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1
2
Fortunato Depero
(1892- 1960).
• Nasce a Fondo, provincia di
Trento nel 1892.
• A Rovereto frequenta la scuola
reale elisabettiana con indirizzo
tecnico-artistico.
• Nel 1908 abbandona la scuola
per entrare all’Accademia di
Belle Arti di Vienna ma senza
successo.
• Peregrinazioni in diverse città
italiane tra cui Torino e Firenze
(prime prove autonome di
pittura e scutura).
• Viaggio a Roma, 1913 : primo
contatto col Futurismo
(premesse ideologiche e
stilistiche simili).
• Prima attratto dal «dinamismo
plastico» di Boccioni, ben presto
si avvicinò a Balla.
3
Manifesto “RICOSTRUZIONE FUTURISTA DELL’UNIVERSO”,
firmato con Balla, 1915.
1. Realizzazione di “complessi plastici
dinamici” (“ sculture viventi “ , sintesi di
pittura, musica, scultura, architettura,
realizzati in diversi materiali cartone,
stoffe, vetri, fil di ferro ecc.).
2. L’operazione artistica investe tutti i
campi dell’attività umana.
3. Creazione di un universo in cui l’oggetto
artistico si sostituisce alla realtà (l’arte
sostituisce la vita).
4. Il paesaggio artificiale: un'analogia
profonda esiste fra le linee-forze
essenziali della velocità e le linee-forze
essenziali d'un paesaggio che si
presenta come astratto a coni, piramidi,
poliedri, spirali.
L’esigenza
futurista di una
ricostruzione
dell’universo
parte dal
linguaggio
plastico e si
concretizza nel
mondo
artificiale e
meccanico della
scena.
4
(nessuno dei quali andò mai in scena)
• Colori: “ sintesi teatrale astratta”, 1915.
• Mimismagia: “Danza mimico acrobatica con costumi
plastici a trasformazione”, 1916.
• Le Chant du Rossignol: balletto tratto da una fiaba
di Andersen, musica di Stravinskij, costumi e scene
commissionate da Diaghilev, 1916.
• Il giardino zoologico: nuovo balletto futurista
scritto da Cangiullo, musica mai composta di Ravel,
attore sostituito con una marionetta (anticipazione
delle soluzioni dei Balli plastici), 1917.
5
Palcoscenico, scenografia e orchestra:
• PALCOSCENICO VERTICALE E MULTIPLO Il palcoscenico viene
ribaltato verso la platea in modo da far scorgere l’apparato scenico .
Esso è composto da diversi piani verticali o tagliati diagonalmente che
vanno anche a sovrapporsi: azione più dinamica grazie alla possibile
visualizzazione simultanea su diversi livelli di altezza e profondità
(viene eliminato il piano unico del palcoscenico).
• SCENOGRAFIA MOBILE  La Scena non è più data dal semplice
fondale dipinto ma è un organismo plastico in continua
trasformazione che fa tutt’uno con l’azione.
• DECENTRAMENTO dell’ORCHESTRA in nuclei sonori distinti:
deformazioni di suoni e voci con la moltiplicazione delle sorgenti
sonore. La musica e rumori si fondono con la scena eliminando la
tradizionale separazione tra palco e orchestra che si frantuma ed è
riassorbita nei diversi elementi scenici.
6
Flora plastica (riprende il concetto di paesaggio artificiale e
propone la commistione di elemento naturale e elemento meccanico).
Bozzetto per la “flora
plastica”, particolare
della parte centrale.
“ L’architettura floreale mi ha
sempre interessato. Non i fiori
visti come macchie cromatiche
[…] ma il fiore studiato e
penetrato nella sua struttura:
canali, aste, corolle, sezioni,
pistilli, punte, addentellati,
spirali e ingranaggi multiformi.
