A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Francesca Petrella
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Francesca Petrella
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
UN’ANALISI PARTICOLARE DEI RISULTATI ELETTORALI 2014-2018-2019tramerper
Ritengo che possa essere interessante analizzare i risultati delle più recenti elezioni generali (Europee 2014 e 2019 e Politiche del 2018) prendendo in considerazione le percentuali ottenute dalle diverse liste con riferimento, oltre che ai voti validi, anche al numero degli elettori chiamati alle urne.
I partitici politici preferiti per categoria sociale. Da chi sono attratti giovani, internauti, poveri, millennials (nati a cavallo del 2000), informati, casalinghe, pensionati, operai, twitteristi e managers? (Sondaggio SWG-Labs).
L’impressione di un’Europa lontanissima dai cittadini (che tuttavia incide in maniera preponderante sulle nostre vite quotidiane) e alimenta nondimeno un certo sentimento di euroscetticismo e di convinzione che l’unione, così com’è, rappresenti un peso: oggi ben il 43% degli italiani si autodefinirebbe euroscettico. SCARICA LA RPESENTAZIONE
Osservatorio socio-politico di Lorien: Delusi dall'Europa ma senza alternativeMatteo Pietripaoli
Proseguono le rilevazioni dell’Osservatorio socio-politico di Lorien, l’ultima rilevazione è stata effettuata subito prima del w-e e Lorien Consulting ha deciso di sondare l’opinione degli italiani sulle aspettative verso le prossime elezioni europee. Emerge soprattutto un clima di profonda delusione nei confronti dell’Unione Europea, essa rappresenta per molti un sogno infranto, ma allo stato attuale rappresenta ancora un’opportunità per il nostro Paese e uscirne avrebbe conseguenze negative secondo la maggioranza degli italiani.
Osservatorio socio-politico di Lorien - "Promesse e credibilità" (14apr)Matteo Pietripaoli
Lorien Consulting ha prodotto una nuova rilevazione dell’Osservatorio socio-politico. Emerge un rinnovato clima di fiducia: cresce il giudizio positivo verso il Governo e, soprattutto, la fiducia nel futuro. La maggioranza degli italiani ritiene che il governo manterrà le promesse fatte anche se si mantengono molto scettici sul rispetto dei tempi e delle scadenze annunciate da Renzi.
Referendum Autonomia 2017 - Analisi post votoIpsos
Ipsos ha provato a mettere a confronto il dato di domenica scorsa con le quote di consenso raggiunte dagli elettorati delle liste che più attivamente hanno sostenuto i referendum per l’autonomia
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...Nando Pagnoncelli
Alla vigilia del forum di Davos gli italiani si confrontano con i temi della politica internazionale: una ricerca firmata Ipsos e Ispi ci mostra l'interesse con il quale i nostri connazionali si avvicinano ai temi internazionali.
Osservatorio Socio-Politico di Lorien - Italiani più europeisti: fiducia al g...Matteo Pietripaoli
Gli italiani con l’avvicinarsi delle elezioni e l’intensificarsi del dibattito pubblico attorno all’Europa, si scoprono sempre più europeisti. Il 30% tuttavia continua a definirsi euroscettico (-13% rispetto a solo due settimane fa).
Questo nuovo clima e trend crescente coinvolge senza dubbio il giudizio sull’operato del governo che si porta per la prima volta al 60%, il massimo livello mai raggiunto da Renzi.
Il quadro è confermato anche dalle intenzioni di voto per le Europee: mentre si conferma la crescita del M5S si registra anche il calo ulteriore di Forza Italia (la distanza tra i due ormai sfiora quasi i 5 punti percentuali).
Crescono le forze di Governo, soprattutto il PD al 34,5%, che assieme registrerebbero circa il 43% dei votanti.
Tuttavia i veri vincitori delle prossime elezioni saranno senza dubbio gli astensionisti. Ad oggi si prevede infatti un’affluenza che potrebbe aggirarsi attorno al 60%-65%, ma non è affatto escluso che possa essere anche notevolmente inferiore.
