SlideShare a Scribd company logo
1 of 10
Download to read offline
Economia Aziendale Online 2000 Web (2010) 1: 119-137
www.ea2000.it DOI:
Pietro Previtali
University of Pavia, Via San Felice 7, Pavia, Italy
E-mail: pietro.previtali@unipv.it
h
Economia Aziendale Online 4 (2010) - 399 - 406
www.ea2000.it
Serena Boccardo e Hans Verboven
Faculty of Applied Economic Sciences – University of Antwerp
Prinsstraat 13, B-2000 Antwerp, Belgium – Phone: +32/(0)3/2654187 – Fax (office) +32/(0)3/2654799
E-mail: hans.verboven@ua.ac.be
Politiche governative per una mobilità più ecologica:
interventi inefficaci?
Serena Boccardo e Hans Verboven
Abstract
Our mobility comes at a price. Environmental and social externalities along with dwindling supplies of fossil fu-
els urge governments and industry to respond. Achievements such as the Euro 1/6 classification system and the
European CO2-reduction plans are examples of how constructors can effectively be forced into producing
greener cars. But also the consumers are curbed into more sustainable mobility by both incentive as punitive ac-
tions. After a brief assessment of the major externalities of our mobility, we will analyse the actions to promote
greener cars taken by the European Union (aimed at the industry) and national governments (aimed at consum-
ers). Comparison will be made between Belgium, Italy and Germany, three representative European countries.
Though the EU’s supply-oriented legislation proofs successful, we will find that most national consumer-
oriented policies fall short of achieving an efficient result. Therefore we conclude that a uniform European taxa-
tion and incentive program is desirable.
Abstract
La mobilità ha un suo prezzo: i combustibili fossili si stanno progressivamente esaurendo e gli effetti ambientali
e sociali che derivano dal loro utilizzo richiedono l’adozione di misure rigide. L'Unione Europea detiene un ot-
timo record in proposito: conquiste come il sistema di classificazione in categorie Euro 1- 6 e i recenti program-
mi per la riduzione di CO2 sono esempi di misure efficaci, che dimostrano quanto l’intervento dei governi sia
importante per sensibilizzare le case automobilistiche in proposito.
Negli ultimi anni, i consumatori stanno avendo la possibilità di utilizzare automobili più rispettose dell'ambiente.
Per rimediare all’eccessivo inquinamento, i governi introducono tasse che scoraggiano l’uso di auto tradizionali
e propongono incentivi che favoriscono l’acquisto di auto ecologiche; non vi è tuttavia alcun disegno comune
europeo in tal senso.
Dopo una breve rassegna sui principali costi ambientali e sociali della mobilità, analizzeremo gli interventi di
alcuni governi in favore di un sistema di trasporto privato più sostenibile, evidenziando la varietà degli approcci
finora utilizzati e il bisogno di un sistema di riferimento comune per l’Europa. Inoltre valuteremo l’efficacia del-
le misure introdotte a livello nazionale, prendendo in esame tre Paesi: il Belgio, l'Italia e la Germania. Insieme,
questi tre Paesi forniscono un quadro rappresentativo degli interventi governativi a favore di una mobilità ecolo-
gicamente sostenibile. Ciò che quest’analisi si propone di evidenziare, poi, è la necessità di istituire un sistema di
tassazione uniforme a livello europeo.
1 - Costi per la collettività
1.1 - Costi ambientali
L’automobile è solitamente ritenuta la principale col-
pevole dell’inquinamento atmosferico, soprattutto a
causa delle emissioni di CO2, evidentemente legate
all’utilizzo di combustibili fossili.
Ma prima di tutto la CO2 non è l’unico fattore
che causa l’inquinamento dell’aria e in secondo luogo
– cosa più importante – il trasporto (su strada, aereo e
marittimo insieme) è responsabile, approssimativa-
mente, del 22% della CO2 complessivamente presente
nell’atmosfera. (Fig. 1)
Comunque, nonostante il problema delle emis-
sioni di CO2 nell’aria non riguarda esclusivamente il
settore automobilistico, focalizzare l’attenzione su di
esso è fondamentale, considerando che la domanda
globale di trasporto privato su strada aumenterà di
circa il 45% entro il 2030. (IEA 2010, p.10)
L’inquinamento atmosferico, comunque, non è
solo una questione di CO2. Altri inquinanti sono il
monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto
(NOx), gli idrocarburi (HC) e le polveri sottili, alta-
mente nocive.
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406400
Fig. 1 – Emissioni globali di CO2 derivanti da com-
bustibili fossili classificate per settore di emissione
Fonte: IEA 2010
Queste sostanze e questi gas inquinanti non sono
però direttamente connessi al consumo di un veicolo,
come invece lo è la CO2.
In particolare, la quantità di altri gas e di sostan-
ze dannose emesse da un autoveicolo è determinata
dalla progettazione tecnica, dalla condizione e dalla
manutenzione del motore e da altri fattori; mentre la
guida, la distanza media percorsa e fattori ambientali
esterni (come la temperatura) concorrono al rilascio
di CO2. La normativa europea sulle emissioni Euro 1-
6, che prenderemo in esame nel terzo paragrafo di
quest’analisi, si occupa proprio di regolare la progres-
siva riduzione di questi gas.
1.2 - Costi sociali
Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), il
numero delle vittime e dei superstiti da incidenti stra-
dali rappresenta in termini di costo il 29% dei costi
totali del traffico stradale. (Markovic-Chenais, 2001,
p.12) Ma la nostra mobilità miete vittime anche in
modo indiretto: l'inquinamento ambientale derivante
dai trasporti (per fare un esempio concreto) è respon-
sabile di più di un quarto di tutte le malattie preveni-
bili. Le malattie delle vie respiratorie sono in cima
alla lista; seguono stress, costi di congestione (tempo
perso in coda nel traffico per esempio), impoverimen-
to del paesaggio e rumore, che sono solo alcuni degli
effetti negativi meno noti legati alla mobilità e che
invece dovrebbero essere tenuti in considerazione.
(De Borger et al. 2001)
2 – Soluzioni per una mobilità più sos-
tenibile
La ricerca di fonti energetiche rinnovabili è una delle
principali sfide scientifiche ed economiche del secolo,
e richiede una stretta collaborazione tra ingegneri,
scienziati, governi e altre parti interessate come, per
esempio, le compagnie petrolifere in grado di realiz-
zare i canali di distribuzione della nuova energia.
Per i produttori, i grandi investimenti in ricerca e
sviluppo non sono privi di rischi e il successo è
tutt’altro che assicurato. Ci si chiede anche in che mi-
sura le alternative più promettenti siano realizzabili su
vasta scala.
In ogni caso, affinché l’approccio sia coordinato,
è necessario l’intervento dei governi per preparare
adeguatamente la fase di transizione.
Le automobili elettriche si muovono grazie a bat-
terie ricaricabili. Attualmente la tecnologia è in rapi-
do sviluppo e il problema principale da risolvere è
aumentare la capacità delle batterie stesse.
Per fornire un’alternativa di scelta realistica ai
motori a combustione tradizionale, bisogna estendere
la distanza percorribile oltre gli attuali 100 Km, au-
mentare l’autonomia delle batterie, e progettare ade-
guati canali di distribuzione affinché consentano di
accelerare i tempi di ricarica.
Saranno perciò per lo più i veicoli ibridi, come la
Toyota Prius, a guadagnare terreno sul mercato.
Nel corso dei prossimi anni, comunque, la gam-
ma di auto elettriche e ibride a disposizione diventerà
sufficientemente vasta da consentire a un numero
sempre maggiore di persone di considerare l’auto e-
lettrica come una valida alternativa a quella tradizio-
nale.
Le auto ibride combinano un motore tradizionale
con uno elettrico a bassa velocità (da usare in città).
Le batterie del motore elettrico, che si ricaricano au-
tonomamente con la frenata, sono un esempio di rica-
rica automatica.
Le automobili ibride sono ovviamente più eco-
nomiche da alimentare rispetto alle auto simili a ben-
zina, ma non dovremmo aspettarci miracoli.
Auto elettriche al 100% consumano energia elet-
trica e quindi le emissioni di CO2 sono solo apparen-
temente pari a zero: il processo di produzione di e-
nergia elettrica necessario per ricaricare le batterie
comporta comunque emissioni di CO2 e solo quando
l’energia verrà generata grazie alla potenza di pannel-
li solari, di una centrale nucleare, di pale eoliche o di
turbine idroelettriche, si potrà dire che l'auto sarà
completamente priva di emissioni.
Al contrario, l’energia che deriva da un impianto
tradizionale, dove viene per esempio bruciato carbo-
ne, rende l’auto priva di emissioni di CO2 solo local-
mente, ossia dove essa viene utilizzata.
Dunque, alla macchina elettrica va riconosciuto
il merito di evitare la concentrazione di particolato e
di CO2 nelle zone abitate e quindi di ridurre i proble-
mi di salute.
Ma l'auto elettrica sarà una soluzione davvero
sostenibile solo quando esisterà un sistema che ci as-
sicuri la qualità dell’elettricità.
Anche altri fattori legati alla produzione delle
batterie sono importanti, ma su di essi preferiamo non
dilungarci.
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406 401
3 – Le iniziative dell’Unione Europea
rivolte ai produttori
Una classica critica al libero mercato consiste nel fat-
to che le aziende sono colpevoli di tenere i profitti per
sé e scaricare i costi ambientali della loro attività sul
resto della società. Purtroppo la realtà fornisce nume-
rosi esempi in proposito.
Noi riteniamo che l’affermazione: “Le imprese
pensano di non avere l’obbligo di proteggere
l’ambiente più e oltre il limite richiesto dalla legge”
non sia più valida al giorno d’oggi, (Bowie 1990, p.
440) e che, al contrario, il concetto di sviluppo soste-
nibile sia diventato un aspetto importante delle politi-
che aziendali adottate dalle case automobilistiche.
In merito al nostro discorso, riteniamo che l'in-
tervento pubblico sia necessario per sollecitare tutte le
case automobilistiche a investire in veicoli più ecolo-
gici: senza la pressione dei governi probabilmente
cambierebbe molto poco, e i piccoli produttori che
investono in tecnologie sostenibili sarebbero scaval-
cati sul mercato dai grossi concorrenti che non inno-
vano. Nel 1993 l’Unione europea ha formulato un
programma in sei fasi per ridurre drasticamente
l’inquinamento da traffico su strada (tenendo conto di
vari agenti inquinanti eccetto che della CO2). (Euro-
pean Council 1991)
La riduzione delle emissioni di CO2 è ormai di-
ventata una priorità della politica ambientale dell’UE.
Al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico, la
Commissione Europea ha imposto nuovi standard alle
case automobilistiche riguardo alle emissioni di CO2.
Entro il 2012 il 65% delle nuove auto immesse sul
mercato non dovrà eccedere il limite di 120 g di CO2
per veicolo. Per il 2013 l’obiettivo sale al 75% delle
auto prodotte, nel 2014 diventa dell’80%, fino a ri-
guardare la totalità della produzione entro il 2015.
Il tetto di emissione fissato a 120 g di CO2 rap-
presenta la media delle emissioni consentite per il to-
tale delle auto immesse sul mercato; questo vuol dire
che i costruttori potranno sì immettere sul mercato
auto con emissioni eccedenti la soglia imposta, ma
tali emissioni dovranno essere compensate dalla pro-
duzione di un numero sufficiente di veicoli che inqui-
nino meno.
Lo scopo, infatti, è quello di ridurre le emissioni
su base complessiva e non per singolo veicolo. La Di-
rettiva 443 stabilisce anche che le aziende che supe-
rano tale limite debbano essere multate. (EC
443/2009 – Sacconi 2008).
4 – Provvedimenti volti a incoraggiare i
consumatori all’acquisto di auto ecologi-
che
