Per il sesto incontro della serie “Complessità in azione – 8 leve per cambiare il mondo”, organizzata dal Complexity Institute in collaborazione con Complexity Education Project, Alberto Felice De Toni ha svolto un dialogo insieme ad Angela Mariella sul tema:
La sfida dell’educazione
Dialogo con Angela Mariella e Alberto Felice De Toni
Per il sesto incontro della serie “Complessità in azione – 8 leve per cambiare il mondo”, organizzata dal Complexity Institute in collaborazione con Complexity Education Project, Alberto Felice De Toni ha svolto un dialogo insieme ad Angela Mariella sul tema:
La sfida dell’educazione
Dialogo con Angela Mariella e Alberto Felice De Toni
Slides dell'intervento di Rossella Latempa al Convegno "SCUOLA DI COMPETENZE: VERSO UN NUOVO MODELLO DIDATTICO. QUALE?", Gilda degli Insegnanti, Vicenza 18 marzo 2019.
Carlo Salmaso 1 Buonascuola vs Legge iniziativa popolare Scuolalipscuola
Convegno 29 Novvembre Bologna Cultura d’Europa bene comune: scuola, università, ricerca – Il futuro abita qui.
Intervento Carlo Salmaso
Confronto tra Legge iniziativa popolare per una buona scuola per la repubblica e proposta Renzi
www.lipscuola.it
Slides dell'intervento di Rossella Latempa al Convegno "SCUOLA DI COMPETENZE: VERSO UN NUOVO MODELLO DIDATTICO. QUALE?", Gilda degli Insegnanti, Vicenza 18 marzo 2019.
Carlo Salmaso 1 Buonascuola vs Legge iniziativa popolare Scuolalipscuola
Convegno 29 Novvembre Bologna Cultura d’Europa bene comune: scuola, università, ricerca – Il futuro abita qui.
Intervento Carlo Salmaso
Confronto tra Legge iniziativa popolare per una buona scuola per la repubblica e proposta Renzi
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3. q Nel campo dell’istruzione/formazione ultimamente sembra
prevalere la convinzione che bastino interventi specifici e
misure concrete,
q invece della (contenuti, assi,
finalità) voluta da molti ministri,
q non del (=
del servizio (= scuole) e caratteristiche concrete
del territoriale,
q retaggio (ma anche causa) del centralismo passato che si
perpetua grazie al principio secondo cui
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4. q l’autonomia – invece - contrasta la crisi del centralismo della P.A.,
ovvero scarsa , ed
q le LL. n.537/1993, e n. 59/1997 hanno trasformato la Scuola
amministrativo servizio dello stato in
, appartenente a più soggetti,
q il decentramento (non territoriale) rende l’istruzione una
funzione a sé stante, che domina le strutture, e non viceversa
q lo della scuola e della sua funzione pubblica
q Il decentramento di poteri e funzioni segue il principio di
(l’ordine di competenze e responsabilità tra le
rispettive componenti), che si oppone alla centralizzazione
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5. q Per cui il facendo emergere
in primo piano i sistemi di governo locale e i loro apparati
q processo a doppio binario:
q il trasferimento dei poteri e delle competenze dal MIUR al SSN e alle
singole scuole,
il decentramento dallo stato alle regioni e agli EE.LL.
q Tali interventi normativi permisero di affrontare i problemi del
sistema educativo e delle connesse esigenze di cambiamento
q in (curricoli, saperi, competenze, etc.) [la 537] e
q come alla crisi della P.A. ], per cui
alla/alle comunità
del potere di organizzazione e gestione del servizio educativo,
q a VANTAGGIO di un percorso rispondente a esigenze differenti.