UN’ANALISI PARTICOLARE DEI RISULTATI ELETTORALI 2014-2018-2019tramerper
Ritengo che possa essere interessante analizzare i risultati delle più recenti elezioni generali (Europee 2014 e 2019 e Politiche del 2018) prendendo in considerazione le percentuali ottenute dalle diverse liste con riferimento, oltre che ai voti validi, anche al numero degli elettori chiamati alle urne.
I partitici politici preferiti per categoria sociale. Da chi sono attratti giovani, internauti, poveri, millennials (nati a cavallo del 2000), informati, casalinghe, pensionati, operai, twitteristi e managers? (Sondaggio SWG-Labs).
L’impressione di un’Europa lontanissima dai cittadini (che tuttavia incide in maniera preponderante sulle nostre vite quotidiane) e alimenta nondimeno un certo sentimento di euroscetticismo e di convinzione che l’unione, così com’è, rappresenti un peso: oggi ben il 43% degli italiani si autodefinirebbe euroscettico. SCARICA LA RPESENTAZIONE
Osservatorio socio-politico di Lorien: Delusi dall'Europa ma senza alternativeMatteo Pietripaoli
Proseguono le rilevazioni dell’Osservatorio socio-politico di Lorien, l’ultima rilevazione è stata effettuata subito prima del w-e e Lorien Consulting ha deciso di sondare l’opinione degli italiani sulle aspettative verso le prossime elezioni europee. Emerge soprattutto un clima di profonda delusione nei confronti dell’Unione Europea, essa rappresenta per molti un sogno infranto, ma allo stato attuale rappresenta ancora un’opportunità per il nostro Paese e uscirne avrebbe conseguenze negative secondo la maggioranza degli italiani.
Osservatorio socio-politico di Lorien - "Promesse e credibilità" (14apr)Matteo Pietripaoli
Lorien Consulting ha prodotto una nuova rilevazione dell’Osservatorio socio-politico. Emerge un rinnovato clima di fiducia: cresce il giudizio positivo verso il Governo e, soprattutto, la fiducia nel futuro. La maggioranza degli italiani ritiene che il governo manterrà le promesse fatte anche se si mantengono molto scettici sul rispetto dei tempi e delle scadenze annunciate da Renzi.
Referendum Autonomia 2017 - Analisi post votoIpsos
Ipsos ha provato a mettere a confronto il dato di domenica scorsa con le quote di consenso raggiunte dagli elettorati delle liste che più attivamente hanno sostenuto i referendum per l’autonomia
Gli italiani e il resto del mondo. L'attenzione, l'interesse, il coinvolgimen...Nando Pagnoncelli
Alla vigilia del forum di Davos gli italiani si confrontano con i temi della politica internazionale: una ricerca firmata Ipsos e Ispi ci mostra l'interesse con il quale i nostri connazionali si avvicinano ai temi internazionali.
Osservatorio Socio-Politico di Lorien - Italiani più europeisti: fiducia al g...Matteo Pietripaoli
Gli italiani con l’avvicinarsi delle elezioni e l’intensificarsi del dibattito pubblico attorno all’Europa, si scoprono sempre più europeisti. Il 30% tuttavia continua a definirsi euroscettico (-13% rispetto a solo due settimane fa).
Questo nuovo clima e trend crescente coinvolge senza dubbio il giudizio sull’operato del governo che si porta per la prima volta al 60%, il massimo livello mai raggiunto da Renzi.
Il quadro è confermato anche dalle intenzioni di voto per le Europee: mentre si conferma la crescita del M5S si registra anche il calo ulteriore di Forza Italia (la distanza tra i due ormai sfiora quasi i 5 punti percentuali).
Crescono le forze di Governo, soprattutto il PD al 34,5%, che assieme registrerebbero circa il 43% dei votanti.
Tuttavia i veri vincitori delle prossime elezioni saranno senza dubbio gli astensionisti. Ad oggi si prevede infatti un’affluenza che potrebbe aggirarsi attorno al 60%-65%, ma non è affatto escluso che possa essere anche notevolmente inferiore.
L'interrogativo esistenziale del vivere (essere) o morire (non essere) è alla radice dell'indecisione che impedisce ad Amleto di agire (il famoso «dubbio amletico»).
Spesso è stato associato all'idea del suicidio.
