For high School teachers. Kept at MUSE on October 20th 2017. It covers the typology of some phenomena giving a little of explanation of the diverse dynamics. Is a product of LIFE FRANCA EU project
The presentation I will give to my parents and their friends of the Elder university at Villaverla (VI) next thurday. I thik it is a good introduction to Hydrology, specialised to the region where they live
This is the presentation given at the Green Week in Trento, March 5th, 2016. It tries to convey the idea that Hydrology can help to decrease conflicts about water, and especially the studies which quantify the water fluxes and their interactions.
The presentation I will give to my parents and their friends of the Elder university at Villaverla (VI) next thurday. I thik it is a good introduction to Hydrology, specialised to the region where they live
This is the presentation given at the Green Week in Trento, March 5th, 2016. It tries to convey the idea that Hydrology can help to decrease conflicts about water, and especially the studies which quantify the water fluxes and their interactions.
WWF: SI RIPARTA DAL VAJONT PER RIPENSARE IL TERRITORIOWWF ITALIA
Il WWF propone recupero urbano e freno al consumo del suolo nella Valle del Piave nel dossier ‘Vajont anno zero: 1963-2013.
Consumo del suolo e rischio idrogeologico un territorio da ripensare’
http://bit.ly/1bC6Tjv
Il caso Messina - la gestione dell’emergenza a due mesi dal disastro del 1 ot...Ricercazione
Geol. Gian Vito Graziano (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Sicilia)
“Difesa del Suolo e Valorizzazione delle Aree Montane:
prevenzione del rischio idrogeologico e cooperazione istituzionale per un territorio fragile”
Urbino, 18 dicembre 2009
Un approccio olistico per le Cinque Terre. Una presentazione di Barbara Raffellini all'ICCROM - l'ente creato dall'UNESCO per la tutela di monumenti e siti di maggior importanza a livello storico, culturale ed architettonico. 1999
Sabato 16 febbraio, alle 10, nella sala consiliare del Municipio di viale De Gasperi, alla presenza di alcune classi degli istituti superiori cittadini, è stato presentato il progetto dal titolo “Meteo Riviera per la Protezione Civile”.
Lo studio, affidato dall'Amministrazione comunale al prof. Massimiliano Fazzini, docente di Rischio Climatico e Geomorfologia all'Università di Ferrara, era finalizzato a definire una strategia di prevenzione di carattere meteo climatologico, statica e dinamica, attraverso un'analisi climatologica estesa temporalmente per oltre 70 anni e incrociata con il quadro degli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco a partire dal 2000. Ciò ha permesso di meglio quantificare le soglie meteoriche sufficienti per innescare fenomeni di allagamento e di elaborare e diffondere bollettini meteo di tipo probabilistico.
Il programma della mattinata ha previsto gli interventi del prof. Fazzini e di Carlo Bisci, professore associato di geografia fisica dell'Università di Camerino che successivamente dibatteranno con gli studenti per approfondire un tema di grandissima attualità come quello dei mutamenti climatici oltre al saluto del sindaco Giovanni Gaspari e dell'assessore all'Ambiente Paolo Canducci.
Al termine del convegno il prof. Fazzini ha tenuto una conferenza stampa in cui ha illustrato i principali temi dello studio che si trovano riassunti nel documento qui caricato.
This is a short introduction to understand just a little how hydrological models and some hydraulics works. Much relies on the oral presentation. Unfortunately this is is Italian
This is the presentation given for the admission to his second year of Ph.D. studies by Michele Bottazzi. Besides sumamrizing the work done during the first year, Michele traces his pathways into the second year with an abrupt change of direction towards simulating and discussion transpiration from plants.
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http://bit.ly/1bC6Tjv
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prevenzione del rischio idrogeologico e cooperazione istituzionale per un territorio fragile”
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Sabato 16 febbraio, alle 10, nella sala consiliare del Municipio di viale De Gasperi, alla presenza di alcune classi degli istituti superiori cittadini, è stato presentato il progetto dal titolo “Meteo Riviera per la Protezione Civile”.
