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Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria
              Servizio Tutela Salute Mentale




   e-mail: salutementale@regione.veneto.it
   web: www.regione.veneto.it/salutementale
Il Contesto
Nel 2007 sono stati trattati dai DSM un totale di 64.700 persone
(16,3 per 1.000 ab.), delle quali 11.680 (3,0/000) in SPDC e 59.800
(15,1/000) a livello territoriale
   I disturbi mentali trattati appartengono prevalentemente alla categoria dei
   disturbi affettivi, seguiti dalle psicosi schizofreniche e dai disturbi d’ansia,
   somatoformi e della personalità.
   Circa il 40% è stato segnalato dal proprio medico di base.
805 posti letto “psichiatrici” in 40 strutture ospedaliere (16,2 p.l. x
100.000 ab.)
337 strutture per la salute mentale, di cui 111 residenziali
   (¾ a gestione diretta)
2.981 operatori complessivi (ovvero 2.744 equivalenti), dei quali
quasi l’80% dipendenti ULSS
   47%infermieri, 24%OTA/OSS, 13%medici, 6% educatori, 3%psicologi,
   3%assistenti sociali ().
Costo complessivo: € 250 milioni (3,5% del budget Az.ULSS)
l’utenza con problemi psichiatrici seguita dai
Servizi Integrazione Lavorativa (SIL) del Veneto
• Anche i dati parziali (relativi cioè solo agli inserimenti che
  percorrono la strada del SIL) attualmente a nostra
  disposizione sono indicativi dell’emergente bisogno
  lavorativo espresso dall’utenza in carico ai DSM:
• nel corso del 2008 è pari a n. 2442 persone di cui con
  un’invalidità civile pari o sup. al 100% n. 350.
• Sono state n. 894 le persone con problemi psichiatrici
  che hanno effettuato tirocini di formazione o di
  mediazione al lavoro organizzati dal SIL
• e n. 585 coloro che, prive di capacità lavorative, sono
  state inserite in progetti di inserimento sociale in
  contesto lavorativo.
Il nuovo Progetto Obiettivo regionale per la
     Salute Mentale- triennio 2010-2012
  approvato DGR del Veneto n. 651 del 9 marzo 2010, valorizza gli
  interventi socio-riabilitativi,
 LE CONFERME:
  Psichiatria di comunità: centralità del territorio
  Modello organizzativo dipartimentale: il DSM
  5% del budget ULSS per la salute mentale;
 LE NOVITA’:
  Centralità della persona: il “valore” ricercato nella salute mentale,
  L’integrazione con le altre aree,
  Comunità Alloggio a riabilitazione Estensiva,
  Appendice: Salute Mentale nell’Infanzia e Adolescenza;
l’obiettivo dell’inserimento
              lavorativo:
La necessità di prevedere all’interno dei percorsi
terapeutico riabilitativi che si attuano all’interno dei
DSM:       non solo con fini occupazionali,
ma anche come elemento per rendere più autonome le
persone dal sostegno dei servizi e, quindi, come fonte di
reddito,
  l’adesione al Programma per il sostegno e lo sviluppo dei
   percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei
soggetti con disturbo psichico ProP. è in sintonia con gli
indirizzi del nuovo POSM, quale importante strumento
                       programmatorio.
I Piani di zona
  DGR n. 2082 del 3 agosto 2010, indirizzi regionali
  con le “indicazioni per la presentazione del Piano
  di Zona 2011/2015”,
   per orientare la progettazione dei vari territori :
la salute e il benessere mentale sono fondamentali
  per la qualità della vita e la produttività degli
  individui, delle famiglie e delle comunità
LA MISSION
Promuovere la salute mentale, fornire consulenza,
 assistenza e trattamento alle persone, alle famiglie
 e alla popolazione in generale per migliorare il
 benessere e la funzionalità delle persone,
 mettendone in evidenza i punti di forza e le risorse,
 rafforzandone la resistenza e stimolando i fattori di
 protezione esterni; favorire il superamento dello
 stigma e dei pregiudizi e promuovere l’inclusione
 sociale.
