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CELIA    SCHOOL
UN’ ORA DI LEZIONE DIVERSA   …
Il camaleonte è l’unico animale che per ragioni fisiche o
fisiologiche, temperatura e condizioni di luce, ha la proprietà di mutare il
colore della pelle.
La celiachia (dal greco κοιλία, cavità, ventre) può essere paragonata ad
un camaleonte proprio in virtù della sua caratteristica di manifestarsi in
diverse forme in ciascun individuo. Tra i sintomi più comuni vi sono la
perdita d’appetito, la diarrea, il vomito, l’astenia, l’addome disteso…
CELIACHIA

   glutine                   malattia autoimmune
                           geneticamente determinata

complesso proteico             risposta immunitaria


   proteine    immunità mediata da anticorpi

                          immunità mediata da cellule
Complesso proteico dalla consistenza
elastica, dal colore grigio-biancastro.
Il glutine si forma quando le proteine
glutenina e gliadina, presenti nella
farina, si combinano con l'acqua.
Durante la cottura il glutine presente
nell'impasto viene fatto 'gonfiare'
dall'anidride carbonica prodotta
dall'azione del lievito e conferisce al
pane una consistenza spugnosa ed
elastica. I pani contenenti glutine
hanno più proteine e meno amido
rispetto a quelli che ne sono privi.
Gliadine                       Glutenine

α-gliadine




    β-gliadine                             Acqua       HMW


                 y-gliadine                                      LMW


                              ω-gliadine




                                           Glutine
GLI AMINOACIDI, I MATTONI DELLE PROTEINE

                                   H
                     H                              O
                            N      C       C
                     H                            OH
                                    R
Gli aminoacidi sono l'unità strutturale primaria delle proteine.
Dal punto di vista chimico, sono molecole costituite da un atomo di carbonio
centrale legato a:
-un gruppo amminico (NH₂);
-un gruppo carbossilico (COOH);
-un atomo di idrogeno;
-un radicale (R), diverso in ognuno dei 20 aminoacidi.
Gli aminoacidi si legano mediante una reazione di condensazione che
avviene tra il gruppo carbossilico di un aminoacido e il gruppo amminico
dell’aminoacido successivo e che comporta l’eliminazione di una molecola di
acqua e la formazione di un legame peptidico




                                                    H
              H            O
                                          H                    O

   H₂N        C      C                        N     C      C
                                                                 OH
                           OH         H
              R
                                                    R’

                                H₂O

                         LEGAME PEPTIDICO
LE QUATTRO STRUTTURE DELLE PROTEINE


La struttura primaria delle proteine è data dalla sequenza degli
aminoacidi nella catena peptidica.


La struttura secondaria è determinata dal diverso modo in cui
le catene polipeptidiche possono intrecciarsi o aggomitolarsi


La struttura terziaria è data dalla forma tridimensionale
nei diversi gomitoli e trecce della struttura secondaria.


La struttura quaternaria è legata all’associazione di più
unità proteiche tra loro.
…   ORA COSA SUCCEDE    ?! . . . si avvolgono,
si arrotolano, si srotolano così . . .
STRUTTURA TERZIARIA DELLA GLIADINA




Il glutine è particolarmente resistente alla digestione da parte degli
enzimi gastrici, pancreatici e dell’orletto a spazzola degli enterociti, a
causa dell’elevato numero di residui di prolina e glutammina presenti nella
propria sequenza aminoacidica. La gliadina non è demolita completamente
per cui ci sono sequenze di aminoacidi come quella del peptide 31. 49
che si può considerare l’agente lesivo della malattia celiaca.
L’importanza di questo peptide nella patogenesi della celiachia è
ulteriormente confermata dal fatto che esso viene riconosciuto dal
linfocita T gliadina specifici DQ2

