SlideShare a Scribd company logo
1 of 14
42
FIVE O’CLOCK TEA
Nel Regno Unito il tè è sacro:
« Sotto certi aspetti, poche ore
nella vita sono più piacevoli dell’ora
dedicata al tè delle cinque », scrive
Henry James in Ritratto di Signora.
È che, per gli inglesi, il tea-time
ha lo stesso valore del pranzo
domenicale in Francia o in Italia,
ed è ancorato alla cultura familiare.
È un momento di conforto e il fatto
che venga abbinato a dolciumi non
basta a spiegare il valore affettivo che
gli è attribuito. Saranno i ricordi
d’infanzia a cui questo rituale è
legato, sarà anche la storia
eccezionale della conquista del tè…
La cultura inglese è immersa nel tè!
Dalle filastrocche canticchiate nella
nursery ai Beatles, dalla letteratura
alle belle arti. Una delle scene più
deliziosamente buffe scritte da Lewis
Carroll in Alice nel paese delle meraviglie
è il famoso tè dal Cappellaio, dove
la Lepre, il Ghiro (addormentato)
e il Cappellaio sono condannati
a un tè che non finisce mai
« per aver ucciso il tempo ».
Un tè
all’inglese
Ogni inglese beve in media sei tazze di tè al giorno!
Pochi popoli possono vantarsi di amare il tè come gli inglesi,
tanto da averlo reso parte integrante della loro vita…
45
LADIES FIRST!
Dopo la sua incoronazione,
il 28 giugno 1838, la regina Vittoria
pretese che fossero istituite due cose
a Buckingham Palace: il Times e il tè.
« Ora so che regno veramente »,
avrebbe dichiarato una volta
soddisfatto il suo desiderio,
instaurando così il rito del tè
del pomeriggio che rispetta tutt’ora
Elisabetta II. È risaputo che gli inglesi
scoprirono il tè nel 1662 grazie alla
principessa portoghese Caterina
di Braganza, giovane sposa del re
d’Inghilterra Carlo II, che offrì
alla Corona, come dote, una cassa
piena di tè e di servizi di porcellana.
Si narra che fu Anna Stuart
a prendere il tè per la prima volta
a colazione, ma viene attribuita
a una duchessa l’invenzione del five
o’clock tea. Anna, settima duchessa
di Bedford (1783-1857), è la prima
ad aver invitato le sue amiche
a un piccolo spuntino del pomeriggio
intorno a una tazza di tè.
Si ispirava a un’usanza dei salotti
francesi, tra l’altro caduta da allora
in disuso, prima di essere nuovamente
reintrodotta a metà del xix secolo…
sotto l’influenza dell’anglomania
tanto in voga in Francia!
TEA-GOWN
E SALE DA TÈ
L’afternoon tea raggiunge il suo apogeo
nel xix secolo, quando è molto
fashionable ricevere per un tè, perfetto
pretesto di mondanità fra intimi.
46
A partire dagli anni Ottanta
dell’Ottocento, la moda inventa
perfino un tipo di abbigliamento
adatto alle padrone di casa
e quasi sacerdotesse di queste riunioni
intime: il tea-gown, un abito che,
in quell’epoca molto corsettata,
ammette una leggera ampiezza
grazie, in alcuni casi, a una piega
nella schiena, alla Watteau (ispirata
al celebre dipinto L’insegna di Gersaint).
Questo modello di abito un po’
troppo « disinvolto » non avrebbe
potuto in alcun caso essere indossato
all’esterno. Ciononostante, questa
moda conobbe un grande successo
nell’alta società inglese, così come
in quella francese e fu un primo passo
– seppur modesto – verso una
liberazione del corpo della donna.
La diffusione delle sale da tè nelle
città della rivoluzione industriale fu
anch’essa un mezzo di emancipazione
femminile poiché, come per i grandi
magazzini che stavano nascendo,
le donne potevano recarvisi da sole.
È SEMPRE L’ORA DEL TÈ
In Gran Bretagna, numerosi
codici sono legati al tè, dalla prima
tazza di early morning tea degustata
nel proprio letto prima di posare
i piedi a terra, a quella dell’English
breakfast tea, presa dopo essersi
lavati e vestiti, sino alla cuppa,
abbreviazione familiare di cup of tea.
Le convenzioni del pomeriggio
si complicano maggiormente:
il cream tea (chiamato anche
Devonshire tea) viene servito con
gli scones, la panna montata e delle
marmellate mentre l’afternoon tea
è accompagnato da sandwich,
scones e una selezione di torte.
49
L’high tea è nato per distinguersi dal tea,
vero e proprio pasto della sera che
gli operai prendevano rientrando
dal lavoro, avendo consumato
un pasto frugale a pranzo, e dal low tea
o afternoon tea, momento di golosità
delle persone eleganti. Una domanda
un tantino surrealista potrebbe esservi
posta se andate nello Yorkshire:
Do you want tea with your tea? (« desidera
del tè con la sua cena? »). Per quanto
riguarda invece il tea-break, o pausa-tè,
fu una consuetudine diffusa nelle
fabbriche e nell’esercito sino
agli anni ’70 del Novecento!
TÈ DA GENTLEMEN
Non si beve quindi un tè qualunque
in qualunque momento, e nemmeno
in qualsiasi maniera. Queste
tradizioni sono talmente ancorate
nell’animo britannico che lo scrittore
George Orwell ha ritenuto giusto
precisarlo in un testo pubblicato
sul quotidiano Evening Standard del
12 gennaio 1946, A Nice Cup of Tea
(« Una buona tazza di tè »):
« Ecco qui le mie undici regole,
considero ciascuna come una regola
d’oro ». Vi dettagliava i suoi consigli
riguardo alla temperatura dell’acqua,
alla polemica a proposito del latte
da versare dopo il tè e non prima,
e ben altri. Orwell fu lungi dall’essere
l’unico uomo ad aver operato
per la gloria del tè. Prima di lui
nel xix secolo, fra molti, l’intrepido
botanico Robert Fortune fu
ingaggiato come spia per carpire
ai cinesi il segreto di questa pianta
straordinaria; quanto al celebre uomo
d’affari, Thomas Lipton, deciso
a democratizzare il tè, partì per
Ceylon e si lanciò nelle piantagioni.
50
Finger lunch
30 fette di pancarré integrale
600 g di beaufort
80 g di senape Savora
8 cl di panna fresca liquida
30 fette di pancarré bianco
750 g di prosciutto cotto a fette
di 3 mm di spessore
250 g di burro ammorbidito
120 g di cetriolini
Un pizzico di peperoncino di Espelette
Un pizzico di fior di sale
Attrezzatura
Mandolina
Per 30 fingers di ogni tipo
Preparazione: 15 minuti
Fingers al beaufort
Tagliate il beaufort a fette di 4 millimetri di spessore.
Montate la panna con la frusta o con lo sbattitore,
aggiungetevi la senape. Servendovi di una spatola,
stendete il composto su 2 fette di pancarré. Sistemate
il beaufort su una delle due e chiudete il sandwich.
Rifilate i bordi del pancarré eliminando la crosta.
Tagliate il sandwich in due. Avvolgete i sandwich
in un canovaccio umido e riponeteli al fresco.
Fingers al prosciutto
Mescolate il burro ammorbidito con il fior di sale
e il peperoncino di Espelette. Con la mandolina,
tagliate i cetriolini a lamelle. Servendovi di una
spatola, stendete uno strato sottile di burro su
