2. Chi è Camilleri?Chi è Camilleri?
• Andrea Camilleri è nato a
Porto Empedocle (Agrigento)
il 6 settembre 1925 e vive da
anni a Roma.
• Regista, autore teatrale e
televisivo, ha scritto vari
saggi sullo spettacolo.
• Negli anni 1945-50 ha
pubblicato racconti e poesie,
vincendo anche il Premio St
Vincent.
• Ha insegnato Istituzioni di
Regia all'Accademia d'Arte
Drammatica.
• E' sposato, ha tre figlie e
quattro nipoti.
3. Camilleri e la TV
• E' stato autore, sceneggiatore e regista di programmi culturali
per la radio e la TV; ha inoltre prodotto diversi programmi
televisivi, tra cui un ciclo dedicato dalla Rai al teatro di Eduardo.
Ha insegnato, in vari periodi, al Centro Sperimentale di
Cinematografia di Roma ed all’Accademia Nazionale d’Arte
Drammatica "Silvio D’Amico".
• Sin dal 1949 Camilleri lavora come regista e sceneggiatore; in
queste vesti ha legato il suo nome ad alcune fra le piu' note
produzioni poliziesche della TV italiana, come i telefilm del
Tenente Sheridan e del Commissario Maigret, e a diverse messe
in scena di opere tetrali, sempre con un occhio di riguardo a
Pirandello.
4. Camilleri scrittore.
• La scrittura prende finalmente il
sopravvento al momento
dell'abbandono del lavoro come
regista/sceneggiatore per
sopraggiunti limiti di età (mai
pensione fu più opportuna!).
• Col passare degli anni ha
affiancato a questa attività quella
di scrittore; è stato infatti autore
di importanti saggi "romanzati" di
ambientazione siciliana nati dai
suoi personali studi sulla storia
dell'isola.
5. • ““Mi capita da tempo di scrivere dei romanzi cosiddettiMi capita da tempo di scrivere dei romanzi cosiddetti
"storici", definiti così perché prendono spunto da una"storici", definiti così perché prendono spunto da una
verità storica, poi per il resto è tutta fantasia, invenzioneverità storica, poi per il resto è tutta fantasia, invenzione
pura. Comincio scrivendo un episodio che mi hapura. Comincio scrivendo un episodio che mi ha
suggestionato non sapendo dove poi andrò a parare esuggestionato non sapendo dove poi andrò a parare e
attorno ci fabbrico il romanzo. Questo spunto iniziale nonattorno ci fabbrico il romanzo. Questo spunto iniziale non
so poi in quale parte del romanzo andrà a collocarsi. Èso poi in quale parte del romanzo andrà a collocarsi. È
un modo un poco anarchico, disordinato, di scrivere.”un modo un poco anarchico, disordinato, di scrivere.”
6. • I suoi primi racconti sono stati editi da riviste e quotidiani, quali
"L’Italia Socialista" e "L’Ora" di Palermo. La sua opera narrativa
d’esordio, "Il corso delle cose", è del 1967-68, ma ha visto la
luce solo dieci anni più tardi presso l’editore Lalli. Nell’80 è
apparso, per i tipi della Garzanti, "Un filo di fumo".
7. • Seguono, per Sellerio: "La
strage dimenticata" (1984),
"La stagione della caccia"
(1992), "La bolla di
componenda" (1993), "La
forma dell’acqua" (1994, che
segna l’esordio del
commissario Montalbano), "Il
birraio di Preston" (1995,
generalmente riconosciuto
come il suo capolavoro), "La
concessione del telefono"
(1999).
8. Camilleri e Montalbano.Camilleri e Montalbano.
• Ancora con Sellerio ha
pubblicato gli altri romanzi
del ciclo Montalbano, mentre
per Mondadori sono usciti i
racconti di "Un anno con
Montalbano" (1998), "Gli
arancini di Montalbano"
(1999) e "La paura di
Montalbano" (2002), oltre a
quel "La scomparsa di Patò
"(2000) che riprende il filone
dei libri "storici".
