Ritengo che possa essere interessante analizzare i risultati delle più recenti elezioni generali (Europee 2014 e 2019 e Politiche del 2018) prendendo in considerazione le percentuali ottenute dalle diverse liste con riferimento, oltre che ai voti validi, anche al numero degli elettori chiamati alle urne.
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Il circolo di LeG Grosseto ha preparato un piccolo dossier sui sistemi elettorali. Il primo che pubblichiamo fa delle considerazioni generali, gli altri di prossima pubblicazione tratteranno dei sistemi europei e del "Porcellum".
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Il circolo di LeG Grosseto ha preparato un piccolo dossier sui sistemi elettorali. Il primo che pubblichiamo fa delle considerazioni generali, gli altri di prossima pubblicazione tratteranno dei sistemi europei e del "Porcellum".
L’Italicum disciplina l’elezione della Camera dei deputati e sarà applicato a partire dalle elezioni successive al 1° luglio 2016, così da coordinarne gli effetti con l’esame del disegno di legge costituzionale di modifica della parte seconda della Costituzione
c’è ben di peggio che la pandemia e le preoccupazioni per chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. Ogni persona dovrebbe far qualcosa per chi, nel mondo, soffre di immani tragedie
L’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covidl’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covid
ma perché Montanari non si accontenta del suo presenzialismo in TV per limitare il suo ego che lo porta ad esprimersi con commenti talvolta non condivisibili e talvolta sbagliati ?
Il riferimento è all’affermazione di Montanari che, commentando il discorso del 31 dicembre del Presidente Mattarella e notando che sullo sfondo dei giardini del Quirinale spiccava una palma, ha affermato (confondendo palme da datteri e banane): "Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo”
Canto Primo
1 gennaio 2022
Trovo esagerata questa prolungata ed insistente attenzione alla scelta del futuro Presidente della Repubblica i cui poteri (comunque da non sottovalutare) non sono così determinanti come quelli del Presidente del Consiglio e del Parlamento
ALCUNI DATI SUL CORONAVIRUS NON HANNO SENSO (come avere statistiche pi...tramerper
Perché non utilizzare le competenze degli istitui che si occupano di rilevamenti statistici per definire campioni statisticamente significativi in materia di morbilità e mortalità del coronavirus ?
Visto che in questi tempi di coronavirus si parla molto di mascherine, forse sarebbe il caso di sentire cosa ne pensano maschere e mascherine e cosa vorrebbero dai politici
L’Italicum disciplina l’elezione della Camera dei deputati e sarà applicato a partire dalle elezioni successive al 1° luglio 2016, così da coordinarne gli effetti con l’esame del disegno di legge costituzionale di modifica della parte seconda della Costituzione
c’è ben di peggio che la pandemia e le preoccupazioni per chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica. Ogni persona dovrebbe far qualcosa per chi, nel mondo, soffre di immani tragedie
L’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covidl’abbandono dei rifiuti per le strade è una mancanza di rispetto per gli altri, così come lo è il rifiuto del vaccino Covid
ma perché Montanari non si accontenta del suo presenzialismo in TV per limitare il suo ego che lo porta ad esprimersi con commenti talvolta non condivisibili e talvolta sbagliati ?
Il riferimento è all’affermazione di Montanari che, commentando il discorso del 31 dicembre del Presidente Mattarella e notando che sullo sfondo dei giardini del Quirinale spiccava una palma, ha affermato (confondendo palme da datteri e banane): "Il ritorno del rimosso: la repubblica delle banane che siamo”
Canto Primo
1 gennaio 2022
Trovo esagerata questa prolungata ed insistente attenzione alla scelta del futuro Presidente della Repubblica i cui poteri (comunque da non sottovalutare) non sono così determinanti come quelli del Presidente del Consiglio e del Parlamento
ALCUNI DATI SUL CORONAVIRUS NON HANNO SENSO (come avere statistiche pi...tramerper
Perché non utilizzare le competenze degli istitui che si occupano di rilevamenti statistici per definire campioni statisticamente significativi in materia di morbilità e mortalità del coronavirus ?
Visto che in questi tempi di coronavirus si parla molto di mascherine, forse sarebbe il caso di sentire cosa ne pensano maschere e mascherine e cosa vorrebbero dai politici
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 290 del 14 dicembre 2018 è stato pubblicato il decreto legge n. 135 del 14 dicembre 2018 “Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione” che, all’articolo 4, dispone che dal 1° gennaio 2019 sia soppresso il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI).
Si pone così fine ad uno dei più grandi sprechi nella gestione dei rifiuti.
