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Promosso dalle Compagne e dai Compagni del circolo SEL Casa della Sinistra X Municipio
Nome società
“Partecipazione”: L’autobiografia del nostro territorio, scritta dai nostri cuori anche su
Partecipazione
partecipazioneonline@gmail.com
Anno II Numero 6
La bella struttura che nel cuore di Ostia Antica ospita il Centro Anzia-
ni “Lo Scariolante” è stata inaugurata nel 1998. Nel passato era stata la
sede della Casa del Popolo. Dal sito de ”Lo scariolante” si legge: " In
piazza Gregoriopoli fu costruito a spese dell’Associazione e con il
lavoro volontario degli "scariolanti" un fabbricato destinato al Circo-
lo Socialista “Ostia Risorta”. In questa struttura si svolgevano attività
socio culturali e politiche. Dopo il delitto Matteotti, 10 Giugno 1924,
queste attività furono dismesse d'autorità e il Circolo fu chiuso. Nella ex sede del Circolo
Socialista "Ostia Risorta” si insediò la casa del fascio. Dopo la fine della seconda guerra
mondiale il Demanio dello Stato entrò in possesso di tutti i beni patrimoniali del regime
fascista e l’edificio fu affidato alla Guardia di Finanza che non lo ha mai utilizzato per cui
è andato in progressivo degrado”. ..(Continua a Pag. 3..)
In Questo Numero:
La Banca del Tempo
di Maurizio Carrozzi
Intervista a Gabriele Orecchini
di Assunta Giacca
In ricordo di Michela
di Eugenio Bellomo
La Malattia del Potere
di Emanuele Grilli
L’Identità Femminile
di Vita Solaro
Ambiente e Antimonio
di Edgardo Signoretti
di Maurizio Carrozzi
(Coordinatore del Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio X)
La banca del tempo, ecco una bella idea, della prima e ormai remota giunta Rutelli, che il Centro anziani di Ostia
Antica, ha rispolverato, riadattandola alle proprie esigenze. Chi sa fare o ha competenze le mette a disposizione, ed
in cambio riceve servizi o saperi per un tempo equivalente da chi è in grado di fornirne. Idea semplice, e come det-
to già sperimentata, ma dimenticata, frantumata digerita dall’Italia del Berlusconismo, che non riesce ancora, ad
essere il Paese del dopo Berlusconismo….(continua a pag. 2)
Gabriele Orecchini (Presidente “Lo Scariolante”) :
“Lo scariolante un centro anziani un centro culturale”
di Assunta Giacca
LE ELEZIONI DI ROMA UNA OPPORTUNITÀ PER LA SINISTRA
A cura dei Compagni e
delle Compagne
del Circolo SEL
“Casa della Sinistra
Municipio X”
Inviate i vostri articoli,
le vostre foto,
corredate di firma a:
partecipazioneonline@gmail.com
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2 Partecipazione
Partecipazione
in Europa. Con la stessa intelligenza e passione dobbiamo lavo-
rare anche per ridare una speranza ed un futuro all’Italia. Siamo
all’opposizione di questo Governo, voluto con eguale determi-
nazione da Grillo e Berlusconi, la nostra opposizione vuole
caratterizzarsi come una opposizione intelligente, che con sem-
pre maggiore determinazione si opporrà ad ogni deriva conti-
nuista insita nell’accordo PD PDL, ma che saprà, come già
dimostrato, interloquire con gli elementi di interesse che di
volta in volta si presenteranno.
Abbiamo contribuito alla vittoria delle Elezioni Romane con lo
spirito unitario di Italia Bene Comune, ora dobbiamo difendere
quel progetto di governo e quella speranza di uscita dalla crisi.
L’esito delle Elezioni Romane deve essere la occasione per
rivitalizzare tale opzione e dar vita ad un nuovo laboratorio per
il paese. Ora più che mai dobbiamo essere appassionati e intel-
ligenti per ricostruire un alternativa e una prospettiva nuova.
Abbiamo ottenuto un grande risultato con Marino Sindaco e
Luigi Nieri Vice Sindaco. Siamo forza di governo nel Munici-
pio, al Comune ed in Regione. Siamo all’opposizione nel Parla-
mento.
Il nostro orizzonte resta la ricostruzione di una Sinistra Forte,
Il nostro obbiettivo è l’alleanza di Centro Sinistra che dia Go-
verno di rinascita a questo paese ferito.
Come circolo Casa della Sinistra, mettiamo a disposizione la
nostra passione, le nostre idee, la nostra esperienza ed anche
l’originalità del nostro modello organizzativo.
Ripartire da qui, ripartire da noi, dalla nostra vittoria, per la
ricostruzione di quel forte partito della Sinistra di cui ha tanto
bisogno questo nostro paese.
(continua da pag 1…)...Una idea che si fonda sui legami
sociali, che scommette, sullo stare insieme, che costruisce
sulla solidarietà. Elementi che mancano in questo paese stre-
mato dalla cultura dell’Egoismo Proprietario, su cui si è
fondata l’azione demolitrice delle relazioni sociali ed umane,
del Berlusconismo ancora esistente. L’esperienza riavviata
dal centro anziani Lo Scariolante di Ostia Antica è un
bell’esempio ed un felice tentativo di ricostruzione di fili di
relazione. Lo fa un centro anziani illuminato, aperto al terri-
torio e alle tematiche intergenerazionali. È comunque una
iniziativa un centro anziani, animato da una generazione
cresciuta con il valore delle relazioni sociali. In un paese
stremato come il nostro, dove anche i rapporti di vicinato si
sono compromessi, dove prevale anche tra dirimpettai,
l’ostilità e il sospetto, da quella generazione abbiamo da
imparare. Ma alle giovani generazioni dobbiamo dare re-
sponsabilità e ruoli, perché anche ai giovani spetta il compi-
to di far uscire il paese tutto da una crisi che prima ancore
che economica e politica è una crisi sociale, relazionale, di
prospettive. A esperienze come queste dello “Scariolante” e
della Banca del tempo, noi di SEL vogliamo ispirarci. Sono
queste esperienze che vogliamo sostenere. Con questo spiri-
to abbiamo impostato la nostra campagna elettorale per il
Comune di Roma e per il municipio X (ex XIII). Abbiamo
con convinzione sostenuto il progetto Italia Bene Comune,
ed ora in pieno Governo Letta noi, che non condividiamo
questa scelta, dobbiamo con intelligenza e determinazione,
continuare a lavorare per ricostruire un grande partito di
sinistra, collegato con i grandi partiti socialisti e del lavoro
Eravamo in tanti il 5 maggio, presso
Affabulazione , a ricordare il compagno
Maurizio. Un breve filmato e tante testi-
monianze hanno delineato i tratti della
sua personalità. Col susseguirsi dei rac-
conti cresceva la commozione e l’affetto
per quest’uomo che sembrava uscire
dalle pagine del CHE FARE di Nikolaj Gabrilovic Cernise-
vskij. I valori, i sentimenti, il pensiero dell’Uomo nuovo prefi-
gurato da Carlo Marx. Rimasto orfano di madre e sofferente
per malattia ancora bambino passò anni tra ospedali, migrazio-
ni, la guerra. Negli anni 50 approdò alla militanza comunista
che non abbandonò mai. Lo conobbi quando avevo 16 anni
durante le lotte studentesche del 1970. Era sempre con noi
studenti , era sempre nei luoghi delle lotte e delle grandi batta-
glie con il suo sorriso spontaneo e lieve col suo atteggiamento
tanto carico di umanità quanto di determinazione e cipiglio
politico.
Sempre col suo Programma Comunista sotto il braccio face-
va pensare proprio all’uomo di fine ottocento che balzava
dalla Comune di Parigi alle grandi lotte della nostra attualità.
Non smetteva mai di studiare, di analizzare, di essere attivo
incarnando la figura del militante comunista che trasforma la
teoria in esperienza e l’esperienza in teoria. Non sto qui a
raccontare le aspre e dilanianti discussioni dentro e fuori dal
PCI durante le quali Maurizio era sempre presente con i suoi
valori aggiunti: la generosità, l’onestà intellettuale e politica.
Sono assenti in questo breve ritratto i sorrisi plastificati, il
carrierismo, l’individualismo , la propensione alla rissa che
sottende gli “inciuci”.Ho sentito il bisogno di raccontare
Maurizio per ringraziarlo , raccogliere e diffondere il suo”
testimone”.
