2. Immagini della immigrazione
• Una presenza subìta e disturbante
• Un fattore utile per i sistemi produttivi
• Una presenza che danneggia il mercato del
lavoro
• Un fattore di rischio per le comunità
autoctone
• Un fattore di insicurezza ambientale
• Una conseguenza della globalizzazione
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3. La gestione dell’immigrazione
• La ghettizzazione e la marginalizzazione nelle
aree urbane e metropolitane
• L’inserimento nei sistemi di piccole e medie
imprese
• I percorsi della integrazione: i servizi fuori
orario nelle aree urbane, l’accesso ai mercati
sociali, l’inserimento nei dirty works (i lavori
scorpi), …
• I percorsi della supplenza: deficit demografico
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4. Il percorso economico imprenditoriale
• Dalla clandestinità al lavoro nero, sommerso,
illegale
• Con il permesso di soggiorno le attività si
rendono visibili: verso forme di lavoro
autonomo e dipendente
• L’imprenditorialità etnica e il ruolo dei mercati
etnici e del mutualismo e solidarismo etnico
• “Lavoratori in Italia, imprenditori in patria”
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5. Dalla immigrazione alla mobilità
• Gli immigrati diventano cittadini italiani (ed
europei)
• Da ospiti a protagonisti della vita economica e
sociale delle comunità
• Il cittadino non è più immigrato ma è attore
della mobilità territoriale (non più locale e
regionale, ma europea)
• La gestione della mobilità in mercati aperti
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6. La società, le comunità …
cambiano
• La debole rappresentazione di una
omogeneità culturale
• Il pluralismo etnico, linguistico, sociale nella
tradizione italiana e europea (le mille culture, i
mille dialetti)
• L’esportazione delle identità regionali,
territoriali, linguistiche di una Italia plurale
• L’importazione di nuove diversità: dai beni del
consumo standard alle identità degli immigrati
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7. La dimensione culturale
• Il vuoto culturale percepito nell’immigrato
• Il deficit politico democratico per cui viene
cararatterizzato l’immigrato
• Il non riconoscimento delle conoscenze e delle
abilità dell’immigrato
• La babele dei linguaggi e degli universi
simbolici
• Il fattore religioso nell’immigrato nella società
secolarizzata
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8. La paura/la scoperta dell’altro
• L’altro come straniero
– come estraneo
• L’altro come compagno di strada
• L’altro come mediatore tra le culture
Verso il melting pot della società italiana e
mediterranea
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9. Dalla multietnicità
al pluralismo delle culture
• Il pluralismo degli attori sociali ed economici è
riconosciuto dalla costituzione italiana e da
quella europea
• Il pluralismo etnico e culturale fa problema?
• La differenziazione sociale come tendenza
strutturale che rende diversi i sistemi sociali
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10. Gestire una società differenziata 1
• Riconoscere i soggetti, le loro identità culturali
e sociali, la loro memoria, i loro saperi
• Valorizzare le autonomie sociali, la
autorganizzazione, la mutualità, il self help, le
pratiche di sostegno e di rafforzamento delle
autonomie
• Accompagnare e sostenere i percorsi della
autonomia economica e sociale
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11. Gestire la società differenziata 2
• Pluralizzare i percorsi della educazione e della
formazione (le culture del nord europa ma
anche quelle mediterranee e dell’est e
dell’ovest europa)
• Valorizzazione la pluralità dei linguaggi e i
processi di apprendimento
• Rinnovare i processi di apprendimento
scolastico ed extrascolastico
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12. Gestire la società differenziata
• Costruire le reti di comunicazione e di scambio
tra paesi con culture, saperi, pratiche diverse
• Sostenere e rafforzare conoscenze, abilità e
competenze portate da culture altre
• Valorizzare le forme comunitarie e
associazionistiche
• Favorire i processi e gli strumenti del controllo
sociale interni alle comunità
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