           H        O   H    H    O   H   H      O   H     H


   H₂N    C     C       N   C     C   N   C      C   N     C     COOH


          CH₂               CH₂           CH₂        H     N     CH₂


          CH₂               CH₂           CH₂        CH₂         CH₂


          C     O           C     O       C      O         CH₂


          NH₂               NH₂           NH₂
 Glutammina                 gln            gln             Prolina      pro
La risposta immunitaria
Quando nel nostro corpo penetrano particelle estranee si attiva la
risposta immunitaria che le riconosce, predispone un attacco contro di
   esse e consta di due fasi: una risposta primaria, a breve
   termine, contro l’attacco iniziale e una risposta secondaria, a lungo
   termine, che fornisce una rapida difesa dai successivi attacchi da
   parte dello stesso agente.
La molecola estranea o una struttura cellulare che l’organismo non
  riconosce è detta antigene; la specificità della risposta è data dai
  linfociti B e dai linfociti T.
Nei soggetti affetti da celiachia l’organismo riconosce il glutine
come non self ed attiva la risposta immunitaria.
Immunità mediata da anticorpi
L’immunità mediata da anticorpi è un tipo di risposta detta umorale
durante la quale si ha la formazione di anticorpi che sono proteine
complesse della famiglia delle immunoglobulina, prodotti da particolari
globuli bianchi, i linfociti B.
Le classi di immunoglobuline sono cinque: Ig A, IgG, IgD, IgM, IgE.
Ciascun linfocita B presenta sulla sua membrana particolari
immunoglobuline che funzionano da recettori per specifici antigeni
Ogni linfocita B possiede immunoglobuline specifiche per un determinato
antigene . Quando il linfocita incontra l’antigene complementare ai suoi
recettori si lega a esso in modo simile a quanto avviene tra un enzima e
il suo substrato e si attiva.
                                                    antigene




 Il linfocita B aumenta di volume, incrementa la sintesi proteica e
comincia a proliferare. Successivamente i linfociti si differenziano in
due tipi di cellule: il primo tipo è costituito dalle plasmacellule, il
secondo dalle cellule della memoria.
Teoria della selezione clonale



… quando un cliente
              (antigene)

                                   trova gli abiti giusti   (anticorpi)




il sarto (linfocita B)
ordina alla fabbrica di
produrre grandi
quantità di quel capo di
vestiario
Le plasmacellule producono                            linfocita B
grandissime quantità di anticorpi. La
formazione delle plasmacellule e la
relativa produzione di anticorpi
costituiscono la risposta primaria.




                                                           cellula della memoria




Le cellule della memoria, rispetto alle plasmacellule, hanno una vita molto
più lunga e sono in grado di rispondere rapidamente a un nuovo contatto
con lo stesso antigene. Le cellule della memoria perciò, sono
responsabili della risposta secondaria.
Risposta secondaria




                        plasmacellule di II generazione




Dopo avere debellato l’infezione, le plasmacellule e gli anticorpi
vengono eliminati, mentre le cellule della memoria rimangono in
circolo. Nel caso di un secondo contatto con l’antigene, le cellule
della memoria producono plasmacellule della II
generazione, contrastando l’infezione anche molto tempo dopo la fine
della risposta primaria.
IMMUNITA’ MEDIATA DA CELLULE
                         I LINFOCITI         KILLER
La gliadina presente sulle cellule dei villi intestinali ha lo stesso destino di
un virus che infetta una cellula eucariota.
In seguito all’infezione la cellula presenta sulla superficie antigeni che sono
associati a molecole MHC di classe I




                                            Il linfocita T inattivo riconosce
                                            tramite il recettore CD8 il
                                            complesso formato dalla molecola
                                            MHC classe I e l’antigene.
In seguito al riconoscimento si ha l’attivazione, la proliferazione e il
differenziamento dei linfociti T citotossici da cui si hanno sia linfociti T
citotossici attivi sia cellule della memoria, inoltre, si liberano sostanze
dette linfochine che attirano i macrofagi deputati alla fagocitosi.
I linfociti T attaccano le cellule con l’antigene e le lisano.
I linfociti T citotossici detti Killer sono quelli che secernono tossine che
distruggono direttamente la cellula bersaglio.



                                                    linfochine




Cellula della memoria                                                 macrofagi

                        Linfociti T killer che ha lisato la cellula
La celiachia è geneticamente determinata
Cromosoma 6


geni DQ2 DQ8         codificano glicoproteine del sistema HLA


                 catena alfa           catena beta
                 aa serina pos.75       aa sostituito pos.57



                              conseguenza


               antigene presentato non correttamente

       riconoscimento da parte del recettore del linfocita T


                         reazione immunitaria
Cromosoma 6


geni DQ2 DQ8         codificano glicoproteine del sistema HLA


               catena alfa            catena beta
        aa serina pos.75            aa sostituito pos.57

