Tardività e non adeguatezza, poco importa se effettive o immaginarie, si traducono quotidianamente in un messaggio rovesciato, paradossalmente e sostanzialmente anti-giuridico, che, mentre produce una mortificazione delle aspettazioni e dei desideri della popolazione, vanifica gli sforzi prodotti dal sistema di sicurezza.
Tratto da:
• M. BORTOLETTI, La sicurezza tra governance nazionale e governance locale, in F. Mignella Calvosa (a cura di), Le scienze dell'amministrazione nella società italiana. La formazione per la governance del paese, Giappichelli, Torino, 2009.
• M. BORTOLETTI, L’insicurezza quotidiana. Diritto alla sicurezza e paura della criminalità, CUEM, Milano, 2008.
• M. BORTOLETTI, Paura, Criminalità, Insicurezza. Un viaggio nell’Italia alla ricerca della soluzione, Rubbettino, Soveria M., 2005.
Ispe sanita', bortoletti, 23 gennaio 2013, la gestione di una azienda sanitar...
Bortoletti, Sicurezza urbana, LUMSA, Libera Università Maria SS. Assunta, Roma, a.a. 2012 2013
1. ANALISI DEI FENOMENI DEVIANTI
La sicurezza urbana.
Analisi, iniziative, proposte.
docente
Maurizio
BORTOLETTI
a.a.
2012
-‐
2013
LIBERA UNIVERSITA’ MARIA SS. ASSUNTA
Dipartimento di Giurisprudenza
Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali
2. La
sicurezza
urbana
trova
definizione
nell’arAcolo
1
del
d.M.
5
agosto
2008,
emanato
in
applicazione
dell’arAcolo
54
del
t.U.E.L.,
come
modificato
dall’arAcolo
6
del
decreto
legge
23
maggio
2008,
n.92,
recante
“materie
urgenA
in
materia
di
sicurezza
pubblica”,
converAto
dalla
legge
24
luglio
2008,
n.125
:
“un
bene
pubblico
da
tutelare
a0raverso
a3vita’
poste
a
difesa,
nell’ambito
delle
comunita’
locali,
del
rispe0o
delle
norme
che
regolano
la
vita
civile,
per
migliorare
le
condizioni
di
vivibilita’
nei
centri
urbani,
la
convivenza
civile
e
la
coesione
sociale”
La sicurezza urbana
3. Ai
sensi
dell’arAcolo
1
del
d.M.
5
agosto
2008,
il
sindaco
interviene
per
prevenire
o
contrastare:
1. situazioni
urbane
di
degrado
o
di
isolamento
che
favoriscono
l’insorgere
di
fenomeni
criminosi;
2. situazioni
in
cui
si
verificano
comportamenA
che
determinano
lo
scadimento
della
qualita’
urbana;
3. situazioni
che
cosAtuiscono
intralcio
alla
pubblica
viabilita’
o
che
alterano
il
decoro
urbano;
4. comportamenA
che
possono
offendere
la
pubblica
decenza
anche
per
le
modalita’
in
cui
si
manifestano,
ovvero
turbano
gravemente
il
libero
uAlizzo
degli
spazi
pubblici
o
la
fruizione
cui
essi
sono
desAnaA
o
che
rendono
difficoltoso
o
pericoloso
l’accesso
ad
essi.
La sicurezza urbana
4. 1. Il
sindaco
diviene
“fulcro
di
una
nuova
sinergia
tra
isAtuzioni
nella
loVa
alla
criminalita’,
aVeso
che
la
qualita’
di
amministratore
locale
gli
permeVe
di
sapere
quali
problemaAche
del
suo
territorio
ridondino
in
rischi
per
la
sicurezza”
(stralcio
della
relazione
di
accompagnamento
al
disegno
di
legge
di
conversione
del
d.L.
23
maggio
2008,
n.92)
2. il
nuovo
arAcolo
54
del
t.U.E.L.
disegna
per
il
sindaco
il
ruolo
di
“specificazione
della
domanda
di
sicurezza
dei
ciVadini”.
3.
Il
nuovo
arAcolo
54
non
esclude
affaVo
un
ruolo
regionale
per
il
concorso
alla
realizzazione
delle
finalita’
di
ordine
e
sicurezza
pubblica.
4. Le
accresciute
funzioni
del
sindaco
non
significano
che
le
regioni
siano
rese
estranee
alla
materia.
La sicurezza urbana
5. Il
potere
di
intervento
dei
sindaci
e’
ricondoVo
nell’ambito
delle
relaAve
aVribuzioni
di
ufficiale
di
governo,
dunque
nell’ambito
delle
funzioni
di
competenza
statale
1. entra
in
sofferenza
il
conceVo
di
sicurezza
urbana
come
esercizio
integrato
di
funzioni
di
competenza
statale
e
di
competenza
regionale
e
locale.
2. Vi
e’
un
rischio
di
dispersione
del
profilo
sociale
degli
intervenA
di
sicurezza
urbana
affidaA
all’ente
basico
di
governo
locale.