de 2 fette di pancarré. Guarnite una delle due
con le lamelle di cetriolini e le fette di prosciutto
cotto, poi chiudete il sandwich. Rifilate i bordi
del pancarré eliminando la crosta. Tagliate
il sandwich in due. Avvolgete i sandwich
in un canovaccio umido e riponeteli al fresco.
…
54
Club Ladurée
480 g di petti di pollo cotti
12 fette di pancarré bianco
6 uova bio
6 fette di pastrami
3 pomodori
1 cuore di lattuga
1 barchetta di shiso porpora
Un pizzico di sale fino
Maionese (per 300 g)
3 tuorli d’uovo
30 g di senape di Digione
25 cl di olio vegetale
1 dito di aceto di alcol bianco
Un pizzico di peperoncino
di Espelette
Un pizzico di sale
Attrezzatura
Bastoncini di legno per spiedini
Per 6 persone
Preparazione: 40 minuti
Cottura: 10 minuti
Essiccazione: da 6 a 8 minuti
1. Portate l’acqua a ebollizione e immergetevi
delicatamente le uova. Lasciate cuocere per 10
minuti poi raffreddate le uova nell’acqua fredda,
prima di sgusciarle.
2. Tagliate a fette i petti di pollo. Lavate i pomodori
e tagliateli a fette sottili e così pure le uova sode.
3. Preparate la maionese: rompete le uova
separando i tuorli dagli albumi. Mettete i tuorli in
un recipiente con i bordi arrotondati e della misura
corrispondente alla quantità di maionese voluta.
Aggiungete la senape, il sale e il peperoncino
di Espelette. Sbattete il tutto sino a ottenere
una massa omogenea. Poi versate l’olio a filo
continuando a sbattere. Aggiungete infine l’aceto
e aggiustate il condimento. Conservate al fresco.
4. Preparate delle chips di pastrami: preriscaldate
il forno a 180 °C (th. 6). Tagliate le fette sottili
di pastrami in due. Fatele essiccare tra due teglie
da forno, da 6 a 8 minuti.
…
58
Uova mimosa
15 uova bio
60 g di pastrami di manzo
12 g di uova di salmone
120 g di maionese
1 mazzo di erba cipollina
30 g di semi di lino scuro
30 g di semi di lino dorato
60 g di parmigiano grattugiato
1 goccio di olio d’oliva
Sale, pepe
Rillettes di salmone
40 g di filetto di salmone fresco,
Label Rouge
25 g di salmone affumicato, a fette
10 g di formaggio spalmabile
Philadelphia
10 fili di erba cipollina
Il succo di ½ limone
10 cl di panna fresca liquida
1 filo di olio d’oliva bio
Un pizzico di peperoncino di Espelette
Un pizzico di fior di sale
Per 6 persone
Preparazione: 30 minuti
Cottura: 15 minuti
Essiccazione: da 15 a 20 minuti
1. Portate dell’acqua a ebollizione e immergetevi
delicatamente le uova. Lasciate cuocere per
8 minuti, poi toglietele e raffreddatele in acqua
fredda prima di sgusciarle.
2. Preparate le rillettes: tagliate il salmone
fresco a piccoli cubi, poi fateli cuocere al vapore
a 95 °C, per 10 minuti. Metteteli in frigorifero
dopo la cottura.
3. Nel frattempo, tagliate il salmone affumicato
a pezzettini eliminando le parti scure. Lavate
e sminuzzate l’erba cipollina. Montate con la frusta
la panna liquida, poi incorporatevi il succo
di limone e il fior di sale.
4. Non appena il salmone è freddo, schiacciatelo
con la forchetta in una ciotola, aggiungetevi
il salmone affumicato, l’erba cipollina, il Philadelphia
e la panna al limone. Condite con olio d’oliva
e peperoncino di Espelette. Amalgamate bene
per ottenere un composto omogeneo.
…
62
Pasticcini viennesi
190 g di burro + 20 g per la teglia
75 g di zucchero a velo
Un pizzico di vaniglia in polvere
1 albume
225 g di farina 00
Un pizzico di fior di sale
Attrezzatura
Tasca da pasticciere con bocchetta
a stella da 4 mm
Da degustare con
Un tè Earl Grey
Per 40 pasticcini
Preparazione: 30 minuti
Cottura: da 15 a 20 minuti
1. Tagliate il burro a pezzettini e mettetelo con
il fior di sale in un bagnomaria che bolle piano.
Servendovi di un cucchiaio di legno, fatelo
ammorbidire sino a ottenere la consistenza
di una pomata morbida. Con la frusta rendetela
ben omogenea. Incorporate poi in successione,
avendo cura di mescolare all’aggiunta di ogni
ingrediente: lo zucchero a velo, la vaniglia in
polvere e l’albume. Mescolate con la frusta.
2. Preriscaldate il forno a 150 °C (th. 5).
Setacciate la farina e aggiungetela
al composto mescolando con un cucchiaio
di legno sino a ottenere un impasto omogeneo.
3. Subito dopo, sulla teglia imburrata o rivestita
di carta da forno e servendovi della tasca
da pasticciere con la sua bocchetta, formate
delle spirali all’interno di cerchi di 6 centimetri
di diametro. Infornate e lasciate cuocere da 15 a 20
minuti, il tempo di ottenere un bel colore dorato.
Lasciate raffreddare. Conservate i pasticcini
in una scatola ermetica al riparo dall’umidità.
64
Plumcake
cioccolato e arancia
Fette di arancia « affogate »
1 arancia
100 g di zucchero semolato
Pasta per plumcake al cioccolato
75 g di uva passa dorata
(da far rinvenire il giorno prima)
150 g di burro + 15 g per lo stampo
120 g di farina +10 g per lo stampo
30 g di cacao in polvere
non zuccherato
5 g di lievito in polvere (½ bustina)
150 g di zucchero semolato
3 uova
210 g di arancia candita a cubetti
Per 8-10 persone
Preparazione: 1 ora e 30 minuti
Cottura: 55 minuti
Riposo: 12 ore minimo
LE FETTE DI ARANCIA « AFFOGATE »
E L’UVA PASSA
Da preparare il giorno prima:
1. Tagliate l’arancia a fette sottili di 2 millimetri
di spessore. Scaldate sino a far fremere 20 centilitri
di acqua con lo zucchero, aggiungete delicatamente
le fette di arancia. Lasciatele « affogare » per
30 minuti a fuoco molto lento senza raggiungere
il bollore. Lasciatele raffreddare. Fatele sgocciolare
accuratamente e conservatele in frigorifero.
2. Mettete l’uva passa in una ciotola e ricopritela
di 1 centimetro di acqua calda. Coprite la ciotola
con della pellicola per alimenti e lasciate gonfiare
l’uva per minimo 12 ore a temperatura ambiente.
Fatela sgocciolare accuratamente.
LA PASTA PER PLUMCAKE AL CIOCCOLATO
3. Imburrate lo stampo da plumcake, disponete
sul fondo un rettangolo di carta da forno per
sformare più facilmente. Sistemate lo stampo per
10 minuti in frigorifero affinché il burro si indurisca.
…
70
Tartellette
lime e cocco
Crema al lime
1 lime non trattato
170 g di zucchero semolato
5 g di Maizena
3 uova
115 g di succo di lime
250 g di burro
Crema al cocco
60 g di panna fresca liquida
25 g di burro
25 g di zucchero a velo
25 g di noce di cocco grattugiata
1 cucchiaio da minestra di rum
scuro agricolo
1 uovo
25 g di Maizena
Per 8 persone
Preparazione: 1 ora e 15 minuti
+ ricetta base
Cottura: 35 minuti
Raffreddamento: 13 ore
Congelamento: 1 ora
La crema al lime e la pasta zuccherata
alle mandorle (vedi ricetta p. 297) vanno
preparate il giorno prima.
LA CREMA AL LIME
1. Servendovi di una grattugia prelevate
