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Modulo A1
                        LA NORMATIVA
                         (Modulo A1)
                        La filosofia del D.Lgs. 626/94 in
                        riferimento alla organizzazione di un
                        Sistema di Prevenzione Aziendale, alle
                        procedure di lavoro, al rapporto uomo-
L’approccio alla
prevenzione             macchina e uomo ambiente/sostanze
attraverso il D.Lgs.    pericolose, alle misure generali di tutela
626/94 per un           della salute dei lavoratori e alla
percorso di
miglioramento della     valutazione dei rischi.
sicurezza e della
salute dei lavoratori


                                                              SPI
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                   La filosofia prevenzionale comunitaria
                   recepita con il D.Lgs. 626 impone una
                    serie di innovazioni concettualmente
                      significative al modo di operare:

                   La Valutazione dei Rischi;
                   La partecipazione attiva delle parti
                   Il miglioramento del luogo di Lavoro;
                   L’informazione/formazione
La filosofia del
D.Lgs. 626/94




                                                      SPI
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                                  Ma....
                          la cosa più importante

                   Spetta alle aziende la responsabilità di
                   individuare e valutare i rischi per la
                   salute e la sicurezza, programmare e
                   gestire le misure di prevenzione, il
                   coinvolgimento dei lavoratori nel
                   processo valutativo, di assicurare
La filosofia del   un’adeguata sorveglianza sanitaria.
D.Lgs. 626/94




                                                      SPI
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                                     E ....
                          il principio di autotutela

                     Ogni lavoratore deve prendersi cura
                       ed è responsabile della propria e
                   dell'altrui sicurezza attraverso gli istituti
                        giuridici dell’informazione, della
                     consultazione e della partecipazione
                    attiva dei lavoratori alla gestione della
La filosofia del               sicurezza sul lavoro.
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                                                          SPI
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                   lo Stato assume il ruolo di collaboratore
                             del Datore di Lavoro

                     Definendo linee guida, ma lasciando
                     al DL l’organizzazione e la gestione
                     dell’attività lavorativa in condizioni di
                     sicurezza.

                     Il tutto regolato da un rigido sistema
                     sanzionatorio, o almeno ritenuto tale,
La filosofia del
                     che non consente deleghe a molti
D.Lgs. 626/94        degli obblighi di verifica e controllo
                     del datore di lavoro

                                                         SPI
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            Principio di gerarchia delle fonti

                     I livello: Fonti costituzionali (Costituzione,
                   leggi costituzionali;

                     II livello: Fonti legislative, dette anche
                   fonti primarie (leggi, decreti legge e decreti
                   legislativi, leggi regioni autonome);

                     III livello: Fonti regolamentari, dette anche
                   fonti secondarie (regolamenti del Governo,
 fonti-atti        degli enti locali).


                                                              SPI
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            Fonti interne non statali

            Le leggi regionali, i regolamenti regionali
            e le leggi provinciali


                               fonti-fatti
                         comportamento oggettivo
                     (consuetudine od uso) o in atti di
                   produzione giuridica esterni al nostro
                    ordinamento e che perciò vengono
                            assunti come fatti
                            (fonti non scritte)
                                                      SPI
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                      Fonti comunitarie
                      Diritto comunitario primario
                      •I Trattati istitutivi

                      Diritto comunitario derivato
                      •Il regolamento
                      •La direttiva
                      •La decisione



La Comunità Europea




                                                     SPI
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                 Fonti del diritto internazionale primarie
              La Consuetudine

                         Fonti del diritto internazionale secondarie

                    I Trattati o Accordi internazionali




Diritto Internazionale




                                                               SPI
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                     Il quadro normativo
                         La normativa prima del D.L.gs 626/94


                               1898 assicurazione obbligatoria per
                               gli infortuni
                               1899 prima norma in materia
                               antinfortunistica (solo industria e con
                               N. di addetti elevato)
                               1899 cave e miniere e esplosivi
                               1900 R.D. n.205 per le imprese di
                               costruzioni
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                                                                  SPI
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                         1903 R.D. n.209 per le strade
                         ferrate



                         1917 assicurazione facoltativa
                         alle Malattie Professionali
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                                                    SPI
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                         La produzione legislativa conosce un lungo
                          periodo di pausa e manca la previsione di
                                      organi di controllo



                                1926 Nascita dell’ ANCC
                                1930 Nuovo Codice Penale
                                “Rocco”
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                                                                SPI
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                         In che cosa differisce il D.lgs 626/94
                         rispetto alle normative preesistenti?
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                                                           SPI
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                           La nascita della
                              normativa

                          Da questo momento in poi
                            tutta la legislazione in
                              materia di Igiene e
                             Sicurezza sul Lavoro
                         assume una valenza penale

Il Sistema Legislativo
                                 Gli articoli di
                                riferimento…..
                                                   SPI
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                               Art. 40 C.P.
                              (Principio generale)


                                 Non impedire un evento
                         che si ha l’obbligo giuridico di impedire
                               EQUIVALE A CAGIONARLO



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                                                                 SPI
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                   Capo I° Dei delitti di comune pericolo
                       mediante violenza Art. 437

                          Rimozione od omissione dolosa di
                          cautele contro infortuni sul lavoro.

                          Chiunque omette di collocare impianti,
                          apparecchi o segnali destinati a
                          prevenire disastri o infortuni sul lavoro,
                          ovvero li rimuove o li danneggia, è
                          punito con la reclusione da sei mesi a
                          cinque anni .

Il Sistema Legislativo    Se dal fatto deriva un disastro o un
                          infortunio la pena è della reclusione da
                          tre a dieci anni.
                                                                 SPI
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                     Art. 589 (Omicidio colposo)



                         Chiunque cagiona per colpa la morte di
                         una persona è punito con la reclusione
                         da sei mesi a cinque anni.

                         Se il fatto è commesso con violazione
                         delle norme (…) per la prevenzione degli
                         infortuni sul lavoro la pena è della
                         reclusione da uno a cinque anni
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                                                             SPI
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               Art. 590 Lesioni personali colpose

                         Chiunque cagioni ad altri per colpa una lesione
                         personale è punito con la reclusione fino a tre
                         mesi o con la multa fino a lire 600.000.
                         Se la lesione è grave la pena è della reclusione
                         da uno a sei mesi (...).
                         Se i fatti di cui al precedente capoverso sono
                         commessi in violazione delle norme (…) per la
                         prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena
                         per le lesioni gravi è della reclusione da due a
                         sei mesi, o della multa da lire 400.000 a
                         1.200.000; e la pena per lesioni gravissime è
Il Sistema Legislativo
                         della reclusione da sei mesi a due anni o della
                         multa da £ 1.200.000 a £ 2.400.000.


