1. Figura nello spazio I
Enrico Prampolini, 1937.
Olio su tela, 80x99 cm.
Mart, Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e
Rovereto.
Quest’opera rispecchia al meglio la
visione dell’artista, ovvero di forme
surreali, slegate dalla realtà e
sospese nello spazio. Prampolini
definisce le sue creazioni "visioni
cosmiche", a suggerire l’idea di uno
spazio non terrestre, fantastico,
dinamico.
Esposta alla III Quadriennale
Nazionale d’Arte di Roma del 1939
e, insieme a "Stato d’animo plastico
marino", presente alla personale alla
Galleria di Roma del 1941, questa
tela rappresenta al meglio l’idea di
spazialità cosmica prampoliniana,
curvilinea, quasi antropomorfa,
sintetica e simultanea.
La tela rappresenta anche l’aeropittura futurista di "Forme-Forze nello Spazio" del
1932, ovvero riproduce il divenire del reale senza ricorrere ad elementi oggettuali, ma
evocando le figure con la sola pittura ad olio.
Le forme si sgranano e si ricompongono sulla superficie della tela, che si apre a spazi
cosmici e siderali. L’astrattismo della rappresentazione e l’atmosfera sospesa, come
sospese sono le forme, si colora di un tono di universalità, suggerito anche dal titolo
volutamente generico.
L’opera non ha l’obiettivo rappresentare un soggetto in particolare, ma si occupa di
rappresentare una moltitudine di oggetti non definiti, tramite un’ampia gamma di colori
e di forme, andando a creare un’unica figura che va ad occupare ogni singolo spazio
della tela in modo significativo e armonioso, senza creare contrasti, ma donando un
senso di armonia e uniformità del soggetto raffigurato.