la scorza del lime. In una ciotola, mescolate
insieme lo zucchero e la scorza grattugiata.
Aggiungete in seguito la Maizena, poi
successivamente le uova e il succo del lime.
Fate cuocere a fuoco lento in una casseruola,
mescolando con una spatola sino a far fremere
il composto affinché la crema si ispessisca.
Togliete dal fuoco.
Lasciate raffreddare leggermente per circa
10 minuti; la crema risulterà calda ma non bollente
(60 °C circa). Aggiungete il burro ammorbidito
e frullate per incorporarlo alla crema e rendere
così quest’ultima molto omogenea.
Conservatela in un recipiente a chiusura ermetica
e mettetela al fresco per minimo 12 ore in modo
che si rapprenda.
…
78
UN’USANZA
ANGLOSASSONE
Il termine « brunch » deriva dalla
contrazione delle parole inglesi breakfast
e lunch; è dunque una prima colazione-
pranzo che si consuma da fine
mattinata sino al primo pomeriggio.
Introdotto in Inghilterra alla fine del
xix secolo, costituiva all’epoca uno
spuntino di benvenuto per i cacciatori
di ritorno dalla loro partita di caccia.
Si confà molto bene ai nottambuli del
sabato, ciò spiega perché sia associato
in modo particolare alla domenica.
Negli Stati Uniti la sua ricetta
differisce da uno stato all’altro, con la
particolarità newyorkese di associarvi
dei cocktail (nata, a quanto pare, dalla
voglia di sorseggiare un Bloody
Mary nel pomeriggio, in pieno
proibizionismo). Questo pasto unico
è conviviale. Consumato in famiglia
o tra amici, non si concilia con la
solitudine. Numerosi paesi si sono
adeguati a questa pratica anglosassone.
È divenuta popolare in epoca più
tarda nei paesi latini, in Francia
negli anni ’90 del Novecento.
Grandi alberghi di lusso in ogni parte
del mondo propongono nel weekend
un goloso brunch.
Un tè
per il brunch
Non relegate più il tè a un’ora prestabilita:
può essere bevuto in qualunque momento della giornata!
Il brunch e le nuove tendenze culinarie gli fanno fare il giro dell’orologio…
81
FESTIVO E SENZA REGOLE
Il brunch è spesso servito sotto forma
di buffet, in casa propria così come nei
ristoranti che ne fanno una specialità
del weekend. Ha un aspetto festivo
e disinvolto nel suo accostamento
dolce-salato che non si cura di nessun
ordine di degustazione né del
protocollo. Permette che tutti
volteggino e mangino in piedi.
La sua composizione associa dunque
tè, succhi di frutta, caffè e cioccolata
calda a prodotti da forno, pane tostato,
pancakes, muffins, torte e piatti salati
quali uova strapazzate o uova alla
Benedict, bacon, salsicce, carni
bianche, formaggi, insalate, torte
salate. I tè affumicati, il Breakfast tea
o l’Earl Grey lo accompagnano
perfettamente. Si può anche optare
per un tè nero dello Yunnan più
potente, per un tè di Ceylon più tonico
e dalle note legnose, o per un tè verde
della Cina ai fiori di gelsomino.
Il brunch associa al vantaggio
di un pasto piacevolmente senza regole
quello di introdurre al piacere del tè,
assaporando piatti salati; un’arte
del vivere adottata da lungo tempo
in Estremo Oriente.
COME IN ASIA
In Cina, come in Giappone, il tè
accompagna qualsiasi tipo di pasto,
in ogni momento della giornata,
compresa la sera. In questi paesi,
il tè viene valorizzato per le sue virtù
digestive e idratanti. I tè verdi tostati
giapponesi, dalle note torrefatte,
si accordano bene con le pietanze
salate, mentre i tè verdi dalle note
iodate sono perfetti per accompagnare
il pesce crudo. Sorta di equivalente
esotico del brunch, il dim sum cinese
è un pasto che inizia al mattino
e si prolunga fino al pomeriggio.
È di origine cantonese, forse ispirato
alle soste che i viaggiatori della via
della seta facevano durante il loro
lungo periplo, per sostentarsi attorno a
un tè caldo. Piccole porzioni di frittelle
dolci e salate, di ravioli cotti al vapore,
82
di fritture o verdure saltate sono
presentate su un carrello riscaldato
e degustate con un tè in occasione
dello yum cha (« degustazione di tè »)
in un ristorante tipico chiamato cha lau
(« stabilimento del tè »). Numerosi
ristoranti portano ancora avanti questa
tradizione nel mondo intero. La scelta
dei tè è importante quanto quella che
avviene in una casa da tè, e teiere di
acqua calda sono proposte a volontà
con la stessa naturalezza con cui
altrove si servono le caraffe di acqua.
ACCORDI SALATI
La scoperta della ricchezza aromatica
del tè e l’infatuazione per gli accordi
delle pietanze con i vari tè stanno
raggiungendo l’Europa. Da una
decina di anni, alcuni chef aprono dei
ristoranti con il desiderio di elaborare
una nuova cucina da degustare con il
tè. Il tè sarebbe quindi il nuovo vino?
Sempre più enologi e chef lo invitano
alla loro tavola. Ha il vantaggio di
possedere una paletta aromatica
molto estesa e permette un gran
numero di associazioni senza
l’inconveniente dell’alcol, che un
numero crescente di appassionati esita
a consumare al pasto di mezzogiorno.
Secondo Alain Passard, chef stellato
de L’Arpège, un vino bianco fresco può
guastare il sapore di un pesce fissando
i grassi sulle papille, a differenza
di un tè verde che lascerà la bocca
leggera. Il vantaggio del tè, per coloro
che desiderano associarlo ai pasti,
è che risulta discreto, non segna
il palato, lasciando che i sapori
si sviluppino senza competizioni;
è inoltre un eccellente supporto
aromatico per i piatti.
84
Toast all’avocado
1 brioche mousseline
2 avocado
½ mazzo di coriandolo fresco
1 lime
100 g di peperoni marinati all’olio
Un pizzico di peperoncino
di Espelette
Un pizzico di sale
Uova strapazzate
6 uova bio
10 cl di panna fresca liquida
50 g di burro extrafine
Sale
Finitura
36 semi di zucca
Un po’ di coriandolo
Fior di sale
Per 6 persone
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 15 minuti
1. Tagliate gli avocado in due, eliminate il nocciolo
e svuotateli. Schiacciate la polpa dei frutti
con una forchetta. Tritate finemente i peperoni
marinati e così pure il coriandolo. Mescolate
con cura questi ingredienti, aggiungete la scorza
e il succo del lime, il peperoncino di Espelette
e il sale. Mettete da parte.
2. Preparate le uova strapazzate: rompete
le uova in una ciotola e aggiungete il sale.
Sbattete leggermente le uova in modo da disfare
i tuorli, sino a ottenere un liquido spumoso.
Fate sciogliere il burro in una casseruola.
Aggiungetevi le uova sbattute e fatele cuocere
mescolando ininterrottamente, sino a ottenere
la cottura desiderata. Fermate la cottura
aggiungendo la panna liquida.
3. Tagliate la brioche mousseline a fette
di 1,5 centimetri di spessore.
…