Lo studio, affidato dall'Amministrazione comunale al prof. Massimiliano Fazzini, docente di Rischio Climatico e Geomorfologia all'Università di Ferrara, era finalizzato a definire una strategia di prevenzione di carattere meteo climatologico, statica e dinamica, attraverso un'analisi climatologica estesa temporalmente per oltre 70 anni e incrociata con il quadro degli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco a partire dal 2000. Ciò ha permesso di meglio quantificare le soglie meteoriche sufficienti per innescare fenomeni di allagamento e di elaborare e diffondere bollettini meteo di tipo probabilistico.
Il programma della mattinata ha previsto gli interventi del prof. Fazzini e di Carlo Bisci, professore associato di geografia fisica dell'Università di Camerino che successivamente dibatteranno con gli studenti per approfondire un tema di grandissima attualità come quello dei mutamenti climatici oltre al saluto del sindaco Giovanni Gaspari e dell'assessore all'Ambiente Paolo Canducci.
Al termine del convegno il prof. Fazzini ha tenuto una conferenza stampa in cui ha illustrato i principali temi dello studio che si trovano riassunti nel documento qui caricato.
This is a short introduction to understand just a little how hydrological models and some hydraulics works. Much relies on the oral presentation. Unfortunately this is is Italian
This is the presentation given for the admission to his second year of Ph.D. studies by Michele Bottazzi. Besides sumamrizing the work done during the first year, Michele traces his pathways into the second year with an abrupt change of direction towards simulating and discussion transpiration from plants.
This is the presentation for his admission to the third year of his Ph.D.. It talks about the several direction his work had taken and look forward to the conclusion of some task in form of code release and published papers.
This contains a summary of the data available for torrente Meledrio. We are using it for the project SteepsStreams, and we want to estimate its water and sediment budgets.
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This contains some hints and discussions about how to implement Grids in a Object Oriented language. Specifically the discussion is made with Java in mind, but obviosly, not limited to it.
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This is the outstanding lecture given by Dani Or when receiving his Dalton Prize at 2017 Wien EGU General Assembly. It is a must-read for who deals with ET and good material also for teaching to students.
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Freezing Soil for the class of Environmental ModellingRiccardo Rigon
This is similar to the lecture Niccolò gave in Ottawa during his staying in Carleton University. This also contains further results from his Ph.D. thesis
2. In questa presentazione si usano varie
foto , mappe e altro trovato in Internet. Cito
sempre la fonte (che spesso è un sito web).
Il fatto che le fonti siano citate, non
significa che vi sia, necessariamente un
“endorsement” di quanto scritto nei siti
web. Molto spesso sono scritte cose
sensate. Ma non sempre.
3. S'incomincia con un temporale. ...
Erano rotolii, onde che finivano in uno sbuffo: rumori noti,
cose del paese. Tutto quello che abbiamo qui è movimentato,
vivido, forse perché le distanze sono piccole e fisse come in
un teatro. Gli scrosci erano sui cortili qua attorno, i tuoni
quassù sopra i tetti; riconoscevo a orecchio, un po' più in su,
la posizione del solito Dio che faceva i temporali quando noi
eravamo bambini, un personaggio del paese anche lui. Qui
tutto è come intensificato, questione di scala
probabilmente, di rapporti interni. La forma dei rumori e
di questi pensieri (ma erano poi la stessa cosa) mi è parsa per
un momento più vera del vero, però non si può più rifare con
le parole.
Luigi Meneghello - Incipit di “Libera Nos A Malo”
4. !4
Falkenheyn, nel 1883 intraprese un viaggio nelle Alpi
francesi, nelle quali, a seguito di recenti eventi
alluvionali che avevano colpito la parte occidentale della
catena alpina, era stata iniziata una grande opera di
sistemazione dei torrenti e delle aste principali. Il
ministro era accompagnato dal barone von Seckendorff,
direttore dell'Istituto di ricerche forestali
oggi permane come struttura ministeriale, con sezioni
nei vari Laender; ed è stato preservato
dall'amministrazione forestale nel Trentino-Alto
Adige e rilanciato dopo la grande alluvione del XX
secolo (1966). La collaborazione, gli scambi di
esperienza e la cooperazione tecnica a livello alpino
hanno una storia lunga e importante.
