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Fisica Statistica e Teoria dell’Informazione
        Fisica dei Sistemi Complessi
                 2011-2012

          Franco Bagnoli e Duccio Fanelli


           8 marzo 2012 - Prima parte
Scopo del corso


      Raccontare come i fisici hanno affrontato lo studio dei
      sistemi complessi (con esempi).
      Distillare queste tecniche ed applicarle a casi di studio.
      Estendere queste tecniche a casi di interesse
      ingegneristico e informatico.
      Imparare ad affrontare un problema con lo spirito dei
      fisici, che non ` lo stesso di quello dell’ingegneria (di
                      e
      solito un fisico non arriva mai alla soluzione, ma produce
      dei bellissimi modelli inutili).
Struttura del corso
      Il corso si compone di lezioni ed esercizi (in gran parte
      da fare a casa).
      Il sito moodle di ateneo servir` per il coordinamento.
                                      a
      Gran parte del corso riguarda la programmazione. Si
      pu` usare qualsiasi sistema, per esempio
         o
      matlab/scilab/octave o FORTRAN, C, Java... si cercher`     a
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      Circa la met` del corso tratter` i sistemi dinamici, i
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      Con la collaborazione degli studenti le lezioni
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Modalit` di esame
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     su titoli che riguardano i tre temi del corso (grosso modo
     i titoli delle lezioni). L’elaborato viene fatto singolarmente
     e inviato a me. E’ permesso (anzi, consigliato) ispirarsi a
     siti, libri, ecc. ma le copiature non portano a buoni voti:
     si vuole premiare l’originalit` (basta che non sfoci nella
                                    a
     fantasia...). Mettere le referenze alla “sorgente” delle
     informazioni.
     Si deve poi presentare un elaborato su un progetto, da
     svolgersi preferibilmente in coppia o in tre persone. Ci
     sono vari esempi disponibili, il progetto deve comprendere
     un modello, la sua implementazione algoritmica, l’analisi
     dei dati e la presentazione del tutto, o ovviamente deve
     avere a che fare con gli argomenti del corso. Anche
     questa fase viene svolta in completa autonomia.
Materiale didattico



  Non ci sono testi che coprono tutti gli argomenti del corso, e
  in genere sono trattati troppo in dettaglio. Si consiglieranno
  comunque vari testi per le varie parti, testi in genere disponibili
  in rete.
  Per contatti: Franco Bagnoli franco.bagnoli@unifi.it o
  su skype (francobagnoli)
Natura, computer ed umani


      Natura: sistemi altamente dimensionali (∼ 1023
      elementi).
      Computers: sistemi formati da ∼ 106 elementi (dipende
      dalla complessit`).
                      a
      Mente umana: sistemi formati da max 6 elementi.
  Il problema ` da una parte come simulare i sistemi naturali,
               e
  dall’altra come comprendere quelli naturali e/o quelli
  simulati.
Un sistema giocattolo



  Consideriamo come sistema “test” con cui esaminare i vari
  tipi di approssimazione un insieme di molte (1000?) particelle
  puntiformi che interagiscono secondo le leggi di Newton in 2
  dimensioni, con una forza che dipende solo dalla distanza tra
  le particelle.
  Vogliamo ottenere le traiettorie di queste particelle restando
  pi` vicini possibile alla fisica (dinamica molecolare).
    u
Struttura dati

      N particelle in una scatola di dimensioni L × L.
      Particella i: massa mi , posizione ri = xiˆ + yiˆ velocit`
                                                i     j,       a
      vi = vxiˆ + vyiˆ (5 numbers).
               i        j
      Distanza (vettoriale) intermolecolare:
      rij = (xi − xj )ˆ + (yi − yj )ˆ
                      i             j.
      Distanza (scalare) intermolecolare
      rij = (xi − xj )2 + (yi − yj )2 .
      Potenziale sulla particella i: Vi = j V (rij ).
      Forza sulla particella i: F(ri ) = − Vi = j Fij .
               ∂V (rij )            ∂V (rij )
      Fxij = −           , Fyij = −           .
                  ∂xi                ∂yi
      Traiettoria: r(t), v(t).
Lennard-Jones
  Una delle forme pi` usate ` quella di Lennard-Jones.
                     u       e
  Questo potenziale ` repulsivo a corta distanza
                     e
  (impenetrabilit`), e attrattivo a distanze intermedie, e infine
                 a
  (quasi) piatto a grande distanza.
Lennard-Jones