La sicurezza urbana
6. 31 Gennaio 2007 Copyright Dab Sistemi Integrati Srl 2
L’esigenza di Sicurezza nelle nostre Città
“Dare Sicurezza al Cittadino” è ormai elemento prioritario
Fatti di cronaca, malavita locale, l’immigrazione clandestina, …
diffusa sensazione di insicurezza
La Sicurezza è elemento fondamentale per
lo Sviluppo Socio-economico del territorio
Le Amministrazioni che sapranno fornirle
garantiranno lo sviluppo del loro territorio e …
Esigenze Mutate: più criticità, servono risposte concrete
.. saranno vincenti
La sicurezza urbana
7. 1. Una
delle
quesAoni
+
significaAve
nella
vita
poliAca
e
culturale
2. si
impone
come
fenomeno
sociale
che
si
manifesta
diversamente
nelle
varie
realtà
del
Paese,
che
si
trasforma
nel
corso
degli
anni,
che
viene
associata
ad
una
vasta
gamma
di
problema4che
locali
e
globali;
3. diviene
una
en4tà
poli4ca,
cioè
un
oggeVo
di
volontà
poliAca
e
di
programmi
di
azioni
finalizzate
alla
sua
gesAone.
Questa
forte
poli4cizzazione
della
quesAone
ha
portato
progressivamente
a
scemare
l’aVenzione
verso
la
ricerca
di
qualità
La sicurezza urbana.
8. URBANA
:
1. una
nuova
accezione
:
non
solo
assenza
di
minaccia,
ma
anche
a`vità
posiAva
di
rafforzamento
della
percezione
pubblica
della
sicurezza
2. richiama
il
luogo
ove
si
manifestano
problemi
rilevanA
3. allude
anche
agli
a8ori
is4tuzionali
che
ne
hanno
la
responsabilità
e
ne
afferma
un
nuovo
ruolo
4. meVe
però
in
ombra
la
relazione
che
alcuni
di
queste
fenomenologie
hanno
con
livelli
decisamente
globali
5. il
rischio
è
quello
di
trasformare
in
problemi
criminali
aspe`
della
vita
urbana
che
dovrebbero
rientrare
in
altri
ambiA
6. per
evidenziare
la
responsabilità̀
isAtuzionale
prevalente,
regionale
e
comunale,
chiamata
a
farsi
carico
(in
modo
inedito
in
Italia/Europa
conAnentale)
della
vi`mizzazione
ogge`va
e/o
della
paura
dei
ciVadini.
MA
rischia
di
meVere
in
ombra
i
condizionamenA
“globali”
dei
problemi
affrontaA.
La sicurezza urbana.
9. La sicurezza urbana
Manifesto
di
Saragoza,
documento
della
Conferenza
del
Forum
Europeo
per
la
Sicurezza
Urbana,
novembre
2006
1. “La
sicurezza
è
un
bene
comune
essenziale,
indissociabile
da
altri
beni
comuni,
quali
l’inclusione
sociale,
il
diriVo
al
lavoro,
alla
salute,
all’educazione
e
alla
cultura.
Occorre
rifiutare
qualsiasi
strategia
che
punA
ad
uAlizzare
la
paura,
ricorrendo
invece
a
intervenA
a`
a
favorire
una
ciVadinanza
a`va,
la
consapevolezza
dell’appartenenza
al
territorio
urbano
e
lo
sviluppo
della
vita
colle`va.
L’accesso
ai
diri`
contribuisce
a
facilitare
il
diriVo
alla
sicurezza”
(art.
1)
10. La sicurezza urbana
Manifesto
di
Saragoza,
documento
della
Conferenza
del
Forum
Europeo
per
la
Sicurezza
Urbana,
novembre
2006
1. “Procurare
un
ambiente
sicuro
ai
propri
conciVadini
e
favorire
la
coesione
sociale
è
il
primo
dovere
degli
amministratori
locali.
Mediante
strategie
in
materia
di
riqualificazione
e
di
ricostruzione
urbana,
fornitura
dei
servizi
basilari
in
campo
educaAvo,
sociale,
culturale,
le
ciVà
sono
in
grado
di
agire
sulle
cause
e
sugli
effe`
dell’insicurezza.
Se
sono
impostate
su
approcci
integraA
e
mulAseVoriali,
con
il
sostegno
delle
autorità
regionali,
nazionali
e
europee,
le
poliAche
delle
ciVà
si
dimostrano
innovaAve
allorquando
la
sicurezza
non
è
unicamente
limitata
agli
intervenA
della
giusAzia
e
dei
servizi
di
polizia”
(art.
9)
12. 1. Poche
mo4vazioni
di
acquisto
o
di
inves4mento
sono
più
for4
della
paura.
2. Secondo
l’ulAma
indagine
Istat,
dal
1997
ad
oggi,
sono
in
costante
aumento
le
tecniche
di
autodifesa
tra
gli
Italiani
che,
per
il
60,7
%
del
campione
,
me8ono
la
paura
del
furto
in
abitazione
al
primo
posto
:
– il
22,3
%
lascia
le
luci
accese
in
casa
quando
esce
(
era
il
20,6
%
nel
1997
);
– porte
blindate
sono
la
difesa
preferita
(
45,3
%
contro
il
36,6
%
),
– inferiate
a
porte
e
finestre
(
21,4
%,
era
il
20
%
),
– sistemi
di
allarme
(
20,5
%
oggi
a
fronte
del
13,4
%
)
– casseforA
(
13,5
%,
era
il
10
%
)
3. La
paura
rischia
di
produrre
un
processo
di
compar4mentazione
nelle
ci8à
con
la
creazione
di
zone
proteVe
con
ogni
mezzo
dal
mondo
esterno
– L’ul=mo
nato
nel
mondo
della
tecnologia
è
il
“ Natural
detec+on
Allarm
“
:
una
serie
di
sensori
e
di
microfoni
dissemina=
per
tu0o
il
luogo
che
si
vuole
proteggere
collega=
ad
un
computer
che,
a3vato
dal
riconoscimento
di
alcune
parole
chiave,
fa
sca0are
l’allarme
in
una
Centrale
Opera=va
collegata
via
internet
dalla
quale
un
operatore
potrà
ascoltare
tu0o
ciò
che
sta
accadendo
nel
luogo
vigilato
e
decidere
chi
a3vare
(
soccorso
medico
o
forze
di
polizia
).