In alto: frana in località
Campolongo, a Baselga di Pinè,
in Trentiino (15 agosto 2010)
What is this ?
Campolongo, 15 Agosto, 2010 - Foto Provincia di Trento, Dipartimento risorse forestali e montane
Rigon et Al.
5. !5
Falkenheyn, nel 1883 intraprese un viaggio nelle Alpi
francesi, nelle quali, a seguito di recenti eventi
alluvionali che avevano colpito la parte occidentale della
catena alpina, era stata iniziata una grande opera di
sistemazione dei torrenti e delle aste principali. Il
ministro era accompagnato dal barone von Seckendorff,
direttore dell'Istituto di ricerche forestali
oggi permane come struttura ministeriale, con sezioni
nei vari Laender; ed è stato preservato
dall'amministrazione forestale nel Trentino-Alto
Adige e rilanciato dopo la grande alluvione del XX
secolo (1966). La collaborazione, gli scambi di
esperienza e la cooperazione tecnica a livello alpino
hanno una storia lunga e importante.
In alto: frana in località
Campolongo, a Baselga di Pinè,
in Trentiino (15 agosto 2010)
What is this ?
Campolongo, 15 Agosto, 2010 - Foto Provincia di Trento, Dipartimento risorse forestali e montane
Colata di fango
Rigon et Al.
7. !7
Giampilieri, 1 Ottobre 2009
What is this ?
Colata detritica (di cui vediamo la zona di propagazione)
http://www.messinaora.it/notizia/2014/10/01/alluvione-2009-giampilieri-ricorda-i-morti-la-politica-li-dimentica-la-serit-si-occupa-di-chi-e-rimasto-fotogallery/44318
Rigon et Al.
8. !8
Colata detritica (di cui vediamo la zona di distacco)
Torrente Letze, 2001 ?
What is this ?
Rigon et Al.
9. !9
Colata detritica (di cui vediamo la zona di deposito)
Torrente Letze, 2001 ?
What is this ?
Rigon et Al.
12. !12
Pianificazione in aree
soggette a rischi naturali:
limiti e opportunità
What is this ?
Località e data ignote (presumibilmente in Trentino)
Caduta Massi
Rigon et Al.
14. !14Courtesy M. Borga & L. Marchi
What is this ?
Piena di un torrente Alpino con trasporto solido e trasporto di legname
Rigon et Al.
15. !15
Rischio Idraulico Lungo il Fiume Panaro
Stefano Orlandini, Giovanni Moretti, Marcello Fiorentini
Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Fiume Panaro - Courtesy S. Orlandini, G. Moretti & M. Fiorentini
Piena in un fiume di pianura
What is this ?
Rigon et Al.
16. !16Ponte S. Nicolò, Casalserugo, Bovolenta - Foto Distretto Idrografico Alpi Orientali
What is this ?
Esondazione (simulata)
utorità di Bacino
NTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
utorità di Bacino
NTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
LOSITA’ IDRAULICA INDIVIDUATE DAL PAILOSITA’ IDRAULICA INDIVIDUATE DAL PAI -- AREE ALLAGATE EVENTO NOVEMBRE 2010AREE ALLAGATE EVENTO NOVEMBRE 2010 --
PONTE SAN NICOLO’PONTE SAN NICOLO’ –– CASALSERUGOCASALSERUGO -- BOVOLENTABOVOLENTA
L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010What is this ?
Rigon et Al.
17. !17
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
LA ROTTA DI PONTE SAN NICOLO’
L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010
Allagamenti circa 1350 ettariAllagamenti circa 1350 ettari
… ma il problema è la rottura dell’argine
What is this ?
Foto Distretto Idrografico Alpi Orientali
What is this ?