In Ricordo del Compagno Maurizio Pomarico
di Anna Menotti
Il Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio X vi ricorda che è possibile iscriversi a SEL direttamen-
te nelle nostre sedi di Via Pucci Boncambi 59 ( Ostia Lido ) aperta tutti i gioni (festivi esclusi) dalle
17.00 alle 19.00 e di Via dei Romagnoli 760 ( Ostia Antica )
Vi ricordiamo inoltre che, tutti i Lunedì dalle 17.00 alle 19.00, Eugenio Bellomo, Capogruppo SEL in
Consiglio Municipale, sarà presente nella sede di Via Marcello Pucci Boncambi 59 ( Ostia Lido) per
incontrare i cittadini del nostro territorio.
3 Partecipazione
…(Continua da Pag. 1..)...La riconquista della Casa del Popolo fu una grande battaglia dei partiti della sinistra che dal 1979
con una occupazione simbolica ne reclamarono la restituzione ai cittadini. Nel 1998 fu riaperto dal Comune di Roma ed assegna-
to al Centro Anziani. Una restituzione importante per il territorio che ha lasciato, tuttavia, alcune perplessità relative proprio ad
un uso esclusivo rivolto alla Terza Età. Tale questione storica è diventato un pungolo per gli anziani e per il comitato di gestione
che lo anima, tanto da ispirare la scelta del nome “Lo Scariolante”, manifestazione della volontà di rimanere legati alla propria
storia e alle proprie radici. Oggi “Lo scariolante” senza rinunciare ad essere un “Centro Anziani” è riuscito ad essere qualcosa di
più. Ha subito una evoluzione ed una crescita che lo ha fatto diventare un centro culturale di grande importanza per tutto il Muni-
cipio. Del suo programma e dei suoi progetti ne parliamo con Gabriele Orecchini che ne è il Presidente.
Attraverso la tua banca dati ci fai l’identikit del frequentatore del vostro Centro anziani?
È diverso dai primi frequentatori, ha più scolarità, si interessa maggiormente della vita sociale
del territorio, è impegnato spesso in organizzazioni per il volontariato. Abbiamo notato che se
il centro è propositivo, il socio è più disponibile all’impegno.
Di che cosa si occupava inizialmente il centro e di cosa si occupa oggi?
All’inizio del mio mandato, sette anni fa, le attività presenti erano quelle tradizionali: ballo,
gioco delle carte, qualche gita. Ora sono presenti, oltre alle tradizionali, molteplici attività di
carattere motorio, culturale, sociale, l’elenco è lungo. Ultima nata delle attività del Centro è la
Banca del Tempo. L’idea è quella di mettere a disposizione dei soci le competenze e i saperi
dei soci stessi. Ognuno mette quello che sa e prende quello che gli può servire. Per esempio
chi sa riconoscere le erbe commestibili offre il suo sapere in un arco di tempo, ed in cambio,
per un arco di tempo equivalente, riceve un altro servizio tra quelli proposti dagli altri soci.
Quanto l’evoluzione è frutto delle vostre scelte e quanto, invece, del cambiamento
della società?
Certamente il cambiamento della società ha influito nelle scelte. L’organizzazione dei
Centri Anziani in associazioni, voluta e promossa dal centro sinistra, durante la Giunta
Veltroni, è stata determinante per il cambiamento e per la crescita. Comunque le scelte e
gli orientamenti individuati dal Presidente e dal Comitato di Gestione sono stati e sono
decisivi per le specificità e per la creatività che il nostro Centro esprime.
Quali contributi ricevete dal Comune di Roma e a quali regole siete sottoposti? Esiste
un programma comune dettato dalle Istituzioni?
Il Regolamento comunale dei Centri anziani è il faro per l’azione del Centro stesso.
Importante è come noi riusciamo ad interpretarlo. L’autonomia che permette l’Associazione è determinante per una gestione
autonoma. Il programma comunale è inesistente e ,quando c’è, è legato ai singoli uomini politici. I fondi sono pochi, supplisce
l’associazione e una buona gestione del gruppo dirigente. Spero in un nuovo regolamento condiviso dai Centri, dove si riconosca
una maggiore apertura verso l’esterno,Centri polivalenti che possano gestire direttamente i vari finanziamenti ,etc.
Esiste una rete di relazione con gli altri Centri Anziani, ci sono attività comuni e condivise?
Esistono il coordinamento municipale e cittadino, ma la loro capacità di direzione è molto scarsa. Non esistono attività comuni.
Più volte ho tentato di condividere esperienze, ma senza risultato alcuno.
C’è un nuovo progetto al quale state lavorando in questo periodo?
Insieme alla Banca del tempo, esperienza di grande successo, di cui siamo estremamente orgogliosi, abbiamo avviato in collabo-
razione con il Ministero dei Beni Culturali, Sovrintendenza di Ostia Antica, un progetto per migliorare l’informazione sugli scavi
di Ostia Antica e l’accesso ad alcune delle aree più pregiate,ma difficili da raggiungere. Si tratta di un progetto approvato dal
Ministero, del quale siamo partner cogestori insieme a Touring Club, Unicredit ed Enel. Si tratta di un’ esperienza di grande im-
portanza, forse unica in Italia.
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4 Partecipazione
Partecipazione
CIAO ALESSANDRA CIAO MICHELA
Questo articolo è
stato scritto
all’indomani del
secondo caso di
femminicidio nel
nostro territorio.
Due giovani don-
ne, a distanza di
pochi giorni, sono
state assassinate
in un nostro quar-
tiere: a Dragona.
Questo omicidio è un fatto atroce per la
nostra comunità, noi siamo vicini ai
familiari di Alessandra e Michela e
vorremmo poter consolare il loro dolo-
re. Sappiamo purtoppo che sono en-
trambi vittime di “Maschi che odiano
troppo”. Proprio il 10 marzo nel nostro
circolo abbiamo organizzato un incon-
tro sul femminicidio. Un incontro estre-
mamente partecipato, una discussione
ricca ed appassionata. Abbiamo forte-
mente voluto e lavorato affinché questo
appuntamento fosse un momento im-
portante, perché tutti noi sentivamo il
peso di una questione che grava sulle
nostre coscienze. Già nel numero di
febbraio di partecipazione Paola Valeri
scrivendo della vicenda Pistorius, e
dell’assassinio della propria compagna
scriveva: “…. L'impressione è che la
"corsa" verso la verità sia stata deviata
nella ricerca della giustificazione
dell'atto, trasformando il movente del
massacro nell'attenuante del gesto. Quan-
do un uomo uccide la propria compagna
perchè ottenebrato dalla gelosia non si
parla più di brutale violenza, ma di omi-
cidio a sfondo passionale, e per questo lo
vogliamo giustificare?. Insomma per noi
una questione aperta, affrontata con rigo-
re e attenzione, consapevoli della tangibi-
lità del tema. Consapevoli che riguarda le
nostre vite che incontra il nostro quoti-
diano. Purtroppo, questa vicenda con
tutta la sua virulenza è esplosa nel nostro
quartiere, nella nostra vita. Il 18 aprile,
come tutti i Giorni Michela arriva al suo
posto di lavoro l’ospedale G.B. Grassi,
ma quel giorno non arriva con la sua
macchina, arriva con il 118, con una cor-
sa inutile, quando arriva è gia deceduta.
Freddata da 6 colti di pistola sparati
dall’ex marito. Michela era una infer-
miera, una mia collega, che come me
tutti i giorni prestava la sua opera
nell’Ospedale Grassi, il nostro ospedale.
Michela era una Donna. Aveva già de-
nunciato le violenze dell’ex marito che
non voleva accettare la separazione. Ave-
va già più volte chiesto aiuto contro le
minacce e le violenze. La sua richiesta di
aiuto è rimasta inascoltata e Michela è
morta. Un omicidio ingiustificabile, un
odio feroce, una vita spezzata. Le donne
e gli uomini di questo territorio hanno
reagito, hanno riempito di passione e
solidarietà il Pontile, hanno sfilato facen-
do sentire la propria rabbia e il proprio
dolore per le strade di Ostia, hanno attra-
versato Dragona gridando mai più. Ab-
biamo voluto ricordarle, e con loro abbia-
mo voluto ricordare le tante vittime di
questo odio ceco mascherato da amore.
Noi sappiamo che di odio si tratta, noi
sappiamo che Michela e Alessandra non
dovevano morire, che il loro grido di
aiuto andava raccolto. Noi vogliamo, e
faremo di tutto affinché il sacrificio di
Michela e Alessandra non sia vano.
Altre donne non dovranno mai più mo-
rire per mano dei loro uomini.
