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I sistemi di gestione per la
sicurezza del lavoro
Sistemi per la Sicurezza e loro efficacia
Le «nuove procedure» per la sicurezza
Ing. Ruggero Romano
Chi vuol fare l’avvocato ?
• C’è un grosso equivoco di fondo nel rapporto fra
gli ingegneri e la sicurezza del lavoro
• Per come è strutturato oggi il «problema sicurezza» nelle aziende
è visto solo come un adempimento legislativo
• Gli organi di controllo e vigilanza spesso assumono il ruolo di
«sanzionatori»
• La formazione del tecnico per la sicurezza copre concetti di
prevenzione e protezione, rischio , rischio residuo perché
l’obiettivo di un ingegnere non è l’adempimento formale e
burocratico ai decreti…
• Qual è L’obiettivo di un ingegnere, tecnico per la sicurezza ?
Il vero obiettivo
Nessuno deve farsi male o
ammalarsi sul lavoro !
La legislazione in materia di Sistemi per la
Sicurezza :L’art 30 del Dlgv 81
• Il Decreto Legislativo all’articolo 30 parla di Modelli Organizzativi
Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone
giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231,
deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici
relativi:
a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e
biologici;
b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;
c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza,
consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
d) alle attività di sorveglianza sanitaria;
e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;
f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei
lavoratori;
g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate. Prima parte
• 2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta
effettuazione delle attività di cui al comma 1.
• 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organizzazione
e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche ei poteri necessari per la
verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato
rispetto delle misure indicate nel modello.
• 4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e
sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del
modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla
prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in
relazione al progresso scientifico e tecnologico.
• 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL
per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS
18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini
ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6.
• 5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure semplificate per la
adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese.
Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
• 6. L’adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratori
rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo 11.
Seconda parte
Benefici di legge
• «Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia
esimente della responsabilità amministrativa delle persone
giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità
giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231….» è un
supporto a sostegno della difesa del Datore di Lavoro nei casi di
incidente sul lavoro grave.
• L’INAIL valuta la conformità ai requisiti di un sistema organizzativo
conforme ad una norma di riferimento (Linea Guida Inail , Ohsas e
Iso 45001) ai fini di uno «sconto» economico sul pagamento del
premio
Cos’è un sistema SGSL ?
• Cos’è un sistema ?
• Cos’è un sistema per la sicurezza ?
• Cos’è un sistema per la sicurezza certificato ?
• Che cosa serve perché sia efficace?
un Sistema è….
• Un insieme di metodi per organizzare le attività
in modo che si raggiunga uno scopo con il
minimo dispiego di risorse e con la massima
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• Un modo per gestire una organizzazione
• Una definizione di responsabilità e gerarchie
• Una struttura di prescrizioni, registrazioni,
schemi, procedure etc… per dare una guida
nell’operare
• Tutto quanto scritto e anche di piu’….
Cosa serve perché un Sistema funzioni ?
• Obiettivi (misurabili, condivisi e raggiungibili)
• Forte determinazione del Datore di Lavoro e delle figure
responsabili
• Definizione di ruoli e responsabilità
• Strumenti organizzativi e metodi
• Competenza, abilità, formazione, consapevolezza
• Essere una squadra
Sistema
Sistema
•Insieme di metodi, procedure, attività, gerachie per gestire un’organizzazione
•E’ caratterizzato da obiettivi definiti, indicatori, monitoraggio, correzioni e miglioramenti
Sistema per la
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•Come sopra , ma i cui obiettivi e indicatori sono focalizzati alla salute e sicurezza sui luoghi
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•Include requisiti cogenti , cioè prescrizioni di Legge alle quali si DEVE ottemperare ,
dimostrandolo in termini di evidenze ed efficacia
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sicurezza
certificato
•Come sopra ma con l’aggiunta di un modello organizzativo costituito da una norma di
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Perché i sistemi NON funzionano…
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Atteggiamento La sicurezza è un insieme di costi , di burocrazia, uno spreco di tempo e denaro
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Obiettivo reale Produrre, raggiungere i target fissati dal DDL in termini di produzione, tempi, costi.
