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Il Settore Beverage 
Con il termine “beverage” intendiamo 
riferirci a tutte le bevande compresi i 
prodotti di caffetteria servite negli esercizi 
ristorativi. 
Il solo comparto beverage determina in 
media il 20% del fatturato globale degli 
alberghi. 
E’ importante acquistare le bevande con 
oculatezza, in base alle vendite in quanto 
la cattiva gestione degli acquisti 
rappresenterebbe un capitale immobilizzato. 
Eleonora L. Luca T. Gaia L. Elisa V. Nelson H. Polo Turistico A. Mantegna
Le Acque minerali 
L’Italia è il primo produttore mondiale di acqua 
minerale per due motivi: 
1.I consumatori hanno scarsa fiducia nei 
confronti del sistema idrico pubblico (falde 
acquifere inquinate o acquedotti in cattivo 
stato di manutenzione) 
Scarso gradimento delle acque per il loro sapore 
di cloro dovuto ai trattamenti di 
potabilizzazione. 
Eleonora L. Luca T. Gaia L. Elisa V. Nelson H.
Si definiscono “acque minerali naturali”le acque 
che: 
Hanno origine da una falda o giacimento 
sotterraneo 
Provengono da una o più sorgenti naturali 
Hanno determinate caratteristiche igieniche e 
proprietà benefiche grazie all’alta presenza di Sali 
minerali.
Si definiscono “acque di sorgente” le acque 
allo stato naturale, imbottigliate alla sorgente 
Il riconoscimento di un acqua minerale naturale 
spetta al Ministero della Salute. 
Gli impianti devono essere controllati ogni 15-20 
giorni, le sorgenti ogni stagione. 
Le Asl effettuano controlli chimici e batteriologici 
ogni 5 anni 
http://www.youtube.com/watch?v=zvogdSqI5-M
Le Etichette 
Le etichette devono riportare le seguenti 
informazioni: 
1.Risultati delle analisi svolte; 
2.Eventuali proprietà delle acque: “diuretica”, 
“lassativa”, “adatta ai neonati”,”stimola la 
digestione”,etc 
3. Luogo di imbottigliamento
IL servizio 
La vendita di una bottiglia di acqua ha ricarichi molto elevati, per 
questo le aziende danno molta importanza al “packaging” 
utilizzando etichette allettanti e contenitori di forme, materiali, 
dimensioni e colori differenti. 
Per la ristorazione di qualità è obbligatorio l’uso di bottiglie in vetro, 
da aprire al tavolo davanti al cliente. 
Per un buon servizio è opportuno avere 
bottiglie conservate a temperature diverse (ambiente, di cantina, 
frigorifero); 
le acque non andrebbero mai degustate troppo fredde,perché la bassa 
temperatura provoca un effetto anestetizzante sulle papille gustative
Le Bevande Analcoliche 
Le bevande analcoliche, o softdrinks, 
sono bevande, gassate o meno 
(stilldrinks), preparate con acqua 
potabile o minerale naturale 
addizionata con estratti o succhi di 
frutta, infusi ed edulcoranti.
SUCCHI e NETTARI DI FRUTTA 
i primi composti da solo succo di frutta, 
i secondi ottenuti unendo acqua e zucchero a un 
succo naturale o concentrato. 
La percentuale di frutta deve essere almeno del 
40% 
http://www.youtube.com/watch?v=4hqbnVSLwb 
o
Bevande alla frutta: contengono una percentuale 
di frutta(spremuta o lavorata) variabile dal 12 
alla 40%(aranciata, limonata chinotto, cedrata). 
http://www.youtube.com/watch?v=LfVeghlYq_g 
http://www.youtube.com/watch?v=HLbSjtdSVUg
Bibite di fantasia: 
bevande acquose aromatizzate e 
gassate nella cui denominazione 
non si fa riferimento agli ingredienti 
contenuti (cola) 
http://www.youtube.com/watch?v=MfUV62MihqI
BiBITE LIGHT E DIET: 
a basso contenuto calorico e senza conservanti.
