Il Museo della centuriazione di Villadose è nato nell'agosto del 1990. Ora necessita di un rinnovamento e di estendersi sul territorio della grande centuriazione romana di Villadose. Un progetto con valenze culturali, di tutela del territorio e turistiche
File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
La 3^D dell'I.T.C. "Baldessano-Roccati" inforca le bici e parte all'esplorazione di Carmagnol, invitandoci ad un tour della città ecosostenibile e rilassante.
Il 15 giugno 1910 il re Vittorio Emanuele III pose solennemente la prima pietra dell’ospedale, ma fu un fatto prettamente simbolico in quanto non erano state demolite neppure alcune casette sulla Giovecca per far posto al nuovo complesso.
Come vedremo, l'odierno Arcispedale Sant’Anna sorse poco dopo e occupò gran parte dell'area compresa tra Corso Giovecca, Rampari di San Rocco, via Mortara e via Fossato di Mortara, acquisendo alcune proprietà private. Un tempo vi insistevano, tra l’altro, alcuni complessi religiosi: i conventi di San Silvestro, di San Bernardino e di San Rocco, in gran parte demoliti nel XIX secolo.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
Il Museo della centuriazione di Villadose è nato nell'agosto del 1990. Ora necessita di un rinnovamento e di estendersi sul territorio della grande centuriazione romana di Villadose. Un progetto con valenze culturali, di tutela del territorio e turistiche
File del Concorso "Classe Turistica" promosso da Touring Club Italia.
La 3^D dell'I.T.C. "Baldessano-Roccati" inforca le bici e parte all'esplorazione di Carmagnol, invitandoci ad un tour della città ecosostenibile e rilassante.
Il 15 giugno 1910 il re Vittorio Emanuele III pose solennemente la prima pietra dell’ospedale, ma fu un fatto prettamente simbolico in quanto non erano state demolite neppure alcune casette sulla Giovecca per far posto al nuovo complesso.
Come vedremo, l'odierno Arcispedale Sant’Anna sorse poco dopo e occupò gran parte dell'area compresa tra Corso Giovecca, Rampari di San Rocco, via Mortara e via Fossato di Mortara, acquisendo alcune proprietà private. Un tempo vi insistevano, tra l’altro, alcuni complessi religiosi: i conventi di San Silvestro, di San Bernardino e di San Rocco, in gran parte demoliti nel XIX secolo.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
L'antico ospedale Sant’Anna di Ferrara, era un vasto complesso architettonico fondato l’8 ottobre 1440 col Breve di papa Eugenio IV. Esso occupava il comparto urbano in corrispondenza ed in prossimità dell’attuale via Boldini. I lavori per la realizzazione dell'ospedale furono inizialmente seguiti dall’architetto Pietrobono Brasavola. Negli anni 30 del novecento l'area iniziò la sua trasformazione. Un ruolo importante ebbe Carlo Savonuzzi, allora ingegnere capo del Comune.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
Relazione finale progetto "Adotta un monumeto"aesse
slide proiettate in data 7 giugno 2016 dall'Ins. Rosa Castorina (coordinatrice di progetto) nell'auditorium dell'I.C. "Manzoni - Dina e Clarenza" di Messina
La costruzione del nuovo Arcispedale avvenne in gran parte tra il 1912 e il 1914.
Per completare l’ospedale e renderlo finalmente funzionante come nosocomio cittadino furono necessarie altre opere di una certa entità, che vennero realizzate nei primi anni dell’avvento del fascismo. Nelle slides sono pubblicate alcune cartoline e foto d'epoca.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
Una breve presentazione dell'Amphiteatrum Caesareum, meglio conosciuto come "Colosseo", preparata per la Summer School dell'Univ. di Roma "La Sapienza".
Note storiche, architettoniche, decorative ed una breve introduzione alla gladiatura.
Immagini per lo più di dominio pubblico, alcune sono tratte dalle pubblicazioni segnalate nella bibliografia in nota ai fini scientifici della presentazione stessa.
I lettori ci segnalino palesi errori contenuti nella presentazione. Gli aventi diritto sulle immagini citate potranno liberamente chiedere la loro rimozione.