                             conseguenza            antigene presentato non correttamente

                                  riconoscimento da parte del recettore del linfocita T



                                                                      reazione immunitaria
Cromosoma 6


geni DQ2 DQ8              codificano glicoproteine di II classe del sistema HLA


                                                  catena alfa     catena beta
                                             aa serina pos. 75   aa sostituito pos. 57


                               conseguenza          antigene presentato non correttamente


                                riconoscimento da parte del recettore del linfocita T



               glicoproteina                      reazione immunitaria
               classe II

 I geni HLA sono di particolare importanza per il corretto controllo della
 risposta immune.
 Si è visto che la codifica sia dei geni DQ2 che DQ8 determinerebbe la
 presenza di una serina in posizione 75 della catena α e la sostituzione
 di un acido aspartico in posizione 57 della catena β tale da determinare
 un ruolo di fondamentale importanza per il corretto legame con
 l'antigene.
Le molecole MHC di classe II codificate da tali geni sono configurate
come un calice sulla superficie delle cosiddette cellule antigene APC
come i macrofagi e i linfociti B attivati e non presentano correttamente
l'antigene cioè, il peptide derivante dalla deaminazione della gliadina.




                          Linfocita B




                 Modello tridimensionale della superficie di
                 una molecola MHC classe II. In rosso è
                 rappresentato il solco che si può adattare
                 ad un antigene come il peptide 31.49
Cromosoma 6


geni DQ2 DQ8            codificano glicoproteine del sistema HLA


                 catena alfa            catena beta
              aa serina pos. 75       aa sostituito pos. 57

                               conseguenza            antigene presentato non correttamente


                                    riconoscimento da parte del recettore del linfocita T


                                                                       reazione immunitaria

                                                                       alla glicoproteina di
                                                                       classe II MHC si lega
                                                                        il peptide 31. 49




   la glicoproteina di classe II MHC
   è posizionata sul linfocita B
Cromosoma 6


geni DQ2 DQ8              codificano glicoproteine del sistema HLA


                  catena alfa            catena beta
         aa serina pos. 75             aa sostituito pos. 57

                                conseguenza            antigene presentato non correttamente

                                     riconoscimento da parte del recettore del linfocita T


                                                                         reazione immunitaria
                                        Linfocita T helper




                                                                              Linfocita T helper attivo




  anticorpi complesso molecolare
   gliadina-transglutaminasi
Cromosoma 6


geni DQ2 DQ8         codificano glicoproteine del sistema HLA


               catena alfa            catena beta
        aa serina pos. 75           aa sostituito pos. 57

                             conseguenza            antigene presentato non correttamente

                                  riconoscimento da parte del recettore del linfocita T


                                                                      reazione immunitaria




Quando si ha l’unione tra il linfocita T attivo e il linfocita B, si genera
attivazione, proliferazione e differenziamento del linfocita B dando
origine sia a un clone di plasmacellule che liberano anticorpi specifici nel
sangue,sia a un clone di cellule della memoria.
Plasmacellula che libera anticorpi specifici nel sangue




                                 Cellula della memoria
Davvero un’ora di
lezione diversa…
Quesito                                                                                 R. E.    R. P. E.   R . N. E.
 1 Che cos'è la celiachia?                                                                    47         10       22
 2 Come si manifesta?                                                                         49         16       11
 3 Quando si manifesta?                                                                       49         10       17
 4 Come si fa la diagnosi?                                                                    42         15       20
 5 Come si cura la celiachia?                                                                 51         10        5
 6 Che cos'è il glutine?                                                                      37         19       20
 7 Quali sono i cereali che contengono glutine?                                               57         11        7
 8 Quali sono i cereali che non contengono glutine?                                           62          4        9
 9 Il celiaco può assaggiare, ogni tanto, un alimento contenente un po’ di glutine?           57         13        5
10 Una persona non celiaca può assaggiare un pasto senza glutine?                             61          9        4
11 Quali sono i problemi che deve affrontare nella vita di ogni giorno?                       49          8        3
12 Hai un amico celiaco?                                                                      49          2        1
13 Come vive la sua dieta?                                                                    41          1        3
14 Ha avuto problemi di inserimento?                                                          25          8
15 Qual è il suo comportamento all'interno del gruppo?                                        31          3        4
16 Come lo aiuteresti a superare un momento di crisi?                                         36          5        1
17 Come lo aiuteresti a superare il disagio che può crearsi in pizzeria o in gelateria?       24          8        1