ENERGY E SPORT DRINKS: bevande 
addizionate con integratori salini,maltodestrine, 
glucosio,fibre oguarana’, caffeina o ginseng.
Alcopopse winecoolers: bibite lievemente 
alcoliche, spesso gassate al gusto di frutta o con 
vino o mosto e frutta.
Preparati liofilizzati o concentrati: bevande da 
servire fredde: tè aromatizzati, bevande 
dissetanti alla frutta, sciroppi.
La Birra 
La birra ha origini antichissime. Nel 
Medioevo veniva preparata dai 
monaci e venduta ai pellegrini di 
passaggio. La sua consistenza era 
molto pastosa, dato che non veniva 
filtrata come accade oggi, e per 
questo era conosciuta come “pane 
liquido”. 
Le più antiche produzioni birrarie 
sono quelle dell’Europa centro-settentrionale 
mentre la prima 
fabbrica italiana di birra fu aperta nel 
1789 
In Italia la birra è considerata ancora 
una bevanda estiva e il suo 
consumo è concentrato nei quattro 
mesi più caldi dell’anno.
La birra è un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica, ad opera di particolari ceppi di 
lieviti, di un mosto preparato con malto di orzo e/o frumento (anche torrefatto) , acque povere 
di sali eamaricatocon luppolo o derivati. 
Luppolo: 
Il luppolo viene usato nel processo produttivo della birra, dove assume l'importantissimo ruolo 
di conferire la caratteristica più comune alla birra, ovvero il sapore amaro. L'uso del luppolo 
funge anche da conservante naturale della birra in quanto possiede proprietà antibatteriche. 
L'uso del luppolo infine aiuta a coagulare le proteine in sospensione nella birra rendendola più 
limpida (chiarificazione), inoltre aiuta nella tenuta della schiuma 
http://www.youtube.com/watch?v=qeKdI-KaOgc
Classificazione delle Birre 
In Base al Colore: 
chiara 
ambrata 
scura
In base al grado saccarometrico: 
analcolica(1,2vol) 
light(1,2-3,5vol) 
normale(3,5vol) 
speciale(4vol) 
doppio malto(5–6vol)
In Base al processo di fermentazione: 
bassa fermentazione: tra 10 e 20°C per 4-7 giorni 
con lieviti Saccharomyces Cerevisiae (birre chiamate 
generalmente lager) 
fermentazione alta: tra 5 e 10°C per 10 giorni 
con lieviti Saccharomyces Carlsbergensis 
fermentazione spontanea: ottenuta senza l’aggiunta di 
lieviti. La fermentazione avviene grazie alle cellule del 
lievito presenti nell’aria delle sale di brassaggio (fase di 
mescolamento degli ingredienti )
Il vino 
l’Italia ha avuto fin dall’antichità un ruolo 
importante nel mondo dell’enologia; alcuni 
reperti archeologici rinvenuti in Sicilia attestano 
che già attorno alII°millennio a.C. 
le popolazioni locali conoscevano l’arte di 
trasformare l’uva in vino. 
Negli ultimi decenni, la creazione dei disciplinari 
di produzione ha fornito un nuovo profilo 
all’enologia italiana, che oggi può vantare 
centinaia di vini di qualità elevata e unici nella 
loro tipicità.
La grande varietà dei vini si deve non solo al tipo di vitigno 
utilizzato, ma anche al clima( nelle zone fredde si ottengono 
vini più acidi e meno alcolici rispetto a quelle calde),al terreno 
di coltura( terreni argillosi danno vini corposi, terreni silicei 
danno vini profumati, terreni calcarei vini robusti) e 
all’esposizione al sole, oltre che alle tecniche vitivinicole 
adottate 
http://www.youtube.com/watch?v=Z1WqTN 
hFk-4
Vinificazione in rosso: 
Dopo la raccolta delle uve, i grappoli vengono diraspati. 
Dalla pigiatura degli acini si ottiene un mosto che viene fatto fermentare 
alla temperatura di 25°C, con aggiunta di anidride solforosa (sostanza 
dall’azione antisettica, antiossidante,solubilizzante e chiarificante). 