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
13. 1. L'elevato
costo
privato
dell'offerta
di
sicurezza
determina
poi
una
distribuzione
diseguale
della
sicurezza
stessa
nel
sociale,
accentuando
pericolosamente
i
rischi
sociali
di
vi`mizzazione
in
ragione
delle
disponibilità
economiche
di
accesso
alla
risorsa
privata
della
sicurezza.
2. L'analisi
delle
risposte
rivela
che
il
possesso
di
queste
apparecchiature
è
posiAvamente
correlato
ad
uno
status
sociale
medio
-‐
alto:
– la
percentuale
di
chi
ha
una
porta
blindata
passa
dal
24,0
%
tra
quelli
che
dispongono
di
reddi=
che
non
superano
il
milione
e
mezzo
mensile
al
58,7
%
di
quan=
dichiarano
di
guadagnare
oltre
qua0ro
milioni;
– ha
montato
un
an=furto
sull'automobile
il
24,0
%
di
chi
ha
reddi=
medio
-‐
bassi
e
il
46,4
%
di
chi
ha
reddi=
più
eleva=;
e
lo
stesso
vale
per
polizze
assicura=ve
(
da
un
minimo
del
5,2
%
ad
un
massimo
del
21,4
%
)
e
sistemi
d'allarme
(
dall'11,5
%
al
31,3
%
).
3. Gruppi
di
case
che,
per
isolarsi
dal
resto
della
ciVà,
erigono
barricate
fisiche
e
tecnologiche
controllate
da
uno
stuolo
di
personale
rassicurante
.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
14. Ma
anche
i
Sindaci
sono
staA
chiamaA,
negli
ulAmi
anni,
ad
una
presenza
sempre
più
incisiva
nell’a`vità
di
rassicurazione
del
ciVadino
e
nell’individuare
nuove
azioni
capaci
di
contenere
sia
il
fenomeno
(
aVraverso
prevenzione
e
repressione
)
che
l’insicurezza
della
popolazione.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
15. 1. La
prima
richiesta
è
solitamente
quella
di
più
Forze
di
Polizia,
MA
l’equazione
“ più
polizia,
meno
crimine
“ non
ha
alcun
fondamento
scienAfico:
la
presenza,
o
l’aumento
della
presenza
delle
:
– stru8ure
di
controllo
formale
(
quello
esercitato
dagli
organi
pubblici
in
base
a
norme
giuridiche
che
ne
prevedono
esplicitamente
le
competenze
e
le
procedure
)
– delle
forze
dell’ordine
in
un’area
può
fungere
da
deterrente,
ma
sono
sempre
più
numerosi
i
casi
di
reaA,
anche
gravi,
commessi
a
poche
decine
di
metri
da
servizi
in
aVo
o
da
sedi
di
Carabinieri
e
Polizia,
La
vicinanza
di
un
presidio
trasme8e
agli
individui
un
senso
di
maggior
protezione,
favorendo
così
una
sensazione
di
maggiore
serenità,
ma
:
– i
daA
del
Ministero
dell’Interno
evidenziano
un
aumento
degli
organici
delle
forze
di
polizia
pari
a
circa
il
60
%
tra
il
1981
e
il
2001;
– la
spesa
per
gli
apparaA
della
sicurezza
pubblica
e
della
repressione
giudiziaria
ha
rappresentato
l’unico
impegno
di
bilancio
che
non
ha
subito
alcuna
riduzione,
ma
che
anzi
è
lievitato
costantemente
negli
anni;
– a
quesA
daA
non
corrisponde
una
maggiore
efficacia
nel
controllo
della
criminalità,
considerata
la
più
alta
percentuale
di
autori
di
reato
che
restano
ignoA
in
Italia
rispeVo
agli
altri
Paesi
.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
16. 1. In
Italia
vi
è,
in
rapporto
al
numero
degli
abitanA,
il
più
alto
numero
di
personale
dedicato
alla
sicurezza
(daA
1996
):
–
vi
sono
325.873
persone
preposte
alla
sicurezza
pubblica
:
114.328
carabinieri,
103.101
agenA
della
polizia
di
Stato,
62.256
della
Guardia
di
Finanza,
37.266
della
polizia
penitenziaria,
8.922
del
corpo
forestale.
– abbiamo
un
operatore
ogni
175
abitan4,
mentre
vi
è
:
1
operatore
ogni
250
abitan4
in
Francia,
1
ogni
280
negli
USA,
1
ogni
350
in
Spagna,
1
ogni
390
in
Gran
Bretagna
e
1
ogni
420
in
Germania
.
