Coral genera of the Western Indian Ocean (2015)David Obura
This slideshow illustrates principal hard coral genera (scleractinia) found in Western Indian Ocean reefs. It is continually updated, and is a work in progress, so excuse some blank pages!
Ecosystem as defined as interaction between the organisms and environment. Or living community of plants and animals in are together with non living components of environment such as soil, water and air consists the ecosystem. The word eco system coined by A.G Tensely in 1935. This ecosystem has variety of life such as flora and fauna.
Ecosystem as largest functional unit of ecology which comprises with biotic communities mutually related with their nonliving or a biotic environment.
Coral genera of the Western Indian Ocean (2015)David Obura
This slideshow illustrates principal hard coral genera (scleractinia) found in Western Indian Ocean reefs. It is continually updated, and is a work in progress, so excuse some blank pages!
Ecosystem as defined as interaction between the organisms and environment. Or living community of plants and animals in are together with non living components of environment such as soil, water and air consists the ecosystem. The word eco system coined by A.G Tensely in 1935. This ecosystem has variety of life such as flora and fauna.
Ecosystem as largest functional unit of ecology which comprises with biotic communities mutually related with their nonliving or a biotic environment.
1 - Presentazione "Dall' ORIGINE dell' UNIVERSO alla comparsa dell'UOMO" di Carla e Paola Poppi insegnanti dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11 classe 3^
Finalità didattiche del mio lavoro multimediale fattibile in un’aula provvista almeno di LIM.
Ho realizzato un power point animato da inserire nella pag.79 dell’ebook “Biochimica” di Niccòlo Taddei . La finalità principale è favorire negli alunni il passaggio da una conoscenza tacita a una consapevole.
Nella prima slide ho messo in evidenza l’argomento da trattare.
Nella seconda e terza slide stimolo gli alunni col problem solving invitandoli a cercare soluzione in rete (gli alunni possono fare ciò sia in aula se la classe è di tipo 2.0, oppure a casa comunicando con i compagni e il docente tramite i social network) ed a creare oggetti didattici con l’ausilio di programmi indicati nelle slide; propongo inoltre attività per la rielaborazione di conoscenze.
Nella quarta slide dopo aver guidato gli alunni nell’analisi dello schema della glicolisi riportato nel testo suddetto, propongo loro un approfondimento sulla stessa tramite una versione in musica rap inglese della glicolisi.
Nelle slide successive col fine di consolidare le competenze propongo delle attività che gli alunni possono svolgere sia singolarmente sia organizzati in squadre.
Medicina, astronomia, tecnologia, genetica e antropologia. Queste sono le categorie degli argomenti scelti per "Gioca con la scienza", il poster-gioco presentato in occasione della #ndr14.
1 - Presentazione "Dall' ORIGINE dell' UNIVERSO alla comparsa dell'UOMO" di Carla e Paola Poppi insegnanti dell' Istituto Comprensivo di Crevalcore (BO).
Anno Scolastico 2010-'11 classe 3^
Finalità didattiche del mio lavoro multimediale fattibile in un’aula provvista almeno di LIM.
Ho realizzato un power point animato da inserire nella pag.79 dell’ebook “Biochimica” di Niccòlo Taddei . La finalità principale è favorire negli alunni il passaggio da una conoscenza tacita a una consapevole.
Nella prima slide ho messo in evidenza l’argomento da trattare.
Nella seconda e terza slide stimolo gli alunni col problem solving invitandoli a cercare soluzione in rete (gli alunni possono fare ciò sia in aula se la classe è di tipo 2.0, oppure a casa comunicando con i compagni e il docente tramite i social network) ed a creare oggetti didattici con l’ausilio di programmi indicati nelle slide; propongo inoltre attività per la rielaborazione di conoscenze.
Nella quarta slide dopo aver guidato gli alunni nell’analisi dello schema della glicolisi riportato nel testo suddetto, propongo loro un approfondimento sulla stessa tramite una versione in musica rap inglese della glicolisi.
Nelle slide successive col fine di consolidare le competenze propongo delle attività che gli alunni possono svolgere sia singolarmente sia organizzati in squadre.