Rigon et Al.
18. !18
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
LE ROTTE DI CALDOGNOLE ROTTE DI CALDOGNO
L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010
Circa 350 ettari di areeCirca 350 ettari di aree
allagateallagate
Caldogno, Novembre 2010 - Foto Distretto Idrografico Alpi Orientali
What is this ?
… ma il problema è la rottura dell’argine
Rigon et Al.
20. !20
What is this ?
E’ chiaramente un’esondazione … ma chi è esondato ?
Rigon et Al.
21. !21
Alluvione sì … ma dal mare
https://it.wikipedia.org/wiki/Alluvione_di_Venezia_del_1966
What is this ?
Rigon et Al.
22. !22
Le “acque alte” sono generate dalle maree, fenomeni periodici comandati
dalla posizione reciproca di Terra e Luna. Tuttavia i livelli del mare non
sono comandati solo da questo fenomeno, ma anche, per esempio dai
venti.
In particolare quando un vento (nel caso di Venezia, lo Scirocco) spira con
costanza su una superficie di un lago od un mare (l’Adriatico), il livello del
mare si innalza con pendenza allineata alla direzione del vento. Il
fenomeno si chiama “sessa”.
L’acqua alta del 1966 fu prodotta dalla sessa dell’Adriatico, innalzando il
livello del mare a Venezia per on la marea che rimase per 22 ore sopra
quota +110 cm e per circa 40 ore sopra i +50 cm*.
Questa la dico subito
*https://it.wikipedia.org/wiki/Alluvione_di_Venezia_del_1966
Rigon et Al.
24. Ripartiamo da capo
Riccardo Rigon, Marta Martinengo & Marialaura Bancheri
https://it.pinterest.com/pin/125889752058537256/
25. !25
Falkenheyn, nel 1883 intraprese un viaggio nelle Alpi
francesi, nelle quali, a seguito di recenti eventi
alluvionali che avevano colpito la parte occidentale della
catena alpina, era stata iniziata una grande opera di
sistemazione dei torrenti e delle aste principali. Il
ministro era accompagnato dal barone von Seckendorff,
direttore dell'Istituto di ricerche forestali
oggi permane come struttura ministeriale, con sezioni
nei vari Laender; ed è stato preservato
dall'amministrazione forestale nel Trentino-Alto
Adige e rilanciato dopo la grande alluvione del XX
secolo (1966). La collaborazione, gli scambi di
esperienza e la cooperazione tecnica a livello alpino
hanno una storia lunga e importante.
In alto: frana in località
Campolongo, a Baselga di Pinè,
in Trentiino (15 agosto 2010)
What is this ?
Campolongo, 15 Agosto, 2010 - Foto Provincia di Trento, Dipartimento risorse forestali e montane
Colata di fango
Rigon et Al.
26. !26
Questo fenomeno NON ha a che fare con portate d’acqua grandi.
Segue un paio di giorni di precipitazioni (intense ?) ~200 mm al
giorno ma il fenomeno rilevante è l’innesco del trasporto solido e la
sua successiva propagazione in cui il volume di acqua ha un ruolo
sostanziale. Elementi essenziali:
•La presenza di un volume di acqua sufficiente nel suolo
•La presenza di volume di sedimento trasportabile
Quali sono gli elementi caratterizzanti il processo ?
Rigon et Al.
L’intensità di precipitazione, di per se, conta di meno del volume.
Su che cos’è una precipitazione intensa torno più tardi.
•Questo tipo di fenomeni avviene:
•Dove si manifestano pendenze elevate
•In bacini che hanno un’area a monte relativamente modesta (di solito)
27. !27
Generalmente NO. Tuttavia:
L’uomo ne è la causa ?
approfondimento (e di maggior costo) là dove
serve.
Per necessità, le carte del pericolo vengono dunque
disegnate, con una “scala” come le carte geografiche:
anche se non sempre questa informazione risulta
riportata in evidenza, o, se riportata, compresa
implementano in software. La maggior parte di
questo software rimane però nelle mani dei
ricercatori che l'hanno prodotto e raramente
sono usati da terzi per fare analisi sistematiche
ed approfondite su tutto il territorio.