Un altro modo efficace per ridurre le emissioni globa-
li di CO2 passa certamente attraverso i consumatori. I
governi dispongono di un duplice meccanismo per
incidere sul comportamento dei consumatori al mo-
mento dell’acquisto: offrire incentivi statali per ren-
dere più economica una vettura ecologica, e imporre
tasse maggiori sulle vetture meno efficienti per sco-
raggiarne l’uso.
4.1 – Incentivi (Roma – Berlino -
Bruxelles)
Il modello italiano è incoraggiante e fornisce contri-
buti economici in due direzioni: incentivi per
l’acquisto di nuove auto ecologiche e un premio per
la rottamazione di un veicolo vecchio (da Euro 0 a
Euro 2 e più vecchio del 1999).
L’incentivo è generoso per le auto elettriche:
3.500 € (1.500 € di bonus più l’eventuale premio per
la rottamazione); ma le auto ibride e quelle a GPL o a
metano possono contare su un contributo ancora più
consistente (fino a 5000 €).
Fig. 2 – La classificazione europea Euro 1-5 (gasolio)
Fonte: Dieselnet
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406402
Fig. 3 – La politica di incentivazione italiana nel 2009
Contributi governativi in € senza/con rottamazione per le auto immatricolate prima del 2000
Emissioni di CO2 (g/km) →
Tipo di motore ↓
< 120 < 130 < 140 > 140
Benzina 0/1.500 0/1.500 0/1.500 -
Diesel 0/1.500 0/1.500 - -
Gpl 2.000/3.500 1.500/3.000 1.500/3.000 1.500
Metano 3.500/5.000 1.500/3.000 1.500/3.000 1.500
Ibride 3.500/5.000 1.500/3.000 1.500/3.000 1.500
Incentivi per trasformare auto a benzina in alimentazione a GPL o a metano: 500 € per il Gpl e 650 € per il
metano.
Auto a benzina e a diesel danno ancora diritto a
un premio di 1.500 € di rottamazione a seconda delle
emissioni, ma non sono ammesse all'eco-premio.
(Piastrellino 2008)
In Belgio, le auto con emissioni di CO2 inferiori
a 115 g/km ottengono un rimborso sulle spese
d’acquisto.
Si può beneficiare di uno sconto del 15 % sul
prezzo, fino a un massimo di 4.540 €, quando l'auto
nuova emette meno di 105 g/km. Gli acquirenti di una
nuova auto con emissioni tra i 105 e i 115 g/km pos-
sono ancora contare su uno sconto del 3 % sul prezzo,
fino a un contributo massimo di 850 €. (FOD Milieu
2009)
Inoltre, è previsto un premio di 210 € per
l’acquisto di un'auto nuova dotata di filtro antipartico-
lato, se tale veicolo emette meno di 130 g/km di CO2
e un massimo di 5 mg di emissioni di particolato per
km. (FOD Milieu 2009)
Altri interventi sono la riduzione delle tasse del
30% fino a un massimo di 9.000 € per l’acquisto di
un veicolo elettrico al 100% e l’installazione di una
stazione di ricarica della batteria per un costo massi-
mo di 250 €. (FOD Financiën 2010) Alle auto azien-
dali, poi, si applica un altro sistema di tassazione ri-
dotta che non rientra in questa analisi (Mobimix
2009).
La complessità istituzionale del Belgio ha con-
sentito di istituire sistemi di tassazione differenti nella
parte francese e nella parte fiamminga del paese. La
regione francese della Vallonia ha introdotto un si-
stema piuttosto equo di “eco-malus”.
Esso funziona in due direzioni: quando un’auto
da rottamare viene sostituita da una nuova che genera
un livello più alto di emissioni, si deve pagare una
tassa extra, da 100 a 1.000 € in più, proporzionale
all’incremento di emissioni.
Per una nuova auto senza rottamazione, il siste-
ma di tassazione prevede un limite di 160 g CO2 (ben
più alto dei 120 g CO2 previsti dall’UE), ma l’eco-
malus si applica solo oltre i 195 g CO2. Vale la pena
evidenziare che le famiglie numerose in questa siste-
ma ottengono piccoli benefici. (FOD Financiën 2009)
Il 15 gennaio 2009 il governo federale tedesco,
preoccupato dalle scarse vendite, ha improvvisamente
deciso di entrare in azione: ha voluto incoraggiare le
vendite attraverso un premio di rottamazione (o Um-
weltprämie) di 2.500 €.
Il premio è stato inserito nel piano di ripresa e-
conomica “Konjunkturpaket II”.
Il fatto che le vetture vecchie (di età superiore ai
nove anni) siano state sostituite da veicoli standard
Euro 4 ha reso il parco veicoli notevolmente meno
inquinante.
Fatto degno di nota è che manca il riferimento al-
le emissioni di CO2.
Nella politica d’incentivo rientrano anche auto
vecchie di un anno utilizzate per il noleggio, per il
leasing alle aziende e le auto dei produttori stessi.
Questi casi si giustificano per le peculiarità del conte-
sto tedesco.
Finora in Germania sono state rottamate un mi-
lione e settecentomila auto. (BAFA, 2009)
4.2 – L'analisi della politica di
incentivazione e la fase di valutazione
Di seguito discutiamo i punti principali degli inter-
venti legislativi in materia. Ciò che si nota immedia-
tamente sono le differenze tra i criteri adottati dai tre
governi per l'ammissibilità a un premio: in Belgio i
criteri di ammissibilità sono più restrittivi. Il premio
del 15 % sul prezzo di acquisto vale solo per un certo
numero di vetture. Inoltre, c'è da capire fino a che
punto un premio del 3% all’acquisto sia allettante.
Inoltre, non è proponibile un contributo per la rotta-
mazione, a causa delle restrizioni nel bilancio dello
Stato. Il sistema di eco-malus introdotto in Vallonia è
una buona misura, ma probabilmente troppo poco in-
cisiva per generare risultati significativi.
Il sistema italiano di doppio incentivo con eco-
premio è meno rigoroso e più flessibile del sistema
belga.
Veicoli diesel e a benzina, con emissioni rispet-
tivamente inferiori a 130 e 140 g/km, possono benefi-
ciare del premio di 1.500 € per la rottamazione.
L’incentivo è veramente allettante (5.000 €) solo
per chi sceglie un’automobile a GPL, metano o ibrida
con emissioni inferiori a 120 g/km, oppure per chi
decide di comprare un’auto completamente elettrica.
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406 403
Ma le auto a GPL, a gas naturale e le automobili
ibride con emissioni oltre 140 g/km di CO2 possono
ancora beneficiare di un eco-bonus di 1.500 €.
Il sistema tedesco affronta il problema da un
punto di vista completamente diverso, con la sola
condizione che la vettura abbia nove o più anni di età
e che la nuova soddisfi lo standard Euro 4, come qua-
si tutte le auto ora in circolazione. L'importo di 2.500
€ è fisso, indipendentemente da quale sia il prezzo di
acquisto. Per le automobili piccole (ed economiche) è
in vigore uno sconto del 25% e altro ancora.
Dall’analisi effettuata possiamo ricavare le se-
guenti conclusioni:
A) Si favorisce l’ambiente o il mercato? Il mo-
dello italiano è chiaramente orientato a ridurre le e-
missioni di CO2. Esso favorisce principalmente il
mercato delle piccole auto e dei veicoli utilizzabili in
città, in cui i costruttori italiani sono tradizionalmente
forti. Il piano belga non ha motivazioni economiche:
esisteva anche prima della crisi e anche se in Belgio
sono presenti grosse case automobilistiche, esse non
producono veicoli di piccole dimensioni con emissio-
ni inferiori ai 105 g/km. Il premio di rottamazione te-
desco invece ha un obiettivo economico chiaro ed è
parte di un più ampio piano di ripresa economica.
Siccome per ogni auto da Euro 0 a Euro 2, una nuova
(Euro 4) sarà sulla strada, il piano ridurrà anche l'in-
quinamento tramite il rinnovamento dell’intera flotta
auto tedesca.
B) Impatto zero, sì, ma dove? Le auto elettriche
sono solo localmente prive di emissioni. Il piano ita-
liano prevede fino a 5.000 € di risarcimento per
l’acquisto di un’auto elettrica, perché ritenuta a emis-
sioni zero. Ma non bisogna dimenticare che la corren-
te necessaria per ricaricare le batterie attraverso i cavi
dell’energia elettrica deve essere prodotta altrove, e le
probabilità sono che la produzione avvenga in una
centrale a carbone. Quindi l'unica differenza è che il
motore della vettura inquina altrove. Le auto ibride
invece ricaricano le batterie durante la guida e quindi
non hanno bisogno di essere collegate alla rete elettri-
ca.
C) Paradossi: poche auto sono ammissibili al
premio belga del 15%, sebbene negli ultimi mesi set-
timanalmente esca sul mercato un nuovo veicolo. Tra
le piccole vetture da città ce n’è una che costituisce
un caso particolare: l’attualissima BMW Mini Coo-
per. Il modello base è qualificato per beneficiare del
premio di 15%, ma gli acquirenti della mini-auto di
lusso possono scegliere di aggiungere numerosi e co-
stosi optional come interni in pelle, aria condizionata,
navigatore, etc. Chi compra tutte queste funzionalità
aggiuntive beneficia di uno sconto del 15% anche su-
gli stessi optional, perché il contributo governativo è
calcolato sul prezzo d’acquisto finale. Quindi ai con-
cessionari conviene che gli acquirenti beneficino di
sconti sulle macchine piccole non tanto per i premi in
sé, ma perché il premio è destinato a essere utilizzato
per comprare gli optional aggiuntivi, che altrimenti
resterebbero invenduti. Inoltre, il consumo più eleva-
to di carburante causato dall’uso di aria condizionata
e dal peso aggiuntivo rendono la Mini Cooper perso-
nalizzata non più adeguata agli stringenti standard
sulle emissioni di CO2. Questa è chiaramente è una
conseguenza indesiderata dell’intervento del governo.
Considerando che gli optional portano l’auto a spri-
gionare emissioni oltre il limite consentito, una possi-
bile soluzione potrebbe essere quella di calcolare il
contributo da elargire solo sul modello base. (Muyla-
ert J. 2008)
D) Effetti collaterali imprevisti: i critici del si-
stema tedesco affermano che esso contenga delle
“controindicazioni”. Per esempio le aziende che for-
niscono pezzi di ricambio soffrono del calo della do-
manda e dei relativi bassi prezzi finali. Il settore turi-
stico sembra soffrire del fatto che molte persone han-
no accelerato la rottamazione per approfittare del
premio. Le piccole officine soffrono perché vedono
ridursi il loro mercato in poco tempo (circa 2 milioni
di auto, il 10% su 20 milioni circolanti fino al 2000,
sono state rimosse dalla circolazione) a causa del fat-
to che non sono autorizzate a intervenire sulle auto
più nuove, al contrario dei (costosi) concessionari
delle grandi case automobilistiche. (Heβ D. et. al.
2009) Non è chiaro nemmeno per quanto tempo l'ef-
fetto di questa misura durerà e si prevede che, dopo il
completamento del programma, vi sarà un calo tem-
poraneo delle vendite a causa delle molte persone che
hanno accelerato i loro acquisti.
E) La discriminazione contro le famiglie: So-
prattutto nelle politiche di eco-premio belga, solo le
automobili di piccole dimensioni possono usufruire
del premio. Per alcuni gruppi demografici come i
giovani, i single, gli anziani e le coppie senza figli,
non è un problema. Le famiglie, però, hanno bisogno
di una station wagon, o al limite di una monovolume,
se non altro per disporre il seggiolino per bambini.
Questa categoria di persone non è libera di scegliere
un’auto ecologica, perché è condizionata dalle dimen-
sioni dell’auto, e quindi non può tener conto delle e-
missioni. Eppure, considerando le emissioni pro-
capite, l’auto di una famiglia media con emissioni di
CO2 tra 140 e 180 g/km emette meno di una macchina
piccola, che trasporta di solito solo una o due persone
di equipaggio. E’ un paradosso e anche una forma
d’ingiustizia sociale che i governi nelle loro scelte
hanno completamente trascurato. Per una più equa e
corretta politica degli incentivi, sarebbe opportuno
che si tenesse conto del numero delle persone per au-
to, poiché essa è il principale mezzo di trasporto per
molti cittadini. Il sistema italiano d’incentivi è meno
rigoroso e lascia più spazio alle auto di dimensioni
più grandi. Solo il sistema tedesco non discrimina le
famiglie che hanno bisogno di auto più grandi, ma lo
fa per motivi diversi da quelli sociali: l’intenzione è