More Related Content

What's hot

What's hot (17)

Trilogia
TrilogiaTrilogia
Trilogia
 
Foglio 09 13a
Foglio 09 13aFoglio 09 13a
Foglio 09 13a
 
Wine Tasting
Wine TastingWine Tasting
Wine Tasting
 
Calabria
CalabriaCalabria
Calabria
 
Campania
CampaniaCampania
Campania
 
Lazio
LazioLazio
Lazio
 
Spettacolino sul cibo 2
Spettacolino sul cibo 2Spettacolino sul cibo 2
Spettacolino sul cibo 2
 
2A 2B ITIS Le radici
2A 2B ITIS Le radici2A 2B ITIS Le radici
2A 2B ITIS Le radici
 
Ricette dell'antica Roma
Ricette dell'antica RomaRicette dell'antica Roma
Ricette dell'antica Roma
 
Piatti da Salvare Ricette
Piatti da Salvare RicettePiatti da Salvare Ricette
Piatti da Salvare Ricette
 
Ricette locali e tipiche del passato
Ricette locali e tipiche del passatoRicette locali e tipiche del passato
Ricette locali e tipiche del passato
 
A tavola con il tricolore - 150 ricette... o quasi
A tavola con il tricolore - 150 ricette... o quasiA tavola con il tricolore - 150 ricette... o quasi
A tavola con il tricolore - 150 ricette... o quasi
 
Viva L America Pino 2
Viva L America  Pino 2Viva L America  Pino 2
Viva L America Pino 2
 
Nutellabianca
NutellabiancaNutellabianca
Nutellabianca
 
Programma del festival delle Sagre ad Asti - anno 2014
Programma del festival delle Sagre ad Asti - anno 2014Programma del festival delle Sagre ad Asti - anno 2014
Programma del festival delle Sagre ad Asti - anno 2014
 
Come si cucinava nell'antica Roma?
Come si cucinava nell'antica Roma?Come si cucinava nell'antica Roma?
Come si cucinava nell'antica Roma?
 
Foglio 18 13a, 29 aprile- 5 Maggio
Foglio 18 13a, 29 aprile- 5 MaggioFoglio 18 13a, 29 aprile- 5 Maggio
Foglio 18 13a, 29 aprile- 5 Maggio
 

Similar to Ladurée Tea Time

57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA PIZZA
57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA  PIZZA57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA  PIZZA
57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA PIZZATASTE OF FREEDOM
 
Progetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - Ricette
Progetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - RicetteProgetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - Ricette
Progetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - Ricettesail
 
La Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma
La Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via RomaLa Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma
La Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Romaicbrolo
 
Il Ricettario - Italiano .pdf
Il Ricettario - Italiano .pdfIl Ricettario - Italiano .pdf
Il Ricettario - Italiano .pdfLexBll
 
Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014
Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014
Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014Carla Soffritti
 
Presentazione 2^a
Presentazione 2^aPresentazione 2^a
Presentazione 2^apcofferati
 
Presentazione 2°A
Presentazione 2°APresentazione 2°A
Presentazione 2°Apcofferati
 
Tacopedia - L'enciclopedia del Taco
Tacopedia - L'enciclopedia del TacoTacopedia - L'enciclopedia del Taco
Tacopedia - L'enciclopedia del Tacoippocampoedizioni
 
Sale & Pepe - Febbraio 2014
Sale & Pepe - Febbraio 2014Sale & Pepe - Febbraio 2014
Sale & Pepe - Febbraio 2014Carla Soffritti
 

Similar to Ladurée Tea Time (20)

POLPO
POLPOPOLPO
POLPO
 
Seppie Con I Piselli
Seppie Con I PiselliSeppie Con I Piselli
Seppie Con I Piselli
 
57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA PIZZA
57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA  PIZZA57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA  PIZZA
57° Laboratorio del Gusto® Casa Circondariale di Massa Marittima LA PIZZA
 
Progetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - Ricette
Progetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - RicetteProgetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - Ricette
Progetto Pesca - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma - Ricette
 
La Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma
La Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via RomaLa Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma
La Pesca a Brolo - RICETTE - Classi Quinte Primaria - Brolo Via Roma
 
Menu caffè O...
Menu caffè O...Menu caffè O...
Menu caffè O...
 
