La tavola rotonda "PMI, credito e strumenti innovativi" organizzata da APMI Confimi impresa di Modena e Reggio Emilia e moderata da Rubens Ligabue, ha visto un confronto costruttivo tra le aziende locali e varie banche del territorio, affrontando temi delicati in merito alle ancor presenti difficoltà di erogazione verso le PMI.
2016 12 - valori bisogno di credito ci pensa il sardexMargherita Marin
Sono orgogliosa di informare di far parte del circuito Venetex. Anche i servizi di consulenza offerti da me e dalla mia struttura possono essere pagati in crediti Venetex
Recorded webinar: http://slidesha.re/1hT5ghk
Subscribe: http://www.ksmartin.com/subscribe
Karen’s Books: http://ksmartin.com/books
For most, problem solving and critical thinking are NOT naturally given talents. But they are skills that can be developed in anyone, with practice and adequate coaching. In this webinar, Karen shares her 12-step model for executing the PDSA (plan-do-study-adjust) cycle and give tips on how to best develop deep capabilities across the entire workforce.
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Le Camere dell’economia Da quarant’anni in rete, per lo sviluppo In copertina: Fioritura di Antonio Zago La ricerca e la pubblicazione del presente volume sono state curate da: Unioncamere Emilia-Romagna, con il coordinamento di Ugo Girardi ed il contributo di: Elisabetta Ortolan Gianna Padovani Barbara Zoffoli Interviste raccolte da Giuseppe Sangiorgi Si ringrazia inoltre, per la preziosa collaborazione, Flavio Andrighetti
Il nuovo numero di Fisac Varese Informa - 12 - Auguri, produttività ed altroFisac-Cgil Varese
In questo numero:
- Prima pagina - AUGURI
- pag. 2 - Produttività: scommettiamo che non aumenterà?
- pag. 4 - Produttività: l'intervento di Susanna Camusso
- pag. 6 - UBI Banca: la gatta frettolosa fece i gattini ciechi?
- pag. 8 - Tremila in piazza
- pag. 9 - In nome del popolo italiano
- pag. 10 - Abbecedario della crisi: BTP-BUND
- pag. 11 - Iscriviti alla FISAC
Il primo numero della rivista “IFIS Magazine”, il nuovo progetto editoriale di Banca IFIS con all'interno un anno di eventi ed esperienze all'insegna dell'innovazione.
Spazio Tecnico è una pubblicazione trimestrale di CDU – Consorzio Distributori Utensili – che affronta, con gli opportuni approfondimenti, i singoli comparti merceologici.
I confidi in Italia, Senato della Repubblica 6 aprile 2017Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Programma
APERTURA DEI LAVORI
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio di Torino
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza
Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale
Presentazione del rapporto 2017 sui Confidi italiani
Paola De Vincentiis, Dipartimento di Management Università di Torino
Roberta Artusio
Un set essenziale di “indicatori di qualità” per l’allocazione delle risorse pubbliche sui
confidi
Diego Bolognese, SCS Consulting
Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Tavola rotonda di discussione sul tema: Sistema Confidi, stato dell’arte e prospettive
Modera Claudio D’Auria, Università LUMSA
Interventi:
Pierpaolo Brunozzi, MedioCredito Centrale
Giuseppe Tripoli, Unioncamere
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Assoconfidi
Stefano Cocchieri, Unicredit
È online IFIS Magazine 2017, il nuovo numero del magazine di Banca IFIS, giunto quest’anno alla sua 4° edizione.
Il nuovo numero è dedicato a numerose tematiche legate al mondo della digitalizzazione e dell’innovazione, in tutti i campi: dal fintech alla digital manufacturing, passando per il social CRM e il recruiting. Tra le pagine di IFIS Magazine troverete dettagliati approfondimenti sui temi più attuali riguardanti il mondo digital e social, contributi di figure di spicco del mondo digital e social, della manifattura 4.0, del business del leasing, oltre a tutte le novità del Gruppo degli ultimi 12 mesi.
Sei pronto per scoprire tutte le novità? Sfoglia il Magazine e condividilo sui social con l’hahstag #IFISMagazine!
La pandemia di Covid -19 ha portato alla fusione di resilienza e cindinica. Un connubio indispensabile per fronteggiare la crescente complessità e vulnerabilità dell'odierna società.