                                                                    SPI
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                   1934 Assicurazione obbligatoria per 13 MP
                         1942 Codice Civile art. 2087

                          “ .. Gli imprenditori hanno l’obbligo di
                         adottare, nell’esercizio dell’impresa, le
                         misure che, secondo la particolarità del
                         lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono
                         necessarie a tutelare l’integrità fisica la
                         personalità morale dei prestatori di
Il Sistema Legislativo
                         lavoro”


                                                                 SPI
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                         1947 Costituzione della Repubblica Italiana

                              art. 32 “ La repubblica tutela la
                            salute come fondamentale diritto
                            dell’individuo e interesse della
                            comunità ….omissis


Il Sistema Legislativo




                                                                 SPI
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                         Art. 35. La Repubblica tutela il lavoro
                         in tutte le sue forme ed applicazioni.
                         Cura la formazione e l'elevazione
                         professionale dei lavoratori.
                         …………………. e tutela il lavoro
                         italiano all'estero.

                         art. 41. L’iniziativa economica ….. non
                         può svolgersi in contrasto con l’utilità
Il Sistema Legislativo   sociale o in modo da recare danno
                         alla sicurezza, alla libertà, alla dignità
                         umana
                                                                SPI
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                         Il periodo 1955/ 1956

                           1955 DPR n.547 in materia di prevenzione
                           antinfortunistica

                           1956 DPR n. 164 prevenzione degli infortuni nel
                           settore edile

                           1956 DPR n. 302 produzione e impiego di
                           esplosivi

                           1956 DPR n. 320 per i lavori in sotterraneo
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                           1956 DPR n. 321 nei cassoni ad aria compressa


                                                                         SPI
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                         Lo Statuto dei Lavoratori


                           1970 legge n. 300
                           •I lavoratori possono liberamente manifestare il
                           proprio pensiero nel rispetto della Costituzione
                           e delle leggi.
                           •Il datore di lavoro può impiegare la "vigilanza"
                           soltanto per scopi di tutela del patrimonio
                           aziendale.
                           •Lo statuto dei lavoratori prevede che il giudice,
                           con una sentenza, può ordinare al datore di
                           lavoro, che occupa alle sue dipendenze più di
                           15 lavoratori, di reintegrare il lavoratore nel
Il Sistema Legislativo     posto di lavoro.
                           •Il riconoscimento delle associazioni di
                           lavoratori.

                                                                        SPI
Modulo A1

                  La riforma sanitaria e la nascita della
                                  USL

                         1978 legge n. 833

                         creazione delle USL e trasferimento delle
                         competenze in materia prevenzionale
                         dall’Ispettorato del Lavoro.
                         Per la prima volta igiene e sicurezza del lavoro
                         vengono inquadrate in un più ampio contesto di
                         “ tutela della salute e incolumità di tutti i
                         cittadini” superando la vecchia distinzione tra
                         ambiente interno ed esterno all’azienda
                         viene introdotto il concetto di previsione e
Il Sistema Legislativo   aggiornamento della normativa ai progressi
                         tecnologici e alle conoscenze scientifiche


                                                                    SPI
Modulo A1

            La Normativa dei giorni nostri
            Il recepimento delle direttive comunitarie


                         •   1987 Legge n. 183 e DM n. 586 apparecchi
                             di sollevamento e di movimentazione

                         •   1988 DPR n.175 prevenzione di incidenti
                             rilevanti “Direttiva Seveso”

                         •   1991   DL.gs n. 311 recipienti a pressione

                         •   1992 DL.gs n. 475 dispositivi di protezione
                             individuale
Il Sistema Legislativo
                         •   ........



                                                                      SPI
Modulo A1

            La Normativa dei giorni nostri
            Il recepimento delle direttive comunitarie

                         •1994 DL n. 626 ( e DL n.242/96) recepimento
                         della direttiva quadro CE 89/391 e di sette
                         direttive figlie

                         •1996   DL n.459 “direttiva macchine”

                         •1996   DL n. 493 segnaletica di sicurezza

                         •1996   DL n. 494 “direttiva cantieri” Ecc.

Il Sistema Legislativo   •2002 DL n. 25 “sostanze pericolose”
                         • ……………………
                         •2006 DL.gs 10 aprile 2006, n. 195 esposizione
                         professionale a Rumore
                                                                       SPI
Modulo A1
                         DECRETI MINISTERIALI
                           D.M. 16 gennaio 1997
                           Individuazione dei contenuti minimi della
                           formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la
                           sicurezza e dei datori di lavoro che possono
                           svolgere direttamente i compiti propri del
                           responsabile del servizio di prevenzione e
                           protezione.

                           D.M. 10 marzo 1998
                           Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
                           gestione dell’emergenza dei luoghi di lavoro

                           D.M. 5 agosto 1998, n. 363
                           Regolamento recante norme per l’individuazione
Il Sistema Legislativo
                           delle particolari esigenze delle università e degli
                           istituti di istruzione universitaria ai fini delle norme
                           contenute nel D.Lgs 626/94.

                                                                                SPI
Modulo A1
                     Circolari
                         Circolare n.102/95 del 7 agosto 1995 "Decreto legislativo 19
                         settembre 1994, n.626. Prime direttive per l'applicazione".

                         Circolare n. P1564/4146 del 29 agosto 1995 "Decreto legislativo 19
                         settembre 1994, n.626. Adempimenti di prevenzione e protezione
                         antincendio. Chiarimenti".

                         Circolare n. 10 del 13/06/1996 "Decreto legislativo 10 marzo 1996, n.
                         242, recante modificazioni e integrazioni al decreto legislativo 19
                         settembre 1994, n. 626, concernente attuazione di direttive
                         comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e salute dei
                         lavoratori sul luogo di lavoro".

                         Circolare n. 89 del 27/06/1996 "Decreto legislativo 10 marzo 1996, n.
                         242, contenente modificazioni e integrazioni al decreto legislativo 19
                         settembre 1994, n. 626, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori
Il Sistema Legislativo   sul luogo di lavoro. Direttive per l'applicazione




                                                                                      SPI
Modulo A1
                         Assicurazione obbligatoria

                         L'assicurazione INAIL è regolata dalle
                         norme contenute nel "Testo Unico
                         delle disposizioni sull'assicurazione
                         obbligatoria contro gli infortuni e le
                         malattie professionali"
                         (decreto del presidente della Repubblica n.1124 del 1965).



                              Nel Testo Unico e nel Decreto
                              legislativo      n.38/2000       sono
                              specificati i soggetti che devono
La Tutela Assicurativa
                              essere assicurati e gli infortuni e le
                              malattie    per     i  quali    viene
                              riconosciuta la causa lavorativa.

