qualcosa di vivo.
Grazie alla collaborazione con il Polo Bibliotecario di Potenza e alla Biblioteca Stigliani di
Matera, ogni lettera ha ricevuto una risposta a cura degli studenti della IIA del Liceo Classico
Quinto Orazio Flacco di Potenza e della IIA del Liceo Classico Duni di Matera, che hanno
elaborato le loro dichiarazioni d’amore in due sessioni di scrittura creativa.
Tutto il materiale epistolare è raccolto nelle pagine che seguono. Cultura, arte, bellezza e
natura diventano colonne su cui costruire un’idea di futuro in cui felicità e sofferenza si
fondono per prendere vita nel più potente dei sentimenti: l’amore.
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017
La PaMa Marketing & Comunicazione di Teramo di Patrizia Manente è lieta di comunicare la realizzazione del nuovo progetto editoriale “MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 ”.
https://www.lelcomunicazione.it/blog/magazine-pama-natalizio-teramo-2017/
MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 La PaMa Marketing & Comunicazione di Teramo di Patrizia Manente è lieta di comunicare la realizzazione del nuovo progetto editoriale “MAGAZINE PAMA NATALIZIO TERAMO 2017 ”. https://www.lelcomunicazione.it/blog/magazine-pama-natalizio-teramo-2017/
3. Mustios
tu amor y mi amor
esperando el milagro de la piel
dmzl
Appassiti
il tuo amore e il mio amore
aspettando il miracolo della pelle
dmzl
4. PRÓLOGO I
Estando en Quito una fría mañana de agosto de 2010,
conocí de los versos que hoy se recogen en este
poemario, eran muchos más, su tema los hacía
coherentemente estructurales, su forma (algunos en prosa
poética, no se incluyeron) indicaban que su autora Damia
Mendoza Zambrano, había obedecido a su impulso y
junto al conocimiento de las Vanguardias, en la región, se
proponía legarnos un cuaderno infaltable para la lírica del
siglo XX en lengua española.
Hojas de mi noche larga es un poemario que, además de
contarnos -entre líneas- la historia de una pasión, resulta
expresión fresca y lúcida de lo mejor de la poética
latinoamericana contemporánea. Damia juega con el
verso y él, sin oponer resistencia, es su cómplice.
Cómo decir adiós a un amor y quedarnos con su recuerdo
para protegernos de “vientos y mareas”, cómo hacer para
que no se pierdan en la piedra el vacío, la espuma del mar
o los versos que nacieron y crecieron durante años
esperando ser compartidos y conocidos por los amantes
de la poesía, que nunca dejan a un lado la temática del
amor y el desamor.
Para nada pretendo engañar al lector, “traduciendo”
desde mi conocimiento y experiencia una obra, obviando
su condición de coprotagonista de esta
travesía por las avenidas del adiós a que nos convida
Damia Mendoza Zambrano, pues abriguémonos y
sumerjámonos en ellas.
Julia M Fdez Trujillo, Cuba 2011
5. INTRODUZIONE I
A Quito, in un freddo mattino dell’agosto 2010, ho
conosciuto i versi che oggi sono raccolti in questo libro.
Erano molti di più, il loro tema li rendeva coerentemente
strutturati, la loro forma (alcuni in prosa poetica non sono
stati inclusi) indicava che l’autrice aveva obbedito a un
impulso e che, grazie alla sua conoscenza delle
Avanguardie Ispanoamericane, si proponeva di
trasmetterci un quaderno necessario per conoscere la
poesia in lingua spagnola del XX secolo.
Foglie della mia lunga notte è una raccolta che oltre a
raccontarci- tra le righe-la storia di una passione, si pone
come espressione fresca e lucida della parte migliore
della poetica latino americana contemporanea. Damia
gioca con il verso, e il verso, senza opporre alcuna
resistenza, è suo complice.
Come dire addio a un amore e rimanere comunque con il
suo ricordo per proteggerci da “venti e maree”, come fare
perché non si perdano nella roccia, nel vuoto e nella
schiuma del mare i versi che erano nati e che sono
cresciuti nel corso degli anni nell’attesa di essere
conosciuti e condivisi con gli amanti della poesia, che
non abbandonano mai il tema dell’amore e del disamore.
Non è mia intenzione dare dell’ignorante al lettore
“traducendo” attraverso la mia conoscenza e la mia
esperienza un’intera opera, sarebbe come dimenticarsi
della sua condizione di coprotagonista nella traversata
per i lunghi viali dell’addio a cui ci invita Damia
Mendoza Zambrano, per cui, via, forza, copriamoci bene
e tuffiamoci dentro.