Presentazione del convegno dedicato al family business e al passaggio generazionale, coordinato da Università Cattolica (Cerif), Confartigianato APA Gruppo Giovani Milano, Città di Meda, Provincia di Milano, Regione Lombardia DG Artigianato, Banca di Credito Cooperatovo di Barlassina, presso il cfp Terragni di Meda il 21 Novembre 2008
ABIEventi è la struttura dall'Associazione Bancaria Italiana la cui mission è realizzare, con il coinvolgimento dei principali interlocutori del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale nazionale e internazionale, grandi eventi e convegni di informazione e approfondimento che accrescano la conoscenza e il confronto interdisciplinare sui temi chiave del fare banca.
Indagine sulla bilateralità in Lombardia: un approfondimento nel settore dell...Ares 2.0 - aresduezero
Un rapporto di ricerca realizzato da ARES 2.0 (aresduezero) che fa una ricostruzione dello strumento della BILATERALITÀ' nel sistema delle relazioni industriali, con una focalizzazione sulle piccole imprese artigiane della regione LOMBARDIA
Passato un lustro, non molto sembra essere cambiato in termini di criticità del sistema bancario nazionale (MPS, Unicredit ecc.) ma a differenza del 2011, già tante “soluzioni” sono state utilizzate per cercare di sorreggere l'Italia e la stessa UE ma calciare il barattolo avanti non solo non ha portato ad una reale e definitiva soluzione bensì ha riportato tutti a ripercorrere un apparente e interminabile gioco dell’oca.
Una riedizione che sembra potenzialmente ripartire proprio da dove tutto iniziò, ovverosia dall’ultima copertina dell’Economist col titolo inequivocabile “the italian job”, cover che riporta alla memoria un’altra divenuta famosa perché antecedente la crisi dello spread 2011-12 e dal titolo “on the hedge” pubblicata il 14 luglio 2011.
Nel recente e primo rapporto sulla stabilità finanziaria del 2016 di Banca d’Italia è stato stimato che il complesso degli investimenti delle famiglie in strumenti (diversi dalle azioni) che potrebbero essere interessati da misure di bail-in in caso di risoluzione rappresenti oltre il 10 per cento delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Una fotografia che a ben osservare appare indubbiamente appropriata a quel ruolo mitologico che fu di Atlante e che ambiziosamente è stato attribuito al fondo-privatistico messo in piedi dal sistema finanziario italiano. Fondo che in ultima analisi, nel tentare di sorreggere il peso degli aumenti di capitale e la gestione degli NPL di banche problematiche, vuol evitare un meccanismo generalizzato di bail-in conseguente ad un eventuale panico su larga scala che potrebbe condurre a una crisi sistemica nazionale.
Le Camere dell’economia Da quarant’anni in rete, per lo sviluppo In copertina: Fioritura di Antonio Zago La ricerca e la pubblicazione del presente volume sono state curate da: Unioncamere Emilia-Romagna, con il coordinamento di Ugo Girardi ed il contributo di: Elisabetta Ortolan Gianna Padovani Barbara Zoffoli Interviste raccolte da Giuseppe Sangiorgi Si ringrazia inoltre, per la preziosa collaborazione, Flavio Andrighetti
Il nuovo numero di Fisac Varese Informa - 12 - Auguri, produttività ed altroFisac-Cgil Varese
In questo numero:
- Prima pagina - AUGURI
- pag. 2 - Produttività: scommettiamo che non aumenterà?
- pag. 4 - Produttività: l'intervento di Susanna Camusso
- pag. 6 - UBI Banca: la gatta frettolosa fece i gattini ciechi?
- pag. 8 - Tremila in piazza
- pag. 9 - In nome del popolo italiano
- pag. 10 - Abbecedario della crisi: BTP-BUND
- pag. 11 - Iscriviti alla FISAC
Il primo numero della rivista “IFIS Magazine”, il nuovo progetto editoriale di Banca IFIS con all'interno un anno di eventi ed esperienze all'insegna dell'innovazione.
Spazio Tecnico è una pubblicazione trimestrale di CDU – Consorzio Distributori Utensili – che affronta, con gli opportuni approfondimenti, i singoli comparti merceologici.