Nel caso della presentazione di "Icona Digital" è associato all'idea della sopravvivenza sul mercato quando grandi cambiamenti ne modificano le regole competitive.
Elettori PD in Emilia Romagna: 1 su 2 resta a casa
Solo 1 elettore su 3 riconferma il voto al M5S
Boom della Lega
Metà del Paese avvolto nell'insicurezza
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Ipsos
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
Risultati dell’indagine sulle intenzioni di voto alle prossime elezioni amministrative nel Comune di Livorno. Rilevazione online realizzata tra il 29-4-2019 e il 2-5-2019
Analisi post elettorale e flussi di voto - Lorien ConsultingMatteo Pietripaoli
L’analisi dell’Osservatorio socio-politico di Lorien dopo il voto: oltre 6 milioni di elettori hanno deciso solo all’ultimo se e come votare! Siamo di fronte ad un elettorato sempre più fluido, in cui prevale il voto d’impulso e all’ultimo minuto.
ELEZIONI REGIONALI 2015 IL PARTITO VINCENTE ? PERDEMOStramerper
Tra non votanti e schede bianche e nulle, metà del corpo elettorale non ha votato per le liste presentate alle elezioni regionali 2015.
Se si continua così …. PERDEMOS
Elezioni Regionali 2015 - Veneto, Liguria, Toscana,Umbria, Marche, Campania e Puglia - Confronto rispetto alle Elezioni 2010 Source Ministero degli Interni - processing Luigi Ricci (BAROMETRO). Per ulteriori informazioni scrivere a info@barometro.com
Oltre 54mila giovani tra i 20 e i 40 anni hanno lasciato il nostro Paese e hanno trovato un’occupazione adeguata alle loro competenze e aspirazioni in un’altra nazione.
Le realtà più gettonate sono state Gran Bretagna e Germania, ma anche Svizzera, Francia, Brasile, Usa, Argentina, Australia, Spagna e Belgio.
Nella prima parte del secolo scorso, la tecnologia nel settore agricolo ha consentito al singolo agricoltore di produrre più prodotti alimentari. Quindi sono serviti molti meno agricoltori. La tecnologia ha distrutto un quantitativo enorme di posti di lavoro (farming). Ma la stessa tecnologia ha reso gli alimenti più convenienti, così le persone hanno potuto spendere i soldi su altre cose, come televisori e nuovi prodotti. Le fabbriche hanno fatto "boom" e sono stati creati tanti posti di lavoro a livello operaio (blue collar). Anche altri settori sono cresciuti bene e l'economia di metà secolo ha visto crescere i lavori impiegatizi, come segretarie e contabili (white collar).
Il cambiamento tecnologico successivo è arrivato alla fine del secolo scorso. I robots utilizzati nelle fabbriche ed i computers negli uffici hanno automatizzato molti dei lavori impiegatizi suddetti. Negli ultimi decenni i prodotti ottenuti utilizzando l'automazione sono diventati sempre più convenienti, e come successo in agricoltura ad inizio secolo, ciò ha consentito alle persone di spendere su altre cose, in particolare servizi tipo mangiar fuori casa, salute ed educazione. Questi settori richiedono impiego di manodopera quindi hanno continuato a far aumentare l'occupazione. Ma ciò è destinato a cambiare man mano che i computer aumenteranno la loro potenza.
Presentato in occasione della decima edizione del convegno "E-commerce in Italia 2016", organizzato da Casaleggio Associati, che si è tenuta lo scorso 13 Aprile presso la Camera di Commercio di Milano.
Preoccupati, un po’ sfiduciati, ma decisi a cambiare le cose, a prendere in mano il proprio futuro. E' il "sentiment" dei Millennials, la generazione nata fra il cuore degli anni Ottanta e la fine del secolo (millennio) scorso.
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LIGURIA – i flussi di voto tra 2014 e 2015
Come si sono mossi gli elettori liguri rispetto alle loro preferenze di voto di un anno fa?
Il 41,7% di cui aveva beneficiato il Pd, si è ridotto al 28,8%, con un’uscita di consensi verso
l’astensione del 5,9% e un 4% verso Pastorino.