                                                                                 SPI
Modulo A1

           Sono assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le
           malattie professionali:
                         tutti coloro che lavorano utilizzando
                         macchine,      apparecchi,       impianti  o
                         comunque        operino       in     ambienti
                         organizzati, sia in Italia che all'estero,
                         qualunque sia il settore lavorativo in cui
                         operano, alle dipendenze di chiunque,
                         persone fisiche o giuridiche, privati o enti
                         pubblici

                           gli artigiani ed i lavoratori autonomi dell'agricoltura
                           i lavoratori appartenenti all'area dirigenziale
                           gli sportivi professionisti
La Tutela Assicurativa
                           i lavoratori parasubordinati
                           le casalinghe ( legge n. 493/1999 ).


                                                                            SPI
Modulo A1




                         L'INAIL tutela anche i lavoratori che si
                         infortunano durante il viaggio di andata e
                         ritorno dal luogo di lavoro (infortunio in
                         itinere)

                         Il lavoratore che si infortuna sul lavoro o
                         contrae una malattia professionale ha
                         diritto ad usufruire delle prestazioni INAIL
                         anche se il datore di lavoro non lo ha
                         assicurato.

La Tutela Assicurativa




                                                                   SPI
Modulo A1                COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO SUL
                           LAVORO O DI MALATTIA PROFESSIONALE

                         Cosa deve fare il lavoratore

                         in caso di infortunio sul lavoro
                         INFORMARE immediatamente il datore di lavoro

                         in caso di malattia professionale
                         INFORMARE il datore di lavoro entro 15 giorni
                         dalla manifestazione della malattia

                         SE L'INFORTUNIO o la malattia professionale non
                         sono stati denunciati subito dopo il verificarsi
                         dell'evento, il lavoratore può ottenere comunque le
                         prestazioni INAIL, ma deve attivarsi entro 3 anni
                         dal giorno in cui è avvenuto l'infortunio o si è
                         manifestata la malattia.
La Tutela Assicurativa




                                                                         SPI
Modulo A1                 COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO SUL
                            LAVORO O DI MALATTIA PROFESSIONALE

                         Cosa deve fare il datore di lavoro

                         Appena ne ha avuto notizia, inviare all'INAIL, entro
                         2 giorni in caso di infortunio e 5 in caso di malattia
                         professionale, la denuncia di infortunio o di malattia
                         professionale, compilando gli appositi moduli forniti
                         dall'INAIL.

                         Se si tratta di infortunio mortale o per il quale vi sia
                         pericolo di morte, la denuncia deve essere fatta per
                         telegramma entro 24 ore dall'evento.



La Tutela Assicurativa




                                                                            SPI
Modulo A1
                         danno biologico

                         Il danno biologico inteso come "danno alla salute"
                         è stato introdotto nell'ambito dell'indennizzo INAIL
                         dall'art.13 del decreto legislativo n.38/2000.
                         Le caratteristiche proprie del danno biologico
                         hanno comportato la ricostruzione del sistema
                         indennitario INAIL .
                         La nuova disciplina si applica esclusivamente agli
                         infortuni verificatisi e alle malattie professionali
                         denunciate dal 25 luglio 2000 in poi.




La Tutela Assicurativa




                                                                          SPI
Modulo A1

             L'organizzazione della
            prevenzione in Azienda..


                  Pausa Caffè e..
                  RIPRENDIAMO
                  Tra 10 Minuti!

                                    SPI
Modulo A1




            Quali sono le novità più rilevanti per i
                     singoli lavoratori?



                                               SPI
Modulo A1

             Perché un sistema di
            gestione della sicurezza
            • LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E
            SICUREZZA SUL LAVORO ASSEGNA AL DATORE DI
            LAVORO RESPONSABILITÀ DI TIPO:


                                 TECNICO
                              METODOLOGICO
                              ORGANIZZATIVO
                   analizzare le fasi lavorative;
                   individuare i pericoli per i lavoratori;
                   effettuare una valutazione di rischi;
D.Lgs. 626/94      attuare le misure di prevenzione per l’eliminazione
                  del rischio;
                   avviare un programma di miglioramento.          SPI
Modulo A1


                    •    IL D. LGS. 626/94 PREVEDE IL
                         SISTEMA DI GESTIONE DELLA
                                  SICUREZZA;
                •        ORGANIZZAZIONE IN CUI SONO
                          DEFINITE RESPONSABILITÀ,
                          COMPETENZE, FUNZIONI ED
                                   AZIONI.


                          •   VI È UNA DIFFICOLTÀ
                         DELL’AZIENDA A TENERE SOTTO
                        CONTROLLO L’INTERO APPARATO
                             ORGANIZZATIVO DELLA
                                   SICUREZZA.
D.Lgs. 626/94

                                                        SPI
Modulo A1
            RISULTA NECESSARIO PER LE AZIENDE ADOTTARE
              UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E
                    DELLA SALUTE CHE PERMETTA:




                  l’adeguamento agli adempimenti legali
                   l’adeguamento agli standard tecnici
                   la riduzione degli infortuni
                    Il   miglioramento     del    benessere
                  lavorativo
                   la riduzione dei costi per infortuni
                   il miglioramento dell’immagine
                    la facilitazione dei rapporti con le parti
D.Lgs. 626/94     sociali.

                                                          SPI
Modulo A1
               Il Titolo I° recepisce la Direttiva quadro
            (391/89) “concernente l’attuazione di misure
              volte a promuovere il miglioramento della
                sicurezza e della salute dei lavoratori
                             durante il lavoro”



                    E’ la madre di tutte le altre




D.Lgs. 626/94

                                                     SPI
Modulo A1




                                                                           I
                   Il Datore di Lavoro




                                                                         IL
                                                                   G   AB
                    1. Valuta i Rischi




                                                                 LE
                                                               DE
                    2. All'esito della valutazione elabora un




                                                            N
                       documento contenente:




                                                          NO
                      a) relazione sulla valutazione (specificando i criteri
                      adottati)
                      b) individuazione delle misure e dei DPI
                      conseguente alla valutazione
                      c) il programma delle misure ritenute opportune
                      per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di
                      sicurezza
 Compiti del DL,      Per aziende familiari e fino a 10 dipendenti è
   Dirigente,         sufficiente una autocertificazione
   Preposto
                    3. Designa il responsabile del servizio di
D.Lgs. 626/94          protezione e prevenzione interno o esterno
                       all'azienda
                                                                       SPI
Modulo A1

            …adotta le MISURE NECESSARIE per la sicurezza e la salute dei
                             lavoratori ed in particolare:


                               VERSO L'AMBIENTE DI LAVORO
                                   (e l'ambiente esterno)

                         Aggiorna le misure di prevenzione in relazione:
                          - ai mutamenti organizzativi e produttivi
                          - al grado di evoluzione della tecnica, della
                          prevenzione e della protezione

