1. Progetto Migrazione e acuzie psichiatrica in
adolescenza
Crescita, adattamento e apprendimento in contesti multiculturali e
multilingue dall’ambito sanitario alla scuola
Fattori di rischio e resilienza: l’invio mirato e precoce
Dott.ssa Chiara Bellantoni
Neuropsichiatra Infantile-
UONPIA Policlinico
2. Tutti gli elementi che entrano in gioco nel processo migratorio si
interfacciano con fattori interni ed esterni di:
Vulnerabilità
fattori di rischio che aumentano la probabilità di esiti negativi in
risposta a situazioni di stress, di difficoltà o di traumi
(progetto migratorio, spinta migratoria, tipologia di
migrazione)
Resilienza
capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici,
di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle
3. Il bambino entra a scuola …
• L’ingresso nella scuola dell’obbligo è importante in quanto
rappresenta la prima occasione di rapporto formale tra le
famiglie straniere e il sistema nazionale di istruzione.
• Nella scuola il bambino immigrato entra in contatto con un
sistema culturale differente all’interno del quale si troverà a
percorrere tappe di sviluppo fondamentali.
• L’ingresso a scuola può essere una buona opportunità per il
bambino ma può essere anche un momento faticoso in quanto
elemento di discontinuità con l’educazione e la cultura della
famiglia d’origine. Può succedere che il bambino si senta poco
sostenuto o capito in questo processo di adattamento.
4. … e cerca di ambientarsi
Adattamento di tipo
assimilativo
allontanamento dalla
cultura d’origine,
tendenza a
uniformarsi
velocemente a
quella del Paese
d’accoglienza
Disadattamento
Paralisi di fronte al
conflitto:
Mutismo selettivo
Somatizzazione
5. Migrazione o “patologia”?
La migrazione viene
sottovalutata
Le difficoltà di
adattamento alla nuova
cultura, che possono
esprimersi anche in iniziali o
più prolungate difficoltà a
livello scolastico, vengono
confuse con la presenza di un
disturbo specifico o di un
deficit cognitivo.
La migrazione viene
sopravvalutata
Il disturbo specifico non
viene riconosciuto e le difficoltà
sono attribuite all’effetto della
migrazione con il rischio di
temporeggiare e non intervenire
con approfondimenti adeguati
6. Chi sono questi bambini?
È spesso la scuola che segnala ai genitori la presenza che
qualcosa non va.
L’intreccio tra queste
difficoltà scolastiche e disturbo emotivo non è semplice da
cogliere:
- la relazione causale è potenzialmente bidirezionale
- disturbi emotivo-affettivi, cognitivi e del linguaggio in età
evolutiva sono strettamente interconnessi
È importante differenziare ciò che può essere
EFFETTO DELLA MIGRAZIONE
(trauma migratorio, stress di acculturazione: sue difese, stili
di acculturazione, ecc.)
FUNZIONAMENTO DI BASE
8. Invio precoce nella fascia 0-3:
• permette di creare fin da subito una rete di supporto,
soprattutto per mamme migranti sole
• Permette di riconoscere difficoltà e disturbi per i quali
l’intervento precoce (rispetto all’età del bambino) è
fondamentale (relazione mamma-bambino, DGS…)
9. Invio precoce per sintomatologia
• Permette di intervenire precocemente e quindi in modo più efficace
(DSL, DSA, disturbi psichiatrici), prevenendo la cronicizzazione del
disturbo
• E’ rassicurante per la famiglia che trova risposta alla difficoltà
• Per i disturbi psichiatrici, evita di dover intervenire sull’emergenza
• Importante tenere conto che, per alcuni disturbi psichiatrici, l’esordio
può essere caratterizzato da sintomi aspecifici (difficoltà scolastiche,
isolamento, demotivazione)
10. Chi può riconoscere precocemente il
disagio…e inviare in modo mirato
Pediatra di libera scelta
• Fondamentale nel riconoscere difficoltà nella fascia 0-
3, quando il bambino non è ancora inserito a scuola
• può escludere la presenza di patologie organiche con
strumenti diagnostici ed effettuare quindi un invio più mirato
(es: esame audiometrico se difficoltà di linguaggio)
• Ha ben in mente la normalità nello sviluppo del bambino e
può quindi riconoscere precocemente ciò che da essa si
allontana
• Può monitorare nel tempo, con follow up periodici, l’iniziale
difficoltà in modo da capirne l’evoluzione
11. Chi può riconoscere precocemente il
disagio…e inviare in modo mirato
Le educatrici e le insegnanti
• Trascorrono molto tempo con il bambino e quindi
sono in grado di osservare difficoltà e
comportamenti disadattativi
• Possono riconoscere le difficoltà legate ad un
eventuale DSL o DSA
• Devono tenere conto dei tempi e delle modalità
per l’apprendimento della L2 da parte del bambino
migrante
12. L’invio al servizio: note pratiche
• Importante già indirizzare genitore con
informazioni il più possibile corrette
• Uonpia sono servizi territoriali
• Il contatto lo prende direttamente la
famiglia
• Segnalazioni prese in modo differente:
(telefonata, di persona)
13. Arrivo al servizio
• Dopo l’invio importante mantenere il
contatto tra inviante e servizio
• Accesso elevato
• Bisogni differenti
• Elevati drop-out