Nell’Ospedale poi, proponiamo di apri-
re uno sportello di ascolto e di denuncia
contro violenza di genere e di soccorso
delle donne che ne sono vittime intitola-
to a Michela. Saremo proprio noi i col-
leghi di Michela, le infermiere e gli in-
fermieri, che da sempre si prendono
cura degli altri a promuovere questo
spazio nel nostro e nel suo Ospedale,
per dire no alla violenza per dare ancora
una speranza. Per sensibilizzare tutti
sul tema del “femminicidio”, abbiamo
proposto come SEL e approvato
all’unanimità come Consiglio Munici-
pale del Municipio X, di intitolare il
Parco di Dragona a tutte le vittime del
femminicidio e, nello specifico, intitola-
re ad Alessandra e Michela due panchi-
ne in questo angolo verde del nostro
territorio. Il nostro impegno come SEL
e come Consiglio Municipale sarà mas-
simo, vigileremo e faremo del tutto al
fine di approvare e mettere in campo
tutti gli strumenti necessari al fine di
aiutare tutte quelle donne vittime di
abusi, violenze, privazioni, vessazioni e
intimidazioni.
In Ricordo di Michela
di Eugenio Bellomo ( Capogruppo SEL Municipio X)
Piazza Cultura
di Assunta Giacca
Settembre è il mese che la Biblioteca Elsa Morante dedicherà al
“BENESSERE”, di seguito l’elenco dei primi appuntamenti in
calendario. Eccovi i primi tre appuntamenti :
Martedì 3 ore 17,00 - Conferenza di Alessandra Pacifici su
“Metamedicina: comprendere i messaggi del corpo come vivere
bene nel corpo e nell'anima. Ingresso libero fino ad esaurimento
posti
Venerdì 6 ore 17,00 – L’ASD Ostia Danza presenta il “METODO
PILATES, un modo efficace per stare in forma”, con l’insegnante
Valentina Bonanni, terapista della riabilitazione. Posti limitati,
quindi è d'obbligo la prenotazione Si consiglia di venire in abbi-
gliamento comodo e forniti di un tappetino.
Sabato 7 ore 10,30 – L’associazione culturale Ilé di sole e mare
presenta la conferenza “L’energia dei cristalli”.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
5 Partecipazione
Partecipazione
“[..il ruolo del
potere, quale si
evince dal com-
portamento e
dalle motivazioni
umane, è stato ed
è ancora sottosti-
mato, perché,
nelle stanze dei
bottoni, da cui
viene poi estesa a
tutta la società, il
potere tesse, quella tela di ragno con
cui cattura i bisogni della gente, im-
prigionando le persone nelle menzo-
gnere illusioni con cui manipola la
parte inconscia della loro mente at-
traverso i mass –media. Il DESIDE-
RIO DI POTERE è secondo solo al
BISOGNO AUTENTICO DI AMORE.
Questi due bisogni sono spesso con-
comitanti, a volte in conflitto o in
rassegnato compromesso. Oltre al
potere egoistico, che comporta la
dominazione, sfruttamento degli altri,
abusi di potere, corruzione e conflitti
di interessi esiste anche un potere
altruistico, benevolo, che incoraggia
e progetta il bene comune, il welfare,
la creatività, la sicurezza e la prote-
zione sociale, sviluppando attorno a
sé una sana rete di leadership”(Ezio
Zucconi Mazzini, Analisi Bioenerge-
tica del Carattere Psicopatico,pg.
1ed.Alpes).
Ho citato per intero questo stralcio del
libro poiché è importante per il discorso
che vorrei farvi, discorso che riguarda
LA POSSIBILITA’ DI PROGETTARE e
FARE SPAZIO ALLA FELICITA’
DENTRO LA VOSTRA VITA. Sofocle
scrisse che il valore di una persona si può
capire dal modo in cui è in grado di gesti-
re il suo potere personale, io aggiungerei
anche da quanto conosce sé stesso e da
quanto si rispetta.
Quando parliamo di rispetto e di consa-
pevolezza di sé entra in ballo la tematica
del corpo e il modo in cui il nostro corpo
ed i suoi bisogni sono stati trattati duran-
te l’ infanzia. Un bambino rispettato nel
suo bisogno autentico di amore sarà un
adulto in grado di farsi responsabilmente
carico della sua vita e di quella degli al-
tri. Sarà capace di amare e di allevare una
prole a sua volta in armonia con il pro-
prio ambiente. La felicità, disse Lowen, è
la consapevolezza della crescita”
e ,aggiungo io, anche la intima consape-
volezza della Speranza, senza la quale
non è possibile progettarsi dentro nessun
disegno di sviluppo esistenziale. Cosa
conduce un individuo a scegliere di do-
minare e sfruttare il prossimo e a manca-
re di rispetto a sé stesso e agli altri? Qua-
le meccanismo lo intrappola dentro un
sistema mortale di ricatto affettivo , mo-
rale ed economico tale da farlo ammala-
re?E ancora, quale è l’origine di una scel-
ta sociale così scellerata che a livello
politico premia (per fortuna soltanto in
parte)personaggi chiaramente(?)
compromessi dentro un sistema criminale
e dannoso per la società fin nelle sue fon-
damenta? Trovare una risposta in queste
poche righe sarebbe compito arduo ed
impossibile. Di certo posso affermare che
soltanto una società” ammalata della
malattia del potere”può legittimare poli-
ticamente uomini “guasti e guastati fin
nelle loro fondamenta”. Ancora una volta
una possibile risposta ed un antidoto a
tutto ciò non si trova nella “famosa stanza
dei bottoni”, ma nella coscienza ( di quel-
la sana coscienza rimasta dentro ciascuno
di noi e nella volontà, nello sforzo di ogni
singola persona di pensare sentire e com-
portarsi in modo onesto e retto. Prima di
tutto verso sé stesso e poi verso il prossi-
mo. Liberarsi dalla paura e dal ricatto
indotto dal Potere è possibile se si riesce
a condividere con gli altri le speranze le
paure ed i progetti. Sarebbe bello risentire
il coraggio di un amore possibile. Scon-
figgere il Piccolo Dittatore che ognuno di
noi ha dentro è il primo passo affinché
anche al di fuori, i tristi personaggi che
calcano la scena politica di oggi, si dis-
solvano come neve al sole
La Malattia del Potere, Il Bisogno di Amore
a cura del Dott. Emanuele Grilli
Piazza Cultura consiglia...
6 Partecipazione
Scrivete a partecipazioneonline@gmail.com siamo anche su
Circa un anno fa quattro donne giovani e meno giovani in un dopo cena reso allegro da un buon vino pasteggiato
durante la serata, cominciarono una conversazione impegnata sui temi della identità femminile. “ Non so come
mettere insieme i miei aspetti femminili con i miei aspetti intellettuali e di donna impegnata nel sociale” esordì la
prima donna che stava attraversando una crisi sentimentale. “ Io ho imparato da mia nonna a coniugare seduzio-
ne e determinazione” le rispose la più anziana. La più giovane fece un lungo sospiro poi rispose che si muoveva
bene in quel campo minato, usando la sua bellezza senza mai svendersi. L’ultima disse che non ci aveva mai pen-
sato avendo con gli uomini un rapporto molto confidenziale. Tutte sentivano di muoversi in un mondo dove ognuno
inventava qualcosa per coniugare ruoli tradizionali e ruoli da post femminismo. La serata rimase nella memoria di
ciascuno di loro e per me che facevo parte della combriccola fu l’incipit per fare un excursus sulle esperienze professionali sul
tema.
Laura ha 14 anni e un pomeriggio spegne una sigaretta sul braccio di
Maria Elena, sua coetanea. La motivazione della violenza è attribuita
al desiderio di far del male ad una rivale in amore. Si tratta sicura-
mente di un episodio eclatante ma la mia esperienza con le adole-
scenti mi riporta alla mente altre situazioni di rivalità sentimentale tra
ragazze vissute con grande intensità emotiva. A ben guardare la riva-
lità sentimentale è solo la superficie sotto la quale si insediano insi-
curezze e disagi profondi dovuti alla frustrazione per non essere viste
e al desiderio di attenzione da parte dell’altro sesso come se si esi-
stesse soltanto negli occhi dell’altro. A ricordarmi la fragilità e la
solitudine delle donne da me incontrate nel lavoro ci sono i racconti
di violenze subite spesso all’interno delle mura domestiche da parte
dei loro partner, i vissuti di fatica delle donne madri e lavoratrici che
si barcamenano tra entourage domestici e impegni di lavoro, le de-
pressioni post partum affrontate in assoluto isolamento tra lacrime e
notti insonni, la fatica delle donne giovani e meno giovani che si
dibattono tra lavori precari e mal retribuiti. Più di 20 anni fa’ quando
stavo preparando la tesi di laurea mi sono imbattuta in un articolo
contenuto in un testo di Caterina Arcidiacono intitolato “Identità,
genere e differenza”. L’articolo descriveva uno studio sui processi che intervengono nella costruzione delle identità delle donne
e rilevavano una differenza sostanziale nella formazione del sé. Il sé delle donne viene da loro denominato connected self per-
ché nato da un continuo confronto con l’altro e quindi più adatto a cogliere gli aspetti relazionali della realtà circostante svilup-
pando capacità di empatia, ascolto, comunicazione emotiva con l’altro e consapevolezza delle proprie risorse interiori . Si tratta
di una competenza altamente specializzata ed utile dal punto di vista psicosociale per facilitare comportamenti solidali e atteg-
giamenti di tolleranza che favoriscono la civiltà e la democrazia. E’ questo il grande punto di forza delle donne che va alimentato
e curato come un bene prezioso sia nella vita quotidiana che nella campo delle battaglie civili.