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6. l’autonomia = concetto sociale e pedagogico “forte” :
solo apparentemente simile a
= assicurare agli studenti un percorso scolastico definito
secondo tempi, programmi, conoscenze, …),
flessibilità
q da a ( dell’insegnamento -
al di vita di ciascuno - non quanto ho studiato, quanto obbligo ho assolto,
q Ma cosa ho imparato e a cosa mi serve
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7. o punto centrale del processo è però la
o nonostante resistenze, le scuole sono soggetti abilitati a
una parte di questi processi.
o La questione [ ] è
debba essere questa parte
le scuole autonome possono e
devono avere per esercitare a pieno tali poteri.
o Il salto concettuale (= possibilità) è stato fatto, lungo è
ancora il cammino per trasformarlo in azione di governo.
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9. q Dopo un INIZIO POSITIVO, , rigurgiti della ,
delle scuole e nelle scuole , episodico, e
asfittico, di governi e amministrazione, hanno quasi arrestato il
processo di attuazione
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10. • il carattere del concetto ( v. etimo), in ambito
giuridico e pedagogico, fa sì che all’autonomia non
corrispondano prescrizioni (Franceschini);
• In caso contrario dovremmo parlare di [= la
sua negazione].
• Ciò fa emergere i legami che istituto giuridico e
concetto pedagogico di autonomia mantengono con il
panorama politico e culturale dal quale scaturiscono,
• e chiariscono la presenza di nodi irrisolti dopo 15 anni.
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11. q corollario imprescindibile è la creazione di un
valutazione delle performance solo per premiare o
sanzionare scuole e personale [come finora,…],
q ma come e
per l'autonomia e come
di qualità per le scuole e il .
ma non estranea di cui le scuole
sono oggetto ma anche protagoniste.
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12. q Idea fondante dell’autonomia: scuole = delle
di docenti, studenti e genitori
q quindi non solo un diverso ordine gerarchico (decentrando poteri)
• ma una diversa distribuzione degli stessi poteri orientandoli secondo un
in cui le scuole svolgono le loro funzioni (istruzione,
ricerca educativa, formazione)…
• … per raggiungere obiettivi stabiliti da un centro (= stato) che così esplica la
sua funzione di garante del carattere pubblico del sistema, definendo anche
q i delle prestazioni (non “minimo garantito” ma
articolazione territoriale del diritto alla "rimozione degli ostacoli per i
capaci e i meritevoli")
q la a livello nazionale,
q la orizzontale.
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13. L'autonomia punta a costruire nelle scuole un
facendo leva su
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14. • esso garantisce in merito ai
programmi,
• Se può fare affidamento sulle istituzioni per progredire
• soprattutto, attraverso l’uso della valutazione come
strumento per l’individuazione dei punti di forza e di
debolezza degli allievi.
• Tutto ciò comporta un’organizzazione scolastica alla
quale la comunità partecipa con tutte le sue componenti,
• incentrata sui progressi degli allievi e quindi
nelle e soprattutto nel
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15. • principale ostacolo è l’ che
q nella definita dal centralismo ministeriale,
q nelle alle singole istituzioni,
Si pensi che i sono scelti in base
all'offerta erogata da quella istituzione, ma
secondo
ed anche al della scuola autonoma, il
che in una tale situazione diventa .
q Il modello educativo a cui puntare, invece, deve
far incontrare
(= i migliori risultati)
2. con quella del (= rafforzare l’offerta).
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16. • la crescita dell'attenzione e della passione degli
studenti si costruisce coordinando i loro sforzi con
quelli dei docenti
• e anche delle stesse famiglie
• il sistema coinvolge l'intera comunità nell'organizzazione
della domanda di istruzione
• Studenti e famiglie avranno voce se si impegneranno per i
risultati migliori, le scuole se alzeranno la qualità dell’offerta.
• Vincente sarà chi ha una comunità che pretende risultati e
" " (voice), e non sarà misurata su e
(exit)(*).
.