 Compiti del DL,         Prende appropriati provvedimenti per evitare che
   Dirigente,            le misure tecniche adottate possano causare
   Preposto              rischi per la salute della popolazione o
                         deteriorare l'ambiente esterno
D.Lgs. 626/94

                                                                          SPI
Modulo A1


                   Nell'affidare i compiti ai lavoratori tiene conto
                   della loro capacità e delle loro condizioni
                   Fornisce ai lavoratori i necessari e idonei
                   Dispositivi di Protezione Individuale
                   Prende le misure appropriate affinché soltanto i
                   lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni
                   accedano alle zone che li espongono ad un
                   rischio grave e specifico
                   Richiede l'osservanza da parte dei singoli
                   lavoratori delle norme vigenti e delle disposizioni
                   aziendali (su: sicurezza e igiene del lavoro; uso
 Compiti del DL,
                   dei mezzi di protezione collettivi e dei DPI)
   Dirigente,
   Preposto

D.Lgs. 626/94

                                                                  SPI
Modulo A1
               IL MECCANISMO DI DELEGA PER LA SICUREZZA



                      deve essere formalizzata

                      deve individuare i compiti specifici e limitati che
                      vengono assegnati al delegato

                      dl delegato deve possedere sufficienti requisiti di
                      qualificazione tecnica

                      al delegato deve essere conferita autonomia
                      decisionale, e reale facoltà di spesa
                      (commisurata, ovviamente, ai limiti della delega)
   La Delega
                      il delegante non deve ingerirsi nell'operato del
D.Lgs. 626/94         delegato, ma deve controllare che i compiti
                      oggetto della delega vengano svolti.
                                                                     SPI
Modulo A1

            Le misure generali di tutela
                   Programmazione della prevenzione




                verso l’ambiente     verso i lavoratori
                    di lavoro         e le lavoratrici


                  Si ritrovano in ciascun titolo riferito
                         ad ogni specifico rischio

                                                            SPI
Modulo A1
                     I principali Fattori di Rischio

                       !   Organizzazione del lavoro   !

                Rischi Fisici                          R. Chimici

                                    Fatica


                                             R. psico-sociali
                     R. Biologici
     I Rischi




                                                                SPI
Modulo A1




            La formazione e l'informazione
             sulla sicurezza dei lavoratori
             interinali da chi deve essere
                        eseguita?
                                          SPI
Modulo A1
                  Le altre forme di lavoro


                      Lavoro a progetto - Appalto,
                       Distacco, Tarsferimento -
               Lavoro intermittente - Lavoro ripartito -
                      Somministrazione di lavoro -
               Apprendistato - Part-time - Contratto di
                    inserimento - Tirocinio estivo di
                orientamento - Certificazione - Lavoro
 Gli Appalti                  accessorio



                                                     SPI
Modulo A1
                  Le forme di lavoro atipico
                     Il lavoro a progetto

                  Caratteristiche
                  •Autonomia gestionale del collaboratore
                  •Assenza di vincoli di subordinazione nei
                  confronti del committente
                  •Libertà nella scelta dei mezzi e organizzativa
                  •Coordinamento con il committente
                  •Irrilevanza del tempo impiegato nella
                  realizzazione del progetto

 Lavori atipici




                                                            SPI
Modulo A1
               Contratto d’appalto: c.c. art. 1655,
               l’appalto è “il contratto con il quale una
               parte assume, con organizzazione
               dei mezzi necessari e con gestione
               a proprio rischio, il compimento di
               un’opera o di un servizio verso un
               corrispettivo in denaro”.

                Contratto d’opera: c.c. art. 2222, si
                parla di appalto d’opera quando una
                persona si obbliga a compiere,
                verso un corrispettivo, un’opera o
 Gli Appalti    un       servizio,    con      lavoro
                prevalentemente proprio e senza
                vincolo di subordinazione nei
                confronti del committente.
                                                       SPI
Modulo A1




               L’art. 7 del D.Lgs. 626/94 estende gli
                  adempimenti di sicurezza, già
                 ritenuti sussistenti in capo al
                 committente, agli obblighi di
                 cooperazione e coordinamento, ai
                 quali il committente, in ragione della
                 sua specifica posizione contrattuale
                 e non, come avveniva in precedenza,
                 in     ragione      della      violazione
 Gli Appalti     dell’autonomia      delle     sfere     di
                 competenza contrattuale, è vincolato
                 nei      confronti      dell’appaltatore
                 direttamente dalla legge.
                                                       SPI
Modulo A1
                Descrizione degli elementi rilevanti art. 7 del D.Lgs. 626/94
               Viene “imposta” al datore di lavoro committente una corretta
               scelta dell’impresa che intende utilizzare nel lavoro dato
               in appalto….
               Il committente deve informare l’appaltatore su quali sono le
               condizioni di rischio dell’area dove si dovrà svolgere
               l’opera o il servizio. Il committente deve comunicare in
               modo chiaro ed esaustivo quali siano le condizioni di
               rischio, le misure di prevenzione e protezione e le procedure
               di sicurezza dell’area in cui l’appaltatore o il lavoratore
               autonomo andranno a svolgere la propria attività
               professionale.


               L’informazione deve essere bidirezionale. Il committente
               dovrà prendere visione (e quindi richiedere) i piani di
 Gli Appalti   sicurezza redatti per quella specifica opera o servizio.
               La cooperazione ed il coordinamento hanno ad oggetto
               la prevenzione dei rischi derivanti dalle interferenze tra i
               vari fattori di rischio compresenti nel processo di produzione.


                                                                        SPI
Modulo A1
              Le altre forme di lavoro


              La somministrazione di lavoro
              La Legge 30/2003 cambia la definizione ed
              anche il contenuto del lavoro interinale, che
              viene sostituito dal termine
                        somministrazione di lavoro.
              La somministrazione di lavoro a tempo
              determinato è ammessa a fronte di ragioni di
              carattere tecnico, produttivo, organizzativo o
              sostitutivo, anche se riferibili all'ordinaria
   Le altre   attività dell'utilizzatore.
   forme di
    lavoro


                                                       SPI
Modulo A1
              Le altre forme di lavoro
               Il ricorso alla somministrazione di lavoro, sia a
               tempo determinato che indeterminato, è in ogni
               caso vietato:
               •per la sostituzione di lavoratori in sciopero;
               •per le mansioni, individuate dai contratti
               collettivi, il cui svolgimento può rappresentare
               pericolo per la sicurezza del lavoratore o di altri
               soggetti;
               •per le imprese che abbiano effettuato nei sei
               mesi precedenti licenziamenti collettivi
               riguardanti le figure professionali oggetto della
               fornitura;
               •per le imprese in cui siano in corso interventi di
   Le altre    integrazione salariale che interessano lavoratori
   forme di    adibiti alle mansioni oggetto della fornitura;
    lavoro     •per le imprese che non siano in regola con gli
               obblighi previsti in materia di sicurezza sui luoghi
               di lavoro.
                                                            SPI
Modulo A1
                 Le forme di lavoro atipico
                      Il lavoro notturno
              DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345
              Art.10 - Legge 19 gennaio 1955, n. 25.
              LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n.25 art.17
              DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532:

