La struttura organizzativa: un'ipotesi di partenza per un'organizzazione serv...febo leondini
Come iniziare a creare una struttura organizzativa service designed? In questo elaborato si cerca di tratteggiare l'inizio del percorso, con la consapevolezza, bene esplicitata nelle conclusioni, che quanto proposto è solo un'iniziale ipotesi di lavoro. Ma è molto affascinante. Quanto scritto è la sintesi della partecipazione ad alcuni incontri del Think Tank Quota 8000.
La struttura organizzativa: un'ipotesi di partenza per un'organizzazione serv...febo leondini
Come iniziare a creare una struttura organizzativa service designed? In questo elaborato si cerca di tratteggiare l'inizio del percorso, con la consapevolezza, bene esplicitata nelle conclusioni, che quanto proposto è solo un'iniziale ipotesi di lavoro. Ma è molto affascinante. Quanto scritto è la sintesi della partecipazione ad alcuni incontri del Think Tank Quota 8000.
L'ai come piattaforma abilitante le interazioni organizzativefebo leondini
Il paper analizza i cambiamenti organizzativi conseguenti all'introduzione in azienda dell'intelligenza artificiale (AI). La struttura del documento è articolata in 2 parti: nella prima è proposto un nuovo modello organizzativo, basato sulla visione della struttura organizzativa come un mercato multilaterale ad alta produzione di esternalità, nella seconda, invece, sono spiegate le funzionalità di una piattaforma di AI, basata si IBM Watson, che rappresenta l'HUB attraverso cui gestire le esternalità prodotte dall'organizzazione. La piattaforma, esistente e operativa, è il primo esempio di utilizzo di un protocollo di AI italiano dedicato alla gestione delle interazioni organizzative nell'ottica di creare protocolli di service automation.
SIMCO: Migliorare le prestazioni della logistica senza investireSimco Consulting
Le Aziende individuano nel magazzino una componente strategica della catena logistica e si muovono per aumentare il servizio e per raggiungere la massima efficienza operativa, contenendo i costi....
La presentazione fa parte del webinar “La gestione della performance nei Comuni: organizzazione e sistemi di supporto”
Il webinar ha proposto interventi utili a favorire la collaborazione organizzativa tra pari, lo sviluppo delle competenze e l'utilizzo efficace di sistemi informativi di supporto.
Il seminario on line,realizzato dal Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con Formez PA, fa parte del ciclo di webinar del progetto Valutazione delle Performance:http://goo.gl/e3zYxS
Progettare per la condivisione: usabilità e redesign di un sito web commercialeGiulia S
Tesi di laurea magistrale in Psicologia del lavoro e del Benessere nelle Organizzazioni.
Ricerca svolta presso start-up operante nell'ambito della sharing economy presso l'incubatore imprese del politecnico di Torino. Coinvolgendo gli utenti tramite test di usabilità, svolti sull'interfaccia online e sul prototipo, si è cercato di comprendere l'interazione e le modalità per semplificarla e migliorarla.
Scopri come una lavagna KanBan può migliorare i tuoi processi. Organizza la tua Kanban. Attraverso questa presentazione verrai introdotto alle basi di utilizzo della lavagna kanban.
Il concetto di “lean” ha le sue radici nella produzione di massa, in particolar modo nell’industria automotive, e identifica una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System (TPS), la quale mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
La “lean production” è dunque una generalizzazione e divulgazione in occidente del sistema di produzione Toyota, capace di superare i limiti della produzione di massa sviluppata da Henry Ford e Alfred Sloan, ancora oggi applicata in molte aziende occidentali.
Business Process Management & Service Oriented ArchitectureGiovanni Rota
Business Process Management & Service Oriented Architecture
Un'esperienza Altea Federation
Intervento nel corso "Sistemi Informativi Integrati" del prof. Roberto Candiotto - Università del Piemonte Orientale - Novara
L'ai come piattaforma abilitante le interazioni organizzativefebo leondini
Il paper analizza i cambiamenti organizzativi conseguenti all'introduzione in azienda dell'intelligenza artificiale (AI). La struttura del documento è articolata in 2 parti: nella prima è proposto un nuovo modello organizzativo, basato sulla visione della struttura organizzativa come un mercato multilaterale ad alta produzione di esternalità, nella seconda, invece, sono spiegate le funzionalità di una piattaforma di AI, basata si IBM Watson, che rappresenta l'HUB attraverso cui gestire le esternalità prodotte dall'organizzazione. La piattaforma, esistente e operativa, è il primo esempio di utilizzo di un protocollo di AI italiano dedicato alla gestione delle interazioni organizzative nell'ottica di creare protocolli di service automation.
SIMCO: Migliorare le prestazioni della logistica senza investireSimco Consulting
Le Aziende individuano nel magazzino una componente strategica della catena logistica e si muovono per aumentare il servizio e per raggiungere la massima efficienza operativa, contenendo i costi....
