1. MALATTIE DA AMIANTO BILANCIO ANNUO MESOTELIOMA PLEURICO - circa 900 morti all’anno - tendenza all’aumento fino al 2010-2015 (Peto J. e altri - Br. J. Cancer 1999) TUMORE POLMONARE - circa 1800 morti all’anno (6% della mortalità complessiva per tumore polmonare) - tendenza all’aumento fino al 2010-2015 (Peto J. e altri - Br. J. Cancer 1999) ASBESTOSI - circa 180 casi di nuovi riconoscimenti annui - valore medio 1999-2003 (Rapporto INAIL 2003) - tendenza alla diminuzione (240 casi nel 1999 - 73 casi nel 2003)
2. MESOTELIOMA L’inalazione di fibre di amianto può causare il mesotelioma pleurico e peritoneale, ma sono stati segnalati anche mesoteliomi del pericardio e della tunica vaginale del testicolo. Il mesotelioma rappresenta la neoplasia più specifica conseguente all’esposizione ad amianto. La localizzazione pleurica è più frequente rispetto a quella peritoneale con un rapporto di circa 6:1. Il mesotelioma è stato descritto, oltre che in soggetti professionalmente esposti, anche in persone residenti intorno a miniere di amianto o nella città sede di insediamenti industriali con lavorazioni dell’amianto e in familiari venuti a contatto con le polveri accumulatesi sulle tute di lavoratori direttamente esposti. Questo conferma la pericolosità di esposizioni anche a basse concentrazioni di amianto.
3. MESOTELIOMA La crocidolite è il tipo di amianto più frequentemente associato al mesotelioma. Il tempo intercorrente tra l’inizio dell’esposizione e comparsa del tumore (tempo di latenza) è molto lungo, orientativamente 20- 40 anni, ma in alcuni casi si sono raggiunti anche i 50 e oltre. Sono stati descritti casi anche con latenze minori; si ritiene che un periodo minimo di 10 anni sia comunque indispensabile. La manifestazione iniziale del tumore è subdola, solitamente con dolore riferito ad un emitorace e la dispnea; la tosse è il terzo segno che indirizza l’indagine. Il dolore è modesto, può essere descritto come una sensazione di irrigidimento di una parte di emitorace; è persistente e progressivo, non viene influenzato dal respiro ed è solitamente resistente ai comuni antidolorifici. Allorché il paziente giunge all’osservazione presenta già un versamento pleurico di tipo sieroso o siero-ematico, che nel tempo diventa persistente o ricorrente.
4. MESOTELIOMA Il mesotelioma rimane per un certo tempo localizzato ed ha la tendenza a diffondersi per contiguità. Può metastatizzare soprattutto il polmone, il fegato, il rene, il surrene, la tiroide, lo scheletro e l’encefalo. Per quanto riguarda il mesotelioma peritoneale, esso originerebbe dalle fibre che raggiungono il peritoneo con i vasi linfatici, attraverso il diaframma; la neoplasia è più frequente nelle attività lavorative con un importante esposizione ad amianto. Il mesotelioma del pericardio si osserva eccezionalmente. L’insorgenza della neoplasia non è influenzata dal fumo di tabacco.
5. Il virus SV40 e il MESOTELIOMA Fattori concausali dell’amianto nello sviluppo del mesotelioma Importante il ruolo Co-cancerogenetico del Virus Simian 40 (SV40) Identificato il genoma del virus nel 65% dei campioni di Mesotelioma esaminati (Carbone, Cristaudo 1990)
6. CARCINOMA POLMONARE Il carcinoma polmonare è in generale il tumore maligno più frequente. L’inalazione delle fibre di amianto induce un aumento della incidenza di carcinomi polmonari, senza sostanziali differenze fra i vari tipi istologici. Si ritiene vi sia un periodo di latenza minimo di 10 anni. Il rischio di insorgenza della neoplasia (11 su 100.000 persone l’anno nella popolazione generale) aumenta in modo sostanziale, addirittura oltre le 50 volte, nei soggetti fumatori contemporaneamente esposti ad amianto.