Atteggiamento La sicurezza è uno spreco di tempo ed una complicazione inutile : NON FA TRUCIOLO
Soluzione Pianificare le attività , responsabilizzare (anche su aspetti legali), evidenziare che infortuni e
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LAVORATORI e SINDACATI
Obiettivo reale Lavorare ,ma senza stress e con benefici economici. Avere potere contrattuale nei confronti del
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Atteggiamento La sicurezza è uno strumento di negoziazione sindacale
Soluzione Coinvolgimento, integrazione, credibilità e reputazione
PERSUASIONE
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Perché i sistemi NON funzionano…
• Inefficacia nella trasmissione di informazioni,
formazione, addestramento, tempi e modi di
attuazione
• Metodi tradizionali adottati in situazioni con
barriere linguistiche, sociali, religiose…
• Incapacità di motivare al risultato, al miglioramento,
utilizzando sproni e premi (anziché sanzioni e
minacce)
• Scarso uso delle tecniche di influenza sui
comportamenti derivanti dal BBS (Behaviour based
safety)
Strumenti di comunicazione nei sistemi :
le «procedure»
• A cosa servono ? A comunicare come vanno fatte le cose, chi deve
fare le cose,quando e perché
• A chi servono ? A chi deve fare le cose ….e a chi vuole far fare le cose
per raggiungere un obiettivo
• Quando servono ?
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Le procedure… come sono fatte
• A chi è diretta la procedura ?
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• A persone che sono in condizioni di leggere o no ?
• A persone che sanno leggere la mia lingua ?
Le procedure… come sono fatte
• Dove devo utilizzare la procedura?
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Procedura
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mista o
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una procedura
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la formazione
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distribuzione ed
aggiornamento
Progettazione di
una procedura
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contenuti
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traduzione
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la formazione
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distribuzione ed
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esperienza ,
statistica , near
missi
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protezione
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responsabili e preposti
DPI
Cartellonistica
protezioni macchine
logiche comandi...
Comportamenti in
caso di anomalia
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formazione
Addestramento
Controlli e
conformità
legislativa
Organi di controllo
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Le procedure: scelte dei contenuti
Le procedure: contenuti e indicazioni
• Titolo : serve a identificare l’oggetto della procedura
• Scopo: deve spiegare perché è stata fatta una procedura e perché va usata
• Applicabilità : quando si deve applicare la procedura (e, se necessario,
quando NO)
• Responsabilità : chi deve applicare la procedura, ma anche chi la deve
distribuire, spiegare, ritirare se obsoleta etc…
• Contenuto: cosa fare ,come, quando …
• Indicazioni su completezza e validità : normalmente il numero di pagine
totali per un documento cartaceo, i «capitoli» di un video, un numero di
revisione (ma meglio una data o un sistema mese/anno)
Far funzionare una procedura
• Team : E’ opportuno che la procedura nasca da un team composto dai tecnici per la sicurezza (RSPP, ASPP) ma
anche da preposti ed operatori in base all’oggetto della procedura . La strategia VINCENTE è chiedere agli
operatori come farebbero loro a prevenire un rischio… Vi verranno segnalate anche le difficoltà operative e di
applicazione.
Infine una procedura che nasce condivisa , normalmente «va bene a tutti».
• I ruoli del team
• RSPP è colui che sente la necessità della procedura (esigenze di gestione del rischio, obblighi legislativi o
normativi etc…) e quindi sa che cosa deve contenete la procedura e che obiettivo si prefigge . Conosce
anche come dare evidenza dell’applicazione e deve preoccuparsi della formazione sulla procedura.
• Operatori : partecipano alla definizione dei contenuti portando la loro esperienza (…qui saltano fuori i near
miss mai segnalati…); partecipare alla definizione dei contenuti (e spesso anche delle modalità di
condivisone e del supporto) rende più facile l’apllicazione e l’implementazione.