Per esprimere questi aspetti
costruttivi interni ed esterni, più
del colore o altre materie
plastiche, il cartone di ogni
spessore e flessibilità mi dà
modo di comporre
indubbiamente fiori schematici
inventati”, (cit. Depero,
Autobiografia, 1940).
7
Attori e luci:
• MARIONETTA: Progressiva “stilizzazione” e
“meccanizzazione” della gestualità degli interpreti (da
attori-manichino viventi che eseguono movimenti rigidi
e meccanici grazie ai costumi plastici a attori-macchina
veri e propri).
• La marionetta non ha connotazione metafisica ma si
colloca nella dimensione del GIOCO, della FANTASIA e
dell’ASSURDO.
• FRAMMENTAZIONE della LUCE: L’utilizzo di riflettori
rompe l’illuminazione uniforme che viene sostituita da
fasci luminosi policromi che invadono e frantumano lo
spazio teatrale.
8
Da attore-manichino vivente… …a marionetta
Bozzetto di costume plastico per
Mimismagia, 1916. Acquerello e inchiostro
su carta, 24x16 cm e 30,5x20 cm, MART) .
Ricostruzione di marionette
lignee utilizzate da Depero per i
Balli Plastici (Museo di Arte
Moderna e Contemporanea di
Trento e Rovereto).
9
Primo e più compiuto esempio di Teatro plastico,
15 aprile 1918.
•“Liberandomi dell’elemento uomo conseguii la massima
autonomia e la massima libertà nelle mie amatissime
costruzioni viventi, e così nacquero i miei Balli plastici, primo
organico tentativo della rivoluzione e ricostruzione plastica
teatrale del mondo”, (cit. Depero, 1919).
• “Gli attori sono marionette dai movimenti meccanici e rigidi:
personaggi che richiamano i valori dell’infanzia, del sogno, del
magico..”, (cit. Depero, 1919).
10
Cartellone per i
Balli Plastici, 1918,
olio su tela, cm
100x70.
Teatro dei Piccoli:
• Creato da Podrecca nel
1914 riadattando le
scuderie di palazzo
Odescalchi.
• Teatro stabile di
marionette (il repertorio
spazia dal melodramma
alle opere buffe, alle
favole in musica).
• Piccola officina
dell’avanguardia romana.
11
Fig.1: Manifesto per la rappresentazione dei Balli plastici al Teatro dei Piccoli,
Roma, aprile 1918 (nel manifesto manca “Ombre”, con musica di Chemenov).
Fig.2: Copertina del programma con le immagini disegnate da Depero.
Fig.1
Fig.2
12
1. Pagliacci. Villaggio luminoso floreale – pagliacci –
ballerina – gallina e farfalle.
2. L’uomo dai baffi. Strada d’oro – ballerina azzurra –
uomini baffuti – danze ubriache – topi bianchi e
gatto nero – pioggia di sigarette.
3. I selvaggi. Paesaggio tropicale – selvaggi rossi e neri
– la selvaggia gigantesca ed il verde serpente.
4. Ombre. Ombre dinamiche costruite – piani grigi e
neri – giochi di luce.
5. L’orso azzurro. Danza dell’orso con una scimmia.
13
Disegno-
progetto per la
serie “Uomini
coi baffi”.
Disegno per la “Ballerina
azzurra”.
Schizzo di
personaggio-scudato.
Abbozzi e progetti
14
Personaggi del Nuovo
Teatro plastico, disegni
schematici per
marionette meccaniche.
Soggetti per Teatro
plastico.
Bozzetti e progetti
15
Ricostruzioni di scenario e marionette
(Museo di Arte Moderna e Contemporanea di
Trento e Rovereto)
Flora plastica Uomo coi baffi (secondo
atto).
16
Personaggi vari
Gallina (primo atto).
La grande selvaggia (terzo atto).
17
Uomini baffuti (secondo
atto).
Personaggi vari e flora
plastica.
