L’innovazione organizzativa attraverso il Project Cycle Management: l’esperienza dell’ASL Città di Torino - Premio Qualità 2017/2018 (*) - Prima edizione elettronica: Dicembre 2018 | ISBN: 978-88-943964-0-9 | Edizioni Asl Città di Torino | WWW.ASLCITTADITORINO.IT
Italian orphan drugs day - Organizzazione Studi Clinici per malattie rareDigital for Academy
Il seminario, tenutosi il 13 Febbraio 2015 ha trattato i problemi e le opportunità che un’azienda operante nel settore malattie rare può incontrare nello sviluppo di un farmaco. Sono state inoltre illustrate nuove strategie finalizzate a rintracciare potenziali pazienti che soffrono di queste patologie e guidarli verso i giusti referenti in grado di aiutarli.
Presentazione del dott. Mauro Ninci, Medical Affairs Director - Genzyme.
L’innovazione organizzativa attraverso il Project Cycle Management: l’esperienza dell’ASL Città di Torino - Premio Qualità 2017/2018 (*) - Prima edizione elettronica: Dicembre 2018 | ISBN: 978-88-943964-0-9 | Edizioni Asl Città di Torino | WWW.ASLCITTADITORINO.IT
Italian orphan drugs day - Organizzazione Studi Clinici per malattie rareDigital for Academy
Il seminario, tenutosi il 13 Febbraio 2015 ha trattato i problemi e le opportunità che un’azienda operante nel settore malattie rare può incontrare nello sviluppo di un farmaco. Sono state inoltre illustrate nuove strategie finalizzate a rintracciare potenziali pazienti che soffrono di queste patologie e guidarli verso i giusti referenti in grado di aiutarli.
Presentazione del dott. Mauro Ninci, Medical Affairs Director - Genzyme.
slow medicine, choosing wisely, fare di più non significa fare meglio, medicina difensiva, disease mongering, Disturi, APEL, ferrando, www.ferrandoalberto.blogspot.it, www.apel-pediatri.it,
L'infezione nella chirurgia ortopedica di elezionedr_dagnino
Presentazione delle infezioni in chirurgia ortopedica in elezione presentata all'evento di Lerici 18,19,20 Ottobre congiunto medici legali e ortopedici
Integrazione precoce delle Cure Palliative in OncoematologiaWega Formazione
Integrazione precoce delle Cure Palliative in Oncoematologia - Claudio Cartoni - Unità Cure Palliative e Domiciliari - UOC Ematologia Policlinico Umberto I, Roma
Patologie ematologiche e sperimentazioni cliniche ASMaD
Presentazione della Dottoressa Elisabetta Abruzzese - "L'infermiere di ricerca: ruoli e responsabilità nella Sperimentazione Clinica" - 11/04/2018 - Ospedale Sant'Eugenio - Roma
Intervento della D.ssa Marina E. Cazzaniga, Referente UOC Centro di Fase I Resp. UOS DH Oncologico ASST Monza al Convegno dell'Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica del 20 Maggio 2017 presso Triuggio (Mb)
slow medicine, choosing wisely, fare di più non significa fare meglio, medicina difensiva, disease mongering, Disturi, APEL, ferrando, www.ferrandoalberto.blogspot.it, www.apel-pediatri.it,
L'infezione nella chirurgia ortopedica di elezionedr_dagnino
Presentazione delle infezioni in chirurgia ortopedica in elezione presentata all'evento di Lerici 18,19,20 Ottobre congiunto medici legali e ortopedici
Integrazione precoce delle Cure Palliative in OncoematologiaWega Formazione
Integrazione precoce delle Cure Palliative in Oncoematologia - Claudio Cartoni - Unità Cure Palliative e Domiciliari - UOC Ematologia Policlinico Umberto I, Roma
Patologie ematologiche e sperimentazioni cliniche ASMaD
Presentazione della Dottoressa Elisabetta Abruzzese - "L'infermiere di ricerca: ruoli e responsabilità nella Sperimentazione Clinica" - 11/04/2018 - Ospedale Sant'Eugenio - Roma
Intervento della D.ssa Marina E. Cazzaniga, Referente UOC Centro di Fase I Resp. UOS DH Oncologico ASST Monza al Convegno dell'Associazione Italiana Pazienti Leucemia Mieloide Cronica del 20 Maggio 2017 presso Triuggio (Mb)
E2 t edutalenti.it - portale allievi con buon potenziale cognitivoMarcello Giacomantonio
PERCHE’ I BAMBINI CON BUON POTENZIALE COGNITIVO?
Una cosa a cui quasi tutti non facciamo caso è che nella nostra società, non solo l'handicap crea grandi problemi di partecipazione alla vita sociale, ma anche essere dotati intellettivamente può essere fonte di disagio.