                  E' vietato adibire i minori (18 anni) al lavoro notturno tra le
                  22 e le 6, o tra le 23 e le 7.
                  Da 16 anni in poi possono essere, eccezionalmente, adibiti
                  al lavoro notturno se:
                  •si verifica un caso di forza maggiore
                  •non siano disponibili lavoratori adulti
                  •siano concessi periodi equivalenti di riposo compensativo
   Le altre
   forme di
    lavoro


                                                                           SPI
Modulo A1
                 Le forme di lavoro atipico
                       Il lavoro notturno
              DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345
              Art.10 - Legge 19 gennaio 1955, n. 25.
              LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n.25 art.17
              DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532:

                  È vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6,
                  dall'accertamento dello stato di gravidanza fino a un anno di
                  età del bambino.

                  I lavoro notturno può non essere "reso"
                  a) dalla lavoratrice/tore di un figlio di età inferiore a tre anni
                  b) dalla lavoratrice/tore unico genitore di un figlio < 12 anni
                  c) dalla lavoratrice/tore che abbia a carico un soggetto disabile
   Le altre
   forme di
    lavoro


                                                                           SPI
Modulo A1
                 Le forme di lavoro atipico
                      Il lavoro notturno
              DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345
              Art.10 - Legge 19 gennaio 1955, n. 25.
              LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n.25
              DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532:

                    Al lavoro notturno sono adibiti con priorità assoluta i
                    lavoratori che ne fanno richiesta, tenuto conto delle
                    esigenze organizzative aziendali..............

                    L'orario di lavoro dei lavoratori notturni non può superare
                    le 8 ore nelle 24.

                    Nel caso di contratti, nazionali o aziendali, che prevedono
   Le altre
                    un orario di lavoro plurisettimanale è possibile
   forme di         l'individuazione di un periodo di riferimento più ampio delle
    lavoro          24 ore nel quale calcolare le 8 ore come media....
                    (commento alla circolare del Ministero del Lavoro 13/2000)

                                                                         SPI
Modulo A1
                            Le norme tecniche

            La loro applicazione non è obbligatoria ma
                          solo consigliata

               Legge 1 marzo 1968, n. 186
                "i materiali, le apparecchiature, ....... e gli impianti
               elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del
               CEI, si considerano costruiti a regola d'arte"


                                     Elettr.                   Altro
                   Livello mondiale IEC                        ISO
                   Livello europeo CENELEC                     CEN
                   Livello nazionale CEI                       UNI
                                                                     SPI
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La normativa in materia di sicurezza