I confidi in Italia, Senato della Repubblica 6 aprile 2017Salvatore Vescina
I Confidi in Italia
Presentazione del rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente sui Confidi del Comitato Torino Finanza
Giovedì 6 aprile 2017
Programma
APERTURA DEI LAVORI
Guido Bolatto, Segretario Generale Camera di commercio di Torino
Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza
Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione Territoriale
Presentazione del rapporto 2017 sui Confidi italiani
Paola De Vincentiis, Dipartimento di Management Università di Torino
Roberta Artusio
Un set essenziale di “indicatori di qualità” per l’allocazione delle risorse pubbliche sui
confidi
Diego Bolognese, SCS Consulting
Credito alle micro e piccole imprese, confidi e politiche pubbliche
Salvatore Vescina, Agenzia per la Coesione Territoriale
Tavola rotonda di discussione sul tema: Sistema Confidi, stato dell’arte e prospettive
Modera Claudio D’Auria, Università LUMSA
Interventi:
Pierpaolo Brunozzi, MedioCredito Centrale
Giuseppe Tripoli, Unioncamere
Giovanni Da Pozzo, Vice Presidente Assoconfidi
Stefano Cocchieri, Unicredit
È online IFIS Magazine 2017, il nuovo numero del magazine di Banca IFIS, giunto quest’anno alla sua 4° edizione.
Il nuovo numero è dedicato a numerose tematiche legate al mondo della digitalizzazione e dell’innovazione, in tutti i campi: dal fintech alla digital manufacturing, passando per il social CRM e il recruiting. Tra le pagine di IFIS Magazine troverete dettagliati approfondimenti sui temi più attuali riguardanti il mondo digital e social, contributi di figure di spicco del mondo digital e social, della manifattura 4.0, del business del leasing, oltre a tutte le novità del Gruppo degli ultimi 12 mesi.
Sei pronto per scoprire tutte le novità? Sfoglia il Magazine e condividilo sui social con l’hahstag #IFISMagazine!
La pandemia di Covid -19 ha portato alla fusione di resilienza e cindinica. Un connubio indispensabile per fronteggiare la crescente complessità e vulnerabilità dell'odierna società.
Presentazione del convegno dedicato al family business e al passaggio generazionale, coordinato da Università Cattolica (Cerif), Confartigianato APA Gruppo Giovani Milano, Città di Meda, Provincia di Milano, Regione Lombardia DG Artigianato, Banca di Credito Cooperatovo di Barlassina, presso il cfp Terragni di Meda il 21 Novembre 2008
ABIEventi è la struttura dall'Associazione Bancaria Italiana la cui mission è realizzare, con il coinvolgimento dei principali interlocutori del mondo istituzionale, accademico e imprenditoriale nazionale e internazionale, grandi eventi e convegni di informazione e approfondimento che accrescano la conoscenza e il confronto interdisciplinare sui temi chiave del fare banca.
Indagine sulla bilateralità in Lombardia: un approfondimento nel settore dell...Ares 2.0 - aresduezero
Un rapporto di ricerca realizzato da ARES 2.0 (aresduezero) che fa una ricostruzione dello strumento della BILATERALITÀ' nel sistema delle relazioni industriali, con una focalizzazione sulle piccole imprese artigiane della regione LOMBARDIA
Passato un lustro, non molto sembra essere cambiato in termini di criticità del sistema bancario nazionale (MPS, Unicredit ecc.) ma a differenza del 2011, già tante “soluzioni” sono state utilizzate per cercare di sorreggere l'Italia e la stessa UE ma calciare il barattolo avanti non solo non ha portato ad una reale e definitiva soluzione bensì ha riportato tutti a ripercorrere un apparente e interminabile gioco dell’oca.
Una riedizione che sembra potenzialmente ripartire proprio da dove tutto iniziò, ovverosia dall’ultima copertina dell’Economist col titolo inequivocabile “the italian job”, cover che riporta alla memoria un’altra divenuta famosa perché antecedente la crisi dello spread 2011-12 e dal titolo “on the hedge” pubblicata il 14 luglio 2011.
Nel recente e primo rapporto sulla stabilità finanziaria del 2016 di Banca d’Italia è stato stimato che il complesso degli investimenti delle famiglie in strumenti (diversi dalle azioni) che potrebbero essere interessati da misure di bail-in in caso di risoluzione rappresenti oltre il 10 per cento delle attività finanziarie delle famiglie italiane.
Una fotografia che a ben osservare appare indubbiamente appropriata a quel ruolo mitologico che fu di Atlante e che ambiziosamente è stato attribuito al fondo-privatistico messo in piedi dal sistema finanziario italiano. Fondo che in ultima analisi, nel tentare di sorreggere il peso degli aumenti di capitale e la gestione degli NPL di banche problematiche, vuol evitare un meccanismo generalizzato di bail-in conseguente ad un eventuale panico su larga scala che potrebbe condurre a una crisi sistemica nazionale.
