1. Università degli studi di Parma
Facoltà di Medicina veterinaria
Dott. Paolo Cozzolino
La normativa interna sul controllo ufficiale: soggetti
ed architettura istituzionale.
2. PACCHETTO
IGIENE
R.178/2002/CE
principi generali legislazione
alimentare
Regolamento CE n2073/2005
criteri microbiologici
R. 853/2004/CE
norme specifiche alimenti o.a.
Direttiva 2004/41/CE
abrogazione direttive
recanti norme sull’igiene
dei prodotti alimentari
R. 882/2004/CE
controlli ufficiali mangimi e alimenti
salute e benessere animale
R.183/2005/CE
igiene dei mangimi
R. 852/2004/CE
igiene prodotti alimentari R. 854/2004/CE
controlli ufficiali sui
prodotti di o.a.
3. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
Il regolamento fissa le regole generali per
l’esecuzione dei Controlli Ufficiali intesi a
verificare la conformità alle normative volte.
• Prevenire, eliminare ridurre a livello
accettabile i rischi per essere umani, e
animali, sia diretti che veicolati
dall’ambiente;
• Garantire pratiche commerciali leali per
mangimi e gli alimenti e tutelare gli
interessi dei consumatori compresa
l’etichettatura ed altre forme di
informazione ai consumatori
4. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
1. Gli Stati Membri garantiscono che i
Controlli Ufficiali siano eseguiti
periodicamente in base ad una
valutazione dei rischi e con frequenza
appropriata in funzione di:
• Rischi identificati, associati con animali,
mangimi ed alimenti, con le aziende del
settore dei mangimi e alimenti o qualsiasi
altra attività che possa influire nella
sicurezza di mangimi o degli alimenti,
sulla salute e benessere degli animali;
5. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
• Dati relativi agli operatori commerciali
per quanto riguarda la conformità alla
normativa in materia di mangimi,
alimenti, salute e benessere animale ;
• Affidabilità dei propri controlli già
eseguiti;
• Qualsiasi informazione che indichi
assenza di conformità.
2. I controlli Ufficiali sono eseguiti senza
preavviso (salvo gli Audit)
6. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
Gli Stati Membri designano le Autorità
Competenti, queste assicurano:
• L’efficacia e appropriatezza dei controlli;
• Personale libero da conflitti;
• Adeguata capacità di laboratorio;
• Strutture e attrezzature appropriate x i controlli
e mantenute tali;
• Facoltà ad effettuare i controlli;
• Dispongono di piani di emergenza;
• Gli operatori sono tenuti a sottoporsi alle
ispezioni della A.C.
7. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
• Le A.C. devono assicurare la imparzialità, la
qualità e la coerenza dei controlli a tutti i livelli;
• Quando una A.C. articola i controlli su più unità
deve esserci coordinamento e cooperazione
efficaci ed efficienti;
• Le A.C. procedono AUDIT interni o esterni per
assicurare il raggiungimento degli obiettivi del
presente regolamento
L’Autorità Centrale deve assicurare il
Coordinamento efficace tra i diversi livelli
(centrale regionale locale);
8. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
IL CONTROLLO UFFICIALE deve essere
attuato tramite Procedure Documentate che
comportano informazioni ed istruzioni al
personale che esegue i controlli e che
descrivano:
L’organizzazione e rapporti ai vari livelli di
competenza
Rapporti tra autorità competenti e
organismi di controllo non governativi
Dichiarazione su obiettivi da raggiungere
Compiti, responsabilità e obblighi del
personale
9. Tecniche e metodi di controllo
Programmi di monitoraggio e sorveglianza
Mutua assistenza con S.M.
Azioni conseguenti ai controlli ufficiali
Cooperazione con altri servizi competenti in
materia
Verifica adeguatezza campionamento e
analisi
Qualsiasi altra attività o informazione
necessaria ai controlli ufficiali
Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
10. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
• L’A.C. deve avere Procedure Operative che
valutino l’efficacia del proprio sistema di
controllo e se necessario correggerlo, nonché
tenere aggiornata la documentazione
• L’A.C. Elabora relazioni sui controlli
effettuati e ne rilascia copia agli utenti almeno
per le N.C.
• Le relazioni descrivono gli obiettivi ed i
metodi del controllo espletato dei risultati e
l’indicazione degli interventi da adottarsi a
cura operatore interessato
11. Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
Metodi di controllo appropriati al caso:
• Monitoraggio
• Sorveglianza
• Verifica
• Audit
• Ispezione
• Campionamento
• Analisi
12. CONTROLLI COMUNITARI:
AUDIT GENERALE sugli STATI MEMBRI su
base regolare e cooperativa
• ISPEZIONI per verificare:
L’implementazione dei PIANI DI CONTROLLO
funzionamento e organizzazione AUTORITÀ di
CONTROLLO
INVESTIGARE sui PROBLEMI IMPORTANTI o
RICORRENTI negli Stati Membri
INVESTIGARE su SITUAZIONI EMERGENZA
Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
13. MISURE DI SALVAGUARDIA
SOPENSIONE IMMISSIONE IN
COMMERCIO MANGIME O ALIMENTO
SE
Commissione trova gravi carenze nei sistemi
di controllo di uno SM;
Se tale carenza può costituire un rischio;
Tali misure si attuano solo dopo verifica
comunitaria e nel caso che lo SM non abbia
corretto la situazione così come richiesto
dalla Commissione nei termini indicati.