soprattutto quella di vendere le grandi auto tedesche.
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406404
Gli incentivi influenzano le nostre scelte? Perché
un acquirente decide di cambiare auto e approfittare
di un incentivo? Come mostra l'esempio del Belgio, le
persone che già stavano progettando di acquistare
un’auto piccola (e quindi ecologica) potrebbero usare
l’incentivo per acquistare gli optional. Secondo il
rapporto COWE del 2002, invece, sarebbe più effica-
ce introdurre un sistema fiscale intelligente.
4.3 – La tassa sull’automobile come
“motivazione” per creare un parco auto
ecologico
Già nel 2002, l’azienda di consulenza aziendale CO-
WI ha pubblicato, per ordine della Direzione Genera-
le dell'Ambiente della Commissione europea, un
complesso documento in cui si definivano chiaramen-
te le linee guida per un regime fiscale orientato alla
riduzione delle emissioni di CO2. (COWI 2002).
Il documento includeva anche un possibile piano
di riduzione della CO2 che vari paesi membri avreb-
bero potuto adottare. Le principali raccomandazioni
elencate in questo documento sono poi state riassunte
nella Direttiva UE proposta nel 2005 (EU COM
2005/261).
Dal momento, però, che la tassazione è una ma-
teria di competenza esclusiva nazionale, i vari Stati
membri non sono stati obbligati a tradurre tali racco-
mandazioni in legge nazionale. Il lavoro del COWI
riportava, tra gli altri, i seguenti suggerimenti:
1) Creare un sistema fiscale che, direttamente o
indirettamente, sia connesso alle emissioni di CO2 è
un requisito essenziale per conseguire risultati signi-
ficativi nella riduzione di tale gas.
2) Le tasse devono essere correttamente commi-
surate alla riduzione del consumo di carburante e
quindi all’efficienza dell’auto.
3) I risultati migliori si ottengono quando l'attua-
le sistema fiscale si cambia completamente.
4) Una politica che premia le automobili più ef-
ficienti aumenta l'impatto positivo della tassa intro-
dotta.
5) L'aumento delle imposte senza un adeguamen-
to dei parametri e senza riferimento al rapporto alle
emissioni di CO2, è inutile.
Qui di seguito esaminiamo il sistema italiano,
belga e tedesco di tassazione delle autovetture per ve-
rificare in che misura sono conformi a tali principi.
In Italia, dall’1 gennaio 2007, è attivo un nuovo
sistema nel quale la classificazione Euro 1-6 (e
un’ulteriore distinzione fra motori più e meno potenti
di 100 kW) determina il livello di tassazione annua da
adottare.
Degne di nota le differenze regionali, giacché ta-
le tassa varia anche secondo il reddito medio della
popolazione.
In Belgio, la tassa all’acquisto (BIV) è basata e-
sclusivamente su cilindrata e potenza del motore. Non
vi è alcun riferimento alla classificazione Euro 1-6 o
alle emissioni di CO2.
Lo stesso accade con la tassa annuale di possesso
(motorrijtuigenbelasting). Il sistema consiste in due
parametri, la cilindrata del motore (in cc) e il numero
dei cavalli.
La tassa è fissata sulla base del parametro che ri-
sulta più alto.
L'idea alla base del sistema belga è completa-
mente obsoleta: infatti, la potenza del motore non è
indice di inquinamento.
Nonostante non siano stati fatti passi avanti per
cambiare questo sistema obsoleto, è stata varata una
nuova riforma fiscale per le auto aziendali basata sul-
le emissioni.
La legge quadro del 27 aprile 2007 ha creato una
progressiva scala di detrazioni fiscali per le auto a-
ziendali in base alla quantità di anidride carbonica
emessa, per cui è stata introdotta la registrazione fi-
scale delle emissioni di CO2.
Aziende e commercialisti lamentano l’onere che
tale misura comporta. (De Backer 2007)
Il governo belga si augura che grazie a tale poli-
tica la media delle emissioni dei veicoli aziendali
scenda più velocemente, e che tali autovetture si spo-
stino poi sul mercato dell’usato, creando quindi un
impatto positivo più duraturo. (De Brouwer 2008)
Tale politica è anche d’incentivo affinché i pro-
duttori di auto offrano veicoli più efficienti sul merca-
to.
Fig. 4 Detrazioni fiscali per veicoli commerciali in base alle emissioni di CO2 in Belgio
Emissioni di CO2
Veicoli diesel
Emissioni di CO2
Veicoli a benzina
Detrazione in %
< 105 g < 120 g 90 %
Fra 105 e 115 g Fra 120 e 130 g 80 %
Fra 115 e 145 g Fra 130 e 160 g 75 %
Fra 145 e 175 g Fra 160 e 190 g 70 %
> 175 g >190 g 60 %
Fonte: De Backer 2007
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406 405
L’attuale sistema fiscale tedesco, entrato in vigo-
re l’1 luglio 2009, prevede un importo fisso più una
tassa extra per ogni due grammi di emissioni di CO2
generati dalla vettura oltre il limite consentito. Questo
limite di riferimento è 120 g/km per le automobili ac-
quistate fino al 2012 e poi scenderà a 110 g/km. Nel
2014 il livello scenderà poi ulteriormente a 95 g/km.
Con questo sistema, si premiano le automobili a basso
consumo.
Una piccola Opel Agila 1.2 Diesel, che emette
120 g di CO2 al Km costerebbe al suo proprietario
123.50 € all’anno, circa 75 € in meno rispetto all'at-
tuale sistema. (Spiegel 2009) Ma è ragionevole crede-
re che le piccole sanzioni non abbiano alcun impatto
sugli acquirenti di auto di lusso (meno efficienti): una
jeep modello GLK della Mercedes costerebbe solo il
4,7% in più di tasse rispetto a prima.
5 – Osservazioni finali
Si può continuare ad assicurare a tutti la libertà di
muoversi autonomamente e allo stesso tempo tenere
sotto controllo gli effetti del traffico? E' chiaro che, in
attesa di un parco auto completamente ecologico, l'u-
so dei veicoli più inquinanti deve essere punito finan-
ziariamente. Ma cosa dire dei meno fortunati, che non
possono permettersi di comprare una qualsiasi auto
ecologica? Essi sono già preoccupati dal costo extra
che l’uso del carburante per le loro vecchie automobi-
le comporta. Come fanno i governi a soppesare van-
taggi e svantaggi causati dalla loro politica fiscale?
Scelgono quella ritenuta la miglior soluzione.
Un’analisi costi-benefici sembrerebbe opportuna.
La nostra breve dissertazione sui tre diversi si-
stemi di incentivi fiscali ha dimostrato che non è an-
cora stata individuata una politica inclusiva ed effica-
ce su tutti i fronti. Basti pensare al caso belga, dove
l’incentivo è stato utilizzato anche per l'acquisto di
optional di dubbia utilità.
Non sarebbe male se in un’Europa unita vigesse
un sistema fiscale uniforme sulle automobili. Ciò e-
liminerebbe i sistemi obsoleti, come quello belga, e
proporrebbe anche un’opportunità per raggiungere un
sistema più eco-efficiente che convinca sempre più
persone che stanno comprando un’auto che ha un mi-
nor impatto ambientale. In tale contesto, il sistema
belga di regolazione della CO2 per veicoli commer-
ciali in realtà è uno degli esempi più efficaci. Il prin-
cipio deve essere: chi più inquina, più paga, e l'au-
mento non dovrebbe essere lineare, ma potrebbe esse-
re persino esponenziale, di modo che le auto più in-
quinanti siano tassate più pesantemente.
L’auto a impatto zero sull’ambiente è un’utopia,
ma ora come ora non è ancora arrivata una risposta
coordinata ed efficiente da parte dei governi per con-
tribuire a ridurre l’inquinamento a breve termine.
Speriamo che questo momento sia vicino.
References
BAFA (2009), Richtlinie zur Förderung des Absatzes
von Personenkraftwagen vom 20. Februar 2009 mit
Änderungen der Richtlinie vom 17. März 2009 und
vom 26. Juni 2009. Tratto da
www.bafa.de/bafa/de/wirtschaftsfoerderung/umweltp
raemie/dokumente il 20 novembre 2010.
De Backer G. (2007), Gewijzigde fiscale aftrek voor
kosten van bedrijfswagens: Bezin eer ge …
aankoopt?, available at
http://www.taxtalk.be/nl/2007/05/22/gewijzigde-
fiscale-aftrek-voor-kosten-van-bedrijfswagens-bezin-
eer-ge-aankoopt/, il 20 novembre 2010.
De Borger B. e.a. (2001), De externe kosten van
transport. Syntheseverslag. Tratto da
http://www.belspo.be/belspo/home/publ/pub_ostc/mo
bil/rapp04syn_nl.pdf , il 20 novembre 2010.
De Brouwer D. (2008), De arbitrage van de co2-taks,
available at http://195.207.63.44/dieteren-
fleet/www/piclib/grpc//PDF_00000513nl.pdf, il 20
novembre 2010.
Bowie N. (1990), Morality, Money, and Motor Cars,
in Hoffman, W.M. et. al (eds.), Business Ethics. New
York: McGraw Hill [pp.440-446
COWI (2002), Fiscal Measures to Reduce CO2-
Emissions from New Passenger Cars, available at
http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/docu
ments/co2_cars_study_25-02-2002.pdf, il 20 novem-
bre 2010.
European Council (1991), Council Directive of 26
June 1991 amending Directive 70/220/EEC on the
approximation of the laws of the Member States relat-
ing to measures to be taken against air pollution by
emissions from motor vehicles (91/441/EEC), avail-
able at
http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?ur
i=CELEX:31991L0441:EN:HTML, il 20 novembre
2010.
European Commission (2005), Proposal for a Coun-
cil Directive on passenger car related taxes, available
at
http://ec.europa.eu/prelex/detail_dossier_real.cfm?CL
=en&DosId=193089, il 20 novembre 2010.
European Commission (2009), Regulation (EC) No
443/2009 of the European Parliament and of the
council of 23 April 2009 setting emission perform-
ance standards for new passenger cars as part of the
Community’s integrated approach to reduce CO2
emissions from light-duty vehicles, available
athttp://eur-
lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2
009:140:0001:0015:EN:PDF, il 20 novembre 2010.
FOD Milieu (2009), CO2-gids van de auto
2009/2010, available at
Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406406
http://www.belgium.be/nl/nieuws/2009/news_co2gids
-2010.jsp, il 20 novembre 2010.
FOD Financiën (2009). Invoering van een ecomalus
toegevoegd aan de belasting op de inverkeerstelling
in het Waalse Gewest, available at
http://minfin.fgov.be/portail2/nl/downloads/current/ec
omalus.pdf, il 20 novembre 2010.
FOD Financiën (2010). Wegwijs in de fiscaliteit van
uw auto, available at
http://koba.minfin.fgov.be/commande/pdf/Broch_We
gwijsFiscAuto2010.pdf, il 20 novembre 2010.
Heβ D. et al. (2009), Abwrackprämie entzürnt den
Handel, available at
http://www.handelsblatt.com/unternehmen/handeldie
nstleister/abwrackpraemieerzuernt-den-
handel;2190833, il 20 novembre 2010.
IEA (2010), CO²-emissions from fuel-combustion.
Highlights, available at
http://www.iea.org/co2highlights/CO2highlights.pdf ,
il 20 novembre 2010.
Markovic-Chenais S. (2001), External Costs of
Transport. Sensitivity analysis of the INFRAS/IWW
study: overview of the most important results per ex-
ternal cost category, available at www.eea.europa.eu,
il 20 novembre 2010.
Muylaert J. (2008), CO2-korting wordt misbruikt voor
luxe. Overheid betaalt airco in 'groene' auto,
available at
http://www.nieuwsblad.be/article/detail.aspx?
articleid=031mstc0, il 20 novembre 2010.
Mobimix (2009), Nieuwe fiscale aftrekregeling
bedrijfswagens bekend, available at
http://www.mobimix.be/inhoud/2009/11/17/1122, il
20 novembre 2010.
Piastrellini A. (2008), Ecoincentivi alla rottamazione,
available at
http://www.regionieambiente.it/pagine/newpdf/AD_2
008/AD_08_01_05.pdf, il 20 novembre 2010.
Sacconi G. (2008), Report on the proposal for a regu-
lation of the European Parliament and of the Council
setting emission performance standards for new pas-
senger cars as part of the Community's integrated
approach to reduce CO2 emissions from light-duty
vehicles, available at
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubR
ef=-//EP//NONSGML+REPORT+A6-2008-
0419+0+DOC+PDF+V0//EN, il 20 novembre 2010.
Spiegel Online International (2009), Germany Joins
EU in Tying Car Fees to Emissions, available at
http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518,
603798,00.html, il 20 novembre 2010.