  • 1. Modulo A1 LA NORMATIVA (Modulo A1) La filosofia del D.Lgs. 626/94 in riferimento alla organizzazione di un Sistema di Prevenzione Aziendale, alle procedure di lavoro, al rapporto uomo- L’approccio alla prevenzione macchina e uomo ambiente/sostanze attraverso il D.Lgs. pericolose, alle misure generali di tutela 626/94 per un della salute dei lavoratori e alla percorso di miglioramento della valutazione dei rischi. sicurezza e della salute dei lavoratori SPI
  • 2. Modulo A1 La filosofia prevenzionale comunitaria recepita con il D.Lgs. 626 impone una serie di innovazioni concettualmente significative al modo di operare: La Valutazione dei Rischi; La partecipazione attiva delle parti Il miglioramento del luogo di Lavoro; L’informazione/formazione La filosofia del D.Lgs. 626/94 SPI
  • 3. Modulo A1 Ma.... la cosa più importante Spetta alle aziende la responsabilità di individuare e valutare i rischi per la salute e la sicurezza, programmare e gestire le misure di prevenzione, il coinvolgimento dei lavoratori nel processo valutativo, di assicurare La filosofia del un’adeguata sorveglianza sanitaria. D.Lgs. 626/94 SPI
  • 4. Modulo A1 E .... il principio di autotutela Ogni lavoratore deve prendersi cura ed è responsabile della propria e dell'altrui sicurezza attraverso gli istituti giuridici dell’informazione, della consultazione e della partecipazione attiva dei lavoratori alla gestione della La filosofia del sicurezza sul lavoro. D.Lgs. 626/94 SPI
  • 5. Modulo A1 lo Stato assume il ruolo di collaboratore del Datore di Lavoro Definendo linee guida, ma lasciando al DL l’organizzazione e la gestione dell’attività lavorativa in condizioni di sicurezza. Il tutto regolato da un rigido sistema sanzionatorio, o almeno ritenuto tale, La filosofia del che non consente deleghe a molti D.Lgs. 626/94 degli obblighi di verifica e controllo del datore di lavoro SPI
  • 6. Modulo A1 Principio di gerarchia delle fonti I livello: Fonti costituzionali (Costituzione, leggi costituzionali; II livello: Fonti legislative, dette anche fonti primarie (leggi, decreti legge e decreti legislativi, leggi regioni autonome); III livello: Fonti regolamentari, dette anche fonti secondarie (regolamenti del Governo, fonti-atti degli enti locali). SPI
  • 7. Modulo A1 Fonti interne non statali Le leggi regionali, i regolamenti regionali e le leggi provinciali fonti-fatti comportamento oggettivo (consuetudine od uso) o in atti di produzione giuridica esterni al nostro ordinamento e che perciò vengono assunti come fatti (fonti non scritte) SPI
  • 8. Modulo A1 Fonti comunitarie Diritto comunitario primario •I Trattati istitutivi Diritto comunitario derivato •Il regolamento •La direttiva •La decisione La Comunità Europea SPI
  • 9. Modulo A1 Fonti del diritto internazionale primarie La Consuetudine Fonti del diritto internazionale secondarie I Trattati o Accordi internazionali Diritto Internazionale SPI
  • 10. Modulo A1 Il quadro normativo La normativa prima del D.L.gs 626/94 1898 assicurazione obbligatoria per gli infortuni 1899 prima norma in materia antinfortunistica (solo industria e con N. di addetti elevato) 1899 cave e miniere e esplosivi 1900 R.D. n.205 per le imprese di costruzioni Il Sistema Legislativo SPI
  • 11. Modulo A1 1903 R.D. n.209 per le strade ferrate 1917 assicurazione facoltativa alle Malattie Professionali Il Sistema Legislativo SPI
  • 12. Modulo A1 La produzione legislativa conosce un lungo periodo di pausa e manca la previsione di organi di controllo 1926 Nascita dell’ ANCC 1930 Nuovo Codice Penale “Rocco” Il Sistema Legislativo SPI
  • 13. Modulo A1 In che cosa differisce il D.lgs 626/94 rispetto alle normative preesistenti? Il Sistema Legislativo SPI
  • 14. Modulo A1 La nascita della normativa Da questo momento in poi tutta la legislazione in materia di Igiene e Sicurezza sul Lavoro assume una valenza penale Il Sistema Legislativo Gli articoli di riferimento….. SPI
  • 15. Modulo A1 Art. 40 C.P. (Principio generale) Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire EQUIVALE A CAGIONARLO Il Sistema Legislativo SPI
  • 16. Modulo A1 Capo I° Dei delitti di comune pericolo mediante violenza Art. 437 Rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni . Il Sistema Legislativo Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio la pena è della reclusione da tre a dieci anni. SPI
  • 17. Modulo A1 Art. 589 (Omicidio colposo) Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se il fatto è commesso con violazione delle norme (…) per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da uno a cinque anni Il Sistema Legislativo SPI
  • 18. Modulo A1 Art. 590 Lesioni personali colpose Chiunque cagioni ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a lire 600.000. Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi (...). Se i fatti di cui al precedente capoverso sono commessi in violazione delle norme (…) per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena per le lesioni gravi è della reclusione da due a sei mesi, o della multa da lire 400.000 a 1.200.000; e la pena per lesioni gravissime è Il Sistema Legislativo della reclusione da sei mesi a due anni o della multa da £ 1.200.000 a £ 2.400.000. SPI
  • 19. Modulo A1 1934 Assicurazione obbligatoria per 13 MP 1942 Codice Civile art. 2087 “ .. Gli imprenditori hanno l’obbligo di adottare, nell’esercizio dell’impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica la personalità morale dei prestatori di Il Sistema Legislativo lavoro” SPI
  • 20. Modulo A1 1947 Costituzione della Repubblica Italiana art. 32 “ La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità ….omissis Il Sistema Legislativo SPI
  • 21. Modulo A1 Art. 35. La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. …………………. e tutela il lavoro italiano all'estero. art. 41. L’iniziativa economica ….. non può svolgersi in contrasto con l’utilità Il Sistema Legislativo sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana SPI
  • 22. Modulo A1 Il periodo 1955/ 1956 1955 DPR n.547 in materia di prevenzione antinfortunistica 1956 DPR n. 164 prevenzione degli infortuni nel settore edile 1956 DPR n. 302 produzione e impiego di esplosivi 1956 DPR n. 320 per i lavori in sotterraneo Il Sistema Legislativo 1956 DPR n. 321 nei cassoni ad aria compressa SPI
  • 23. Modulo A1 Lo Statuto dei Lavoratori 1970 legge n. 300 •I lavoratori possono liberamente manifestare il proprio pensiero nel rispetto della Costituzione e delle leggi. •Il datore di lavoro può impiegare la "vigilanza" soltanto per scopi di tutela del patrimonio aziendale. •Lo statuto dei lavoratori prevede che il giudice, con una sentenza, può ordinare al datore di lavoro, che occupa alle sue dipendenze più di 15 lavoratori, di reintegrare il lavoratore nel Il Sistema Legislativo posto di lavoro. •Il riconoscimento delle associazioni di lavoratori. SPI
  • 24. Modulo A1 La riforma sanitaria e la nascita della USL 1978 legge n. 833 creazione delle USL e trasferimento delle competenze in materia prevenzionale dall’Ispettorato del Lavoro. Per la prima volta igiene e sicurezza del lavoro vengono inquadrate in un più ampio contesto di “ tutela della salute e incolumità di tutti i cittadini” superando la vecchia distinzione tra ambiente interno ed esterno all’azienda viene introdotto il concetto di previsione e Il Sistema Legislativo aggiornamento della normativa ai progressi tecnologici e alle conoscenze scientifiche SPI
  • 25. Modulo A1 La Normativa dei giorni nostri Il recepimento delle direttive comunitarie • 1987 Legge n. 183 e DM n. 586 apparecchi di sollevamento e di movimentazione • 1988 DPR n.175 prevenzione di incidenti rilevanti “Direttiva Seveso” • 1991 DL.gs n. 311 recipienti a pressione • 1992 DL.gs n. 475 dispositivi di protezione individuale Il Sistema Legislativo • ........ SPI