18
• L’equivalenza CORNICE-BOCCASCENA è il primo punto di
incontro tra teatro e pittura (per Depero infatti le regole che
stanno alla base della messa in scena sono le stesse che
guidano la composizione del quadro):
«La cornice del boccascena per me è la stessa cosa della cornice di un
quadro. […] La scena deve essere un quadro di grandi proporzioni come
il quadro è una scena di piccole proporzioni».
(cit. Depero, Teatro Plastico. Principi e applicazioni, in «Il Mondo»,
Milano 12 aprile 1919).
• L’operazione che Depero compie in teatro utilizzando
il palcoscenico verticale, viene riproposta nei dipinti
ribaltando verso la superficie i piani di profondità e
schiacciandoli verso l’osservatore.
19
• Allargamento dell’orizzonte visivo che permette
all’osservatore di abbracciare con lo sguardo
contemporaneamente il vicino e il lontano, l’alto e il
basso e di seguire l’azione secondo il principio della
SIMULTANEITA’.
• Nel quadro come sulla scena la forte rilevanza
volumetrica che Depero conferisce a personaggi e
oggetti accentua la TRIDIMENSIONALITA’ dello spazio;
aumenta anche l’emergenza fisica e tattile dei
protagonisti e delle cose.
• COLORI SGARGIANTI e ANTI NATURALISTICI vengono
utilizzati sulla scena come nei dipinti: tinte pure e
piatte sono accostate con contrasti violenti, dando
luogo a contesti innaturali dai connotati fiabeschi.
20
“I miei Balli platici”, 1918, olio su tela, 189x180 (Museo arte Moderna e
Contemporanea di Trento e Rovereto).
21
BALLI PLASTICI, ATTO 1 (Pagliaccio giallo-rosso con gallina, musica di Casella).
Casa d’arte futurista Depero, Rovereto.
22
BALLI PLASTICI, ATTO 2 (Uomini baffuti, musica di Tyrwhitt).
Casa d’arte futurista Depero, Rovereto.
23
BALLI PLASTICI, ATTO 2 (Topi bianchi e gatto nero, musica di Tyrwhitt).
Terza edizione della Biennale Performa in occasione del centenario
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Fortunato Depero ed il Teatro plastico

  • 1. 1
  • 2. 2 Fortunato Depero (1892- 1960). • Nasce a Fondo, provincia di Trento nel 1892. • A Rovereto frequenta la scuola reale elisabettiana con indirizzo tecnico-artistico. • Nel 1908 abbandona la scuola per entrare all’Accademia di Belle Arti di Vienna ma senza successo. • Peregrinazioni in diverse città italiane tra cui Torino e Firenze (prime prove autonome di pittura e scutura). • Viaggio a Roma, 1913 : primo contatto col Futurismo (premesse ideologiche e stilistiche simili). • Prima attratto dal «dinamismo plastico» di Boccioni, ben presto si avvicinò a Balla.
  • 3. 3 Manifesto “RICOSTRUZIONE FUTURISTA DELL’UNIVERSO”, firmato con Balla, 1915. 1. Realizzazione di “complessi plastici dinamici” (“ sculture viventi “ , sintesi di pittura, musica, scultura, architettura, realizzati in diversi materiali cartone, stoffe, vetri, fil di ferro ecc.). 2. L’operazione artistica investe tutti i campi dell’attività umana. 3. Creazione di un universo in cui l’oggetto artistico si sostituisce alla realtà (l’arte sostituisce la vita). 4. Il paesaggio artificiale: un'analogia profonda esiste fra le linee-forze essenziali della velocità e le linee-forze essenziali d'un paesaggio che si presenta come astratto a coni, piramidi, poliedri, spirali. L’esigenza futurista di una ricostruzione dell’universo parte dal linguaggio plastico e si concretizza nel mondo artificiale e meccanico della scena.