Il gusto delle Donne
Il gusto delle DonneIl gusto delle Donne
Il gusto delle Donne
 
Umbria
UmbriaUmbria
Umbria
 
Umbria
UmbriaUmbria
Umbria
 
La Puglia
La PugliaLa Puglia
La Puglia
 
Genovese Di Seppie 1
Genovese Di Seppie 1Genovese Di Seppie 1
Genovese Di Seppie 1
 
Piemonte
PiemontePiemonte
Piemonte
 
Piemonte
PiemontePiemonte
Piemonte
 
Campania
CampaniaCampania
Campania
 
Il Ricettario - Italiano .pdf
Il Ricettario - Italiano .pdfIl Ricettario - Italiano .pdf
Il Ricettario - Italiano .pdf
 
Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014
Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014
Elle a tavola - Giugno/Luglio 2014
 
Presentazione 2^a
Presentazione 2^aPresentazione 2^a
Presentazione 2^a
 
Presentazione 2°A
Presentazione 2°APresentazione 2°A
Presentazione 2°A
 
Tacopedia - L'enciclopedia del Taco
Tacopedia - L'enciclopedia del TacoTacopedia - L'enciclopedia del Taco
Tacopedia - L'enciclopedia del Taco
 
Sale & Pepe - Febbraio 2014
Sale & Pepe - Febbraio 2014Sale & Pepe - Febbraio 2014
Sale & Pepe - Febbraio 2014
 

More from ippocampoedizioni (20)

Bandiere DEL MONDO 2019
Bandiere DEL MONDO 2019Bandiere DEL MONDO 2019
Bandiere DEL MONDO 2019
 
Ritorno in Tibet
Ritorno in TibetRitorno in Tibet
Ritorno in Tibet
 
Sotto i tetti di Parigi
Sotto i tetti di ParigiSotto i tetti di Parigi
Sotto i tetti di Parigi
 
Tasty - Il libro ufficiale
Tasty - Il libro ufficialeTasty - Il libro ufficiale
Tasty - Il libro ufficiale
 
Giappone - Il ricettario
Giappone - Il ricettarioGiappone - Il ricettario
Giappone - Il ricettario
 
Domani farà bello
Domani farà belloDomani farà bello
Domani farà bello
 
Il grande manuale del catering
Il grande manuale del cateringIl grande manuale del catering
Il grande manuale del catering
 
Cucina scarabocchi slide
Cucina scarabocchi slideCucina scarabocchi slide
Cucina scarabocchi slide
 
Angolo arte slide
Angolo arte slideAngolo arte slide
Angolo arte slide
 
Gufo slide
Gufo slideGufo slide
Gufo slide
 
Grande libro solletico_slide
Grande libro solletico_slideGrande libro solletico_slide
Grande libro solletico_slide
 