                                 σ   12       σ    6
                   V (r ) = 4ε            −             ,
                                 r            r

                            d                          σ 12    σ6
     F(r) = − V (r ) = −       V (r )ˆ = 4
                                     r            12        − 6 7 ˆ,
                                                                  r
                            dr                         r 13    r

  dove r ` la distanza vettoriale da una particella.
         e
Equazioni di Newton

  Le equazioni di Newton (f = ma) diventano

                           dx
                                = vx(t)
                           dt
                           dy
                                = vy (t)
                           dt
                          dvx
                                = Fx (r(t))
                           dt
                          dvy
                                = Fy (r(t))
                           dt
  ovviamente per ogni particella (N 2 interazioni, se non si usano
  accorgimenti particolari).
Integrazione di equazioni differenziali

   Le equazioni differenziali vanno trasformate in equazioni alle
   differenze finite (mappe), discretizzando il tempo in passi
   tutti uguali o adattabili.
   Dato che si vogliono integrare molte equazioni, si cerca di
   usare un sistema semplice (non un predictor-corrector), ma
   allo stesso tempo si vuole che i vincoli (in questo caso
   l’energia) sia conservata.
   Un compromesso abbastanza soddisfacente ` l’algoritmo di
                                                 e
   Verlet al primo o secondo ordine. Essenzialmente si tratta di
   valutare le forze ad un passo intermedio rispetto allo
   spostamento (vedere esempi e wikipedia).
Conclusioni

  Giocando un po’ con l’algoritmo LJ.f90 si pu` dire che:
                                                o
      L’implementazione anche un semplice sistema realistico
      ` complicata.
      e
      L’essenziale a volte viene mascherato dalla complessit`    a
      dell’implementazione.
      Ci sono dei regimi (alte e basse energie) in cui il sistema
      appare pi` semplice (separazione di scale,
                u
      decorrelazione). La complicazione sta nel mezzo...
      Nei casi semplici esistono sono approssimazioni (rigidi e
      gas perfetto) che, trascurando alcuni dettagli,
      permettono di rapresentare il problema usando modelli
      basso-dimensionali.