  • 26. Modulo A1 La Normativa dei giorni nostri Il recepimento delle direttive comunitarie •1994 DL n. 626 ( e DL n.242/96) recepimento della direttiva quadro CE 89/391 e di sette direttive figlie •1996 DL n.459 “direttiva macchine” •1996 DL n. 493 segnaletica di sicurezza •1996 DL n. 494 “direttiva cantieri” Ecc. Il Sistema Legislativo •2002 DL n. 25 “sostanze pericolose” • …………………… •2006 DL.gs 10 aprile 2006, n. 195 esposizione professionale a Rumore SPI
  • 27. Modulo A1 DECRETI MINISTERIALI D.M. 16 gennaio 1997 Individuazione dei contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. D.M. 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza dei luoghi di lavoro D.M. 5 agosto 1998, n. 363 Regolamento recante norme per l’individuazione Il Sistema Legislativo delle particolari esigenze delle università e degli istituti di istruzione universitaria ai fini delle norme contenute nel D.Lgs 626/94. SPI
  • 28. Modulo A1 Circolari Circolare n.102/95 del 7 agosto 1995 "Decreto legislativo 19 settembre 1994, n.626. Prime direttive per l'applicazione". Circolare n. P1564/4146 del 29 agosto 1995 "Decreto legislativo 19 settembre 1994, n.626. Adempimenti di prevenzione e protezione antincendio. Chiarimenti". Circolare n. 10 del 13/06/1996 "Decreto legislativo 10 marzo 1996, n. 242, recante modificazioni e integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, concernente attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro". Circolare n. 89 del 27/06/1996 "Decreto legislativo 10 marzo 1996, n. 242, contenente modificazioni e integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori Il Sistema Legislativo sul luogo di lavoro. Direttive per l'applicazione SPI
  • 29. Modulo A1 Assicurazione obbligatoria L'assicurazione INAIL è regolata dalle norme contenute nel "Testo Unico delle disposizioni sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali" (decreto del presidente della Repubblica n.1124 del 1965). Nel Testo Unico e nel Decreto legislativo n.38/2000 sono specificati i soggetti che devono La Tutela Assicurativa essere assicurati e gli infortuni e le malattie per i quali viene riconosciuta la causa lavorativa. SPI
  • 30. Modulo A1 Sono assicurati contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali: tutti coloro che lavorano utilizzando macchine, apparecchi, impianti o comunque operino in ambienti organizzati, sia in Italia che all'estero, qualunque sia il settore lavorativo in cui operano, alle dipendenze di chiunque, persone fisiche o giuridiche, privati o enti pubblici gli artigiani ed i lavoratori autonomi dell'agricoltura i lavoratori appartenenti all'area dirigenziale gli sportivi professionisti La Tutela Assicurativa i lavoratori parasubordinati le casalinghe ( legge n. 493/1999 ). SPI
  • 31. Modulo A1 L'INAIL tutela anche i lavoratori che si infortunano durante il viaggio di andata e ritorno dal luogo di lavoro (infortunio in itinere) Il lavoratore che si infortuna sul lavoro o contrae una malattia professionale ha diritto ad usufruire delle prestazioni INAIL anche se il datore di lavoro non lo ha assicurato. La Tutela Assicurativa SPI
  • 32. Modulo A1 COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO SUL LAVORO O DI MALATTIA PROFESSIONALE Cosa deve fare il lavoratore in caso di infortunio sul lavoro INFORMARE immediatamente il datore di lavoro in caso di malattia professionale INFORMARE il datore di lavoro entro 15 giorni dalla manifestazione della malattia SE L'INFORTUNIO o la malattia professionale non sono stati denunciati subito dopo il verificarsi dell'evento, il lavoratore può ottenere comunque le prestazioni INAIL, ma deve attivarsi entro 3 anni dal giorno in cui è avvenuto l'infortunio o si è manifestata la malattia. La Tutela Assicurativa SPI
  • 33. Modulo A1 COSA FARE IN CASO DI INFORTUNIO SUL LAVORO O DI MALATTIA PROFESSIONALE Cosa deve fare il datore di lavoro Appena ne ha avuto notizia, inviare all'INAIL, entro 2 giorni in caso di infortunio e 5 in caso di malattia professionale, la denuncia di infortunio o di malattia professionale, compilando gli appositi moduli forniti dall'INAIL. Se si tratta di infortunio mortale o per il quale vi sia pericolo di morte, la denuncia deve essere fatta per telegramma entro 24 ore dall'evento. La Tutela Assicurativa SPI
  • 34. Modulo A1 danno biologico Il danno biologico inteso come "danno alla salute" è stato introdotto nell'ambito dell'indennizzo INAIL dall'art.13 del decreto legislativo n.38/2000. Le caratteristiche proprie del danno biologico hanno comportato la ricostruzione del sistema indennitario INAIL . La nuova disciplina si applica esclusivamente agli infortuni verificatisi e alle malattie professionali denunciate dal 25 luglio 2000 in poi. La Tutela Assicurativa SPI
  • 35. Modulo A1 L'organizzazione della prevenzione in Azienda.. Pausa Caffè e.. RIPRENDIAMO Tra 10 Minuti! SPI
  • 36. Modulo A1 Quali sono le novità più rilevanti per i singoli lavoratori? SPI
  • 37. Modulo A1 Perché un sistema di gestione della sicurezza • LA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO ASSEGNA AL DATORE DI LAVORO RESPONSABILITÀ DI TIPO: TECNICO METODOLOGICO ORGANIZZATIVO analizzare le fasi lavorative; individuare i pericoli per i lavoratori; effettuare una valutazione di rischi; D.Lgs. 626/94 attuare le misure di prevenzione per l’eliminazione del rischio; avviare un programma di miglioramento. SPI
  • 38. Modulo A1 • IL D. LGS. 626/94 PREVEDE IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA; • ORGANIZZAZIONE IN CUI SONO DEFINITE RESPONSABILITÀ, COMPETENZE, FUNZIONI ED AZIONI. • VI È UNA DIFFICOLTÀ DELL’AZIENDA A TENERE SOTTO CONTROLLO L’INTERO APPARATO ORGANIZZATIVO DELLA SICUREZZA. D.Lgs. 626/94 SPI
  • 39. Modulo A1 RISULTA NECESSARIO PER LE AZIENDE ADOTTARE UN SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA E DELLA SALUTE CHE PERMETTA: l’adeguamento agli adempimenti legali l’adeguamento agli standard tecnici la riduzione degli infortuni Il miglioramento del benessere lavorativo la riduzione dei costi per infortuni il miglioramento dell’immagine la facilitazione dei rapporti con le parti D.Lgs. 626/94 sociali. SPI
  • 40. Modulo A1 Il Titolo I° recepisce la Direttiva quadro (391/89) “concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro” E’ la madre di tutte le altre D.Lgs. 626/94 SPI
  • 41. Modulo A1 I Il Datore di Lavoro IL G AB 1. Valuta i Rischi LE DE 2. All'esito della valutazione elabora un N documento contenente: NO a) relazione sulla valutazione (specificando i criteri adottati) b) individuazione delle misure e dei DPI conseguente alla valutazione c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza Compiti del DL, Per aziende familiari e fino a 10 dipendenti è Dirigente, sufficiente una autocertificazione Preposto 3. Designa il responsabile del servizio di D.Lgs. 626/94 protezione e prevenzione interno o esterno all'azienda SPI
  • 42. Modulo A1 …adotta le MISURE NECESSARIE per la sicurezza e la salute dei lavoratori ed in particolare: VERSO L'AMBIENTE DI LAVORO (e l'ambiente esterno) Aggiorna le misure di prevenzione in relazione: - ai mutamenti organizzativi e produttivi - al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione Compiti del DL, Prende appropriati provvedimenti per evitare che Dirigente, le misure tecniche adottate possano causare Preposto rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno D.Lgs. 626/94 SPI