Il Movimento di Grillo perde il 3,7% dei consensi, vivendo un percorso in entrata da Pd (1,4)
e un equilibrio tra quanti perde e recupera dall’astensione. Infine cede il 2,9% dei consensi
a Pastorino e 2,3% alla Lega.
La Lega Nord guadagna oltre il 14% dei consensi, recuperando oltre il 6% dei voti da
quanti lo scorso anno si erano astenuti e rubando il 2,3% a M5S, il 4% a Forza Italia e l’1,3%
al Pd.
Decisiva per comprendere il risultato elettorale in Liguria è l’analisi dell’astensione. Il 20%
degli elettori Pd ha deciso di rimanere a casa e lo stesso ha fatto il 23% degli elettori
dell’M5S e il 30% degli elettori di Forza Italia.
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LIGURIA - l’evoluzione del voto
Il caso Liguria segna un netto scartamento del centrosinistra. Sommando sia i voti dei partiti
di Raffaella Paita, sia di quelli di Pastorino, l‘area complessiva arriva a circa 199mila voti,
contro i 203mila voti del centrodestra.
La riduzione dei consensi del Pd è stata sia rispetto alle Regionali del 2010 (da 211mila voti
a 155mila), sia rispetto alle elezioni Europee dello scorso anno (in cui il Pd aveva preso
323mila voti).
Netto anche il calo di Forza Italia che passa dai 218mila voti delle Regionali 2010 e dai
107mila voti delle Europee agli attuali. Un calo che è compensato dal traino della Lega
Nord che passa dai 43mila voti delle Europee e dai 76mila voti delle Regionali agli attuali
109 voti.
Cattive notizie anche per il Movimento di Grillo. Rispetto alle elezioni del 2014 scende dai
201mila voti a 120mila.
La caduta di M5S è frenata dal candidato che porta a casa il 35% dei consensi in più
rispetto al suo movimento. Performance personale di Pastorino, con un +74% rispetto la
somma dei consensi presi dai partiti delle sua area.
Più o meno simile la spinta di traino dei candidati di centrodestra e centrosinistra: + 11% per
Toti e + 12% per Paita.
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LIGURIA - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
+ civiche Paita 3,2%
Voti Elezioni Europee 2014: 41,7% Voti Elezioni Regionali 2015: 25,6%
1,4%
a M5S
4,0%
a Pastorino
6,2 %
a astensione
PERDE IN TOTALE: 12,9%
1,3%
a Lega Nord
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6
LIGURIA – MOVIMENTO 5 STELLE:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 26,0% Voti Elezioni Regionali 2015: 22,3%
2,9%
a Pastorino
4,3%
ad astensione
4,4%
da astensione
1,4%
da Pd
2,3%
alla Lega Nord
PERDE IN TOTALE: 3,7%
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7
LIGURIA – LEGA NORD:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 5,6% Voti Elezioni Regionali 2015: 20,3%
1,3%
da Pd
2,3%
da M5S
0,8%
da altri
6,3%
da astensioneGUADAGNA IN TOTALE:
14,7%
4,0%
da Fi
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8
LIGURIA – GLI ASTENUTI
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
20
30
4
23 21
altri partiti
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
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CAMPANIA – flussi di voto 2014-2015
Il voto campano è segnato dalle assenze.
Il movimento di Grillo perde il 5,6% dei consensi, lasciando sul campo un flusso di voti
imponente, con, da un lato, oltre il 12% di quanti lo avevano votato nel 2014 che è rimasto
a casa; dall‘altro lato una conquista di voti del 4,6% dal Pd.
Forza Italia lascia sul campo pochi consensi e li compensa con la Lista Caldoro che attrae
una parte di astensionisti.
Anche il risultato del Pd è marcato da un chiaro calo. Il partito guidato localmente da De
Luca lascia sul campo, rispetto alle Europee, quasi il 12% dei consensi, cedendo ai Cinque
stelle (4,6%), alla sinistra (1,5), ai partiti che sostenevano Caldoro (2,3%).
Complessivamente in questa regione sono rimasti a casa l‘11% degli elettrori del Pd, il 12%
di quelli di Forza Italia e il 5% di M5S.