More Related Content

What's hot

Rossi anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013
Rossi   anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013Rossi   anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013
Rossi anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013ANCI - Emilia Romagna
 
Motorshow2007
Motorshow2007Motorshow2007
Motorshow2007catdii
 
Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...
Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...
Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...Emilio Ranieri
 
La mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di Milano
La mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di MilanoLa mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di Milano
La mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di MilanoSardegna Ricerche
 
L'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibile
L'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibileL'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibile
L'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibileFisnikFazliu
 
Quali sono le soluzioni
Quali sono le soluzioniQuali sono le soluzioni
Quali sono le soluzioniclimatizzati
 
Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013
Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013
Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013ANCI - Emilia Romagna
 
Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?
Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?
Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?ANCI - Emilia Romagna
 
WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013
WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013
WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013WEC Italia
 
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 imola
Premio pa sostenibile e resiliente 2021   imolaPremio pa sostenibile e resiliente 2021   imola
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 imolaPaolaGrandi5
 
2012 osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi
2012   osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi2012   osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi
2012 osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasiMarco Tomasi
 
Energia & Città: ARPA riflette con i Comuni
Energia & Città: ARPA riflette con i ComuniEnergia & Città: ARPA riflette con i Comuni
Energia & Città: ARPA riflette con i ComuniANCI - Emilia Romagna
 
2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...
2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...
2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...Marco Tomasi
 
Presentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloud
Presentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloudPresentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloud
Presentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloudDario Di Santo
 

What's hot (19)

Mobilita' sostenibile
Mobilita' sostenibileMobilita' sostenibile
Mobilita' sostenibile
 
Rossi anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013
Rossi   anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013Rossi   anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013
Rossi anci-er - parma patto dei sindaci - 26 marzo 2013
 
Iuav padovan-02
Iuav padovan-02Iuav padovan-02
Iuav padovan-02
 
Motorshow2007
Motorshow2007Motorshow2007
Motorshow2007
 
Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...
Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...
Cambiamenti Climatici...le emissioni di CO2 in Italia e nella provincia di La...
 
La mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di Milano
La mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di MilanoLa mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di Milano
La mobilità sostenibile - Edoardo Croci, IEFE - Università Bocconi di Milano
 
L'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibile
L'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibileL'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibile
L'EUROPA CHE VORREI | Mobilità sostenibile
 
Quali sono le soluzioni
Quali sono le soluzioniQuali sono le soluzioni
Quali sono le soluzioni
 
Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013
Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013
Kick off pubblico PAES SGP 25-set-2013
 
Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?
Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?
Fondi Europei per energia e città: come arrivarci?
 
WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013
WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013
WEC Italia newsletter bio aviation insight n.9, gen-mar 2013
 
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 imola
Premio pa sostenibile e resiliente 2021   imolaPremio pa sostenibile e resiliente 2021   imola
Premio pa sostenibile e resiliente 2021 imola
 
2012 osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi
2012   osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi2012   osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi
2012 osservazioni per pea 2013 2020 pat. marco tomasi
 
2008 10 belcastro fei
2008 10 belcastro fei2008 10 belcastro fei
2008 10 belcastro fei
 
Piccoli comuni, per grandi cambiamenti
Piccoli comuni, per grandi cambiamentiPiccoli comuni, per grandi cambiamenti
Piccoli comuni, per grandi cambiamenti
 
Energia & Città: ARPA riflette con i Comuni
Energia & Città: ARPA riflette con i ComuniEnergia & Città: ARPA riflette con i Comuni
Energia & Città: ARPA riflette con i Comuni
 
2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...
2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...
2012 - La Mobilità elettrica in Trentino come valore per il territorio. Marco...
 
67151-Presa UniBG SZ 3.10.14
67151-Presa UniBG SZ 3.10.1467151-Presa UniBG SZ 3.10.14
67151-Presa UniBG SZ 3.10.14
 
Presentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloud
Presentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloudPresentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloud
Presentazione sulla direttiva 2012/27/UE tenuta a Innovation cloud
 

Similar to Politiche governative per una mobilità più ecologica: interventi inefficaci?

Manifesto sostenibilità ambientale
Manifesto sostenibilità ambientaleManifesto sostenibilità ambientale
Manifesto sostenibilità ambientalecanaleenergia
 
Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...
Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...
Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...Sardegna Ricerche
 
Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009
Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009
Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009IoGuido CarSharing
 
Mics conf stampa 17.01.13
Mics conf stampa 17.01.13Mics conf stampa 17.01.13
Mics conf stampa 17.01.13Stefano Ciullo
 
La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017
La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017
La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017Massa Critica
 
Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotive
Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotiveMarketing e sostenibilità ambientale nel settore automotive
Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotiveIlaria Tranquillo
 
Modulo Adesione e Vision ISAFF
Modulo Adesione e Vision ISAFFModulo Adesione e Vision ISAFF
Modulo Adesione e Vision ISAFFWEC Italia
 
Volare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aerei
Volare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aereiVolare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aerei
Volare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aereiAndrea Mennillo
 
Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...
Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...
Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...Dario Di Santo
 
Patto dei Sindaci
Patto dei SindaciPatto dei Sindaci
Patto dei Sindacilucaonline
 
Communication plan for an italian company
Communication plan for an italian companyCommunication plan for an italian company
Communication plan for an italian companyFabrizio Olati
 
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litoraliProgetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litoralieAmbiente
 
4 Forum Car Sharing Allegrini
4 Forum Car Sharing Allegrini4 Forum Car Sharing Allegrini
4 Forum Car Sharing Allegriniics carsharing
 
TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...
TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...
TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...Officinae Verdi
 
Efficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della Terra
Efficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della TerraEfficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della Terra
Efficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della TerraDario Di Santo
 
Finanziare l'efficienza energetica nell'industria
Finanziare l'efficienza energetica nell'industriaFinanziare l'efficienza energetica nell'industria
Finanziare l'efficienza energetica nell'industriaDario Di Santo
 
Chimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc soc
Chimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc socChimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc soc
Chimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc socClassi di V.Patti
 

Similar to Politiche governative per una mobilità più ecologica: interventi inefficaci? (20)

Manifesto sostenibilità ambientale
Manifesto sostenibilità ambientaleManifesto sostenibilità ambientale
Manifesto sostenibilità ambientale
 
Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...
Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...
Le potenzialità del biometano per la decarbonizzazione del settore trasporti ...
 
Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009
Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009
Presentazione Allegrini IV Forum Car Sharing 2009
 
Mics conf stampa 17.01.13
Mics conf stampa 17.01.13Mics conf stampa 17.01.13
Mics conf stampa 17.01.13
 
La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017
La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017
La sfida della qualità dell aria nelle citta italiane 2017
 
Piccoli comuni, per grandi cambiamenti
Piccoli comuni, per grandi cambiamentiPiccoli comuni, per grandi cambiamenti
Piccoli comuni, per grandi cambiamenti
 
Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotive
Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotiveMarketing e sostenibilità ambientale nel settore automotive
Marketing e sostenibilità ambientale nel settore automotive
 
Modulo Adesione e Vision ISAFF
Modulo Adesione e Vision ISAFFModulo Adesione e Vision ISAFF
Modulo Adesione e Vision ISAFF
 
Volare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aerei
Volare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aereiVolare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aerei
Volare verso un futuro sostenibile: la trasformazione dei trasporti aerei
 
Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...
Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...
Introduzione al mercato dell'energia per il convegno FIRE sugli EPC per l'eff...
 
Patto dei Sindaci
Patto dei SindaciPatto dei Sindaci
Patto dei Sindaci
 
News A 36 2017
News A 36 2017News A 36 2017
News A 36 2017
 
Communication plan for an italian company
Communication plan for an italian companyCommunication plan for an italian company
Communication plan for an italian company
 
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litoraliProgetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
Progetto Mobilità, riprendiamoci i nostri litorali
 
4 Forum Car Sharing Allegrini
4 Forum Car Sharing Allegrini4 Forum Car Sharing Allegrini
4 Forum Car Sharing Allegrini
 
TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...
TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...
TRUST EPC SOUTH, REMOURBAN, R2 CITIES: OFFICINÆ VERDI ADVISOR PER LA SOSTENIB...
 
Efficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della Terra
Efficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della TerraEfficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della Terra
Efficienza energetica nell'industria alla conferenza degli Amici della Terra
 
Report dell'evento Green Italia Day
Report dell'evento Green Italia DayReport dell'evento Green Italia Day
Report dell'evento Green Italia Day
 
Finanziare l'efficienza energetica nell'industria
Finanziare l'efficienza energetica nell'industriaFinanziare l'efficienza energetica nell'industria
Finanziare l'efficienza energetica nell'industria
 
Chimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc soc
Chimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc socChimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc soc
Chimica, 2012, le polveri sottili, giulia p., 4 liceo sc soc
 

More from serena boccardo

VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)
VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)
VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)serena boccardo
 
ISO 140001 integration into SEAP plans
ISO 140001 integration into SEAP plansISO 140001 integration into SEAP plans
ISO 140001 integration into SEAP plansserena boccardo
 
Ericsson - Business case
Ericsson - Business case Ericsson - Business case
Ericsson - Business case serena boccardo
 
Product launch campaign - business case
Product launch campaign - business caseProduct launch campaign - business case
Product launch campaign - business caseserena boccardo
 
Individual expectations and pension
Individual expectations and pensionIndividual expectations and pension
Individual expectations and pensionserena boccardo
 
Tax Compliance - behavioral economics
Tax Compliance - behavioral economicsTax Compliance - behavioral economics
Tax Compliance - behavioral economicsserena boccardo
 
Workers co-determination and industrial productivity
Workers co-determination and industrial productivityWorkers co-determination and industrial productivity
Workers co-determination and industrial productivityserena boccardo
 
Honda - business case study
Honda - business case studyHonda - business case study
Honda - business case studyserena boccardo
 
STYLE - Local Advisory Board Meeting Report
STYLE - Local Advisory Board Meeting  Report STYLE - Local Advisory Board Meeting  Report
STYLE - Local Advisory Board Meeting Report serena boccardo
 
COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)
COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)
COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)serena boccardo
 
Work Sample - Fact sheet 2
Work Sample - Fact sheet 2Work Sample - Fact sheet 2
Work Sample - Fact sheet 2serena boccardo
 
Externalities of the Car Industry - First Ch. MSc Thesis
Externalities of the Car Industry - First Ch. MSc ThesisExternalities of the Car Industry - First Ch. MSc Thesis
Externalities of the Car Industry - First Ch. MSc Thesisserena boccardo
 
RAMSES Project - Policy Pointer
RAMSES Project - Policy Pointer RAMSES Project - Policy Pointer
RAMSES Project - Policy Pointer serena boccardo
 
Gaps in Data Collection on Femicide in Italy
Gaps  in Data Collection on Femicide in Italy Gaps  in Data Collection on Femicide in Italy
Gaps in Data Collection on Femicide in Italy serena boccardo
 
ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)
ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)
ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)serena boccardo
 
Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)
Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)
Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)serena boccardo
 
Women in Science : Why so few?
Women in Science : Why so few? Women in Science : Why so few?
Women in Science : Why so few? serena boccardo
 

More from serena boccardo (20)

VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)
VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)
VALORI - Published news from COP 21 (2015, Paris Agreement)
 
Experimental economics
Experimental economics Experimental economics
Experimental economics
 
ISO 140001 integration into SEAP plans
ISO 140001 integration into SEAP plansISO 140001 integration into SEAP plans
ISO 140001 integration into SEAP plans
 
Metzler
Metzler Metzler
Metzler
 
Game theory Exercise
Game theory ExerciseGame theory Exercise
Game theory Exercise
 
Ericsson - Business case
Ericsson - Business case Ericsson - Business case
Ericsson - Business case
 
Product launch campaign - business case
Product launch campaign - business caseProduct launch campaign - business case
Product launch campaign - business case
 
Individual expectations and pension
Individual expectations and pensionIndividual expectations and pension
Individual expectations and pension
 
Tax Compliance - behavioral economics
Tax Compliance - behavioral economicsTax Compliance - behavioral economics
Tax Compliance - behavioral economics
 
Workers co-determination and industrial productivity
Workers co-determination and industrial productivityWorkers co-determination and industrial productivity
Workers co-determination and industrial productivity
 
Honda - business case study
Honda - business case studyHonda - business case study
Honda - business case study
 
STYLE - Local Advisory Board Meeting Report
STYLE - Local Advisory Board Meeting  Report STYLE - Local Advisory Board Meeting  Report
STYLE - Local Advisory Board Meeting Report
 
COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)
COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)
COP20 - Vincono le Lobbies (pag. 25-26-27)
 
Work Sample - Fact sheet 2
Work Sample - Fact sheet 2Work Sample - Fact sheet 2
Work Sample - Fact sheet 2
 
Externalities of the Car Industry - First Ch. MSc Thesis
Externalities of the Car Industry - First Ch. MSc ThesisExternalities of the Car Industry - First Ch. MSc Thesis
Externalities of the Car Industry - First Ch. MSc Thesis
 
RAMSES Project - Policy Pointer
RAMSES Project - Policy Pointer RAMSES Project - Policy Pointer
RAMSES Project - Policy Pointer
 
Gaps in Data Collection on Femicide in Italy
Gaps  in Data Collection on Femicide in Italy Gaps  in Data Collection on Femicide in Italy
Gaps in Data Collection on Femicide in Italy
 
ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)
ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)
ABB case study - 2008/9 - MSc in Business Administration (Belgium)
 
Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)
Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)
Working paper - Industrial Economics (only descriptive statistics)
 
Women in Science : Why so few?
Women in Science : Why so few? Women in Science : Why so few?
Women in Science : Why so few?
 

Politiche governative per una mobilità più ecologica: interventi inefficaci?

