3. Primo Manifesto dello Spazialismo (1947)
“Noi pensiamo di svincolare l'arte dalla
materia, di svincolare il senso dell'eterno dalla
preoccupazione dell'immortale. E non ci
interessa che un gesto, compiuto, viva un
attimo o un millennio, perché siamo
veramente convinti che, compiutolo, esso è
eterno.[...]
È impossibile che l'uomo dalla tela, dal
bronzo, dal gesso, dalla plastilina non passi
alla pura immagine aerea, universale,
sospesa, come fu impossibile che dalla grafite
non passasse alla tela, al bronzo, al gesso,
alla plastilina, senza per nulla negare la
validità eterna delle immagini create
attraverso grafite, bronzo, tela, gesso,
plastilina. Non sarà possibile adattare a
queste nuove esigenze immagini già ferme
nelle esigenze del passato.
Siamo convinti che, dopo questo fatto, nulla
verrà distrutto del passato, né mezzi né fini,
siamo convinti che si continuerà a dipingere e
a scolpire anche attraverso le materie del
passato, ma siamo altrettanto convinti che
queste materie, dopo questo fatto, saranno
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21. PREMESSO CHE
Questo libro non si pone come analisi obbiettiva e globale di un fenomeno artistico o di
vita, ma cerca di affiancarsi (all’arte o alla vita) ì, come complice di mutazioni ed
attitudini nello svolgersi del loro divenire quotidiano.
(..)
Il libro, anche se vuole sfuggire al consumo, è un oggetto di consumo
Il libro trasforma inevitabilmente il lavoro dell’artista in merce di consumo e bene
culturale, atti a soddisfare le frustrazioni culturali del lettore
Il libro suggerisce al pubblico un modo di partecipare ai fatti artistici ma non lo impone
(..)
Il libro coagula uno stato fluido ed in continuo divenire proprio del lavoro in arte
In questo libro non bisogna riflettersi per cercare un valore unitario e rassicurante,
rifiutato immediatamente dagli autori stessi, bisogna piuttosto ricercare in esso il
mutamento, la contingenza, la precarietà e l’instabilità del lavoro artistico.
Germano Celant, Arte Povera, Mazzotta 1969
39. Biennale 1964
Organizzata da Jewish Museum
Coordinatore Alam Solomon
4 pittori germinali
• Louis (astrazione)
• Noland (astrazione)
• Johns (new dada)
• Rauschenberg (new dada)
4 giovani
• Chamberlain (scultura pop)
• Oldenburg (scultura pop)
• Stella (pop art)
• Dine (pop art)
Padiglione nazionale ai Giardini Chiesa di San Gregorio
Rauschenberg 20 opere
Johns 20 opere
Editor's Notes
Martini, fanciulla piena d’amore, 1913
Leoncillo, Madre assassinata dai nazisti a roma, 1944
Fontana, ritratto di teresita, 1944
Lucio Fontana, struttura al neon per la IX triennale di Milano, 1951
Fontana, Concetto Spaziale, Otterlo, 1959-1960
Burri, Sacco e Rosso, 1954
Prima mostra alla Castelli Gallery di NY. DeKooning, Delaunay, Dubuffet,Giacometti, Hartley, Leger, Mondrian,Picabia, Pollock, David Smith, van Doesburg.
Robert Rauschenberg, Bed, 1955
Rauschenberg, Retroactive II, 1963
Rauschenberg, Canyon, 1959
Frank Stella,
John Chamberlain
Oldemburg, Soft Telephone, Soft Typewriter.
Oldenburg, The Shop
Oldenburg, Ago e Filo, Piazza Cadorna Milano
Oldenburg, Colonia
Andy Wharol nella Factory, fotografia di Ugo Mulas
Andy Wharol, Superman,
Roy Lichtenstein, That’s the way...