Per azione dei lieviti delle bucce o di lieviti selezionati aggiunti, il mosto 
si trasforma in vino. 
Terminata la fermentazione il vino viene separato dalle fecce ottenendo il 
cosiddetto “vino Fiore”. 
Le vinacce vengono ancora una volta torchiate ottenendo un vino tannico 
e molto colorato che andrà aggiunto al vino fiore. 
Il vino fiore viene messo ancora una volta a fermentare con formazione 
di bouquet. 
http://www.youtube.com/watch?v=c99ZCw 
adkSE
Vinificazione in bianco 
Rispetto alla vinificazione in 
rosso, nella vinificazione in 
bianco si evita la macerazione del 
mosto con le vinacce, bucce che 
vengono eliminate attraverso la 
sgrondatura, dopo la pressatura 
dellesoffivedelle uve. 
La fermentazione ha luogo a 
temperatura di 16-20°C per 
favorire la formazione dei 
profumi e la finezza della 
struttura. 
I vini bianchi non vengono 
usualmente invecchiati.
Classificazione dei vini 
Nell’Unione Europea la produzione e la classificazione 
dei vini sono disciplinate da appositi regolamenti che 
garantiscono la tutela dei prodotti di qualità: 
Vini di qualità prodotti in regioni determinate 
(VQPRD): prodotti in una determinata area geografica 
nel rispetto di un disciplinare di produzione 
Vini da tavola: sono vini comuni la cui produzione non 
segue alcun disciplinare
I vini VQPRD in Italia possono ricevere due denominazioni 
D.O.C.G.(denominazione di origine controllata e garantita) 
attribuibile a prodotti di particolare pregio che abbiano 
ottenutola qualifica DOC da almeno 5 anni. Nell’etichetta 
deve essere indicata anche l’annata di vendemmia 
D.O.C.( denominazione di origine controllata) 
Le denominazioni DOC e DOCG possono essere 
completate con indicazioni della sottozona, del comune, 
fattorie o vigneto di provenienza.
Altre denominazioni ammesse a ulteriore specificazione sono: 
Classico: per vini prodotti nella zona di origine più antica 
Riserva: per vini invecchiati per un periodo superiore al 
minimo richiesto dal disciplinare (di norma mai inferiore a 2 
anni) 
Superiore: per vini di qualità superiore rispetto alla normale 
produzione con particolare riferimento alla gradazione alcolica 
più elevata
Lo Champagne e i vini spumanti 
Il paese che vanta la maggiore produzione di vini spumante a livello 
mondiale e la Francia seguita da Germania e Italia. 
La normativa dell’Unione Europea (Reg. 1493/99) definisce lo 
“spumante naturale” come il “ prodotto ottenuto dalla prima o dalla 
seconda fermentazione alcolica di uve fresche, di mosto,di vino da 
tavola o di vino di qualità prodotto in regioni determinate, 
caratterizzato allastappaturadel recipiente dallo sviluppo di anidride 
carbonica, proveniente esclusivamente dalla fermentazione, e che, 
conservato alla temperatura di 20°C in recipienti chiusi, presenta 
unasovrapressionenon inferiore alle 3 atmosfere e una gradazione 
alcolica minima di 9,5 gradi”. 
I metodi di produzione dello spumante sono: 
Metodo champenois (o classico) 
Metodo charmat(oMartinotti)
Produzione con metodo Champenois 
È utilizzato per la produzione dello Champagne prodotto 
nell’omonima regione della Francia. 
Le uve utilizzate provengono da tre tipi di vitigni:pinot noir 
e pinot meunier(uve nere),chardonnay (uva bianca). 
La caratteristica principale della lavorazione è la 
maturazione del vino base (cuvèe ) all’interno delle bottiglie 
a cui viene aggiuntala liqueur de tirage (sciroppo preparato 
con lieviti, sali minerali e zucchero di canna). 
La tecnica di rifermentazione in bottiglia prende il nome di 
prisede mousse (presa di spuma). 
Le bottiglie sono chiuse con tappo a corona e lasciate 
fermentare per 2 – 3 mesi. 