Alcune difficoltà e disagi riscontrabili nei bambini plusdotati sono la maturazione psicologica non in sintonia con le potenzialità cognitive, le forti attitudini in alcuni ambiti con minori facilità in altri, il possibile isolamento a scuola, con sentimenti di noia, fughe irrealistiche, agitazione, rifiuto; le difficoltà personali senza legame apparente con le potenzialità rilevate attraverso il quoziente intellettivo.
PERCHE’ l’eLEARNING NEL PROGETTO EDUTALENTI?
Guardando al mondo che le tecnologie dell'ICT ci sta aprendo dinnanzi ci rendiamo conto che nella nostra "coscienza" è sempre più labile il confine tra esperienza di vita reale ed esperienza virtuale, al punto che possiamo anche chiederci che senso ha questa distinzione.
Ci sono amici che incontriamo il sabato per condividere una pizza o una partita, altri che vediamo più raramente. Tutti o quasi li incontriamo anche su Facebook, ci raccontano cosa fanno ogni giorno e come passano alcuni momenti salienti della loro vita.
Nel nostro immaginario il mosaico della vita quotidiana acquista tasselli sempre meno identificabili con vita reale e virtuale.
Per questo riteniamo che l’eLearning, tra l’altro, possa essere un ambiente “protetto” per sviluppare elementi forti di una sana vita reale/virtuale.
Regione Veneto Formazione Formatori - Piano formativo 2012_09_07_v. 04Marcello Giacomantonio
Il Piano formativo è stato articolato sulla base di metodologie che consentono di sviluppare e innovare il sistema delle competenze ed i processi di lifelong learning lungo tre dimensioni distinte e complementari:
➢ la formazione continua a domanda individuale, che consente di rispondere ai fabbisogni dei singoli lavoratori, in maniera flessibile ed individualizzata;
➢ la formazione continua finalizzata al sistema “organizzazione”, capace di approcciare in maniera integrata le esigenze di adattamento critico ai cambiamenti;
➢ i laboratori di formazione continua nei sistemi locali, in grado sostenere lo sviluppo di una vera e propria comunità di pratica regionale, anche attraverso l’utilizzo delle moderne tecnologie di informazione e comunicazione.
Recently there have been many both open and private courseware repositories appearing on the web. In general however, there has been great commitment to building communities that facilitate the liaison between users/suppliers, but quite a modest employment of sometimes very elementary cataloguing systems. This model tries to go beyond this step.
Come pianificare unità didattiche diverse sulla stessa tematica, con percorsi diversi per esigenze diverse (ad es.: con e senza tutor) usando il Learning Activity Planner (LAP)
La prima di dieci lezioni su come funziona e come si può usare il sistema Pegasus LMS per realizzare corsi in eLearning sia semplici che altamente sofisticati per processi di automazione della didiattica
Una catalogazione efficiente dei LO permette di gestire in modo efficace repository confederati. Per arrivare a questo è necessario costruire ontologie dell'eLearning Design (eLD) che partano da modelli completi dei diversi settori. Quello dei LO è forse il settore più importante e scoperto, per quale l'autore formula una proposta di soluzione. (www.learningobject.info)
La struttura profonda di un Learning Object - E Learn2007[It]
Francesca Rogai - 8° Congresso Nazionale GastroCare
1. Gestione del paziente con IBD
in terapia biologica
Francesca Rogai
Gastroenterologia SOD 2,
AOU Careggi,
Firenze
Rimini 5th October 2012
2. Pz con lunga storia di malattia steroido
dipendente o refrattario
Intollerante ai tradizionali immunosoppressori
Non responders agli immunosoppressori
Perdita di efficacia secondaria agli
immunosoppressori
Non responder ad un biologico
Perdita di efficacia ad un biologico
Interventi chirurgici multipli
Farmaci concomitanti multipli
Tipologia 1
3. Tipologia 2
•Paziente molto giovane, spesso fumatore
•Estensione di malattia ampia (tratto
superiore)
•Coinvolgimento del pavimento pelvico
•Manifestazioni extraintestinali
•Deficit di crescita e/o sviluppo
4. •Spesso associata malnutrizione
proteico-calorica
•Sentimento di paura associato alla
malattia, alle procedure invasive
(colonscopia, EGDS, inserimento CVC o
PICC).
•Deflessione del tono dell’umore ed ansia
legato allo stato di cronicità, alla
limitazione funzionale, all’impatto della
malattia sulla vita quotidiana, sullo studio
e sul lavoro
Tipologia 3
5. Screening pre-terapia 1
•Emocromo con formula, VES, prot C
reattiva, sideremia e ferritina, prot
totali, AST, ALT, ALP, bil dir e
tot, amilasi, urea e creatinina.