Medicina, astronomia, tecnologia, genetica e antropologia. Queste sono le categorie degli argomenti scelti per "Gioca con la scienza", il poster-gioco presentato in occasione della #ndr14.
La storia dell'Universo raccontata dal Prof. Guido Cossard
Si è laureato in fisica a Torino.
E’ presidente dell’Associazione ricerche e studi di archeoastronomia e membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio di Saint-Barthélemy.
Ha pubblicato numerosi libri scientifici e di recente ha parlato dell’interpretazione astronomica delle spirali, nella puntata di
Voyager del 21 gennaio scorso.
In considerazione del contributo dato nel campo dell’archeoastronomia, nel 2005 la International Astronomical
Union (IAU) gli ha dedicato il pianetino (4993) 1983 GR, che da allora si chiama Cossard
C'è una similitudine tra l'evoluzione delle specie viventi e l'evoluzione dell'economia, la correlazione sta nell'adattabilità dei sistemi: biologici (i primi), economici (i secondi). Se tali sistemi non riescono ad adattarsi alle modifiche ambientali, rimanendo chiusi nelle proprie nicchie specialistiche, giungono inevitabilmente all'estinzione. Questo articolo offre spunti di riflessione per gli scenari futuri di avanzamento economico e sociale in Italia e in Europa. Evoluzione economia - Pubblicazione Folio, cnpi - novembre2004
attività laboratoriale svolta presso vivereiparchi di Candia Parco provinciale (TORINO) scoprire viventi in una goccia di acqua e l'interno di una foglia
Paleoecologia 2: gruppi trofici e fattori ambientaliAndrea Baucon
Impara i concetti, gli strumenti e le tecniche per esplorare il registro fossile! In questa presentazione apprenderai come si nutrivano gli organismi e cosa controllava la loro distribuzione. La presentazione fa parte del corso di Paleontologia tenuto da Andrea Baucon presso l'Università di Trieste.
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Learn the concepts, tools and techniques to explore the fossil record! In this presentation you will learn how did organisms feed and what did control their distribution. The presentation is part of the palaeontology course taught by Andrea Baucon at the University of Trieste, Italy.
2. Probabilmente le prime forme di vita si formarono in piccole pozze d’acqua ricche di sali minerali, irradiate dai raggi solari e dall’elettricità presente nell’aria. Gli organismi primitivi, i PROTOZOI, esseri unicellulari, cioè composti di una sola cellula, erano già in grado di riprodursi.
3. Con il passare del tempo i viventi divennero sempre più complessi. Differenziandosi nell’aspetto, nelle abilità, nel modo di nutrirsi, di riprodursi, si adattarono ai piccoli e grandi mutamenti dell’ambiente naturale. Alcuni continuarono a vivere in ambienti d’acqua, altri si spostarono sulla terraferma.
4. Anche dopo la comparsa della vita, l’ambiente terrestre continuò a trasformarsi: avvennero grandi cambiamenti climatici, sconvolgimenti improvvisi della superficie terrestre (eruzioni vulcaniche, terremoti, inondazioni), lenti spostamenti dei continenti. Le specie viventi reagirono ai cambiamenti dell’ambiente modificando, una generazione dopo l’altra, il loro aspetto fisico e i loro comportamenti. Questi cambiamenti, a volte lentissimi e quasi impercettibili, a volte molto più rapidi, vengono chiamati evoluzione. Ancora oggi le modificazioni dell’ ambiente influenzano lo sviluppo di tutte le specie viventi .
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6. All’ interno di una stessa specie nascono alcuni individui più adatti all’ ambiente in cui vivono, cioè in grado di resistere meglio alle difficoltà e altri meno adatti. I nuovi individui, pur essendo sempre molto simili ai rispettivi genitori, presentano anche alcune caratteristiche che li differenziano. Se il nuovo nato possiede alcune particolarità che gli permettono di vivere meglio nel suo ambiente, esso sopravvive e di conseguenza trasmetterà ai propri discendenti queste variazioni .