  • 4. 4 (nessuno dei quali andò mai in scena) • Colori: “ sintesi teatrale astratta”, 1915. • Mimismagia: “Danza mimico acrobatica con costumi plastici a trasformazione”, 1916. • Le Chant du Rossignol: balletto tratto da una fiaba di Andersen, musica di Stravinskij, costumi e scene commissionate da Diaghilev, 1916. • Il giardino zoologico: nuovo balletto futurista scritto da Cangiullo, musica mai composta di Ravel, attore sostituito con una marionetta (anticipazione delle soluzioni dei Balli plastici), 1917.
  • 5. 5 Palcoscenico, scenografia e orchestra: • PALCOSCENICO VERTICALE E MULTIPLO Il palcoscenico viene ribaltato verso la platea in modo da far scorgere l’apparato scenico . Esso è composto da diversi piani verticali o tagliati diagonalmente che vanno anche a sovrapporsi: azione più dinamica grazie alla possibile visualizzazione simultanea su diversi livelli di altezza e profondità (viene eliminato il piano unico del palcoscenico). • SCENOGRAFIA MOBILE  La Scena non è più data dal semplice fondale dipinto ma è un organismo plastico in continua trasformazione che fa tutt’uno con l’azione. • DECENTRAMENTO dell’ORCHESTRA in nuclei sonori distinti: deformazioni di suoni e voci con la moltiplicazione delle sorgenti sonore. La musica e rumori si fondono con la scena eliminando la tradizionale separazione tra palco e orchestra che si frantuma ed è riassorbita nei diversi elementi scenici.
  • 6. 6 Flora plastica (riprende il concetto di paesaggio artificiale e propone la commistione di elemento naturale e elemento meccanico). Bozzetto per la “flora plastica”, particolare della parte centrale. “ L’architettura floreale mi ha sempre interessato. Non i fiori visti come macchie cromatiche […] ma il fiore studiato e penetrato nella sua struttura: canali, aste, corolle, sezioni, pistilli, punte, addentellati, spirali e ingranaggi multiformi. Per esprimere questi aspetti costruttivi interni ed esterni, più del colore o altre materie plastiche, il cartone di ogni spessore e flessibilità mi dà modo di comporre indubbiamente fiori schematici inventati”, (cit. Depero, Autobiografia, 1940).
  • 7. 7 Attori e luci: • MARIONETTA: Progressiva “stilizzazione” e “meccanizzazione” della gestualità degli interpreti (da attori-manichino viventi che eseguono movimenti rigidi e meccanici grazie ai costumi plastici a attori-macchina veri e propri). • La marionetta non ha connotazione metafisica ma si colloca nella dimensione del GIOCO, della FANTASIA e dell’ASSURDO. • FRAMMENTAZIONE della LUCE: L’utilizzo di riflettori rompe l’illuminazione uniforme che viene sostituita da fasci luminosi policromi che invadono e frantumano lo spazio teatrale.
  • 8. 8 Da attore-manichino vivente… …a marionetta Bozzetto di costume plastico per Mimismagia, 1916. Acquerello e inchiostro su carta, 24x16 cm e 30,5x20 cm, MART) . Ricostruzione di marionette lignee utilizzate da Depero per i Balli Plastici (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto).
  • 9. 9 Primo e più compiuto esempio di Teatro plastico, 15 aprile 1918. •“Liberandomi dell’elemento uomo conseguii la massima autonomia e la massima libertà nelle mie amatissime costruzioni viventi, e così nacquero i miei Balli plastici, primo organico tentativo della rivoluzione e ricostruzione plastica teatrale del mondo”, (cit. Depero, 1919). • “Gli attori sono marionette dai movimenti meccanici e rigidi: personaggi che richiamano i valori dell’infanzia, del sogno, del magico..”, (cit. Depero, 1919).
  • 10. 10 Cartellone per i Balli Plastici, 1918, olio su tela, cm 100x70. Teatro dei Piccoli: • Creato da Podrecca nel 1914 riadattando le scuderie di palazzo Odescalchi. • Teatro stabile di marionette (il repertorio spazia dal melodramma alle opere buffe, alle favole in musica). • Piccola officina dell’avanguardia romana.
