1. QUANDO UNO STUDENTE FALLISCE NELLA
PROPRIA ATTIVITA’ DI STUDIO?
Possibili cause dell’insuccesso scolastico
Conoscenze precedenti
Motivazione
Impegno nello studio
Metodo di studio
Ambiente socio-culturale
Sostegno di figure significative
(genitori, compagni e insegnanti)
Convinzioni del sé (intelligenza,
fiducia del se)
2. CHE COS’E’ LO STUDIO?
Studiare è un particolare tipo di apprendimento
intenzionale in cui è richiesto di leggere
attentamente il testo stesso al fine di
comprendere e memorizzare le informazioni
utili per eseguire una prova (Anderson, 1979)
3. CARATTERISTICHE DELLO STUDIO
INTENZIONALITA’ AUTOREGOLAZIONE
Implica l’attenzione, la
concentrazione e la necessità di
avere obiettivi di apprendimento
quanto più possibili chiari e
raggiungibili
Comporta la capacità di
saper gestire la propria
attività di studio e di
conoscere e applicare le
strategie efficaci per
apprendere e automotivarsi
ATTEGIAMENTO STRATEGICOATTEGIAMENTO STRATEGICO
4. Modello metacognitivo multicomponenziale
Cornoldi, De Beni, Zamperlin e Meneghetti (2005)
Intelligenza (teorie
e fiducia)
Obiettivi di
apprendimento
Atttribuzione
CONVINZIONI
AUTOREGOLAZIO
NE
PROVE DI
STUDIO
APPRENDI
-MENTO
CONOSCENZE E
ABILITA’
STRATEGICIT
A’
Conoscenza
Uso
Coerenza
5. STUDIO
STRATEGIE DI STUDIO
Procedure controllabili e potenzialmente consapevoli attuate
con lo scopo di imparare e ricordare in momenti sucessivi
Le strategie sono classificate in relazione alla fase di
studio
ORGANIZZAZIONE
COMPRENSIONE
MEMORIZZAZIONE
6. STRATEGIE DI STUDIO
Strategie utili nello studio Strategie utilizzate
COERENZA STRATEGICA
UTILITA’ STRATEGICA USO STRATEGICO
Corrispondenza tra strategie
ritenute utili e utilizzate nella
propria attività di studio
Indice molto predittivo del successo scolastico
incoerenza dovuta a
- difficoltà di produzione (Flavell)
- conoscenza dichiarativa non procedurale
7. STRATEGIE DI ORGANIZZAZIONE
L’organizzazione e la pianificazione dell’attività di studio è una
componente critica nell’attività di studio
Elementi che indicano una buona organizzazione nello studio
1. “Pratica distribuita” studiare in modo diluito nel tempo
(contrario “Studio massivo”)
2. Definizione di un piano giornaliero, settimanale e/o mensile
schematizzare i momenti dedicati allo studio e allo svago
1. Realistico e affrontabile
2. Inserire attività che consentono di mantenere un buon
contatto sociale
3. Aggiornarlo periodicamente per correggere il tiro
3. “Pause” nella programmazione giornaliera
8. ERRORI NELLA PROGRAMMAZIONE
• Stima ottimistica dei tempi necessari per lo studio (“ottimismo
cognitivo”)
• Timore di sentirsi controllati (vivere un senso di costrizione nel
dover rispettare le scadenze)
• Bassa conoscenza degli obiettivi che si vogliono raggiungere
(quali argomenti studiare? per quanto tempo? Quale sarà il tipo di
prova?)