6. Julia M Fdez Trujillo, Cuba 2011
PRÓLOGO II
En Damia Mendoza, fluye la poesía como la vertiente
transparente que cruza los espejos. En “Hojas de mi
noche larga”, se refugia la palabra con su tono de fuego
donde amor, pasión y muerte vuelan como pájaros de
luces en su semilla contagiosa donde “… mis pasos/
temerosos/ muestran el regreso/ a las llamas silenciosas/
que me volvieron ceniza”. La ceniza es el resultado del
fuego, de la pasión que abre su pecho en todos los
horizontes de los atardeceres.
Porque Damia sustenta la palabra de su mundo poético
en el “…aire, o Quetzal/ más también fuiste Mar con
todos los nombres. Precisamente, la poesía de esta poeta
Latinoamérica, tiene la fuerza, que dicho por García
Huidobro, abre todas las puertas del Universo para
instalarse en el corazón de una América que requiere de
las palabras como instrumento para la construcción del
edificio poético donde “la llave del verso” sirve de nexo
entre los mundos exteriores y las dimensiones de la
interioridad que hacen posible que la poesía sea alimento
de los pueblos, ,porque tiene el agua que hace germinar
los sentimientos, y recoge las realidades como un espejo
de los tiempos porque la poeta sembró su acento y dice:
“Soy yo/ La luna no se opone/ No te muevas de allí …”
porque tú eres la esencia, eres la vida.
Eduardo Aramburo G.
Chile 2011
7. INTRODUZIONE II
In Damia Mendoza la poesia scorre come il trasparente
punto di vista che attraversa gli specchi. In “Foglie della
mia lunga notte si rifugia la parola con il suo tono di
fuoco laddove amore, passione e morte volano come
uccelli di luce dall’origine contagiosa “…I miei passi/
paurosi/mostrano il ritorno/alle fiamme silenziose/che mi
ridussero cenere.” La cenere è il risultato del fuoco, della
passione che apre il suo petto a tutti gli orizzonti
d’infiniti tramonti.
Perchè Damia sostiene la parola del suo mondo poetico
in “…Aria, o/Quetzal/sei stato anche altro/Mare di tutti i
nomi”. Per essere più precisi, la poesia di questa poetessa
Latino americana possiede la forza, che, come afferma
García Huidobro, apre tutte le porte dell’Universo, per
sistemarsi nel cuore di un’America che anela alle parole
come strumento per la costruzione della struttura poetica,
dove “la chiave del verso” serve come nesso tra il mondo
esterno e la dimensione intima, che permette che la
poesia sia anche alimento per i popoli, per esser ricca di
quell’acqua che fa germogliare i sentimenti, per
raccogliere la realtà come uno specchio dei tempi e,
infine, perché la poetessa stessa seminò la sua importanza
dicendoci: “Sono io/ La luna non si oppone/ Non ti
muovere di lì …” perché tu sei l’essenza, tu sei la vita.
Eduardo Aramburo G.
Cile 2011
8.
9. Hojas de mi noche larga
Foglie della mia lunga notte
10. hojas de mi noche larga
felinos reposan
cuerpos resentidos
al corazón agrietan
desatinos
siento ido
aquello que brama
apuros y bretes
ahogos conocidos
aliento
hojas de mi noche larga
tras la ventana
no yo
no él
se apagó la luz.
Nunca más
sus ojos en amanecer
11. Foglie della mia lunga notte
felini riposano
corpi sdegnati
screpolano al cuore
follie
percepisco come andato
colui che brama
difficoltà, catene
oppressioni conosciute
alito
foglie della mia lunga notte
dietro la finestra
non io
nemmeno lui
si spense la luce.
Mai più
i suoi occhi albeggiando.
16. Empecé a cantarte
igual a esas
tus voces
otras que amas
tus pupilas y mis pestañas cicatrizan
despierta
nuestro sueño dormido
te busco
cerca de tu pecho
que crece
Nunca más a medias
si vienes, ven entero
Te haré nuevo…
17. Iniziai a cantarti
come quelle
tue voci
altre che ami
gli occhi tuoi e le mie ciglia si rimarginano
si sveglia
il nostro sogno addormentato
ti cerco
vicino al tuo petto
che cresce
Mai più a metà
se vieni, vieni tutto.
Ti farò nuovo…
18. En la mañana
dudé,
darte la espalda
mis flores de alba.
Develé en la pregunta
del hombre
sus ideas
Las raíces de tu patria ascendieron
Están en mí
Te elevan, te dan alas
19. Nel mattino
dubitai,
darti le spalle
miei fiori dell’ alba.