Generalmente questi studiosi producono "casi di
Fig. 3 - Interazioni ecologiche e di uso del suolo in un bacino
(Andreas Zisch, 2010)
frane
stato del bosco
uso agricolo
estensificazione
scoglimento
del ghiacciaio
degradazione
del permafrost
uso agricolo
intensificazione ecologia
pesca
acqua
potabile
caccia
prese d‘acqua
bacino di ritenuta
diga
situazione di pericolo
opere di difesa
Dossier:
declinare il tema
ci sono condizioni di gestione del territorio che le possono favorire.
Rigon et Al.
28. !28
Colata detritica (di cui vediamo la zona di distacco)
Torrente Letze, 2001 ?
What is this ?
Rigon et Al.
29. !29
Colata detritica (di cui vediamo la zona di deposito)
Torrente Letze, 2001 ?
What is this ?
Rigon et Al.
30. !30
Questo fenomeno NON ha a che fare con portate d’acqua grandi.
Ha le stesse caratteristiche del fenomeno di colata di fango.
Ma il materiale trasportato è più grossolano e la dinamica del moto
di questo materiale, non è esattamente quella del fango.
Osservare la zona di distacco, ci consente di capire che ci vorrà del
tempo perchè il materiale si riformi a partire dalla roccia consolidata.
Quindi, per un pò di tempo, non avremo più colate nello stesso
luogo.
Come nel caso del fango, i modelli interpretativi devono prevedere
anche dove il sedimento si ferma.
Le velocità di propagazione possono raggiungere anche 100 km/h
Dove parte ? Dove si ferma ?
Rigon et Al.
31. !31
In generale siamo interessati a rispondere alle seguenti domande:
•quanto materiale c’è ?
•da dove parte ?
•dove arriva ?
•quando (arriva, parte) ?
Chi risponde a queste domande ?
Rigon et Al.
32. !32
Questo lo studia il geologo o, se si tratta di suolo, il pedologo (o
l’idropedologo) ?
Quanto materiale c’è ?
Rigon et Al.
33. !33
Da dove parte ?
Questo lo studia l’ingegnere geotecnico (o l’idrologo, o il geologo, o
l’agronomo forestale)
Rigon et Al.
34. !34
Dove arriva ?
Di solito ci pensa l’ingegnere idraulico
Un Po di carte. La dinamica fluviale del Po nell'Ottocento e le tavole della commissione Brioschi
Curatore: I. Ferrari, M. Pellegrini
Rigon et Al.
35. !35
Quando ?
Questo lo studia l’idrologo (l’ing. ambientale etc. etc.) …
Ma veramente non lo sa nessuno.
Rigon et Al.
36. !36
Il concetto è che …
Servono varie competenze che si possono (teoricamente) anche trovare in
una sola persona (l’ideale di un certo ingegnere ambientale), ma che
generalmente sono patrimonio di varie professioni specialistiche!
Rigon et Al.
38. !38
Anche qui la frana è stata innescata da fenomeni di precipitazione intensi.
Su un substrato geologico instabile. Bisogna conoscere la stratigrafia dei luoghi
Ma le frane sono un mondo molto variegato e le velocità le più varie … fino a
400 km all’ora (calcolati nel caso della Val di Pola).
http://www.bgs.ac.uk/landslides/how_does_bgs_classify_landslides.html
Frane. Facile parlarne, difficile capirle
Rigon et Al.
40. !40
Questo è tutto parte del grande ciclo dei sedimenti !
Panta rei os potàmos
Rigon et Al.
41. !41
Ma l’uomo non è innocente
Giampilieri,2009
Le case ce le abbiamo messe noi nel posto sbagliato !?
Rigon et Al.
42. !42Courtesy M. Borga & L. Marchi
What is this ?
Piena di un torrente Alpino con trasporto solido e trasporto di legname
Rigon et Al.