Atlante nascerà a maggio grazie all’apporto di capitali privati forniti soprattutto da Unicredit e Intesa Sanpaolo, con una partecipazione stimata in un miliardo a testa, seguito da altri enti quali Fondazioni, Cassa Depositi e Prestiti, altre banche in quota minore e dai principali gruppi assicurativi, oltre ad eventuali ed ulteriori soggetti privati.
Dietro al grande “swing” dello S&P500 una pletora di “gamblers” della finanza ma se non si è incalliti e preparati scommettitori può essere utile rammentare che in un mercato speculativo, i partecipanti prevalenti non sono investitori di lungo termine bensì speculatori il cui unico obiettivo non è assicurarsi un buon rendimento costante sul proprio capitale ma semplicemente fare profitti da un'ascesa o da un declino dei prezzi e tali risultati avvengo sulla pelle di altri sprovveduti o inconsapevoli partecipanti al gioco.
Dall’estate 2012 con il “whatever it takes” di Draghi e con l’annuncio inatteso di un terzo nuovo ciclo di QE americano, successivamente allungato con il cosiddetto tapering e sostenuto al suo termine da nuovi cicli di monetizzazione della banca del Giappone e dall’arrivo del famigerato “bazooka” della BCE ad inizio 2015, si è comprato tempo per impostare le nuove tendenze a cui i principali banchieri centrali sembrano ora orientati ed intenzionati a far percorrere a molteplici governi, ossia NIRP (Negative Interest Policy Rate), bail-in e forse un prossimo “cashless”, ossia riduzione-eliminazione del contante.
BCE rassicura, FED tergiversa e BOJ all’attacco pur di arginare le uscite dai mercati e sedare gli operatori ma quanto sta accadendo seppur ricordi gli effetti “boom” degli annunci che hanno puntellato sui top i mercati alla fine del QE americano nell’ottobre 2014 e per buona parte del 2015 ora appaiono più come una rete di protezione per rallentare la caduta nella speranza di poter governarne al meglio e nel modo meno traumatico lo “sboom” derivante dalla fine più o meno graduale delle politiche espansive.
Dopo il salvataggio delle ormai famigerate quattro banche italiane (Banca Marche, CR Ferrara, CR Chieti, Popolare Etruria) sembra essere scattata una psicosi collettiva tra i comuni risparmiatori. Una paura che viene ovviamente alimentata da un circolo vizioso e crescente di informazioni che amplificano la sensazione di insicurezza. Paure che se da un lato possono alzare il livello di allerta del singolo e quindi contribuire ad una migliore vigilanza e controllo delle personali posizioni detenute presso i diversi istituti italiani, dall’altro potrebbero arrecare ancor più danni se il latente terrore diventasse panico collettivo.
A distanza ormai di due settimane è possibile fare un primo conto dei danni derivanti dal salvataggio di Banca Marche, Popolare dell'Etruria, CariFerrara e CariChieti e ciò nonostante lo sbandierato successo fin da subito attribuito al non coinvolgimento dello Stato e quindi dei contribuenti. Dal punto di vista del correntista/risparmiatore quanto accaduto è certamente un monito su quanto può ancora accadere ai propri risparmi a partire dal 2016 ma con l’aggravio che in caso di ulteriori dissesti saranno incluse anche le obbligazioni “senior” e potenzialmente i depositi superiori a 100.000 euro.
L’attentato di Parigi riportare alla memoria quelli di Madrid e di New York ma a differenza di allora è inserito in un più complesso scenario di medio termine. Dal punto di vista economico la Francia e l’eurozona non sono in una fase di ripresa economica post recessione, come nel 2004/05, bensì in un contesto di rallentamento globale a cui potrebbe seguire un’analoga campagna di “guerra al terrore” ed i cui effetti potrebbero non essere così positivi per i mercati come nel post 11 settembre 2001.
L’indice americano S&P500 dopo un mese di violento rimbalzo torna a rivedere un leggero segno positivo rispetto al dato di inizio anno, riportando così in verde il listino. Un prodigioso recupero, dopo la débâcle di agosto/settembre che non mancherà di frastornare molti risparmiatori, non fosse altro per l’elevata volatilità emersa ed in grado di far rivivere montagne russe a cui non si era più abituati da almeno un paio di anni ma ciò non dovrebbe distogliere dal quadro economico reale e di rallentamento globale a cui devono in ultima analisi rispondere le quotazioni.
