2. Influenze - arte
“Impariamo dal passato per capire il presente. Il passato è il nostro fondamento, il trampolino di
lancio verso il futuro e le idee del passato sono basi importanti per incominciare...”
Degas
IMPRESSIONISMO Matisse
Braque
Memling
Picasso
BAROCCO
Rembrandt
POP ART
Oldenburg
SCUOLA Mondrian
CUBISMO
FIAMMINGA
3. Influenze - fotografia
“La buona arte non può essere definita. C’è solo la grande arte che crea nuove idee e poi ci sono
imitazioni di diversi gradi. Non c’è un unico modo o un modo migliore.”
Edward Weston
Walker Evans
Man Ray
Julia Margaret
Cameron August Sander
W. Eugene Smith Edward Steichen
Alfred Stieglitz
4. Gli inizi
✤ Nasce a New York nel 1918
✤ Studia arte all’Università a Miami dal
1936 al 1938
✤ Lascia gli studi a causa della
Depressione
✤ Nel 1938 viene assunto dal fotografo
ritrattista Perskie a Philadelphia
✤ Si trasferisce a New York nel 1945, apre
uno studio e lavora come fotografo
freelance per riviste come LIFE,
Newsweek, Fortune, Look.
5. Il primo ritratto - 1938
acquistato dal Museum of Modern Art di New York
apre il libro “Arnold Newman”, Taschen 2000
✤ “Quando vidi questa donna, che
allattava il suo bambino, le chiesi il
permesso di fotografarla e disse di sì.
Cominciai a pensare a come realizzare la
fotografia e dissi a me stesso: c’è una
differenza psicologica e una differenza
fisica tra dipingere un soggetto e
fotografarlo.”
Legends Online: Arnold Newman
6. WALKER EVANS
fotogiornalista - con “American Photographs” ha documentato la vita
dell’America più rurale all’indomani della crisi economica del 1929
ALFRED STIEGLIZ
fotografo e gallerista
punto di contatto tra gli artisti americani e il mondo della fotografia
BEAUMONT NEWHALL
autore di libri e saggi sulla storia della fotografia
ha accolto Newman a New York
7. L’idea di partenza
“Ho portato il ritratto fuori dallo studio, nella vita reale”
Artist’s Look Like This: prima mostra personale
Philadelphia Museum of Art, dicembre 1945 - citata dal New York Times
8. Primi scatti
Philadelphia, 1938
http://www.arnoldnewmanarchive.com/wwwArnoldNewman.swf
9. Primi scatti
Woman on Porch
West Palm Beach, Florida, 1940
http://www.arnoldnewmanarchive.com/wwwArnoldNewman.swf
10. Primi scatti
Men on bench
West Palm Beach, Florida, 1941
http://www.arnoldnewmanarchive.com/wwwArnoldNewman.swf
12. “Per quanto mi riguarda, il modo in cui lavoro dipende dal tipo di persona che sono - il
mio lavoro è espressione di me stesso. Riflette me, il fascino che esercita su di me la gente,
il mondo fisico che ci circonda, e il mezzo emozionante in cui lavoro.
Non pretendo che il mio modo sia il migliore o l’unico modo, è semplicemente il mio modo.
E’ un’espressione di me stesso, del mio modo di pensare e sentire”.
A Life in Photography
16. “Il ritratto è una forma di biografia. Il suo fine è informare per il presente e registrare per il futuro”
dal sito www.arnoldnewmanarchive.com
17. I suoi soggetti...
✤ Persone comuni, artisti, scrittori, attori,
compositori, politici, uomini di cultura,
scienziati, industriali, fotografi, pittori, come
Leonard Bernstein, Pablo Picasso, David
Hockney, Piet Mondrian, Marc Chagall, Marilyn
Monroe, Georgia O’ Keeffe, Salvador Dalì,
Woody Allen, Andy Warhol, Ansel Adams,
Francis Bacon, Marcel Duchamp, Golda Meir,
Truman Capote, ...
✤ Tutti i Presidenti degli Stati Uniti da Harry
Truman a Bill Clinton
✤ Ogni leader israeliano dalla fondazione dello
Stato nel 1948, oltre al capo del governo Yitzhak
Rabin e il presidente dell’OLP Yasser Arafat
18. ... e la sua idea di fotografia
✤ “Io sono interessato a ciò che motiva le persone, cosa fanno con le loro vite, quali sono le loro
personalità, e come le percepisco e le interpreto. Ma di pari importanza, o forse di importanza ancora
maggiore è che, anche se la persona non è conosciuta o è già dimenticata, la stessa fotografia
dovrebbe essere ancora di interesse o addirittura dovrebbe eccitare lo spettatore. Questo è tutto ciò
che sono la mia vita e il mio lavoro.”
✤ Esiste in Newman una profonda consapevolezza della personalità dell’essere umano di fronte al suo obiettivo, che
sia la sua spavalderia o il suo cinismo, la sua tristezza o la sua nostalgia, il suo narcisismo o la sua incertezza. Tutte
componenti che Newman sente, percepisce e rigenera su pellicola.
✤ Le sue immagini spesso contengono al loro interno alcuni degli indizi per comprendere la personalità egli ritrae: una
maschera colorata, una presenza estetica, un silenzio interiore, una psicologia creativa, o una relazione con lo spazio
circostante o di altre persone.
