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I disturbi specifici di
apprendimento
Che cosa sono
Strategie e strumenti
Normativa Esame di Stato
I disturbi specifici di apprendimento
(DSA)
 Dislessia
Disgrafia
 Disortografia
Discalculia
 Disprassia
 Disnomia
Dislessia: il disturbo riguarda principalmente
l’automatizzazione del processo di decodifica del testo scritto
.
Disgrafia: la scrittura è difficile come segno, contorta, non
c’è percezione del segno grande e del segno piccolo.
Disortografia: ci sono difficoltà nel comporre in modo
regolare la parola, frequenti errori ortografici o ci sono delle
improprie congiunzioni o separazioni di parole.
Discalculia: corrisponde a specifiche difficoltà di
processamento numerico (incapacità di apprendere le
tabelline o di automatizzare i calcoli)
Disnomia: incapacità ad usare di ricordare i nomi in
modo pertinente, trovando velocemente la parola che
corrisponde al pensiero.
Disprassia: difficoltà a mettere in sequenza dati,
(mesi, anni, giorni), a ricordare la giusta sequenza di
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loro gesti per un’azione “mirata”)
Cosa significa DSA?
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neuroni delle aree cerebrali deputate alla scrittura, alla lettura e/o al calcolo.
Per queste ragioni non sono guaribili, anche se una diagnosi precoce e la riabilitazione
logopedica possono aiutare a compensare, cioè a ridurre le conseguenze funzionali del
disturbo.
Si tratta di disturbi “specifici”: ogni disturbo interessa uno specifico dominio di abilità
(lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
Si presentano come un fenomeno “a macchia di leopardo”, cioè non c’è mai un caso
uguale all’altro, sia per l’intensità, sia perché un ragazzo può presentare più disturbi
contemporaneamente (comorbilità)
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DSA (nella memoria, nella motricità, nella percezione, nel linguaggio).
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Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie
l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha
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dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi
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Dati sulla dislessia
Riguarda il 4-5% della popolazione scolastica
Nei casi lievi ben recuperati con precoci interventi può
risolversi completamente nel 20% dei casi
In età adulta: 45% lettura più fluente e corretta (dislessia
compensata), 35% lettura disturbata (dislessia persistente)
La dislessia è quasi sempre associata a uno o più DSA:
- 60% dei casi con la disortografia
- 43% dei casi con la disgrafia
- 44% dei casi con la discalculia
Discalculia
Interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il
riconoscimento immediato di piccole quantità, i
meccanismi di quantificazione, la seriazione, la
comparazione, le strategie di composizione e
scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente.
rende difficoltose le procedure esecutive per lo più
implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei
numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e
gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.
La disgrafia
Riguarda il 20% della popolazione scolastica (non
sempre DSA)
La disgrafia è una difficoltà di scrittura che coinvolge
la riproduzione dei segni alfabetici e numerici.
Cosa succede all’alunno disgrafico quando
scrive?
La sua mano scorre con fatica sul foglio e l’impugnatura della
penna è spesso scorretta
non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra i
grafemi e tra le parole, non segue la linea di scrittura e procede
in “salita” o in “discesa” rispetto al rigo
La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente
regolata; talvolta è troppo forte e il segno lascia un'impronta
marcata anche nelle pagine seguenti del quaderno, talvolta è
troppo debole e svolazzante.
Sono frequenti le inversioni nella direzione del gesto
che si evidenziano sia nell’esecuzione dei singoli
grafemi che nella scrittura autonoma, che a volte
procede da destra verso sinistra
presenta difficoltà notevoli anche nella copia e nella
produzione autonoma di figure geometriche ( tende a
“stondare” gli angoli e a non chiudere le forme)
il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato
all’età; la riproduzione di oggetti o la copia di
immagini è molto globale e i particolari risultano poco
presenti
La copia di parole e di frasi è scorretta; sono presenti
inversioni nell'attività grafo-motoria ed errori dovuti a
scarsa coordinazione oculo-manuale.
Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la
forma è irregolare
Anche il ritmo di scrittura risulta alterato; il bambino
scrive con velocità eccessiva o con estrema lentezza,
ma la sua mano esegue movimenti a “scatti”, senza
armonia del gesto e con frequenti interruzioni.