2. Se
sommiamo
capitanerie
di
porto,
circa
50
mila
vigili
urbani
e
40
mila
vigilanA
privaA,
troviamo
un
operatore
di
polizia
pubblica
o
privata
ogni
137
italiani.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
17. POI
quella
della
PARTECIPAZIONE
AL
CPOSP.
Fu
una
delle
prime,
se
non
la
prima
vera
rivendicazione
dei
Sindaci
1. cos=tuito
per
effe0o
della
legge
di
riforma
della
Polizia
del
1981
quale
“
organo
ausiliario
di
consulenza
del
prefe0o
–
che
li
presiede
-‐
per
l’esercizio
delle
sue
a0ribuzioni
di
autorità
provinciale
di
pubblica
sicurezza
“
e
originariamente
composto
dal
Questore
e
dai
Comandan=
dei
Carabinieri
e
della
Guardia
di
Finanza
2. E’
emblema=co
che
l’avv.
Gen=lini
non
lo
abbia
mai
chiesto
3. L’accumulo
di
inciviltà
negli
spazi
pubblici
contribuisce
ad
aumentare
l’insicurezza
dei
ci@adini
:
proprio
nelle
strategie
di
prevenzione
dei
fenomeni
di
disordine
urbano
le
poli=che
locali
possono
giocare
un
ruolo
realmente
proa3vo
e
non
solo,
in
maniera
perlopiù
simbolica,
rea3vo.
Se
gli
a0ori
is=tuzionali
locali
hanno
la
capacità
di
interce0are
in
tempo
u=le
i
segni
di
inciviltà,
hanno
contestualmente
la
possibilità
di
produrre
poli=che
non
solo
di
contenimento
di
tali
manifestazioni,
ma
anche
idonee
a
trasme0ere
messaggi
portatori
di
significa=
oppos=
contribuendo
a
sviluppare
il
senso
di
appartenenza
e
di
partecipazione
della
colle3vità
sana
al
proprio
territorio.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
18. 1. L’emergenza
criminalità
ed
il
processo
federalisAco,
spinsero
sempre
più
spesso
Prefe`
e
Sindaci
a
consultarsi
sulla
consistenza
dei
problemi
e
sulle
misure
da
adoVare
fino
a
modificarne
nei
fa`
la
natura
:
– da
luogo
del
coordinamento
delle
FFPP
– a
luogo
del
confronto,
se
non
della
concertazione,
fra
PrefeVo
e
Sindaco.
2. D.Lvo
luglio
1999
recepisce
l’esistente,
ma
aumenta,
invece
di
scioglierle,
le
ambiguità
:
si
presenta
come
un
organo,
quasi
paritario,
di
concertazione
delle
poliAche
di
sicurezza,
ma
nella
forma
resta
un
"organo
di
consulenza
del
prefeVo"
– le
due
cose
difficilmente
stanno
insieme
a0eso
che
i
Sindaci,
for=
del
loro
ruolo
di
rappresentan=
dire3
della
comunità
e
di
responsabili
del
Governo
della
ci0à,
vogliono
indicare
le
priorità
che
fungano
da
riferimento
anche
per
le
Autorità
di
pubblica
sicurezza
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
19. Poi,
la
FIRMA
DI
“
PROTOCOLLI
“
CON
IL
MINISTERO
DELL’INTERNO
1. Anche
quesA,
un
po’
come
il
fenomeno
della
videosorveglianza,
sono
diventaA
di
gran
moda
nell’ul4mo
periodo,
• Il
primo
viene
firmato
a
Modena
all’inizio
del
’98
• l’obie3vo
innova=vo
è
quello
della
"sperimentazione
di
nuove
modalità
di
relazione
finalizzate
alla
realizzazione
di
inizia=ve
coordinate
per
un
governo
complessivo
della
sicurezza
delle
ci0à"
:
• riconoscimento
dell’esistenza
di
due
sogge3
is=tuzionali,
i
governi
locali
ed
il
governo
nazionale,
che
hanno
entrambi
la
responsabilità
di
garan=re
sicurezza
nelle
ci0à
che
non
può
dipendere
solo
dalla
prevenzione
e
dalla
repressione
dei
rea=
che
rimane
competenza
dello
Stato.
• Nota
posi=va
:
la
collaborazione
su
un
piano
di
parità
si
è
trado0a
in
un
intensificarsi
delle
comunicazioni
reciproche
e
delle
occasioni
di
raccordo
opera=vo
fra
servizi
nazionali
di
polizia
e
servizi
locali
2. quasi
che
il
“
Protocollo
d’intesa
“,
una
volta
soVoscriVo,
come
una
magica
lampada
di
Aladino
possa
produrre
effe`
miracolosi
sulla
situazione.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
20. Tenta4vo
:
1. affiancare
agli
abituali
programmi
di
intervento
a
livello
nazionale,
un
pacche8o
di
misure
a
livello
locale
2. così
da
favorire
la
cooperazione
tra
autorità
e
forze
di
polizia
3. funzionano
se
sono
l’espressione
di
una
strategia
statale
in
grado
di
orientare
le
esperienze
locali,
fornendo
supporto
tecnico
-‐
finanziario
e
sostegno
nell’individuazione
e
nell’implementazione
dell’intervento
potenzialmente
più
efficace.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
21. 1. L’esperienza
nasce
all’estero
– In
Francia,
dalla
“ Commission
na=onal
de
prèven=on
de
la
dèlinquance
“
del
1982
ai
“ Conseils
communaux
dè
prèven=on
de
la
dèlinquance
“
che
s=molano
la
nascita,
a
livello
locale,
di
stru0ure
volte
alla
prevenzione
della
criminalità
u=lizzando
i
“ Contrats
de
ville
“,
convenzioni
s=pulate
tra
Governo
nazionale
ed
en=
locali.