Gli indirizzi per la Stesura dei Piani di Zona
si fondano su alcuni valori condivisi:
  adeguato utilizzo delle risorse;
  servizi accessibili alle persone, ossia servizi
  realmente inseriti nella comunità locale, in grado
  di adattarsi ad una domanda sempre più attenta ed
  in evoluzione;
  Promuovere l’empowerment degli utenti,
  riconoscendo il ruolo di protagonista dell’utente
  nei processi di terapia e riabilitazione che lo
  coinvolgono, la sua partecipazione alla definizione
  degli obiettivi, degli strumenti nel funzionamento
  dei servizi;
Indicazioni per i Piani di zona
 efficacia degli interventi, attenta valutazione dei
 processi e dei risultati, con attenzione anche agli
 strumenti organizzativi;
 attenzione alle “zone grigie”, in particolare:
   salute mentale dell’infanzia e adolescenza;
   lungo assistenza;
 centratura dei servizi sulla persona e non sulla
 logica delle strutture;
 attenzione alla cultura e alle identità etniche di
 provenienza;
 promozione delle progettualità innovative e della
 ricerca scientifica nella pratica dei servizi.
Le fasi di attuazione del Progetto
Pro.P nella Regione del Veneto:
durata di circa un anno dal mese di settembre 2010,
1)la realizzazione di un Tavolo di progettazione
  partecipata, approccio di tipo partecipativo,
con i testimoni privilegiati territoriali per la condivisione
  delle linee prioritarie di azione proposte
2)l’elaborazione di linee guida regionali per:
   facilitare la collaborazione fra i diversi soggetti
  istituzionali,
  di coinvolgere in maniera più attiva le cooperative sociali
  di tipo B nello sviluppare nuove opportunità lavorative
  per utenti afferenti ai DSM,
5) Formazione:
• progetto prevede l’elaborazione e la sperimentazione
  di un modello formativo permanente rivolto a
  operatori dei DSM, delle cooperative sociali, dei SIL,
  delle associazioni industriali, del Centro per l’Impiego
  mirato a fornire delle competenze specifiche per
  quanto riguarda l’inserimento lavorativo di soggetti
  affetti da disturbi psichici.
• Il corso di formazione si articola in 2 livelli:
 a) Rivolto agli operatori della rete;
 b) Rivolto ai tutor inclusi quelli aziendali.
3) La definizione di uno schema tipo di convenzione:

 fra ASL-ULSS e cooperative sociali di tipo B per la
 formazione e l’inserimento lavorativo di utenti con
 disturbi psichiatrici;
 4) la formazione di un gruppo di lavoro
 interistituzionale permanente:
• finalizzato a monitorare nel tempo l’efficienza,
• Rete interistituzionale formata da:
 referenti delle strutture regionali, rappresentanti
 delle cooperative sociali,
 dei DSM; dei SIL (Servizi per Inserimento lavorativo -
 Aziende ULSS), dei Centri per l’Impiego,
 delle associazioni dei Familiari, ed imprenditoriali.
Il Comitato di Pilotaggio:
 si riunirà con cadenza almeno trimestrale e sarà
 convocato dal Referente del Programma ProP in
 Regione, che ne assume anche il coordinamento.
 monitorare l’andamento dei lavori dei gruppi di
 lavoro e creare le opportune sinergie;
 garantire l’interfaccia con le altre regioni nelle
 quali sono in corso le attività del Programma ProP.
 Gruppo di lavoro interistituzionale
 permanente
Gruppo di lavoro interistituzionale permanente:
due sottogruppi di lavoro: (circa 40 referenti di
associazioni, cooperative, enti, direzioni regionali …

  il Sottogruppo “Linee guida regionali”, che curerà la
  linea di azione 2;
  il Sottogruppo “Modello formativo”, che curerà la
  linea di azione 3.