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11
CAMPANIA – evoluzione del voto
L‘evoluzione del voto in Campania vede un calo dei voti generalizzato, con il Pd che
passa, rispetto alle Europee dello scorso anno, da 832mila voti a 517mila (voto Pd 419mila
più lista De Luca 98mila). Un calo che è minore se raffrontato con la situazione di 5 anni fa,
con il Pd a 590mila voti.
Anche per il movimento di Grillo le performance degli scorsi anni sono lontane. Rispetto ai
528mila voti raccolti alle Europee, M5S si ferma a 367mila voti.
Per quanto riguarda Forza Italia in Campania il calo è consistente. Nel 2010 aveva
raggiunto 872mila voti, contro gli attuali 531mila (383mila a Forza Italia e 148mila alla lista
Caldoro). Un dato inferiore anche a quello delle Europee in cui il partito di Berlusconi
aveva preso 551mila voti.
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CAMPANIA - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 36,1% Voti Elezioni Regionali 2015: 19,5%
4,6%
a M5S
2,3%
a centrodestra
3,3%
a astensione
1,5%
a sinistra
PERDE IN TOTALE: 11,7%
+ civica De Luca 4,9%
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13
CAMPANIA – FORZA ITALIA:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 23,9% Voti Elezioni Regionali 2015: 17,8%
+ civica Caldoro 7,2%
4,2%
da astensione
0,6%
a M5S
1,5%
al centrosinistra
GUADAGNA IN TOTALE:
1,1%
1,0%
a astensione
14. SWG®
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14
CAMPANIA – MOVIMENTO 5 STELLE:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 22,9% Voti Elezioni Regionali 2015: 17,3%
4,6%
da Pd
1,6%
da astensione12,4%
a astensione
0,6%
da Forza Italia
PERDE IN TOTALE: 5,6%
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CAMPANIA – GLI ASTENUTI
11 12
5
9
altri partiti
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
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17
VENETO – flussi di voto
Il risultato in Veneto è marcato dal trionfo personale del presidente uscente Luca Zaia e
della sua lista.
Il fenomeno Tosi ha colpito un po‘ tutti, portando via voti al Pd (2,2%), alla Lega Nord
(2,5%), a Forza Italia (1,2%) e ai Cinque Stelle (1,2%).
Il partito maggiormente in difficoltà in Veneto è il Pd. Perde, rispetto alle Europee, il 17% dei
consensi. Il 7,1% degli elettori è rimasto a casa. Il 4,4% ha scelto di votare per Zaia. Il 3,3% ha
preferito il movimento di Grillo.
Mattatore della competizione è stato Luca Zaia: con la sua lista ha drenato voti dal Pd
(4,4%), da Forza Italia (7,7%), dal M5S (4,4%).
Anche la Lega Nord guadagna consensi rispetto alle Europee, recuperando voti
dall‘astensione (7,2%) e cedendo solo il 2,5% a Tosi.
Complessivamente in Veneto sono rimasti a casa il 19% degli elettori Pd, l‘11% di quelli di
Forza Italia e il 9% del M5S.
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VENETO – evoluzione del voto
La Lega Nord in Veneto era partita, nel 2010, con 788 mila voti. Oggi, nonostante la
scissione di Tosi, raccoglie insieme alla lista Zaia 736mila voti. Un aumento netto anche
rispetto alle passate Regionali del 2014, in cui aveva preso 364mila voti.
Il Pd, invece, perde numerosi consensi. Scende dagli 899mila voti delle Europee ai 368mila
di oggi (voto al Pd, 299mila, e alla lista Moretti, 69mila).
Forza Italia si sgretola in questa che era una delle sue roccaforti. Passa dai 555mila voti del
2010 ai 106mila di oggi (alle Europee aveva preso 352mila voti)
Infine, in calo anche il movimento di Grillo. Passa dai 476mila voti delle Europee agli attuali
187mila voti.