7. Se invece il nuovo organismo presenta delle modificazioni che non lo rendono adatto alla vita in quell’ambiente, sarà sopraffatto e probabilmente morirà prima di dare alla luce dei figli con le sue stesse caratteristiche. In questo modo, con il passare delle generazioni, le specie animali e vegetali si evolvono: cambiano il loro aspetto e le loro abitudini in relazione alle trasformazioni dell’ambiente. Le specie che non riescono ad adattarsi si estinguono, cioè scompaiono. Questa legge della natura viene chiamata selezione naturale
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9. Osservando attentamente gli organismi vegetali, potremo scoprire tanti piccoli segni del loro adattamento all’ ambiente. Vediamo insieme alcuni esempi. Le piante aghifoglie (pini, abeti, larici…) hanno foglie a forma di ago: la loro superficie molto ridotta permette di sopravvivere al gelido ambiente di montagna. L’ ADATTAMENTO DELLE PIANTE
10. Il fusto del cactus, e in generale delle piante grasse, robusto ma non legnoso, può dilatarsi in modo da immagazzinare una notevole quantità d’acqua. Cosi, questi vegetali hanno la possibilità di vivere in ambienti aridi: nei periodi di siccità utilizzano poco per volta l’ acqua immagazzinata. Inoltre, le foglie del cactus, per ridurre la traspirazione, si sono trasformate in spine, utilissime anche come difesa .
11. Nella ninfea, le minuscole aperture (stomi) che permettono gli scambi gassosi si trovano sulla pagina superiore della foglia anziché, come accade per le altre piante, sulla pagina inferiore, perché quest’ ultima è a contatto con l’acqua. Numerose alghe e piante acquatiche possiedono piccole vesciche che, riempiendosi o svuotandosi d’ aria, fanno salire a galla oppure scendere la pianta a seconda delle necessità di luce e di ossigeno (che vicino alla superficie è più abbondante).
12. L’ ADATTAMENTO DEGLI ANIMALI Anche gli animali si sono adattati a vivere negli ambienti più differenti. Alcuni animali, resistono al clima desertico. Il dromedario, per esempio, è capace di bere e accumulare nel grasso della sua gobba per fino ottanta litri d’acqua, che poi utilizza a poco a poco quando compie i viaggi nel deserto. Durante le tempeste di sabbia le sue lunghe ciglia proteggono le orecchie e le narici si chiudono ermeticamente.
13. Altri animali, invece, si sono adattati ai freddi intensi: per esempio l’orso e l’ermellino sotto la folta pelliccia hanno uno strato di grasso che li protegge dal gelo.
14. Alcuni animali si sono adattati persino a vivere nel suolo, come la talpa che,quasi cieca, è dotata di robuste unghie per scavare, e il lombrico, che costruisce lunghe gallerie “mangiando” la terra e ricavando da essa sostanze necessarie alla sopravvivenza.
15. Altri ancora hanno adattato il proprio corpo per potersi procurare più facilmente il cibo: il collo della giraffa è utile per raggiungere le fronde più alte, dove non arrivano gli altri animali; le ossa degli uccelli invece sono cave e leggere, adatte al volo. Tutte queste caratteristiche sono le “risposte” che gli animali hanno sviluppato per affrontare le difficili condizioni dell’ambiente in cui vivono.
17. LO SPOSTAMENTO DI ALCUNI PESCI SULLA TERRAFERMA Ma come è possibile? I MUTAMENTI DELL’AMBIENTE LA CONCORRENZA CON I SIMILI e ad esempio l’abbassamento delle acque ad esempio la ricerca del cibo CAUSANO
18. I dipnoi (che significa “respiro due volte”cioè in due modi ) sviluppano una particolare espansione del tubo digerente. Questo diviene una specie di “polmone” che permette a questi pesci-anfibi di assorbire ossigeno anche dall’aria. Un gruppo di Dipnoi (i Ripidisti) sviluppano pinne molto robuste, riuscendo a sopravvivere anche sulla terraferma, comunque sempre in prossimità dell’acqua.
19. I Sarcopterigi (che significa “pinne di carne”) imparano a compiere brevi tragitti fuori dall’acqua fino alla pozza seguente, alla ricerca di cibo. Alcuni non si sentono però di rischiare e migrano nelle acque marine più profonde .