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FSTI1112 1 1/2

  • 1. Fisica Statistica e Teoria dell’Informazione Fisica dei Sistemi Complessi 2011-2012 Franco Bagnoli e Duccio Fanelli 8 marzo 2012 - Prima parte
  • 2. Scopo del corso Raccontare come i fisici hanno affrontato lo studio dei sistemi complessi (con esempi). Distillare queste tecniche ed applicarle a casi di studio. Estendere queste tecniche a casi di interesse ingegneristico e informatico. Imparare ad affrontare un problema con lo spirito dei fisici, che non ` lo stesso di quello dell’ingegneria (di e solito un fisico non arriva mai alla soluzione, ma produce dei bellissimi modelli inutili).
  • 3. Struttura del corso Il corso si compone di lezioni ed esercizi (in gran parte da fare a casa). Il sito moodle di ateneo servir` per il coordinamento. a Gran parte del corso riguarda la programmazione. Si pu` usare qualsiasi sistema, per esempio o matlab/scilab/octave o FORTRAN, C, Java... si cercher` a di dare esempi usando vari sistemi, in particolare usando NetLogo. Circa la met` del corso tratter` i sistemi dinamici, i a a sistemi stocastici, la meccanica statistica di equilibrio. Seguiranno lezioni su temi speciali o un progetto globale da sviluppare. Con la collaborazione degli studenti le lezioni verranno videoregistrate, editate e postate su web.
  • 4. Modalit` di esame a L’esame consiste in un testo composto da tre “temini” su titoli che riguardano i tre temi del corso (grosso modo i titoli delle lezioni). L’elaborato viene fatto singolarmente e inviato a me. E’ permesso (anzi, consigliato) ispirarsi a siti, libri, ecc. ma le copiature non portano a buoni voti: si vuole premiare l’originalit` (basta che non sfoci nella a fantasia...). Mettere le referenze alla “sorgente” delle informazioni. Si deve poi presentare un elaborato su un progetto, da svolgersi preferibilmente in coppia o in tre persone. Ci sono vari esempi disponibili, il progetto deve comprendere un modello, la sua implementazione algoritmica, l’analisi dei dati e la presentazione del tutto, o ovviamente deve avere a che fare con gli argomenti del corso. Anche questa fase viene svolta in completa autonomia.
  • 5. Materiale didattico Non ci sono testi che coprono tutti gli argomenti del corso, e in genere sono trattati troppo in dettaglio. Si consiglieranno comunque vari testi per le varie parti, testi in genere disponibili in rete. Per contatti: Franco Bagnoli franco.bagnoli@unifi.it o su skype (francobagnoli)
  • 6. Natura, computer ed umani Natura: sistemi altamente dimensionali (∼ 1023 elementi). Computers: sistemi formati da ∼ 106 elementi (dipende dalla complessit`). a Mente umana: sistemi formati da max 6 elementi. Il problema ` da una parte come simulare i sistemi naturali, e dall’altra come comprendere quelli naturali e/o quelli simulati.
  • 7. Un sistema giocattolo Consideriamo come sistema “test” con cui esaminare i vari tipi di approssimazione un insieme di molte (1000?) particelle puntiformi che interagiscono secondo le leggi di Newton in 2 dimensioni, con una forza che dipende solo dalla distanza tra le particelle. Vogliamo ottenere le traiettorie di queste particelle restando pi` vicini possibile alla fisica (dinamica molecolare). u
  • 8. Struttura dati N particelle in una scatola di dimensioni L × L. Particella i: massa mi , posizione ri = xiˆ + yiˆ velocit` i j, a vi = vxiˆ + vyiˆ (5 numbers). i j Distanza (vettoriale) intermolecolare: rij = (xi − xj )ˆ + (yi − yj )ˆ i j. Distanza (scalare) intermolecolare rij = (xi − xj )2 + (yi − yj )2 . Potenziale sulla particella i: Vi = j V (rij ). Forza sulla particella i: F(ri ) = − Vi = j Fij . ∂V (rij ) ∂V (rij ) Fxij = − , Fyij = − . ∂xi ∂yi Traiettoria: r(t), v(t).
  • 9. Lennard-Jones Una delle forme pi` usate ` quella di Lennard-Jones. u e Questo potenziale ` repulsivo a corta distanza e (impenetrabilit`), e attrattivo a distanze intermedie, e infine a (quasi) piatto a grande distanza.
  • 10. Lennard-Jones σ 12 σ 6 V (r ) = 4ε − , r r d σ 12 σ6 F(r) = − V (r ) = − V (r )ˆ = 4 r 12 − 6 7 ˆ, r dr r 13 r dove r ` la distanza vettoriale da una particella. e
  • 11. Equazioni di Newton Le equazioni di Newton (f = ma) diventano dx = vx(t) dt dy = vy (t) dt dvx = Fx (r(t)) dt dvy = Fy (r(t)) dt ovviamente per ogni particella (N 2 interazioni, se non si usano accorgimenti particolari).
  • 12. Integrazione di equazioni differenziali Le equazioni differenziali vanno trasformate in equazioni alle differenze finite (mappe), discretizzando il tempo in passi tutti uguali o adattabili. Dato che si vogliono integrare molte equazioni, si cerca di usare un sistema semplice (non un predictor-corrector), ma allo stesso tempo si vuole che i vincoli (in questo caso l’energia) sia conservata. Un compromesso abbastanza soddisfacente ` l’algoritmo di e Verlet al primo o secondo ordine. Essenzialmente si tratta di valutare le forze ad un passo intermedio rispetto allo spostamento (vedere esempi e wikipedia).
  • 13. Conclusioni Giocando un po’ con l’algoritmo LJ.f90 si pu` dire che: o L’implementazione anche un semplice sistema realistico ` complicata. e L’essenziale a volte viene mascherato dalla complessit` a dell’implementazione. Ci sono dei regimi (alte e basse energie) in cui il sistema appare pi` semplice (separazione di scale, u decorrelazione). La complicazione sta nel mezzo... Nei casi semplici esistono sono approssimazioni (rigidi e gas perfetto) che, trascurando alcuni dettagli, permettono di rapresentare il problema usando modelli basso-dimensionali.