9. Leonardo SciasciaLeonardo Sciascia
• Feci una scommessa con me stesso: "MaFeci una scommessa con me stesso: "Ma
tu sei capace di scrivere un romanzo dallatu sei capace di scrivere un romanzo dalla
A alla Z come Dio comanda: capitoloA alla Z come Dio comanda: capitolo
primo -primo - Era una notte buia eEra una notte buia e
tempestosa...tempestosa...,, Chiamatemi Ismaele...Chiamatemi Ismaele...-,-,
trecento pagine o quelle che sono, e poitrecento pagine o quelle che sono, e poi
la fine?" Allora cominciai a ragionare sula fine?" Allora cominciai a ragionare su
che cosa potesse aiutarmi, a ricercareche cosa potesse aiutarmi, a ricercare
una gabbia. Ricordavo che Sciascia avevauna gabbia. Ricordavo che Sciascia aveva
scritto: "Il romanzo giallo in fondo è lascritto: "Il romanzo giallo in fondo è la
migliore gabbia dentro alla quale unomigliore gabbia dentro alla quale uno
scrittore possa mettersi, perché ci sonoscrittore possa mettersi, perché ci sono
delle regole, per esempio che non puoidelle regole, per esempio che non puoi
barare sul rapporto logico, temporale,barare sul rapporto logico, temporale,
spaziale del racconto". Sicché mi sonospaziale del racconto". Sicché mi sono
provato a scrivere un romanzo giallo -provato a scrivere un romanzo giallo - LaLa
forma dell'acquaforma dell'acqua - come una sorta di- come una sorta di
pensumpensum, di compito che mi ero dato,, di compito che mi ero dato,
perché avevo tra le maniperché avevo tra le mani Il birraio diIl birraio di
PrestonPreston del quale non riuscivo a calibraredel quale non riuscivo a calibrare
la struttura.la struttura.
10. Chi è Montalbano?Chi è Montalbano?
• Salvo Montalbano è un personaggio letterario,Salvo Montalbano è un personaggio letterario,
protagonista dei romanzi polizieschi di Andreaprotagonista dei romanzi polizieschi di Andrea
Camilleri. Montalbano è un commissario di polizia cheCamilleri. Montalbano è un commissario di polizia che
svolge le sue funzioni nell'immaginaria cittadina disvolge le sue funzioni nell'immaginaria cittadina di
Vigata, sulla costa siciliana.Vigata, sulla costa siciliana.
• I racconti sono caratterizzati dall'uso di un italianoI racconti sono caratterizzati dall'uso di un italiano
fortemente contaminato da elementi della linguafortemente contaminato da elementi della lingua
siciliana e da un'ambientazione sicilianasiciliana e da un'ambientazione siciliana
particolarmente curata.particolarmente curata.
• Il nome Montalbano venne scelto da Camilleri inIl nome Montalbano venne scelto da Camilleri in
omaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquezomaggio allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez
Montalbán, creatore di un altro detective famoso, PepeMontalbán, creatore di un altro detective famoso, Pepe
Carvalho: i due personaggi hanno molte cose inCarvalho: i due personaggi hanno molte cose in
comune, l'amore per la buona cucina e le buonecomune, l'amore per la buona cucina e le buone
letture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionaliletture, i modi piuttosto sbrigativi e non convenzionali
nel risolvere i casi, una storia d'amore controversa enel risolvere i casi, una storia d'amore controversa e
complicata con donne anch'esse complicate.complicata con donne anch'esse complicate.
11. • Montalbano è nato a Catania nelMontalbano è nato a Catania nel
1950.1950.