• Molto frequente: sotto-stimare l’importanza del ripasso
Se uno studente vuole diventare un “professionista” dello studio:
- Alternare in modo equilibrato impegni e svaghi
- Conoscere con esattezza il proprio tempo a disposizione per lo studio
- Evitare la preparazione affrettata dell’ultimo momento
- Conoscere la propria velocità di lettura e comprensione e usare il tempo
secondo le personali esigenze
- Frazionare il lavoro
- Ricordasi ogni impegno
9. STRATEGIE DI COMPRENSIONE
Comprensione processo attivo, interattivo e costruttivo che
attraverso l’interazione lettore e testo ha come risultato finale
la costruzione di un modello mentale
Leggere
Processo di decodifica
Capire
Processo di astrazione
del significato del testo
10. STRATEGIE PER COMPRENDERE
STRATEGIA MODALITA’
Attivare schemi
organizzativi di
conoscenze
Prima di iniziare a leggere e a studiare chiedersi
che tipo di testo si ha davanti (E’ un testo di
studio? Di quale argomento si tratta? Come è
organizzato?
Scorrere il testo
richiamando conoscenze
precedenti e facendo
previsioni
In base a titoli, sottotitoli e figure farsi un’idea
sull’argomento trattato chiedendosi cosa si fa a
questo riguardo
Dividere il testo in modo
ottimale(pianificare)
Considerando l’argomento (è nuovo, è difficile, è
interessante), le conoscenze possedute (so già
qualcosa, non so nulla), la lunghezza del testo e i
tempi di attenzione, decidere in anticipo come
suddividere un capitolo
Fare ipotesi e verificarle
sul testo
Sulla base dei titoli, sottotitoli, figure prevedere di
cosa parlerà il testo e verificarlo attraverso una
prima lettura
De Beni e Zamperlin (1993)
11. Fare previsioni sulla
base delle conoscenze
date dal testo
Sulla base della lettura di una parte del testo inferire
cosa potrà essere scritto dopo
Individuare le parti
importanti (sottolineare)
Durante la seconda e la terza lettura individuare le
parti importanti del testo in relazione ad alcuni criteri
di riferimento condivisi
Porsi domande per
verificare la
comprensione
Alla fine della seconda o della terza lettura
autoformulare delle domande per verificare se si è
capito il testo e alcuni termini specifici
Comprendere le figure
e integrarle con il testo
Analizzare e capire le figure integrando le
informazioni in esse contenute con quelle fornite
nella parte scritta (doppia codifica)
STRATEGIE PER COMPRENDERE
De Beni e Zamperlin (1993)
13. STRATEGIE PER RICORDARE
STRATEGIA MODALITA’
Utilizzare le figure come
sussidio mnemonico
Farsi venire in mente le figure e gli argomenti ad esse
collegate
Riassumere con modalità
copia e cancella
Dopo aver individuato le parti importanti scriverle
collegandole in modo opportuno
Riassumere con parole-
chiave o testo sintetico
Costruire una parola o frase che riassuma il contenuto
delle varie sequenze del testo o elaborare sintesi testuale
Costruire, schemi,
diagrammi o tabelle
Dopo aver individuato le informazioni importanti del testo
organizzarle in tabelle, o schemi e diagrammi a seconda
del tipo di testo, argomento e compito
Formare immagini mentali
dei termini concreti
Individuare i termini concreti e tradurli in un immagine
mentale ed eventualmente grafica
Concretizzare i concetti
astratti e formare immagini
mentali
Trasformare i concetti astratti in uno o più concetti concreti
e formare poi le immagini mentali
Associare
Ripassare
Formare immagini, parole, frasi che associano una
informazione difficile a qualcosa di già noto
14. Elaborazione attiva del materiale
- E’ un processo attivo che richiede l’uso di strategie di studio
- Consente di creare collegamenti tra le nuove conoscenze e quelle già
possedute
- Consente distinguere da ciò che è chiaro da ciò che non lo è.