Reg. 882/2004 “FEED and FOOD”
14. Politica di Sicurezza Alimentare
Valutazione del Rischio Gestione del Rischio
Obiettivi di Sicurezza Alimentare
Controlli Ufficiali
Ispezione e Audit
Sistemi di Gestione
HACCP
GMP
GHP
Valutazione
Ricerche
AUSL
OSA
Comunicazione
Informazione
16. Organizzazione del SSN
Legge 23.12.1978 n° 833 “Istituzione del SSN”
D.L.vo 30.12.1992 n° 502 “Riordino disciplina in materia
sanitaria, a norma dell’ art. 1 L.23.10.1992 n° 421
• Piano Sanitario Nazionale(regionali)
• Livelli Essenziali di Assistenza
• Conferenza permanente progr. Sanitaria (Sindaci)
• Distretto
• Dipartimento di Prevenzione “Sanità Pubblica”
17. Organizzazione del SSN
Min. Salute
Regioni
Aziende Sanitarie Locali
Istituto
Superiore di
Sanità (I.S.S.)
Istituti
zooprofilattici
sperimentali (IZS)
ARPA
N.A.S
Comitato nazionale
sicurezza alimentare
18. Dipartimento della la Sanità Pubblica
Veterinaria, della Sicurezza Alimentare
e degli organi collegiali per la tutela
della salute (DPR 108/2011)
DIR. GEN. SANITA’ ANIMALE E
FARMACI VETERINARI
Ministero della Salute
DIR. GEN. IGIENE E SICUREZZA DEGLI
ALIMENTI E LA NUTRIZIONE
DIR. GEN. ORGANI COLLEGIALI PER
TUTELA DELLA SALUTE
19. Comando Carabinieri per la Tutela
della Salute
• Oggi esso dispone di 1000 unità specializzate,
ripartite in 3 Gruppi A.S. - con sede a Milano,
Roma e Napoli - e in 35 Nuclei, presenti sull'intero
territorio nazionale, con competenza regionale o
interprovinciale.
• Corpo di polizia per investigazioni a livello
nazionale;
• Sono costituiti in comandi su base interprovinciale;
• Indagini su OSA e su AUSL;
• Dirette dipendenze del Ministero;
• Non sono un AC ai sensi 882/04.
20. Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.)
Istituto tecnico scientifico a servizio del Ministro
della Salute
Organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario
Nazionale, svolge funzioni di ricerca,
sperimentazione, controllo, consulenza,
documentazione e formazione in materia di
salute pubblica.
Svolge attività di:
• Ricerca teorica ed applicata in ambito sanitario, di
sicurezza degli alimenti e SPV;
• Centro di referenza dello Stato Italiano nei
confronti degli organismi Internazionali
21. Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZSS)
Sono enti sanitari di diritto pubblico dotati di autonomia
gestionale ed amministrativa, che rappresentano lo
strumento tecnico ed operativo del SSN per quanto
riguarda:
• la sanità animale,
• il controllo di salubrità e qualità degli alimenti di origine
animale,
• l'igiene degli allevamenti ed il corretto rapporto tra
insediamenti umani, animale ed ambientale.
Gli II.ZZ.SS. 10 sedi centrali e 90 sezioni diagnostiche
periferiche, rappresentano un importante strumento
operativo di cui dispone il SSN per assicurare la
sorveglianza epidemiologica, la ricerca sperimentale, la
formazione del personale, il supporto di laboratorio e la
diagnostica nell’ambito del controllo ufficiale degli
alimenti.
22. I Centri di Referenza Nazionale (CdRN), localizzati presso
gli IZS, rappresentano uno strumento operativo di elevata e
provata competenza, nei settori della sanità animale,
dell’igiene degli alimenti e dell’igiene zootecnica.
Le loro funzioni,
• confermare, ove previsto, la diagnosi effettuata da altri
laboratori;
• attuare la standardizzazione delle metodiche di analisi;
• avviare idonei “ring test” tra gli II. ZZ. SS.;
• utilizzare e diffondere i metodi ufficiali di analisi;
• predisporre piani d’intervento;
• collaborare con altri centri di referenza comunitari o di
paesi terzi;
• fornire, al Ministero della Salute, assistenza e informazioni
specialistiche.
Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZSS)
24. Agenzia Regionale Ambiente
• Sono Enti di diritto della regione.