• Preposti e dirigenti devono garantire l’applicazione della procedura , la sorveglianza ed il feed back per gli
aggiornamenti, nonché mettere a disposizione le risorse. deve spiegare perché è stata fatta una procedura e
perché va usata
• Implementazione : il DDL mette a disposizione le risorse di tempo, strumenti, mezzi (anche finanziari) per
realizzare le procedure, formare il personale, implementare la procedura e verificarne l’applicazione ed il
conseguimento dei risultati in termini id raggiungimento degli obiettivi per la sicurezza.
• Validazione e valutazione : auditor della sicurezza (RSPP) devono preoccuparsi di verificare se la procedura è
applicata, se è efficace , se è applicabile con passare del tempo ed il cambio del contesto applicativo(persone,
situazioni, situazioni …)
Tipologia di
procedure
Procedur edestinate
a rispetto di
requisiti legali
Contenuti e
metodologia DVR e
aggiornamento
Procedure per la
formazione
obbligatoria
Procedure
Obbligatorie
(ambienti confinati,
POS, PSC, DUVRI )
Procedure per
attività operative
Processi produttivi,
attività di cantiere,
trasporti ...
Procedure operative
di supporto ad
aspetti normativi
Scellta , distribuione
e formazioen sui DPI
Procedure destinate
a personale esterno
all azienda
Registrazione
ingressi,
informazione su
piano di emergenza,
informazioni su
servizi...
Duvri
Procedure di
Sistema
Audit intern
Riesami
Gestione delle
informazioni
documentate
Definizione e
raccolta dei KPI e
loro valutazione
.
. .
.
.
Tipologia di procedure e relazioni principali
1. Siate creativi : realizzare una procedura che funzioni è quasi un’opera d’arte .
Dovete riuscire a catturare l’attenzione , convincere , interessare, incuriosire….
2. Imparate a comunicare efficacemente : dovete «vendere» le vostre procedure e
quindi dovrete imparare anche dal mondo della pubblicità e della comunicazione
(PNL) a persuadere le persone
3. Conquistate le persone : «Al cuore Ramon , devi mirare al cuore» ; dovete
conquistare le
P E R S O N E…Dovrete conoscerle per nome, visitare e vivere il loro ambiente di
lavoro per comprenderne le difficoltà e i rischi : solo se condividerete la loro
realtà operativa le persone vi RICONOSCERANNO e potrete conquistare il loro
cuore
(Fate caso che Riconoscere e Riconoscenza hanno la stessa origine etimologica :
non è un caso !)
4. Ricercate ed evidenziate ogni forma di vantaggio dovuto all’applicazione e
implementazione della Sicurezza in azienda , modulando la comunicazione a
seconda dell’interlocutore: il vantaggio è una leva più motivante della minaccia di
conseguenze future …
4,5 Siate credibili : occorre credere in quello che si dice, perché lo si è vissuto e/o
rappresenta la propria «mission»; occorre essere preparati e competenti per essere
credibili ma abbastanza umili da saper riconoscere che l’ultimo carrellista …ha guidato
un carrello elevatore per molte più ore di voi e quindi ha qualcosa da insegnarvi .
Sempre
Le 4 regole (e mezzo)
Ciò che gli altri percepiscono
di voi
I Valori
:l’integrità, la
correttezza,
professionalità
Gli strumenti
per comunicare
Le competenze, gli studi, le
esperienze
Grazie
Come deve essere l’RSPP ?
Fateci caso …Sicurezza e Superman :
cominciano tutt’e due per S .
Per me non è un caso !!!

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  • 3. Il vero obiettivo Nessuno deve farsi male o ammalarsi sul lavoro !