– In
Gran
Bretagna,
dal
“
Crime
and
disorder
act
“
con
cui
il
Governo
nel
1997
ha
operato
una
riallocazione
delle
risorse,
investendo
in
programmi
di
riduzione
del
crimine
efficaci
ed
efficien=
in
termini
di
cos=
e
benefici,
al
“
crime
reduc=on
program
“
del
1999,
un
programma
triennale
che
incen=va
le
poli=che
locali
2. In
Italia
la
competenza
ad
occuparsi
di
sicurezza
diviene
una
delle
rivendicazioni
che
fanno
parte
della
generale
richiesta
di
maggiore
autotomia
da
parte
degli
EELL.
3. Ciò
rende
anche
assai
meno
significa4va
la
cooperazione
tra
più
is4tuzioni
(
sopraVuVo
quelle
deputate
al
controllo
e
alla
repressione
della
criminalità
)
che,
per
quanto
conAnuamente
richiamata
come
condizione
indispensabile
a
un'efficace
poliAca
di
sicurezza
urbana,
è
stata,
e
spesso
è
ancora,
quasi
inesistente.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
22. 1. La
corsa
a
soVoscrivere
protocolli
tu`
sostanzialmente
uguali
tradisce
infa`
la
presenza
di
un
obieavo
più
poli4co
che
opera4vo
ed
è
così
che
molA
protocolli
si
esauriscono
con
l’aVo
stesso
della
firma.
2. Alcune
ci8à
riescono
a
meVere
a
fruVo
con
maggior
successo
le
potenzialità
implicite
nei
Protocolli
:
ma
a
Modena,
Torino,
Rimini,
Milano,
per
fare
qualche
esempio,
era
già
maturato
un
punto
di
vista
forte,
un
progeVo
autonomamente
elaborato
sulla
sicurezza.
3. E
queste
sono
anche
le
ciVà
che
prima
di
altre
si
rendono
conto
dei
limi4
intrinseci
allo
strumento.
4. Nasce
così
l’idea
di
dar
vita
ad
una
seconda
generazione
di
intese
che
recuperi
più
compiutamente
l’esperienza
europea
e,
in
parAcolare,
quella
francese
dei
Contraa
di
sicurezza
:
è
ancora
una
volta
Modena
ad
aprire
questa
nuova
stagione
nel
marzo
del
2000,
ma
anche
qui
la
rincorsa
puramente
formalisAca
alla
soVoscrizione
rischia
di
svuotarli
di
significato
.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
23. Una
delle
ulAme
idee,
è
quella
di
impiegare
gli
Is4tu4
di
vigilanza:
1. Una
volta
il
loro
impiego
era
Apico
su
obie`vi
di
notevole
rilevanza
economica.
2. Oggi
la
loro
reddiAvità
è
sempre
più
influenzata
dalla
capacità
di
offrire
servizi
di
sicurezza
capaci
di
soddisfare
le
esigenze
di
clien4
con
reddi4
medi
– negozian=,
ambulan=,
piccoli
ar=giani,
interi
condomini
o
aree
di
zone
residenziali
che
rinunciano
ad
una
parte
del
loro
reddito,
ad
una
parte
del
loro
benessere,
pur
di
vivere
tranquilli
o,
meglio,
pur
di
cercare
di
contenere
la
paura
e
ridurre
l’incidenza
della
micro-‐criminalità.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
24. • MolA
Sindaci,
dove
non
era
possibile
provvedere
con
la
Polizia
Municipale,
hanno
sApulato
contraa
per
la
vigilanza
con
ques4
Is4tu4,
magari
dopo
aver
condiviso
spese
e
servizio
con
qualche
Comune
limitrofo.
• E’
il
risultato
della
mul4lateralizzazione
(
D.
H.
BAYLEY,
C.
D.
SHEARING
)
nel
governo
della
sicurezza
:
– da
un
lato,
i
priva4
che
hanno
assunto
la
responsabilità
di
proteggersi
da
episodi
criminali;
– dall’altro,
un
numero
sempre
crescente
di
agenzie
non
statali
che
forniscono
servizi
di
sicurezza,
in
alterna4va
o
ad
integrazione
dell’operato
delle
polizie
statali
.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
25. Nel
seVore
della
sicurezza
pubblica
sAamo,
quindi,
assistendo
ad
un
doppio
processo
di
priva4zzazione
:
– della
domanda
di
sicurezza
:
lo
Stato
non
è
più
il
colleVore
delle
domande
di
sicurezza
della
società
e
ciVadini
ed
imprese
se
ne
assumono
direVamente
l’onere;
– dell’offerta
di
sicurezza
:
lo
Stato
non
è
nemmeno
più
l’unico
fornitore,
che
è
in
fase
così
avanzata
da
rendere
problema4ca,
in
alcuni
casi,
la
dis4nzione
tra
pubblico
e
privato
.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
26. E
tra
le
misure
più
eclatanA,
che
hanno
trovato
ampio
spazio
sui
mass
media
:
1. RESANA
(
TV
)
:
Il
divieto
di
accesso,
con
tanto
di
cartelli
posA
all’ingresso
della
zona,
con
un’ordinanza
che
vieta
l’accesso
alla
zona
industriale
a
“
nomadi
e
prosAtute
“.