• Hanno compiti di controllo per l’ambiente
(inquinamento).
• Spesso effettuano anche indagini di
laboratorio su alimenti non di origine
animale, come servizio alle ASL (SIAN).
• In alcune regioni sono attivi i LIA
(laboratori di igiene ambientali).
25. • Compiti di programmazione delle attività sul
territorio regionale;
• Compiti di verifica dei risultati sulle attività
delle ASL;
• Rapporti con il Ministero della Salute, in tema
di programmazione e valutazione delle attività
e dei risultati;
• Compiti di indirizzo nella programmazione ed
elaborazione di linee guida a valenza tecnica;
• Audit sulle ASL.
Organizzazione del SSR
I compiti Assessorato alla Sanità
26. • Hanno compiti di “gestire” il diritto alla salute
nell’ambito del territorio di competenza;
• Sono Aziende, dotate di personalità giuridica e
di un bilancio;
• Possono produrre o comprare prestazioni
(privato accreditato);
• Organo direttivo: D. G., D.S., D. Amm.vo;
• Organo consultivo: Collegio di Direzione
(Responsabili strutture aziendali);
• Struttura Dipartimentale.
Organizzazione ASL
Sono Enti strumentali delle regioni
27. è l’articolazione territoriale dell’Azienda, dotata di autonomia
tecnico gestionale ed economico finanziaria nell’ambito
delle risorse assegnate, soggetta a rendicontazione
analitica con contabilità separata all’interno del bilancio
aziendale
è responsabile delle risorse finanziarie per tutte le attività
che si svolgono nel territorio di competenza; determina,
all’occorrenza, le priorità fra le diverse azioni delle Aree
dipartimentali, coerentemente agli indirizzi espressi dal
Comitato di Distretto, nel rispetto della programmazione
aziendale
L’azienda è articolata in quattro distretti: Parma, Fidenza,
Sud-Est (Langhirano), Valli Taro e Ceno (Borgotaro)
IL DISTRETTO
28. IL DIPARTIMENTO
l’organizzazione dipartimentale è il modello ordinario di
organizzazione e gestione operativa di tutte le attività dell’Azienda
Il dipartimento è una struttura organizzativa complessa dotata di
autonomia tecnico-professionale e gestionale, costituita da una
pluralità di unità operative e/o moduli organizzativi, raggruppati in
base all’affinità del loro sistema tecnico di riferimento o della loro
interdipendenza nell’assistenza da erogare a definiti gruppi di utenti
Sono Dipartimenti sanitari:
• Dipartimento aziendale di Sanità Pubblica
• Dipartimento aziendale integrato Salute Mentale e Dipendenze
Patologiche
• Dipartimenti distrettuali delle Cure Primarie
• Dipartimenti Intraospedalieri (medico, chirurgico, emergenza-
urgenza)
29. IL DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
è un’articolazione organizzativa dell’Azienda dotato di autonomia
tecnico gestionale e soggetto a rendicontazione analitica con
contabilità separata all’interno del bilancio aziendale
ambiti di attività:
profilassi delle malattie infettive e diffusive nella popolazione;
tutela della collettività e dei singoli dai rischi sanitari negli ambienti di
vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti
ambientali;
medicina sportiva;
tutela igienico-sanitaria degli alimenti e sorveglianza e prevenzione
nutrizionale;
sanità pubblica veterinaria, controllo alimenti di origine animale,
profilassi delle malattie infettive e diffusive degli animali, lotta alle
zoonosi, benessere animale, farmacovigilanza, igiene delle produzioni
zootecniche;
tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari
connessi agli ambienti di lavoro;
verifica della sicurezza antinfortunistica degli impianti, macchine ed
apparecchiature;
epidemiologia descrittiva per supportare la programmazione
provinciale (PAL e piani per la salute) e distrettuali e la gestione delle
attività aziendali.
30. ADSPV ORGANIZZAZIONE (107/08)
SOT di
Borgotaro
Langhirano
Fidenza
Parma
Territoriale DSP
SIANADSPV IGIENE e SP TSAL
S. S. A. S.I.A.O.A S.I.A.P.Z.
31. ADSPV ORGANIZZAZIONE (107/08)
ADSPV
Direttore
Servizio Igiene
Alimenti Origine
Animale
Direttore
Servizio Sanità
Animale
Direttore
Servizio Igiene
Allevamenti e Produzioni
Zootecniche
Direttore
Consiglio
ADSPV
Incarichi
professionali alta
specializzazione
ADSPV
Comitato Tecnico
Gestionale B
Comitato Tecnico
Gestionale
A/C
RUOD
B
Medici Veterinari
, Tecnici della
Prevenzione, PA
RUO
D
Medici
Veterinari ,
Tecnici della
Prevenzione,PA
RUOD A/C
Medici Veterinari
, Tecnici della
Prevenzione,PA
Funzionigram
ma