Disortografia
La disortografia è la difficoltà a tradurre
correttamente i suoni che compongono le parole in
simboli grafici
Riguarda il 2-8% della popolazione scolastica
Cosa succede ad un alunno disortografico?
Commette errori fonologici: i grafemi (segni) che
utilizza non corrispondono ai fonemi (suoni)
Esempi
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- "pla" - manca una "a" (omissione di lettere)
- "palala" - è stata aggiunta la sillaba "la" (aggiunta di sillabe)
- "lapa" - sono state invertite le sillabe (errore di inversione)
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Esempi:
"lago" al posto di "l'ago" (errore di omofona non omografa, suono uguale ma si scrive
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"in fatti" al posto di "infatti" (errore di separazione);
"avolte" al posto di "a volte" (errore di fusione)
"qucina" al posto di "cucina" (errore di grafema omofono)
"ha casa mia" al posto di "a casa mia" (errori con l'h)
"cavalo" al posto di "cavallo" - errore di doppie
"in fatti" al posto di "infatti" (errore di separazione);
"apri" al posto di "aprì" - errore di accentazione
La diagnosi
E’ importante intervenire precocemente sui segnali premonitori fin dalla
scuola dell’infanzia (difficoltà di linguaggio e della programmazione
motoria)
E’ possibile formulare una diagnosi alla fine della seconda classe della
scuola primaria
La struttura che rilascia la certificazione può essere sia pubblica che privata
Introduzione di un modello unificato
La diagnosi suggerisce strumenti e misure, ma è il docente a scegliere in
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DSA e DSH
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Accoglienza ed integrazione
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Stimolare l’alunno a partecipare alle decisioni che
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Creare occasioni nelle quali si parli della dislessia e
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Didattica personalizzata (Pdp)
Il piano didattico personalizzato (PdP) è uno
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Suggerimenti per la didattica
Rendere sempre consapevole l’alunno dei suoi progressi, facendogli notare che è in grado di
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Favorire l’apprendimento attraverso il canale visivo con diagrammi, mappe mentali e concettuali
(le mappe vanno preparate dal docente o da chi lo segue a casa nel caso di dislessia)
Prima di spiegare anticipare il significato di parole “chiave”
Non dettare appunti ma fornire fotocopie o file
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In caso di lettura in classe, far lavorare in coppia gli alunni e il compagno leggerà per il dislessico
Se possibile fornire registrazioni per riascoltare le lezioni
Ridurre i compiti assegnati a casa
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Esame di Stato
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fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;
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  • 1. I disturbi specifici di apprendimento Che cosa sono Strategie e strumenti Normativa Esame di Stato
  • 2. I disturbi specifici di apprendimento (DSA)  Dislessia Disgrafia  Disortografia Discalculia  Disprassia  Disnomia
  • 3. Dislessia: il disturbo riguarda principalmente l’automatizzazione del processo di decodifica del testo scritto . Disgrafia: la scrittura è difficile come segno, contorta, non c’è percezione del segno grande e del segno piccolo. Disortografia: ci sono difficoltà nel comporre in modo regolare la parola, frequenti errori ortografici o ci sono delle improprie congiunzioni o separazioni di parole. Discalculia: corrisponde a specifiche difficoltà di processamento numerico (incapacità di apprendere le tabelline o di automatizzare i calcoli)
  • 4. Disnomia: incapacità ad usare di ricordare i nomi in modo pertinente, trovando velocemente la parola che corrisponde al pensiero. Disprassia: difficoltà a mettere in sequenza dati, (mesi, anni, giorni), a ricordare la giusta sequenza di azioni da fare (es. allacciarsi le scarpe, organizzare i loro gesti per un’azione “mirata”)
  • 5. Cosa significa DSA? Sono disturbi genetici e congeniti, causati da una variazione del funzionamento dei neuroni delle aree cerebrali deputate alla scrittura, alla lettura e/o al calcolo. Per queste ragioni non sono guaribili, anche se una diagnosi precoce e la riabilitazione logopedica possono aiutare a compensare, cioè a ridurre le conseguenze funzionali del disturbo. Si tratta di disturbi “specifici”: ogni disturbo interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Si presentano come un fenomeno “a macchia di leopardo”, cioè non c’è mai un caso uguale all’altro, sia per l’intensità, sia perché un ragazzo può presentare più disturbi contemporaneamente (comorbilità) Comportano una serie di difficoltà trasversali che costituiscono i sintomi secondari dei DSA (nella memoria, nella motricità, nella percezione, nel linguaggio).