2. CAMPODARSEGO
(
PD
):
tu`
pubblici
ufficiali
3. GARDA
:
Lo
scudo
stellare
di
paese
contro
furA
e
rapine.
4. IESOLO
(
VE
)
:
Convenzione
con
la
Guardia
Padana
.
5. ROVATO
(
BS
)
Bunker
,
gariVe
e
filo
spinato
nel
piano
regolatore
6. IESOLO
:
Il
vigile
di
quarAere
a
pagamento
7. FIRENZE
:
L’assicurazione
per
i
turisA
8. REGIONE
PIEMONTE
:
ContraVo
di
servizio
per
l'esercizio
del
trasporto
ferroviario
di
persone
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione
27. 1. aVra`vità
per
valorizzare
il
nuovo
insediamento
del
quarAere,
degli
edifici,
delle
abitazioni,
2. spazi
esterni
come
luoghi
vivibili
e
come
ampliamento
di
uno
spazio
• tuVo
lo
spazio
non
edificato
deve
diventare
il
risultato
di
una
progeVazione
aVenta
e
deVagliata
:
non
può
e
non
deve
essere
soltanto
la
conseguenza
residuale
della
edificazione,
• aVenzione
anche
ai
piccoli
deVagli
che
resAtuiscono
umanità
agli
edifici
e
possono
contribuire
ad
eliminare
il
senso
di
estraneità
che
spesso
la
nuova
ciVà
produce
negli
abitanA
:
• la
desAnazione
e
l’uso
dello
spazio
esterno,
a
parAre
da
quello
circostante
le
abitazioni,
• il
collegamento
tra
gli
edifici
e
la
strada,
• garanAre
una
reale
"riappropriazione"
di
tu`
gli
spazi
orizzontali
del
quarAere
da
parte
degli
abitanA
• sicurezza
dei
bambini
nei
loro
spostamenA
da
e
verso
le
scuole
:
percorsi
agevoli
e
privi
di
pericoli,
percorribili
anche
da
bambini
non
accompagnaA.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: la città accogliente (prof.ssa Cardia)
28. 1. possibilità
di
molteplici
comunicazioni
in
luogo
di
una
anonimità
ciVadina,
la
possibilità
di
spostarsi
nel
proprio
quarAere
contribuisce
ad
aumentare
negli
abitanA
il
senso
di
appartenenza
ed
a
stabilire
un
rapporto
di
empaAa
con
i
luoghi
e
gli
edifici,
eliminazione
aVenta
di
tuVe
le
barriere
architeVoniche,
creazione
di
raccordi
dolci
e
di
percorsi
non
penalizzanA
per
chi
ha
maggior
difficoltà
negli
spostamenA,
come
persone
in
sedia
a
rotelle
e
genitori
con
passeggini,
favorire
l’incremento
dell’uso
della
bicicleVa
:
prevedere
ricoveri
con
accesso
facile
e
direVo,
indipendenA
dai
garages,
evitando
così
la
promiscuità
sulle
rampe
con
le
automobili,
2. negozi
e
uffici
pubblici
presenza
di
struVure
di
servizio,
quali
negozi
ed
uffici
pubblici,
localizzazione
di
quesA
servizi,
quali
punA
di
riferimento
importanA
per
lo
svolgimento
di
una
vita
di
relazione
nel
quarAere
con
percorsi
pedonali
e
ciclabili
di
collegamento,
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: la città accogliente (prof.ssa Cardia)
29. 1. il
mezzo
pubblico
incenAvato
anche
con
la
creazione
di
pensiline
accoglienA
e
di
aspeVo
gradevole
che
possano
diventare
dei
piccoli
punA
di
riferimento
orizzontali,
ben
integrate
nel
quarAere,
realizzate
in
materiali
duraturi,
2. il
progeVo
suolo
la
progeVazione
deve
invesAre
la
totalità
dello
spazio
aperto,
desAnazione
d’uso
degli
edifici
in
relazione
con
quella
degli
spazi
aperA
circostanA,
che
non
devono
essere
progeVaA
come
spazio
di
risulta
di
ogni
edificio,
ma
come
parte
integrante
dell’intero
spazio
non
coperto
di
tuVo
il
quarAere,
3. verde
la
presenza
di
verde
carica
di
forte
connotazione
la
parte
di
ciVà
che
lo
ospita,
ne
influenza
il
clima,
la
rende
meno
geometrica
e
più
interessante,
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: la città accogliente (prof.ssa Cardia)
30. 1. garages
e
parcheggi
aVenta
progeVazione
che
privilegi
la
compaAbilità
e
l’inserimento
armonico
con
l’ambiente
circostante,
prevedere
la
possibilità
di
un
uAlizzo
anche
come
spazi
uAlizzabili
per
altre
funzioni,
nei
periodi
di
assenza
degli
automezzi,
prevedendone
in
ogni
caso
la
sistemazione
a
verde,
per
i
parcheggi
interraA
parAcolare
aVenzione
deve
essere
rivolta
alla
massima
sicurezza
delle
persone
:
è
opportuno
realizzare
i
garages
parzialmente
interraA
o
con
soluzioni
che
consento
l’illuminazione,
la
superficie
a
copertura
del
garage
deve