•Markers virali: HBsAg, Ab
antiHbs, Ab antiHbe, Ab anti HBV, AB
anti CMV, Ab anti EBV, HIV (previa
consenso del paziente)
•Markers neoplastici (solo alcuni
centri): Cea, ca 15.3, Ca19.9, Ca 125.
6. •Esame parassitologico e colturale delle feci
con ricerca Cl. Difficile. Esame urine.
•Autoanticorpi: ANA, ANCA, ENA
•Quantiferon TBC
•Rx Torace
•ECG refertato dal cardiologo
•Test di gravidanza
Screening pre-terapia 2
7. • Accurata anamnesi patologica prossima e remota
•Anamnesi accurata familiare (familiarità per
ipertensione, cardiopatia ischemica ecc) e
fisiologica
•Accurata anamnesi farmacologica
•Accurato esame obiettivo comprendendo anche lo
stato della cute, delle articolazioni e degli occhi
•Esame obiettivo accurato toracico
•Esplorazione rettale
Screening pre-terapia 3
9. Consulenza chirurgica, fissata dal
DH in cui viene eseguito in narcosi
eventuale drenaggio di ascessi ed in
cui viene eseguito posizionamento di
setoni da rivedere
progressivamente durante la terapia
LA PATOLOGIA ANALE DEVE
ESSERE SEMPRE VALUTATA
PRIMA DELL’INIZIO DEI
FARMACI BIOLOGICI
Screening pre-terapia 5
11. Colonscopia con, dove possibile, ileoscopia
retrograda + biopsie:
Identificazione tipologia delle lesioni
Estensione di Malattia
Grado di attività
Sovrainfezione da CMV
Attribuzione di uno score oggettivabile da
verificare e confrontare per il follow-up
terapeutico (Mayo, CDEIS, SES-CD, Rutgeers)
Stadiazione 2
12. •Esami radiologici: Rx tiderente
per os, rx tenue seriato, entero
TC, entero RMN, RMN del
pavimento pevico e/o ecografia
transrettale in caso di
coinvolgimento del pavimento
pelvico
Stadiazione 3
14. Quale farmaco
per quale paziente?
• Sempre discusse le 2 opzioni con il paziente
Tener conto della:
-compliance passata alla terapia
-tipologia del paziente
-pregresse resistenze, perdite di efficacia o terapie con
altri biologici
15. Accortezze
E’ preferibile dire al paziente di assumere un
metodo contraccettivo durante la terapia e di
limitare il contatto con persone a rischio TBC.
Viene chiesto al paziente di riferire in qualsiasi
momento al personale di riferimento segni o
sintomi di TBC (tosse, febbre) o di qualsiasi altra
flogosi in corso (ascessi dentali, infezioni urinarie
ecc.)
Generalmente il paziente con IBD in terapia con
farmaci biologici ha sempre un riferimento
telefonico mobile o fisso del personale che lo
segue
16. Terapia
Parametri vitali pre infusione, durante
l’infusione e post-infusione
Le prime due infusioni o le prime due
iniezioni prevedono un controllo clinico e dei
parametri vitali ad un ora circa dalla fine
dell’infusione o della iniezione con controllo
del sito di iniezione
17. Follow-up
• Ad ogni accesso in DH paziente viene
rivalutato dall’equipe medico-infermieristica
da un punto di vista anamnestico e obiettivo
• Ad ogni acceso viene rivalutato clinicamente
(CDAI o Mayo score)
• Ogni 2 mesi vengono eseguiti esami ematici di
controllo:emocromo con formula, VES, prot C
reattiva, amilasi, ast, alt, gammagT, bil dir e
tot, ALP, prot tot, sideremia e ferritina
18. Responders: coloro che sono in remissione clinica
(CDAI >150) o coloro che hanno una risposta clinica
diminuzione dello CDAI di 100 nel CD. Coloro che
hanno un Mayo score parziale=0 o con diminuzione
del Mayo-score nella UC.
Non responders primari: mantengono un’attività di
malattia elevata (CDAI> 220) nonostante il
farmaco biologico fin dalle prime somministrazioni.
Non responders secondari: pazienti che relapsano
durante mesi di mantenimento
Intolleranti: sviluppo di reazioni avverse al farmaco
19. Responders
Mantenimento
con 5 mg Kg
fino a 12 mesi
dalla 1 inf
Colonscopia + biopsie
STOP biologico iniziando
due mesi prima
immunosoppressore
tradizionale se paziente
non è intollerante
MH
?
Si No
Continuo biologico
ricontrollando a 6
mesi
20. Non responders
Primari Cambiamento biologico
Secondari
Diminuire tempo
latenza tra le
somministrazioni
o aumentare la
dose
Colonscopia + biopsie