Fiducia.
Perchè come ricordava il compianto Franz-Hermann Bruener, già Direttore generale dell’Ufficio anti-frode europeo (O.L.A.F), l’Italia “... dispone degli arsenali di protezione penale e investigativa tra i più avanzati a livello europeo ...”, con “... strumenti di indagine utilizzati tra i più avanzati al mondo ... strumenti raramente utilizzati nella maggior parte degli altri Paesi per tali tipi di illeciti ...” e con le Forze di Polizia e la Magistratura, per questo, “... spesso invidiati dai colleghi di altri Paesi...”.
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MPOSIZIONE DI UNA TANGENTE ALLA SOCIETÀ APPALTATRICE
n base alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, in tutti i tratti infiltrati dell'autostrada A3 la 'ndrangheta imp
applicazione di una tangente del 3% sui ricavi delle società appaltatrici. La tangente è chiamata in gergo “fiore”,
iventa una “tassa d'impatto ambientale” o “costo sicurezza” – scelta ritenuta più prudente, preferita ad un a
metodo classico, ossia quello di gonfiare i prezzi dei materiali che fa sorgere sospetti da parte dell'ANAS al momento
ontrolli - quando se ne parla nei contesti “sani” o direttamente con i soggetti estorti.
e società riescono a recuperare questo 3% attraverso un giro di sovrafatturazioni (cash flow) o di fatturazioni fasulle
perazioni inesistenti. La tangente è regolarmente pagata e di fatto l'impresa appaltatrice non subisce fuoriuscit
assa. Il calcolo dei corrispettivi veniva fissato per opere da realizzare a corpo e non a misura, cosicché l'importo
ersare era forfetario (es: costo per movimenti terra) e non analitico. Questo sistema permetteva di confonde
agamento della tangente all'interno degli importi complessivi fatturati per l'intervento.
meegono, poi, comportamenti vessatori sui subappaltatori: tra la fine del 2001 e gli inizi del 2002, una di queste soci
onclude un accordo come fornitrice di cemento per un’ATI siciliana che lavora per l’appaltatore, un accordo che
asconde una vera e propria imposizione: le imprese dell’ATI si trovano costrette ad accettare prezzi elevatissimi e in
ontraddizione con quanto pattuito in precedenza.
’ingiusto profitto che si procura assoggettando l’ATI alle proprie condizioni realizza di fatto una forma di estorsione,
esa possibile dal potere intimidatorio dell'imprenditore.