Acque detox slide
Acque detox slideAcque detox slide
Acque detox slide
 
Kimono slide
Kimono slideKimono slide
Kimono slide
 
Casa bambole slide
Casa bambole slideCasa bambole slide
Casa bambole slide
 
Mocktail slide
Mocktail slideMocktail slide
Mocktail slide
 
Acque frutta slide
Acque frutta slideAcque frutta slide
Acque frutta slide
 
detox slide
detox slidedetox slide
detox slide
 
Ricette gatto
Ricette gatto Ricette gatto
Ricette gatto
 
Parigino
Parigino Parigino
Parigino
 
Botanica urbana
Botanica urbanaBotanica urbana
Botanica urbana
 

Ladurée Tea Time

  • 1. 42 FIVE O’CLOCK TEA Nel Regno Unito il tè è sacro: « Sotto certi aspetti, poche ore nella vita sono più piacevoli dell’ora dedicata al tè delle cinque », scrive Henry James in Ritratto di Signora. È che, per gli inglesi, il tea-time ha lo stesso valore del pranzo domenicale in Francia o in Italia, ed è ancorato alla cultura familiare. È un momento di conforto e il fatto che venga abbinato a dolciumi non basta a spiegare il valore affettivo che gli è attribuito. Saranno i ricordi d’infanzia a cui questo rituale è legato, sarà anche la storia eccezionale della conquista del tè… La cultura inglese è immersa nel tè! Dalle filastrocche canticchiate nella nursery ai Beatles, dalla letteratura alle belle arti. Una delle scene più deliziosamente buffe scritte da Lewis Carroll in Alice nel paese delle meraviglie è il famoso tè dal Cappellaio, dove la Lepre, il Ghiro (addormentato) e il Cappellaio sono condannati a un tè che non finisce mai « per aver ucciso il tempo ». Un tè all’inglese Ogni inglese beve in media sei tazze di tè al giorno! Pochi popoli possono vantarsi di amare il tè come gli inglesi, tanto da averlo reso parte integrante della loro vita…
  • 2. 45 LADIES FIRST! Dopo la sua incoronazione, il 28 giugno 1838, la regina Vittoria pretese che fossero istituite due cose a Buckingham Palace: il Times e il tè. « Ora so che regno veramente », avrebbe dichiarato una volta soddisfatto il suo desiderio, instaurando così il rito del tè del pomeriggio che rispetta tutt’ora Elisabetta II. È risaputo che gli inglesi scoprirono il tè nel 1662 grazie alla principessa portoghese Caterina di Braganza, giovane sposa del re d’Inghilterra Carlo II, che offrì alla Corona, come dote, una cassa piena di tè e di servizi di porcellana. Si narra che fu Anna Stuart a prendere il tè per la prima volta a colazione, ma viene attribuita a una duchessa l’invenzione del five o’clock tea. Anna, settima duchessa di Bedford (1783-1857), è la prima ad aver invitato le sue amiche a un piccolo spuntino del pomeriggio intorno a una tazza di tè. Si ispirava a un’usanza dei salotti francesi, tra l’altro caduta da allora in disuso, prima di essere nuovamente reintrodotta a metà del xix secolo… sotto l’influenza dell’anglomania tanto in voga in Francia! TEA-GOWN E SALE DA TÈ L’afternoon tea raggiunge il suo apogeo nel xix secolo, quando è molto fashionable ricevere per un tè, perfetto pretesto di mondanità fra intimi.
  • 3. 46 A partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, la moda inventa perfino un tipo di abbigliamento adatto alle padrone di casa e quasi sacerdotesse di queste riunioni intime: il tea-gown, un abito che, in quell’epoca molto corsettata, ammette una leggera ampiezza grazie, in alcuni casi, a una piega nella schiena, alla Watteau (ispirata al celebre dipinto L’insegna di Gersaint). Questo modello di abito un po’ troppo « disinvolto » non avrebbe potuto in alcun caso essere indossato all’esterno. Ciononostante, questa moda conobbe un grande successo nell’alta società inglese, così come in quella francese e fu un primo passo – seppur modesto – verso una liberazione del corpo della donna. La diffusione delle sale da tè nelle città della rivoluzione industriale fu anch’essa un mezzo di emancipazione femminile poiché, come per i grandi magazzini che stavano nascendo, le donne potevano recarvisi da sole. È SEMPRE L’ORA DEL TÈ In Gran Bretagna, numerosi codici sono legati al tè, dalla prima tazza di early morning tea degustata nel proprio letto prima di posare i piedi a terra, a quella dell’English breakfast tea, presa dopo essersi lavati e vestiti, sino alla cuppa, abbreviazione familiare di cup of tea. Le convenzioni del pomeriggio si complicano maggiormente: il cream tea (chiamato anche Devonshire tea) viene servito con gli scones, la panna montata e delle marmellate mentre l’afternoon tea è accompagnato da sandwich, scones e una selezione di torte.
  • 4. 49 L’high tea è nato per distinguersi dal tea, vero e proprio pasto della sera che gli operai prendevano rientrando dal lavoro, avendo consumato un pasto frugale a pranzo, e dal low tea o afternoon tea, momento di golosità delle persone eleganti. Una domanda un tantino surrealista potrebbe esservi posta se andate nello Yorkshire: Do you want tea with your tea? (« desidera del tè con la sua cena? »). Per quanto riguarda invece il tea-break, o pausa-tè, fu una consuetudine diffusa nelle fabbriche e nell’esercito sino agli anni ’70 del Novecento! TÈ DA GENTLEMEN Non si beve quindi un tè qualunque in qualunque momento, e nemmeno in qualsiasi maniera. Queste tradizioni sono talmente ancorate nell’animo britannico che lo scrittore George Orwell ha ritenuto giusto precisarlo in un testo pubblicato sul quotidiano Evening Standard del 12 gennaio 1946, A Nice Cup of Tea (« Una buona tazza di tè »): « Ecco qui le mie undici regole, considero ciascuna come una regola d’oro ». Vi dettagliava i suoi consigli riguardo alla temperatura dell’acqua, alla polemica a proposito del latte da versare dopo il tè e non prima, e ben altri. Orwell fu lungi dall’essere l’unico uomo ad aver operato per la gloria del tè. Prima di lui nel xix secolo, fra molti, l’intrepido botanico Robert Fortune fu ingaggiato come spia per carpire ai cinesi il segreto di questa pianta straordinaria; quanto al celebre uomo d’affari, Thomas Lipton, deciso a democratizzare il tè, partì per Ceylon e si lanciò nelle piantagioni.
  • 5. 50 Finger lunch 30 fette di pancarré integrale 600 g di beaufort 80 g di senape Savora 8 cl di panna fresca liquida 30 fette di pancarré bianco 750 g di prosciutto cotto a fette di 3 mm di spessore 250 g di burro ammorbidito 120 g di cetriolini Un pizzico di peperoncino di Espelette Un pizzico di fior di sale Attrezzatura Mandolina Per 30 fingers di ogni tipo Preparazione: 15 minuti Fingers al beaufort Tagliate il beaufort a fette di 4 millimetri di spessore. Montate la panna con la frusta o con lo sbattitore, aggiungetevi la senape. Servendovi di una spatola, stendete il composto su 2 fette di pancarré. Sistemate il beaufort su una delle due e chiudete il sandwich. Rifilate i bordi del pancarré eliminando la crosta. Tagliate il sandwich in due. Avvolgete i sandwich in un canovaccio umido e riponeteli al fresco. Fingers al prosciutto Mescolate il burro ammorbidito con il fior di sale e il peperoncino di Espelette. Con la mandolina, tagliate i cetriolini a lamelle. Servendovi di una spatola, stendete uno strato sottile di burro su de 2 fette di pancarré. Guarnite una delle due con le lamelle di cetriolini e le fette di prosciutto cotto, poi chiudete il sandwich. Rifilate i bordi del pancarré eliminando la crosta. Tagliate il sandwich in due. Avvolgete i sandwich in un canovaccio umido e riponeteli al fresco. …