    R.E.    Risposta esaustiva
    R.P.E. Risposta parzialmente esaustiva
    R.N.E. Risposta non esaustiva
Celia school questionario
70



60



50



40



30



20



10



 0
     1   2   3   4   5    6   7   8     9       10   11   12   13   14   15   16   17
                                      quesiti
Risposte al quesito 12


        25                      25




                                                       17




Hanno amici celiaci   Non hanno amici celiaci   esprimono opinione
MENÙ NOTTE DI SAN SILVESTRO
   Menù di pesce
   APERITIVO: Ostriche e prosecco di benvenuto
   ANTIPASTO: insalata di mare,salmone e carpaccio di polpo
   PRIMI PIATTI:risotto alla crema di scampi e tonnarelli allo scoglio
   SECONDI PIATTI:grigliata mista di pesce,patate al forno,insalatina di
    campo
   DESSERT:Ananas con gelato e Gambrinus,spumante e
    panettone*,cotechino di capodanno con lenticchie,e caffè e bibite




   *In sostituzione alla farina di frumento ,si utilizza la farina di mais
MENÙ NOTTE DI SAN SILVESTRO
   Menù di carne
   APERITIVO:ostriche e prosecco di benvenuto
   ANTIPASTI:prosciutto e mozzarella di bufala
   PRIMI PIATTI:fettuccine di riso ai funghi porcini,ravioli pomodori e
    basilico
   SECONDI PIATTI:filetto di manzo danese ai ferri,patate al
    forno,insalatina di campo
   DESSERT:ananas con gelato e gambrinus,spumante e
    panettone*,cotechino di capodanno con lenticchie ,caffè e bibite



   *In sostituzione alla farina di frumento ,si utilizza la farina di mais
Grazie per l’attenzione

  Liceo Scientifico-Classico




              Prof.ssa Rossana Rosapepe
IL SISTEMA HLA
Il riconoscimento delle cellule nucleate del nostro corpo dipende
   dalla presenza sulla loro superficie di un gruppo di
   glicoproteine.
Le componenti proteiche di queste molecole sono codificate da un
  gruppo di geni indicati con il termine specifico di HLA (Human
  Leukocyte Antigens).
Nei mammiferi, in generale, viene denominato complesso
  maggiore di istocompatibilità o MHC. Questa sigla viene
  utilizzata per designare sia i geni sia le glicoproteine
  corrispondenti
La presenza sulla membrana delle proteine codificate dai geni
  MHC ha dunque la funzione di caratterizzare tutte le cellule
  di un individuo (self) e distinguerle da quelle estranee (non
  self) che avendo molecole MHC diverse, vengono selezionate
  per essere eliminate.

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Celia school celiachia Un'ora di lezione diversa

