Il caso dei nostri Marò trattenuti in India è lo spunto per una più ampia riflessione sul concetto di tutela della sovranità nazionale, e di come essa venga a volte percepita in Italia da istituzioni e pubblica opinione
Presentazione realizzata da Rollandi Maicol, Gori Camilla, Negrari Tommaso, Forte Davide, Conenna Roberto della classe 2 ST B dell'Istituto di Istruzione Superiore Capellini-Sauro di La Spezia
Il caso dei nostri Marò trattenuti in India è lo spunto per una più ampia riflessione sul concetto di tutela della sovranità nazionale, e di come essa venga a volte percepita in Italia da istituzioni e pubblica opinione
Presentazione realizzata da Rollandi Maicol, Gori Camilla, Negrari Tommaso, Forte Davide, Conenna Roberto della classe 2 ST B dell'Istituto di Istruzione Superiore Capellini-Sauro di La Spezia
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione per comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
La nascita della Costituzione italiana dopo il referendum, i grandi personaggi che la crearono, i diritti ed i doveri negli articoli 1-12 noti come principi fondamentali.
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione pConvegno 25 ottobreer comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione per comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
La nascita della Costituzione italiana dopo il referendum, i grandi personaggi che la crearono, i diritti ed i doveri negli articoli 1-12 noti come principi fondamentali.
In vista del referendum sulla riforma costituzionale, martedì 25 ottobre l’Università Vita-Salute San Raffaele ha organizzato l’incontro dal titolo: “La riforma costituzionale: una questione civile e culturale”.
L’evento, sollecitato dagli studenti dell’Università, ha visto come relatori Marilisa D’Amico, avvocato e docente di Diritto costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano; Gustavo Zagrebelsky, docente di Elementi di diritto presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo, già presidente della Corte costituzionale; Roberta De Monticelli, docente di Filosofia della persona presso la Facoltà di Filosofia dell’Ateneo; Michele Nicoletti, docente di Filosofia politica presso l’Università di Trento e deputato PD alla Camera.
Un’ importante occasione pConvegno 25 ottobreer comprendere le ragioni e i contenuti della riforma e delle critiche che le sono state rivolte.
La costituzione italiana rappresenta un incredibile esempio di legalità essendo immmutata dagli anni 60 quando venne introdotta successivamente alla nascita del regno d'italia. Quali sono gli articoli che la compongono? Scopriamolo
La lettura su “Il Fatto Quotidiano” di un anticipo del libro “Giustizialisti: così la politica lega le mani alla magistratura” di Sebastiano Ardita (procuratore aggiunto presso il Tribunale di Messina) e di Piercamillo Davigo (presidente, fino all’8 aprile 2017, dell’Associazione Nazionale Magistrati) mi ha suscitato qualche considerazione
1. BOZZA ABSTRACT CONFERENZA 11 maggio 2011
La Costituzione Italiana come limite al potere
Rispettiamola!
Nell'arco di tre interventi – scanditi dalla lettura di articoli scelti della Costituzione Italiana –
tre professori di diritto costituzionale dell’Università di Trieste affronteranno temi essenziali
per capire natura e funzione della Costituzione Italiana, perno e garanzia per la vita
democratica e sociale del nostro Paese. Una Costituzione “rigidamente democratica ed
arditamente sociale”, come la definì Aldo Moro nel 1948, anno della sua entrata in vigore.
A che serve una Costituzione?
Ricordare il lavoro dell'Assemblea Costituente, il clima del paese all'indomani della guerra
e del fascismo, le ragioni della nascita della Costituzione, può servire oggi a comprendere
quale formidabile strumento democratico sia stata e sia ancor oggi la Costituzione Italiana,
concepita con preveggenza perché sia fonte di diritto e tutela per tutti i cittadini; perché sia
garante di uno Stato rappresentativo della realtà politica e sociale dell'Italia intera di fronte
a un futuro il cui esito non è dato di conoscere; perché tuteli gli interessi collettivi e non di
una singola parte. La Costituzione non serve solo ad istituire il potere ma anche anzitutto
a controllarlo e limitarlo.
Chi giudica il potere?
In uno stato di diritto, basato sulla separazione dei tre poteri – legislativo, esecutivo,
giuridico -, la Corte Costituzionale è l'organo indipendente di garanzia per vigilare e
limitare il potere, eliminando atti o comportamenti incostituzionali. D'altra parte è proprio il
principio della divisione dei poteri a rendere centrale il problema della sottoposizione di
coloro che esercitano poteri in forza di un mandato elettorale al sindacato dei giudici,
caratterizzati dalla esclusiva soggezione alla legge e dalla funzionalità alla garanzia dei
diritti dei cittadini: fino a che punto è compatibile con i principi di legalità e di eguaglianza
di fronte alla legge, cardini dello Stato di diritto, la previsione di immunità a favore degli
eletti?
Il Presidente della Repubblica di fronte al Governo e al Parlamento
Espressione di un potere neutro, al di sopra delle parti – per riprendere le parole di Giorgio
Napolitano -, il Presidente della Repubblica secondo quanto stabilito dalla Costituzione è
un organo dello Stato, garanzia di moderazione e unità nazionale. Tra le sue diverse
funzioni, vi è quella di inviare suggerimenti al Parlamento e al Governo, soprattutto rispetto
alla funzione legislativa. La responsabilità e gli alti compiti a cui questa figura, garante e
rappresentante di tutti i cittadini italiani, è chiamata non sempre sono percepiti con
chiarezza.