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VENETO - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 37,5% Voti Elezioni Regionali 2015: 16,7%
3,3%
a M5S
4,4%
a Lega Nord –
Lista Zaia
7,1%
a astensione
2,2%
a Tosi
PERDE IN TOTALE: 17%
+ civica Moretti 3,8%
20. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
20
VENETO – LEGA NORD:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
2,5%
a Tosi
Voti Elezioni Europee 2014: 15,2% Voti Elezioni Regionali 2015: 17,8%
7,3%
da astensione
GUADAGNA IN TOTALE: 2,6%
2,2%
a Lista Zaia
21. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
21
VENETO – LISTA ZAIA:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Regionali 2015: 23,1%
4,4%
da Pd
4,4%
da M5S
3,3%
da altri
1,1%
da astensione
GUADAGNA IN TOTALE: 23,1%
7,7%
da Fi
2,2%
dalla Lega
Nord
22. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
22
VENETO – FLAVIO TOSI:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Regionali 2015: 11,8%
2,2%
da Pd
2,5%
da Lega
Nord
1,2%
da Fi
1,2%
da M5S
2,7%
da Ncd e FdI
2,0%
da astensione
OTTIENE IN TOTALE: 11,8%
(candidato)
23. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
23
VENETO – GLI ASTENUTI
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
19
13
3
9
19
altri partiti
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
25. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
25
TOSCANA- i flussi di voto tra 2014 e 2015
Nella principale regione del triangolo rosso del centro Italia, il Pd perde il 8,3% dei consensi
rispetto alle Europee, cedendo voti alla sinistra (2,2%) e ai Cinque Stelle (1,1%). Il dato,
tuttavia, più marcato è l‘astensione, con il 5% degli elettori Pd che è rimasto a casa.
La Lega Nord guadagna oltre il 13% dei consensi, recuperando quasi il 7% dall‘astensione
e drenando voti sia da Forza Italia (3%), sia dal movimento di Grillo (2,9%).
Significativo è il quadro dell‘astensione, degli elettori che non sono stati entusiasmati da
questa competizione elettorale.
Sono rimasti a casa il 22% degli elettori Pd, il 23% di quelli di Forza Italia e il 16% di quelli che
alle Europee avevano votato per Grillo. La Lega ha vissuto un turnover con il 14% dei suoi
elettori storici che è non si è recato alle urne.
26. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
26
TOSCANA- l’evoluzione del voto
Le dinamiche di voto in questa regione segnalano un calo deciso e marcato di Forza Italia,
una perdita di consensi del movimento di Grillo e l‘ascesa della Lega Nord. Il Pd appare in
leggero calo rispetto alle Regionali 2010, mentre se osserviamo il dato delle Europee la
caduta di consensi è più marcata.
M5S perde consensi rispetto alle Europee, passando dai 316mila a199mila voti di oggi.
Forza Italia ha il tracollo maggiore, facendo marcare un calo forte rispetto alle Regionali
del 2010 (da 412 mila a 112mila voti) e un dimezzamento rispetto alle Europee, in cui si era
attestata a 222mila voti.
La Lega Nord è il partito in chiara crescita. Ha aumentato i suoi consensi rispetto alle
Europee (da 48mila a 213mila voti) e ha fatto un balzo in avanti anche se consideriamo i
dati delle Regionali di 5 anni fa, dove aveva preso 98mila voti.
Il Pd, invece, mantiene più o meno i consensi del 2010 in cui aveva preso 641 voti, mentre il
calo più evidente lo ha rispetto alle Europee dello scorso anno: passa da un milione e
69mila voti a 612mila.
Se osserviamo i dati dei candidati presidenti rispetto alle coalizioni non ci sono peculiari
fattori che brillano: tutti i principali candidati hanno performance aderenti alle dinamiche
dei partiti, portando un valore aggiunto del 3%.
27. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
27
TOSCANA - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 56,4% Voti Elezioni Regionali 2015: 46,4%
1,1%
a M5S
2,2%
a Sì-Toscana a
Sinistra
5,0%
a astensione
PERDE IN TOTALE: 8,3%
+ civica Rossi 1,7%
28. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
28
TOSCANA – LEGA NORD:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 2,6% Voti Elezioni Regionali 2015: 16,2%
2,9%
da M5S
0,8%
da altri
6,9%
da astensioneGUADAGNA IN TOTALE:
13,6%
3,0%
da Fi
29. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
29
TOSCANA – GLI ASTENUTI
22 23
14 16
42
altri partiti
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
31. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
31
MARCHE- flussi di voto 2014 - 2015
Le dinamiche di voto in questa regione evidenziano un dinamismo marcato della Lega
Nord, la forte caduta di Forza Italia, il dimezzamento dei consensi di M5S e una discesa del
Pd contenuta rispetto alle Regionali 2010 (con un maggior segno negativo rispetto alle
Europee).