  • 1. Economia Aziendale Online 2000 Web (2010) 1: 119-137 www.ea2000.it DOI: Pietro Previtali University of Pavia, Via San Felice 7, Pavia, Italy E-mail: pietro.previtali@unipv.it h
  • 2.
  • 3. Economia Aziendale Online 4 (2010) - 399 - 406 www.ea2000.it Serena Boccardo e Hans Verboven Faculty of Applied Economic Sciences – University of Antwerp Prinsstraat 13, B-2000 Antwerp, Belgium – Phone: +32/(0)3/2654187 – Fax (office) +32/(0)3/2654799 E-mail: hans.verboven@ua.ac.be Politiche governative per una mobilità più ecologica: interventi inefficaci? Serena Boccardo e Hans Verboven Abstract Our mobility comes at a price. Environmental and social externalities along with dwindling supplies of fossil fu- els urge governments and industry to respond. Achievements such as the Euro 1/6 classification system and the European CO2-reduction plans are examples of how constructors can effectively be forced into producing greener cars. But also the consumers are curbed into more sustainable mobility by both incentive as punitive ac- tions. After a brief assessment of the major externalities of our mobility, we will analyse the actions to promote greener cars taken by the European Union (aimed at the industry) and national governments (aimed at consum- ers). Comparison will be made between Belgium, Italy and Germany, three representative European countries. Though the EU’s supply-oriented legislation proofs successful, we will find that most national consumer- oriented policies fall short of achieving an efficient result. Therefore we conclude that a uniform European taxa- tion and incentive program is desirable. Abstract La mobilità ha un suo prezzo: i combustibili fossili si stanno progressivamente esaurendo e gli effetti ambientali e sociali che derivano dal loro utilizzo richiedono l’adozione di misure rigide. L'Unione Europea detiene un ot- timo record in proposito: conquiste come il sistema di classificazione in categorie Euro 1- 6 e i recenti program- mi per la riduzione di CO2 sono esempi di misure efficaci, che dimostrano quanto l’intervento dei governi sia importante per sensibilizzare le case automobilistiche in proposito. Negli ultimi anni, i consumatori stanno avendo la possibilità di utilizzare automobili più rispettose dell'ambiente. Per rimediare all’eccessivo inquinamento, i governi introducono tasse che scoraggiano l’uso di auto tradizionali e propongono incentivi che favoriscono l’acquisto di auto ecologiche; non vi è tuttavia alcun disegno comune europeo in tal senso. Dopo una breve rassegna sui principali costi ambientali e sociali della mobilità, analizzeremo gli interventi di alcuni governi in favore di un sistema di trasporto privato più sostenibile, evidenziando la varietà degli approcci finora utilizzati e il bisogno di un sistema di riferimento comune per l’Europa. Inoltre valuteremo l’efficacia del- le misure introdotte a livello nazionale, prendendo in esame tre Paesi: il Belgio, l'Italia e la Germania. Insieme, questi tre Paesi forniscono un quadro rappresentativo degli interventi governativi a favore di una mobilità ecolo- gicamente sostenibile. Ciò che quest’analisi si propone di evidenziare, poi, è la necessità di istituire un sistema di tassazione uniforme a livello europeo. 1 - Costi per la collettività 1.1 - Costi ambientali L’automobile è solitamente ritenuta la principale col- pevole dell’inquinamento atmosferico, soprattutto a causa delle emissioni di CO2, evidentemente legate all’utilizzo di combustibili fossili. Ma prima di tutto la CO2 non è l’unico fattore che causa l’inquinamento dell’aria e in secondo luogo – cosa più importante – il trasporto (su strada, aereo e marittimo insieme) è responsabile, approssimativa- mente, del 22% della CO2 complessivamente presente nell’atmosfera. (Fig. 1) Comunque, nonostante il problema delle emis- sioni di CO2 nell’aria non riguarda esclusivamente il settore automobilistico, focalizzare l’attenzione su di esso è fondamentale, considerando che la domanda globale di trasporto privato su strada aumenterà di circa il 45% entro il 2030. (IEA 2010, p.10) L’inquinamento atmosferico, comunque, non è solo una questione di CO2. Altri inquinanti sono il monossido di carbonio (CO), gli ossidi di azoto (NOx), gli idrocarburi (HC) e le polveri sottili, alta- mente nocive.
  • 4. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406400 Fig. 1 – Emissioni globali di CO2 derivanti da com- bustibili fossili classificate per settore di emissione Fonte: IEA 2010 Queste sostanze e questi gas inquinanti non sono però direttamente connessi al consumo di un veicolo, come invece lo è la CO2. In particolare, la quantità di altri gas e di sostan- ze dannose emesse da un autoveicolo è determinata dalla progettazione tecnica, dalla condizione e dalla manutenzione del motore e da altri fattori; mentre la guida, la distanza media percorsa e fattori ambientali esterni (come la temperatura) concorrono al rilascio di CO2. La normativa europea sulle emissioni Euro 1- 6, che prenderemo in esame nel terzo paragrafo di quest’analisi, si occupa proprio di regolare la progres- siva riduzione di questi gas. 1.2 - Costi sociali Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), il numero delle vittime e dei superstiti da incidenti stra- dali rappresenta in termini di costo il 29% dei costi totali del traffico stradale. (Markovic-Chenais, 2001, p.12) Ma la nostra mobilità miete vittime anche in modo indiretto: l'inquinamento ambientale derivante dai trasporti (per fare un esempio concreto) è respon- sabile di più di un quarto di tutte le malattie preveni- bili. Le malattie delle vie respiratorie sono in cima alla lista; seguono stress, costi di congestione (tempo perso in coda nel traffico per esempio), impoverimen- to del paesaggio e rumore, che sono solo alcuni degli effetti negativi meno noti legati alla mobilità e che invece dovrebbero essere tenuti in considerazione. (De Borger et al. 2001) 2 – Soluzioni per una mobilità più sos- tenibile La ricerca di fonti energetiche rinnovabili è una delle principali sfide scientifiche ed economiche del secolo, e richiede una stretta collaborazione tra ingegneri, scienziati, governi e altre parti interessate come, per esempio, le compagnie petrolifere in grado di realiz- zare i canali di distribuzione della nuova energia. Per i produttori, i grandi investimenti in ricerca e sviluppo non sono privi di rischi e il successo è tutt’altro che assicurato. Ci si chiede anche in che mi- sura le alternative più promettenti siano realizzabili su vasta scala. In ogni caso, affinché l’approccio sia coordinato, è necessario l’intervento dei governi per preparare adeguatamente la fase di transizione. Le automobili elettriche si muovono grazie a bat- terie ricaricabili. Attualmente la tecnologia è in rapi- do sviluppo e il problema principale da risolvere è aumentare la capacità delle batterie stesse. Per fornire un’alternativa di scelta realistica ai motori a combustione tradizionale, bisogna estendere la distanza percorribile oltre gli attuali 100 Km, au- mentare l’autonomia delle batterie, e progettare ade- guati canali di distribuzione affinché consentano di accelerare i tempi di ricarica. Saranno perciò per lo più i veicoli ibridi, come la Toyota Prius, a guadagnare terreno sul mercato. Nel corso dei prossimi anni, comunque, la gam- ma di auto elettriche e ibride a disposizione diventerà sufficientemente vasta da consentire a un numero sempre maggiore di persone di considerare l’auto e- lettrica come una valida alternativa a quella tradizio- nale. Le auto ibride combinano un motore tradizionale con uno elettrico a bassa velocità (da usare in città). Le batterie del motore elettrico, che si ricaricano au- tonomamente con la frenata, sono un esempio di rica- rica automatica. Le automobili ibride sono ovviamente più eco- nomiche da alimentare rispetto alle auto simili a ben- zina, ma non dovremmo aspettarci miracoli. Auto elettriche al 100% consumano energia elet- trica e quindi le emissioni di CO2 sono solo apparen- temente pari a zero: il processo di produzione di e- nergia elettrica necessario per ricaricare le batterie comporta comunque emissioni di CO2 e solo quando l’energia verrà generata grazie alla potenza di pannel- li solari, di una centrale nucleare, di pale eoliche o di turbine idroelettriche, si potrà dire che l'auto sarà completamente priva di emissioni. Al contrario, l’energia che deriva da un impianto tradizionale, dove viene per esempio bruciato carbo- ne, rende l’auto priva di emissioni di CO2 solo local- mente, ossia dove essa viene utilizzata. Dunque, alla macchina elettrica va riconosciuto il merito di evitare la concentrazione di particolato e di CO2 nelle zone abitate e quindi di ridurre i proble- mi di salute. Ma l'auto elettrica sarà una soluzione davvero sostenibile solo quando esisterà un sistema che ci as- sicuri la qualità dell’elettricità. Anche altri fattori legati alla produzione delle batterie sono importanti, ma su di essi preferiamo non dilungarci.
  • 5. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406 401 3 – Le iniziative dell’Unione Europea rivolte ai produttori Una classica critica al libero mercato consiste nel fat- to che le aziende sono colpevoli di tenere i profitti per sé e scaricare i costi ambientali della loro attività sul resto della società. Purtroppo la realtà fornisce nume- rosi esempi in proposito. Noi riteniamo che l’affermazione: “Le imprese pensano di non avere l’obbligo di proteggere l’ambiente più e oltre il limite richiesto dalla legge” non sia più valida al giorno d’oggi, (Bowie 1990, p. 440) e che, al contrario, il concetto di sviluppo soste- nibile sia diventato un aspetto importante delle politi- che aziendali adottate dalle case automobilistiche. In merito al nostro discorso, riteniamo che l'in- tervento pubblico sia necessario per sollecitare tutte le case automobilistiche a investire in veicoli più ecolo- gici: senza la pressione dei governi probabilmente cambierebbe molto poco, e i piccoli produttori che investono in tecnologie sostenibili sarebbero scaval- cati sul mercato dai grossi concorrenti che non inno- vano. Nel 1993 l’Unione europea ha formulato un programma in sei fasi per ridurre drasticamente l’inquinamento da traffico su strada (tenendo conto di vari agenti inquinanti eccetto che della CO2). (Euro- pean Council 1991) La riduzione delle emissioni di CO2 è ormai di- ventata una priorità della politica ambientale dell’UE. Al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico, la Commissione Europea ha imposto nuovi standard alle case automobilistiche riguardo alle emissioni di CO2. Entro il 2012 il 65% delle nuove auto immesse sul mercato non dovrà eccedere il limite di 120 g di CO2 per veicolo. Per il 2013 l’obiettivo sale al 75% delle auto prodotte, nel 2014 diventa dell’80%, fino a ri- guardare la totalità della produzione entro il 2015. Il tetto di emissione fissato a 120 g di CO2 rap- presenta la media delle emissioni consentite per il to- tale delle auto immesse sul mercato; questo vuol dire che i costruttori potranno sì immettere sul mercato auto con emissioni eccedenti la soglia imposta, ma tali emissioni dovranno essere compensate dalla pro- duzione di un numero sufficiente di veicoli che inqui- nino meno. Lo scopo, infatti, è quello di ridurre le emissioni su base complessiva e non per singolo veicolo. La Di- rettiva 443 stabilisce anche che le aziende che supe- rano tale limite debbano essere multate. (EC 443/2009 – Sacconi 2008). 4 – Provvedimenti volti a incoraggiare i consumatori all’acquisto di auto ecologi- che Un altro modo efficace per ridurre le emissioni globa- li di CO2 passa certamente attraverso i consumatori. I governi dispongono di un duplice meccanismo per incidere sul comportamento dei consumatori al mo- mento dell’acquisto: offrire incentivi statali per ren- dere più economica una vettura ecologica, e imporre tasse maggiori sulle vetture meno efficienti per sco- raggiarne l’uso. 4.1 – Incentivi (Roma – Berlino - Bruxelles) Il modello italiano è incoraggiante e fornisce contri- buti economici in due direzioni: incentivi per l’acquisto di nuove auto ecologiche e un premio per la rottamazione di un veicolo vecchio (da Euro 0 a Euro 2 e più vecchio del 1999). L’incentivo è generoso per le auto elettriche: 3.500 € (1.500 € di bonus più l’eventuale premio per la rottamazione); ma le auto ibride e quelle a GPL o a metano possono contare su un contributo ancora più consistente (fino a 5000 €). Fig. 2 – La classificazione europea Euro 1-5 (gasolio) Fonte: Dieselnet