Nel 1930 viene inaugurato il Consorzio Provinciale Antitubercolare (più conosciuto come Dispensario). Progetto dell’ing. Ario Valentini datato 1929. Gli edifici moderni, anch’essi oggi destinati ad ambulatori, fanno parte degli ampliamenti eseguiti a partire dagli anni ’50. L’ing. Carlo Savonuzzi progetta e costruisce il Padiglione Mortuario (1930), utilizzando un fabbricato rurale disabitato preesistente, mentre la Divisione Ostetrico -Ginecologica, progettata sempre dall’ing. Carlo Savonuzzi nel 1932, viene inaugurata nel 1933.
Carlo Savonuzzi (Ferrara, 1897 – San Remo 1973)
Proprio gli edifici degli anni ‘30 all’interno del vecchio e del nuovo ospedale dimostrano che Carlo Savonuzzi, ingegnere e fervido intellettuale, operò nella Ferrara tra gli anni Venti e gli anni Trenta un vero e proprio salto di qualità nel campo della progettazione.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
L'antico ospedale Sant’Anna di Ferrara, era un vasto complesso architettonico fondato l’8 ottobre 1440 col Breve di papa Eugenio IV. Esso occupava il comparto urbano in corrispondenza ed in prossimità dell’attuale via Boldini. I lavori per la realizzazione dell'ospedale furono inizialmente seguiti dall’architetto Pietrobono Brasavola. Negli anni 30 del novecento l'area iniziò la sua trasformazione. Un ruolo importante ebbe Carlo Savonuzzi, allora ingegnere capo del Comune.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
Relazione finale progetto "Adotta un monumeto"aesse
slide proiettate in data 7 giugno 2016 dall'Ins. Rosa Castorina (coordinatrice di progetto) nell'auditorium dell'I.C. "Manzoni - Dina e Clarenza" di Messina
La costruzione del nuovo Arcispedale avvenne in gran parte tra il 1912 e il 1914.
Per completare l’ospedale e renderlo finalmente funzionante come nosocomio cittadino furono necessarie altre opere di una certa entità, che vennero realizzate nei primi anni dell’avvento del fascismo. Nelle slides sono pubblicate alcune cartoline e foto d'epoca.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
Una breve presentazione dell'Amphiteatrum Caesareum, meglio conosciuto come "Colosseo", preparata per la Summer School dell'Univ. di Roma "La Sapienza".
Note storiche, architettoniche, decorative ed una breve introduzione alla gladiatura.
Immagini per lo più di dominio pubblico, alcune sono tratte dalle pubblicazioni segnalate nella bibliografia in nota ai fini scientifici della presentazione stessa.
I lettori ci segnalino palesi errori contenuti nella presentazione. Gli aventi diritto sulle immagini citate potranno liberamente chiedere la loro rimozione.
Nel 1930 viene inaugurato il Consorzio Provinciale Antitubercolare (più conosciuto come Dispensario). Progetto dell’ing. Ario Valentini datato 1929. Gli edifici moderni, anch’essi oggi destinati ad ambulatori, fanno parte degli ampliamenti eseguiti a partire dagli anni ’50. L’ing. Carlo Savonuzzi progetta e costruisce il Padiglione Mortuario (1930), utilizzando un fabbricato rurale disabitato preesistente, mentre la Divisione Ostetrico -Ginecologica, progettata sempre dall’ing. Carlo Savonuzzi nel 1932, viene inaugurata nel 1933.
Carlo Savonuzzi (Ferrara, 1897 – San Remo 1973)
Proprio gli edifici degli anni ‘30 all’interno del vecchio e del nuovo ospedale dimostrano che Carlo Savonuzzi, ingegnere e fervido intellettuale, operò nella Ferrara tra gli anni Venti e gli anni Trenta un vero e proprio salto di qualità nel campo della progettazione.
Testi a cura di Francesco Scafuri - Comune di Ferrara
Il Prado all’esperto di Rinascimento italianoRoberta Bosco
Il Giornale dell'Arte n.374, Aprile 2017 pg.36 Miguel Falomir
La commissione incaricata di scegliere il successore di Miguel Zugaza, dimessosi dalla direzione del Museo del Prado per motivi personali lo scorso novembre, ha presentato la candidatura di Miguel Falomir, braccio destro dell’ex direttore.