  • 4. La legislazione in materia di Sistemi per la Sicurezza :L’art 30 del Dlgv 81 • Il Decreto Legislativo all’articolo 30 parla di Modelli Organizzativi Articolo 30 - Modelli di organizzazione e di gestione 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti; c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; d) alle attività di sorveglianza sanitaria; e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate. Prima parte
  • 5. • 2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1. • 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche ei poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. • 4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico. • 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6. • 5-bis. La commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro elabora procedure semplificate per la adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese. Tali procedure sono recepite con decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. • 6. L’adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell’articolo 11. Seconda parte
  • 6. Benefici di legge • «Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231….» è un supporto a sostegno della difesa del Datore di Lavoro nei casi di incidente sul lavoro grave. • L’INAIL valuta la conformità ai requisiti di un sistema organizzativo conforme ad una norma di riferimento (Linea Guida Inail , Ohsas e Iso 45001) ai fini di uno «sconto» economico sul pagamento del premio
  • 7. Cos’è un sistema SGSL ? • Cos’è un sistema ? • Cos’è un sistema per la sicurezza ? • Cos’è un sistema per la sicurezza certificato ? • Che cosa serve perché sia efficace?
  • 8. un Sistema è…. • Un insieme di metodi per organizzare le attività in modo che si raggiunga uno scopo con il minimo dispiego di risorse e con la massima efficienza • Un modo per gestire una organizzazione • Una definizione di responsabilità e gerarchie • Una struttura di prescrizioni, registrazioni, schemi, procedure etc… per dare una guida nell’operare • Tutto quanto scritto e anche di piu’….
  • 9. Cosa serve perché un Sistema funzioni ? • Obiettivi (misurabili, condivisi e raggiungibili) • Forte determinazione del Datore di Lavoro e delle figure responsabili • Definizione di ruoli e responsabilità • Strumenti organizzativi e metodi • Competenza, abilità, formazione, consapevolezza • Essere una squadra
  • 10. Sistema Sistema •Insieme di metodi, procedure, attività, gerachie per gestire un’organizzazione •E’ caratterizzato da obiettivi definiti, indicatori, monitoraggio, correzioni e miglioramenti Sistema per la Sicurezza •Come sopra , ma i cui obiettivi e indicatori sono focalizzati alla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro •Include requisiti cogenti , cioè prescrizioni di Legge alle quali si DEVE ottemperare , dimostrandolo in termini di evidenze ed efficacia Sistema per la sicurezza certificato •Come sopra ma con l’aggiunta di un modello organizzativo costituito da una norma di riferimento e quindi da requisiti aggiuntivi da soddisfare •Viene certificato da un ente terzo che attesta in modo indipendente , mediante audit, che le evidenze oggettive raccolte, che il sistema e la sua organizzazione forniscono la confidenza necessaria ad attestarne il soddisfacimento dei requisiti di norma
  • 11. Perché i sistemi NON funzionano… • Obiettivi diversi, non definiti, non misurabili , non appaganti… DATORE di LAVORO Obiettivo reale Profitto, vantaggio competitivo, garanzia di non avere beghe legali … Atteggiamento La sicurezza è un insieme di costi , di burocrazia, uno spreco di tempo e denaro Soluzione Trasformare la sicurezza in un obiettivo economico , di brand, di qualifica. PREPOSTI e DIRIGENTI Obiettivo reale Produrre, raggiungere i target fissati dal DDL in termini di produzione, tempi, costi. Atteggiamento La sicurezza è uno spreco di tempo ed una complicazione inutile : NON FA TRUCIOLO Soluzione Pianificare le attività , responsabilizzare (anche su aspetti legali), evidenziare che infortuni e incidenti BLOCCANO la produzione LAVORATORI e SINDACATI Obiettivo reale Lavorare ,ma senza stress e con benefici economici. Avere potere contrattuale nei confronti del DDL Atteggiamento La sicurezza è uno strumento di negoziazione sindacale Soluzione Coinvolgimento, integrazione, credibilità e reputazione PERSUASIONE MOTIVAZIONE COMUNICAZIONE