Il PROGETTO ESECUTIVO PRO . P.
          DELLA REGIONE DEL VENETO
Programma per il sostegno e lo sviluppo dei
 percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo
 dei soggetti con disturbo psichico –
Coinvolge i diversi soggetti della rete territoriale e:

ISFOL – Osservatorio sull’Inclusione Sociale
  Assessorato alla Sanità;
  Assessorato ai Servizi sociali;
  Assessorato all’Istruzione, alla Formazione e al
  Lavoro;
  Con le relative direzioni regionali.
Normative regionale del Veneto:
 LR n 55 del 15 dicembre 1982 “Norme per l’esercizio
 delle funzioni in materia di assistenza sociale”.
  LR n. 5 del 3 febbraio 1995 “Piano Socio-sanitario
 regionale per il triennio 1996-1998”.
  DGR n. 1138 del 6 maggio 2008, “Linee guida per il
 funzionamento del Servizio per l’Integrazione
 Lavorativa (SIL) delle Aziende ULSS del Veneto”
le delibere:
DGR 651 del 9 marzo 2010 - DGR 651 del 9 marzo
2010– Progetto Obiettivo Regionale per la tutela della
Salute mentale – triennio 2010-2012: (L.R. n. 5/1996,
DGR n. 105/CR del 14/07/2009)
DGR n. 2082 del 3 agosto 2010, “Approvazione del
documento di indirizzo regionale di cui alla DGR n,
157 del 26/1/2010, allegato A, e del documento recante:
“indicazioni per la presentazione del Piano di Zona
2011/2015”.
Repertorio della normativa regionale si trova nel sito
regionale - sezione dedicata alla Salute Mentale:
     www.regione.veneto.it/salutementale
PER CONCLUDERE . . .
           Ricordiamo quanto riportato nel
        Piano Sanitario Nazionale 2003-2005:
“Nessun sistema sanitario, per quanto tecnicamente
avanzato, può soddisfare a pieno la propria missione se
non è rispettoso dei principi fondamentali di
solidarietà sociale e di integrazione socio-
sanitaria”
             Grazie e Buon lavoro a tutti!

     e-mail: salutementale@regione.veneto.it
    web: www.regione.veneto.it/salutementale

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Salute mentale: gli inserimenti socio-lavorativi nella regione Veneto

  • 1. Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria Servizio Tutela Salute Mentale e-mail: salutementale@regione.veneto.it web: www.regione.veneto.it/salutementale
  • 2. Il Contesto Nel 2007 sono stati trattati dai DSM un totale di 64.700 persone (16,3 per 1.000 ab.), delle quali 11.680 (3,0/000) in SPDC e 59.800 (15,1/000) a livello territoriale I disturbi mentali trattati appartengono prevalentemente alla categoria dei disturbi affettivi, seguiti dalle psicosi schizofreniche e dai disturbi d’ansia, somatoformi e della personalità. Circa il 40% è stato segnalato dal proprio medico di base. 805 posti letto “psichiatrici” in 40 strutture ospedaliere (16,2 p.l. x 100.000 ab.) 337 strutture per la salute mentale, di cui 111 residenziali (¾ a gestione diretta) 2.981 operatori complessivi (ovvero 2.744 equivalenti), dei quali quasi l’80% dipendenti ULSS 47%infermieri, 24%OTA/OSS, 13%medici, 6% educatori, 3%psicologi, 3%assistenti sociali (). Costo complessivo: € 250 milioni (3,5% del budget Az.ULSS)
  • 3. l’utenza con problemi psichiatrici seguita dai Servizi Integrazione Lavorativa (SIL) del Veneto • Anche i dati parziali (relativi cioè solo agli inserimenti che percorrono la strada del SIL) attualmente a nostra disposizione sono indicativi dell’emergente bisogno lavorativo espresso dall’utenza in carico ai DSM: • nel corso del 2008 è pari a n. 2442 persone di cui con un’invalidità civile pari o sup. al 100% n. 350. • Sono state n. 894 le persone con problemi psichiatrici che hanno effettuato tirocini di formazione o di mediazione al lavoro organizzati dal SIL • e n. 585 coloro che, prive di capacità lavorative, sono state inserite in progetti di inserimento sociale in contesto lavorativo.