NB : I nomi usati e alcuni particolari delle storie di vita citati sono stati modificati per rispetto della privacy
L’Identità Femminile
eravamo quattro amiche a cena…
di Vita Solaro (Psicologa Psicoterapeuta)
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7 Partecipazione
Centinaia di cittadini, insieme alle principali sigle ambientaliste e a numerosissimi comitati di difesa
dell’Acqua Bene Comune si stanno battendo per impedire che possano essere messe a rischio risorse
idriche della capacità di 11 milioni di metri cubi all’anno di acqua potabile, oltre ai danni paesaggistici,
ambientali e turistici che la riapertura di miniere d’antimonio produrrebbero in uno degli angoli più
belli ed incontaminati della maremma meridionale.» Dopo anni di “letargo” in cui l’antimonio aveva
perso ogni valore commerciale, la scoperta che questo elemento è particolarmente adatto per compo-
nenti importanti della tecnologia informatica, riapre la corsa allo sfruttamento dei giacimenti tra Tafone
nord e Poggio Fuoco nel comune di Manciano (GR). È la ”Androit Resources”, una società canadese,
ad avanzare proposte presso il comune di Manciano per 388 trivellazioni. Attività di ricerca della An-
droit: Oro, Argento, Piombo, Zinco, Rame ed Antimonio. La collettività si è divisa subito fra favorevoli
e contrari. I primi sostengono che la riapertura delle miniere rappresenta un’occasione per rilanciare l’economia nel comune e
creare nuovi posti di lavoro; i secondi, fra cui il Comitato Acqua Bene Comune di Manciano, danno battaglia sulle conseguenze
negative che tale scelta comporterebbe rispetto all’ambiente e alla salute dei cittadini con riferimento specifico al rischio inqui-
namento da antimonio. Scrivo questa nota perché appassionato di mineralogia, perché conosco molto del territorio di cui si parla
e perché ho visto in quale condizione esso è stato lasciato dalle società che si sono susseguite alla gestione degli impianti, nono-
stante siano previste precise norme circa il ripristino ambientale(impunità agli inquinatori). Quindi non potrò essere obiettiva-
mente “super partes”, ma decisamente schierato con i comitati per la salvaguardia del territorio. La prima cosa che andrebbe det-
ta (Rendiconti Società Italiana di Mineralogia e Petrografia.) è che l’antimonio è un metallo di raro impiego i cui costi sono
sempre legati alla richiesta del mercato e quindi soggetti a rapide ascese ad altrettanti rapidi crolli. In Italia i filoni, sono general-
mente monometallici (cioè portano solo antimonio) e da soli (stima 200 milioni di euro) non giustificherebbero i costi delle tri-
vellazioni e degli impianti di estrazione. Il secondo elemento da sottolineare è che gli studiosi del Cnr (mai ascoltati dalla politi-
ca, come all’Aquila) sono stati chiari: “se viene realizzata la miniera per l'estrazione dell'antimonio sarà un disastro” l'antimonio,
associato spesso all'arsenico e al mercurio, è tossico. Teoricamente esso può avvelenare in maniera del tutto simile all’arsenico.
Nel solo contatto o esposizione a piccole quantità non c’è, in realtà, alcun pericolo, ma poiché le sue polveri sono leggere e quin-
di volatili, se disperse in grosse quantità nell’ambiente, sono atte ad inquinare anche l’aria. Ma il vero pericolo, riguarda il pos-
sibile inquinamento delle falde acquifere che danno acqua potabile a tutti i comuni dall’entroterra fino al mare. Non ci sono mol-
te domande da porsi se non quella: esiste un valore più importante dell’acua potabile? Noi tutti sosteniamo e ci battiamo per
“l’acqua bene pubblico” e non c’è ricchezza paragonabile a questo essenziale bene da cui dipende la vita dell’uomo e del suo
ambiente! Basti pensare che solo per la ricerca e le perforazioni si prevede l’utilizzo di 30 mila metri cubi d’acqua (il progetto di
riutilizzo dell’acqua presentato dalla “Androit”fa “acqua da tutte le parti”). Il danno all’ambiente è qualcosa che resta nei secoli.
Qui il danno sarebbe gravissimo vista l’elevata permeabilità della roccia interessata (posta su una delle zone di ricarica delle
falde dell’acquifero carbonatico) e inizierebbe già molto prima dell’apertura dei cantieri per l’estrazione. Le 388 perforazioni
(imprevisti esclusi), durerebbero più di 5 anni su una superficie 30.000 metri quadrati dove andranno create piste per camion e
mezzi meccanici, operando un disboscando di oltre 6000 metri quadri da ogni tipo di vegetazione. Poi nel progetto (notizie mez-
zo stampa) è prevista una ferrovia ed una teleferica per il trasporto del minerale agli impianti del Tafone Nord(sottoposto a se-
questro giudiziario e mai veramente bonificato).. Prima ancora dell’antimonio inizieranno ad inquinare cemento, oli, carburanti
ecc. Inoltre, il fatto che il progetto preveda la riduzione delle trivellazioni tra giugno e settembre, è una indiretta ammissione che
le falde acquifere attraversate dalle trivellazioni porterebbero a riduzioni del flusso dell’acqua. È mia opinione che la Androit
sia interessata soprattutto ad oro, visto che la presenza di questo minerale è stato confermato da precedenti e poco segnalate
trivellazioni. Non è solo un’intuizione: anni fa, (insieme ad un altro appassionato di mineralogia che parla inglese) abbiamo in-
contrato tecnici dichiaratisi inglesi, presso una trivella con a terra la grande tabella per una campionatura dei carotaggi. Ad una
nostra richiesta, con un po’ di iniziale titubanza, ci hanno illustrato il lavoro che stavano facendo e risultati fino ad ora ottenuti
che confermavano la presenza di oro ad oltre 20 metri di profondità. La trivella era posizionata lungo la strada poderale che dalla
Campigliola porta al castello di Scerpena, circa a metà strada fra le due costruzioni. Uno dei motivi di difficoltà per l’estrazione
è che non si saprebbe dove mettere i primi 5 milioni di metri cubi di terra per arrivare ai giacimenti (l’oro non è in filoni, ma
sparso nel terreno). Il minerale che più di altri contiene antimonio è l’antimonite’ o stibnite (solfuro d’antimonio Sb2S3). La
stibnite è un solfuro non comune in natura e si trova in abbondanza nella Toscana meridionale fra le province di Grosseto e Sie-
na. I giacimenti rumeni e cinesi sono senza dubbio più vasti, ma la qualità più pregiata dal punto di vista commerciale (anche
perché costerebbe meno) si trovava in una specifica località nel comune di Manciano conosciuta come Fosso del Tafone. In que-
sta località, infatti, l'antimonite è stata preservata da ossidazioni perché i filoni erano collocati i al di sotto del livello idrostatico
(equilibrio dei liquidi) in presenza di acque sulfuree riducenti . Percorrendo la strada provinciale della Campigliola, pochi chilo-
metri dopo il castello di Vulci, a ridosso dell’ansa del fiume Fiora, l’area del Tafone è oggi oggetto di colture agricole o pascolo
per armenti che producono carne bovina biologica. La vegetazione si è ripresa il territorio ferito dalle precedenti escavazioni,
tranne nella zona ancora “visibilmente sofferente” posta attorno ai vecchi forni e alle discariche delle scorie di fusione. Al cen-
tro della spianata, con un’aria spettrale, c’è la costruzione abbandonata e fatiscente degli uffici e dei depositi. Fino a qualche
anno fa c’era ancora il cartello con scritto “SOLMINE” (società che gestiva gli impianti) poi il cartello “ area sottoposta a seque-
stro giudiziario”, ma a distanza di 30 anni il terreno non è stato ancora bonificato. Sotto un tappeto di plastica coperto da terra le
scorie di lavorazione sono ancora li, esposte agli agenti meteorici che ne facilitano la penetrazione nel sottosuolo.