  • 6. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406402 Fig. 3 – La politica di incentivazione italiana nel 2009 Contributi governativi in € senza/con rottamazione per le auto immatricolate prima del 2000 Emissioni di CO2 (g/km) → Tipo di motore ↓ < 120 < 130 < 140 > 140 Benzina 0/1.500 0/1.500 0/1.500 - Diesel 0/1.500 0/1.500 - - Gpl 2.000/3.500 1.500/3.000 1.500/3.000 1.500 Metano 3.500/5.000 1.500/3.000 1.500/3.000 1.500 Ibride 3.500/5.000 1.500/3.000 1.500/3.000 1.500 Incentivi per trasformare auto a benzina in alimentazione a GPL o a metano: 500 € per il Gpl e 650 € per il metano. Auto a benzina e a diesel danno ancora diritto a un premio di 1.500 € di rottamazione a seconda delle emissioni, ma non sono ammesse all'eco-premio. (Piastrellino 2008) In Belgio, le auto con emissioni di CO2 inferiori a 115 g/km ottengono un rimborso sulle spese d’acquisto. Si può beneficiare di uno sconto del 15 % sul prezzo, fino a un massimo di 4.540 €, quando l'auto nuova emette meno di 105 g/km. Gli acquirenti di una nuova auto con emissioni tra i 105 e i 115 g/km pos- sono ancora contare su uno sconto del 3 % sul prezzo, fino a un contributo massimo di 850 €. (FOD Milieu 2009) Inoltre, è previsto un premio di 210 € per l’acquisto di un'auto nuova dotata di filtro antipartico- lato, se tale veicolo emette meno di 130 g/km di CO2 e un massimo di 5 mg di emissioni di particolato per km. (FOD Milieu 2009) Altri interventi sono la riduzione delle tasse del 30% fino a un massimo di 9.000 € per l’acquisto di un veicolo elettrico al 100% e l’installazione di una stazione di ricarica della batteria per un costo massi- mo di 250 €. (FOD Financiën 2010) Alle auto azien- dali, poi, si applica un altro sistema di tassazione ri- dotta che non rientra in questa analisi (Mobimix 2009). La complessità istituzionale del Belgio ha con- sentito di istituire sistemi di tassazione differenti nella parte francese e nella parte fiamminga del paese. La regione francese della Vallonia ha introdotto un si- stema piuttosto equo di “eco-malus”. Esso funziona in due direzioni: quando un’auto da rottamare viene sostituita da una nuova che genera un livello più alto di emissioni, si deve pagare una tassa extra, da 100 a 1.000 € in più, proporzionale all’incremento di emissioni. Per una nuova auto senza rottamazione, il siste- ma di tassazione prevede un limite di 160 g CO2 (ben più alto dei 120 g CO2 previsti dall’UE), ma l’eco- malus si applica solo oltre i 195 g CO2. Vale la pena evidenziare che le famiglie numerose in questa siste- ma ottengono piccoli benefici. (FOD Financiën 2009) Il 15 gennaio 2009 il governo federale tedesco, preoccupato dalle scarse vendite, ha improvvisamente deciso di entrare in azione: ha voluto incoraggiare le vendite attraverso un premio di rottamazione (o Um- weltprämie) di 2.500 €. Il premio è stato inserito nel piano di ripresa e- conomica “Konjunkturpaket II”. Il fatto che le vetture vecchie (di età superiore ai nove anni) siano state sostituite da veicoli standard Euro 4 ha reso il parco veicoli notevolmente meno inquinante. Fatto degno di nota è che manca il riferimento al- le emissioni di CO2. Nella politica d’incentivo rientrano anche auto vecchie di un anno utilizzate per il noleggio, per il leasing alle aziende e le auto dei produttori stessi. Questi casi si giustificano per le peculiarità del conte- sto tedesco. Finora in Germania sono state rottamate un mi- lione e settecentomila auto. (BAFA, 2009) 4.2 – L'analisi della politica di incentivazione e la fase di valutazione Di seguito discutiamo i punti principali degli inter- venti legislativi in materia. Ciò che si nota immedia- tamente sono le differenze tra i criteri adottati dai tre governi per l'ammissibilità a un premio: in Belgio i criteri di ammissibilità sono più restrittivi. Il premio del 15 % sul prezzo di acquisto vale solo per un certo numero di vetture. Inoltre, c'è da capire fino a che punto un premio del 3% all’acquisto sia allettante. Inoltre, non è proponibile un contributo per la rotta- mazione, a causa delle restrizioni nel bilancio dello Stato. Il sistema di eco-malus introdotto in Vallonia è una buona misura, ma probabilmente troppo poco in- cisiva per generare risultati significativi. Il sistema italiano di doppio incentivo con eco- premio è meno rigoroso e più flessibile del sistema belga. Veicoli diesel e a benzina, con emissioni rispet- tivamente inferiori a 130 e 140 g/km, possono benefi- ciare del premio di 1.500 € per la rottamazione. L’incentivo è veramente allettante (5.000 €) solo per chi sceglie un’automobile a GPL, metano o ibrida con emissioni inferiori a 120 g/km, oppure per chi decide di comprare un’auto completamente elettrica.
  • 7. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406 403 Ma le auto a GPL, a gas naturale e le automobili ibride con emissioni oltre 140 g/km di CO2 possono ancora beneficiare di un eco-bonus di 1.500 €. Il sistema tedesco affronta il problema da un punto di vista completamente diverso, con la sola condizione che la vettura abbia nove o più anni di età e che la nuova soddisfi lo standard Euro 4, come qua- si tutte le auto ora in circolazione. L'importo di 2.500 € è fisso, indipendentemente da quale sia il prezzo di acquisto. Per le automobili piccole (ed economiche) è in vigore uno sconto del 25% e altro ancora. Dall’analisi effettuata possiamo ricavare le se- guenti conclusioni: A) Si favorisce l’ambiente o il mercato? Il mo- dello italiano è chiaramente orientato a ridurre le e- missioni di CO2. Esso favorisce principalmente il mercato delle piccole auto e dei veicoli utilizzabili in città, in cui i costruttori italiani sono tradizionalmente forti. Il piano belga non ha motivazioni economiche: esisteva anche prima della crisi e anche se in Belgio sono presenti grosse case automobilistiche, esse non producono veicoli di piccole dimensioni con emissio- ni inferiori ai 105 g/km. Il premio di rottamazione te- desco invece ha un obiettivo economico chiaro ed è parte di un più ampio piano di ripresa economica. Siccome per ogni auto da Euro 0 a Euro 2, una nuova (Euro 4) sarà sulla strada, il piano ridurrà anche l'in- quinamento tramite il rinnovamento dell’intera flotta auto tedesca. B) Impatto zero, sì, ma dove? Le auto elettriche sono solo localmente prive di emissioni. Il piano ita- liano prevede fino a 5.000 € di risarcimento per l’acquisto di un’auto elettrica, perché ritenuta a emis- sioni zero. Ma non bisogna dimenticare che la corren- te necessaria per ricaricare le batterie attraverso i cavi dell’energia elettrica deve essere prodotta altrove, e le probabilità sono che la produzione avvenga in una centrale a carbone. Quindi l'unica differenza è che il motore della vettura inquina altrove. Le auto ibride invece ricaricano le batterie durante la guida e quindi non hanno bisogno di essere collegate alla rete elettri- ca. C) Paradossi: poche auto sono ammissibili al premio belga del 15%, sebbene negli ultimi mesi set- timanalmente esca sul mercato un nuovo veicolo. Tra le piccole vetture da città ce n’è una che costituisce un caso particolare: l’attualissima BMW Mini Coo- per. Il modello base è qualificato per beneficiare del premio di 15%, ma gli acquirenti della mini-auto di lusso possono scegliere di aggiungere numerosi e co- stosi optional come interni in pelle, aria condizionata, navigatore, etc. Chi compra tutte queste funzionalità aggiuntive beneficia di uno sconto del 15% anche su- gli stessi optional, perché il contributo governativo è calcolato sul prezzo d’acquisto finale. Quindi ai con- cessionari conviene che gli acquirenti beneficino di sconti sulle macchine piccole non tanto per i premi in sé, ma perché il premio è destinato a essere utilizzato per comprare gli optional aggiuntivi, che altrimenti resterebbero invenduti. Inoltre, il consumo più eleva- to di carburante causato dall’uso di aria condizionata e dal peso aggiuntivo rendono la Mini Cooper perso- nalizzata non più adeguata agli stringenti standard sulle emissioni di CO2. Questa è chiaramente è una conseguenza indesiderata dell’intervento del governo. Considerando che gli optional portano l’auto a spri- gionare emissioni oltre il limite consentito, una possi- bile soluzione potrebbe essere quella di calcolare il contributo da elargire solo sul modello base. (Muyla- ert J. 2008) D) Effetti collaterali imprevisti: i critici del si- stema tedesco affermano che esso contenga delle “controindicazioni”. Per esempio le aziende che for- niscono pezzi di ricambio soffrono del calo della do- manda e dei relativi bassi prezzi finali. Il settore turi- stico sembra soffrire del fatto che molte persone han- no accelerato la rottamazione per approfittare del premio. Le piccole officine soffrono perché vedono ridursi il loro mercato in poco tempo (circa 2 milioni di auto, il 10% su 20 milioni circolanti fino al 2000, sono state rimosse dalla circolazione) a causa del fat- to che non sono autorizzate a intervenire sulle auto più nuove, al contrario dei (costosi) concessionari delle grandi case automobilistiche. (Heβ D. et. al. 2009) Non è chiaro nemmeno per quanto tempo l'ef- fetto di questa misura durerà e si prevede che, dopo il completamento del programma, vi sarà un calo tem- poraneo delle vendite a causa delle molte persone che hanno accelerato i loro acquisti. E) La discriminazione contro le famiglie: So- prattutto nelle politiche di eco-premio belga, solo le automobili di piccole dimensioni possono usufruire del premio. Per alcuni gruppi demografici come i giovani, i single, gli anziani e le coppie senza figli, non è un problema. Le famiglie, però, hanno bisogno di una station wagon, o al limite di una monovolume, se non altro per disporre il seggiolino per bambini. Questa categoria di persone non è libera di scegliere un’auto ecologica, perché è condizionata dalle dimen- sioni dell’auto, e quindi non può tener conto delle e- missioni. Eppure, considerando le emissioni pro- capite, l’auto di una famiglia media con emissioni di CO2 tra 140 e 180 g/km emette meno di una macchina piccola, che trasporta di solito solo una o due persone di equipaggio. E’ un paradosso e anche una forma d’ingiustizia sociale che i governi nelle loro scelte hanno completamente trascurato. Per una più equa e corretta politica degli incentivi, sarebbe opportuno che si tenesse conto del numero delle persone per au- to, poiché essa è il principale mezzo di trasporto per molti cittadini. Il sistema italiano d’incentivi è meno rigoroso e lascia più spazio alle auto di dimensioni più grandi. Solo il sistema tedesco non discrimina le famiglie che hanno bisogno di auto più grandi, ma lo fa per motivi diversi da quelli sociali: l’intenzione è soprattutto quella di vendere le grandi auto tedesche.