  • 1. CELIA SCHOOL UN’ ORA DI LEZIONE DIVERSA …
  • 2.
  • 3.
  • 4. Il camaleonte è l’unico animale che per ragioni fisiche o fisiologiche, temperatura e condizioni di luce, ha la proprietà di mutare il colore della pelle. La celiachia (dal greco κοιλία, cavità, ventre) può essere paragonata ad un camaleonte proprio in virtù della sua caratteristica di manifestarsi in diverse forme in ciascun individuo. Tra i sintomi più comuni vi sono la perdita d’appetito, la diarrea, il vomito, l’astenia, l’addome disteso…
  • 5. CELIACHIA glutine malattia autoimmune geneticamente determinata complesso proteico risposta immunitaria proteine immunità mediata da anticorpi immunità mediata da cellule
  • 6. Complesso proteico dalla consistenza elastica, dal colore grigio-biancastro. Il glutine si forma quando le proteine glutenina e gliadina, presenti nella farina, si combinano con l'acqua. Durante la cottura il glutine presente nell'impasto viene fatto 'gonfiare' dall'anidride carbonica prodotta dall'azione del lievito e conferisce al pane una consistenza spugnosa ed elastica. I pani contenenti glutine hanno più proteine e meno amido rispetto a quelli che ne sono privi.
  • 7. Gliadine Glutenine α-gliadine β-gliadine Acqua HMW y-gliadine LMW ω-gliadine Glutine
  • 8. GLI AMINOACIDI, I MATTONI DELLE PROTEINE H H O N C C H OH R Gli aminoacidi sono l'unità strutturale primaria delle proteine. Dal punto di vista chimico, sono molecole costituite da un atomo di carbonio centrale legato a: -un gruppo amminico (NH₂); -un gruppo carbossilico (COOH); -un atomo di idrogeno; -un radicale (R), diverso in ognuno dei 20 aminoacidi.
  • 9. Gli aminoacidi si legano mediante una reazione di condensazione che avviene tra il gruppo carbossilico di un aminoacido e il gruppo amminico dell’aminoacido successivo e che comporta l’eliminazione di una molecola di acqua e la formazione di un legame peptidico H H O H O H₂N C C N C C OH OH H R R’ H₂O LEGAME PEPTIDICO
  • 10. LE QUATTRO STRUTTURE DELLE PROTEINE La struttura primaria delle proteine è data dalla sequenza degli aminoacidi nella catena peptidica. La struttura secondaria è determinata dal diverso modo in cui le catene polipeptidiche possono intrecciarsi o aggomitolarsi La struttura terziaria è data dalla forma tridimensionale nei diversi gomitoli e trecce della struttura secondaria. La struttura quaternaria è legata all’associazione di più unità proteiche tra loro.
  • 11. ORA COSA SUCCEDE ?! . . . si avvolgono, si arrotolano, si srotolano così . . .
  • 12. STRUTTURA TERZIARIA DELLA GLIADINA Il glutine è particolarmente resistente alla digestione da parte degli enzimi gastrici, pancreatici e dell’orletto a spazzola degli enterociti, a causa dell’elevato numero di residui di prolina e glutammina presenti nella propria sequenza aminoacidica. La gliadina non è demolita completamente per cui ci sono sequenze di aminoacidi come quella del peptide 31. 49
  • 13. che si può considerare l’agente lesivo della malattia celiaca. L’importanza di questo peptide nella patogenesi della celiachia è ulteriormente confermata dal fatto che esso viene riconosciuto dal linfocita T gliadina specifici DQ2 H O H H O H H O H H H₂N C C N C C N C C N C COOH CH₂ CH₂ CH₂ H N CH₂ CH₂ CH₂ CH₂ CH₂ CH₂ C O C O C O CH₂ NH₂ NH₂ NH₂ Glutammina gln gln Prolina pro
  • 14. La risposta immunitaria Quando nel nostro corpo penetrano particelle estranee si attiva la risposta immunitaria che le riconosce, predispone un attacco contro di esse e consta di due fasi: una risposta primaria, a breve termine, contro l’attacco iniziale e una risposta secondaria, a lungo termine, che fornisce una rapida difesa dai successivi attacchi da parte dello stesso agente. La molecola estranea o una struttura cellulare che l’organismo non riconosce è detta antigene; la specificità della risposta è data dai linfociti B e dai linfociti T. Nei soggetti affetti da celiachia l’organismo riconosce il glutine come non self ed attiva la risposta immunitaria.
  • 15. Immunità mediata da anticorpi L’immunità mediata da anticorpi è un tipo di risposta detta umorale durante la quale si ha la formazione di anticorpi che sono proteine complesse della famiglia delle immunoglobulina, prodotti da particolari globuli bianchi, i linfociti B. Le classi di immunoglobuline sono cinque: Ig A, IgG, IgD, IgM, IgE. Ciascun linfocita B presenta sulla sua membrana particolari immunoglobuline che funzionano da recettori per specifici antigeni
