2. 27 octobre 2010 in Art Illustrations Angela Vandenbogaard vend son art sous le nom de Jellubeansart.
3. La presentazione del seminario
in perfetto stile csermeg problematica e preoccupata
• esiste una grande eterogeneità di organizzazione, contenuti e metodologie
didattiche
• non dipende da scelte politiche, culturali e organizzative elaborate
all’esterno della Medicina Generale, ma sono frutto della Medicina
Generale stessa
• il problema comune non è stabilire “quale” Medico di Medicina Generale
si vuole formare,
• ma “come”, cioè quale metodologia formativa specifica si deve impiegare
per raggiungere l’obiettivo.
6. In his nine principles of family medicine,
McWhinney quoted three as basic (core)
elements:
• committing to the person rather than to a
particular body of knowledge;
• seeking to understand the context of the
illness;
• and attaching importance to the
subjective aspects of medicine.
A person-centred approach is more than just a
way of acting: it is a way of thinking.
It means always seeing the patient as a unique
person in a unique context and
• taking into account patient preferences
and expectations at every step in a
patient-centred consultation.
• Sharing the management of problems
with the patient and disagreement over
how to use limited resources in a fair
manner may raise ethical issues that
challenge the doctor: the ability to resolve
these issues without damaging the
doctor–patient relationship is important.
Person-centred care places great emphasis on
the continuity of the relationship process.
11. quale modello può essere condiviso nella formazione?
Esperienze di formazione raccontate
o dai docenti
o e dai discenti
L’esperienza didattica di Maastricht
Quale Medico di Medicina Generale si
intende formare e come? Tavola Rotonda
o WONCA Italia,
o FIMMG formazione,
o Gruppo Giotto,
o Clips Lab CSeRMEG,
o SIMG,
o Gruppo Hippocrates,
o Società Italiana di VRQ
12. mgtutorunivr@googlegroups.com
ovvero la ricerca di un metodo e di un feedback 2015
• Ho inizialmente fornito allo studente una griglia dove doveva
registrare essenzialmente alcuni aspetti della visita,
essenzialmente:
– 1 il motivo iniziale portato dal paziente,
– 2 altri eventuali problemi presentati
– 3 il motivo iniziale della visita è risultato poi il principale?
– 4. eventuali note/osservazioni.
• Allego lo scritto che la tirocinante ha svolto presso il mio
studio, riportando le impressioni, le critiche e le aspettative.
– Mi ha sconvolta notare l’incongruenza che c'è tra quello che viene
approfondito all’Università, cioè quello che ci viene richiesto e sulla
base del quale, peraltro, veniamo valutati, e la realtà
• Tutto molto, molto interessante e piacevole.
13. colpisce la relazione tra medico e paziente
Greta tirocinante in valutazione di Laura Avesani 2013
• Durante la frequenza dell’ambulatorio di MMG, per l’esame
di stato, ho imparato come il rapporto che si instaura tra il
medico e il suo paziente, sia del tutto differente da quello con
altri specialisti.
• Il medico deve trovare un giusto equilibrio tra la confidenza
col paziente e il distacco, necessario a rendere credibile agli
occhi dello stesso paziente l’”autorità” del medico in campo
sanitario e far sì che le prescrizioni date e i consigli vengano
rispettati.
• Ho notato come uno degli aspetti di gran lunga più importanti
sia quello di assumere un atteggiamento sempre aperto
all’ascolto ed essere sempre disponibili a condividere le
emozioni provate dal paziente.
14. • 9° corso triennale: primo anno di corso 2014
– Griglia di osservazione dei motivi di incontro ambulatoriali culminati
nello studio EDC (congresso csermeg 2014)
• Studio di epidemiologia descrittiva
• Rassegna di competenze
• Elenco di dei bisogni formativi
• 10° corso triennale: primo anno di corso 2015
– Scrittura di casi
– Serie di casi (registro)
scuola di formazione specifica Verona
15. • L’interrelazione tra le competenze costitutive e le caratteristiche essenziali
per l’implementazione definisce la disciplina e descrive la complessità
della specialità.
• E’ questa complessa interrelazione che dovrebbe guidare e riflettersi nello
sviluppo delle agende rispettive per l’insegnamento, la ricerca e il
miglioramento della qualità.