43. !43
ce in Val Rendena, attraversa Passo Carlo Magno dove si unisce con il Rio Campo Carlo
e scende verso la Val di Sole. In quest’ultimo tratto confluiscono nel Meledrio diversi rii di
oni considerevoli sia in destra che in sinistra orografica.
conoide del Torrente Meledrio si trovano gli abitati di Pellizzano, ad ovest, e di Carciato ad
occupano circa il 20% dell’area dell’intero conoide, aree della stessa entità sono destinate
vità agricole e ricreative.
Figure 1: Bacino del Torrente Meledrio: vista aerea 3D
Analisi geologica
Piogge brevi (< 1h) e di
grande intensità (il tempo
di corrivazione!).
S e l e p e n d e n z e s o n o
elevate e il sedimento è
presente, allora si possono
generare colate detritiche.
Nel caso in esame l’apporto
da scioglimento della neve
può essere importante.
La velocità del’acqua è di
alcuni m al secondo ~ 10
km/ora
Rigon et Al.
Spieghiamo un po’
44. !44
Piogge brevi e di grande
intensità significa che se non
p r e v e d i b e n e l e
precipitazioni, c’è troppo
poco tempo per prepararsi.
S p e c i a l m e n t e q u a n d o i l
torrente è interamente (o
quasi urbanizzato).
Tutto dal punto di vista delle
precipitazioni funziona come
nel caso “naturale” ma ….
https://storiadiunimpiegato.wordpress.com/2016/03/24/ti-racconto-un-quartiere-marassi-marasci-municipio-iii/
Rigon et Al.
Spieghiamo un po’
45. !45
… ma qui:
• l’infiltrazione è limitata
dalle superfici urbane
• i canali sono stati limitati
https://storiadiunimpiegato.wordpress.com/2016/03/24/ti-racconto-un-quartiere-marassi-marasci-municipio-iii/
Rigon et Al.
Spieghiamo un po’
47. !47
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
LE ROTTE DI CALDOGNOLE ROTTE DI CALDOGNO
L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010
Circa 350 ettari di areeCirca 350 ettari di aree
allagateallagate
Caldogno, Novembre 2010 - Foto Distretto Idrografico Alpi Orientali
What is this ?
… ma il problema è la rottura dell’argine
Rigon et Al.
49. !49
Medi bacini Piogge di media durata: il
tempo di corrivazione è (~
1 0 - 2 4 h o p i ù ) . L e
precipitazioni non sono
generalmente dei singoli
eventi convettivi, ma eventi
più strutturati, per esempio
all’interno di un fronte.
Le velocità dell’acqua
coinvolte: sono le stesse
dei piccoli bacini.
C ’ è p i ù t e m p o p e r
p r e v e d e r e , m a a l l a
modellazione idrologica
d e v e s e g u i r e u n a
modellazione idraulica,
anche semplificata.
Rigon et Al.
Spieghiamo un po’
50. !50
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
Autorità di Bacino
DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE
LE ROTTE DI CALDOGNOLE ROTTE DI CALDOGNO
L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010L’EVENTO DEL 31 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE 2010
Circa 350 ettari di areeCirca 350 ettari di aree
allagateallagate
Caldogno, Novembre 2010 - Foto Distretto Idrografico Alpi Orientali
Cosa dobbiamo capire ?
… ma il problema è la rottura
dell’argine e dunque la
modellazione idrologica, ed
idraulica deve seguire anche
u n a m o d e l l a z i o n e
(geotecnica) degli argini e
della loro probabilità di
rottura.
Rigon et Al.
51. !51
Ma allora qui è responsabile l’uomo!
Ma dobbiamo aver consapevolezza che la maggior parte dei fiumi in Italia (ma
in tante parti del mondo) ha subito importanti modifiche almeno da un paio
di migliaia di anni. Molti fiumi in pianura, proprio per questa loro “natura
costruita” hanno l’alveo sopraelevato rispetto al piano campagna*. Ma se non
fosse stato fatto così non avremo abitato quesi luoghi. Si poteva fare
diversamente ? E’ wishful thinking. Il passato non lo possiamo
cambiare. Il futuro, forse, sì lo possiamo mutare.