  • 43. Modulo A1 Nell'affidare i compiti ai lavoratori tiene conto della loro capacità e delle loro condizioni Fornisce ai lavoratori i necessari e idonei Dispositivi di Protezione Individuale Prende le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico Richiede l'osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti e delle disposizioni aziendali (su: sicurezza e igiene del lavoro; uso Compiti del DL, dei mezzi di protezione collettivi e dei DPI) Dirigente, Preposto D.Lgs. 626/94 SPI
  • 44. Modulo A1 IL MECCANISMO DI DELEGA PER LA SICUREZZA deve essere formalizzata deve individuare i compiti specifici e limitati che vengono assegnati al delegato dl delegato deve possedere sufficienti requisiti di qualificazione tecnica al delegato deve essere conferita autonomia decisionale, e reale facoltà di spesa (commisurata, ovviamente, ai limiti della delega) La Delega il delegante non deve ingerirsi nell'operato del D.Lgs. 626/94 delegato, ma deve controllare che i compiti oggetto della delega vengano svolti. SPI
  • 45. Modulo A1 Le misure generali di tutela Programmazione della prevenzione verso l’ambiente verso i lavoratori di lavoro e le lavoratrici Si ritrovano in ciascun titolo riferito ad ogni specifico rischio SPI
  • 46. Modulo A1 I principali Fattori di Rischio ! Organizzazione del lavoro ! Rischi Fisici R. Chimici Fatica R. psico-sociali R. Biologici I Rischi SPI
  • 47. Modulo A1 La formazione e l'informazione sulla sicurezza dei lavoratori interinali da chi deve essere eseguita? SPI
  • 48. Modulo A1 Le altre forme di lavoro Lavoro a progetto - Appalto, Distacco, Tarsferimento - Lavoro intermittente - Lavoro ripartito - Somministrazione di lavoro - Apprendistato - Part-time - Contratto di inserimento - Tirocinio estivo di orientamento - Certificazione - Lavoro Gli Appalti accessorio SPI
  • 49. Modulo A1 Le forme di lavoro atipico Il lavoro a progetto Caratteristiche •Autonomia gestionale del collaboratore •Assenza di vincoli di subordinazione nei confronti del committente •Libertà nella scelta dei mezzi e organizzativa •Coordinamento con il committente •Irrilevanza del tempo impiegato nella realizzazione del progetto Lavori atipici SPI
  • 50. Modulo A1 Contratto d’appalto: c.c. art. 1655, l’appalto è “il contratto con il quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro”. Contratto d’opera: c.c. art. 2222, si parla di appalto d’opera quando una persona si obbliga a compiere, verso un corrispettivo, un’opera o Gli Appalti un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente. SPI
  • 51. Modulo A1 L’art. 7 del D.Lgs. 626/94 estende gli adempimenti di sicurezza, già ritenuti sussistenti in capo al committente, agli obblighi di cooperazione e coordinamento, ai quali il committente, in ragione della sua specifica posizione contrattuale e non, come avveniva in precedenza, in ragione della violazione Gli Appalti dell’autonomia delle sfere di competenza contrattuale, è vincolato nei confronti dell’appaltatore direttamente dalla legge. SPI
  • 52. Modulo A1 Descrizione degli elementi rilevanti art. 7 del D.Lgs. 626/94 Viene “imposta” al datore di lavoro committente una corretta scelta dell’impresa che intende utilizzare nel lavoro dato in appalto…. Il committente deve informare l’appaltatore su quali sono le condizioni di rischio dell’area dove si dovrà svolgere l’opera o il servizio. Il committente deve comunicare in modo chiaro ed esaustivo quali siano le condizioni di rischio, le misure di prevenzione e protezione e le procedure di sicurezza dell’area in cui l’appaltatore o il lavoratore autonomo andranno a svolgere la propria attività professionale. L’informazione deve essere bidirezionale. Il committente dovrà prendere visione (e quindi richiedere) i piani di Gli Appalti sicurezza redatti per quella specifica opera o servizio. La cooperazione ed il coordinamento hanno ad oggetto la prevenzione dei rischi derivanti dalle interferenze tra i vari fattori di rischio compresenti nel processo di produzione. SPI
  • 53. Modulo A1 Le altre forme di lavoro La somministrazione di lavoro La Legge 30/2003 cambia la definizione ed anche il contenuto del lavoro interinale, che viene sostituito dal termine somministrazione di lavoro. La somministrazione di lavoro a tempo determinato è ammessa a fronte di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche se riferibili all'ordinaria Le altre attività dell'utilizzatore. forme di lavoro SPI
  • 54. Modulo A1 Le altre forme di lavoro Il ricorso alla somministrazione di lavoro, sia a tempo determinato che indeterminato, è in ogni caso vietato: •per la sostituzione di lavoratori in sciopero; •per le mansioni, individuate dai contratti collettivi, il cui svolgimento può rappresentare pericolo per la sicurezza del lavoratore o di altri soggetti; •per le imprese che abbiano effettuato nei sei mesi precedenti licenziamenti collettivi riguardanti le figure professionali oggetto della fornitura; •per le imprese in cui siano in corso interventi di Le altre integrazione salariale che interessano lavoratori forme di adibiti alle mansioni oggetto della fornitura; lavoro •per le imprese che non siano in regola con gli obblighi previsti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. SPI
  • 55. Modulo A1 Le forme di lavoro atipico Il lavoro notturno DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345 Art.10 - Legge 19 gennaio 1955, n. 25. LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n.25 art.17 DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532: E' vietato adibire i minori (18 anni) al lavoro notturno tra le 22 e le 6, o tra le 23 e le 7. Da 16 anni in poi possono essere, eccezionalmente, adibiti al lavoro notturno se: •si verifica un caso di forza maggiore •non siano disponibili lavoratori adulti •siano concessi periodi equivalenti di riposo compensativo Le altre forme di lavoro SPI
  • 56. Modulo A1 Le forme di lavoro atipico Il lavoro notturno DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345 Art.10 - Legge 19 gennaio 1955, n. 25. LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n.25 art.17 DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532: È vietato adibire le donne al lavoro, dalle ore 24 alle ore 6, dall'accertamento dello stato di gravidanza fino a un anno di età del bambino. I lavoro notturno può non essere "reso" a) dalla lavoratrice/tore di un figlio di età inferiore a tre anni b) dalla lavoratrice/tore unico genitore di un figlio < 12 anni c) dalla lavoratrice/tore che abbia a carico un soggetto disabile Le altre forme di lavoro SPI
  • 57. Modulo A1 Le forme di lavoro atipico Il lavoro notturno DECRETO LEGISLATIVO 4 Agosto 1999 n. 345 Art.10 - Legge 19 gennaio 1955, n. 25. LEGGE 5 FEBBRAIO 1999 n.25 DECRETO LEGISLATIVO 26 Novembre 1999 n.532: Al lavoro notturno sono adibiti con priorità assoluta i lavoratori che ne fanno richiesta, tenuto conto delle esigenze organizzative aziendali.............. L'orario di lavoro dei lavoratori notturni non può superare le 8 ore nelle 24. Nel caso di contratti, nazionali o aziendali, che prevedono Le altre un orario di lavoro plurisettimanale è possibile forme di l'individuazione di un periodo di riferimento più ampio delle lavoro 24 ore nel quale calcolare le 8 ore come media.... (commento alla circolare del Ministero del Lavoro 13/2000) SPI
  • 58. Modulo A1 Le norme tecniche La loro applicazione non è obbligatoria ma solo consigliata Legge 1 marzo 1968, n. 186 "i materiali, le apparecchiature, ....... e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del CEI, si considerano costruiti a regola d'arte" Elettr. Altro Livello mondiale IEC ISO Livello europeo CENELEC CEN Livello nazionale CEI UNI SPI
  • 59. Modulo A1 Fine! Grazie per la vostra attenzione SPI