.(*) V. schema di Albert Hirschmann Exit, Voice, and Loyalty: Responses to Declin
and States, Harvard University Press, ISBN 0-674-27660-4 (paper). Trad.it. Leal
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17. dei docenti di individuare, selezionare e
valorizzare ogni individualità rispetto ad attitudini,
vocazioni ed eccellenze
• per garantire che " " e che
" " per quel che vuole e vale
(restituendo forza alle norme sull'autonomia
(sperimentazioni , organico funzionale, attività di
ricerca, …)
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Avere " “ non è pura protesta se rimanda a:
18. della burocrazia (rifiuta che il riferimento delle
scuole sia non il superiore gerarchico ma il TERRITORIO),
dei docenti stretti fra spinta verso una crescente
responsabilità sociale e una oggettiva crisi di ruolo.
di reti fra scuole e con altre istituzioni,
che tolgano alle
scuole le troppe attività burocratiche,
del lavoro delle scuole con la creazione di
repertori confrontabili di best practices.
matura, radicata, disponibile a mettersi in
gioco e a costruire una progettualità autonoma.
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19. I dirigenti scolastici sono spesso , ma ciò non può dipendere dal
caso. Essi devono:
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il ruolo con il
e della
(periodicamente valutata),
in ogni sede come
.
,
salvo risponderne,
potere, come tutti quelli dell’autonomia, che si confronta
con gli organi di governo della scuola (da
rinnovare ), ma il dirigente deve essere il punto
di snodo del loro esercizio.
21. il carattere non prescrittivo dell’autonomia ne fa uno
come si presenta agli operatori.
bisogna sviluppare atteggiamenti culturali e professionali che nessuna
fonte giuridica può prescrivere.
è
di comprendere il
significato dell’esperienza
formativa istituzionale nel
quadro culturale, politico,
economico contemporaneo
dei limiti e delle possibilità
di ogni scuola [=
]
a riflettere sulle
caratteristiche dell’utenza
molto diversa da quella di
provenienza di docenti e
dirigenti.
di interpretare le istanze
formative locali che spesso
appaiono antagoniste a
quelle superlocali;
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22. Fatta questa autoanalisi si individuano gli e di che le singole situazioni
consentono.
processo graduale, perché interviene sulla qualità delle relazioni tra gli attori del
sistema piuttosto che su aspetti statici e definitivi.
Ecco perché i per la progettazione del POF sono:
Doppia lettura:
“politica” e di
gestione
Documento in progress,
riprogettabile in
situazione ed in contesto,
ma anche per la
necessaria elasticità
organizzativa
’
Mosaico di tessere,
diverse e complementari
che ne garantiscono
un’idea e un assetto
unitari
= ITER metodologico
funzionale; abbinata alla
flessibilità consente una
concreta esplicazione
dell’autonomia (artt. 4-5-
6- del DPR 275/99)
Le progettualità POF
possono essere
SINERGICHE e
CONVERGENTI (la
proposta complessiva
deve integrare i saperi
prescelti con la realtà
contestuale
Mediazione tra ob.
Naz. e competenze
che consentono di
esercitare la
“citizenship”
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23. … ed i requisiti:
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24. [= progetto globale di
tutta la scuola]
[fine della scuola,
proiettare i giovani
nella “società
complessa della
conoscenza”]
[= piattaforma]
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25. • La nascita del SSN dà vita a un
soggetto collettivo autonomo ma in
grado di dialogare con il sistema di
governo nazionale e locale, e con gli
altri soggetti collettivi e delle
comunità presenti nel territorio delle
singole scuole.
:
a. l’autonomia non è chiusura e
l’isolamento,
b. la necessità di dialogo con l’esterno
con deve portare a un appiattimento
nei confronti delle istanze del
territorio (ciò impedirebbe alla
scuola di darsi un profilo e
un’identità ben riconoscibili)
• Il POF risponde a queste 2 esigenze:
a. Strumento di progettazione delle
attività interne e del curricolo (quota
nazionale + quota locale)
b. attività extracurricolari ed esterne,
educative e organizzative.
• Col POF d.s. e docenti definiscono:
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26. • erroneamente si scambia con (= isolamento)
di un sistema,
• E si dà un’accezione negativa alla espressione
di guardare all’ e di
assumere come criteri di valutazione dell’efficacia della propria
azione da quelli rispondenti a una
logica interna.