Dopo la maturazione, le bottiglie vengono posizionate in 
appositi cavalletti(pupitres)e ruotate 
progressivamente(remuage).
Quando la bottiglia risulta completamente capovolta le 
impurità si sono depositate nel collo della bottiglia, avviene 
la sboccatura (degorgement): il collo della bottiglia viene 
ghiacciato in una soluzione refrigerante a – 28/30°C e, tolto 
il tappo, la pressione interna fa si che le fecce vengano 
espulse. Per compensare il liquido perso e riequilibrare la 
percentuale zuccherina si aggiunge laliquerd’expèdition,un 
sciroppo a base di mosto, zucchero di canna, vino 
invecchiato. 
Se non viene effettuato alcun dosaggio, la colmatura è fatta 
con lo stesso vino e lo Champagne viene classificato come 
“pasdosè”(brut) 
Una normativa europea limita l’uso del termine 
“Champenois” alla produzione dello Champagne. 
In Italia tale metodo è definito “classico” ed è tutelato dal 
marchio dell’Istituto Talento Metodo Classico.
Schema dispumantizzazione metodo champenois o classico
La produzione con metodo 
Charmat 
Creato dall’enologo FedericoMartinottie perfezionato dal francese 
EugèneCharmat, questo prevede che la presa di spuma avvenga in 
grandi autoclavi capaci di sopportare pressioni fino a 12 atmosfere. 
La fermentazione avviene a temperature comprese tra 12 e 18°C per 
due settimane. Raggiunta la presa di spuma, l’attività dei lieviti 
viene interrotta refrigerando il prodotto a – 4°C. a questo punto lo 
spumante viene filtrato e imbottigliato. 
E’ un sistema dispumantizzazionemeno costoso e più veloce rispetto 
al metodo classico. 
Col metodocharmatsi ottengono vini aromatici come 
ProseccoValdobbiadene, Moscato Bianco o il Brachetto d’Acquie Asti 
Spumante.
Il servizio 
Prima del servizio, è bene immergere la bottiglia in un secchiello con 
acqua e ghiaccio per mantenere lo spumante alla temperatura di 
degustazione ottimale: 6-9°C. 
Gli spumanti e gli champagne secchi si servono nella flute, in quanto la 
forma del bicchiere facilita lo sviluppo del perlage dal basso verso l’alto. 
Per i millesimati ( vini di annate eccezionali) è adatto il bicchiere a 
tulipano; gli spumanti dolci si servono in coppa 
Eleonora L. Luca T. Gaia L. Elisa V. Nelson H.

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  • 1. Il Settore Beverage Con il termine “beverage” intendiamo riferirci a tutte le bevande compresi i prodotti di caffetteria servite negli esercizi ristorativi. Il solo comparto beverage determina in media il 20% del fatturato globale degli alberghi. E’ importante acquistare le bevande con oculatezza, in base alle vendite in quanto la cattiva gestione degli acquisti rappresenterebbe un capitale immobilizzato. Eleonora L. Luca T. Gaia L. Elisa V. Nelson H. Polo Turistico A. Mantegna
  • 2. Le Acque minerali L’Italia è il primo produttore mondiale di acqua minerale per due motivi: 1.I consumatori hanno scarsa fiducia nei confronti del sistema idrico pubblico (falde acquifere inquinate o acquedotti in cattivo stato di manutenzione) Scarso gradimento delle acque per il loro sapore di cloro dovuto ai trattamenti di potabilizzazione. Eleonora L. Luca T. Gaia L. Elisa V. Nelson H.
  • 3. Si definiscono “acque minerali naturali”le acque che: Hanno origine da una falda o giacimento sotterraneo Provengono da una o più sorgenti naturali Hanno determinate caratteristiche igieniche e proprietà benefiche grazie all’alta presenza di Sali minerali.