rappresentare
un
ulteriore
opportunità
di
area
sia
pedonale,
che
verde,
in
collegamento
con
il
sistema
di
mobilità
dolce
e
sicura
di
tuVo
il
quarAere.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: la città accogliente (prof.ssa Cardia)
31. 1. i
proge`
più
conosciuA,
il
taxi
rosa
noVurno
e
le
piazzole
riservate
nei
parcheggi
alle
donne
sono
misure
essenzialmente
di
Apo
organizzaAvo
su
asse`
che
limitano
le
donne
nella
determinazione
della
loro
vita,
nella
loro
libertà
di
movimento
e
che
impediscono
loro
in
qualche
modo
di
prendere
parte
come
gli
uomini
alla
vita
sociale,
2. nelle
scelte
tecniche
di
progeVazione
in
architeVura,
nella
pianificazione
urbana
e
del
territorio
le
esigenze
delle
donne
sono
state
prese
in
considerazione
solo
marginalmente,
3. tali
scelte
sono
dominate
dagli
uomini
:
presuppongono
un
uomo
neutro
nel
genere,
standard
–
di
circa
35
anni,
capace,
sano,
fisicamente
perfeVo,
con
auto
propria,
padre
di
due
bimbi,
con
una
moglie
che
gli
soddisfa
tu`
i
bisogni
quoAdiani,
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
32. 1. la
metodologia
di
pianificazione
corrente
segue
gli
interessi
di
questa
minoranza,
2. si
costruiscono
ciVà
con
spazi
di
percorrenza
praAcabili
velocemente
e
con
ghe`
monofunzionali
(dormitori,
zone
industriali
e
di
terziario,
etc),
3. qui
l’emarginazione
delle
donne
è
conservata,
rafforzata
e
confermata,
nonostante
le
donne
nell’ambito
dei
loro
percorsi
quoAdiani
necessitaA
si
muovano
nello
spazio
pubblico
più
degli
uomini,
e
prevalentemente
senza
automobile,
uAlizzando
lo
spazio
pubblico
diversamente
dagli
uomini,
4. il
contesto
pianificato
e
realizzato
secondo
quesA
principi
rafforza
le
disparità
sociali.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
33. Individuare
criteri
di
sicurezza
interdipendenA
nello
spazio
privato
e
nello
spazio
pubblico
1. un
appartamento
sicuro
in
una
zona
insicura
limita
la
vita
delle
donne,
in
parAcolare
la
loro
autodeterminazione,
così
come
la
limita
un
appartamento
insicuro
in
una
zona
sicura,
2. una
sistemaAca
analisi
della
nostra
vita
quoAdiana,
pianificata
ed
organizzata
secondo
quanto
la
donna
percepisce
come
sicurezza,
deve
comprendere
tu`
i
seVori:
• le
residenze,
i
luoghi
di
lavoro,
l’organizzazione
dei
tempi
di
necessità
e
di
libertà
etc;
• l’ideazione
e
la
definizione
delle
residenze,
dei
luoghi
di
lavoro
dei
tempi
di
necessità
e
di
libertà
etc;
• il
contesto
delle
residenze,
dei
luoghi
di
lavoro,
e
dei
tempi
di
necessità
e
di
libertà
etc;
• le
vie
di
collegamento:
strade,
mezzi
pubblici
nei
tragi`
residenza-‐
luogo
di
lavoro
–
luoghi
di
necessità
–
luoghi
di
libertà
etc;
• le
piazze,
gli
spazi
liberi,
le
zone
verdi;
• le
ciVà,
il
circondario
della
ciVà
etc;
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
34. i
luoghi
di
paura
possono
non
essere
i
luoghi
dei
fa`
1. secondo
il
deVo
"l’occasione
fa
il
ladro"
in
qualsiasi
momento
quesA
luoghi
della
paura
per
meccanismi
che
agiscono
automaAcamente
potrebbero
diventare
luoghi
ideali
per
fa`
di
violenza
o
abusi
sessuali,
2. capita
con
frequenza
che
le
donne
provino
il
senAmento
di
"non
senArsi
a
proprio
agio",
una
paura
ben
conosciuta,
sopraVuVo
se
circola
da
sola
di
noVe
in
ciVà,
3. senAmenA
sogge`vi
di
paura
nello
spazio
pubblico,
che
le
donne
hanno
interiorizzato
per
l’inferiorità
fisica,
possono
portare
allo
sviluppo
di
strategie
di
evitamento,
• dal
pubblico,
da
specifici
spazi
pubblici,
da
situazioni
che
vi
si
svolgono
le
donne
riArano
la
loro
presenza
consapevole
e
la
loro
autonomia,
• cadono
nell’isolamento
e
nella
dipendenza
da
altre
persone,
• l’autodeterminazione
della
loro
vita
viene
iscriVa
e
limitata
entro
modelli
di
comportamento
socialmente
definiA,
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
35. "Criteri
di
qualità
di
spazi
pubblici
sicuri"
1. Orientamento
• possibilità
di
individuare
velocemente
dei
percorsi
sicuri
e
possibilità
di
avere
aiuto
in
caso
di