  • 6. Cosa succede ad un alunno dislessico quando legge? Non si attiva o si attiva in ritardo l’emisfero sinistro del cervello, sede delle funzioni di letto-scrittura, a favore dell’emisfero destro, sede di facoltà più “analogiche” e di processi che privilegiano l’immagine Il campo visivo esercita un effetto distraente (i dislessici vedono le righe spostarsi, sembra loro che le parole saltino fuori dalla pagina) Fatica a sincronizzare i processi (di fronte a una domanda ha sempre bisogno di maggior tempo) Ha difficoltà a riconoscere la corrispondenza grafema-fonema (lettura fonologica) e, soprattutto, ad individuare a vista una parola intera già nota e ad attivare i significati giusti. -
  • 7. Le strategie di lettura Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha imprtzaoana a ptato che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anchce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza pobiremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene incosinaderzione la prolaa ne suo inesime. Icnrebidile he?
  • 8. Dati sulla dislessia Riguarda il 4-5% della popolazione scolastica Nei casi lievi ben recuperati con precoci interventi può risolversi completamente nel 20% dei casi In età adulta: 45% lettura più fluente e corretta (dislessia compensata), 35% lettura disturbata (dislessia persistente) La dislessia è quasi sempre associata a uno o più DSA: - 60% dei casi con la disortografia - 43% dei casi con la disgrafia - 44% dei casi con la discalculia
  • 9. Discalculia Interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il riconoscimento immediato di piccole quantità, i meccanismi di quantificazione, la seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di calcolo a mente. rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.
  • 10. La disgrafia Riguarda il 20% della popolazione scolastica (non sempre DSA) La disgrafia è una difficoltà di scrittura che coinvolge la riproduzione dei segni alfabetici e numerici.
  • 11. Cosa succede all’alunno disgrafico quando scrive? La sua mano scorre con fatica sul foglio e l’impugnatura della penna è spesso scorretta non rispetta i margini del foglio, lascia spazi irregolari tra i grafemi e tra le parole, non segue la linea di scrittura e procede in “salita” o in “discesa” rispetto al rigo La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata; talvolta è troppo forte e il segno lascia un'impronta marcata anche nelle pagine seguenti del quaderno, talvolta è troppo debole e svolazzante.
  • 12. Sono frequenti le inversioni nella direzione del gesto che si evidenziano sia nell’esecuzione dei singoli grafemi che nella scrittura autonoma, che a volte procede da destra verso sinistra presenta difficoltà notevoli anche nella copia e nella produzione autonoma di figure geometriche ( tende a “stondare” gli angoli e a non chiudere le forme) il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato all’età; la riproduzione di oggetti o la copia di immagini è molto globale e i particolari risultano poco presenti
  • 13. La copia di parole e di frasi è scorretta; sono presenti inversioni nell'attività grafo-motoria ed errori dovuti a scarsa coordinazione oculo-manuale. Le dimensioni delle lettere non sono rispettate, la forma è irregolare Anche il ritmo di scrittura risulta alterato; il bambino scrive con velocità eccessiva o con estrema lentezza, ma la sua mano esegue movimenti a “scatti”, senza armonia del gesto e con frequenti interruzioni.