Il movimento di Beppe Grillo perde il 49% dei consensi rispetto alle Europee, passando dai
194mila voti raccolti nel 2014 ai 100mila di oggi. Forza Italia ha una perdita di consensi che
si aggira intorno al 79% rispetto alle Regionali del 2010 (da 225 mila voti a 49) e un calo del
53% rispetto alle Europee, in cui si era attestata a 104mila voti.
La Lega Nord è in netta affermazione. I suoi consensi sono lievitati del 153% rispetto alle
Regionali 2010 (da 45mila a 69mila voti) e ha fatto un balzo in avanti del 328% se
consideriamo i dati delle Europee dello scorso anno, dove aveva fatto registrare 21mila
voti.
Il Pd scende del 5% rispetto alle elezioni Regionali del 2010 (aveva preso 224mila voti),
mentre la diminuzione di consensi è più evidente rispetto alle Europee dello scorso anno,
con una riduzione del 41% (passa da 361 a 212, pari a 186mila voti del Pd e altri 26 mila
della lista civica con riferimento al candidato presidente).
Se analizziamo le performance dei candidati presidenti, rispetto alle loro coalizioni,
possiamo segnalare la presenza di personalità che hanno saputo trainare consensi. In
primo luogo abbiamo il candidato Cinque Stelle (che ha fatto registrare un +33% rispetto
alla coalizione), seguito da quello di Forza Italia (+13%), da quello della Lega Nord (+11%) e
da quello del Pd (+8%).
32. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
32
MARCHE - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 45,5% Voti Elezioni Regionali 2015: 35,1%
2,0%
a M5S
1,5%
a Marche 2020
1,9%
a astensione
PERDE IN TOTALE: 5,4%
+ civica Ceriscioli 5%
33. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
33
MARCHE – LEGA NORD:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 2,5% Voti Elezioni Regionali 2015: 13,0%
2,7%
da M5S
1,2%
da altri
3,4%
da astensioneGUADAGNA IN TOTALE:
10,5%
3,2%
da Fi
34. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
34
MARCHE – GLI ASTENUTI
17 16
9
13
23
altri partiti
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
36. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
36
UMBRIA- flussi di voto
I flussi di voto in questa regione vedono il Pd perdere il 12% dei consensi rispetto alle
Europee. Voti che vanno verso l‘astensione (5,8%), la Lega Nord (2,4%), il Movimento di
Grillo (3,7%).
Il partito che fa il pieno di voti è la Lega Nord che conquista il 2,9% da Forza Italia, il 2,5%
dal M5S, il 2,4% dal Pd e recupera il 3,7% di astenuti.
In questa regione cuore d‘Italia sono rimasti a casa il 18% degli elettori Pd, il 15% di quelli di
Forza Italia e il 17% degli elettori di Grillo.
37. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
37
UMBRIA- l’evoluzione del voto
Il voto in Umbria segnala un forte calo di Forza Italia e del Movimento di Grillo. Una
diminuzione del Pd, sia rispetto alle Europee sia alle Regionali di 5 anni fa. Una crescita
della Lega marcata.
M5S passa dai 90mila voti raccolti nel 2014 ai 51mila di oggi. Forza Italia cala sia rispetto
alle Regionali del 2010 (da 133mila voti a 30mila), sia rispetto alle Europee, in cui si era
attestata a 66mila voti.
La Lega Nord, invece, ha una crescita dei consensi rispetto alle Europee dello scorso anno,
passando da11mila voti a 49mila.
Il Pd perde consensi sia rispetto alle elezioni Regionali del 2010 (scendendo dai 149mila voti
a 125 di oggi), mentre la riduzione dei consensi è più evidente rispetto alle Europee dello
scorso anno: da 228mila a 125mila.