Ostia in guerra. La difesa delle opere d'arte nelle fotografie dell'archivio ...Marina Lo Blundo
intervento all'interno della Giornata di Studi "Ostia in guerra. Tracce del secondo conflitto mondiale alla foce del Tevere", dedicato alle misure di protezione antiaerea adottate a Ostia antica per le opere d'arte e alle fotografie che le documentano
Concludiamo la visita al museo archeologico di napoli
1. Fotografie originali ed elaborazioni di Antonio Florino Avanzamento automatico eccetto la slide 2
2. Museo archeologico nazionale (1958-oggi) Liberate le sale dalla Pinacoteca, ci si affrettò ad allestirle, trasferendo in esse la collezione dei "grandi bronzi", collocati da tempo immemorabile al pianoterra in una galleria intorno al cortile occidentale. Per alcuni anni si lavorò alacremente per migliorare gli allestimenti di tutte le collezioni, volendosi che il Museo si presentasse perfettamente in ordine, decoroso e fruibile in occasione dell' Olimpiade del 1960 , evento che avrebbe attirato molti visitatori; la qual cosa fu senz'altro realizzata.Purtroppo pochi anni dopo l'edificio mostrò aggravarsi quei segni di dissesto che già lo avevano afflitto in passato, dissesti dovuti proprio al fatto che esso era privo di quelle sottofondazioni adeguate a sostenere un piano superiore che non era stato previsto nei progetti originari. Le gravi lesioni che interessarono soprattutto l'ala occidentale, rendendola inagibile, obbligarono a sgomberarla completamente da tutte le collezioni che l'occupavano. A partire dal 1967 furono intrapresi radicali lavori di consolidamento e di restauro architettonico dell'edificio, a cominciare dalla copertura del Salone della Meridiana, per poi passare nel 1970 all'ala occidentale dove gli interventi impiegarono dieci anni.Galleria 45 con gli archi riaperti intorno al cortile occidentale.A conclusione di essi, nel 1986 è stato possibile ripristinare il porticato intorno al cortile occidentale, abbattendo i muri eretti nelle arcate da Ferdinando Fuga; le arcate, così liberate, sono state in parte richiuse con enormi lastre di vetro trattenute da tiranti in acciaio, con lo scopo, da un lato di ridare al porticato la sua luminosità originaria, e dall'altro di preservare dalle intemperie le opere esposte. Con l'occasione si sono anche voluti rimettere a nudo le strutture più antiche del palazzo, i pilastri in piperno ed i muri in laterizi che avevano caratterizzato l'edificio della Cavallerizza ed i primissimi interventi edilizi di Giulio Cesare Fontana , liberandoli dagli intonaci e stucchi che li ricoprivano I lavori di restauro intrapresi furono inoltre occasione per avviare un'approfondita indagine non solo architettonica ma anche archivistica sulla storia del Museo; indagine approdata nel 1975 ad una mostra storico-documentaria e due anni dopo ad una interessante pubblicazione.I grandi lavori intrapresi in quegli anni furono affiancati da altri forse meno appariscenti ma altrettanto importanti ed impegnativi, che riguardarono una revisione inventariale di tutti gli oggetti conservati nei depositi del Museo ed un grosso impegno di schedatura della maggior parte di essi.Il cosiddetto Braccio Nuovo prima degli interventi di ristrutturazione avviati nel marzo 2006 .Attualmente il Museo archeologico è interessato da lavori di ingrandimento che interessano l'area settentrionale, e principalmente il cosiddetto "Braccio Nuovo", edificio che - benché il più recente in ordine di tempo, tuttavia per i suoi difetti costruttivi intrinseci - non era stato più ripristinato dopo la seconda guerra mondiale , risultando talmente degradato da non essere più utilizzabile in alcun modo. Per il suo recupero è stato indispensabile liberarlo dal terrapieno retrostante, il cui sbancamento ha permesso di recuperare oltre 100 tombe antiche facenti parte della già nota necropoli di Santa Teresa, tombe inspiegabilmente scampate al "frugamento" del 1810. Nell'ala del "Braccio Nuovo" - tuttora in ristrutturazione - una volta ripristinata, sono previsti gli allestimenti di una nuova sala conferenze, il trasferimento della biblioteca della Soprintendenza Archeologica, ed un punto ristoro per i visitatori del Museo.
3.
4.
5. Andiamo verso l’uscita. Le opere che vedremo lungo il tragitto sono in attesa di sistemazione,ma il più - non immaginabile - è nei depositi.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
26.
27.
28.
29.
30.
31.
32.
33.
34.
35.
36. Uno sguardo dietro di noi con la testa colma di immagini artistiche meravigliose. Ci rivediamo presto con altre meraviglie di Napoli , Antonio [email_address]