7. AMIANTO, FUMO e RISCHIO di CARCINOMA POLMONARE L’effetto cancerogeno dell’amianto sul polmone è enormemente potenziato dal fumo di tabacco Esposizione ad amianto no si no si Esposizione a fumo no no si si Rischio di cancro 1 3-5 6-10 18-50 polmonare
8. STUDI SUL MESOTELIOMA PLEURICO Percentuale attribuita ad esposizione occupazionale ad amianto: - varia dal 44% al 97% Percentuale attribuita ad esposizione non occupazionale ad amianto: - varia dal 1,3% al 9,4% STUDI sul MESOTELIOMA
9. Art.35 D.Lgs 277/91: Registrazione dell'esposizione dei lavoratori ad amianto “ I lavoratori incaricati di svolgere attività che comportano le condizioni di esposizione di 0,1 ff/cc per gli anfiboli o di 0,5 ff/cc per il crisotilo sono iscritti nel registro indicante l’elenco dei lavoratori ed il livello di esposizione” Art.36 D.Lgs 277/91: Registrazione dei tumori “Presso l’ISPESL è istituito un registro dei casi accertati di asbestosi e di mesotelioma asbesto-correlati” I REGISTRI
10. Quadro normativo di riferimento: - DIRETTIVE COMUNITARIE: 80/1107/CEE , 82/605/CEE, 83/477/CEE, 86/188/CEE - Decreto Legislativo 277/91- art.36: Istituzione Registro Nazionale dei MESOTELIOMI MALIGNI ( ReNaM) - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 308/2002: Regolamento per la determinazione del modello e delle modalità di tenuta del registro. Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi
11.
12.
13.
14.
15.
16. Esposizione ad asbesto INAIL identifica almeno un periodo // di esposizione ad amianto Professionale Non professionale INAIL ipotizza una pregressa esposizione // (denunce) ad amianto INPS elenco di ditte // Libretti di lavoro Registro identifica e quantifica Mesoteliomi l’esposizione ad amianto (Questionario) per tutti i periodi lavorativi UOPSAL dati sulle ditte (sopralluoghi etc) // Identifica esposizioni extraprofessionali
20. Tipo/Livello di esposizione ad amianto (2) Esposizione PROFESSIONALE POSSIBILE 3: Soggetti che hanno lavorato in un’industria o in un ambiente di lavoro appartenente ad un settore economico in cui generalmente si è riscontrata presenza/uso di amianto, ma non vi sono notizie sull’utilizzazione o meno di amianto da parte degli stessi. Esposizione FAMILIARE 4: Soggetti non esposti professionalmente ed esposti in ambiente domestico perché conviventi con almeno un lavoratore assegnabile alle categorie 1 o 2. Fonte: Linee Guida ReNaM,2003
21. Esposizione AMBIENTALE 5: Esposizione EXTRALAVORATIVA 6 : Soggetti non esposti professionalmente, ma che sono stati esposti ad amianto durante attività svolte in ambiente domestico (uso di suppellettili in amianto) o nel tempo libero (bricolage, riparazioni idrauliche, di auto, operazioni di muratura, ecc.). Tipo/Livello di esposizione ad amianto (3) Soggetti non esposti professionalmente e che hanno vissuto in vicinanza di insediamenti produttivi che lavoravano o utilizzavano amianto (o materiali contenenti amianto) oppure hanno frequentato ambienti con presenza di amianto per motivi non professionali. Fonte: Linee Guida ReNaM,2003
22. Esposizione IMPROBABILE 7: Soggetti per i quali sono disponibili informazioni di buona qualità sulle loro attività lavorative svolte e sulla loro vita e dalle quali possa escludersi un esposizione ad amianto superiore ai livelli del cosiddetto “fondo naturale ambientale” Esposizione IGNOTA 8: Soggetti per i quali l’incompletezza e l’insufficienza delle informazioni raccolte o il livello delle conoscenze non consentono di assegnare una categoria di esposizione. Esposizione DA DEFINIRE 9: Soggetti per i quali è in corso la raccolta delle informazioni per la valutazione dell’esposizione. Esposizione NON CLASSIFICABILE 10: Soggetti per i quali non sono e non saranno più disponibili informazioni (casi chiusi). Tipo/Livello di esposizione ad amianto (4) Fonte: Linee Guida ReNaM,2003
23.
24. Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Puglia - 31% popolazione residente italiana - 45% mortalità per tumore maligno della pleura 1993-96: censiti 991 casi di mesotelioma maligno, di cui 792 (80%) definiti con diagnosi istologica Tasso di incidenza annuo standardizzato relativo ai casi con diagnosi istologica: (tutte le sedi): 1,09 per 100.000 abitanti (1,61 M, 0,60 F) (solo sede pleurica): 1,03 per 100.000 abitanti (1,54 M, 0,54 F) Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi Primi dati ReNaM - Relazione Stato Sanitario del Paese 2000
25. Definizione dell’esposizione effettuata solo per 438 casi dei 792 con diagnosi istologica (55%) - 66,5% ESPOSIZIONE LAVORATIVA - 14,6 ESPOSIZIONE NON LAVORATIVA di cui 3,9% da esposizione domestica 9,1% da esposizione ambientale - 18,9% PROBABILI NON ESPOSIZIONE di cui 7,3% esposizione improbabile 11,6% esposizione ignota Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi Primi dati ReNaM - Relazione Stato Sanitario del Paese 2000
26. REGIONI ATTIVE: Piemonte, Liguria, Lombardia,Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna,Toscana, Marche, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia. Censiti n.4961 casi per il periodo di incidenza 1993-2001 Quota casi con età < 45 anni 3,7% Tassi di incidenza std 2,1 (x 100.000 abitanti) 3,0 uomini e 1,1 donne Rapporto di genere 2,7:1 (uomini/donne) Latenza mediana 44 anni Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi Situazione al 2005 – Marinaccio periodo di incidenza 1993-2001 mediana 275 giorni a 1 anno 35,3% a 3 anni 7,1% SOPRAVVIVENZA
27. Anatomie Patologiche Chirurgie Toraciche Reparti di Pneumologia Registri Tumori Centro Operativo Regionale (COR) Ricerca attiva dei casi e Definizione diagnosi Anamnesi professionale, residenziale e abitudini di vita ISPESL Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi Situazione al 2005 – Marinaccio periodo di incidenza 1993-2001
28. MODALITA’ di ESPOSIZIONE: n. 4961 casi - Professionale 66% - Ambientale 4% - Familiare 4% - Ignota 15% ATTIVITA’ ECONOMICHE di ESPOSIZIONE Cantieri Navali Rotabili Ferroviari Metallurgia, Siderurgia Metalmeccanica Marina Militare Industria Cemento-Amianto Edilizia Zuccherifici Raffineria (settore petrolifero) Agricoltura Tessile e Industria del vetro Manutenzione autoveicoli Il Registro Nazionale dei Mesoteliomi Situazione al 2005 – Marinaccio periodo di incidenza 1993-2001
29. Il Registro dei Mesoteliomi in Campania Istituito con deliberazione della Giunta Regionale della Regione Campania n° 3901 il 2 agosto 2002. Ha l’obbligo di registrare tutti i casi di mesotelioma incidenti nella Regione Campania a partire dall’anno 2000. Deliberazione di Giunta Regionale della Campania n° 2156 del 31 dicembre 2008 (BURC n.8 del 9 febbraio 2009) "Registro Mesoteliomi della Campania - Centro Operativo Regionale dei Casi di Neoplasia di Sospetta Origine Professionale" presso Dipartimento di Medicina Sperimentale della Seconda Università di Napoli. Quindi è affidato al Registro Mesoteliomi della Campania anche la messa a punto del Registro nazionale dei tumori nasali e sinusali (ReNaTuNS) e del Registro dei casi di neoplasie a più bassa frazione eziologia, in recepimento del D.Lgs 81/08, cosiddetto Testo Unico.
30. Trend temporale dei tassi standardizzati di mortalità per tumore maligno della pleura in Italia. (periodo 1981-2002) – Fonte ISTAT L’analisi dei dati di mortalità per tumore maligno della pleura (codice 163 classificazione ICD IX) fonte ISTAT ha evidenziato che il tasso di mortalità è aumentato nel ventennio 1981 – 2002 da: - 0,77 casi per 100.000 abitanti ( 1981 - 1986 ) - 1,17 casi per 100.000 abitanti ( 1998 – 2002 ) Per un incremento complessivo del 52% .
31. Trend temporale dei tassi standardizzati di mortalità per tumore maligno della pleura in Campania. (periodo 1981-2002) – Fonte ISTAT