Inserire fig. a pag. 130
di imparare a studiare
15. STRATEGIE SCRITTE
1) SOTTOLINEARE, EVIDENZIARE E CERCHIARE
Evidenziare i punti importanti o concetti da ricordare
facendoli emergere dallo sfondo ( evidenziare troppo
equivale a non evidenziare niente)
2) ANNOTARE O COPIARE PAROLE, CONCETTI O
PAROLE CHIAVI trascrivere alcuni aspetti del testo
3) RISSUMERE CON PAROLE PROPRIE forma di
ripetizione dei contenuti utile per il ripasso finale
4) COSTRUIRE DIAGRAMMI O SCHEMI consente di
creare collegamenti tra le parti ed è un modo veloce per
consultare le informazioni al momento del ripasso
- Elaborata
+ Elaborata
16. STRATEGIE NON SCRITTE
1) RIPETERE: può avvenire in modo silente e sub-vocalica o
ad alta voce
2) AUTOINTERROGARSI: prova a porsi domande e cercare
di rispondere
3) COSTRUIRE MODELLI MENTALI E FARE
COLLEGAMENTI: consentono di integrare i contenuti da
studiare nelle proprie strutture di conoscenza
4) IMMAGINARE: immaginare i contenuti aiuta sia nel
comprendere che nel memorizzare
5) USO DI MNEMOTECHINICHE: molte mnemotecniche si
basano sulle immagini mentali e altre su strategie di tipo
verbale.
- Elaborata
+ Elaborata
19. Le strategie di studio di
Francesca
Dichiara di leggere tutto, rileggere, ripetere…
Durante la prova legge a voce una volta in modo
monotono tutto il brano
Legge una seconda volta cercando di non
ripetere alcuni parti del testo che ricorda
Cerca di passare dalla lettura alla ripetizione con
il libro aperto
Lo scopo è di recitare il testo senza doverlo
guardare
22. Un insieme strutturato e coordinato di strategie di
studio costituisce un
METODO DI STUDIO
Uno dei metodi più conosciuti è il metodo PQ4R di Robinson (1970)
1) Preview (Scorsa Rapida)
2) Question (Porsi domande)
3) Read (Leggere)
4) Reflect (Riflettere)
5) Recite (Ripetere)
6) Review (Ripassare)
23. Il ripasso
- Va pianificato
- E’ tanto più agevole quanto più il materiale è stato elaborato in fase di
comprensione e di memorizzazione
- Consente di ridurre l’ansia dell’interrogazione
- Processo necessario che consente di:
- Verificare la propria preparazione
- Consolidare le informazioni apprese nelle precedenti fasi di studio
- Organizzare la propria esposizione orale
Concretamente:
- Ripetere facendo un discorso completo e collegare i diversi argomenti
- Fare uso di diagrammi, tabelle e schemi precedentemente elaborati
- Ripetere con un compagno
24. Per migliorare il ripasso è utile:
- Suddividere il materiale da studiare in vari capitoli e unità
- Organizzare schemi, appunti e fase sintesi
- Ripassare il programma analiticamente (date, autori, nozioni ecc.)
- Ripassare subito
- Ripassare a distanza di tempo
25. Per prepararsi ad una prova
Le strategie di studio utilizzare sono in relazione al tipo di prova da sostenere
Interrogazione orale
Compito scritto (tema)
Espongo ad alta voce con parole mie
Mi faccio uno schema, scaletta
Compito scritto (relazione) Riassumo con parole mie in base ad
uno schema
Compito scritto (domande aperte) Studio ponendomi delle domande
Questionario (risposte a scelta
multipla)
Per ogni concetto penso ad esempi
veri e falsi
Compito scritto (matematica) Faccio esercizi supplementari simili a
quelli che mi verranno proposti
Prova pratica (disegno) Preparo tutto il materiale
26. Il modo migliore per preparare un
interrogazione orale è
Acquisire un solido metodo di lavoro senza rimandare gli
impegni di studio per sentirsi sicuri della propria
preparazione
Limitare l’ansia che precede la verifica
Allenarsi ad affrontare un’interrogazione
Accettare la verifica come un’utile esperienza
Costruirsi un’immagine di sé improntata all’ottimismo
Eseguire esercizi di rilassamento
Fronteggiare un’interrogazione a viso aperto
Capire la domanda, eventualmente farla ripetere
Rifuggire dalla scena muta
Inquadrare subito l’argomento e non sprecare tempo nelle
premesse
Non perdere di vista la risposta da fornire
27. Ansia da prestazione e timore delle verifiche
Perché gli studenti si sentono ansiosi?