La presentazione fa parte del webinar “La gestione della performance nei Comuni: organizzazione e sistemi di supporto”
Il webinar ha proposto interventi utili a favorire la collaborazione organizzativa tra pari, lo sviluppo delle competenze e l'utilizzo efficace di sistemi informativi di supporto.
Il seminario on line,realizzato dal Dipartimento della funzione pubblica in collaborazione con Formez PA, fa parte del ciclo di webinar del progetto Valutazione delle Performance:http://goo.gl/e3zYxS
Progettare per la condivisione: usabilità e redesign di un sito web commercialeGiulia S
Tesi di laurea magistrale in Psicologia del lavoro e del Benessere nelle Organizzazioni.
Ricerca svolta presso start-up operante nell'ambito della sharing economy presso l'incubatore imprese del politecnico di Torino. Coinvolgendo gli utenti tramite test di usabilità, svolti sull'interfaccia online e sul prototipo, si è cercato di comprendere l'interazione e le modalità per semplificarla e migliorarla.
Scopri come una lavagna KanBan può migliorare i tuoi processi. Organizza la tua Kanban. Attraverso questa presentazione verrai introdotto alle basi di utilizzo della lavagna kanban.
Il concetto di “lean” ha le sue radici nella produzione di massa, in particolar modo nell’industria automotive, e identifica una filosofia industriale ispirata al Toyota Production System (TPS), la quale mira a minimizzare gli sprechi fino ad annullarli.
La “lean production” è dunque una generalizzazione e divulgazione in occidente del sistema di produzione Toyota, capace di superare i limiti della produzione di massa sviluppata da Henry Ford e Alfred Sloan, ancora oggi applicata in molte aziende occidentali.
Business Process Management & Service Oriented ArchitectureGiovanni Rota
Business Process Management & Service Oriented Architecture
Un'esperienza Altea Federation
Intervento nel corso "Sistemi Informativi Integrati" del prof. Roberto Candiotto - Università del Piemonte Orientale - Novara
I nuovi paradigmi delle tecnologie trasformano il modo in cui l’uomo si relaziona con la sua realtà, ma essendo esse stesse un prodotto dell’attività umana, non possono prescindere dalla cultura, dalla storia e dal background da cui hanno origine. Lo spirito è quello del superamento di limiti e prestazioni, intrecciando relazioni, a volte indissolubili, che portano gli enhancement-entusiasti a considerare l’individuo finalmente libero dalle pastoie di un organismo strutturalmente limitato e deficitario nel tempo.
Questo scenario origina un dibattito molto acceso: come valutare, quand’anche immaginare e prevedere, l’impatto delle tecnologie sull’uomo? Come l’utilizzo delle tecnologie, in modo consapevole o inconsapevole, o volutamente indiscriminato, vanno o potrebbero modificare l’attuale instabile stabilità umana? Si contrappongono due ideologie: la visione filosofica e un po’ religiosa dei bioconservatori, che ritengono gli interventi di enhancement dannosi al preservamento della vera essenza dell’uomo e quella dei transumanisti, per i quali le tecnologie possono incrementare le capacità umane ed aumentare le aspettative di una vita migliore, anche se differente dagli stereotipi della quotidianità.
La predizione è sempre stata affrontata sotto due aspetti. Il primo fa ricorso alle esperienze vissute e quindi si può dire che una cosa accadrà perché, se si conservano i presupposti, è sempre accaduto così. Il secondo pone le sue radici nell’incapacità dell’uomo di spiegarsi dei fenomeni, per cui si fa ricorso a qualcosa che trascende le sue conoscenze: la magia.
Possiamo sicuramente affermare che la mancanza di conoscenza da una parte, e la razionalità del Logos dall’altra, hanno rappresentato la spinta alla ricerca e alla scoperta di un futuro basato sempre più su scienze razionali quali la matematica, la statistica e la probabilità.
Mythos e Logos convergono nella soggettività e nell’interpretazione del nostro cervello, è così che a seguito delle importanti scoperte di inizio del XX secolo sulle funzioni e sull’anatomia del cervello umano, ci si comincia a chiedere se è possibile ottenere un “cervello meccanico”.
I processi di audit secondo la norma Uni en iso 19011:2012Mario Gentili
Le linee guide, basate sulla normativa UNI EN ISO 19011, consentono di stabilire un modello di riferimento in rapporto al quale le aziende e le altre organizzazioni (grandi o piccole, del settore pubblico o privato, con o senza scopo di lucro) possano valutare i propri meccanismi di controllo interno e decedere come migliorarli.
Coerentemente agli atti ed alla normativa in materia sopra ricordate, il
controllo interno è finalizzato a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi rientranti nelle seguenti categorie:
· efficacia ed efficienza delle attività operative;
· salvaguardia dei beni aziendali (patrimonio);
· attendibilità delle informazioni di bilancio;
· conformità alle leggi ed ai regolamenti in vigore.