Svelai nella domanda
dell’uomo
le sue idee
Ascesero le radici della tua patria
Sono dentro di me
Ti alzano, ti danno ali
20. TENGO
Tengo un beso de cielo
para tus ojos
de agua
para tus cabellos
de vuelo
para tu espalda
Un beso de fuego
para tu centro
No me preguntes
por los besos otros
te los debo…
21. HO
Ho un bacio di cielo
per i tuoi occhi
di acqua
per i tuoi capelli
di volo
per la tua spalla
Un bacio di fuoco
per il tuo centro
Non mi domandare
degli altri baci
te li devo…
22. Hacerte un cariño
enviarte palomas
que te canten lindo
endulzarte
navegar tu nido
verte cuerpo de hombre niño
jugando a mimos
envolver tus alturas con mi boca…
con mis latidos…
digo, si te dejas !
23. Accarezzarti
inviarti colombe
che per te gorgheggino
addolcirti
navigare il tuo nido
vederti corpo di uomo bambino
le coccole come un gioco
avvolgere le tue altezze con la bocca…
con i miei battiti…
dico, se lo permetti!
24. Me consume la vela
dudas me liquidan
Me pierdo en esta línea sin tiempo
Quién soy?
Quien eres?
Quienes fuimos?
los de ayer
que desprendidos de pasión
recrearon este mundo
a verso y llanto
25. Si strugge la candela
i dubbi mi sciolgono
Mi perdo in questa linea senza tempo
Chi sono?
Chi sei?
Chi siamo stati?
Quelli di ieri
che liberi di passione
ricrearono questo mondo
a colpi di pianto e di verso
26. Aire, o
Quetzal
más también fuiste
Mar con todos los nombres
cielo de todos los espacios
Fuiste.
Que ya no…….
27. Aria, o
Quetzal
sei stato anche altro
Mare di tutti i nomi
cielo di tutti i posti.
Sei stato.
Adesso non più….
28. Los mástiles de tu barco
se quebraron
se perdieron
se descollaron
en esta huida
Sabes?
me supiste desprendida
hoy habrás de sentir
como se muere la vida
Hijos de la soledad
después de amarnos tanto
29. Gli alberi della tua nave
si spezzarono
si persero
si eressero
nella fuga
Sai?
mi conoscesti indifesa
oggi dovrai sentire
come muore la vita
Figli della solitudine
dopo aver amato tanto
30. Nada
Anda,
Corre.
No siento tu sol
ese,
el del amor.
Vivimos de lo inestable
la huida
es salvación.
Sufrimos,
nuestra propia historia
perenne,
infinita
intemporal
pálida y sombría
Asida en las venas.
31. Nuota
Vai,
Corri.
Non sento il tuo sole
questo,
quello dell’amore.
Di instabilità vissuti
la fuga
è salvezza.
Soffrimmo
La nostra propia storia
perenne,
infinita
atemporale
pallida e oscura
Cucita nelle vene.
34. Todo te lo llevaste
Y hasta parí palomas
Avivada en el sueño
de un balcón frente al mar
Todo lo hemos perdido
borré el discurso
No hay coloquio
sin propuesta
Ni culpables
en este juicio
Todo es nada
En la tormenta
me picó la abeja
y la piola umbilical
se quemó
perdí mi utopía
35. Tutto ti sei portato via
partorii perfino colombe
animata nel sogno
di un balcone davanti al mare
Abbiamo perso tutto
cancellai il discorso
Non c’è dialogo
senza proposta
Nè colpevoli
in questo giudizio
Tutto è nulla
Nella tempesta
mi punse l’ape
e la sagola ombelicale
si bruciò
persi la mia utopia.
36. Quédate
con mi colchita alpahaca,
mis vestidos en tus fotos
ahorita el cosquilleo
y de a poquito
la toalla que tejió mi madre…
y más
Bota mis zapatos
en ellos tracé un camino
en Itaca fundaba
desenfundaba hilos
henchida en la promesa.
37. Rimani
con la mia coperta alpaca,
i miei vestiti nelle tue foto
adesso il solletico
e tra poco
L’asciugamano intessuto da mia madre…
e ancora
Butta le mie scarpe
dentro ho tracciato una strada
a Itaca creavo
disfacevo fili
riempita nella promessa.
38. Ha muerto mi ego
No huiré
Enfrentaré su muerte
sin duelos
conciencia iluminada
yo,
recién nacida
_en cuestiones de amor_
39. È morto il mio ego
Non fuggirò
Affronterò la sua morte
senza lutti
coscienza illuminata
io,
appena nata
_ in questioni d’amore_
40. Amor dormido
ojos que confiesan
Duermes
mi montaña te canta
Sueñas
tus besos son mi nueva canción
42. Perdidas
Amarillas
estas pupilas mías
las que ves.
Hostilidad
de infierno
esa
la soledad tuya
que muestras
Excluyo
todo discurso
─palabras depravaditas─
las tuyas
las mías.
43. Perduti
Gialli
Questi miei occhi
quelli che vedi.
Ostilità
d’inferno
questa
la tua solitudine
che mostri
Escludo
tutto il discorso
─parole corrotte─
Le tue
le mie.