  • 12. Perché i sistemi NON funzionano… • Inefficacia nella trasmissione di informazioni, formazione, addestramento, tempi e modi di attuazione • Metodi tradizionali adottati in situazioni con barriere linguistiche, sociali, religiose… • Incapacità di motivare al risultato, al miglioramento, utilizzando sproni e premi (anziché sanzioni e minacce) • Scarso uso delle tecniche di influenza sui comportamenti derivanti dal BBS (Behaviour based safety)
  • 13. Strumenti di comunicazione nei sistemi : le «procedure» • A cosa servono ? A comunicare come vanno fatte le cose, chi deve fare le cose,quando e perché • A chi servono ? A chi deve fare le cose ….e a chi vuole far fare le cose per raggiungere un obiettivo • Quando servono ? • Quando più persone devono fare la stessa cosa per raggiungere un obiettivo • Quando una o più persone devono fare una cosa in modo definito o determinato • Quando si devono applicare regole, norme , leggi
  • 14. Le procedure… come sono fatte • A chi è diretta la procedura ? • A persone che sanno leggere o no ? • A persone che sono in condizioni di leggere o no ? • A persone che sanno leggere la mia lingua ?
  • 15. Le procedure… come sono fatte • Dove devo utilizzare la procedura? • E’ un ambiente nel quale è utilizzabile ? • E’ un ambiente nel quale si mantiene nel tempo ? • E’ un ambiente in cui il suo supporto è efficace ?
  • 16. Le procedure: scegliere il supporto e i contenuti Procedura cartacea audio visiva mista o alternativa • Scegliere il supporto in base ad ambiente di utilizzo • capacità/conoscenze/cultura del destinatario • facilità di aggiornamento e distribuzione • Necessità di consultazione e immediatezza
  • 17. Le procedure: scelte dei supporti Progettazione di una procedura Definizione dello scopo A chi è destinata Scelta del formato / supporto Necessità di traduzione Modalità di distribuzione Formazione Procedure per fare la formazione Procedure per distribuzione ed aggiornamento
  • 18. Progettazione di una procedura Definizione dei contenuti A chi è destinata Mansione , attività, applicazione Necessità di traduzione Modalità di distribuzione Formazione Procedure per fare la formazione Procedure per distribuzione ed aggiornamento Rischio Conoscenza , esperienza , statistica , near missi DVR, Valutazione rischi Operatività Pericoli e Rischi Sistemi di prevenzione Sistemi di protezione Trouble shooting and «what if» Operatori/ lavoratori / responsabili e preposti DPI Cartellonistica protezioni macchine logiche comandi... Comportamenti in caso di anomalia Contenuti della formazione Addestramento Controlli e conformità legislativa Organi di controllo POS , PSC , DUVRI, Piani di Emergenza Le procedure: scelte dei contenuti
  • 19. Le procedure: contenuti e indicazioni • Titolo : serve a identificare l’oggetto della procedura • Scopo: deve spiegare perché è stata fatta una procedura e perché va usata • Applicabilità : quando si deve applicare la procedura (e, se necessario, quando NO) • Responsabilità : chi deve applicare la procedura, ma anche chi la deve distribuire, spiegare, ritirare se obsoleta etc… • Contenuto: cosa fare ,come, quando … • Indicazioni su completezza e validità : normalmente il numero di pagine totali per un documento cartaceo, i «capitoli» di un video, un numero di revisione (ma meglio una data o un sistema mese/anno)