*E qualche collega, credo Andrea Rinaldo, mi ha fatto notare che la pianura si definisce
alluvionale. Una parola che esprime un concetto chiaro, io credo.
Rigon et Al.
52. !52
What is this ?
E’ chiaramente un’esondazione … ma chi è esondato ?
Rigon et Al.
53. !53
www.engeology.eu 14/12/2015 8
Fig. 6 – a) carta delle aree allagate nell’evento alluvionale del novembre 2014 e interventi puntuali della protezione civile. b) Foto di una campo agricolo a Caleppio di
Settala completamente allagato.
Barolla, Rampozzi, Francani, Cause dei periodici allagamenti nella provincia di Milano fra Lambro e Adda
Alluvione sì … ma dalle falde acquifere !
Le falde
Rigon et Al.
56. !56
Le portate
Per quel che riguarda le precipitazioni, sui bacini più grandi,
conta la loro distribuzione spaziale e non si può più assumere
che la precipitazione sia uniforme.
Non si può far riferimento al tempo di corrivazione, quanto
piuttosto ad un tempo di ritardo tra massimo delle precipitazioni
(medie) e arrivo della portata.
“Caso diverso sono i grandi bacini, dove la piena dura molti giorni e il
precursore non sono le piogge ma i livelli idrici lungo la rete idrografica di
monte.”
*Rosso,Renzo.Bombed'acqua:Alluvionid’Italiadall’unitàalterzomillennio(Italian
Edition)(KindleLocations4455-4456).MARSILIO.
La portata, almeno, quando si è abbastanza a valle, può derivare
con sufficiente sicurezza dalla modellazione idraulica e questo ha
portato, spesso, a trascurare gli aspetti più propriamente idrologici
di formazione della piena.
Rigon et Al.
58. !58
E il Rio delle Amazzoni ?
Il Rio della Amazzoni e i grandi fiumi sono un caso a se.
Le loro piene e la loro idrologia interagiscono con le circolazioni globali.
Per altro, la piena del Rio delle Amazzoni è abbastanza costante e molto
grande. La portata media è
~ duemila volta la portata media del fiume Adige.
Questa è la storia per un’altra volta.
Rigon et Al.
59. !59
Urbanistica e rischi idrogeologico, A cura di G.Ulrici, E. Coletti, R. Rigon e A.
Ziantoni, 03/2012 http://www.sentieri-urbani.eu/rivista_sentieri_urbani/
Sentieri_Urbani_007.pdf
Rigon et Al.
Ulteriori letture
Il governo dell'acqua. Ambiente naturale e ambiente ricostruito, A. Rinaldo, pg.
239, 2009, Marsilio
60. !60
Rigon et Al.
Ulteriori letture
La sfida della sostenibilità. Il governo multilivello delle risorse idriche
M. Alberton & E. Domorenok, CEDAM, Acc. Eur. Bolzano, 2011
Bombe d'acqua, Alluvioni d'Italia dall'unità al terzo millennio, R. Rosso, pp.
280, Marsilio, 2017
61. !61
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Questions ?
Rigon and Bancheri
Per avere maggiori informazioni e conoscere l’avanzamento del progetto
www.lifefranca.eu
62. !62
E il cambiamento climatico c’entra in tutto questo ?
Rigon and Bancheri
general increasing
ecipitation and
, no significant
s, leading to a quite
to climate change.
ive significant trends of
gative of precipitation,
tial reduction of water
e worst catchment in
e to climate change.
an intermediate
en Adige and Ebro.
iangles in both panels) and trends in (a) annual
ual sub-basin precipitation totals in three
n–Kendall trend analysis (between 1971 and
trends in streamflow are presented as triangles
ward-pointing for downward trend) and non-
gnificant trends in sub-basin climate are shown
(a)
(a)
(a)
(b)
(b)
(b)
Lutzetal,2016