- Paura di non riuscire
- Paura di sentirsi giudicato
- Imprevedibilità di cosa accadrà
- O più di queste cause insieme
Queste possono essere ricondotte:
1) Fallimenti passati
2) Metodo di studio non efficace che porta a dubitare della
propria prestazione
3) Modo di concepire i voti, come giudizio globale del sé e non
una valutazione alla propria prestazione
28. Relazione tra ansia e prestazione
Curva a U rovesciata di Yerkes-Dodson (1908)Prestazione
Livello d’ ansia
Basso Medio Alto
BassaAlta
Bassa ansia-bassa prestazione: poco
coinvolgimento del compito, poca
attenzione e un ridotto impegno
Media ansia-alta prestazione: alto
coinvolgimento del compito, alto impegno
alla riuscita del compito
Alta ansia-bassa prestazione: ansia
talmente elevata che impedisce lo
svolgimento delle attività cognitive
29. Suggerimenti per ridurre l’ansia:
- Livello fisiologico: tecniche di rilassamento, meditazione
- Livello cognitivo: visualizzare situazioni positive, eliminare
pensieri distraenti e negativi del tipo “Non sono capace”,
“mi chiederà quello che so meno”, “Sento che non ce la
farò”
- Sostenere la propria preparazione attraverso l’adozione di
un buon metodo di studio
- Conoscere il tipo di domanda o di compito e gli argomenti
che più spesso vengono chiesti
- Mantenere una buona motivazione alla riuscita
- Costruire una immagine positiva di sé sostenendo la
propria autostima
30. Confronto fra studenti di successo e con difficoltà di studio
Aspetto
considerato
Studente di successo Studente con difficoltà
Organizzazione Studia in modo distribuito nel
tempo, è flessibile nella scelta di
diverse strategie a seconda della
prova e del materiale
Ha una scarsa organizzazione e
pianificazione nella preparazione
all’esame: studia solo pochi giorni
prima della prova
Strategie Usa un maggior numero di
strategie e predilige quelle più
profonde e impegnative (prendere
appunti, schematizzare, usare
parole-chiave e tabelle)
Usa poche strategie guidate dal
testo. Ha una modalità di studio
passiva e abitudinaria (si limita a
leggere, sottolineare o leggere e
ripetere tutto allo stresso modo)