  • 20. Far funzionare una procedura • Team : E’ opportuno che la procedura nasca da un team composto dai tecnici per la sicurezza (RSPP, ASPP) ma anche da preposti ed operatori in base all’oggetto della procedura . La strategia VINCENTE è chiedere agli operatori come farebbero loro a prevenire un rischio… Vi verranno segnalate anche le difficoltà operative e di applicazione. Infine una procedura che nasce condivisa , normalmente «va bene a tutti». • I ruoli del team • RSPP è colui che sente la necessità della procedura (esigenze di gestione del rischio, obblighi legislativi o normativi etc…) e quindi sa che cosa deve contenete la procedura e che obiettivo si prefigge . Conosce anche come dare evidenza dell’applicazione e deve preoccuparsi della formazione sulla procedura. • Operatori : partecipano alla definizione dei contenuti portando la loro esperienza (…qui saltano fuori i near miss mai segnalati…); partecipare alla definizione dei contenuti (e spesso anche delle modalità di condivisone e del supporto) rende più facile l’apllicazione e l’implementazione. • Preposti e dirigenti devono garantire l’applicazione della procedura , la sorveglianza ed il feed back per gli aggiornamenti, nonché mettere a disposizione le risorse. deve spiegare perché è stata fatta una procedura e perché va usata • Implementazione : il DDL mette a disposizione le risorse di tempo, strumenti, mezzi (anche finanziari) per realizzare le procedure, formare il personale, implementare la procedura e verificarne l’applicazione ed il conseguimento dei risultati in termini id raggiungimento degli obiettivi per la sicurezza. • Validazione e valutazione : auditor della sicurezza (RSPP) devono preoccuparsi di verificare se la procedura è applicata, se è efficace , se è applicabile con passare del tempo ed il cambio del contesto applicativo(persone, situazioni, situazioni …)
  • 21. Tipologia di procedure Procedur edestinate a rispetto di requisiti legali Contenuti e metodologia DVR e aggiornamento Procedure per la formazione obbligatoria Procedure Obbligatorie (ambienti confinati, POS, PSC, DUVRI ) Procedure per attività operative Processi produttivi, attività di cantiere, trasporti ... Procedure operative di supporto ad aspetti normativi Scellta , distribuione e formazioen sui DPI Procedure destinate a personale esterno all azienda Registrazione ingressi, informazione su piano di emergenza, informazioni su servizi... Duvri Procedure di Sistema Audit intern Riesami Gestione delle informazioni documentate Definizione e raccolta dei KPI e loro valutazione . . . . . Tipologia di procedure e relazioni principali
  • 22. 1. Siate creativi : realizzare una procedura che funzioni è quasi un’opera d’arte . Dovete riuscire a catturare l’attenzione , convincere , interessare, incuriosire…. 2. Imparate a comunicare efficacemente : dovete «vendere» le vostre procedure e quindi dovrete imparare anche dal mondo della pubblicità e della comunicazione (PNL) a persuadere le persone 3. Conquistate le persone : «Al cuore Ramon , devi mirare al cuore» ; dovete conquistare le P E R S O N E…Dovrete conoscerle per nome, visitare e vivere il loro ambiente di lavoro per comprenderne le difficoltà e i rischi : solo se condividerete la loro realtà operativa le persone vi RICONOSCERANNO e potrete conquistare il loro cuore (Fate caso che Riconoscere e Riconoscenza hanno la stessa origine etimologica : non è un caso !) 4. Ricercate ed evidenziate ogni forma di vantaggio dovuto all’applicazione e implementazione della Sicurezza in azienda , modulando la comunicazione a seconda dell’interlocutore: il vantaggio è una leva più motivante della minaccia di conseguenze future … 4,5 Siate credibili : occorre credere in quello che si dice, perché lo si è vissuto e/o rappresenta la propria «mission»; occorre essere preparati e competenti per essere credibili ma abbastanza umili da saper riconoscere che l’ultimo carrellista …ha guidato un carrello elevatore per molte più ore di voi e quindi ha qualcosa da insegnarvi . Sempre Le 4 regole (e mezzo) Ciò che gli altri percepiscono di voi I Valori :l’integrità, la correttezza, professionalità Gli strumenti per comunicare Le competenze, gli studi, le esperienze
  • 23. Grazie Come deve essere l’RSPP ? Fateci caso …Sicurezza e Superman : cominciano tutt’e due per S . Per me non è un caso !!!