Workshop Napoli 6 dicembre 2016
L’integrazione scolastica e sociale delle seconde generazioni
Complesso monumentale Santa Maria la Nova - Sala Consiliare piazza Santa Maria la Nova, 44 Napoli
2. •La conoscenza della lingua italiana
rappresenta […] il primo ostacolo da superare
che risulta meno improbo tanto più giovane è
l’età dell’immigrato al momento dell’arrivo e
trascurabile nel caso di immigrati di seconda
generazione (Casacchia et al. 2008: 161)
3. FATTORI CHE FACILITANO O RALLENTANO
L’APPRENDIMENTO
FATTORI INDIVIDUALI
•Età
•L1
•Attitudine
•Motivazione
•Stili e strategie di apprendimento
•Strategie cognitive
•Strategie comunicative
•Strategie sociali e affettive
•Strategie metacognitive
4. FATTORI CHE FACILITANO O RALLENTANO
L’APPRENDIMENTO
FATTORI ESTERNI
•Input
•Quantità
•Frequenza
•Comprensibilità
•Interazione e negoziazione
•Caratteristiche del gruppo sociale di
appartenenza
•Progetto migratorio
5. La lingua materna / le lingue materne
Lingue occidentali
Lingue extraeuropee
Lingue prive di tradizione scritta
Plurilinguismo/Monolinguismo
Es. Burkina Faso bissa, mooré, youla, francese
6. Due aspetti della competenza linguistica
•Basic Interpersonal Communicative
Skills - BICS
•abilità linguistiche che servono legate al
contesto, usate in situazioni di vita
quotidiana, poco esigenti dal punto di vista
cognitivo, come salutare, chiedere semplici
informazioni, ecc.
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7. Due aspetti della competenza linguistica
•Cognitive Academic Language
Proficiency -CALP
•competenza connessa alla dimensione
cognitiva e alle abilità di scrittura e lettura,
indipendente dal contesto, connessa allo
studio, serve per compiti cognitivamente
complessi, come analizzare, sintetizzare,
commentare, comparare, ordinare
informazioni ricavate dall’ascolto o dalla
lettura, ecc.
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9. Sviluppo delle BICS
•Si apprendono nell’interazione sociale.
•Negoziazione del significato e feedback
immediato
•Aspetti paralinguistici dominanti su quelli
linguistici
•Dopo il sesto anno di età le variazioni diventano
sempre più impercettibili.
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10. La comunicazione in presenza
(A. Mehrabian, "Non-verbal communication"
1972)
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11. SVILUPPO DEL CALP – RUOLO DELLA
SCUOLA
•Inizia con la scolarizzazione e risulta abbastanza
ben sviluppata già alla fine della Scuola Primaria
e durante la Scuola Secondaria di primo grado.
•Continua in modo evidente durante tutto l’arco
della formazione scolastica e universitaria.
•Manipolazione della lingua senza il supporto del
contesto comunicativo interpersonale.
•Saper usare l’italiano in maniera adeguata al
livello richiesto dalla classe frequentata è
fondamentale per il successo scolastico.
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12. Indagine sul territorio campano
•Indagine svolta nel 2009, comuni dell’area
a nord ovest di Napoli (G. Vitale)
•Studenti stranieri della Scuola secondaria
di primo (n. 22, arrivo 11 tra 5-9 anni, 11
dopo i 10) e secondo grado (n. 22, arrivo
11 tra 5-9 anni, 11 dopo i 10)
•Pregressa formazione scolastica nella L1
(scuola primaria)
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14. COMPETENZE DICHIARATE NELLA L1
I GRADO II GRADO
•LINGUA ORALE
•CAPIRE 22/22 20/22
•PARLARE 21/22 20/22
•LINGUA SCRITTA
•LEGGERE 19/22 18/22
•SCRIVERE 19/22 20/22
15. IN QUALE LINGUA
•LEGGI MEGLIO?
•ITALIANO 27%
•L1 73%
•CAPISCI MEGLIO LE SPIEGAZIONI?
•ITALIANO 23%
•L1 77%
16. QUALI SONO LE MATERIE PIÙ DIFFICILI?
0
2
4
6
8
10
12
14
16
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ITALIANO SCIENZE GEOGRAFIA STORIA MATEMATICA LINGUA STRANIERA
I GRADO II GRADO
18. The Linguistic Interdependence Hypothesis
(Cummins, 1981)
The ‘dual iceberg’ representation of bilingual proficiency
CUP
Interlinguistic
transfer
Threshold Level
19. • I SOGGETTI BILINGUI CON UNA FORMAZIONE SCOLASTICA
PRECEDENTE NELLA L1 E CON UN ALTO LIVELLO DI VITALITÀ
DELLA L1 HANNO UN LIVELLO DI PERFORMANCE NELLA
COMPRENSIONE PARI AI NATIVI ITALIANI.
Editor's Notes
Since the theory of linguistic interdependence assumes that CALP transfers from L1 to L2 if the students have already studied in their home countries and if they mantain their L1 vital in their linguistic repertory, keeping on studying and using outside school.