Prosegue la decisa contrapposizione tra rialzisti e ribassisti, non fosse altro perché dal lato “bullish” l’attuale situazione è letta come una conferma di forza di un mercato confidente nelle politiche monetarie delle banche centrali mentre dal lato “bearish” è vista come la prova di un primo deterioramento della fiducia riposta nei banchieri centrali a seguito del reale peggioramento del quadro macro economico.
Tutto ciò ha finora portato gli operatori finanziari ad incorporare la reazione dei banchieri nei premi di rischio, ovvero ad inglobare nei prezzi (come nella recente reazione) il fatto che ci sarà un’azione di sostegno da parte delle banche centrali, scollegando così sempre più l’intervento degli stessi banchieri dai fondamentali. Si è perciò creato tra mercati e banche centrali il più classico dilemma del prigioniero, la cui diretta conseguenza operativa è l’attuale ed estremo approccio “RORO”, ovvero di contestuale “risk on / risk off” …
Da fine settembre a venerdì scorso si è assistito ad un ulteriore tentativo di rimbalzo da parte della locomotiva azionaria globale, ovvero lo S&P500 e con esso dell’intero mercato azionario mondiale. L’indice americano dopo aver quasi ritestato i minimi di fine agosto nelle ultime sedute di settembre ha reagito alla situazione di ipervenduto come allora, ossia con un impetuoso rimbalzo di ben 7 sedute positive su 8. Un risultato che questa volta appare però essere molto più gradito a tanti operatori in quanto si è potuto recuperare un livello “psicologico” importante proprio sul finale di settimana, ovvero la cosiddetta media mobile a 50 giorni.
La Volkswagen è di fatto l’emblema della produttività tedesca e del grande successo dell’export made in Germany ed insieme all’intero settore automobilistico ed al suo indotto rappresenta il principale fattore trainante dell’economia del paese. Un aspetto per di più consacrato anche dal recente sorpasso di Toyota nella classifica mondiale di vendite d’auto. Lo scandalo è già da più parti stato commentato ed analizzato dal punto di vista della frode nonché denominato “diesel gate” negli USA ma quello che meno emerge sono le possibili implicazioni che un aggravamento o un allargamento ad altre case automobilistiche potrebbe arrecare all’intero del comparto automotive. Oltre alle possibili difficoltà di questo settore vi sono POI già altri importanti comparti industriali in seria problematicità quali i petroliferi a partire da Petrobras ed i minerari con il colosso Glencore…
Come ormai noto la banca centrale americana ha lasciato invariati i tassi nell’attuale forchetta dello 0-0,25%, ovvero il valore a cui sono ormai fissati dal 2008. Una scelta che replica pedissequamente la strategia adottata dall’allora Ben Bernanke nel meeting di settembre 2013, non fosse altro per le molteplici similitudini che caratterizzavano il contesto geo-politico-economico di allora e di oggi…
Il parallelo dell’attesa di Godot in ambito finanziario appare essere scontato nella settimana in cui il mondo intero o quantomeno quello degli operatori finanziari e dei più comuni risparmiatori-investitori è ormai da tempo in attesa di sapere se ‘Godot’ (inteso come il cambio di politica monetaria) si manifesterà o continuerà a farsi attendere dopo oltre 6 anni di assenza...
Non è stato un buon rientro dalle ferie per molti risparmiatori, a maggior ragione se si considera che proprio da inizio anno erano decisamente aumentati i flussi di denaro verso attività d’investimento a maggior rischio, in primis le azioni ma anche in strumenti (fondi, polizze, gestoni ecc.) in cui la quota dedicata ad asset rischiosi è stata in costante aumento. Per molti piccoli investitori non sarà perciò difficile constatare come le scelte fatte o suggerite negli ultimi mesi siano risultate a dir poco deludenti.
I mercati festeggiano il materializzarsi del rimbalzo … o quello che i trader spesso amano definire il famigerato “dead cat bounce”, ovvero il “rimbalzo del gatto morto” (non me ne vogliano gli animalisti).
Un violento rimbalzo che ha evitato una caduta libera del mercato USA (vera locomotiva di tutti i listini azionari) e che si è manifestato solo grazie al più classico concetto pavloviano del riflesso condizionato.
