Elaborato presentato dalla Scuola media B.R. Motzo, Bolotana al concorso "Raccontiamo i segni identitari del Marghine" organizzato dal GAL Marghine - Fondazione di partecipazione
Per maggiori info: www.galmarghine.it
Transizione Energetica e Cooperazione: non solo CER
La chiesa di San Francesco - Scuola media B.R. Motzo, Bolotana
1. Istituto Comprensivo Bolotana
La Chiesa di San Francesco…
La storia, l’architettura, i tesori, il fascino……..!
Classe 1^
Anno scolastico 2013-14
2. La chiesa di san Francesco si trova a nord-ovest del
paese con la facciata rivolta verso sud.
Secondo la tradizione è stata costruita tra il 1600 e
il 1609.
3.
4. Nel XVI e XVII secolo vengono
ricostruiti molti edifici
religiosi di Bolotana:
• Riedificata la chiesa di San
Bachisio
• Riedificata la parrocchiale
di San Pietro
Le chiese di Bolotana nel 600
• Restaurata o riedificata San
Giovanni
• Nella stessa epoca devono
esserci stati interventi a
San Basilio anche se non vi
sono documenti che lo
testimoniano
Particolare
bassorilievo di San
Giovanni
5. Angius cosi’ scriveva nel 1834 :
“è da farsi menzione (della chiesa) che è annessa al convento dè
cappuccini ,a non piu’ di 50 passi dal paese. Fu questa casa
fondata circa il 1609 ; poco dopo, per non so quali accidenti,
abbandonata e, corso qualche tempo,riabilitata. Vi sogliono
vivere 4 sacerdoti,4 laici,2 chierici e 4 terzini per le elemosine
….Vi si vede un bel giardino irrigato da molte acque , la maggior
quantita’ delle quali vi si conduce dal monte per un canale “.
6. Caterina Gayas in Fois diede inizio ai lavori della chiesa nel 1608
grazie a un lascito di suo padre Gavino
(il loro ritratto compare nella pala dell’altare)
7. Accanto alla chiesa sorse un convento che venne affidato ai frati
cappuccini con i quali la popolazione di Bolotana ebbe forti contrasti,
infatti , nel 1611, in seguito ad una rivolta dei poveri nei confronti dei
nobili, i frati che parteggiavano per questi ultimi, vennero cacciati via
dal paese .
Gli anziani raccontano che i frati all’uscita del paese si siano fermati,
abbiano sbattuto i piedi per terra come per scuotersi di dosso la terra
del nostro paese pronunciando la frase:
”benes che intrene assai ma non ti consoler mai”.
Ancora oggi ,quando tra paesani non ci si mette d’accordo per un
progetto comune ci si ricorda della maledizione dei frati .
8. I bolotanesi, pentiti del loro gesto, richiamarono i frati ma il
convento è oramai semidistrutto cosi come la chiesa.
Nel 1867 il convento venne definitivamente chiuso in seguito alle
leggi del 1866.
Rimane il “verbale di chiusura del convento” in cui sono elencate
le poche cose rimaste ancora nel complesso.
Nel convento sono presenti il reverendo padre guardiano con
alcuni frati
9. E’ interessante notare che nel verbale si dichiara che nel
convento non c’è nulla di valore e che i libri sono solo carta
straccia.
Per non lasciare improduttivo il giardino annesso al convento lo si
affida al prezzo di 100 lire al sindaco di Bolotana
10. Durante la prima e la seconda guerra mondiale il convento venne
utilizzato come prigione e come base operativa.
Da allora in poi fu completo abbandono…
11. Il parco venne utilizzato da alcuni pastori
che vi facevano pascolare i loro armenti .
Negli anni ottanta l’allora amministrazione
comunale restituì alla comunità il parco
provvedendo alla piantumazione di alberi e
alla sistemazione di quelli esistenti.
Oggi è un polmone verde che domina
dall’alto il panorama superbo del paese.
12. La chiesa di San Francesco è l’ unica chiesa di proprietà del
comune. Recentemente sono stati fatti dei lavori di recupero
dell’edificio religioso e di alcune opere che si trovano all’interno
anche se oggi alcune infiltrazioni d’acqua dal tetto minacciano
l’integrità della chiesa, mentre del convento rimangono i ruderi.
13. Lo stato attuale della chiesa
La facciata è molto
semplice, senza
elementi
ornamentali così
come richiedevacome richiedeva
l’ordine dei
cappuccini.
Il tetto ha due
spioventi
14. L’interno ha un’aula unica, coperta a botte, di 12 metri
di lunghezza per 7 metri .
Il presbiterio è rialzato di due gradini; prima del
restauro era delimitato da una balaustra di legno
15. Sul lato destro , partendo dall’ingresso ci sono due cappelle coperte da
volte a crociera comunicanti tra loro.
In entrambe c’è un altare in muratura e due nicchie; in una la statua
dell’Immacolata Concezione, nell’altra La Madonna Degli Angeli.
1^ cappella Porta comunicante 2^ cappella
16. L’altare,in
muratura è
sovrastato da
una tela di buon
livello artistico.
È raffigurata
la Crocifissione
con San
Francesco in
basso a sinistra,
la Madonna e
Santa CaterinaSanta Caterina
d’Alessandria.
A destra,come
era
consuetudine,sono
raffigurati i
donatori:Don
Gavino Gayas,sua
figlia Caterina
col marito don
Onofrio Fois
17. Sulle pareti del presbiterio sono dipinti i quattro evangelisti :
San Luca, San Giovanni,San Marco e San Matteo.
18. Il Ciborio è in legno intarsiato raffigurante un tempietto con la cupola.
È un oggetto molto elegante frutto di un sapiente lavoro di ebanista
20. La volta del presbiterio è dipinta a finti cassettoni,
sull’archivolto è lo stemma dei francescani
21. Restauro della tela di Sant’ Antonio
La tela raffigurante Sant’ Antonio da Padova con il bambino è tornata al suo antico
splendore grazie alla restauratrice bolotanese Laura Cosseddu . La tela risale al
700 e non è firmata. Probabilmente è di qualche maestro del posto
La tela era in pessime condizioni per cui e stato necessario un lavoro lungo e impegnativo. Il
restauro è stato possibile grazie ad una donazione privata fatta al terzo ordine francescano
di Bolotana che nel 2014 celebrerà i 100 anni della fondazione.
22. Questa è l’immagine che più ci piace e che ci ha accolto
quando abbiamo varcato il cancello di ingresso.
Molti di noi non avevano mai visto “ Santu Franziscu”
altri , pur conoscendolo, l’hanno visto con occhi diversi,
ma tutti sono stati concordi nel dire che è davvero un
piccolo gioiello …...
da conservare!