  • 11. 11 Fig.1: Manifesto per la rappresentazione dei Balli plastici al Teatro dei Piccoli, Roma, aprile 1918 (nel manifesto manca “Ombre”, con musica di Chemenov). Fig.2: Copertina del programma con le immagini disegnate da Depero. Fig.1 Fig.2
  • 12. 12 1. Pagliacci. Villaggio luminoso floreale – pagliacci – ballerina – gallina e farfalle. 2. L’uomo dai baffi. Strada d’oro – ballerina azzurra – uomini baffuti – danze ubriache – topi bianchi e gatto nero – pioggia di sigarette. 3. I selvaggi. Paesaggio tropicale – selvaggi rossi e neri – la selvaggia gigantesca ed il verde serpente. 4. Ombre. Ombre dinamiche costruite – piani grigi e neri – giochi di luce. 5. L’orso azzurro. Danza dell’orso con una scimmia.
  • 13. 13 Disegno- progetto per la serie “Uomini coi baffi”. Disegno per la “Ballerina azzurra”. Schizzo di personaggio-scudato. Abbozzi e progetti
  • 14. 14 Personaggi del Nuovo Teatro plastico, disegni schematici per marionette meccaniche. Soggetti per Teatro plastico. Bozzetti e progetti
  • 15. 15 Ricostruzioni di scenario e marionette (Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto) Flora plastica Uomo coi baffi (secondo atto).
  • 16. 16 Personaggi vari Gallina (primo atto). La grande selvaggia (terzo atto).
  • 18. 18 • L’equivalenza CORNICE-BOCCASCENA è il primo punto di incontro tra teatro e pittura (per Depero infatti le regole che stanno alla base della messa in scena sono le stesse che guidano la composizione del quadro): «La cornice del boccascena per me è la stessa cosa della cornice di un quadro. […] La scena deve essere un quadro di grandi proporzioni come il quadro è una scena di piccole proporzioni». (cit. Depero, Teatro Plastico. Principi e applicazioni, in «Il Mondo», Milano 12 aprile 1919). • L’operazione che Depero compie in teatro utilizzando il palcoscenico verticale, viene riproposta nei dipinti ribaltando verso la superficie i piani di profondità e schiacciandoli verso l’osservatore.
  • 19. 19 • Allargamento dell’orizzonte visivo che permette all’osservatore di abbracciare con lo sguardo contemporaneamente il vicino e il lontano, l’alto e il basso e di seguire l’azione secondo il principio della SIMULTANEITA’. • Nel quadro come sulla scena la forte rilevanza volumetrica che Depero conferisce a personaggi e oggetti accentua la TRIDIMENSIONALITA’ dello spazio; aumenta anche l’emergenza fisica e tattile dei protagonisti e delle cose. • COLORI SGARGIANTI e ANTI NATURALISTICI vengono utilizzati sulla scena come nei dipinti: tinte pure e piatte sono accostate con contrasti violenti, dando luogo a contesti innaturali dai connotati fiabeschi.
  • 20. 20 “I miei Balli platici”, 1918, olio su tela, 189x180 (Museo arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto).
  • 21. 21 BALLI PLASTICI, ATTO 1 (Pagliaccio giallo-rosso con gallina, musica di Casella). Casa d’arte futurista Depero, Rovereto.
  • 22. 22 BALLI PLASTICI, ATTO 2 (Uomini baffuti, musica di Tyrwhitt). Casa d’arte futurista Depero, Rovereto.
  • 23. 23 BALLI PLASTICI, ATTO 2 (Topi bianchi e gatto nero, musica di Tyrwhitt). Terza edizione della Biennale Performa in occasione del centenario dell’uscita del manifesto del Futurismo di Marinetti,Museum of Arts and Design,NY.
  • 24. 24