Se analizziamo le performance dei candidati presidenti, rispetto alle loro coalizioni,
possiamo segnalare una maggiore capacità attrattiva del leader di centrodestra (+8%),
rispetto a quello di centrosinistra (+4%) o a quello del M5S (+3%).
38. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
38
UMBRIA - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 49,2% Voti Elezioni Regionali 2015: 35,8%
3,7%
a M5S
2,4%
a Lega Nord
5,8%
a astensione
PERDE IN TOTALE: 11,9%
+ civica Marini 1,5%
39. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
39
UMBRIA – LEGA NORD:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 2,5% Voti Elezioni Regionali 2015: 14,0%
2,5%
da M5S
2,4%
da PD
3,7%
da astensioneGUADAGNA IN TOTALE:
11,5%
2,9%
da Fi
40. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
40
UMBRIA – GLI ASTENUTI
18
15
12
17
28
altri partiti
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
42. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
42
PUGLIA – flussi di voto
I flussi di voto in Puglia vedono un flusso limitato dentro il Pd, senza cessione di voti ad altri
partiti, ma con il 5,5% degli elettori che sono rimasti a casa.
Forza Italia, invece, cede voti a Schittulli e Fitto (4%), al centrosinistra (2,6%) e il 6,1% degli
elettori preferisce rimanere a casa.
Il risultato elettorale appare marcato dalla decisione di non recarsi alle urne dal 24% degli
elettori Pd e dal 26% di quelli di Forza Italia. Scelta fatta anche dal 22% di quanti nel 2014
avevano votato per Grillo.
43. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
43
PUGLIA - PARTITO DEMOCRATICO:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 33,6% Voti Elezioni Regionali 2015: 18,8%
5,5%
a astensione
PERDE IN TOTALE: 5,5%
+ civica Emiliano 9,3%
44. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
44
PUGLIA – FORZA ITALIA:
flussi
di
voto
DATI ESPRESSI IN % di voti validi.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
Voti Elezioni Europee 2014: 23,5% Voti Elezioni Regionali 2015: 10,8%
4,0%
a Oltre con
Fitto e Schittulli
2,6%
a centrosinistra
6,1%
a astensione
PERDE IN TOTALE: 12,7%
45. SWG®
TUTTI
I
DIRITTI
RISERVATI
45
PUGLIA – GLI ASTENUTI
24 26
22
27
altri partiti
DATI ESPRESSI IN %.
Elaborazione SWG su dati elettorali e di sondaggio.
% DI ASTENUTI TRA CHI ALLE ELEZIONI EUROPEE 2014 HA VOTATO:
46. SWG S.p.A. ha scelto di certificarsi nel 1999. È stata tra le prime società del settore a farlo, cogliendo quella che sarebbe stata la
linea adottata dall’associazione internazionale della categoria. La certificazione UNI EN ISO 9001:2008 ricomprende tutta l’attività di
ricerca, anche quella più recente legata al mondo Internet.
La società è membro di due organizzazioni di categoria: ESOMAR e ASSIRM. ESOMAR è l’associazione internazionale della ricerca di
mercato e di opinione; svolge un’intensa attività formativa, normativa, regolamentare e rappresentativa della categoria con le
istanze pubbliche e private (Unione europea, Stati, associazioni imprenditoriali). ASSIRM è l’omologa associazione italiana; svolge
un’intensa attività legata ai problemi e alle necessità delle società di ricerca, con particolare attenzione al tema della qualità. È
interlocutore della Pubblica Amministrazione e del mondo delle imprese private per i diversi aspetti dell’espletamento del lavoro di
ricerca. SWG fa parte dal 2007 del consiglio direttivo dell’associazione.
SWG fa, inoltre, parte di un network internazionale di società di ricerca indipendenti INTERSEARCH - che non fanno parte di gruppi
multinazionali; la partecipazione a questa rete consente uno scambio di esperienze e conoscenze e una possibilità di compiere
lavori a carattere internazionale.
www.swg.it | info@swg.it | pec: info@pec.swg.it
Trieste, via S. Francesco 24, 34133 – t +39.040.362525 – f +39.040.635050
Milano, via G. Bugatti 7/A 20144 – t +39.02.43911320 – f +39.040.635050