• Ma esiste un nesso (Tagliagambe) tra autonomia e
autoreferenzialità (=
,
• sulla base della quale definire un’organizzazione rispondente al
mantenimento della prima e al perseguimento della seconda.
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27. i modelli organizzativi,
funzionali e
comunicazionali adeguati
alla realizzazione degli ob.
gen. e specifici dell’azione
didattica
il calendario scolastico
a tali obiettivi
attività di
sperimentazione, ricerca
e sviluppo
accordi i rete con altre
scuole ed eventuali
scambi di docenti con
uno stato giuridico
omogeneo
con il territorio, per
collaborare con
l’ambiente che alimenta
culturalmente la scuola
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28. Il = carta di identità della
scuola autonoma, presentazione
delle specificità e potenzialità
educative,
della capacità aggregante e di
costruzione di un tessuto
connettivo stabile all’interno del
di riferimento.
… con una azione quotidiana di che
a. risponda ai vincoli di e alle esigenze di
e di [= criteri guida per una
organizzazione che gestisca risorse]
b. si differenzi dai profili delle altre organizzazioni, specie
di quelle con fini di
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29. • delle metodologie utilizzate e dei contenuti erogati
• evolutivi di potenziamento (empowerment)
• delle performances degli individui,
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•deve dotarsi di un profilo organizzativo in linea con il raggiungimento di tali
obiettivi e coerente con essi.
•Questo spiega la centralità dell’organizzazione, non subalterna alla mission
educativa della scuola.
31. contro la della programmazione didattica settoriale
ed individuale del singolo docente, il è una pianificazione
unitaria, che coinvolge gli operatori educativi, e provvede ad
una sistemazione più distesa dell'azione della scuola.
- (finanziamenti comunitari e ministeriale,
regionali,…),
- Ingresso di che aggiornano
i contenuti dell’offerta formativa;
=
quando tra offerta
formativa e i bisogni
degli studenti non c’è
…
… dell’offerta
formativa e conseguente
abbassamento della qualità dei
risultati .
dubbi sulla
reale
delle
dichiarazioni
del .
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32. • gli spazi offerti dal Regolamento ERANO ampi, ma si
scontrano con una tradizione individualistica [e più
recentemente dai vincoli costrittivi correlati alla
composizione degli organici]
persiste – specie nelle secondarie -
rigidità nella:
- organizzazione dei tempi scolastici,
- formulazione dell’orario delle
lezioni
- organizzazione delle discipline di
studio.
•la scarsità dei fondi ha costretto le scuole a organizzarsi in rete evitando
la frammentazione delle proposte e un proficuo scambio di esperienze.
prevale la logica della trasmissione di conoscenze esperto > docenti,
•stenta a decollare il modello della ricerca/azione e della
ricerca/formazione.
formazione in servizio
dei docenti: attivazione
di iniziative più calibrate
sui bisogni dei docenti,
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33. - Far capire a della e cooperazione tra
loro
- avere non è riduzione di prestigio (o di potere).
[ ] ruolo cruciale delle province(a parte le
aree metropolitane, esse sono un livello amministrativo
essenziale con Comuni troppi e/o troppo piccoli), …
Incentivare la
obiettivo troppo
enunciato e troppo poco
praticato [v.
].
cambiare la
: acquisire la
cultura delle , dei
, della qualità misurabile,
valutata e valutabile;.
… devono diventare
[
],
agenzia al servizio
delle amministrazioni
di prima linea (anche
scuole)
]
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34. 4.
necessaria una svolta culturale: un , da 20 anni
cornice pedagogica imprescindibile quanto ignorata [ ].
un
tra le
agenzie
formative
intenzional
i:
.
aprire al
territorio =
anche
dialogo e
interazione
con gli altri
sistemi
presenti in
esso, in
specie di
quelli che
operano
nella
formazione.
Dunque:
integrazio
ne tra
sistemi
formativi,
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