  • 4. Si definiscono “acque di sorgente” le acque allo stato naturale, imbottigliate alla sorgente Il riconoscimento di un acqua minerale naturale spetta al Ministero della Salute. Gli impianti devono essere controllati ogni 15-20 giorni, le sorgenti ogni stagione. Le Asl effettuano controlli chimici e batteriologici ogni 5 anni http://www.youtube.com/watch?v=zvogdSqI5-M
  • 5. Le Etichette Le etichette devono riportare le seguenti informazioni: 1.Risultati delle analisi svolte; 2.Eventuali proprietà delle acque: “diuretica”, “lassativa”, “adatta ai neonati”,”stimola la digestione”,etc 3. Luogo di imbottigliamento
  • 6. IL servizio La vendita di una bottiglia di acqua ha ricarichi molto elevati, per questo le aziende danno molta importanza al “packaging” utilizzando etichette allettanti e contenitori di forme, materiali, dimensioni e colori differenti. Per la ristorazione di qualità è obbligatorio l’uso di bottiglie in vetro, da aprire al tavolo davanti al cliente. Per un buon servizio è opportuno avere bottiglie conservate a temperature diverse (ambiente, di cantina, frigorifero); le acque non andrebbero mai degustate troppo fredde,perché la bassa temperatura provoca un effetto anestetizzante sulle papille gustative
  • 7. Le Bevande Analcoliche Le bevande analcoliche, o softdrinks, sono bevande, gassate o meno (stilldrinks), preparate con acqua potabile o minerale naturale addizionata con estratti o succhi di frutta, infusi ed edulcoranti.
  • 8. SUCCHI e NETTARI DI FRUTTA i primi composti da solo succo di frutta, i secondi ottenuti unendo acqua e zucchero a un succo naturale o concentrato. La percentuale di frutta deve essere almeno del 40% http://www.youtube.com/watch?v=4hqbnVSLwb o
  • 9. Bevande alla frutta: contengono una percentuale di frutta(spremuta o lavorata) variabile dal 12 alla 40%(aranciata, limonata chinotto, cedrata). http://www.youtube.com/watch?v=LfVeghlYq_g http://www.youtube.com/watch?v=HLbSjtdSVUg
  • 10. Bibite di fantasia: bevande acquose aromatizzate e gassate nella cui denominazione non si fa riferimento agli ingredienti contenuti (cola) http://www.youtube.com/watch?v=MfUV62MihqI
  • 11. BiBITE LIGHT E DIET: a basso contenuto calorico e senza conservanti.
  • 12. ENERGY E SPORT DRINKS: bevande addizionate con integratori salini,maltodestrine, glucosio,fibre oguarana’, caffeina o ginseng.
  • 13. Alcopopse winecoolers: bibite lievemente alcoliche, spesso gassate al gusto di frutta o con vino o mosto e frutta.
  • 14. Preparati liofilizzati o concentrati: bevande da servire fredde: tè aromatizzati, bevande dissetanti alla frutta, sciroppi.
  • 15. La Birra La birra ha origini antichissime. Nel Medioevo veniva preparata dai monaci e venduta ai pellegrini di passaggio. La sua consistenza era molto pastosa, dato che non veniva filtrata come accade oggi, e per questo era conosciuta come “pane liquido”. Le più antiche produzioni birrarie sono quelle dell’Europa centro-settentrionale mentre la prima fabbrica italiana di birra fu aperta nel 1789 In Italia la birra è considerata ancora una bevanda estiva e il suo consumo è concentrato nei quattro mesi più caldi dell’anno.