Il SISTRI, istituito nel 2010, non è mai entrato in piena funzione, nonostante le innumerevoli modifiche apportate. Un sistema che ha comportato non solo costi quantificabili in oltre 100 milioni di euro per le imprese del settore, ma anche enormi complicazioni amministrative e gestionali per tutti gli operatori.
Questa storia è quindi dedicata a tutte/i quelle/gli operatrici/ori del settore rifiuti che hanno sofferto, e non poco, per cercare di far fronte al grande “disastro” che è stato il SISTRI.
UN’ANALISI PARTICOLARE DEI RISULTATI ELETTORALI 2014-2018-2019
1. UN’ANALISI PARTICOLARE DEI RISULTATI ELETTORALI 2014-2018-2019
sergio benassai
In genere, nel commentare i risultati elettorali, si fa riferimento alle percentuali di voto ottenute da
ogni lista con riferimento ai voti validi.
Ritengo però utile che, oltre a questo dato, si faccia riferimento alle percentuali di voto riferite non
ai voti validi ma anche agli aventi diritto al voto, agli elettori
Per questo è necessario partire dai dati relativi agli elettori, ai votanti ed ai voti validi, come
riportati in Tabella 1
Tabella 1
NOTA: I numeri sopra riportati non sono da considerarsi precisi poiché diverse fonti riportano
valori leggermente diversi (dovuti, ad esempio, a una diversa considerazione dei voti all’estero),
ma le diversità non influiscono sulle considerazioni che verranno fatte.
Dalla tabella risulta che, come è ben noto, la partecipazione al voto alle elezioni politiche (2018) è
ben più alta di quella relativa alle elezioni europee (2014 e 2019).
Può essere interessante notare come comunque ci sia una tendenza generale alla diminuzione delle
schede bianche e nulle, avvicinando così sempre di più i valori della percentuale di votanti rispetto
agli elettori a quella della percentuale dei voti validi rispetto agli elettori
Su tale base passiamo a considerare gli andamenti elettorali delle liste rappresentative delle
maggiori forze politiche relativi alle elezioni europee del 2014, alle elezioni politiche (dati Camera)
del 2018 e alle elezioni europee del 2019
Europee 2014 Camera 2018 Europee 2019
Elettori 50.662.460 50.835.751 50.805.724
Votanti
e % su elettori
28.991.258 57,22 % 35.257.690 69,36% 27.652.929 54,43%
Schede bianche
+ schede nulle
1.542.352 1.226.866 987.413
Voti validi
e % su elettori
27.448.906 54,18% 34.030.824 66,94% 26.770.654 52,69%
2. FRATELLI D’ITALIA
Fratelli d’Italia (FdI) ha ottenuto:
1.006.513 voti nel 2014
1.440.252 voti nel 2018
1.726.027 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
3,67% nel 2014
4,23% nel 2018
6,46% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
1,99% nel 2014
2,83% nel 2018
3,51 nel 2019
come illustrato nella figura seguente
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di voti ricevuti rispetto ai voti validi, FdI è in crescita continua
anche in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori FdI è in crescita
continua
3.67
4.23
6.46
1.99
2.83
3.51
0
1
2
3
4
5
6
7
2014 2018 2019
%
% Fratelli d'Italia
% voti su voti validi
% voti su elettori
3. LEGA
La Lega ha ottenuto:
1.688.197 voti nel 2014
5.830.225 voti nel 2018
9.173.975 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
6,15% nel 2014
17,13% nel 2018
34,26% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
3,33% nel 2014
11,47% nel 2018
18,63% nel 2019
come illustrato nella figura seguente
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di voti ricevuti rispetto ai voti validi, la Lega è in crescita continua
anche in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori, la Lega è in
crescita continua
comunque, fra il 2018 e il 2019, la crescita in termini percentuale di voti ricevuti rispetto al
numero degli elettori è meno significativa di quella dei voti ricevuti rispetto ai voti validi
6.15
17.13
34.26
3.33
11.47
18.63
0
5
10
15
20
25
30
35
40
2014 2018 2019
%
% Lega
% voti su voti validi
% voti su elettori
4. FORZA ITALIA
Forza Italia (FI) ha ottenuto:
5.816.714 voti nel 2014
5.139.641 voti nel 2018
2.351.240 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
21,19% nel 2014
15,10% nel 2018
8,79% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
11,48% nel 2014
10,11% nel 2018
4,77% nel 2019
come illustrato nella figura seguente
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di voti ricevuti rispetto ai voti validi, FI è in caduta continua
anche in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori, FI è in caduta
continua
Nota: per le elezioni 2014 e 2018 ai voti di FI sono stati aggiunti anche quelli di UDC
21.19
15.1
8.79
11.48
10.11
4.77
0
5
10
15
20
25
2014 2018 2019
%
% Forza Italia
% voti su voti validi
% voti su elettori
5. MOVIMENTO 5 STELLE
Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto:
5.807.362 voti nel 2014
10.945.411 voti nel 2018
4.568.308 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
21,16% nel 2014
32,16% nel 2018
17,07% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
11,46% nel 2014
21,53% nel 2018
9,00% nel 2019
come illustrato nella figura seguente
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di voti ricevuti rispetto ai voti validi, M5S ha avuto nel 2018 un
notevole balzo in avanti nel 2018 e una notevole caduta nel 2019
anche in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori, M5S ha avuto
lo stesso andamento
21.16
32.16
17.07
11.46
21.53
9
0
5
10
15
20
25
30
35
2014 2018 2019
%
Movimento 5 Stelle
% voti su voti validi
% voti su elettori
6. + EUROPA
“+ Europa” non era presente alle elezioni del 2014.