Cloud Computing fondamenti di sicurezzaMario Gentili
Cloud Computing fondamenti di sicurezza, la sicurezza nei modelli IaaS, PaaS e SaaS. La virtualizzazione, l'Intrusion Detection Service e la crittografia
1. Università Tor Vergata di Roma
Master Management Infermieristico per le
Funzioni di Coordinamento
Tivoli, 2011
Mario Gentili
2. Università Tor Vergata di Roma
Perché?
Master Management Infermieristico per le
Funzioni di Coordinamento
Project management (parte IV)
I processi e la gestione della qualità
Tivoli, 2011
Mario Gentili
mario.gentili@mariogentili.it
3. Università Tor Vergata di Roma
La gestione dei processi
passaggio dal mercato del produttore a quello del consumatore
Con questa espressione si indica il
ribaltamento dei rapporti di forza, per cui se in
un primo momento le aziende spingevano
verso un consumo massificato, ora, con la
maggiore presa di coscienza dei consumatori,
sono questi ultimi a chiedere prodotti e servizi
sempre più personalizzati, influenzando la
produzione
gestire la propria attività per processi
9. Il flowchart
“Le tecniche di flowcharting sono di facile
comprensione e utilizzo ma presentano alcune
limitazioni:
• la descrizione di un processo complesso
può risultare assai difficile in quanto non
sono previste regole precise per la
rappresentazione a vari livelli di astrazione
e di dettaglio di un medesimo processo;
• i flowchart evidenziano le operazioni che
trasformano input in output. Input e output
vengono però spesso confusi con le frecce
che collegano le operazioni stesse, mentre
dovrebbero essere rappresentati con
simboli specifici; il problema è che molto
spesso input e output vengono omessi per
rendere meno complessa la lettura del
diagramma”.
(Bernardi e Biazzo 1996).
12. La catena del valore
In questo schema di processo sono indicati:
• l’input e l’output dell’intero processo;
• le diverse fasi, intese come blocchi di
attività che devono necessariamente essere
realizzati in sequenza, in quanto l’output di
una fase è l’input della fase successiva; e
per ciascuna fase:
• l’input e l’output;
• i tempi previsti per la realizzazione
• tutte le attività che caratterizzano
ciascuna fase;
• le risorse umane coinvolte: il
responsabile di fase e le altre risorse
distinte per competenze;
• i fattori di qualità;
• gli indicatori per la misurazione delle
performance e gli standard di
riferimento.
24. BPI vs BPR
BPR e BPI: aspetti comuni
BPI e BPR presentano delle caratteristiche
comuni (Pierantozzi, 1999):
• orientamento al cliente: la creazione di
valore per il cliente rappresenta in entrambi
i casi una condizione necessaria per creare
valore a livello di azienda (Guatri, 1991).
• sponsorship dell’alta direzione: è compito
dell’alta direzione creare un clima
favorevole all’iniziativa attraverso azioni di
comunicazione interna, incontri personali
con i gruppi di lavoro, l’utilizzo di sistemi di
incentivazione adeguati ed una sua
partecipazione attiva per la rimozione degli
ostacoli durante tutto il processo di
cambiamento.
25. BPI vs BPR
• interventi sulle variabili organizzative:
entrambi i processi di cambiamento
richiedono una ridefinizione dei livelli
gerarchici caratterizzata da un maggior
grado di delega attribuita ai livelli inferiori e,
conseguentemente, di responsabilità sui
risultati raggiunti e di autonomia nel loro
raggiungimento. Inoltre, la definizione degli
obiettivi da raggiungere deve essere chiara
ed i responsabili del loro conseguimento
devono, possibilmente, essere coinvolti ed
ascoltati prima della loro definizione.
• interventi sulla tecnologia: tali interventi
riguardano soprattutto le tecnologie per il
trattamento delle informazioni, la cui
possibilità di applicazione rappresenta
spesso uno stimolo all’introduzione degli
stessi progetti di cambiamento.
26. BPI vs BPR
BPR e BPI: aspetti comuni
• adozione di metodologie e strumenti di misurazione:
questo consente di valutare la situazione di partenza,
definire gli obiettivi da raggiungere, misurare i risultati
conseguiti, fare confronti con le prestazioni dei
concorrenti.
• ricorso a progetti pilota: le modalità di funzionamento del
nuovo processo vengono in entrambi i casi sperimentate su
una parte del processo stesso oppure in una realtà
aziendale circoscritta, al fine di testare la validità del
progetto e di verificarne l’impatto sull’organizzazione.
• adozione del lavoro di gruppo: l’attuazione di interventi sia
di miglioramento che di ridisegno dei processi, richiede la
creazione di team di lavoro interfunzionale che si avvalga
di diverse competenze. La necessità di apprendere e
condividere le grandi potenzialità del lavoro di gruppo è
una delle caratteristiche specifiche dell’adozione della
gestione per processi.