pericolo
2. Chiarezza
• percorsi
di
collegamento,
costruzioni
senza
nicchie,
dove
si
possono
vedere
le
persone
e
i
pericoli
3. Visibilità
• controllo
sociale
e
privato
nello
spazio
esterno
e
tra
esterno
e
interno-‐collegamenA
visibili
tra
residenza
e
strada
4. Illuminazione
• vedere
ed
essere
visA
sopraVuVo
per
le
donne
che
di
noVe
si
spostano
a
piedi
o
in
bicicleVa
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
36. "Criteri
di
qualità
di
spazi
pubblici
sicuri”
1. Accessibilità
• alle
fermate
dei
mezzi
pubblici,
alla
rete
pedonale
e
ciclabile,
alle
isAtuzioni
• alternaAve
sicure
alle
automobili
di
noVe
• percorsi
di
fuga
• segnaleAca
di
spazi
pubblici
e
privaA
2. Vitalizzazione
• presenza
di
persone
significa
possibilità
di
aiuto
e
può
ad
esempio
disincenAvare
un
potenziale
criminale,
• ad
esempio
appartamenA
a
piano
terra,
spazi
visibili
della
residenza
della
strada
,
• luoghi
aVra`vi
invitano
a
rimanerci
,
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
37. "Criteri
di
qualità
di
spazi
pubblici
sicuri”
1. Coinvolgimento
e
partecipazione
• l’idenAficazione
della
persona
con
lo
spazio
abitato
porta
ad
un
maggior
controllo
sociale
• conoscibilità
del
territorio
• condivisione
• comunicazione
2. Prevenzione
del
confliVo
3. prevedere
spazi
per
tu`
per
evitare
confli`
di
interessi
separando
spazi
pubblici,
semi-‐pubblici
e
privaA
• collegamenA
visibili
tra
spazi
vitali
• nessuna
zona
monostruVurata
• compresenza
di
funzioni
diurne
e
noVurne
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
38. proposta
di
soluzione
1. compresenza
"uAle"
di
residenze,
luoghi
di
lavoro
e
di
tempo
libero;
2. struVure
stabili
per
la
riduzione
del
traffico,
3. organizzazione
del
contesto
residenziale
in
modo
da
poter
soddisfare
le
necessità
del
quoAdiano
dei
residenA;
4. priorità
del
trasporto
pubblico
con
la
produzione
di
carAne
relaAve
al
traffico
ciVadino
facilmente
uAlizzabili;
5. demolizione
degli
spazi
della
paura;
6. eliminazione
di
impedimenA
e
limitazioni;
7. considerazione
delle
condizioni
di
vita
e
di
lavoro
delle
donne,
dei
bambini,
degli
anziani,
handiccaA
e
di
altri
gruppi
non
organizzaA;
8. rivitalizzazione
degli
spazi
stradali
e
delle
piazze
come
luoghi
di
incontro
e
di
diverAmento;
9. definizione
concertata
di
modelli.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
39. DALL’INTERNO
ALL’ESTERNO
PROGETTARE
CON
CRITERI
FEMMINILI
1. Abitare
e
vivere
tra
il
dentro
ed
il
fuori
• Devono
essere
progeVaA
i
collegamenA
tra
l’abitazione,
la
scala
di
casa,
il
porAco
con
il
giardino,
le
piazze,
le
strade
residenziali
ed
il
luoghi
di
gioco;
le
scale
e
giroscale
devono
essere
trasparenA
e
luminosi
come
importante
mezzo
per
ridurre
la
paura.
• Per
i
collegamenA
tra
le
abitazioni
possono
essere
previsA
passaggi
coperA
con
entrate
e
giroscale
chiari
e
ampi.
• Si
devono
anche
prevedere
possibilità
di
uAlizzo
di
spazi
flessibili,
come
spazi
gioco
per
bambini,
spazio
per
il
verde
o
luoghi
di
comunicazione.
2. Valorizzazione
dei
locali
accessori
• Devono
essere
previsA
locali
per
il
deposito
bicicleVe,
stenditoio
ed
inoltre
spazi
adeguaA
per
deposito
di
carrozzine.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità
40. DALL’INTERNO
ALL’ESTERNO
PROGETTARE
CON
CRITERI
FEMMINILI
1. Spazi
di
comunicazione
• Con
una
opportuna
progeVazione,
che
preveda
al
massimo
4
abitazioni
per
piano,
è
possibile
impedire
l’anonimità
e
favorire
il
rapporto
tra
vicini.
• Oltre
alla
pura
funzione
di
collegamento
il
vano
scala
diventa
spazio
vivibile.
2. Più
sicurezza
con
parcheggi
seminterraA
• Sono
possibili
varie
soluzioni
per
progeVare
parcheggi
che
risolvano
"il
problema
della
paura"
• I
criteri
fondamentali
sono
quelli
relaAvi
alla
illuminazione
naturale,
alla
comunicazione
con
l’esterno,
con
previsione
di
un
breve
collegamento
definito
e
chiaro
con
il
singolo
vano
scala.
La sicurezza urbana.
Alla ricerca della soluzione: donne, paura, criminalità