  • 16. Ogni linfocita B possiede immunoglobuline specifiche per un determinato antigene . Quando il linfocita incontra l’antigene complementare ai suoi recettori si lega a esso in modo simile a quanto avviene tra un enzima e il suo substrato e si attiva. antigene Il linfocita B aumenta di volume, incrementa la sintesi proteica e comincia a proliferare. Successivamente i linfociti si differenziano in due tipi di cellule: il primo tipo è costituito dalle plasmacellule, il secondo dalle cellule della memoria.
  • 17. Teoria della selezione clonale … quando un cliente (antigene) trova gli abiti giusti (anticorpi) il sarto (linfocita B) ordina alla fabbrica di produrre grandi quantità di quel capo di vestiario
  • 18. Le plasmacellule producono linfocita B grandissime quantità di anticorpi. La formazione delle plasmacellule e la relativa produzione di anticorpi costituiscono la risposta primaria. cellula della memoria Le cellule della memoria, rispetto alle plasmacellule, hanno una vita molto più lunga e sono in grado di rispondere rapidamente a un nuovo contatto con lo stesso antigene. Le cellule della memoria perciò, sono responsabili della risposta secondaria.
  • 19. Risposta secondaria plasmacellule di II generazione Dopo avere debellato l’infezione, le plasmacellule e gli anticorpi vengono eliminati, mentre le cellule della memoria rimangono in circolo. Nel caso di un secondo contatto con l’antigene, le cellule della memoria producono plasmacellule della II generazione, contrastando l’infezione anche molto tempo dopo la fine della risposta primaria.
  • 20. IMMUNITA’ MEDIATA DA CELLULE I LINFOCITI KILLER La gliadina presente sulle cellule dei villi intestinali ha lo stesso destino di un virus che infetta una cellula eucariota. In seguito all’infezione la cellula presenta sulla superficie antigeni che sono associati a molecole MHC di classe I Il linfocita T inattivo riconosce tramite il recettore CD8 il complesso formato dalla molecola MHC classe I e l’antigene.
  • 21. In seguito al riconoscimento si ha l’attivazione, la proliferazione e il differenziamento dei linfociti T citotossici da cui si hanno sia linfociti T citotossici attivi sia cellule della memoria, inoltre, si liberano sostanze dette linfochine che attirano i macrofagi deputati alla fagocitosi. I linfociti T attaccano le cellule con l’antigene e le lisano. I linfociti T citotossici detti Killer sono quelli che secernono tossine che distruggono direttamente la cellula bersaglio. linfochine Cellula della memoria macrofagi Linfociti T killer che ha lisato la cellula
  • 22. La celiachia è geneticamente determinata Cromosoma 6 geni DQ2 DQ8 codificano glicoproteine del sistema HLA catena alfa catena beta aa serina pos.75 aa sostituito pos.57 conseguenza antigene presentato non correttamente riconoscimento da parte del recettore del linfocita T reazione immunitaria
  • 23. Cromosoma 6 geni DQ2 DQ8 codificano glicoproteine del sistema HLA catena alfa catena beta aa serina pos.75 aa sostituito pos.57 conseguenza antigene presentato non correttamente riconoscimento da parte del recettore del linfocita T reazione immunitaria
  • 24. Cromosoma 6 geni DQ2 DQ8 codificano glicoproteine di II classe del sistema HLA catena alfa catena beta aa serina pos. 75 aa sostituito pos. 57 conseguenza antigene presentato non correttamente riconoscimento da parte del recettore del linfocita T glicoproteina reazione immunitaria classe II I geni HLA sono di particolare importanza per il corretto controllo della risposta immune. Si è visto che la codifica sia dei geni DQ2 che DQ8 determinerebbe la presenza di una serina in posizione 75 della catena α e la sostituzione di un acido aspartico in posizione 57 della catena β tale da determinare un ruolo di fondamentale importanza per il corretto legame con l'antigene.
  • 25. Le molecole MHC di classe II codificate da tali geni sono configurate come un calice sulla superficie delle cosiddette cellule antigene APC come i macrofagi e i linfociti B attivati e non presentano correttamente l'antigene cioè, il peptide derivante dalla deaminazione della gliadina. Linfocita B Modello tridimensionale della superficie di una molecola MHC classe II. In rosso è rappresentato il solco che si può adattare ad un antigene come il peptide 31.49