Un riflesso che, come noto sugli animali, rappresenta una reazione prodotta da un elemento esterno, a cui l’animale si è abituato ed a cui associa un preciso stimolo che lo induce ad un determinato comportamento.
E per gli operatori finanziari l’elemento esterno di stimolo è ormai da qualche tempo rappresentato dalle sole dichiarazioni “puntuali” che i membri del board della FED rilasciano guarda caso proprio nei momenti di panico e cedimento del mercato azionario USA.
Il quadro di fondo rimane immutato ma le parole di W. Dudley, governatore della Federal Reserve di New York sortiscono l’effetto desiderato e placano le vendite ma …
In questo fine agosto 2015, caratterizzato da difficili giornate sui mercati finanziari, è ricorrente perciò la domanda se siamo o meno giunti al termine del ciclo rialzista e se c'è un rischio di una crisi finanziaria 2.0
Le molteplici crisi denotano la frattura ormai critica e pericolosa tra Occidente e BRICS e l'instabilità valutaria unita a materie prime in caduta libera riaccendono una volatilità estrema sui mercati finanziari. E' rischio di 'redde rationem'.
La scelta di un referendum sull'accettazione o meno di tale piano e dunque di tali politiche, rappresenterà nel suo esito finale un pivot potenzialmente storico per la Grecia e per la geopolitica globale
1. ECONOMIA
*58332%3(5 *58332%3(5
E-mail economia@primapagina.mo.it VENERDÌ 12 DICEMBRE 2014
IL CONVEGNO L’incontro ieri pomeriggio alla sede di Apmi Confimi, organizzatore della serie di eventi
Quando banca e impresa dialogano insieme
Aziende e mondo del credito a confronto nella settimana della Pmi
INCONTRI Un momento del convegno di ieri (foto Foschi)
ECCELLENZE NOSTRANE
Aceto balsamico e Chianti
insieme per il Made in Italy
SINDACATI Festa ieri con i rappresentanti regionali e provinciali
Trent’anni di Cisl nell’archivio di carta:
taglio del nastro a palazzo Europa
INSIEME Presente anche il sindaco Muzzarelli
IL COMMENTO Così William Ballotta, segretario provinciale
«Ecco il nostro contributo»
«Verso la responsabilizzazione della comunità»
«Lo scopo del nostro progetto è sottolineare il contributo fornito dalla Cisl
all’evoluzione del sindacato a Modena attraverso la contrattazione locale». Il
segretario provinciale della Cisl William Ballotta spiega così il riordino e la
digitalizzazione dell’archivio storico della Cisl di Modena, che ha messo on line
trent’anni di vita sindacale (dal 1950 al 1980). «Questo materiale è a di-sposizione
non solo dei nostri dirigenti, operatori e iscritti, ma di studiosi, storici
e dell’intera società modenese – dichiara Ballotta –. Da oggi chi vuole conoscere
la storia della Cisl può consultare documenti e materiali originali. Si tratta di una
nuova fonte, aperta alla consultazione e al confronto. Questo è il nostro piccolo
contributo alla creazione di un archivio diffuso sul territorio per responsabilizzare
la comunità alla conservazione delle testimonianze di ogni tipo».
Il superamento di famose
crisi aziendali, dalle Fon-derie
alla Maserati; l’i s t i t u-zione
del servizio di medicina
preventiva per migliorare le
condizioni di lavoro nelle fab-briche;
la creazione delle coo-perative
forestali per combat-tere
la disoccupazione in
montagna; la contrattazione
territoriale. Sono molti i capi-toli
della storia recente di Mo-dena
contenuti nell’a rch iv i o
storico della Cisl, che ha rior-dinato
e pubblicato su Inter-net
un’enorme mole di mate-riale
che racconta trent’anni
(dal 1950 al 1980) di vita del
sindacato di Palazzo Europa.
Quello della Cisl di Modena è
uno dei primi archivi sinda-cali
italiani consultabili on li-ne;
il materiale è scaricabile
gratuitamente con un motore
di ricerca che fa dell’a rch iv i o
storico della Cisl di Modena
un modello per altri archivi
sindacali esistenti in Italia.
Ieri è stato inaugurato l’ar -
chivio “car taceo”; sono inter-venuti
il sindaco di Modena
Gian Carlo Muzzarelli, il
segretario regionale della Ci-sl
Giorgio Graziani, quello
provinciale William Ballot-ta,
gli ex segretari provincia-li
Cisl Giancarlo Bernini e
Antonio Guerzoni, che han-no
riordinato e digitalizzato
il materiale. L’archivio è com-posto
da cinque sezioni: ma-nifesti,
fotografie, documen-ti,
testimonianze, quaderni. I
manifesti sono 1.204, per la
prima volta riprodotti e scari-cabili.
