Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Epidemie
1. Saper fronteggiare un'epidemia
Le epidemie e le pandemie ci hanno sempre accompagnato nel corso della storia.
Ne parla anche Dante Alighieri nell’ inferno in riferimento alla peste nera che tra il
1246 e il 1253 ridussela popolazione della Toscana al 50/60%. Un’altra fonte storica
ci perviene da Alessandro Manzonichenei “Promessisposi” racconta la violentissima
peste bubbonica del 1630 che infierì sulla popolazione lombarda. L’ignoranza del
medioevo portava alla radicata convinzionedi poter sconfiggerele epidemie graziea
folle dedite alla preghiera che, invece, erano, esse stesse, fonte di contagio e di
diffusione dei virus. Negli anni l’aggressività delle epidemie non si è attenuata, ma
con lo sviluppo delle tecnologie in ambito medico e non, siamo riusciti ad affrontarle
subendo un impatto meno devastante. Va considerato però che, anche ai giorni
nostri, per fronteggiare un possibile disastro mondiale c’è bisogno di un piano
d’azione studiato e pronto ad essere utilizzato in caso di necessità. Questa è una
competenza dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che deve, a priori,
esseredotata delle risorsefinanziarie e dei mezzisanitari, da mettere a disposizione
in caso di necessità dei 194 stati aderenti. L’unica strada valida per affrontare le
pandemie che, come purtroppo noto, presentano ilcarattere della ricorsività, sono la
predisposizionedei mezzi e il sostegno economico di questa organizzazioneda parte
degli stati aderenti. Di tale circostanzanon parlano solo i virologiescienziati, ma sono
temi che affronta anche il grandeschermo. Per esempio il film come “Contagion” del
2011 parla di un virus sconosciuto che mette in ginocchio proprio l’OMS poiché non
provvisto dei fondi economici.
Anche il sistema sanitario nazionale assume grande importanza e si rivela decisivo
nell’affrontare il fabbisogno di posti letto e strumentazioni adeguate in caso di
epidemie, pertanto, tagli di spesain questo settore possono rivelarsiuna politica che
non tutela i cittadini perlomeno nel medio/ lungo periodo.
Ancheun personaggio famoso comeBill Gates, in una conferenza del 2015 disse“non
sarà l’avvento di una nuova guerra a mietere 10 milioni di persone, ma un virus”.
La sinistra ed inquietante previsione del magnate filantropo, che gli ha fatto
guadagnare il primo posto in classifica dei “ cospirazionisti” da parte del Times, non
rivela nulla di profetico perché è un dato di fatto : dobbiamo imparare dalla storia.
A mio giudizio il buon senso deve sempre ispirarele nostreazioni, pertanto, è
dovere del singolo cittadino diffidare ogni teoria che sia palesemente in contrasto
con la scienza. Purtuttavia oggi, nel pieno periodo Coronavirus, ci sono politici che
manifestano la necessità di riaprire le chiese, ponendosiin netto contrasto con i ben
noti, ai giorni nostri, capisaldi per il contenimento della propagazionedelle epidemie
2. fondati sulla limitazione dei contatti. Tali pretese appaiono come evidenti modalità
miranti sono al conseguimento del consenso politico da parte di una, per fortuna,
ristretta cerchia di sprovveduti.
I personaggi pubblici hanno anche un ruolo sociale e pertanto non potrebbero
permettersidi farecerte affermazionitanto privedifondamento scientifico, comeper
esempio quella del presidentedegliStati Uniti DonaldTrump chesminuiscele comuni
prassi da attuare per fronteggiare la diffusione del virus proponendo metodi
casalinghi di vaccinazione e addirittura tagli ai fondi per l’OMS. Fortunatamente
questi personaggipolitici hanno ricevuto contestazionie in modo più significativo nel
contesto italiano una riduzione del consenso.
Non si devono cercare risposte da persone avide di voti e notorietà, ma basta dare
uno sguardo al passato ed essere informati su basi scientifiche per avere un quadro
chiaro sui comportamenti da osservare in circostanze cosi complesse.
Un altro problema fondamentale che si vive è quello delle nazioni che
preferiscono investire miliardi in attrezzature militari anziché lavorare sulla garanzia
della salute dei propricittadini, nonostanteabbia graviproblemi a livello sanitario. In
Italia sono stati spesi 10 miliardi di euro per l’acquisto di nuovi F35, gli aerei più
tecnologicamente avanzati attualmente esistenti, nonostante il sistema sanitario sia
seriamente in difficoltà soprattutto nelle regioni del centro sud, con evidenti iniquità
per i cittadini residenti che sono costretti ad andare fuori regione.
Sembrerebbe semplice definire le priorità, sia a livello nazionale che sovranazionale,
in merito alla necessità di munirsi di dispositivi e materiali per poter fronteggiare in
modo tempestivo l’arrivo di un virus remoto ed invisibile.
Ciò comporta anche la necessità di sostenere economicamente l’OMS in modo che
esso riesca a garantire, oltre che le strategie anti diffusionee i fondi per le ricerche, i
presidi indispensabili per la sicurezza dei cittadini. Tali considerazioni che ogni
cittadino è pronto a condividere, purtroppo, spesso e volentieri, sono in netto
contrasto con altre logiche ed interessi che si rivolgono a singoli individui e non
all’interesse dell’intera collettività. Tutto ciò ci produce la brutta sensazione che ci
ostiniamo imperterriti ad ignorare la nostra più grande insegnate: la storia.