  • 8. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406404 Gli incentivi influenzano le nostre scelte? Perché un acquirente decide di cambiare auto e approfittare di un incentivo? Come mostra l'esempio del Belgio, le persone che già stavano progettando di acquistare un’auto piccola (e quindi ecologica) potrebbero usare l’incentivo per acquistare gli optional. Secondo il rapporto COWE del 2002, invece, sarebbe più effica- ce introdurre un sistema fiscale intelligente. 4.3 – La tassa sull’automobile come “motivazione” per creare un parco auto ecologico Già nel 2002, l’azienda di consulenza aziendale CO- WI ha pubblicato, per ordine della Direzione Genera- le dell'Ambiente della Commissione europea, un complesso documento in cui si definivano chiaramen- te le linee guida per un regime fiscale orientato alla riduzione delle emissioni di CO2. (COWI 2002). Il documento includeva anche un possibile piano di riduzione della CO2 che vari paesi membri avreb- bero potuto adottare. Le principali raccomandazioni elencate in questo documento sono poi state riassunte nella Direttiva UE proposta nel 2005 (EU COM 2005/261). Dal momento, però, che la tassazione è una ma- teria di competenza esclusiva nazionale, i vari Stati membri non sono stati obbligati a tradurre tali racco- mandazioni in legge nazionale. Il lavoro del COWI riportava, tra gli altri, i seguenti suggerimenti: 1) Creare un sistema fiscale che, direttamente o indirettamente, sia connesso alle emissioni di CO2 è un requisito essenziale per conseguire risultati signi- ficativi nella riduzione di tale gas. 2) Le tasse devono essere correttamente commi- surate alla riduzione del consumo di carburante e quindi all’efficienza dell’auto. 3) I risultati migliori si ottengono quando l'attua- le sistema fiscale si cambia completamente. 4) Una politica che premia le automobili più ef- ficienti aumenta l'impatto positivo della tassa intro- dotta. 5) L'aumento delle imposte senza un adeguamen- to dei parametri e senza riferimento al rapporto alle emissioni di CO2, è inutile. Qui di seguito esaminiamo il sistema italiano, belga e tedesco di tassazione delle autovetture per ve- rificare in che misura sono conformi a tali principi. In Italia, dall’1 gennaio 2007, è attivo un nuovo sistema nel quale la classificazione Euro 1-6 (e un’ulteriore distinzione fra motori più e meno potenti di 100 kW) determina il livello di tassazione annua da adottare. Degne di nota le differenze regionali, giacché ta- le tassa varia anche secondo il reddito medio della popolazione. In Belgio, la tassa all’acquisto (BIV) è basata e- sclusivamente su cilindrata e potenza del motore. Non vi è alcun riferimento alla classificazione Euro 1-6 o alle emissioni di CO2. Lo stesso accade con la tassa annuale di possesso (motorrijtuigenbelasting). Il sistema consiste in due parametri, la cilindrata del motore (in cc) e il numero dei cavalli. La tassa è fissata sulla base del parametro che ri- sulta più alto. L'idea alla base del sistema belga è completa- mente obsoleta: infatti, la potenza del motore non è indice di inquinamento. Nonostante non siano stati fatti passi avanti per cambiare questo sistema obsoleto, è stata varata una nuova riforma fiscale per le auto aziendali basata sul- le emissioni. La legge quadro del 27 aprile 2007 ha creato una progressiva scala di detrazioni fiscali per le auto a- ziendali in base alla quantità di anidride carbonica emessa, per cui è stata introdotta la registrazione fi- scale delle emissioni di CO2. Aziende e commercialisti lamentano l’onere che tale misura comporta. (De Backer 2007) Il governo belga si augura che grazie a tale poli- tica la media delle emissioni dei veicoli aziendali scenda più velocemente, e che tali autovetture si spo- stino poi sul mercato dell’usato, creando quindi un impatto positivo più duraturo. (De Brouwer 2008) Tale politica è anche d’incentivo affinché i pro- duttori di auto offrano veicoli più efficienti sul merca- to. Fig. 4 Detrazioni fiscali per veicoli commerciali in base alle emissioni di CO2 in Belgio Emissioni di CO2 Veicoli diesel Emissioni di CO2 Veicoli a benzina Detrazione in % < 105 g < 120 g 90 % Fra 105 e 115 g Fra 120 e 130 g 80 % Fra 115 e 145 g Fra 130 e 160 g 75 % Fra 145 e 175 g Fra 160 e 190 g 70 % > 175 g >190 g 60 % Fonte: De Backer 2007
  • 9. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406 405 L’attuale sistema fiscale tedesco, entrato in vigo- re l’1 luglio 2009, prevede un importo fisso più una tassa extra per ogni due grammi di emissioni di CO2 generati dalla vettura oltre il limite consentito. Questo limite di riferimento è 120 g/km per le automobili ac- quistate fino al 2012 e poi scenderà a 110 g/km. Nel 2014 il livello scenderà poi ulteriormente a 95 g/km. Con questo sistema, si premiano le automobili a basso consumo. Una piccola Opel Agila 1.2 Diesel, che emette 120 g di CO2 al Km costerebbe al suo proprietario 123.50 € all’anno, circa 75 € in meno rispetto all'at- tuale sistema. (Spiegel 2009) Ma è ragionevole crede- re che le piccole sanzioni non abbiano alcun impatto sugli acquirenti di auto di lusso (meno efficienti): una jeep modello GLK della Mercedes costerebbe solo il 4,7% in più di tasse rispetto a prima. 5 – Osservazioni finali Si può continuare ad assicurare a tutti la libertà di muoversi autonomamente e allo stesso tempo tenere sotto controllo gli effetti del traffico? E' chiaro che, in attesa di un parco auto completamente ecologico, l'u- so dei veicoli più inquinanti deve essere punito finan- ziariamente. Ma cosa dire dei meno fortunati, che non possono permettersi di comprare una qualsiasi auto ecologica? Essi sono già preoccupati dal costo extra che l’uso del carburante per le loro vecchie automobi- le comporta. Come fanno i governi a soppesare van- taggi e svantaggi causati dalla loro politica fiscale? Scelgono quella ritenuta la miglior soluzione. Un’analisi costi-benefici sembrerebbe opportuna. La nostra breve dissertazione sui tre diversi si- stemi di incentivi fiscali ha dimostrato che non è an- cora stata individuata una politica inclusiva ed effica- ce su tutti i fronti. Basti pensare al caso belga, dove l’incentivo è stato utilizzato anche per l'acquisto di optional di dubbia utilità. Non sarebbe male se in un’Europa unita vigesse un sistema fiscale uniforme sulle automobili. Ciò e- liminerebbe i sistemi obsoleti, come quello belga, e proporrebbe anche un’opportunità per raggiungere un sistema più eco-efficiente che convinca sempre più persone che stanno comprando un’auto che ha un mi- nor impatto ambientale. In tale contesto, il sistema belga di regolazione della CO2 per veicoli commer- ciali in realtà è uno degli esempi più efficaci. Il prin- cipio deve essere: chi più inquina, più paga, e l'au- mento non dovrebbe essere lineare, ma potrebbe esse- re persino esponenziale, di modo che le auto più in- quinanti siano tassate più pesantemente. L’auto a impatto zero sull’ambiente è un’utopia, ma ora come ora non è ancora arrivata una risposta coordinata ed efficiente da parte dei governi per con- tribuire a ridurre l’inquinamento a breve termine. Speriamo che questo momento sia vicino. References BAFA (2009), Richtlinie zur Förderung des Absatzes von Personenkraftwagen vom 20. Februar 2009 mit Änderungen der Richtlinie vom 17. März 2009 und vom 26. Juni 2009. Tratto da www.bafa.de/bafa/de/wirtschaftsfoerderung/umweltp raemie/dokumente il 20 novembre 2010. De Backer G. (2007), Gewijzigde fiscale aftrek voor kosten van bedrijfswagens: Bezin eer ge … aankoopt?, available at http://www.taxtalk.be/nl/2007/05/22/gewijzigde- fiscale-aftrek-voor-kosten-van-bedrijfswagens-bezin- eer-ge-aankoopt/, il 20 novembre 2010. De Borger B. e.a. (2001), De externe kosten van transport. Syntheseverslag. Tratto da http://www.belspo.be/belspo/home/publ/pub_ostc/mo bil/rapp04syn_nl.pdf , il 20 novembre 2010. De Brouwer D. (2008), De arbitrage van de co2-taks, available at http://195.207.63.44/dieteren- fleet/www/piclib/grpc//PDF_00000513nl.pdf, il 20 novembre 2010. Bowie N. (1990), Morality, Money, and Motor Cars, in Hoffman, W.M. et. al (eds.), Business Ethics. New York: McGraw Hill [pp.440-446 COWI (2002), Fiscal Measures to Reduce CO2- Emissions from New Passenger Cars, available at http://ec.europa.eu/taxation_customs/resources/docu ments/co2_cars_study_25-02-2002.pdf, il 20 novem- bre 2010. European Council (1991), Council Directive of 26 June 1991 amending Directive 70/220/EEC on the approximation of the laws of the Member States relat- ing to measures to be taken against air pollution by emissions from motor vehicles (91/441/EEC), avail- able at http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?ur i=CELEX:31991L0441:EN:HTML, il 20 novembre 2010. European Commission (2005), Proposal for a Coun- cil Directive on passenger car related taxes, available at http://ec.europa.eu/prelex/detail_dossier_real.cfm?CL =en&DosId=193089, il 20 novembre 2010. European Commission (2009), Regulation (EC) No 443/2009 of the European Parliament and of the council of 23 April 2009 setting emission perform- ance standards for new passenger cars as part of the Community’s integrated approach to reduce CO2 emissions from light-duty vehicles, available athttp://eur- lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2 009:140:0001:0015:EN:PDF, il 20 novembre 2010. FOD Milieu (2009), CO2-gids van de auto 2009/2010, available at
  • 10. Boccardo S. e Verboven H. / Economia Aziendale Online 4 (2010) 399-406406 http://www.belgium.be/nl/nieuws/2009/news_co2gids -2010.jsp, il 20 novembre 2010. FOD Financiën (2009). Invoering van een ecomalus toegevoegd aan de belasting op de inverkeerstelling in het Waalse Gewest, available at http://minfin.fgov.be/portail2/nl/downloads/current/ec omalus.pdf, il 20 novembre 2010. FOD Financiën (2010). Wegwijs in de fiscaliteit van uw auto, available at http://koba.minfin.fgov.be/commande/pdf/Broch_We gwijsFiscAuto2010.pdf, il 20 novembre 2010. Heβ D. et al. (2009), Abwrackprämie entzürnt den Handel, available at http://www.handelsblatt.com/unternehmen/handeldie nstleister/abwrackpraemieerzuernt-den- handel;2190833, il 20 novembre 2010. IEA (2010), CO²-emissions from fuel-combustion. Highlights, available at http://www.iea.org/co2highlights/CO2highlights.pdf , il 20 novembre 2010. Markovic-Chenais S. (2001), External Costs of Transport. Sensitivity analysis of the INFRAS/IWW study: overview of the most important results per ex- ternal cost category, available at www.eea.europa.eu, il 20 novembre 2010. Muylaert J. (2008), CO2-korting wordt misbruikt voor luxe. Overheid betaalt airco in 'groene' auto, available at http://www.nieuwsblad.be/article/detail.aspx? articleid=031mstc0, il 20 novembre 2010. Mobimix (2009), Nieuwe fiscale aftrekregeling bedrijfswagens bekend, available at http://www.mobimix.be/inhoud/2009/11/17/1122, il 20 novembre 2010. Piastrellini A. (2008), Ecoincentivi alla rottamazione, available at http://www.regionieambiente.it/pagine/newpdf/AD_2 008/AD_08_01_05.pdf, il 20 novembre 2010. Sacconi G. (2008), Report on the proposal for a regu- lation of the European Parliament and of the Council setting emission performance standards for new pas- senger cars as part of the Community's integrated approach to reduce CO2 emissions from light-duty vehicles, available at http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubR ef=-//EP//NONSGML+REPORT+A6-2008- 0419+0+DOC+PDF+V0//EN, il 20 novembre 2010. Spiegel Online International (2009), Germany Joins EU in Tying Car Fees to Emissions, available at http://www.spiegel.de/international/germany/0,1518, 603798,00.html, il 20 novembre 2010.