Ambiente e antimonio nel comune di Manciano: quanto vale l’acqua potabile?
di Edgardo Signoretti
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Partecipazione Anno II Numero 6

  • 1. Promosso dalle Compagne e dai Compagni del circolo SEL Casa della Sinistra X Municipio Nome società “Partecipazione”: L’autobiografia del nostro territorio, scritta dai nostri cuori anche su Partecipazione partecipazioneonline@gmail.com Anno II Numero 6 La bella struttura che nel cuore di Ostia Antica ospita il Centro Anzia- ni “Lo Scariolante” è stata inaugurata nel 1998. Nel passato era stata la sede della Casa del Popolo. Dal sito de ”Lo scariolante” si legge: " In piazza Gregoriopoli fu costruito a spese dell’Associazione e con il lavoro volontario degli "scariolanti" un fabbricato destinato al Circo- lo Socialista “Ostia Risorta”. In questa struttura si svolgevano attività socio culturali e politiche. Dopo il delitto Matteotti, 10 Giugno 1924, queste attività furono dismesse d'autorità e il Circolo fu chiuso. Nella ex sede del Circolo Socialista "Ostia Risorta” si insediò la casa del fascio. Dopo la fine della seconda guerra mondiale il Demanio dello Stato entrò in possesso di tutti i beni patrimoniali del regime fascista e l’edificio fu affidato alla Guardia di Finanza che non lo ha mai utilizzato per cui è andato in progressivo degrado”. ..(Continua a Pag. 3..) In Questo Numero: La Banca del Tempo di Maurizio Carrozzi Intervista a Gabriele Orecchini di Assunta Giacca In ricordo di Michela di Eugenio Bellomo La Malattia del Potere di Emanuele Grilli L’Identità Femminile di Vita Solaro Ambiente e Antimonio di Edgardo Signoretti di Maurizio Carrozzi (Coordinatore del Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio X) La banca del tempo, ecco una bella idea, della prima e ormai remota giunta Rutelli, che il Centro anziani di Ostia Antica, ha rispolverato, riadattandola alle proprie esigenze. Chi sa fare o ha competenze le mette a disposizione, ed in cambio riceve servizi o saperi per un tempo equivalente da chi è in grado di fornirne. Idea semplice, e come det- to già sperimentata, ma dimenticata, frantumata digerita dall’Italia del Berlusconismo, che non riesce ancora, ad essere il Paese del dopo Berlusconismo….(continua a pag. 2) Gabriele Orecchini (Presidente “Lo Scariolante”) : “Lo scariolante un centro anziani un centro culturale” di Assunta Giacca LE ELEZIONI DI ROMA UNA OPPORTUNITÀ PER LA SINISTRA A cura dei Compagni e delle Compagne del Circolo SEL “Casa della Sinistra Municipio X” Inviate i vostri articoli, le vostre foto, corredate di firma a: partecipazioneonline@gmail.com dopo aver letto questa pubblicità, vieni al ns. punto vendita e potrai fruire dello sconto
  • 2. 2 Partecipazione Partecipazione in Europa. Con la stessa intelligenza e passione dobbiamo lavo- rare anche per ridare una speranza ed un futuro all’Italia. Siamo all’opposizione di questo Governo, voluto con eguale determi- nazione da Grillo e Berlusconi, la nostra opposizione vuole caratterizzarsi come una opposizione intelligente, che con sem- pre maggiore determinazione si opporrà ad ogni deriva conti- nuista insita nell’accordo PD PDL, ma che saprà, come già dimostrato, interloquire con gli elementi di interesse che di volta in volta si presenteranno. Abbiamo contribuito alla vittoria delle Elezioni Romane con lo spirito unitario di Italia Bene Comune, ora dobbiamo difendere quel progetto di governo e quella speranza di uscita dalla crisi. L’esito delle Elezioni Romane deve essere la occasione per rivitalizzare tale opzione e dar vita ad un nuovo laboratorio per il paese. Ora più che mai dobbiamo essere appassionati e intel- ligenti per ricostruire un alternativa e una prospettiva nuova. Abbiamo ottenuto un grande risultato con Marino Sindaco e Luigi Nieri Vice Sindaco. Siamo forza di governo nel Munici- pio, al Comune ed in Regione. Siamo all’opposizione nel Parla- mento. Il nostro orizzonte resta la ricostruzione di una Sinistra Forte, Il nostro obbiettivo è l’alleanza di Centro Sinistra che dia Go- verno di rinascita a questo paese ferito. Come circolo Casa della Sinistra, mettiamo a disposizione la nostra passione, le nostre idee, la nostra esperienza ed anche l’originalità del nostro modello organizzativo. Ripartire da qui, ripartire da noi, dalla nostra vittoria, per la ricostruzione di quel forte partito della Sinistra di cui ha tanto bisogno questo nostro paese. (continua da pag 1…)...Una idea che si fonda sui legami sociali, che scommette, sullo stare insieme, che costruisce sulla solidarietà. Elementi che mancano in questo paese stre- mato dalla cultura dell’Egoismo Proprietario, su cui si è fondata l’azione demolitrice delle relazioni sociali ed umane, del Berlusconismo ancora esistente. L’esperienza riavviata dal centro anziani Lo Scariolante di Ostia Antica è un bell’esempio ed un felice tentativo di ricostruzione di fili di relazione. Lo fa un centro anziani illuminato, aperto al terri- torio e alle tematiche intergenerazionali. È comunque una iniziativa un centro anziani, animato da una generazione cresciuta con il valore delle relazioni sociali. In un paese stremato come il nostro, dove anche i rapporti di vicinato si sono compromessi, dove prevale anche tra dirimpettai, l’ostilità e il sospetto, da quella generazione abbiamo da imparare. Ma alle giovani generazioni dobbiamo dare re- sponsabilità e ruoli, perché anche ai giovani spetta il compi- to di far uscire il paese tutto da una crisi che prima ancore che economica e politica è una crisi sociale, relazionale, di prospettive. A esperienze come queste dello “Scariolante” e della Banca del tempo, noi di SEL vogliamo ispirarci. Sono queste esperienze che vogliamo sostenere. Con questo spiri- to abbiamo impostato la nostra campagna elettorale per il Comune di Roma e per il municipio X (ex XIII). Abbiamo con convinzione sostenuto il progetto Italia Bene Comune, ed ora in pieno Governo Letta noi, che non condividiamo questa scelta, dobbiamo con intelligenza e determinazione, continuare a lavorare per ricostruire un grande partito di sinistra, collegato con i grandi partiti socialisti e del lavoro Eravamo in tanti il 5 maggio, presso Affabulazione , a ricordare il compagno Maurizio. Un breve filmato e tante testi- monianze hanno delineato i tratti della sua personalità. Col susseguirsi dei rac- conti cresceva la commozione e l’affetto per quest’uomo che sembrava uscire dalle pagine del CHE FARE di Nikolaj Gabrilovic Cernise- vskij. I valori, i sentimenti, il pensiero dell’Uomo nuovo prefi- gurato da Carlo Marx. Rimasto orfano di madre e sofferente per malattia ancora bambino passò anni tra ospedali, migrazio- ni, la guerra. Negli anni 50 approdò alla militanza comunista che non abbandonò mai. Lo conobbi quando avevo 16 anni durante le lotte studentesche del 1970. Era sempre con noi studenti , era sempre nei luoghi delle lotte e delle grandi batta- glie con il suo sorriso spontaneo e lieve col suo atteggiamento tanto carico di umanità quanto di determinazione e cipiglio politico. Sempre col suo Programma Comunista sotto il braccio face- va pensare proprio all’uomo di fine ottocento che balzava dalla Comune di Parigi alle grandi lotte della nostra attualità. Non smetteva mai di studiare, di analizzare, di essere attivo incarnando la figura del militante comunista che trasforma la teoria in esperienza e l’esperienza in teoria. Non sto qui a raccontare le aspre e dilanianti discussioni dentro e fuori dal PCI durante le quali Maurizio era sempre presente con i suoi valori aggiunti: la generosità, l’onestà intellettuale e politica. Sono assenti in questo breve ritratto i sorrisi plastificati, il carrierismo, l’individualismo , la propensione alla rissa che sottende gli “inciuci”.Ho sentito il bisogno di raccontare Maurizio per ringraziarlo , raccogliere e diffondere il suo” testimone”. In Ricordo del Compagno Maurizio Pomarico di Anna Menotti Il Circolo SEL Casa della Sinistra Municipio X vi ricorda che è possibile iscriversi a SEL direttamen- te nelle nostre sedi di Via Pucci Boncambi 59 ( Ostia Lido ) aperta tutti i gioni (festivi esclusi) dalle 17.00 alle 19.00 e di Via dei Romagnoli 760 ( Ostia Antica ) Vi ricordiamo inoltre che, tutti i Lunedì dalle 17.00 alle 19.00, Eugenio Bellomo, Capogruppo SEL in Consiglio Municipale, sarà presente nella sede di Via Marcello Pucci Boncambi 59 ( Ostia Lido) per incontrare i cittadini del nostro territorio.