  • 6. 54 Club Ladurée 480 g di petti di pollo cotti 12 fette di pancarré bianco 6 uova bio 6 fette di pastrami 3 pomodori 1 cuore di lattuga 1 barchetta di shiso porpora Un pizzico di sale fino Maionese (per 300 g) 3 tuorli d’uovo 30 g di senape di Digione 25 cl di olio vegetale 1 dito di aceto di alcol bianco Un pizzico di peperoncino di Espelette Un pizzico di sale Attrezzatura Bastoncini di legno per spiedini Per 6 persone Preparazione: 40 minuti Cottura: 10 minuti Essiccazione: da 6 a 8 minuti 1. Portate l’acqua a ebollizione e immergetevi delicatamente le uova. Lasciate cuocere per 10 minuti poi raffreddate le uova nell’acqua fredda, prima di sgusciarle. 2. Tagliate a fette i petti di pollo. Lavate i pomodori e tagliateli a fette sottili e così pure le uova sode. 3. Preparate la maionese: rompete le uova separando i tuorli dagli albumi. Mettete i tuorli in un recipiente con i bordi arrotondati e della misura corrispondente alla quantità di maionese voluta. Aggiungete la senape, il sale e il peperoncino di Espelette. Sbattete il tutto sino a ottenere una massa omogenea. Poi versate l’olio a filo continuando a sbattere. Aggiungete infine l’aceto e aggiustate il condimento. Conservate al fresco. 4. Preparate delle chips di pastrami: preriscaldate il forno a 180 °C (th. 6). Tagliate le fette sottili di pastrami in due. Fatele essiccare tra due teglie da forno, da 6 a 8 minuti. …
  • 7. 58 Uova mimosa 15 uova bio 60 g di pastrami di manzo 12 g di uova di salmone 120 g di maionese 1 mazzo di erba cipollina 30 g di semi di lino scuro 30 g di semi di lino dorato 60 g di parmigiano grattugiato 1 goccio di olio d’oliva Sale, pepe Rillettes di salmone 40 g di filetto di salmone fresco, Label Rouge 25 g di salmone affumicato, a fette 10 g di formaggio spalmabile Philadelphia 10 fili di erba cipollina Il succo di ½ limone 10 cl di panna fresca liquida 1 filo di olio d’oliva bio Un pizzico di peperoncino di Espelette Un pizzico di fior di sale Per 6 persone Preparazione: 30 minuti Cottura: 15 minuti Essiccazione: da 15 a 20 minuti 1. Portate dell’acqua a ebollizione e immergetevi delicatamente le uova. Lasciate cuocere per 8 minuti, poi toglietele e raffreddatele in acqua fredda prima di sgusciarle. 2. Preparate le rillettes: tagliate il salmone fresco a piccoli cubi, poi fateli cuocere al vapore a 95 °C, per 10 minuti. Metteteli in frigorifero dopo la cottura. 3. Nel frattempo, tagliate il salmone affumicato a pezzettini eliminando le parti scure. Lavate e sminuzzate l’erba cipollina. Montate con la frusta la panna liquida, poi incorporatevi il succo di limone e il fior di sale. 4. Non appena il salmone è freddo, schiacciatelo con la forchetta in una ciotola, aggiungetevi il salmone affumicato, l’erba cipollina, il Philadelphia e la panna al limone. Condite con olio d’oliva e peperoncino di Espelette. Amalgamate bene per ottenere un composto omogeneo. …
  • 8. 62 Pasticcini viennesi 190 g di burro + 20 g per la teglia 75 g di zucchero a velo Un pizzico di vaniglia in polvere 1 albume 225 g di farina 00 Un pizzico di fior di sale Attrezzatura Tasca da pasticciere con bocchetta a stella da 4 mm Da degustare con Un tè Earl Grey Per 40 pasticcini Preparazione: 30 minuti Cottura: da 15 a 20 minuti 1. Tagliate il burro a pezzettini e mettetelo con il fior di sale in un bagnomaria che bolle piano. Servendovi di un cucchiaio di legno, fatelo ammorbidire sino a ottenere la consistenza di una pomata morbida. Con la frusta rendetela ben omogenea. Incorporate poi in successione, avendo cura di mescolare all’aggiunta di ogni ingrediente: lo zucchero a velo, la vaniglia in polvere e l’albume. Mescolate con la frusta. 2. Preriscaldate il forno a 150 °C (th. 5). Setacciate la farina e aggiungetela al composto mescolando con un cucchiaio di legno sino a ottenere un impasto omogeneo. 3. Subito dopo, sulla teglia imburrata o rivestita di carta da forno e servendovi della tasca da pasticciere con la sua bocchetta, formate delle spirali all’interno di cerchi di 6 centimetri di diametro. Infornate e lasciate cuocere da 15 a 20 minuti, il tempo di ottenere un bel colore dorato. Lasciate raffreddare. Conservate i pasticcini in una scatola ermetica al riparo dall’umidità.
  • 9. 64 Plumcake cioccolato e arancia Fette di arancia « affogate » 1 arancia 100 g di zucchero semolato Pasta per plumcake al cioccolato 75 g di uva passa dorata (da far rinvenire il giorno prima) 150 g di burro + 15 g per lo stampo 120 g di farina +10 g per lo stampo 30 g di cacao in polvere non zuccherato 5 g di lievito in polvere (½ bustina) 150 g di zucchero semolato 3 uova 210 g di arancia candita a cubetti Per 8-10 persone Preparazione: 1 ora e 30 minuti Cottura: 55 minuti Riposo: 12 ore minimo LE FETTE DI ARANCIA « AFFOGATE » E L’UVA PASSA Da preparare il giorno prima: 1. Tagliate l’arancia a fette sottili di 2 millimetri di spessore. Scaldate sino a far fremere 20 centilitri di acqua con lo zucchero, aggiungete delicatamente le fette di arancia. Lasciatele « affogare » per 30 minuti a fuoco molto lento senza raggiungere il bollore. Lasciatele raffreddare. Fatele sgocciolare accuratamente e conservatele in frigorifero. 2. Mettete l’uva passa in una ciotola e ricopritela di 1 centimetro di acqua calda. Coprite la ciotola con della pellicola per alimenti e lasciate gonfiare l’uva per minimo 12 ore a temperatura ambiente. Fatela sgocciolare accuratamente. LA PASTA PER PLUMCAKE AL CIOCCOLATO 3. Imburrate lo stampo da plumcake, disponete sul fondo un rettangolo di carta da forno per sformare più facilmente. Sistemate lo stampo per 10 minuti in frigorifero affinché il burro si indurisca. …