  • 4. Il nuovo Progetto Obiettivo regionale per la Salute Mentale- triennio 2010-2012 approvato DGR del Veneto n. 651 del 9 marzo 2010, valorizza gli interventi socio-riabilitativi, LE CONFERME: Psichiatria di comunità: centralità del territorio Modello organizzativo dipartimentale: il DSM 5% del budget ULSS per la salute mentale; LE NOVITA’: Centralità della persona: il “valore” ricercato nella salute mentale, L’integrazione con le altre aree, Comunità Alloggio a riabilitazione Estensiva, Appendice: Salute Mentale nell’Infanzia e Adolescenza;
  • 5. l’obiettivo dell’inserimento lavorativo: La necessità di prevedere all’interno dei percorsi terapeutico riabilitativi che si attuano all’interno dei DSM: non solo con fini occupazionali, ma anche come elemento per rendere più autonome le persone dal sostegno dei servizi e, quindi, come fonte di reddito, l’adesione al Programma per il sostegno e lo sviluppo dei percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico ProP. è in sintonia con gli indirizzi del nuovo POSM, quale importante strumento programmatorio.
  • 6. I Piani di zona DGR n. 2082 del 3 agosto 2010, indirizzi regionali con le “indicazioni per la presentazione del Piano di Zona 2011/2015”, per orientare la progettazione dei vari territori : la salute e il benessere mentale sono fondamentali per la qualità della vita e la produttività degli individui, delle famiglie e delle comunità
  • 7. LA MISSION Promuovere la salute mentale, fornire consulenza, assistenza e trattamento alle persone, alle famiglie e alla popolazione in generale per migliorare il benessere e la funzionalità delle persone, mettendone in evidenza i punti di forza e le risorse, rafforzandone la resistenza e stimolando i fattori di protezione esterni; favorire il superamento dello stigma e dei pregiudizi e promuovere l’inclusione sociale.
  • 8. Gli indirizzi per la Stesura dei Piani di Zona si fondano su alcuni valori condivisi: adeguato utilizzo delle risorse; servizi accessibili alle persone, ossia servizi realmente inseriti nella comunità locale, in grado di adattarsi ad una domanda sempre più attenta ed in evoluzione; Promuovere l’empowerment degli utenti, riconoscendo il ruolo di protagonista dell’utente nei processi di terapia e riabilitazione che lo coinvolgono, la sua partecipazione alla definizione degli obiettivi, degli strumenti nel funzionamento dei servizi;
  • 9. Indicazioni per i Piani di zona efficacia degli interventi, attenta valutazione dei processi e dei risultati, con attenzione anche agli strumenti organizzativi; attenzione alle “zone grigie”, in particolare: salute mentale dell’infanzia e adolescenza; lungo assistenza; centratura dei servizi sulla persona e non sulla logica delle strutture; attenzione alla cultura e alle identità etniche di provenienza; promozione delle progettualità innovative e della ricerca scientifica nella pratica dei servizi.
  • 10. Le fasi di attuazione del Progetto Pro.P nella Regione del Veneto: durata di circa un anno dal mese di settembre 2010, 1)la realizzazione di un Tavolo di progettazione partecipata, approccio di tipo partecipativo, con i testimoni privilegiati territoriali per la condivisione delle linee prioritarie di azione proposte 2)l’elaborazione di linee guida regionali per: facilitare la collaborazione fra i diversi soggetti istituzionali, di coinvolgere in maniera più attiva le cooperative sociali di tipo B nello sviluppare nuove opportunità lavorative per utenti afferenti ai DSM,
  • 11. 5) Formazione: • progetto prevede l’elaborazione e la sperimentazione di un modello formativo permanente rivolto a operatori dei DSM, delle cooperative sociali, dei SIL, delle associazioni industriali, del Centro per l’Impiego mirato a fornire delle competenze specifiche per quanto riguarda l’inserimento lavorativo di soggetti affetti da disturbi psichici. • Il corso di formazione si articola in 2 livelli: a) Rivolto agli operatori della rete; b) Rivolto ai tutor inclusi quelli aziendali.