✤ I ritratti di Newman raccontano storie specifiche e interpretano i personaggi che sono fotografati, collegandoli con
l’ambiente pittorico che rappresenta al meglio la sua comprensione intuitiva di una persona. Egli crea una tensione
visiva tra un momento e una presenza psicologica. E’ questa tensione - tra l’istante che vediamo e l’eternità che
compone la nostra vita interiore - che porta queste immagini alla vita. Newman mostra qualcosa di intangibile come
la personalità, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione per scoprire una relazione tra i suoi soggetti e il loro
mondo che cambia. (Filippo Brookman, Introduzione al libro Arnold Newman, 2000)
22. Marilyn Monroe
Igor Stravinskij
Pablo Picasso Dwight Eisenhower
Harry Truman
Eugene Smith
23. Newman racconta: Alfred Krupp
C’è qualcuno che non avrebbe voluto fotografare?
Inizialmente mi ero rifiutato di fotografare Alfred Krupp
(un criminale di guerra nazista ndr) e quando
Newsweek mi chiese di farlo, mi rifiutai spiegando che
lo pensavo come la personificazione del demonio.
Newsweek rispose: “Bene, è quello che pensiamo anche
noi. Va’ e fallo”.
Fu una sfida infernale. Io mi organizzai per farlo, e lui
cercò di farmi dichiarare persona non grata in
Germania. Quando tornai là ero terrorizzato. Ironia
della sorte, alla fine fu una delle
foto che mi diedero
maggiore soddisfazione.
24. Newman racconta: Pablo Picasso
Cos’ha voluto dire fotografare Picasso? E’ stato difficile?
No, Picasso è stato un soggetto facile... Era il 1954, avevo 36 anni e
stavo viaggiando per l’Europa con mia moglie Augusta e i nostri due
bambini. Prima di tornare a New York, ero ansioso di fotografare
Picasso nel sud della Francia.
L’agente di Picasso era un mio amico ed io avevo delle lettere di
presentazione da parte sua e di Chagall. Ma le avevo smarrite e dovetti
scrivermene una da me. Ottenuto il suo indirizzo dal mio agente,
guidai fino a casa sua e gli consegnai la mia lettera, ma lui non fu felice
di venire messo alle strette da una persona che non conosceva,
pensando che non fossi altro che uno dei soliti turisti. Poi gli mostrai
un piccolo book delle mie foto e lui mi disse “Conosco quelle foto. Mi
devi fotografare”. Mi diede appuntamento alle 11 del giorno dopo. Suo
figlio mi disse che all’una aveva un altro appuntamento. Il giorno dopo
mi accolse con grande cordialità e iniziammo a lavorare. Attorno
all’una gli dissi “Non ha un appuntamento?” E lui mi rispose che me
lo aveva detto per avere una scusa per mandarmi via se fossi stato
noioso. Passai ore intere a fotografarlo, creando molte composizioni
diverse. Picasso è l’unica persona che ho ripreso di cui posso veramente
dire avesse uno sguardo che ti trafigge.
25. Newman racconta: Igor Stravinskij
Mi parli della sua fotografia più famosa, quella di Stravinsky...
E’ una delle cose più importanti che mi siano successe. Harper’s Bazaar mi aveva chiesto di fotografare Stravinsky, che
ammiravo molto. Trovammo un pianoforte splendido nella casa del suo editore, e un fondale perfetto: un muro molto
semplice, diviso in due parti. Il risultato fu una composizione costruita con molta cura. Funzionò, e divenne
probabilmente la mia fotografia più conosciuta. Amando la musica, mi resi conto che il coperchio del pianoforte sembrava
un si bemolle - ma era allo stesso tempo forte, duro, lineare e meraviglioso, come il lavoro dello stesso maestro – combinato
con lo spazio accuratamente bilanciato delle due tonalità di grigio dello sfondo.
26. Consigli ai giovani fotografi
“Dovete studiare il passato. Potete iniziare dalla pitture rupestri. Anche se si tratta più di curiosità che
altro. Ma studiate i pittori Fiamminghi, gli olandesi, i tedeschi, tutti. E poi proseguite fino ad arrivare ai
pittori moderni. E contemporaneamente studiate la storia della fotografia. E alla fine vedrete come tutto si
fonde assieme.”
“Dovete concentrarvi sul vostro lavoro.
E non pensate che la macchina fotografica possa fare il lavoro per voi...
Voi non scattate foto con la vostra macchina fotografica. Le fate col vostro cuore. Le fate con la vostra
mente. Il fatto è che è bello trovare uno strumento efficace da usare, ed è un bene usarlo... ma dovete
comunque dovete mettere il cuore in quello che fate.”
27. Ha detto di lui...
Pierre Borhan, storico della fotografia e
curatore di esposizioni: “è degno di nota
che nella maggior parte delle sue opere,
in cui l’interiorità del modello è
inseparabile dal suo posto nella storia,
Newman sarebbe riuscito a dare espressione
visuale a un conciso e penetrante giudizio, o
significato, e che questo giudizio, in virtù
delle sue qualità artistiche, sarebbe stato
convincente. Ecco perché, sebbene la maggior
parte delle sue fotografie siano state
commissionate dalla stampa, Newman è un
maestro del ritratto.”
28. “We do not take pictures with our cameras,
but with our hearts and minds.”
Arnold Newman