  • 3. 3 Partecipazione …(Continua da Pag. 1..)...La riconquista della Casa del Popolo fu una grande battaglia dei partiti della sinistra che dal 1979 con una occupazione simbolica ne reclamarono la restituzione ai cittadini. Nel 1998 fu riaperto dal Comune di Roma ed assegna- to al Centro Anziani. Una restituzione importante per il territorio che ha lasciato, tuttavia, alcune perplessità relative proprio ad un uso esclusivo rivolto alla Terza Età. Tale questione storica è diventato un pungolo per gli anziani e per il comitato di gestione che lo anima, tanto da ispirare la scelta del nome “Lo Scariolante”, manifestazione della volontà di rimanere legati alla propria storia e alle proprie radici. Oggi “Lo scariolante” senza rinunciare ad essere un “Centro Anziani” è riuscito ad essere qualcosa di più. Ha subito una evoluzione ed una crescita che lo ha fatto diventare un centro culturale di grande importanza per tutto il Muni- cipio. Del suo programma e dei suoi progetti ne parliamo con Gabriele Orecchini che ne è il Presidente. Attraverso la tua banca dati ci fai l’identikit del frequentatore del vostro Centro anziani? È diverso dai primi frequentatori, ha più scolarità, si interessa maggiormente della vita sociale del territorio, è impegnato spesso in organizzazioni per il volontariato. Abbiamo notato che se il centro è propositivo, il socio è più disponibile all’impegno. Di che cosa si occupava inizialmente il centro e di cosa si occupa oggi? All’inizio del mio mandato, sette anni fa, le attività presenti erano quelle tradizionali: ballo, gioco delle carte, qualche gita. Ora sono presenti, oltre alle tradizionali, molteplici attività di carattere motorio, culturale, sociale, l’elenco è lungo. Ultima nata delle attività del Centro è la Banca del Tempo. L’idea è quella di mettere a disposizione dei soci le competenze e i saperi dei soci stessi. Ognuno mette quello che sa e prende quello che gli può servire. Per esempio chi sa riconoscere le erbe commestibili offre il suo sapere in un arco di tempo, ed in cambio, per un arco di tempo equivalente, riceve un altro servizio tra quelli proposti dagli altri soci. Quanto l’evoluzione è frutto delle vostre scelte e quanto, invece, del cambiamento della società? Certamente il cambiamento della società ha influito nelle scelte. L’organizzazione dei Centri Anziani in associazioni, voluta e promossa dal centro sinistra, durante la Giunta Veltroni, è stata determinante per il cambiamento e per la crescita. Comunque le scelte e gli orientamenti individuati dal Presidente e dal Comitato di Gestione sono stati e sono decisivi per le specificità e per la creatività che il nostro Centro esprime. Quali contributi ricevete dal Comune di Roma e a quali regole siete sottoposti? Esiste un programma comune dettato dalle Istituzioni? Il Regolamento comunale dei Centri anziani è il faro per l’azione del Centro stesso. Importante è come noi riusciamo ad interpretarlo. L’autonomia che permette l’Associazione è determinante per una gestione autonoma. Il programma comunale è inesistente e ,quando c’è, è legato ai singoli uomini politici. I fondi sono pochi, supplisce l’associazione e una buona gestione del gruppo dirigente. Spero in un nuovo regolamento condiviso dai Centri, dove si riconosca una maggiore apertura verso l’esterno,Centri polivalenti che possano gestire direttamente i vari finanziamenti ,etc. Esiste una rete di relazione con gli altri Centri Anziani, ci sono attività comuni e condivise? Esistono il coordinamento municipale e cittadino, ma la loro capacità di direzione è molto scarsa. Non esistono attività comuni. Più volte ho tentato di condividere esperienze, ma senza risultato alcuno. C’è un nuovo progetto al quale state lavorando in questo periodo? Insieme alla Banca del tempo, esperienza di grande successo, di cui siamo estremamente orgogliosi, abbiamo avviato in collabo- razione con il Ministero dei Beni Culturali, Sovrintendenza di Ostia Antica, un progetto per migliorare l’informazione sugli scavi di Ostia Antica e l’accesso ad alcune delle aree più pregiate,ma difficili da raggiungere. Si tratta di un progetto approvato dal Ministero, del quale siamo partner cogestori insieme a Touring Club, Unicredit ed Enel. Si tratta di un’ esperienza di grande im- portanza, forse unica in Italia. dopo aver letto questa pubblicità, vieni al ns. punto vendita e potrai fruire dello sconto
  • 4. 4 Partecipazione Partecipazione CIAO ALESSANDRA CIAO MICHELA Questo articolo è stato scritto all’indomani del secondo caso di femminicidio nel nostro territorio. Due giovani don- ne, a distanza di pochi giorni, sono state assassinate in un nostro quar- tiere: a Dragona. Questo omicidio è un fatto atroce per la nostra comunità, noi siamo vicini ai familiari di Alessandra e Michela e vorremmo poter consolare il loro dolo- re. Sappiamo purtoppo che sono en- trambi vittime di “Maschi che odiano troppo”. Proprio il 10 marzo nel nostro circolo abbiamo organizzato un incon- tro sul femminicidio. Un incontro estre- mamente partecipato, una discussione ricca ed appassionata. Abbiamo forte- mente voluto e lavorato affinché questo appuntamento fosse un momento im- portante, perché tutti noi sentivamo il peso di una questione che grava sulle nostre coscienze. Già nel numero di febbraio di partecipazione Paola Valeri scrivendo della vicenda Pistorius, e dell’assassinio della propria compagna scriveva: “…. L'impressione è che la "corsa" verso la verità sia stata deviata nella ricerca della giustificazione dell'atto, trasformando il movente del massacro nell'attenuante del gesto. Quan- do un uomo uccide la propria compagna perchè ottenebrato dalla gelosia non si parla più di brutale violenza, ma di omi- cidio a sfondo passionale, e per questo lo vogliamo giustificare?. Insomma per noi una questione aperta, affrontata con rigo- re e attenzione, consapevoli della tangibi- lità del tema. Consapevoli che riguarda le nostre vite che incontra il nostro quoti- diano. Purtroppo, questa vicenda con tutta la sua virulenza è esplosa nel nostro quartiere, nella nostra vita. Il 18 aprile, come tutti i Giorni Michela arriva al suo posto di lavoro l’ospedale G.B. Grassi, ma quel giorno non arriva con la sua macchina, arriva con il 118, con una cor- sa inutile, quando arriva è gia deceduta. Freddata da 6 colti di pistola sparati dall’ex marito. Michela era una infer- miera, una mia collega, che come me tutti i giorni prestava la sua opera nell’Ospedale Grassi, il nostro ospedale. Michela era una Donna. Aveva già de- nunciato le violenze dell’ex marito che non voleva accettare la separazione. Ave- va già più volte chiesto aiuto contro le minacce e le violenze. La sua richiesta di aiuto è rimasta inascoltata e Michela è morta. Un omicidio ingiustificabile, un odio feroce, una vita spezzata. Le donne e gli uomini di questo territorio hanno reagito, hanno riempito di passione e solidarietà il Pontile, hanno sfilato facen- do sentire la propria rabbia e il proprio dolore per le strade di Ostia, hanno attra- versato Dragona gridando mai più. Ab- biamo voluto ricordarle, e con loro abbia- mo voluto ricordare le tante vittime di questo odio ceco mascherato da amore. Noi sappiamo che di odio si tratta, noi sappiamo che Michela e Alessandra non dovevano morire, che il loro grido di aiuto andava raccolto. Noi vogliamo, e faremo di tutto affinché il sacrificio di Michela e Alessandra non sia vano. Altre donne non dovranno mai più mo- rire per mano dei loro uomini. Nell’Ospedale poi, proponiamo di apri- re uno sportello di ascolto e di denuncia contro violenza di genere e di soccorso delle donne che ne sono vittime intitola- to a Michela. Saremo proprio noi i col- leghi di Michela, le infermiere e gli in- fermieri, che da sempre si prendono cura degli altri a promuovere questo spazio nel nostro e nel suo Ospedale, per dire no alla violenza per dare ancora una speranza. Per sensibilizzare tutti sul tema del “femminicidio”, abbiamo proposto come SEL e approvato all’unanimità come Consiglio Munici- pale del Municipio X, di intitolare il Parco di Dragona a tutte le vittime