  • 12. 3) La definizione di uno schema tipo di convenzione: fra ASL-ULSS e cooperative sociali di tipo B per la formazione e l’inserimento lavorativo di utenti con disturbi psichiatrici; 4) la formazione di un gruppo di lavoro interistituzionale permanente: • finalizzato a monitorare nel tempo l’efficienza, • Rete interistituzionale formata da: referenti delle strutture regionali, rappresentanti delle cooperative sociali, dei DSM; dei SIL (Servizi per Inserimento lavorativo - Aziende ULSS), dei Centri per l’Impiego, delle associazioni dei Familiari, ed imprenditoriali.
  • 13. Il Comitato di Pilotaggio: si riunirà con cadenza almeno trimestrale e sarà convocato dal Referente del Programma ProP in Regione, che ne assume anche il coordinamento. monitorare l’andamento dei lavori dei gruppi di lavoro e creare le opportune sinergie; garantire l’interfaccia con le altre regioni nelle quali sono in corso le attività del Programma ProP. Gruppo di lavoro interistituzionale permanente
  • 14. Gruppo di lavoro interistituzionale permanente: due sottogruppi di lavoro: (circa 40 referenti di associazioni, cooperative, enti, direzioni regionali … il Sottogruppo “Linee guida regionali”, che curerà la linea di azione 2; il Sottogruppo “Modello formativo”, che curerà la linea di azione 3.
  • 15. Il PROGETTO ESECUTIVO PRO . P. DELLA REGIONE DEL VENETO Programma per il sostegno e lo sviluppo dei percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico – Coinvolge i diversi soggetti della rete territoriale e: ISFOL – Osservatorio sull’Inclusione Sociale Assessorato alla Sanità; Assessorato ai Servizi sociali; Assessorato all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro; Con le relative direzioni regionali.
  • 16. Normative regionale del Veneto: LR n 55 del 15 dicembre 1982 “Norme per l’esercizio delle funzioni in materia di assistenza sociale”. LR n. 5 del 3 febbraio 1995 “Piano Socio-sanitario regionale per il triennio 1996-1998”. DGR n. 1138 del 6 maggio 2008, “Linee guida per il funzionamento del Servizio per l’Integrazione Lavorativa (SIL) delle Aziende ULSS del Veneto”
  • 17. le delibere: DGR 651 del 9 marzo 2010 - DGR 651 del 9 marzo 2010– Progetto Obiettivo Regionale per la tutela della Salute mentale – triennio 2010-2012: (L.R. n. 5/1996, DGR n. 105/CR del 14/07/2009) DGR n. 2082 del 3 agosto 2010, “Approvazione del documento di indirizzo regionale di cui alla DGR n, 157 del 26/1/2010, allegato A, e del documento recante: “indicazioni per la presentazione del Piano di Zona 2011/2015”. Repertorio della normativa regionale si trova nel sito regionale - sezione dedicata alla Salute Mentale: www.regione.veneto.it/salutementale
  • 18. PER CONCLUDERE . . . Ricordiamo quanto riportato nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005: “Nessun sistema sanitario, per quanto tecnicamente avanzato, può soddisfare a pieno la propria missione se non è rispettoso dei principi fondamentali di solidarietà sociale e di integrazione socio- sanitaria” Grazie e Buon lavoro a tutti! e-mail: salutementale@regione.veneto.it web: www.regione.veneto.it/salutementale