La digitalizzazione
rende accessibile una fonte in
parte dimenticata e difficil-mente
consultabile. L’a rch i-vio
fotografico è composto da
circa 1.300 foto che riguarda-no
350 avvenimenti. La digi-talizzazione
crea una mag-giore
integrazione delle foto
con le restanti parti dell’a r-chivio.
L’archivio dei docu-menti
consiste di 221 record.
Ogni record corrisponde a un
faldone o a una cartella. Per o-gni
record è previsto almeno
un allegato che mostra il con-tenuto
di un documento del
fascicolo o del faldone. At-tualmente
gli allegati sono
circa 600 (relazioni congres-suali,
contratti, corrispon-denza
con associazioni im-prenditoriali,
aziende, istitu-zioni).
Le testimonianze sono
costituite dalle interviste ai
protagonisti dell’epoca nella
contrattazione integrativa a-z
i e n d a l e.
Due marchi forti che
si incontrano e in-traprendono
un viaggio
insieme per scoprire e
promuovere le eccellenze
del made in Italy. Due pro-dotti
apparentemente di-versi
ma che condividono
la medesima origine, due
produzioni cer-tificate
e trac-ciabili
a garan-zia
del consu-ma
t o r e , d u e
brand che oggi
si uniscono per
fare realmente
squadra su pro-getti
per far co-no
s c e r e i r i-spettivi
prodot-ti:
Aceto balsamico di Mo-dena
Igp e Vino Chianti
classico Docg insieme per
promuovere la qualità e
la tradizione che si espri-me
in ogni goccia del co-siddetto
“oro nero” e in o-gni
sorso del famoso vino
del Gallo Nero. Il progetto
di collaborazione che li
vede protagonisti con i ri-spettivi
Consorzi, è stato
presentato questa matti-na
a Firenze al mercato di
San Lorenzo nell'Enoteca
del Chianti Classico, in
occasione del pranzo
Dop Christmas, la tavola
delle eccellenze, seguito
dalla presentazione in an-teprima
del piatto che sa-rà
servito nei giorni suc-cessivi
all'Enoteca.
«I l mercato globale
chiede realtà imprendito-rial
i più strut turate,
mentre le esigenze di un
mercato fluttuante spin-gono
verso organizzazio-ni
più leggere e malleabi-li
capaci di adattarsi a si-tuazioni
variegate - affer-ma
Federico Desimoni,
direttore del consorzio
tutela Aceto balsamico di
Modena Igp -. In questo
contesto fare sistema
non vuol dire solo poten-ziare
e ingigant ire le
strutture, ma affrontare
le sfide del mercato con
intelligenza e creatività,
con uno sguardo più at-tento
alle esigenze comu-ni
».
È possibile migliorare il
rapporto tra imprese e
banche? In un’economia glo-balizzata,
quali sono i criteri
di valutazione applicati? Que-sti
gli spunti che ieri pomerig-gio
hanno guidato la tavola ro-tonda
dal titolo “Pmi, credito e
strumenti innovativi”, tenuto-si
nella sede di Apmi Confimi
Impresa Modena, nell’ambito
della settima edizione della
“Settimana della piccola e me-dia
impresa”. Presenti, oltre al
presidente alcuni importanti
rappresentanti del mondo
bancario quali Luca Lorenzi,
presidente Abi Emilia-Roma-gna
e Guglielmo Belardi, re-sponsabile
promozione Me-diocredito
centrale insieme a
Cristiano Bernassati, presi-dente
GTechnology Fondazio-ne
Organismo di ricerca e a
Giacomo Ferraresi Tesoriere
e Responsabile dell’Area fi-nanza
dell’associazione. Allla
tavola rotonda hanno inoltre
partecipato Gabriele Caridi,
direttore commerciale della
Banca Interprovinciale, Tar-cisio
Fornaciari, responsabile
territoriale Emilia Centro B-per,
Giuseppe Zanardi, Area
manager di Unicredit Banca e
Alessandro Zorzi, responsabi-le
credito di Area di Mps.A fa-re
gli onori di casa il presiden-te
Gorzanelli, che ha rimarca-to
l’obiettivo di «collaborare
con le banche, dando spazio a
quegli strumenti che possono
rendere più trasparente il rap-porto
con le imprese. A tale
proposito - ha sottolineato - è
importante dare spazio alle
start-up e come associazione
stiamo facendo un lavoro spe-cifico
in questo senso, offren-do
alle neo imprese un anno in-tero
di servizi associativi to-talmente
gratuiti». È poi toc-cato
a Ferraresi, esporre l’ana -
lisi svolta da Confimi nelle
provincie di Modena e Reggio,
che ha coinvolto 207 aziende
che rappresentano complessi-vamente
più di un milione di
fatturato e quasi 3.700 dipen-denti.
Luca Lorenzi, presidente A-bi,
ha auspicato che la nuova
liquidità concessa proprio in
queste ore dalla Bce alle ban-che
europee «venga immessa
nel l’economia reale, e distri-buita
quindi a imprese e fami-glie.
La vera crisi - ha aggiunto
Lorenzi - è quella dei consumi
e di conseguenza del mondo
industriale». Costituisce un
problema, a giudizio presso-ché
unanime dei rappresen-tanti
del mondo del credito, se-lezionare
i clienti giusti da fi-nanziare.
In particolare, dai
dati presentati da Abi, la pro-vincia
modenese registra dif-ficoltà
maggiori rispetto ad al-tre
aree, con i prestiti alle im-prese
calati del 3% e quelli alle
famiglie del 2,1%, mentre le
sofferenze sono arrivate al
12%. Guglielmo Belardi del
Microcredito centrale: «Le
banche sono imprese commer-ciali
come le altre imprese: de-vono
selezionare i soggetti con
cui lavorare; il Fondo di Ga-ranzia
è un ulteriore strumen-to
a disposizione. A Modena
c’è largo uso di questa soluzio-ne,
basti pensare che da gen-naio
a novembre le banche
hanno fatto quasi 1.300 richie-ste
di copertura, il 50% in più
rispetto al 2013, segno che la
volontà di finanziare le impre-se
c’è».
Ma cosa devo chiedere gli
imprenditori per ottenere cre-dito?
Il primo a rispondere è
Giuseppe Zanardi, area mana-ger
di Unicredit Modena:
«Quando dialoghiamo con le
piccole aziende dobbiamo co-noscere
il loro bilancio e i loro
comportamenti». Alessandro
Zorzi, responsabile credito di
Area di Monte Paschi di Siena,
ha sottolineato l’impor tanza
dell’inter nazionalizzazione:
«Le aziende che oggi si presen-tano
più solidi e affidabili sono
quelle che si sono lanciate sui
mercati esteri già anni fa in
maniera strutturata». Ha chie-sto
un salto di qualità nel rap-porto
banche-imprese Tarci-sio
Fornaciari, responsabile
della Direzione territoriale E-milia
Centro Bper: «Dobbiamo
tenere presente che i criteri
con cui la Bce valuta gli istituti
sono stringenti, e per ogni im-presa
che finanziamo ci viene
chiesto se abbiamo a disposi-zione
la documentazione rela-tiva
alle prospettive degli inve-stimenti
che andiamo a soste-nere;
operiamo in un mondo e-stremamente
diverso rispetto
al passato, nel quale i criteri di
valutazione sono molto meno
soggettivi». Uno stimolo parti-colare
è venuto da Gabriele
Caridi della Banca Interpro-vinciale,
il quale ha citato il
crowdfunding: «Si tratta di u-na
raccolta di risorse dalla
gente comune, ormai diffusis-simo
all'estero. Tutti, banche e
imprese, dobbiamo trovare
strade nuove. Sul nostro terri-torio
abbiamo aziende con
grosse potenzialità e dobbia-mo
ripartire da ciò che siamo,
dal nostro estro e la nostra
c re at iv i t à » .
Altra questione sottolineata
è quella della patrimonializza-zione:
a molte aziende manca
il patrimonio e non la liquidi-tà;
tutti i rappresentanti del
mondo creditizio sono stati u-nanimi
nel sottolineare il pun-to.
È stato poi sottolineato, sul-la
base di un dato esposto da
Ferraresi e rilevato nell’inda -
gine Confimi, il dato di un
buon 60% di imprese intervi-state
che afferma di ignorare il
proprio rating. Anche in que-sto
caso la valutazione concor-de
è stata sulla necessità di la-vorare
sulle imprese affinché
conoscano e “manuteng ano”
il proprio rating.