del femminicidio e, nello specifico, intitola- re ad Alessandra e Michela due panchi- ne in questo angolo verde del nostro territorio. Il nostro impegno come SEL e come Consiglio Municipale sarà mas- simo, vigileremo e faremo del tutto al fine di approvare e mettere in campo tutti gli strumenti necessari al fine di aiutare tutte quelle donne vittime di abusi, violenze, privazioni, vessazioni e intimidazioni. In Ricordo di Michela di Eugenio Bellomo ( Capogruppo SEL Municipio X) Piazza Cultura di Assunta Giacca Settembre è il mese che la Biblioteca Elsa Morante dedicherà al “BENESSERE”, di seguito l’elenco dei primi appuntamenti in calendario. Eccovi i primi tre appuntamenti : Martedì 3 ore 17,00 - Conferenza di Alessandra Pacifici su “Metamedicina: comprendere i messaggi del corpo come vivere bene nel corpo e nell'anima. Ingresso libero fino ad esaurimento posti Venerdì 6 ore 17,00 – L’ASD Ostia Danza presenta il “METODO PILATES, un modo efficace per stare in forma”, con l’insegnante Valentina Bonanni, terapista della riabilitazione. Posti limitati, quindi è d'obbligo la prenotazione Si consiglia di venire in abbi- gliamento comodo e forniti di un tappetino. Sabato 7 ore 10,30 – L’associazione culturale Ilé di sole e mare presenta la conferenza “L’energia dei cristalli”. Ingresso libero fino ad esaurimento posti
  • 5. 5 Partecipazione Partecipazione “[..il ruolo del potere, quale si evince dal com- portamento e dalle motivazioni umane, è stato ed è ancora sottosti- mato, perché, nelle stanze dei bottoni, da cui viene poi estesa a tutta la società, il potere tesse, quella tela di ragno con cui cattura i bisogni della gente, im- prigionando le persone nelle menzo- gnere illusioni con cui manipola la parte inconscia della loro mente at- traverso i mass –media. Il DESIDE- RIO DI POTERE è secondo solo al BISOGNO AUTENTICO DI AMORE. Questi due bisogni sono spesso con- comitanti, a volte in conflitto o in rassegnato compromesso. Oltre al potere egoistico, che comporta la dominazione, sfruttamento degli altri, abusi di potere, corruzione e conflitti di interessi esiste anche un potere altruistico, benevolo, che incoraggia e progetta il bene comune, il welfare, la creatività, la sicurezza e la prote- zione sociale, sviluppando attorno a sé una sana rete di leadership”(Ezio Zucconi Mazzini, Analisi Bioenerge- tica del Carattere Psicopatico,pg. 1ed.Alpes). Ho citato per intero questo stralcio del libro poiché è importante per il discorso che vorrei farvi, discorso che riguarda LA POSSIBILITA’ DI PROGETTARE e FARE SPAZIO ALLA FELICITA’ DENTRO LA VOSTRA VITA. Sofocle scrisse che il valore di una persona si può capire dal modo in cui è in grado di gesti- re il suo potere personale, io aggiungerei anche da quanto conosce sé stesso e da quanto si rispetta. Quando parliamo di rispetto e di consa- pevolezza di sé entra in ballo la tematica del corpo e il modo in cui il nostro corpo ed i suoi bisogni sono stati trattati duran- te l’ infanzia. Un bambino rispettato nel suo bisogno autentico di amore sarà un adulto in grado di farsi responsabilmente carico della sua vita e di quella degli al- tri. Sarà capace di amare e di allevare una prole a sua volta in armonia con il pro- prio ambiente. La felicità, disse Lowen, è la consapevolezza della crescita” e ,aggiungo io, anche la intima consape- volezza della Speranza, senza la quale non è possibile progettarsi dentro nessun disegno di sviluppo esistenziale. Cosa conduce un individuo a scegliere di do- minare e sfruttare il prossimo e a manca- re di rispetto a sé stesso e agli altri? Qua- le meccanismo lo intrappola dentro un sistema mortale di ricatto affettivo , mo- rale ed economico tale da farlo ammala- re?E ancora, quale è l’origine di una scel- ta sociale così scellerata che a livello politico premia (per fortuna soltanto in parte)personaggi chiaramente(?) compromessi dentro un sistema criminale e dannoso per la società fin nelle sue fon- damenta? Trovare una risposta in queste poche righe sarebbe compito arduo ed impossibile. Di certo posso affermare che soltanto una società” ammalata della malattia del potere”può legittimare poli- ticamente uomini “guasti e guastati fin nelle loro fondamenta”. Ancora una volta una possibile risposta ed un antidoto a tutto ciò non si trova nella “famosa stanza dei bottoni”, ma nella coscienza ( di quel- la sana coscienza rimasta dentro ciascuno di noi e nella volontà, nello sforzo di ogni singola persona di pensare sentire e com- portarsi in modo onesto e retto. Prima di tutto verso sé stesso e poi verso il prossi- mo. Liberarsi dalla paura e dal ricatto indotto dal Potere è possibile se si riesce a condividere con gli altri le speranze le paure ed i progetti. Sarebbe bello risentire il coraggio di un amore possibile. Scon- figgere il Piccolo Dittatore che ognuno di noi ha dentro è il primo passo affinché anche al di fuori, i tristi personaggi che calcano la scena politica di oggi, si dis- solvano come neve al sole La Malattia del Potere, Il Bisogno di Amore a cura del Dott. Emanuele Grilli Piazza Cultura consiglia...
  • 6. 6 Partecipazione Scrivete a partecipazioneonline@gmail.com siamo anche su Circa un anno fa quattro donne giovani e meno giovani in un dopo cena reso allegro da un buon vino pasteggiato durante la serata, cominciarono una conversazione impegnata sui temi della identità femminile. “ Non so come mettere insieme i miei aspetti femminili con i miei aspetti intellettuali e di donna impegnata nel sociale” esordì la prima donna che stava attraversando una crisi sentimentale. “ Io ho imparato da mia nonna a coniugare seduzio- ne e determinazione” le rispose la più anziana. La più giovane fece un lungo sospiro poi rispose che si muoveva bene in quel campo minato, usando la sua bellezza senza mai svendersi. L’ultima disse che non ci aveva mai pen- sato avendo con gli uomini un rapporto molto confidenziale. Tutte sentivano di muoversi in un mondo dove ognuno inventava qualcosa per coniugare ruoli tradizionali e ruoli da post femminismo. La serata rimase nella memoria di ciascuno di loro e per me che facevo parte della combriccola fu l’incipit per fare un excursus sulle esperienze professionali sul tema. Laura ha 14 anni e un pomeriggio spegne una sigaretta sul braccio di Maria Elena, sua coetanea. La motivazione della violenza è attribuita al desiderio di far del male ad una rivale in amore. Si tratta sicura- mente di un episodio eclatante ma la mia esperienza con le adole- scenti mi riporta alla mente altre situazioni di rivalità sentimentale tra ragazze vissute con grande intensità emotiva. A ben guardare la riva- lità sentimentale è solo la superficie sotto la quale si insediano insi- curezze e disagi profondi dovuti alla frustrazione per non essere viste e al desiderio di attenzione da parte dell’altro sesso come se si esi- stesse soltanto negli occhi dell’altro. A ricordarmi la fragilità e la solitudine delle donne da me incontrate nel lavoro ci sono i racconti di violenze subite spesso all’interno delle mura domestiche da parte dei loro partner, i vissuti di fatica delle donne madri e lavoratrici che si barcamenano tra entourage domestici e impegni di lavoro, le de- pressioni post partum affrontate in assoluto isolamento tra lacrime e notti insonni, la fatica delle donne giovani e meno giovani che si dibattono tra lavori precari e mal retribuiti. Più di 20 anni fa’ quando stavo preparando la tesi di laurea mi sono imbattuta in un articolo contenuto in un testo di Caterina Arcidiacono intitolato “Identità, genere e differenza”. L’articolo descriveva uno studio sui processi che intervengono nella costruzione delle identità delle donne e rilevavano una differenza sostanziale nella formazione del sé. Il sé delle donne viene da loro denominato connected self per- ché nato da un continuo confronto con l’altro e quindi più adatto a cogliere gli aspetti relazionali della realtà circostante svilup- pando capacità di empatia, ascolto, comunicazione emotiva con l’altro e consapevolezza delle proprie risorse interiori . Si tratta di una competenza altamente specializzata ed utile dal punto di vista psicosociale per facilitare comportamenti solidali e atteg- giamenti di tolleranza che favoriscono la civiltà e la democrazia. E’ questo il grande punto di forza delle donne che va alimentato e curato come un bene prezioso sia nella vita quotidiana che nella campo delle battaglie civili. NB : I nomi usati e alcuni particolari delle storie di vita citati sono stati modificati per rispetto della privacy L’Identità Femminile eravamo quattro amiche a cena… di Vita Solaro (Psicologa Psicoterapeuta) dopo aver letto questa pubblicità, vieni al ns. punto vendita e potrai fruire dello sconto