• Si è laureato in giurisprudenza,Si è laureato in giurisprudenza,
ha iniziato la sua carriera verso iha iniziato la sua carriera verso i
trent'anni e ha fatto untrent'anni e ha fatto un
apprendistato che lo ha portatoapprendistato che lo ha portato
come vicecommissario in uncome vicecommissario in un
paesino di montagna,paesino di montagna,
Mascalippa in provincia di Enna,Mascalippa in provincia di Enna,
fino a quando è stato trasferito afino a quando è stato trasferito a
Vigata cittadina sul mare inVigata cittadina sul mare in
provincia diprovincia di MontelusaMontelusa (due(due
nomi di fantasia chenomi di fantasia che
corrispondono nella realtàcorrispondono nella realtà
rispettivamente a Portorispettivamente a Porto
Empedocle e Agrigento.Empedocle e Agrigento.
12. • Montalbano è un commissario sui generis, «maturo,Montalbano è un commissario sui generis, «maturo,
sperto, omo di ciriveddro e d'intuito» (in La luna disperto, omo di ciriveddro e d'intuito» (in La luna di
carta), con innata abilità nel dipanare intrighicarta), con innata abilità nel dipanare intrighi
complicati e difficoltosi. Sebbene il suo mestiere glielocomplicati e difficoltosi. Sebbene il suo mestiere glielo
permetta, rifugge dall'uso delle armi ma quando èpermetta, rifugge dall'uso delle armi ma quando è
costretto ad usarle lo fa con abilità e precisione.costretto ad usarle lo fa con abilità e precisione.
13. Altri personaggiAltri personaggi
• Domenico Augello, detto Mimì, grande amico di Montalbano, è il
vice-commissario di Polizia a Vìgata. Molto ammirato dall'altro
sesso è conosciuto per le sue numerose conquiste femminili
nelle quali ha mietuto successi, almeno fin quando nella sua vita
non irrompe Beatrice, detta Beba, giovane studentessa
universitaria, che, con la connivenza di Montalbano, riuscirà a
portarlo all'altare. Al figlio della coppia dei giovani sposi sarà
imposto lo stesso nome Salvo in onore del padrino Montalbano.
• Fazio è uno dei principali collaboratori del commissario.
Secondo Montalbano, Fazio pativa il "complesso dell'anagrafe",
ossia aveva la tendenza a specificare tutti i dati anagrafici di un
indagato - soprattutto quelli più inutili - durante l'esame delle
sue ricerche.
14. • L'agente Agatino Catarella è centralinista al
Commissariato di Vigata. Personaggio dalle limitate
capacità intellettive, giunto "chissà come" nella polizia
di Stato, è fortemente caratterizzato per il suo
linguaggio contorto e stralunato con cui storpia il più
delle volte i nomi degli interlocutori. Spesso tocca a lui
avvisare il commissario del delitto di turno, o
precipitandosi nel suo ufficio come una valanga,
oppure telefonandogli a casa, costringendo
Montalbano ad uno sforzo di interpretazione e analisi
per capire quello che Catarella gli riferisce.
15. • Nicolò Zito è un giornalista di Retelibera, una delle due
televisioni locali private di Montelusa che si vedono a Vigata.
Oltre ad essere un amico del commissario, è anche un ottimo
informatore e consulente in alcune delle sue indagini.
• Il dottor Pasquano. Di età avanzata, dal carattere scontroso e
insofferente, è il medico legale incaricato dell'autopsia del morto
di turno. Tartassato puntualmente da Montalbano con domande
minuziose inerenti il cadavere, è solito mandarlo a quel paese
con la frase «non mi rompa i cabasisi». E' un grande
appassionato di giochi di carte, tanto da passare gran parte del
suo tempo libero al Circolo di Vigata, impegnato in avvincenti
partite talvolta interrotte dal fastidioso commissario Montalbano
che alle rimostranze del superstizioso dottore per essere stato
disturbato risponde augurandogli seraficamente buona fortuna
e ricevendone in risposta un improperio.
• In una località vicina a Vigata, Marinella, il commissario ha
affittato una villetta sul mare, che poi acquisterà, dove
abitualmente vive solo, salvo quando viene a visitarlo la
fidanzata Livia, che vive a Boccadasse, un quartiere di Genova,
e che appare nei romanzi come filo rosso sempre presente nella
sua vita.