  • 26. Cromosoma 6 geni DQ2 DQ8 codificano glicoproteine del sistema HLA catena alfa catena beta aa serina pos. 75 aa sostituito pos. 57 conseguenza antigene presentato non correttamente riconoscimento da parte del recettore del linfocita T reazione immunitaria alla glicoproteina di classe II MHC si lega il peptide 31. 49 la glicoproteina di classe II MHC è posizionata sul linfocita B
  • 27. Cromosoma 6 geni DQ2 DQ8 codificano glicoproteine del sistema HLA catena alfa catena beta aa serina pos. 75 aa sostituito pos. 57 conseguenza antigene presentato non correttamente riconoscimento da parte del recettore del linfocita T reazione immunitaria Linfocita T helper Linfocita T helper attivo anticorpi complesso molecolare gliadina-transglutaminasi
  • 28. Cromosoma 6 geni DQ2 DQ8 codificano glicoproteine del sistema HLA catena alfa catena beta aa serina pos. 75 aa sostituito pos. 57 conseguenza antigene presentato non correttamente riconoscimento da parte del recettore del linfocita T reazione immunitaria Quando si ha l’unione tra il linfocita T attivo e il linfocita B, si genera attivazione, proliferazione e differenziamento del linfocita B dando origine sia a un clone di plasmacellule che liberano anticorpi specifici nel sangue,sia a un clone di cellule della memoria.
  • 29. Plasmacellula che libera anticorpi specifici nel sangue Cellula della memoria
  • 30.
  • 31.
  • 33. Quesito R. E. R. P. E. R . N. E. 1 Che cos'è la celiachia? 47 10 22 2 Come si manifesta? 49 16 11 3 Quando si manifesta? 49 10 17 4 Come si fa la diagnosi? 42 15 20 5 Come si cura la celiachia? 51 10 5 6 Che cos'è il glutine? 37 19 20 7 Quali sono i cereali che contengono glutine? 57 11 7 8 Quali sono i cereali che non contengono glutine? 62 4 9 9 Il celiaco può assaggiare, ogni tanto, un alimento contenente un po’ di glutine? 57 13 5 10 Una persona non celiaca può assaggiare un pasto senza glutine? 61 9 4 11 Quali sono i problemi che deve affrontare nella vita di ogni giorno? 49 8 3 12 Hai un amico celiaco? 49 2 1 13 Come vive la sua dieta? 41 1 3 14 Ha avuto problemi di inserimento? 25 8 15 Qual è il suo comportamento all'interno del gruppo? 31 3 4 16 Come lo aiuteresti a superare un momento di crisi? 36 5 1 17 Come lo aiuteresti a superare il disagio che può crearsi in pizzeria o in gelateria? 24 8 1 R.E. Risposta esaustiva R.P.E. Risposta parzialmente esaustiva R.N.E. Risposta non esaustiva
  • 34. Celia school questionario 70 60 50 40 30 20 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 quesiti
  • 35. Risposte al quesito 12 25 25 17 Hanno amici celiaci Non hanno amici celiaci esprimono opinione
  • 36. MENÙ NOTTE DI SAN SILVESTRO  Menù di pesce  APERITIVO: Ostriche e prosecco di benvenuto  ANTIPASTO: insalata di mare,salmone e carpaccio di polpo  PRIMI PIATTI:risotto alla crema di scampi e tonnarelli allo scoglio  SECONDI PIATTI:grigliata mista di pesce,patate al forno,insalatina di campo  DESSERT:Ananas con gelato e Gambrinus,spumante e panettone*,cotechino di capodanno con lenticchie,e caffè e bibite  *In sostituzione alla farina di frumento ,si utilizza la farina di mais
  • 37. MENÙ NOTTE DI SAN SILVESTRO  Menù di carne  APERITIVO:ostriche e prosecco di benvenuto  ANTIPASTI:prosciutto e mozzarella di bufala  PRIMI PIATTI:fettuccine di riso ai funghi porcini,ravioli pomodori e basilico  SECONDI PIATTI:filetto di manzo danese ai ferri,patate al forno,insalatina di campo  DESSERT:ananas con gelato e gambrinus,spumante e panettone*,cotechino di capodanno con lenticchie ,caffè e bibite  *In sostituzione alla farina di frumento ,si utilizza la farina di mais
  • 38. Grazie per l’attenzione Liceo Scientifico-Classico Prof.ssa Rossana Rosapepe
  • 39. IL SISTEMA HLA Il riconoscimento delle cellule nucleate del nostro corpo dipende dalla presenza sulla loro superficie di un gruppo di glicoproteine. Le componenti proteiche di queste molecole sono codificate da un gruppo di geni indicati con il termine specifico di HLA (Human Leukocyte Antigens). Nei mammiferi, in generale, viene denominato complesso maggiore di istocompatibilità o MHC. Questa sigla viene utilizzata per designare sia i geni sia le glicoproteine corrispondenti La presenza sulla membrana delle proteine codificate dai geni MHC ha dunque la funzione di caratterizzare tutte le cellule di un individuo (self) e distinguerle da quelle estranee (non self) che avendo molecole MHC diverse, vengono selezionate per essere eliminate.