• La realtà della pratica è diversa nei differenti paesi, culture e sistemi
sanitari e i compiti che un medico di famiglia ha il dovere di adempiere
potrebbero differire. Tuttavia le competenze necessarie per quei compiti
dovrebbero essere le stesse.
24. Studio EDC 2014
Scuola di Formazione
Specifica in MG
Polo di Verona 9° corso
XXVI CONGRESSO CSeRMEG – OTTOBRE 2014 – GARDA (VR)
Elisa Antoniazzi
Giulia Colletta
Irene Feltrin
Eva Lombardo
Fabio Lonardoni
Enrico Peterle
Luca Sostini
Francesca Strazzabosco
(medici in formazione)
L. Castellani, G.Danti
(tutori)
Episodi di cura
in medicina generale:
epidemiologia dei motivi
di incontro
e di presa in carico
I risultati dello studio osservazionale
Enrico Peterle
25. 655
CASI TOTALI
624 (95,3)
VALIDI PER LO
STUDIO
355 (56,9%)
PROBLEMI
ACUTI
214 (34,3%)
PROBLEMI
CRONICI
55 (8,8%)
ALTRI
MOTIVI
31 (4,7)
NON
CLASSIFICABILI
XXVI CONGRESSO CSeRMEG – OTTOBRE 2014 – GARDA (VR) – Enrico Peterle 1/13
quadro generale dei motivi di accesso e/o di incontro
ambulatoriali
26. XXVI CONGRESSO CSeRMEG – OTTOBRE 2014 – GARDA (VR) – Enrico Peterle 10/13
Studio
AMEBEV
(Emilia
Romagna)
1988
27. le innovazioni della scuola veneta
Autonomia, Responsabilizzazione, Legame con il contesto
1. Potenziamento del ruolo dei tutori e loro riqualificazione
2. Da 32 a 16 ore d’aula mensili: tre tutori d’aula
3. Inserimento degli allievi nella formazione continua e
integrazione con i gruppi territoriali della medicina generale
4. Continuità nella presenza in medicina generale con periodi
di tirocinio annuali della durata di 4 mesi ciascuno
5. Legame duraturo con un tutore (mentoring)
6. Revisione dei tirocini nelle cliniche internistiche con
orientamento alle geriatrie alle lungodegenze ed alle
residenze protette
https://salute-test.regione.veneto.it/web/scuolamg/formazione
28.
29.
30. 1.ORE D’AULA DA 32 A 16 AL MESE
2.TRASFORMATE IN 16 ORE MENSILI DI LAVORO
INDIVIDUALE GUIDATO
3.DALL’AULA AL “TERRITORIO” ED AI TUTOR
31. attività teorica individuale
• eventi formativi (56 ore/anno)
eventi di formazione continua
segnalazione di eventi locali accreditati ECM
studio individuale correlato e guidato (28 ore/anno)
• attività tutoriale territoriale (84 ore/anno)
partecipazione degli allievi alle riunioni delle AFT
autoapprendimento, approfondimento, ricerca bibliografica
FONDAMENTI SCIENTIFICI DELLA DISCIPLINA
CHI HA SENTITO PARLARE? CHI NE HA PARLATO?
MOLE ENORME DI RICERCA ED ELABORAZIONE TEORICA
- CHI HA SENTITO PARLARE? CHI NE HA PARLATO?
PREVALENTE NELLA MATTINATA
NON PER FARE UNA SEMPLICE RASSEGNA MA PER RACCOGLIERE SPUNTI SUGGERIMENTI EMULAZIONI
- Racconti griglie serie di casi?
LOMBARDIA E VENETO
UMBRA E MARCHE
CONTRATTI LOCALI
L’intervento è suddiviso in 3 parti: la prima riguarda i motivi acuti di accesso, la seconda i motivi cronici
La terza alcune considerazioni conclusive
IN A E B LO STUDIO E’ LEGATO ALLA ATTIVITA’ D’AULA
C E D INTRODOTTI CON LO SCOPO DI DIMEZZARE LE ORE D’AULA E INVESTIRE GLI ALLIEVI DELLA RESPONSABILITA’ DI IMPARARE A ORGANIZZARE QUELLA CHE SI DEFINISCE FORMAZIONE O SVILUPPO CONTINUO
LASCIAMO IN SOSPESO L’ATTIVITA’ DI RICERCA