  • 16. La birra è un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica, ad opera di particolari ceppi di lieviti, di un mosto preparato con malto di orzo e/o frumento (anche torrefatto) , acque povere di sali eamaricatocon luppolo o derivati. Luppolo: Il luppolo viene usato nel processo produttivo della birra, dove assume l'importantissimo ruolo di conferire la caratteristica più comune alla birra, ovvero il sapore amaro. L'uso del luppolo funge anche da conservante naturale della birra in quanto possiede proprietà antibatteriche. L'uso del luppolo infine aiuta a coagulare le proteine in sospensione nella birra rendendola più limpida (chiarificazione), inoltre aiuta nella tenuta della schiuma http://www.youtube.com/watch?v=qeKdI-KaOgc
  • 17. Classificazione delle Birre In Base al Colore: chiara ambrata scura
  • 18. In base al grado saccarometrico: analcolica(1,2vol) light(1,2-3,5vol) normale(3,5vol) speciale(4vol) doppio malto(5–6vol)
  • 19. In Base al processo di fermentazione: bassa fermentazione: tra 10 e 20°C per 4-7 giorni con lieviti Saccharomyces Cerevisiae (birre chiamate generalmente lager) fermentazione alta: tra 5 e 10°C per 10 giorni con lieviti Saccharomyces Carlsbergensis fermentazione spontanea: ottenuta senza l’aggiunta di lieviti. La fermentazione avviene grazie alle cellule del lievito presenti nell’aria delle sale di brassaggio (fase di mescolamento degli ingredienti )
  • 20. Il vino l’Italia ha avuto fin dall’antichità un ruolo importante nel mondo dell’enologia; alcuni reperti archeologici rinvenuti in Sicilia attestano che già attorno alII°millennio a.C. le popolazioni locali conoscevano l’arte di trasformare l’uva in vino. Negli ultimi decenni, la creazione dei disciplinari di produzione ha fornito un nuovo profilo all’enologia italiana, che oggi può vantare centinaia di vini di qualità elevata e unici nella loro tipicità.
  • 21. La grande varietà dei vini si deve non solo al tipo di vitigno utilizzato, ma anche al clima( nelle zone fredde si ottengono vini più acidi e meno alcolici rispetto a quelle calde),al terreno di coltura( terreni argillosi danno vini corposi, terreni silicei danno vini profumati, terreni calcarei vini robusti) e all’esposizione al sole, oltre che alle tecniche vitivinicole adottate http://www.youtube.com/watch?v=Z1WqTN hFk-4
  • 22. Vinificazione in rosso: Dopo la raccolta delle uve, i grappoli vengono diraspati. Dalla pigiatura degli acini si ottiene un mosto che viene fatto fermentare alla temperatura di 25°C, con aggiunta di anidride solforosa (sostanza dall’azione antisettica, antiossidante,solubilizzante e chiarificante). Per azione dei lieviti delle bucce o di lieviti selezionati aggiunti, il mosto si trasforma in vino. Terminata la fermentazione il vino viene separato dalle fecce ottenendo il cosiddetto “vino Fiore”. Le vinacce vengono ancora una volta torchiate ottenendo un vino tannico e molto colorato che andrà aggiunto al vino fiore. Il vino fiore viene messo ancora una volta a fermentare con formazione di bouquet. http://www.youtube.com/watch?v=c99ZCw adkSE
  • 23. Vinificazione in bianco Rispetto alla vinificazione in rosso, nella vinificazione in bianco si evita la macerazione del mosto con le vinacce, bucce che vengono eliminate attraverso la sgrondatura, dopo la pressatura dellesoffivedelle uve. La fermentazione ha luogo a temperatura di 16-20°C per favorire la formazione dei profumi e la finezza della struttura. I vini bianchi non vengono usualmente invecchiati.
  • 24. Classificazione dei vini Nell’Unione Europea la produzione e la classificazione dei vini sono disciplinate da appositi regolamenti che garantiscono la tutela dei prodotti di qualità: Vini di qualità prodotti in regioni determinate (VQPRD): prodotti in una determinata area geografica nel rispetto di un disciplinare di produzione Vini da tavola: sono vini comuni la cui produzione non segue alcun disciplinare
  • 25. I vini VQPRD in Italia possono ricevere due denominazioni D.O.C.G.(denominazione di origine controllata e garantita) attribuibile a prodotti di particolare pregio che abbiano ottenutola qualifica DOC da almeno 5 anni. Nell’etichetta deve essere indicata anche l’annata di vendemmia D.O.C.( denominazione di origine controllata) Le denominazioni DOC e DOCG possono essere completate con indicazioni della sottozona, del comune, fattorie o vigneto di provenienza.
  • 26. Altre denominazioni ammesse a ulteriore specificazione sono: Classico: per vini prodotti nella zona di origine più antica Riserva: per vini invecchiati per un periodo superiore al minimo richiesto dal disciplinare (di norma mai inferiore a 2 anni) Superiore: per vini di qualità superiore rispetto alla normale produzione con particolare riferimento alla gradazione alcolica più elevata
  • 27.