Comprensione del
testo
Integra i contenuti con le
conoscenze precedenti, usa una
modalità di elaborazione profonda
e sa distinguere i contenuti
principali dai dettagli
Ha una modalità di elaborazione
superficiale e ha difficoltà nel
distinguere i diversi livelli di
contenuto del testo
Autoregolazione E’ consapevole del proprio modo di
studiare, sa valutare la propria
prestazione e riflette su come sia
meglio affrontare lo studio
Ha una modalità di studio rigida e
non del tutto consapevole
1
31. Confronto fra studenti di successo e con difficoltà di studio
Aspetto
considerato
Studente di successo Studente con difficoltà
Motivazione E’ intrinsecamente motivato, si
pone obiettivi di padronanza ed
è sostenuto da una teoria
dell’intelligenza come
accrescimento
E’ estrinsecamente motivato, ha
obbiettivi di prestazione ed è
sostenuto da una teoria
dell’intelligenza come entità
Vissuti emotivi Dichiara di provare un certo
interesse, soddisfazione e
piacere pensando alla propria
condizione di studente
Prova spesso rabbia, vergogna,
preoccupazione e imbarazzo
pensando alla sua condizione di
studente
Stile attributivo
percezione di
efficacia
Attribuisce all’impegno successi
e insuccessi, si percepisce
come efficace e ha buone
aspettative di riuscita
Ritiene che i suoi insuccessi
derivino da mancanza di abilità, si
sente poco efficace e ha scarse
aspettative di riuscita
Gestione dell’ansia Utilizza buone strategie di
coping, ha una buona fiducia in
sé teoria
Ha difficoltà nel fronteggiare
l’ansia, ha poca fiducia nelle
proprie potenzialità
2
32. Il metodo di studio non basta !!!!!!
I buoni risultati dipendono anche della materia, testi di studio, dalle strategie
utilizzate, dalle convinzioni e modi di vivere le situazioni di studio
Non esiste lo metodo di studio valido per ogni situazione, materia e per
ogni studente
L’approccio metacognitivo valorizza le differenza individuali nello studio
L’intervento strategico dovrebbe tener conto delle caratteristiche di
chi studia, dei suoi atteggiamenti, le conoscenze sulle proprie
abilità (di memoria, motivazione) e l’utilità nell’uso di queste
strategie
33. La promozione del metodo di studio
Valutazione delle abilità di studio
dello studente
Intervento sistematico che tenga
conto delle caratteristiche dello
studente
Strumenti per la valutazione
Programma di intervento
34. STRUMENTI DI VALUTAZIONE
PROVE DI STUDIO dalla 3el. alla 3 media De Beni et al. Q1 VATA OS 2005
BATTERIA AMOS 8-15 di Cornoldi et al. Erickson 2005
- Questionario di approccio autoregolato allo studio
- Questionario su utilità strategica e questionario su uso strategie
- Questionari su convinzioni (intelligenza, fiducia, obiettivi, attribuzioni)
- 4 prove di studio di testi (scelta titoli, domande aperte, domande V/F)
BATTERIA AMOS di Moè et al. Erickson per studenti sup. e università
35. PROGRAMMI
A Strategici/metacognitivi e mirati su testi e discipline specifiche:
GUIDA ALLO STUDIO DEL TESTO DI STORIA De Beni et al.
IMPARARE A STUDIARE LA GEOGRAFIA
B Strategici/metacognitivi più generali e trasversali
IMPARARE A STUDIARE 2 Cornoldi, De Beni, MT gruppo
EMPOWERMENT COGNITIVO E PREVENZIONE DELL’INSUCCESSO
Pazzaglia et al
36. I passi da seguire per la promozione del metodo di studio
1. Sviluppare la conoscenza del metodo di studio abitualmente adottato
2. Far riflettere sull’efficacia delle modalità e delle strategie di studio abituali
3. Portare al riconoscimento di alcune strategie adottate
4. Creare una motivazione al cambiamento delle modalità di studio meno
efficaci
5. Presentare strategie e metodi di studio alternativi con l’indicazione precisa
di come, quando e perché sono efficaci
6. Far sperimentare ripetutamente l’uso di queste strategie e di questi metodi
in contesti differenti
7. Rinforzare l’idea che il successo che si ottiene dipende dalla bontà delle
strategie o dai metodi adottati e quindi dall’impegno strategico
8. Far capire che nessuna tecnica è utile appena appresa, che è richiesta
una certa pratica prima che diventi automatizzata
9. Sviluppare convinzioni funzionali all’apprendimento
37. Difficoltà nell’applicare il metodo di studio
1) Ritrosia ad abbandonare un metodo di studio abituale,
anche se sono proposte modalità di studio più efficaci
2) Mancanza di flessibilità: strategie efficaci in alcune materie
non lo sono per altre discipline
3) Non riuscire ad adattare il metodo di studio alle nuove
richieste (“Organizzazione dissonante”); questo si verifica
nella transizione da una scuola ad un’altra
4) Convinzioni errate e motivazione