  • 7. 7 Partecipazione Centinaia di cittadini, insieme alle principali sigle ambientaliste e a numerosissimi comitati di difesa dell’Acqua Bene Comune si stanno battendo per impedire che possano essere messe a rischio risorse idriche della capacità di 11 milioni di metri cubi all’anno di acqua potabile, oltre ai danni paesaggistici, ambientali e turistici che la riapertura di miniere d’antimonio produrrebbero in uno degli angoli più belli ed incontaminati della maremma meridionale.» Dopo anni di “letargo” in cui l’antimonio aveva perso ogni valore commerciale, la scoperta che questo elemento è particolarmente adatto per compo- nenti importanti della tecnologia informatica, riapre la corsa allo sfruttamento dei giacimenti tra Tafone nord e Poggio Fuoco nel comune di Manciano (GR). È la ”Androit Resources”, una società canadese, ad avanzare proposte presso il comune di Manciano per 388 trivellazioni. Attività di ricerca della An- droit: Oro, Argento, Piombo, Zinco, Rame ed Antimonio. La collettività si è divisa subito fra favorevoli e contrari. I primi sostengono che la riapertura delle miniere rappresenta un’occasione per rilanciare l’economia nel comune e creare nuovi posti di lavoro; i secondi, fra cui il Comitato Acqua Bene Comune di Manciano, danno battaglia sulle conseguenze negative che tale scelta comporterebbe rispetto all’ambiente e alla salute dei cittadini con riferimento specifico al rischio inqui- namento da antimonio. Scrivo questa nota perché appassionato di mineralogia, perché conosco molto del territorio di cui si parla e perché ho visto in quale condizione esso è stato lasciato dalle società che si sono susseguite alla gestione degli impianti, nono- stante siano previste precise norme circa il ripristino ambientale(impunità agli inquinatori). Quindi non potrò essere obiettiva- mente “super partes”, ma decisamente schierato con i comitati per la salvaguardia del territorio. La prima cosa che andrebbe det- ta (Rendiconti Società Italiana di Mineralogia e Petrografia.) è che l’antimonio è un metallo di raro impiego i cui costi sono sempre legati alla richiesta del mercato e quindi soggetti a rapide ascese ad altrettanti rapidi crolli. In Italia i filoni, sono general- mente monometallici (cioè portano solo antimonio) e da soli (stima 200 milioni di euro) non giustificherebbero i costi delle tri- vellazioni e degli impianti di estrazione. Il secondo elemento da sottolineare è che gli studiosi del Cnr (mai ascoltati dalla politi- ca, come all’Aquila) sono stati chiari: “se viene realizzata la miniera per l'estrazione dell'antimonio sarà un disastro” l'antimonio, associato spesso all'arsenico e al mercurio, è tossico. Teoricamente esso può avvelenare in maniera del tutto simile all’arsenico. Nel solo contatto o esposizione a piccole quantità non c’è, in realtà, alcun pericolo, ma poiché le sue polveri sono leggere e quin- di volatili, se disperse in grosse quantità nell’ambiente, sono atte ad inquinare anche l’aria. Ma il vero pericolo, riguarda il pos- sibile inquinamento delle falde acquifere che danno acqua potabile a tutti i comuni dall’entroterra fino al mare. Non ci sono mol- te domande da porsi se non quella: esiste un valore più importante dell’acua potabile? Noi tutti sosteniamo e ci battiamo per “l’acqua bene pubblico” e non c’è ricchezza paragonabile a questo essenziale bene da cui dipende la vita dell’uomo e del suo ambiente! Basti pensare che solo per la ricerca e le perforazioni si prevede l’utilizzo di 30 mila metri cubi d’acqua (il progetto di riutilizzo dell’acqua presentato dalla “Androit”fa “acqua da tutte le parti”). Il danno all’ambiente è qualcosa che resta nei secoli. Qui il danno sarebbe gravissimo vista l’elevata permeabilità della roccia interessata (posta su una delle zone di ricarica delle falde dell’acquifero carbonatico) e inizierebbe già molto prima dell’apertura dei cantieri per l’estrazione. Le 388 perforazioni (imprevisti esclusi), durerebbero più di 5 anni su una superficie 30.000 metri quadrati dove andranno create piste per camion e mezzi meccanici, operando un disboscando di oltre 6000 metri quadri da ogni tipo di vegetazione. Poi nel progetto (notizie mez- zo stampa) è prevista una ferrovia ed una teleferica per il trasporto del minerale agli impianti del Tafone Nord(sottoposto a se- questro giudiziario e mai veramente bonificato).. Prima ancora dell’antimonio inizieranno ad inquinare cemento, oli, carburanti ecc. Inoltre, il fatto che il progetto preveda la riduzione delle trivellazioni tra giugno e settembre, è una indiretta ammissione che le falde acquifere attraversate dalle trivellazioni porterebbero a riduzioni del flusso dell’acqua. È mia opinione che la Androit sia interessata soprattutto ad oro, visto che la presenza di questo minerale è stato confermato da precedenti e poco segnalate trivellazioni. Non è solo un’intuizione: anni fa, (insieme ad un altro appassionato di mineralogia che parla inglese) abbiamo in- contrato tecnici dichiaratisi inglesi, presso una trivella con a terra la grande tabella per una campionatura dei carotaggi. Ad una nostra richiesta, con un po’ di iniziale titubanza, ci hanno illustrato il lavoro che stavano facendo e risultati fino ad ora ottenuti che confermavano la presenza di oro ad oltre 20 metri di profondità. La trivella era posizionata lungo la strada poderale che dalla Campigliola porta al castello di Scerpena, circa a metà strada fra le due costruzioni. Uno dei motivi di difficoltà per l’estrazione è che non si saprebbe dove mettere i primi 5 milioni di metri cubi di terra per arrivare ai giacimenti (l’oro non è in filoni, ma sparso nel terreno). Il minerale che più di altri contiene antimonio è l’antimonite’ o stibnite (solfuro d’antimonio Sb2S3). La stibnite è un solfuro non comune in natura e si trova in abbondanza nella Toscana meridionale fra le province di Grosseto e Sie- na. I giacimenti rumeni e cinesi sono senza dubbio più vasti, ma la qualità più pregiata dal punto di vista commerciale (anche perché costerebbe meno) si trovava in una specifica località nel comune di Manciano conosciuta come Fosso del Tafone. In que- sta località, infatti, l'antimonite è stata preservata da ossidazioni perché i filoni erano collocati i al di sotto del livello idrostatico (equilibrio dei liquidi) in presenza di acque sulfuree riducenti . Percorrendo la strada provinciale della Campigliola, pochi chilo- metri dopo il castello di Vulci, a ridosso dell’ansa del fiume Fiora, l’area del Tafone è oggi oggetto di colture agricole o pascolo per armenti che producono carne bovina biologica. La vegetazione si è ripresa il territorio ferito dalle precedenti escavazioni, tranne nella zona ancora “visibilmente sofferente” posta attorno ai vecchi forni e alle discariche delle scorie di fusione. Al cen- tro della spianata, con un’aria spettrale, c’è la costruzione abbandonata e fatiscente degli uffici e dei depositi. Fino a qualche anno fa c’era ancora il cartello con scritto “SOLMINE” (società che gestiva gli impianti) poi il cartello “ area sottoposta a seque- stro giudiziario”, ma a distanza di 30 anni il terreno non è stato ancora bonificato. Sotto un tappeto di plastica coperto da terra le scorie di lavorazione sono ancora li, esposte agli agenti meteorici che ne facilitano la penetrazione nel sottosuolo. Ambiente e antimonio nel comune di Manciano: quanto vale l’acqua potabile? di Edgardo Signoretti Scrivete a partecipazioneonline@gmail.com siamo anche su