16. Un mese con MontalbanoUn mese con Montalbano
• A trascorrere trenta giorni in compagnia del noto commissario
saranno i lettori: trenta infatti sono i racconti compresi nel volume.
Non tutti si svolgono a Vigata‘.Alcuni narrano vicende accadute
quando Montalbano muovava i primi passi nella sua carriera. Si
tratta, allora, di trenta indagini, alcune veramente sui generis. Il
campionario di delitti, premeditati o preterintezionali, inscenati,
minacciati o semplicemente simulati, e' quanto mai vario.
• Ogni caso risolto provoca soddisfazione o amarezza, perche si
danno anche in cui forse sarebbe stato meglio lasciare le cose
come stavano, non sciogliere l'intrigo. La casistica e' ampia. Sono
delitti d'amore, d'interesse, mafiosi, o d'ambizione, di esaltazione,
di esplosivo furore o di logorante quotidianita'. Li commettono
vecchi e giovani, uomini e donne, belli e brutti, lascivi e moralisti,
ignoranti e colti. L'unico denominatore comune in tanta varia
umanita' e' forse solo l'attagiamento umano di un Salvo
Montalbano che alla fericia della vita oppone, con il suo
personalissimo tratto stilistico impastato di lingua e dialetto, con
la sua morale fatalista ma non rassegnata, le logore eppure
sempre acuminate armi dell'uomo: l'intelligenza, l'ironia, la pieta'.
17. Otto giorni con MontalbanoOtto giorni con Montalbano
• Otto racconti polizieschi
con Il Commissario
Montalbano tratti dal
Libro Un mese con
Montalbano.
• Pubblicato da Easy
Readers.
18. Montalbano e la TV.Montalbano e la TV.
• La trasposizione televisiva
dei romanzi di Andrea
Camilleri, avviata nel 1998,
ha avuto un successo
clamoroso, tanto da
diventare un vero caso
televisivo, uno dei migliori
prodotti della fiction europea
degli ultimi anni, tale da
mettere d'accordo pubblico e
critica e da meritare al pari
dei libri il riconoscimento
internazionale.
19. Il Montalbano televisivoIl Montalbano televisivo
• Nel passaggio dai romanzi di Camilleri alle fiction televisive, il
personaggio di Montalbano si modifica fortemente. Innanzitutto,
è soggetto all'operazione di generale estetizzazione compiuta
dalla televisione: alla stregua degli ambienti, Montalbano
diventa più bello, viene ringiovanito di diversi anni, ma
soprattutto diventa ben più prestante fisicamente: l'attore Luca
Zingaretti ne diviene l'icona.
20. • All'interno dei racconti di Camilleri, Montalbano commette una
serie di errori, talvolta marchiani, nei momenti clou dell'azione:
ha per questo bisogno di una serie di aiutanti (primi fra tutti, gli
uomini della sua squadra) che svolgono per lui una serie di
compiti, dal forzare una porta a inseguire un malvivente, dal
leggere un dischetto di computer a manovrare un
videoregistratore o una telecamera. Nei telefilm, questo generale
côté impacciato, buffo ma simpatico del personaggio sparisce
quasi del tutto: Montalbano diviene un uomo d’azione ed usa i
suoi uomini più come accompagnatori delle sue gesta che come
veri e propri aiutanti.
21. • Paradossalmente, nel passaggio
dalla pagina allo schermo è proprio
l'aspetto più teatrale delle storie di
Montalbano a venir meno. E a far
da contraltare a questa
accentuazione della competenza
pragmatica del protagonista, c'è
un'evidente diminuzione delle sue
attività cognitivo-contemplative.
Per ragioni legate al mezzo
televisivo Montalbano non legge
mai, non si apparta per riflettere o
assopirsi, e persino le grandi
abbuffate che tanto lo
caratterizzano fra il pubblico dei
suoi lettori perdono molto spazio.
L'elemento accessorio a cui viene
data molta rilevanza, anche qui per
ragioni televisive, è invece la
relazione con Livia, sia dal punto
di vista dei tumulti affettivi sia da
quello delle scene erotiche.