58. Saudades alojadas
llegaron a salvarme
retorno a ti
chiquita
hilo
clarín
ortiga
dánzame agua
bébeme…
los impulsos llegan
traspasan la luz y la vela
59. Nostalgie ospiti
Arrivarono a salvarmi
Ritorno a te
piccola
filo
clarinetto
ortica
danzami acqua
bevimi…
gli impulsi arrivano
attraversano la luce e la candela
64. El pasado es un paso a la muerte
Desvanecida
cae la mujer
materia ausente
llévala al cielo
sostén el pecado
sin besar
prefiere
al relámpago
65. Il passato è un passo verso la morte
Svenuta
cade la donna
materia assente
portala in cielo
sostieni il peccato
senza baciare
preferisce
il lampo che dona sapore
66. Soy yo
La luna no se opone
No te muevas de allí
vengo a buscarte,
quizás más tarde,
o no sé………..
……….
67. Sono io
La luna non si oppone
Non ti muovere di lì
vengo a cercarti,
forse più tardi,
o non so...……….
……….
68. Apuntaste en la barranca
–Abandonaste el sueño –
Qué hacemos con el secreto
– Nunca adiós –
Escrito en el penco
69. Annotasti nel burrone
- Hai abbandonato l’illusione -
Che cosa facciamo del segreto
-Mai più addio –
Scritto sulla foglia
72. MIS RAICES
Soy sudamericana.
Trigueña, mestiza
Quemada por el sol de mis ancestros.
Soy campesina, como imaginas
De arcilla, de arena,
De los llanos de la Costa y de los Andes.
Amo con mi alma, con mis manos
Con mis ojos, con ternura
Amo con mis venas.
Y toda mi esencia
Orgullosa de mi tierra
Soy simplemente mujer
Mujer, con geografía ecuatoriana
Y fuerza latinoamericana
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Ñuca llactamanta mi kani
Nishpa sumakta cuchiyasrini
Warmilla mi kani
Ecuador mama llaktapak shuyuman
Sinchi Latinoamérica manta.
73. LE MIE RADICI
Sono sudamericana.
Bionda, mestiza
Bruciata dal sole dei miei antenati.
Sono contadina, come ti puoi immaginare
Di creta, di sabbia,
Delle pianure, della Costa e delle Ande.
Amo con la mia anima, con le mie mani
Con i miei occhi, con tenerezza
Amo con le mie vene.
E con tutta la mia esistenza
Orgogliosa della mia terra
Sono semplicemente donna
Donna, con geografía equatoriana
E forza latinoamericana
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Ñuca llactamanta mi kani
Nishpa sumakta cuchiyasrini
Warmilla mi kani
Ecuador mama llaktapak shuyuman
Sinchi Latinoamérica manta.
74. Damia Marilú Mendoza Zambrano (Ecuador). Poeta,
Relacionista Público y docente. Realiza periodismo
cultural y diseño de producto educomunicacional. Ha
representado a Ecuador en Eventos internacionales en
Asia, varios países de Latinoamérica, el Caribe y EE.UU.
Actualmente labora en la Universidad Laica Eloy Alfaro,
de Manabí, asumiendo un fuerte compromiso ético y
cultural. Ha publicado: Sueños de Gaviota (1986,) El
Despertar de Gaviota (2001), Desliz (2002), Tras los
cristales de mi mar (2006). Su poética aparece en varias
Antologías: La palabra y el viento. (México 2002),
Apasionados semidioses (Cuento y poesía, Argentina
2004) Municipio de Manta (2005), Grupo Cultural Manta
(2007), Oscar Guiñazù Álvarez (Argentina 2008), y otras.
75. Incursiona en el ensayo, testimonio, biografía, poesía,
narrativa y realización para la televisión.
Damia Marilú Mendoza Zambrano (Ecuador). Poetessa,
esperta in relazioni pubbliche e docente. Si occupa di
giornalismo culturale e di disegno di prodotti
comunicativi a scopo educativo. Ha rappresentato
l’Ecuador in eventi internazionali in Asia, in diversi paesi
dell’America Latina e dei Caraibi e negli Stati Uniti. Lavora
all’Università Laica Eloy Alfaro, di Manabí, impegnandosi
culturalmente e politicamente. Ha pubblicato: Sueños de
Gaviota (1986) El Despertar de Gaviota (2001), Desliz
(2002) Tras los cristales de mi mar (2006). La sue poesie e
la sua poetica sono inserite all’interno di diverse
antologie: La palabra y el viento. (México 2002),
Apasionados semidioses, (Cuento y poesía, Argentina
2004) Municipio de Manta (2005) Grupo Cultural Manta
(2007) Oscar Guiñazù Álvarez (Argentina 2008) e altre. Si
avventura inoltre nei generi letterari del saggio, della
testimonianza, della biografia, della poesia e della
narrativa e realizza opere per la televisione.