+ Europa ha ottenuto:
905.818 voti nel 2018
832.544 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
2,66% nel 2018
1,81% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
1,78% nel 2018
1,64% nel 2019
come illustrato nella figura seguente
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di ricevuti rispetto ai voti validi, M5S ha avuto nel 2018 un
notevole balzo in avanti nel 2018 e una notevole caduta nel 2019
anche in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori, M5S ha avuto
lo stesso andamento
2.66
1.811.78
1.64
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
2018 2019
%
+ Europa
% voti su voti validi
% voti su elettori
7. PARTITO DEMOCRATICO
Il Partito Democratico (PD) ha ottenuto:
11.203.231 voti nel 2014
6.473.478 voti nel 2018
6.086.879 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
40, 81% nel 2014
19,02% nel 2018
22,69% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
22,11% nel 2014
12,73% nel 2018
12,01% nel 2019
come illustrato nella figura seguente.
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di ricevuti rispetto ai voti validi, il PD ha recuperato un poco nel
2019 rispetto al 2018 (pur restando molto al di sotto rispetto al 2014)
ma, in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori, anche nel 2019
ha registrato un ulteriore (anche se pur piccolo) calo
40.81
19.02
22.6922.11
12.73 12.01
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
2014 2018 2019
%
% Partito Democratico
% voti su voti validi
% voti su elettori
8. SINISTRA
I voti attribuiti a “Sinistra” comprendono quelli di: “L’altra Europa con Tsipras” per il 2014;
“Liberi e Eguali” + “Potere al Popolo” per il 2018; “La Sinistra” + Partito Comunista” per il 2019.
La Sinistra ha ottenuto:
1.10.457 voti nel 2014
1.552.706 voti nel 2018
706.012 voti nel 2019
corrispondenti alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto ai voti validi:
4,04% nel 2014
4,56% nel 2018
2,64% nel 2019
e alle seguenti percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori
2,19% nel 2014
3,05% nel 2018
1,39% nel 2019
come illustrato nella figura seguente.
Risulta dunque che:
in termini di percentuale di ricevuti rispetto ai voti validi, la Sinistra ha avuto nel 2018 una
crescita rispetto al 2014, seguita da un quasi dimezzamento nel 2019
in termini di percentuali di voti ricevuti rispetto al numero degli elettori, la Sinistra ha avuto
nel 2018 una buona crescita rispetto al 2014, seguita da più che un dimezzamento nel 2019
4.04
4.56
2.64
2.19
3.05
1.39
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
2014 2018 2019
%
Sinistra
% voti su voti validi
% voti su elettori
9. UN COMMENTO FINALE
Prendendo a riferimento come dato significativo la percentuale di voti ottenuti da ogni lista rispetto
agli elettori e raggruppando insieme sia le liste di destra (FdI, FI e Lega) che le liste di sinistra (PD
e Sinistra) si ottengono i valori riportati in Tabella 2.
Tabella 2
% di voti ottenuti rispetto al numero di elettori
2014 2018 2019
Fratelli d’Italia 1,99 2,83 3,51
Lega 3,33 11,47 18,63
Forza Italia 11,48 10,11 4,77
TOTALE DESTRA 16,80 24,41 26,91
Partito Democratico 22,11 12,73 12,01
Sinistra 2,19 3,05 1,39
TOTALE SINISTRA 24,30 15,78 13,40
Ne risulta chiaramente la continua crescita della destra (dovuta a FdI e Lega) e il continuo declino
della sinistra (sia del PD che della Sinistra)..