  • 10. 70 Tartellette lime e cocco Crema al lime 1 lime non trattato 170 g di zucchero semolato 5 g di Maizena 3 uova 115 g di succo di lime 250 g di burro Crema al cocco 60 g di panna fresca liquida 25 g di burro 25 g di zucchero a velo 25 g di noce di cocco grattugiata 1 cucchiaio da minestra di rum scuro agricolo 1 uovo 25 g di Maizena Per 8 persone Preparazione: 1 ora e 15 minuti + ricetta base Cottura: 35 minuti Raffreddamento: 13 ore Congelamento: 1 ora La crema al lime e la pasta zuccherata alle mandorle (vedi ricetta p. 297) vanno preparate il giorno prima. LA CREMA AL LIME 1. Servendovi di una grattugia prelevate la scorza del lime. In una ciotola, mescolate insieme lo zucchero e la scorza grattugiata. Aggiungete in seguito la Maizena, poi successivamente le uova e il succo del lime. Fate cuocere a fuoco lento in una casseruola, mescolando con una spatola sino a far fremere il composto affinché la crema si ispessisca. Togliete dal fuoco. Lasciate raffreddare leggermente per circa 10 minuti; la crema risulterà calda ma non bollente (60 °C circa). Aggiungete il burro ammorbidito e frullate per incorporarlo alla crema e rendere così quest’ultima molto omogenea. Conservatela in un recipiente a chiusura ermetica e mettetela al fresco per minimo 12 ore in modo che si rapprenda. …
  • 11. 78 UN’USANZA ANGLOSASSONE Il termine « brunch » deriva dalla contrazione delle parole inglesi breakfast e lunch; è dunque una prima colazione- pranzo che si consuma da fine mattinata sino al primo pomeriggio. Introdotto in Inghilterra alla fine del xix secolo, costituiva all’epoca uno spuntino di benvenuto per i cacciatori di ritorno dalla loro partita di caccia. Si confà molto bene ai nottambuli del sabato, ciò spiega perché sia associato in modo particolare alla domenica. Negli Stati Uniti la sua ricetta differisce da uno stato all’altro, con la particolarità newyorkese di associarvi dei cocktail (nata, a quanto pare, dalla voglia di sorseggiare un Bloody Mary nel pomeriggio, in pieno proibizionismo). Questo pasto unico è conviviale. Consumato in famiglia o tra amici, non si concilia con la solitudine. Numerosi paesi si sono adeguati a questa pratica anglosassone. È divenuta popolare in epoca più tarda nei paesi latini, in Francia negli anni ’90 del Novecento. Grandi alberghi di lusso in ogni parte del mondo propongono nel weekend un goloso brunch. Un tè per il brunch Non relegate più il tè a un’ora prestabilita: può essere bevuto in qualunque momento della giornata! Il brunch e le nuove tendenze culinarie gli fanno fare il giro dell’orologio…
  • 12. 81 FESTIVO E SENZA REGOLE Il brunch è spesso servito sotto forma di buffet, in casa propria così come nei ristoranti che ne fanno una specialità del weekend. Ha un aspetto festivo e disinvolto nel suo accostamento dolce-salato che non si cura di nessun ordine di degustazione né del protocollo. Permette che tutti volteggino e mangino in piedi. La sua composizione associa dunque tè, succhi di frutta, caffè e cioccolata calda a prodotti da forno, pane tostato, pancakes, muffins, torte e piatti salati quali uova strapazzate o uova alla Benedict, bacon, salsicce, carni bianche, formaggi, insalate, torte salate. I tè affumicati, il Breakfast tea o l’Earl Grey lo accompagnano perfettamente. Si può anche optare per un tè nero dello Yunnan più potente, per un tè di Ceylon più tonico e dalle note legnose, o per un tè verde della Cina ai fiori di gelsomino. Il brunch associa al vantaggio di un pasto piacevolmente senza regole quello di introdurre al piacere del tè, assaporando piatti salati; un’arte del vivere adottata da lungo tempo in Estremo Oriente. COME IN ASIA In Cina, come in Giappone, il tè accompagna qualsiasi tipo di pasto, in ogni momento della giornata, compresa la sera. In questi paesi, il tè viene valorizzato per le sue virtù digestive e idratanti. I tè verdi tostati giapponesi, dalle note torrefatte, si accordano bene con le pietanze salate, mentre i tè verdi dalle note iodate sono perfetti per accompagnare il pesce crudo. Sorta di equivalente esotico del brunch, il dim sum cinese è un pasto che inizia al mattino e si prolunga fino al pomeriggio. È di origine cantonese, forse ispirato alle soste che i viaggiatori della via della seta facevano durante il loro lungo periplo, per sostentarsi attorno a un tè caldo. Piccole porzioni di frittelle dolci e salate, di ravioli cotti al vapore,
  • 13. 82 di fritture o verdure saltate sono presentate su un carrello riscaldato e degustate con un tè in occasione dello yum cha (« degustazione di tè ») in un ristorante tipico chiamato cha lau (« stabilimento del tè »). Numerosi ristoranti portano ancora avanti questa tradizione nel mondo intero. La scelta dei tè è importante quanto quella che avviene in una casa da tè, e teiere di acqua calda sono proposte a volontà con la stessa naturalezza con cui altrove si servono le caraffe di acqua. ACCORDI SALATI La scoperta della ricchezza aromatica del tè e l’infatuazione per gli accordi delle pietanze con i vari tè stanno raggiungendo l’Europa. Da una decina di anni, alcuni chef aprono dei ristoranti con il desiderio di elaborare una nuova cucina da degustare con il tè. Il tè sarebbe quindi il nuovo vino? Sempre più enologi e chef lo invitano alla loro tavola. Ha il vantaggio di possedere una paletta aromatica molto estesa e permette un gran numero di associazioni senza l’inconveniente dell’alcol, che un numero crescente di appassionati esita a consumare al pasto di mezzogiorno. Secondo Alain Passard, chef stellato de L’Arpège, un vino bianco fresco può guastare il sapore di un pesce fissando i grassi sulle papille, a differenza di un tè verde che lascerà la bocca leggera. Il vantaggio del tè, per coloro che desiderano associarlo ai pasti, è che risulta discreto, non segna il palato, lasciando che i sapori si sviluppino senza competizioni; è inoltre un eccellente supporto aromatico per i piatti.
  • 14. 84 Toast all’avocado 1 brioche mousseline 2 avocado ½ mazzo di coriandolo fresco 1 lime 100 g di peperoni marinati all’olio Un pizzico di peperoncino di Espelette Un pizzico di sale Uova strapazzate 6 uova bio 10 cl di panna fresca liquida 50 g di burro extrafine Sale Finitura 36 semi di zucca Un po’ di coriandolo Fior di sale Per 6 persone Preparazione: 20 minuti Cottura: 15 minuti 1. Tagliate gli avocado in due, eliminate il nocciolo e svuotateli. Schiacciate la polpa dei frutti con una forchetta. Tritate finemente i peperoni marinati e così pure il coriandolo. Mescolate con cura questi ingredienti, aggiungete la scorza e il succo del lime, il peperoncino di Espelette e il sale. Mettete da parte. 2. Preparate le uova strapazzate: rompete le uova in una ciotola e aggiungete il sale. Sbattete leggermente le uova in modo da disfare i tuorli, sino a ottenere un liquido spumoso. Fate sciogliere il burro in una casseruola. Aggiungetevi le uova sbattute e fatele cuocere mescolando ininterrottamente, sino a ottenere la cottura desiderata. Fermate la cottura aggiungendo la panna liquida. 3. Tagliate la brioche mousseline a fette di 1,5 centimetri di spessore. …