  • 14. Disortografia La disortografia è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici Riguarda il 2-8% della popolazione scolastica
  • 15. Cosa succede ad un alunno disortografico? Commette errori fonologici: i grafemi (segni) che utilizza non corrispondono ai fonemi (suoni) Esempi - "bala" - la "p" è stata sostituita dalla "b" (scambio di grafemi) - "pla" - manca una "a" (omissione di lettere) - "palala" - è stata aggiunta la sillaba "la" (aggiunta di sillabe) - "lapa" - sono state invertite le sillabe (errore di inversione)
  • 16. Fa altri errori (non fonologici): Esempi: "lago" al posto di "l'ago" (errore di omofona non omografa, suono uguale ma si scrive diversamente); "in fatti" al posto di "infatti" (errore di separazione); "avolte" al posto di "a volte" (errore di fusione) "qucina" al posto di "cucina" (errore di grafema omofono) "ha casa mia" al posto di "a casa mia" (errori con l'h) "cavalo" al posto di "cavallo" - errore di doppie "in fatti" al posto di "infatti" (errore di separazione); "apri" al posto di "aprì" - errore di accentazione
  • 17. La diagnosi E’ importante intervenire precocemente sui segnali premonitori fin dalla scuola dell’infanzia (difficoltà di linguaggio e della programmazione motoria) E’ possibile formulare una diagnosi alla fine della seconda classe della scuola primaria La struttura che rilascia la certificazione può essere sia pubblica che privata Introduzione di un modello unificato La diagnosi suggerisce strumenti e misure, ma è il docente a scegliere in rapporto al ragazzo DSA e DSH
  • 18. Cosa può fare l’insegnante? Accoglienza Programmazione didattica personalizzata Valutazione
  • 19. Accoglienza ed integrazione Stabilire una buona relazione con l’alunno facendogli capire che si è interessati alle sue difficoltà Stimolare l’alunno a partecipare alle decisioni che riguardano il suo percorso didattico Creare occasioni nelle quali si parli della dislessia e creare l’occasione nella quale gli alunni con DSA riescano a dichiararsi alla classe Incontrare i genitori degli allievi con DSA
  • 20. Didattica personalizzata (Pdp) Il piano didattico personalizzato (PdP) è uno strumento con il quale i docenti del CdC scelgono: - la programmazione individualizzata - i criteri di valutazione - gli strumenti compensativi - le misure dispensative
  • 21. Suggerimenti per la didattica Rendere sempre consapevole l’alunno dei suoi progressi, facendogli notare che è in grado di applicare conoscenze che non possedeva prima Variare le attività (affaticamento) Favorire l’apprendimento attraverso il canale visivo con diagrammi, mappe mentali e concettuali (le mappe vanno preparate dal docente o da chi lo segue a casa nel caso di dislessia) Prima di spiegare anticipare il significato di parole “chiave” Non dettare appunti ma fornire fotocopie o file Dare più tempo per l’esecuzione del compito In caso di lettura in classe, far lavorare in coppia gli alunni e il compagno leggerà per il dislessico Se possibile fornire registrazioni per riascoltare le lezioni Ridurre i compiti assegnati a casa Evitare di farlo copiare dalla lavagna
  • 22. Fotocopie Usare un’ interlinea 1,5-2, il carattere Arial o Comic Scrivere in stampato maiuscolo o minuscolo (da concordare con l’alunno) Evitare sottolineature, grassetto, il testo giustificato Non utilizzare testi con più di 100/150 parole Usare frasi brevi Alleggerire sempre la parte testuale a favore di schemi e immagini
  • 23. Valutazione Le verifiche devono prevedere tempi di svolgimento più lunghi oppure una riduzione delle richieste o un adattamento delle modalità Occorre privilegiare il più possibile verifiche orali a contenuto limitato Segnare gli errori ortografici ma non valutarli Consentire lo svolgimento delle prove di produzione scritta a computer (Word con correttore ortografico) Programmare le verifiche orali Usare la calcolatrice e i formulari, leggere all’alunno lentamente il testo del problema e/o fornirgli i dati Se disnomico, consentire all’alunno di consultare una mappa durante l’interrogazione
  • 24. Esame di Stato Si applicano le misure dispensative e gli strumenti compensativi indicati dal CdC nel PdP Gli alunni devono sostenere tutte le prove scritte I candidati possono usufruire di dispositivi per l’ascolto dei testi delle prove scritte o dell’ausilio di un insegnante che legga a voce alta per loro
  • 25. Cosa fa il referente DSA? Le funzioni del “referente” sono, in sintesi, riferibili all’ambito della sensibilizzazione ed approfondimento delle tematiche, nonché del supporto ai colleghi direttamente coinvolti nell’applicazione didattica delle proposte.
  • 26. fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti; fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato; collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA; offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione; cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto; diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento; fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto; fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA; funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi sanitari, EE.LL. ed agenzie formative accreditate nel territorio informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA