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Ministero degli Affari Esteri
Dossier
Farnesina
La Farnesina per
l’internazionalizzazione
del Sistema Italia
EDIZIONI
Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 MILANO
Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909
e-mail voices@italplanet.it - www.italplanet.it
2° Edizione del Supplemento N.35 di èItalia
Direzione e redazione:
Consigliere d’Ambasciata Grammenos Mastrojeni
Realizzazione, redazione e immagini Agenzia ANSA:
Alessandra Spitz
Arabella Marconi
Progetto Grafico:
VOICES S.r.l.
Editor:
Mauro Aprile
Si ringraziano per la collaborazione:
Consigliere di Legazione Mauro Battocchi
Segretario di Legazione Giovanni Donato
Segretario di Legazione Marco Landolfi
Dottoressa Paola Chiappetta
Dottoressa Marialuisa Pappalardo
per la Indesit Company
Gaetano Casalaina, Public Affairs Director
I “Dossier Farnesina” sono realizzati periodicamente dal Servizio Stampa e Informazione del
Ministero degli Affari Esteri e pubblicati anche on-line sui siti www.esteri.gov.it e www.italplanet.it
La Farnesina per l’internazionalizzazione
del Sistema Italia
VOICeS
SOMMARIO
INTRODUZIONE PAG. 2
UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
DELL’ECONOMIA ITALIANA
Intervista al Sottosegretario di Stato l’Onorevole Giuseppe Drago PAG. 5
LA DIPLOMAZIA ECONOMICA A SUPPORTO
DELLE IMPRESE ITALIANE PAG. 8
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA
ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO
Intervista al Direttore Generale
per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale,
il Ministro Plenipotenziario Giandomenico Magliano PAG. 9
LA CONVENZIONE MAE-MAP-ICE PAG. 14
I NUOVI SERVIZI DI INFORMAZIONE ALLE IMPRESE
Analisi di mercato: i Rapporti-Paese PAG. 16
Gare e commesse internazionali: ExTender PAG. 16
Sviluppi di ExTender: ampliamento e analisi settoriali PAG. 17
DESTINAZIONE ITALIA
La promozione del turismo verso l’Italia PAG. 18
La promozione degli investimenti italiani all’estero
e di quelli stranieri in Italia PAG. 18
I CASI DI ECCELLENZA PAG. 20
UN SUCCESSO DEL SISTEMA ITALIA ALL’ESTERO:
IL CASO INDESIT COMPANY
Intervista a Gaetano Casalaina, Public Affairs Director
della Indesit Company PAG. 21
GLI SPORTELLI “PILOTA” DI TEL AVIV E DI TIRANA PAG. 24
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
1
Proiettarsi in nuovi mercati, difendere le posizioni già acquisite in
quelli maturi, accrescere la competitività delle imprese: queste sono
le sfide che l’internazionalizzazione dell’economia oggi pone al
“Sistema Italia”.
“Anche in territori difficili (…) si può fare impresa italiana con suc-
cesso, a patto che ci sia il coraggio dell’imprenditore, la disponibilità
a rischiare e a investire, ma anche il contributo delle istituzioni che
aiutano a creare un clima favorevole sul territorio”. Come l’esperien-
za di Indesit Company insegna, fare “Sistema”, nel duplice senso di
creare una sinergia tra i diversi soggetti che operano a sostegno del-
l’internazionalizzazione e di instaurare una proficua partnership
azienda/istituzioni, può essere una strategia vincente.
Alla logica del “Sistema” è improntata la legge n. 56 del 31 marzo
2005 che ha tracciato le linee di riforma del sistema a sostegno del-
l’internazionalizzazione delle imprese. “La legge 56 - sottolinea l’On.
Drago, Sottosegretario agli Esteri con delega all’internazionalizzazio-
ne - ha voluto razionalizzare l’azione dello Stato a sostegno delle
nostre imprese, creando all’estero un’unica struttura di riferimento: lo
Sportello Unico”. Dal maggiore coordinamento tra le istituzioni ne
deriva una più proficua partnership istituzioni/impresa: l’impresa
trova in un’unica sede tutta l’assistenza per inserirsi nei mercati este-
ri e, allo stesso tempo, vede forniti servizi sempre più rispondenti alle
sue esigenze di internazionalizzazione.
Di tale processo di riorganizzazione del “Sistema Italia”, la
Farnesina, anticipando i tempi, si è resa protagonista: già da alcuni
anni, alla tradizionale attività di raccordo con le Amministrazioni eco-
nomiche estere, la rete degli uffici economico-commerciali delle
Ambasciate e dei Consolati affianca un crescente volume di servizi
alla business community, sostenendola nel processo di internazio-
nalizzazione.
Ambasciate e Consolati, disponendo del più alto livello di interlocu-
zione presso le autorità locali, svolgono un ruolo insostituibile di advo-
cacy delle necessità delle imprese presso le pubbliche amministra-
zioni straniere, sostenendole nelle gare d’appalto e nei contenziosi
relativi all’accesso al mercato e alla protezione degli investimenti. In
collaborazione con gli Uffici dell’ICE e le Camere di Commercio italia-
ne all’Estero, la Rete diplomatico-consolare realizza, anche presso le
Residenze degli Ambasciatori - eventi di promozione quali azioni di
marketing del prodotto italiano, incontri di match-making tra imprese,
e manifestazioni con taglio scientifico-tecnologico o in sinergia con
eventi culturali. La capillarità della Rete assicura la raccolta e la
segnalazione di opportunità per le imprese italiane nel mercato glo-
Introduzione
LA FARNESINA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA ITALIA
2
bale. ExTender è il nuovo sistema operativo attraverso il quale tale
attività si realizza, veicolando, direttamente alle imprese, informazio-
ni su gare d’appalto, anticipazioni su progetti di commesse e lavori
pubblici, nonché analisi sull’accesso ai settori potenzialmente più
interessanti e che offrono maggiori prospettive di insediamento per le
nostre imprese. Le rappresentanze diplomatico-consolari, quindi, agi-
scono come catalizzatori nell’aggregazione delle business commu-
nities italiane all’estero, favorendo così la creazione di associazioni
e network delle comunità di affari italo-estere e si rendono “portavo-
ce” nei Paesi di accreditamento sugli sviluppi economici, culturali e
sociali dell’Italia, al fine di rafforzare l’immagine del nostro Paese.
All’ampliamento dei servizi forniti dalla Rete diplomatico-consola-
re, a livello istituzionale, è corrisposto il coordinamento sempre più
stretto tra le Ambasciate e i Consolati e gli altri enti che operano all’e-
stero: Uffici ICE, Camere di Commercio Italiane all’estero, Uffici
ENIT.
La Convenzione Operativa MAE-MAP-ICE, precorrendo la legge
56 sull’internazionalizzazione, ha dato il via agli “Sportelli Pilota”,
modelli di integrazione logistica e funzionale tra le Rete diplomatica e
gli Uffici ICE.
Uno dei prodotti della nuova sinergia MAE-MAP-ICE è l’elabora-
zione congiunta di Rapporti-Paese dove, per ciascun mercato, viene
delineato un quadro sintetico della situazione macro-economica,
delle opportunità, degli ostacoli agli scambi, nonché dei progetti di
iniziative promozionali tra i diversi attori del “Sistema Italia”.
Il Protocollo d’Intesa MAE-MAP-ENIT, poi, ha inaugurato la col-
laborazione nel settore della promozione turistica, altro settore stra-
tegico per il nostro Paese. Inoltre, la Farnesina si vede attivamente
impegnata, in collaborazione con Borsa Italiana SpA e con Sviluppo
Italia, in iniziative per incentivare gli investimenti esteri nel nostro
Paese.
Alla sfida dell’internazionalizzazione si affianca una nuova oppor-
tunità per il “Sistema Italia”: promuovere la “Destinazione Italia”, non
solo come meta turistica ma anche business location ideale per gli
investimenti esteri, perché “l’Italia - sottolinea il Min. Plen.
Giandomenico Magliano - è tanto più forte quanto più si consolida
all’estero e, di conseguenza, attrae investimenti”.
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
3
UNA NUOVA LEGGE PER
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
DELL’ECONOMIA ITALIANA
Intervista al Sottosegretario di Stato l’Onorevole Giuseppe Drago
Il Governo ha avviato una grande riforma a sostegno dell’in-
ternazionalizzazione delle imprese.
Quali sono gli aspetti più importanti della Legge 56 e quali
risultati contate di raggiungere?
L’obiettivo principale è quello di sostenere all’estero le imprese,
soprattutto le piccole e le medie, che rappresentano il volano dell’eco-
nomia italiana, ma sono anche le più vulnerabili. La piccola dimensione
non consente loro di accedere facilmente ai processi di ricerca, di inno-
vazione e di formazione continua. In altre parole, vivono il problema
della competitività con maggiore acutezza rispetto alle grandi imprese.
L’internazionalizzazione delle imprese è legata inscindibilmente alla
competitività, che dipende dal mercato globale e soprattutto dalla quali-
tà dei prodotti. La riduzione dei costi di produzione non può infatti esse-
re garantita a discapito della qualità delle merci; ciò è una condizione
necessaria ma non sufficiente per essere competitivi.
Le imprese italiane hanno infatti bisogno sui mercati esteri di assi-
stenza, tutoraggio e promozione finalizzata; questi servizi sono stati
garantiti finora da una serie di soggetti pubblici e privati che spesso
hanno agito in modo scoordinato. La legge di riforma (n. 56 del 31
marzo 2005) ha voluto appunto mettere ordine e razionalizzare l’azione
dello Stato a sostegno delle nostre imprese, creando all’estero un’unica
struttura di riferimento. Si tratta del cosiddetto Sportello Unico, che
stiamo già realizzando in diversi Paesi, e che permette agli imprendito-
ri italiani di trovare in un’unica sede tutto l’appoggio e l’assistenza di cui
hanno bisogno per inserirsi sui mercati esteri.
Siamo convinti che solo così il Sistema-Paese potrà imporsi meglio
nel mondo, operativamente vuol dire fare in modo di trasformare i “con-
tatti” delle nostre imprese in “contratti” con le altre. La rete diplomatico-
consolare, l’ICE, le Camere di Commercio Italiane all’Estero, l’ENIT tro-
veranno in questa sede un coordinamento organico e funzionale.
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
5
Lo Sportello Unico,
i mercati esteri,
le politiche da
attuare e le strategie
da adottare.
Il Sottosegretario
agli Esteri illustra
gli aspetti peculiari
della grande riforma
che il Governo ha
avviato a sostegno
dell’internazionaliz-
zazione delle
imprese italiane.
Manca ancora il regolamento attuativo della Legge 56. Quali
sono i tempi per la sua emanazione? E quali sono i suoi elementi
caratterizzanti?
I tempi di emanazione del regolamento attuativo saranno molto
brevi: con il Viceministro delle Attività Produttive, Adolfo Urso, abbiamo
già definito i punti più importanti.
Per quanto riguarda i suoi contenuti, va detto che ogni riforma
determina dei cambiamenti profondi che, in genere, la Pubblica
Amministrazione è inizialmente restia ad accettare. La nomina del
responsabile dello Sportello Unico rappresenta uno dei punti più con-
troversi: da una parte bisogna salvaguardare le professionalità esi-
stenti, dall’altra non si può prescindere da un vertice unico che non può
non essere che l’Ambasciatore. È prevista, inoltre, la possibilità di uti-
lizzare esperti esterni alla Pubblica Amministrazione, allargando le pro-
fessionalità esistenti per garantire meglio l’efficienza dello sportello.
La promozione è un aspetto importante di una strategia di
internazionalizzazione. Lei ha la delega ai rapporti tra Stato e
Regioni: non esiste il rischio che le singole Regioni italiane
attuino politiche di promozione autonomamente senza realizza-
re sinergie tra di loro e con il Governo?
Questo rischio esiste. È necessario che le Regioni, pur mantenen-
do la loro autonomia, si coordinino con il Governo realizzando una
“cabina di regia” unica per le loro iniziative a favore delle imprese.
Parliamo di mercati. Quali sono, a suo avviso, le politiche da
attuare verso le diverse aree di sbocco dei prodotti italiani?
Ci sono mercati maturi, come quello americano, dove una promo-
zione seria, coniugata alla qualità del prodotto, garantisce nicchie
commerciali per le nostre imprese, soprattutto nel settore tecnologi-
co e agro-alimentare. C’è poi il mercato del “Mediterraneo”, che nel
2010 diventerà una grande area di libero scambio e che non può
essere guardato solo da un punto di vista commerciale, ma come ter-
ritorio che necessita di processi di integrazione complessiva, non
solo economica ma anche culturale. In quest’area è necessario
generare progetti di co-sviluppo: si tratta cioè di creare le condizioni
per le nostre piccole e medie imprese di realizzare attività in quei
Paesi che permettano, da un lato alle imprese italiane di abbassare i
costi di produzione e, dall’altro, di trasferire il know how alle imprese
locali affinché possano imparare a camminare con le loro gambe. In
sostanza, è la stessa logica con cui all’ONU stiamo rivedendo le poli-
tiche attuate nei confronti dei Paesi in via di Sviluppo. Da questo
punto di vista, a mio avviso, occorre rivedere anche le logiche delle
iniziative di cooperazione internazionale affinché siano coerenti con
questo principio.
UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA
6
L’importante
è mantenere alto
il livello della qualità
del Made in Italy
e supportare
le nostre merci
con una promozione
ed un sostegno
coordinato
La legge di riforma
ha voluto razionalizzare
l’azione dello Stato
a sostegno
delle nostre imprese,
creando all’estero
un’unica struttura
di riferimento:
lo Sportello Unico
BILANCIOSULFUTURO.RIFLESSIONIPERREAGIRE
Nei mercati più ricchi e in quelli di forte crescita economica,
come la Cina e l’India, quali sono le strategie da adottare?
Le strategie cambiano da Paese a Paese perché in ogni area vi
sono potenzialità e segmenti di mercato diversi. I nuovi Sportelli Unici
dovranno servire proprio ad individuare quali sono i prodotti appetibi-
li ed in quali mercati. L’importante è mantenere alto il livello della qua-
lità del Made in Italy e supportare le nostre merci con una promo-
zione ed un sostegno coordinato.
E per quanto riguarda il turismo che rappresenta una fetta
importante dell’economia italiana?
Il nostro turismo è destinato a perdere quote di mercato se rima-
ne legato solo all’offerta di sole e di mare. Su questo terreno altri
Paesi riescono ad essere più competitivi. Oggi dobbiamo puntare ad
una riqualificazione dell’offerta cercando di incrementare il turismo
culturale. Dobbiamo cioè donare al mondo le nostre “pietre” che par-
lano di storia, cultura e tradizioni millenarie.
La cultura non è solo rappresentata dalle nostre opere d’arte, ma
anche dalle nostre aziende, soprattutto quelle artigiane. E a chi viene
in Italia dobbiamo far conoscere come nascono i nostri prodotti di
eccellenza nell’agro-alimentare, nell’artigianato, nel tessile-abbiglia-
mento, nella moda e nel design. Sarà così più facile che li acquistino,
una volta tornati in patria.
Anche per questi obiettivi nascono gli Sportelli Unici, previsti dalla
Legge 56, che hanno il compito di supportare all’estero questa nuova
strategia.
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
7
Dai Paesi UE, alle economie emergenti
dell’Europa Centrale ed Orientale ed in gene-
rale alle aree geo-economiche esterne
all’Unione Europea, le imprese italiane sono
ormai sempre più presenti sui mercati interna-
zionali. E sempre più privilegiano forme appro-
fondite di internazionalizzazione, quali l’inve-
stimento o la joint venture, rispetto alla mera
esportazione. Il sistema italiano è costituito
soprattutto da piccole e medie imprese che
hanno necessità di essere accompagnate nel
momento in cui si affacciano sui mercati dei
Paesi esteri.
E se in alcuni Paesi ciò non è necessario,
in altri invece è essenziale. Ecco, dunque,
divenire il sostegno all’internazionalizzazione
delle imprese una delle priorità della politica
estera italiana dell’ultimo triennio. E su questo
fronte, l’impegno del Ministero degli Affari
Esteri è stato quello di potenziare la vocazio-
ne della diplomazia italiana alla tutela e alla
promozione degli interessi economici italiani
nel mondo, con l’obiettivo di assistere e pro-
muovere il sistema produttivo italiano nel pro-
cesso di penetrazione e radicamento sui mer-
cati esteri, nella graduale transizione dal Made
in Italy al Made by Italy.
LA DIPLOMAZIA
ECONOMICA A SUPPORTO
DELLE IMPRESE ITALIANE
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA
“DIPLOMAZIA ECONOMICA
ITALIANA”:UN PRIMO BILANCIO
Intervista al Direttore Generale per la Cooperazione Economica
e Finanziaria Multilaterale, il Ministro Plenipotenziario Giandomenico Magliano
Dall’avvio del processo di riorganizzazione della “diplomazia
economica italiana” con la firma della Convenzione MAE-MAP-ICE,
alla Legge sulla creazione degli Sportelli Unici, e la firma del
Protocollo d’Intesa MAE-MAP-ENIT sulla promozione del turismo
verso l’Italia, quali sono stati i risultati in termini di promozione com-
merciale del Sistema Italia sui mercati esteri, attrazione degli inve-
stimenti esteri verso il nostro Paese, o ancora di turismo? In altre
parole a che punto è l’internazionalizzazione del Sistema Italia?
Questi strumenti hanno consentito di avviare in maniera concreta e
operativa una collaborazione che fornisce un valore aggiunto agli ope-
ratori economici italiani in termini di informazioni, di programmi e di mis-
sioni, mettendo insieme elementi che prima erano separati.
In sostanza con la Convenzione MAE-MAP-ICE abbiamo anticipato
la legge sulla internazionalizzazione delle imprese, ovviamente a risor-
se costanti. Così abbiamo potuto subito creare un lavoro di squadra tra
le sezioni economico-commerciali delle Ambasciate e gli Uffici ICE for-
nendo un punto logistico e funzionale unitario alle aziende italiane. Con
l’altra Convenzione, quella MAE-MAP-ENIT, abbiamo definito le analisi-
Paese per meglio identificare il turista potenziale e meglio definire le
proposte promozionali a maggior impatto di mercato. Queste proposte
sono state messe a disposizione non solo dell’ENIT, ma soprattutto di
tutte le Regioni e degli Enti locali, perché anch’essi operano sul piano
promozionale turistico e, grazie alla Convenzione, trovano l’opportunità
di agganciare il brand regionale ad un brand nazionale che ovviamente
ha la sua priorità di comunicazione.
A che punto è lo stato di attuazione di questo processo “sinergi-
co” che avete avviato? E quali i principali risultati raggiunti finora?
Senza risorse finanziare aggiuntive abbiamo realizzato sino ad oggi
integrazioni logistico-funzionali in 42 Città ed altre saranno rese possi-
Dalla firma della
Convenzione
MAE-MAP-ICE
all’approvazione
della Legge 56,
il Direttore della
DGCE spiega
il complesso
processo di
riorganizzazione
della “diplomazia
economica italiana”.
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
9
bili con le risorse addizionali intervenute nel frattempo con la Legge
56/2005 sull’internazionalizzazione.
Con il Ministero delle Attività Produttive e con l’ICE stiamo verifican-
do le situazioni logistiche per favorire l’avvio formale degli Sportelli Italia.
Da quando è iniziato questo processo “sinergico” quale è
stata la risposta delle aziende?
Abbiamo verificato il grado di soddisfazione degli Sportelli pilota
che è già piuttosto elevato. Le aziende verranno invogliate ad avva-
lersi di più delle strutture pubbliche all’estero grazie proprio agli
Sportelli Italia. Naturalmente l’attività di assistenza e di promozione
rafforzata consentirà mirate strategie di mercato e investimenti a
beneficio delle aziende italiane.
Gli effetti saranno senz’altro tangibili e poi misurabili nel medio e
lungo periodo. Le aziende, soprattutto quelle piccole che non hanno
fonti alternative di supporto e anche quelle di media dimensione, ad
alto potenziale di crescita, devono essere messe in grado di compa-
rare le opportunità fra i vari Paesi e selezionare i canali di promozio-
ne migliori. La novità è che lo Sportello Italia consentirà di passare da
un sostegno non più limitato al prodotto, bensì finalizzato “a monte”
dell’azienda. Per rilanciare l’economia italiana occorre guardare al
posizionamento e alla crescita dimensionale delle aziende: il prodot-
to è un mezzo ma non è il fine.
Aggiungo che una maggiore efficienza della fornitura di servizi
reali, consente anche sinergie con i soggetti che erogano i servizi
finanziari.
Quindi la cabina di regia a Roma fra MAE e MAP e gli Sportelli
Italia all’estero funzionano anche da catalizzatore per SACE e Simest
e gli istituti bancari italiani. Non c’è strategia di mercato sostenibile
per un’azienda se non c’è contestualmente una strategia finanziaria
di sviluppo dell’azienda stessa.
Grazie a questo processo di ristrutturazione della
“Diplomazia economica” quanto è aumentata la presenza delle
imprese italiane sui mercati internazionali? E tra questi, quali
sono quelli che hanno registrato una maggiore crescita della
presenza italiana?
La presenza delle imprese italiane sta certamente aumentando,
innanzitutto nell’area Est-europea. Tuttavia, le imprese italiane per
crescere devono allungare il loro raggio d’azione. Naturalmente i
mercati emergenti offrono una maggiore percentuale di crescita. Per
questo c’è una particolare enfasi di rafforzamento della diplomazia
economica in Paesi quali Russia, Cina, India, Turchia, Brasile. Senza
dimenticare le possibilità di espansione nei mercati maturi che cre-
scono ancora, quali quelli nord-americani.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO
10
Le aziende
verranno invogliate
ad avvalersi
di più delle
strutture pubbliche
all’estero proprio
grazie agli
Sportelli Italia
L’Italia è tanto
più forte quanto
più si consolida
all’estero e,
di conseguenza,
attrae investimenti
UUnn ssoosstteeggnnoo aallll’’iinntteerrnnaazziioonnaalliizzzzaazziioonnee ddeellllee iimmpprreessee èè ooffffeerrttoo ddaallll’’IICCEE --
IIssttiittuuttoo nnaazziioonnaallee ppeerr iill CCoommmmeerrcciioo EEsstteerroo -- ll’’eennttee ppuubbbblliiccoo cchhee hhaa iill ccoommppiittoo
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ccoonn ll’’eesstteerroo ee ddaallllaa SSAACCEE SS..pp..AA.. -- SSeerrvviizzii AAssssiiccuurraattiivvii ddeell CCoommmmeerrcciioo EEsstteerroo --
llaa ssoocciieettàà iittaalliiaannaa cchhee aassssuummee iinn aassssiiccuurraazziioonnee ee//oo iinn rriiaassssiiccuurraazziioonnee ii rriisscchhii
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nneeggllii iinnvveessttiimmeennttii aallll’’eesstteerroo.. TTrraa llee ssoocciieettàà cchhee ssvvoollggoonnoo llaa lloorroo aattttiivviittàà,, aa
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zziiaarriiaa ddii ssvviilluuppppoo ee pprroommoozziioonnee ddeellllee iimmpprreessee iittaalliiaannee aallll’’eesstteerroo.. IIll ssuuoo ssccooppoo
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iinntteessaa èè qquueellllaa ddii ddiiffffoonnddeerree ssuull tteerrrriittoorriioo iittaalliiaannoo llee iinnffoorrmmaazziioonnii ddii nnaattuurraa
eeccoonnoommiiccaa ee ccoommmmeerrcciiaallee pprroovveenniieennttii ddaallllaa nnoossttrraa rreettee ddiipplloommaattiiccaa..
AA qquueessttoo pprrooppoossiittoo,, ccoonn ll’’aavvvviioo ddeell pprrooggeettttoo ““EExxTTeennddeerr””,, oorrmmaaii ppiieennaa--
mmeennttee ooppeerraattiivvoo,, vveennggoonnoo vveeiiccoollaattee ccaappiillllaarrmmeennttee ssuull tteerrrriittoorriioo iittaalliiaannoo -- ppeerr
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((DDiirreezziioonnee ggeenneerraallee PPrroommoozziioonnee SSccaammbbii)),, ll’’IICCEE ee llaa CCRRUUII ((CCoonnffeerreennzzaa ddeeii
RReettttoorrii ddeellllee UUnniivveerrssiittàà IIttaalliiaannee)) cchhee ssii pprrooppoonnee iill dduupplliiccee oobbiieettttiivvoo ddii iinnttee--
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zziioonnaalliizzzzaazziioonnee ee ddii pprroommuuoovveerree aallll’’eesstteerroo ll’’ooffffeerrttaa ffoorrmmaattiivvaa ddeell ssiisstteemmaa uunnii--
vveerrssiittaarriioo iittaalliiaannoo..
NONSOLOMAETutti i soggetti
che aiutano
le imprese ad
“internazionalizzarsi”
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
11
SPORTELLI ITALIA12
La diplomazia economica lavora non solo per l’internaziona-
lizzazione delle imprese ma anche per attrarre investimenti este-
ri in Italia. Come sta lavorando il MAE su questo fronte?
Innanzitutto vi è consapevolezza che vi deve essere parallelismo
nella crescita degli investimenti italiani all’estero con la crescita degli
investimenti in Italia. L’Italia è tanto più forte quanto più si consolida
all’estero e, di conseguenza, attrae investimenti. La politica di attra-
zione richiede offerta di informazione, affinamento della comunicazio-
ne e selezione delle opportunità nel territorio italiano. Si tratta di iden-
tificare i talenti in Italia ed abbinarli a selezionati investitori in una
dozzina di Paesi. A questo scopo la Rete diplomatico-consolare sta
lavorando e la sua attività verrà rafforzata con gli Sportelli Italia. Si
tratta di attrarre non solo più volumi di investimento, ma anche più
qualità. E ciò in particolare per quanto riguarda il terziario avanzato e
i settori delle nuove tecnologie. L’Italia come piattaforma tra l’Europa,
il Mediterraneo e i Balcani è dal punto di vista geo-economico una
piazza che può essere valorizzata. In tal senso la Farnesina ha sti-
molato la SACE a sviluppare nuovi prodotti finanziari a sostegno degli
investimenti italiani all’estero e sta aiutando Sviluppo Italia nel mette-
re a fuoco le proprie strategie di supporto al marketing territoriale.
E per quanto riguarda il turismo che rappresenta una risorsa
importante dell’economia italiana?
Il potenziale del turismo in Italia è ovviamente enorme. Alla base
vengono richiesti un buon rapporto qualità-prezzo, collegamenti e tra-
sporti in Italia e dall’estero di alta efficienza. Il turista deve essere
considerato non solo un moltiplicatore di reddito per l’Italia, ma anche
un consumatore di ritorno del Made in Italy quando rientra nel proprio
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO
SSaarraannnnoo nneeii cciinnqquuee ccoonnttiinneennttii ee ffoorrnniirraannnnoo oorriieennttaammeennttoo,, aassssiisstteennzzaa ee
ccoonnssuulleennzzaa aallllee iimmpprreessee iittaalliiaannee cchhee vvoorrrraannnnoo eessppaannddeerrssii aallll’’eesstteerroo..
SSoonnoo ii nnuuoovvii ssttrruummeennttii ooppeerraattiivvii nnaattii ddaallllaa LLeeggggee 5566 ddeell 3311//0033//22000055.. IInn ttaallee
mmeeccccaanniissmmoo ssaarraannnnoo iimmppeeggnnaattii oollttrree aallllee RRaapppprreesseennttaannzzee ddiipplloommaattiicchhee ee
ccoonnssoollaarrii aallll’’eesstteerroo,, aanncchhee ggllii eennttii ppuubbbblliiccii cchhee ssii ooccccuuppaannoo ddii pprroommoozziioonnee
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zziioonnaalliizzzzaazziioonnee,, qquuaallii bbaanncchhee,, ccoonnssoorrzzii ddii ggaarraannzziiaa ffiiddii ee rraapppprreesseennttaannzzee ddeeii
ssiisstteemmii ffiieerriissttiiccii.. II pprriimmii ssppoorrtteellllii ssaarraannnnoo iissttiittuuiittii nneeii PPaaeessii ddii mmaaggggiioorree iinnttee--
rreessssee eeccoonnoommiiccoo,, ccoommmmeerrcciiaallee ee iimmpprreennddiittoorriiaallee ppeerr ll’’IIttaalliiaa ee iinn qquueeii PPaaeessii iinn
ccuuii nnoonn eessiissttoonnoo aaddeegguuaattee ssttrruuttttuurree ppuubbbblliicchhee iinn ggrraaddoo ddii aassssiiccuurraarree aattttiivviittàà
ddii ssoosstteeggnnoo ee pprroommoozziioonnee ccoommmmeerrcciiaallee aallllee iimmpprreessee iittaalliiaannee..
Paese. Grazie alla Convenzione MAE-MAP-ENIT sono state propo-
ste iniziative che coniugano l’interesse verso l’Italia con l’interesse
verso il prodotto italiano e verso l’ambiente. Le azioni proposte con-
sentono anche di rendere maggiormente produttive le risorse desti-
nate alla promozione turistica dalle Regioni e dai vari soggetti prepo-
sti alla promozione esistenti in Italia. Le analisi tendenziali
macroeconomiche segnalano una forte e costante espansione dei
flussi turistici nella prossima decade. Sarà quindi necessario far
emergere il prodotto Italia sotto il profilo turistico in maniera più frui-
bile sul piano della comunicazione, dell’accesso ai servizi e poi del-
l’erogazione dei servizi stessi. Anche qui si tratta di un lavoro di squa-
dra tra istituzioni pubbliche, locali e soggetti privati.
A quali settori economici guarda maggiormente l’internazio-
nalizzazione?
Non solo al settore manifatturiero classico, ma anche a quello del-
l’alta tecnologia che è presente in Italia con punte di eccellenza e che
sta trovando spazio di crescita sui mercati mondiali con il sostegno
della Farnesina e della sua rete diplomatica. Stiamo lavorando in
circa 50 Paesi nel mondo, quindi non ci limitiamo a quelli dell’area
Ocse, ma guardiamo anche a tutti i Paesi emergenti.
Un successo della sua Direzione Generale di cui va partico-
larmente fiero?
Sicuramente ExTender. È un sistema operativo informatico che
mette assieme la Rete diplomatico-consolare, con la Rete delle Camere
di Commercio italiane all’Estero e le Camere di Commercio in Italia, il cui
successo ha fatto oggi aderire, oltre all’ICE, anche Confindustria.
ExTender consente di avere in tempo reale informazioni sulle gare ban-
dite e le anticipazioni di gara da tutto il mondo. Ne citerò anche un
secondo: la componente internazionale, attraverso la Farnesina, quale
dimensione sistemica in tutti i soggetti economici che operano in Italia.
L’azione sistemica è un processo che è stato concretizzato tra
Farnesina e Ministero delle Attività Produttive, ICE, ENIT, Sviluppo
Italia, SACE, Simest, Camere di Commercio italiane all’Estero,
Confindustria ed altre associazioni di categoria, ABI, banche primarie ed
aziende che ha permesso di mettere in atto un meccanismo di coope-
razione permanente nella politica di internazionalizzazione.
E per il futuro… qualche progetto in cantiere?
Stiamo studiando progetti con altre Amministrazioni ed il settore
privato, ridisegnando strumenti operativi esistenti e cercando nuovi
strumenti guardando al medio e lungo periodo. I risultati si potranno
quantificare a regime, l’importante è imboccare strade giuste: mi
riferisco alla logistica, ai servizi finanziari che ho già citato, al soste-
gno “personalizzato” dei distretti nella loro evoluzione.
L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA
13
Un importante passo avanti per l’internazionalizzazione del
Sistema Italia è stato realizzato con la firma della Convenzione ope-
rativa tra il Ministero degli Esteri, il Ministero delle Attività Produttive
e l’Istituto per il Commercio Estero il 24 marzo 2004.
Le principali finalità di questo strumento sono la razionalizzazio-
ne della rete delle unità operative degli Uffici ICE all’estero in raccor-
do con la Rete diplomatico-consolare e la realizzazione di ambiti logi-
stici ed organizzativi comuni fra sedi ICE e MAE con l’obiettivo di
“fare sistema” tra le istituzioni italiane e sostenere l’internazionalizza-
zione delle imprese italiane, ponendo, tra l’altro, le basi per la crea-
zione di Sportelli Unici per le imprese nei Paesi stranieri.
Uno strumento strategico per l’internazionalizzazione del Sistema
Italia, dunque, volto al potenziamento dell’azione diplomatica e al raf-
forzamento della presenza delle imprese italiane nel mondo al fine di
rendere l’Italia sempre più competitiva.
La convenzione MAE-MAP-ICE ha consentito di realizzare un
avanzato grado di integrazione all’estero tra Ambasciate, Consolati
ed Uffici ICE sia dal punto di vista funzionale (“come si lavora insie-
me”) che da quello logistico (“dove si lavora insieme”).
L’integrazione funzionale tra Ambasciate, Consolati ed Uffici ICE
si concretizza in forme di collaborazione volte ad evitare le duplica-
zioni e a valorizzare le diverse professionalità.
Gli Uffici ICE diventano delle “Sezioni per la promozione degli
scambi” delle Ambasciate o dei Consolati e dipendono dai Capi
Missione (dipendenza funzionale, come stabilito dall’art. 2, comma
2 della Convenzione). I Ministri degli Esteri e delle Attività Produttive
hanno diramato, il 6 agosto 2004, alla rete diplomatico-consolare ed
alla rete ICE un “Documento di orientamento operativo”, che deli-
nea come collaborare concretamente nei settori della promozione,
dell’assistenza, dell’informazione, dell’aggregazione delle comunità
d’affari e della promozione degli investimenti esteri in Italia.
LA CONVENZIONE
MAE-MAP-ICE
14

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Dossier Farnesina internazionalizzazione

  • 1. Ministero degli Affari Esteri Dossier Farnesina La Farnesina per l’internazionalizzazione del Sistema Italia
  • 2. EDIZIONI Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 MILANO Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 e-mail voices@italplanet.it - www.italplanet.it 2° Edizione del Supplemento N.35 di èItalia Direzione e redazione: Consigliere d’Ambasciata Grammenos Mastrojeni Realizzazione, redazione e immagini Agenzia ANSA: Alessandra Spitz Arabella Marconi Progetto Grafico: VOICES S.r.l. Editor: Mauro Aprile Si ringraziano per la collaborazione: Consigliere di Legazione Mauro Battocchi Segretario di Legazione Giovanni Donato Segretario di Legazione Marco Landolfi Dottoressa Paola Chiappetta Dottoressa Marialuisa Pappalardo per la Indesit Company Gaetano Casalaina, Public Affairs Director I “Dossier Farnesina” sono realizzati periodicamente dal Servizio Stampa e Informazione del Ministero degli Affari Esteri e pubblicati anche on-line sui siti www.esteri.gov.it e www.italplanet.it La Farnesina per l’internazionalizzazione del Sistema Italia VOICeS
  • 3. SOMMARIO INTRODUZIONE PAG. 2 UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA Intervista al Sottosegretario di Stato l’Onorevole Giuseppe Drago PAG. 5 LA DIPLOMAZIA ECONOMICA A SUPPORTO DELLE IMPRESE ITALIANE PAG. 8 LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO Intervista al Direttore Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale, il Ministro Plenipotenziario Giandomenico Magliano PAG. 9 LA CONVENZIONE MAE-MAP-ICE PAG. 14 I NUOVI SERVIZI DI INFORMAZIONE ALLE IMPRESE Analisi di mercato: i Rapporti-Paese PAG. 16 Gare e commesse internazionali: ExTender PAG. 16 Sviluppi di ExTender: ampliamento e analisi settoriali PAG. 17 DESTINAZIONE ITALIA La promozione del turismo verso l’Italia PAG. 18 La promozione degli investimenti italiani all’estero e di quelli stranieri in Italia PAG. 18 I CASI DI ECCELLENZA PAG. 20 UN SUCCESSO DEL SISTEMA ITALIA ALL’ESTERO: IL CASO INDESIT COMPANY Intervista a Gaetano Casalaina, Public Affairs Director della Indesit Company PAG. 21 GLI SPORTELLI “PILOTA” DI TEL AVIV E DI TIRANA PAG. 24 L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA 1
  • 4. Proiettarsi in nuovi mercati, difendere le posizioni già acquisite in quelli maturi, accrescere la competitività delle imprese: queste sono le sfide che l’internazionalizzazione dell’economia oggi pone al “Sistema Italia”. “Anche in territori difficili (…) si può fare impresa italiana con suc- cesso, a patto che ci sia il coraggio dell’imprenditore, la disponibilità a rischiare e a investire, ma anche il contributo delle istituzioni che aiutano a creare un clima favorevole sul territorio”. Come l’esperien- za di Indesit Company insegna, fare “Sistema”, nel duplice senso di creare una sinergia tra i diversi soggetti che operano a sostegno del- l’internazionalizzazione e di instaurare una proficua partnership azienda/istituzioni, può essere una strategia vincente. Alla logica del “Sistema” è improntata la legge n. 56 del 31 marzo 2005 che ha tracciato le linee di riforma del sistema a sostegno del- l’internazionalizzazione delle imprese. “La legge 56 - sottolinea l’On. Drago, Sottosegretario agli Esteri con delega all’internazionalizzazio- ne - ha voluto razionalizzare l’azione dello Stato a sostegno delle nostre imprese, creando all’estero un’unica struttura di riferimento: lo Sportello Unico”. Dal maggiore coordinamento tra le istituzioni ne deriva una più proficua partnership istituzioni/impresa: l’impresa trova in un’unica sede tutta l’assistenza per inserirsi nei mercati este- ri e, allo stesso tempo, vede forniti servizi sempre più rispondenti alle sue esigenze di internazionalizzazione. Di tale processo di riorganizzazione del “Sistema Italia”, la Farnesina, anticipando i tempi, si è resa protagonista: già da alcuni anni, alla tradizionale attività di raccordo con le Amministrazioni eco- nomiche estere, la rete degli uffici economico-commerciali delle Ambasciate e dei Consolati affianca un crescente volume di servizi alla business community, sostenendola nel processo di internazio- nalizzazione. Ambasciate e Consolati, disponendo del più alto livello di interlocu- zione presso le autorità locali, svolgono un ruolo insostituibile di advo- cacy delle necessità delle imprese presso le pubbliche amministra- zioni straniere, sostenendole nelle gare d’appalto e nei contenziosi relativi all’accesso al mercato e alla protezione degli investimenti. In collaborazione con gli Uffici dell’ICE e le Camere di Commercio italia- ne all’Estero, la Rete diplomatico-consolare realizza, anche presso le Residenze degli Ambasciatori - eventi di promozione quali azioni di marketing del prodotto italiano, incontri di match-making tra imprese, e manifestazioni con taglio scientifico-tecnologico o in sinergia con eventi culturali. La capillarità della Rete assicura la raccolta e la segnalazione di opportunità per le imprese italiane nel mercato glo- Introduzione LA FARNESINA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA ITALIA 2
  • 5. bale. ExTender è il nuovo sistema operativo attraverso il quale tale attività si realizza, veicolando, direttamente alle imprese, informazio- ni su gare d’appalto, anticipazioni su progetti di commesse e lavori pubblici, nonché analisi sull’accesso ai settori potenzialmente più interessanti e che offrono maggiori prospettive di insediamento per le nostre imprese. Le rappresentanze diplomatico-consolari, quindi, agi- scono come catalizzatori nell’aggregazione delle business commu- nities italiane all’estero, favorendo così la creazione di associazioni e network delle comunità di affari italo-estere e si rendono “portavo- ce” nei Paesi di accreditamento sugli sviluppi economici, culturali e sociali dell’Italia, al fine di rafforzare l’immagine del nostro Paese. All’ampliamento dei servizi forniti dalla Rete diplomatico-consola- re, a livello istituzionale, è corrisposto il coordinamento sempre più stretto tra le Ambasciate e i Consolati e gli altri enti che operano all’e- stero: Uffici ICE, Camere di Commercio Italiane all’estero, Uffici ENIT. La Convenzione Operativa MAE-MAP-ICE, precorrendo la legge 56 sull’internazionalizzazione, ha dato il via agli “Sportelli Pilota”, modelli di integrazione logistica e funzionale tra le Rete diplomatica e gli Uffici ICE. Uno dei prodotti della nuova sinergia MAE-MAP-ICE è l’elabora- zione congiunta di Rapporti-Paese dove, per ciascun mercato, viene delineato un quadro sintetico della situazione macro-economica, delle opportunità, degli ostacoli agli scambi, nonché dei progetti di iniziative promozionali tra i diversi attori del “Sistema Italia”. Il Protocollo d’Intesa MAE-MAP-ENIT, poi, ha inaugurato la col- laborazione nel settore della promozione turistica, altro settore stra- tegico per il nostro Paese. Inoltre, la Farnesina si vede attivamente impegnata, in collaborazione con Borsa Italiana SpA e con Sviluppo Italia, in iniziative per incentivare gli investimenti esteri nel nostro Paese. Alla sfida dell’internazionalizzazione si affianca una nuova oppor- tunità per il “Sistema Italia”: promuovere la “Destinazione Italia”, non solo come meta turistica ma anche business location ideale per gli investimenti esteri, perché “l’Italia - sottolinea il Min. Plen. Giandomenico Magliano - è tanto più forte quanto più si consolida all’estero e, di conseguenza, attrae investimenti”. L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA 3
  • 6.
  • 7. UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA Intervista al Sottosegretario di Stato l’Onorevole Giuseppe Drago Il Governo ha avviato una grande riforma a sostegno dell’in- ternazionalizzazione delle imprese. Quali sono gli aspetti più importanti della Legge 56 e quali risultati contate di raggiungere? L’obiettivo principale è quello di sostenere all’estero le imprese, soprattutto le piccole e le medie, che rappresentano il volano dell’eco- nomia italiana, ma sono anche le più vulnerabili. La piccola dimensione non consente loro di accedere facilmente ai processi di ricerca, di inno- vazione e di formazione continua. In altre parole, vivono il problema della competitività con maggiore acutezza rispetto alle grandi imprese. L’internazionalizzazione delle imprese è legata inscindibilmente alla competitività, che dipende dal mercato globale e soprattutto dalla quali- tà dei prodotti. La riduzione dei costi di produzione non può infatti esse- re garantita a discapito della qualità delle merci; ciò è una condizione necessaria ma non sufficiente per essere competitivi. Le imprese italiane hanno infatti bisogno sui mercati esteri di assi- stenza, tutoraggio e promozione finalizzata; questi servizi sono stati garantiti finora da una serie di soggetti pubblici e privati che spesso hanno agito in modo scoordinato. La legge di riforma (n. 56 del 31 marzo 2005) ha voluto appunto mettere ordine e razionalizzare l’azione dello Stato a sostegno delle nostre imprese, creando all’estero un’unica struttura di riferimento. Si tratta del cosiddetto Sportello Unico, che stiamo già realizzando in diversi Paesi, e che permette agli imprendito- ri italiani di trovare in un’unica sede tutto l’appoggio e l’assistenza di cui hanno bisogno per inserirsi sui mercati esteri. Siamo convinti che solo così il Sistema-Paese potrà imporsi meglio nel mondo, operativamente vuol dire fare in modo di trasformare i “con- tatti” delle nostre imprese in “contratti” con le altre. La rete diplomatico- consolare, l’ICE, le Camere di Commercio Italiane all’Estero, l’ENIT tro- veranno in questa sede un coordinamento organico e funzionale. L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA 5 Lo Sportello Unico, i mercati esteri, le politiche da attuare e le strategie da adottare. Il Sottosegretario agli Esteri illustra gli aspetti peculiari della grande riforma che il Governo ha avviato a sostegno dell’internazionaliz- zazione delle imprese italiane.
  • 8. Manca ancora il regolamento attuativo della Legge 56. Quali sono i tempi per la sua emanazione? E quali sono i suoi elementi caratterizzanti? I tempi di emanazione del regolamento attuativo saranno molto brevi: con il Viceministro delle Attività Produttive, Adolfo Urso, abbiamo già definito i punti più importanti. Per quanto riguarda i suoi contenuti, va detto che ogni riforma determina dei cambiamenti profondi che, in genere, la Pubblica Amministrazione è inizialmente restia ad accettare. La nomina del responsabile dello Sportello Unico rappresenta uno dei punti più con- troversi: da una parte bisogna salvaguardare le professionalità esi- stenti, dall’altra non si può prescindere da un vertice unico che non può non essere che l’Ambasciatore. È prevista, inoltre, la possibilità di uti- lizzare esperti esterni alla Pubblica Amministrazione, allargando le pro- fessionalità esistenti per garantire meglio l’efficienza dello sportello. La promozione è un aspetto importante di una strategia di internazionalizzazione. Lei ha la delega ai rapporti tra Stato e Regioni: non esiste il rischio che le singole Regioni italiane attuino politiche di promozione autonomamente senza realizza- re sinergie tra di loro e con il Governo? Questo rischio esiste. È necessario che le Regioni, pur mantenen- do la loro autonomia, si coordinino con il Governo realizzando una “cabina di regia” unica per le loro iniziative a favore delle imprese. Parliamo di mercati. Quali sono, a suo avviso, le politiche da attuare verso le diverse aree di sbocco dei prodotti italiani? Ci sono mercati maturi, come quello americano, dove una promo- zione seria, coniugata alla qualità del prodotto, garantisce nicchie commerciali per le nostre imprese, soprattutto nel settore tecnologi- co e agro-alimentare. C’è poi il mercato del “Mediterraneo”, che nel 2010 diventerà una grande area di libero scambio e che non può essere guardato solo da un punto di vista commerciale, ma come ter- ritorio che necessita di processi di integrazione complessiva, non solo economica ma anche culturale. In quest’area è necessario generare progetti di co-sviluppo: si tratta cioè di creare le condizioni per le nostre piccole e medie imprese di realizzare attività in quei Paesi che permettano, da un lato alle imprese italiane di abbassare i costi di produzione e, dall’altro, di trasferire il know how alle imprese locali affinché possano imparare a camminare con le loro gambe. In sostanza, è la stessa logica con cui all’ONU stiamo rivedendo le poli- tiche attuate nei confronti dei Paesi in via di Sviluppo. Da questo punto di vista, a mio avviso, occorre rivedere anche le logiche delle iniziative di cooperazione internazionale affinché siano coerenti con questo principio. UNA NUOVA LEGGE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA ITALIANA 6 L’importante è mantenere alto il livello della qualità del Made in Italy e supportare le nostre merci con una promozione ed un sostegno coordinato La legge di riforma ha voluto razionalizzare l’azione dello Stato a sostegno delle nostre imprese, creando all’estero un’unica struttura di riferimento: lo Sportello Unico
  • 9. BILANCIOSULFUTURO.RIFLESSIONIPERREAGIRE Nei mercati più ricchi e in quelli di forte crescita economica, come la Cina e l’India, quali sono le strategie da adottare? Le strategie cambiano da Paese a Paese perché in ogni area vi sono potenzialità e segmenti di mercato diversi. I nuovi Sportelli Unici dovranno servire proprio ad individuare quali sono i prodotti appetibi- li ed in quali mercati. L’importante è mantenere alto il livello della qua- lità del Made in Italy e supportare le nostre merci con una promo- zione ed un sostegno coordinato. E per quanto riguarda il turismo che rappresenta una fetta importante dell’economia italiana? Il nostro turismo è destinato a perdere quote di mercato se rima- ne legato solo all’offerta di sole e di mare. Su questo terreno altri Paesi riescono ad essere più competitivi. Oggi dobbiamo puntare ad una riqualificazione dell’offerta cercando di incrementare il turismo culturale. Dobbiamo cioè donare al mondo le nostre “pietre” che par- lano di storia, cultura e tradizioni millenarie. La cultura non è solo rappresentata dalle nostre opere d’arte, ma anche dalle nostre aziende, soprattutto quelle artigiane. E a chi viene in Italia dobbiamo far conoscere come nascono i nostri prodotti di eccellenza nell’agro-alimentare, nell’artigianato, nel tessile-abbiglia- mento, nella moda e nel design. Sarà così più facile che li acquistino, una volta tornati in patria. Anche per questi obiettivi nascono gli Sportelli Unici, previsti dalla Legge 56, che hanno il compito di supportare all’estero questa nuova strategia. L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA 7
  • 10. Dai Paesi UE, alle economie emergenti dell’Europa Centrale ed Orientale ed in gene- rale alle aree geo-economiche esterne all’Unione Europea, le imprese italiane sono ormai sempre più presenti sui mercati interna- zionali. E sempre più privilegiano forme appro- fondite di internazionalizzazione, quali l’inve- stimento o la joint venture, rispetto alla mera esportazione. Il sistema italiano è costituito soprattutto da piccole e medie imprese che hanno necessità di essere accompagnate nel momento in cui si affacciano sui mercati dei Paesi esteri. E se in alcuni Paesi ciò non è necessario, in altri invece è essenziale. Ecco, dunque, divenire il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese una delle priorità della politica estera italiana dell’ultimo triennio. E su questo fronte, l’impegno del Ministero degli Affari Esteri è stato quello di potenziare la vocazio- ne della diplomazia italiana alla tutela e alla promozione degli interessi economici italiani nel mondo, con l’obiettivo di assistere e pro- muovere il sistema produttivo italiano nel pro- cesso di penetrazione e radicamento sui mer- cati esteri, nella graduale transizione dal Made in Italy al Made by Italy. LA DIPLOMAZIA ECONOMICA A SUPPORTO DELLE IMPRESE ITALIANE
  • 11. LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”:UN PRIMO BILANCIO Intervista al Direttore Generale per la Cooperazione Economica e Finanziaria Multilaterale, il Ministro Plenipotenziario Giandomenico Magliano Dall’avvio del processo di riorganizzazione della “diplomazia economica italiana” con la firma della Convenzione MAE-MAP-ICE, alla Legge sulla creazione degli Sportelli Unici, e la firma del Protocollo d’Intesa MAE-MAP-ENIT sulla promozione del turismo verso l’Italia, quali sono stati i risultati in termini di promozione com- merciale del Sistema Italia sui mercati esteri, attrazione degli inve- stimenti esteri verso il nostro Paese, o ancora di turismo? In altre parole a che punto è l’internazionalizzazione del Sistema Italia? Questi strumenti hanno consentito di avviare in maniera concreta e operativa una collaborazione che fornisce un valore aggiunto agli ope- ratori economici italiani in termini di informazioni, di programmi e di mis- sioni, mettendo insieme elementi che prima erano separati. In sostanza con la Convenzione MAE-MAP-ICE abbiamo anticipato la legge sulla internazionalizzazione delle imprese, ovviamente a risor- se costanti. Così abbiamo potuto subito creare un lavoro di squadra tra le sezioni economico-commerciali delle Ambasciate e gli Uffici ICE for- nendo un punto logistico e funzionale unitario alle aziende italiane. Con l’altra Convenzione, quella MAE-MAP-ENIT, abbiamo definito le analisi- Paese per meglio identificare il turista potenziale e meglio definire le proposte promozionali a maggior impatto di mercato. Queste proposte sono state messe a disposizione non solo dell’ENIT, ma soprattutto di tutte le Regioni e degli Enti locali, perché anch’essi operano sul piano promozionale turistico e, grazie alla Convenzione, trovano l’opportunità di agganciare il brand regionale ad un brand nazionale che ovviamente ha la sua priorità di comunicazione. A che punto è lo stato di attuazione di questo processo “sinergi- co” che avete avviato? E quali i principali risultati raggiunti finora? Senza risorse finanziare aggiuntive abbiamo realizzato sino ad oggi integrazioni logistico-funzionali in 42 Città ed altre saranno rese possi- Dalla firma della Convenzione MAE-MAP-ICE all’approvazione della Legge 56, il Direttore della DGCE spiega il complesso processo di riorganizzazione della “diplomazia economica italiana”. L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA 9
  • 12. bili con le risorse addizionali intervenute nel frattempo con la Legge 56/2005 sull’internazionalizzazione. Con il Ministero delle Attività Produttive e con l’ICE stiamo verifican- do le situazioni logistiche per favorire l’avvio formale degli Sportelli Italia. Da quando è iniziato questo processo “sinergico” quale è stata la risposta delle aziende? Abbiamo verificato il grado di soddisfazione degli Sportelli pilota che è già piuttosto elevato. Le aziende verranno invogliate ad avva- lersi di più delle strutture pubbliche all’estero grazie proprio agli Sportelli Italia. Naturalmente l’attività di assistenza e di promozione rafforzata consentirà mirate strategie di mercato e investimenti a beneficio delle aziende italiane. Gli effetti saranno senz’altro tangibili e poi misurabili nel medio e lungo periodo. Le aziende, soprattutto quelle piccole che non hanno fonti alternative di supporto e anche quelle di media dimensione, ad alto potenziale di crescita, devono essere messe in grado di compa- rare le opportunità fra i vari Paesi e selezionare i canali di promozio- ne migliori. La novità è che lo Sportello Italia consentirà di passare da un sostegno non più limitato al prodotto, bensì finalizzato “a monte” dell’azienda. Per rilanciare l’economia italiana occorre guardare al posizionamento e alla crescita dimensionale delle aziende: il prodot- to è un mezzo ma non è il fine. Aggiungo che una maggiore efficienza della fornitura di servizi reali, consente anche sinergie con i soggetti che erogano i servizi finanziari. Quindi la cabina di regia a Roma fra MAE e MAP e gli Sportelli Italia all’estero funzionano anche da catalizzatore per SACE e Simest e gli istituti bancari italiani. Non c’è strategia di mercato sostenibile per un’azienda se non c’è contestualmente una strategia finanziaria di sviluppo dell’azienda stessa. Grazie a questo processo di ristrutturazione della “Diplomazia economica” quanto è aumentata la presenza delle imprese italiane sui mercati internazionali? E tra questi, quali sono quelli che hanno registrato una maggiore crescita della presenza italiana? La presenza delle imprese italiane sta certamente aumentando, innanzitutto nell’area Est-europea. Tuttavia, le imprese italiane per crescere devono allungare il loro raggio d’azione. Naturalmente i mercati emergenti offrono una maggiore percentuale di crescita. Per questo c’è una particolare enfasi di rafforzamento della diplomazia economica in Paesi quali Russia, Cina, India, Turchia, Brasile. Senza dimenticare le possibilità di espansione nei mercati maturi che cre- scono ancora, quali quelli nord-americani. LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO 10 Le aziende verranno invogliate ad avvalersi di più delle strutture pubbliche all’estero proprio grazie agli Sportelli Italia L’Italia è tanto più forte quanto più si consolida all’estero e, di conseguenza, attrae investimenti
  • 13. UUnn ssoosstteeggnnoo aallll’’iinntteerrnnaazziioonnaalliizzzzaazziioonnee ddeellllee iimmpprreessee èè ooffffeerrttoo ddaallll’’IICCEE -- IIssttiittuuttoo nnaazziioonnaallee ppeerr iill CCoommmmeerrcciioo EEsstteerroo -- ll’’eennttee ppuubbbblliiccoo cchhee hhaa iill ccoommppiittoo ddii ssvviilluuppppaarree,, aaggeevvoollaarree ee pprroommuuoovveerree ii rraappppoorrttii eeccoonnoommiiccii ee ccoommmmeerrcciiaallii ccoonn ll’’eesstteerroo ee ddaallllaa SSAACCEE SS..pp..AA.. -- SSeerrvviizzii AAssssiiccuurraattiivvii ddeell CCoommmmeerrcciioo EEsstteerroo -- llaa ssoocciieettàà iittaalliiaannaa cchhee aassssuummee iinn aassssiiccuurraazziioonnee ee//oo iinn rriiaassssiiccuurraazziioonnee ii rriisscchhii aa ccuuii ssoonnoo eessppoossttii ggllii ooppeerraattoorrii iittaalliiaannii nneellllee lloorroo ttrraannssaazziioonnii iinntteerrnnaazziioonnaallii ee nneeggllii iinnvveessttiimmeennttii aallll’’eesstteerroo.. 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  • 14. SPORTELLI ITALIA12 La diplomazia economica lavora non solo per l’internaziona- lizzazione delle imprese ma anche per attrarre investimenti este- ri in Italia. Come sta lavorando il MAE su questo fronte? Innanzitutto vi è consapevolezza che vi deve essere parallelismo nella crescita degli investimenti italiani all’estero con la crescita degli investimenti in Italia. L’Italia è tanto più forte quanto più si consolida all’estero e, di conseguenza, attrae investimenti. La politica di attra- zione richiede offerta di informazione, affinamento della comunicazio- ne e selezione delle opportunità nel territorio italiano. Si tratta di iden- tificare i talenti in Italia ed abbinarli a selezionati investitori in una dozzina di Paesi. A questo scopo la Rete diplomatico-consolare sta lavorando e la sua attività verrà rafforzata con gli Sportelli Italia. Si tratta di attrarre non solo più volumi di investimento, ma anche più qualità. E ciò in particolare per quanto riguarda il terziario avanzato e i settori delle nuove tecnologie. L’Italia come piattaforma tra l’Europa, il Mediterraneo e i Balcani è dal punto di vista geo-economico una piazza che può essere valorizzata. In tal senso la Farnesina ha sti- molato la SACE a sviluppare nuovi prodotti finanziari a sostegno degli investimenti italiani all’estero e sta aiutando Sviluppo Italia nel mette- re a fuoco le proprie strategie di supporto al marketing territoriale. E per quanto riguarda il turismo che rappresenta una risorsa importante dell’economia italiana? Il potenziale del turismo in Italia è ovviamente enorme. Alla base vengono richiesti un buon rapporto qualità-prezzo, collegamenti e tra- sporti in Italia e dall’estero di alta efficienza. Il turista deve essere considerato non solo un moltiplicatore di reddito per l’Italia, ma anche un consumatore di ritorno del Made in Italy quando rientra nel proprio LA RIORGANIZZAZIONE DELLA “DIPLOMAZIA ECONOMICA ITALIANA”: UN PRIMO BILANCIO SSaarraannnnoo nneeii cciinnqquuee ccoonnttiinneennttii ee ffoorrnniirraannnnoo oorriieennttaammeennttoo,, aassssiisstteennzzaa ee ccoonnssuulleennzzaa aallllee iimmpprreessee iittaalliiaannee cchhee vvoorrrraannnnoo eessppaannddeerrssii aallll’’eesstteerroo.. SSoonnoo ii nnuuoovvii ssttrruummeennttii ooppeerraattiivvii nnaattii ddaallllaa LLeeggggee 5566 ddeell 3311//0033//22000055.. IInn ttaallee mmeeccccaanniissmmoo ssaarraannnnoo iimmppeeggnnaattii oollttrree aallllee RRaapppprreesseennttaannzzee ddiipplloommaattiicchhee ee ccoonnssoollaarrii aallll’’eesstteerroo,, aanncchhee ggllii eennttii ppuubbbblliiccii cchhee ssii ooccccuuppaannoo ddii pprroommoozziioonnee ccoommmmeerrcciiaallee ttrraa ccuuii IICCEE,, SSiimmeesstt,, EENNIITT,, llee CCaammeerree ddii CCoommmmeerrcciioo iittaalliiaannee aallll’’EEsstteerroo,, SSvviilluuppppoo IIttaalliiaa ee aallttrrii ssooggggeettttii cchhee ooppeerraannoo nneell ccaammppoo ddeellll’’iinntteerrnnaa-- zziioonnaalliizzzzaazziioonnee,, qquuaallii bbaanncchhee,, ccoonnssoorrzzii ddii ggaarraannzziiaa ffiiddii ee rraapppprreesseennttaannzzee ddeeii ssiisstteemmii ffiieerriissttiiccii.. II pprriimmii ssppoorrtteellllii ssaarraannnnoo iissttiittuuiittii nneeii PPaaeessii ddii mmaaggggiioorree iinnttee-- rreessssee eeccoonnoommiiccoo,, ccoommmmeerrcciiaallee ee iimmpprreennddiittoorriiaallee ppeerr ll’’IIttaalliiaa ee iinn qquueeii PPaaeessii iinn ccuuii nnoonn eessiissttoonnoo aaddeegguuaattee ssttrruuttttuurree ppuubbbblliicchhee iinn ggrraaddoo ddii aassssiiccuurraarree aattttiivviittàà ddii ssoosstteeggnnoo ee pprroommoozziioonnee ccoommmmeerrcciiaallee aallllee iimmpprreessee iittaalliiaannee..
  • 15. Paese. Grazie alla Convenzione MAE-MAP-ENIT sono state propo- ste iniziative che coniugano l’interesse verso l’Italia con l’interesse verso il prodotto italiano e verso l’ambiente. Le azioni proposte con- sentono anche di rendere maggiormente produttive le risorse desti- nate alla promozione turistica dalle Regioni e dai vari soggetti prepo- sti alla promozione esistenti in Italia. Le analisi tendenziali macroeconomiche segnalano una forte e costante espansione dei flussi turistici nella prossima decade. Sarà quindi necessario far emergere il prodotto Italia sotto il profilo turistico in maniera più frui- bile sul piano della comunicazione, dell’accesso ai servizi e poi del- l’erogazione dei servizi stessi. Anche qui si tratta di un lavoro di squa- dra tra istituzioni pubbliche, locali e soggetti privati. A quali settori economici guarda maggiormente l’internazio- nalizzazione? Non solo al settore manifatturiero classico, ma anche a quello del- l’alta tecnologia che è presente in Italia con punte di eccellenza e che sta trovando spazio di crescita sui mercati mondiali con il sostegno della Farnesina e della sua rete diplomatica. Stiamo lavorando in circa 50 Paesi nel mondo, quindi non ci limitiamo a quelli dell’area Ocse, ma guardiamo anche a tutti i Paesi emergenti. Un successo della sua Direzione Generale di cui va partico- larmente fiero? Sicuramente ExTender. È un sistema operativo informatico che mette assieme la Rete diplomatico-consolare, con la Rete delle Camere di Commercio italiane all’Estero e le Camere di Commercio in Italia, il cui successo ha fatto oggi aderire, oltre all’ICE, anche Confindustria. ExTender consente di avere in tempo reale informazioni sulle gare ban- dite e le anticipazioni di gara da tutto il mondo. Ne citerò anche un secondo: la componente internazionale, attraverso la Farnesina, quale dimensione sistemica in tutti i soggetti economici che operano in Italia. L’azione sistemica è un processo che è stato concretizzato tra Farnesina e Ministero delle Attività Produttive, ICE, ENIT, Sviluppo Italia, SACE, Simest, Camere di Commercio italiane all’Estero, Confindustria ed altre associazioni di categoria, ABI, banche primarie ed aziende che ha permesso di mettere in atto un meccanismo di coope- razione permanente nella politica di internazionalizzazione. E per il futuro… qualche progetto in cantiere? Stiamo studiando progetti con altre Amministrazioni ed il settore privato, ridisegnando strumenti operativi esistenti e cercando nuovi strumenti guardando al medio e lungo periodo. I risultati si potranno quantificare a regime, l’importante è imboccare strade giuste: mi riferisco alla logistica, ai servizi finanziari che ho già citato, al soste- gno “personalizzato” dei distretti nella loro evoluzione. L’INTERNAZIONALIZZAZIONEDELSISTEMAITALIA 13
  • 16. Un importante passo avanti per l’internazionalizzazione del Sistema Italia è stato realizzato con la firma della Convenzione ope- rativa tra il Ministero degli Esteri, il Ministero delle Attività Produttive e l’Istituto per il Commercio Estero il 24 marzo 2004. Le principali finalità di questo strumento sono la razionalizzazio- ne della rete delle unità operative degli Uffici ICE all’estero in raccor- do con la Rete diplomatico-consolare e la realizzazione di ambiti logi- stici ed organizzativi comuni fra sedi ICE e MAE con l’obiettivo di “fare sistema” tra le istituzioni italiane e sostenere l’internazionalizza- zione delle imprese italiane, ponendo, tra l’altro, le basi per la crea- zione di Sportelli Unici per le imprese nei Paesi stranieri. Uno strumento strategico per l’internazionalizzazione del Sistema Italia, dunque, volto al potenziamento dell’azione diplomatica e al raf- forzamento della presenza delle imprese italiane nel mondo al fine di rendere l’Italia sempre più competitiva. La convenzione MAE-MAP-ICE ha consentito di realizzare un avanzato grado di integrazione all’estero tra Ambasciate, Consolati ed Uffici ICE sia dal punto di vista funzionale (“come si lavora insie- me”) che da quello logistico (“dove si lavora insieme”). L’integrazione funzionale tra Ambasciate, Consolati ed Uffici ICE si concretizza in forme di collaborazione volte ad evitare le duplica- zioni e a valorizzare le diverse professionalità. Gli Uffici ICE diventano delle “Sezioni per la promozione degli scambi” delle Ambasciate o dei Consolati e dipendono dai Capi Missione (dipendenza funzionale, come stabilito dall’art. 2, comma 2 della Convenzione). I Ministri degli Esteri e delle Attività Produttive hanno diramato, il 6 agosto 2004, alla rete diplomatico-consolare ed alla rete ICE un “Documento di orientamento operativo”, che deli- nea come collaborare concretamente nei settori della promozione, dell’assistenza, dell’informazione, dell’aggregazione delle comunità d’affari e della promozione degli investimenti esteri in Italia. LA CONVENZIONE MAE-MAP-ICE 14