  • 28. Lo Champagne e i vini spumanti Il paese che vanta la maggiore produzione di vini spumante a livello mondiale e la Francia seguita da Germania e Italia. La normativa dell’Unione Europea (Reg. 1493/99) definisce lo “spumante naturale” come il “ prodotto ottenuto dalla prima o dalla seconda fermentazione alcolica di uve fresche, di mosto,di vino da tavola o di vino di qualità prodotto in regioni determinate, caratterizzato allastappaturadel recipiente dallo sviluppo di anidride carbonica, proveniente esclusivamente dalla fermentazione, e che, conservato alla temperatura di 20°C in recipienti chiusi, presenta unasovrapressionenon inferiore alle 3 atmosfere e una gradazione alcolica minima di 9,5 gradi”. I metodi di produzione dello spumante sono: Metodo champenois (o classico) Metodo charmat(oMartinotti)
  • 29. Produzione con metodo Champenois È utilizzato per la produzione dello Champagne prodotto nell’omonima regione della Francia. Le uve utilizzate provengono da tre tipi di vitigni:pinot noir e pinot meunier(uve nere),chardonnay (uva bianca). La caratteristica principale della lavorazione è la maturazione del vino base (cuvèe ) all’interno delle bottiglie a cui viene aggiuntala liqueur de tirage (sciroppo preparato con lieviti, sali minerali e zucchero di canna). La tecnica di rifermentazione in bottiglia prende il nome di prisede mousse (presa di spuma). Le bottiglie sono chiuse con tappo a corona e lasciate fermentare per 2 – 3 mesi. Dopo la maturazione, le bottiglie vengono posizionate in appositi cavalletti(pupitres)e ruotate progressivamente(remuage).
  • 30. Quando la bottiglia risulta completamente capovolta le impurità si sono depositate nel collo della bottiglia, avviene la sboccatura (degorgement): il collo della bottiglia viene ghiacciato in una soluzione refrigerante a – 28/30°C e, tolto il tappo, la pressione interna fa si che le fecce vengano espulse. Per compensare il liquido perso e riequilibrare la percentuale zuccherina si aggiunge laliquerd’expèdition,un sciroppo a base di mosto, zucchero di canna, vino invecchiato. Se non viene effettuato alcun dosaggio, la colmatura è fatta con lo stesso vino e lo Champagne viene classificato come “pasdosè”(brut) Una normativa europea limita l’uso del termine “Champenois” alla produzione dello Champagne. In Italia tale metodo è definito “classico” ed è tutelato dal marchio dell’Istituto Talento Metodo Classico.
  • 31. Schema dispumantizzazione metodo champenois o classico
  • 32. La produzione con metodo Charmat Creato dall’enologo FedericoMartinottie perfezionato dal francese EugèneCharmat, questo prevede che la presa di spuma avvenga in grandi autoclavi capaci di sopportare pressioni fino a 12 atmosfere. La fermentazione avviene a temperature comprese tra 12 e 18°C per due settimane. Raggiunta la presa di spuma, l’attività dei lieviti viene interrotta refrigerando il prodotto a – 4°C. a questo punto lo spumante viene filtrato e imbottigliato. E’ un sistema dispumantizzazionemeno costoso e più veloce rispetto al metodo classico. Col metodocharmatsi ottengono vini aromatici come ProseccoValdobbiadene, Moscato Bianco o il Brachetto d’Acquie Asti Spumante.
  • 33.
  • 34. Il servizio Prima del servizio, è bene immergere la bottiglia in un secchiello con acqua e ghiaccio per mantenere lo spumante alla temperatura di degustazione ottimale: 6-9°C. Gli spumanti e gli champagne secchi si servono nella flute, in quanto la forma del bicchiere facilita lo sviluppo del perlage dal basso verso l’alto. Per i millesimati ( vini di annate eccezionali) è adatto il bicchiere a tulipano; gli spumanti dolci si servono in coppa Eleonora L. Luca T. Gaia L. Elisa V. Nelson H.