2. C'è un'antica leggenda profondamente legata al famoso ragù napoletano, storica ricetta partenopea
ampiamente esaltata anche dal famoso eduardo mondiale De Filippo (1900-1984, attore,
drammaturgo, sceneggiatore, autore e poeta, noto soprattutto per le sue opere napoletane Filumena
Marturano e Napoli Milionaria) in una bella poesia, chiamata 'o rrau'dice Casa Albergo Positanonews.
Secondo la leggenda, alla fine del 1300 il gruppo ascetico noto come "Compagnia dei Bianchi di
Giustizia", camminò a piedi per Napoli invocando "misericordia e pace". Il gruppo arrivò vicino al
"Palazzo dell'Imperatore" (residenza dell'imperatore), ancora visibile in Via Tribunali, usato come
residenza reale da Carlo e Maria di Valois, figlia di Carlo d'Angiò. A quel tempo un uomo crudele e
infido viveva nell'edificio. Il gruppo, attraverso una preghiera comprensiva, convinse l'intera
popolazione locale a fare pace l'una con l'altra, tranne quell'uomo cattivo, che continuava a
sopportare vecchi rancori.
3. Il nobile fu accecato dalla rabbia e dalla vendetta e un giorno il suo partner, per
toccarsi il cuore, preparò una porzione abbondante di maccheroni. La "divina
provvidenza" riempiva il piatto di sangue. Alla fine l'uomo, commosso dal
prodigio, fece pace con i suoi nemici, vestì la tunica bianca (uniforme) e seguì la
"Compagnia" dice Casa Albergo Positanonews.
Sua moglie, felice per quella decisione inaspettata, preparò un'altra porzione di
maccheroni, che divenne di nuovo rossa per magia, ma con un odore molto
attraente. L'uomo ha apprezzato così tanto la ricetta che ha insistito per
chiamarla "raù", come omonimo suo figlio.
La parola francese "ragù" indica carne, pesce o verdura in umido da molto
tempo, ma in Italia esistono due tipi di ragù: con carne macinata (appartenente
alla tradizione bolognese); con un intero pezzo di carne per stufare lentamente
(che caratterizza la maggior parte della cucina del sud Italia).
4. Nonostante le numerose varianti esistenti ovunque, il ragù più famoso è sicuramente quello
napoletano secondo Casa Albergo Positanonews. La tipica casalinga napoletana inizia a preparare il
ragù la mattina presto, usando una grande pentola di terracotta. Il sapore unico e originale dipende dal
tempo di cottura: il vero ragù non è una semplice salsa di pomodoro con carne! Il tempo
estremamente lungo (originariamente più di 6 ore!) Necessario per renderlo perfetto, insieme alla
costante cura attenta, ha reso i concierge (portinai) i perfetti produttori di ragù! Erano gli unici in grado
di prendersi cura sia della costruzione che della "cucina", dove il ragù "pipiava" (term onomatopeico
significava bollire delicatamente).
ingredienti
1 kg di spezzatino di vitello
2 cipolle di medie dimensioni
2 litri di salsa di pomodoro
1 cucchiaio di passata di pomodoro
200 gr di olio extra vergine di oliva
6 "tracchiulelle" (costine di maiale)
1/4 litro di vino rosso, preferibilmente di Gragnano
basilico
sale qb
5. Preparazione
Sarà sicuramente molto meglio se inizi a cucinare il giorno prima con la
ricetta di Casa Albergo Positanonews. Scaldare l'olio d'oliva in una casseruola
a fondo pesante a fuoco medio fino a quando non fuma. Unire la carne e la
cipolla tritata finemente, condire ogni pezzo di maiale con sale e lasciarli
rosolare su entrambi i lati. Una volta rosolato, sfumare con vino rosso e
lasciare che le cipolle si sciolgano, fino a quasi scomparire. Quindi aggiungere
la salsa di pomodoro e portare a ebollizione. Coprire con il coperchio e
cuocere a fuoco lento per 3 ore mescolando di tanto in tanto.