1. Covid – Come Ogni Volta Italiani Disinformati.
La quarantena, i supermercati svuotati, i posti di blocco e le mascherine: uno scenario familiare
che prima eravamo abituati a vedere solo nei film ma che adesso è fuori dalle nostre finestre.
L’Italia, come del resto anche le altre nazioni, non era sicuramente pronta ad un così brusco
cambiamento, che tra le tante cose ha costretto gli abitanti a rivedere significativamente la propria
routine giornaliera. Questo disorientamento collettivo ha portato le persone a riflettere e a farsi
un’idea a proposito, che sarebbe una novità e anche positiva, se non fosse per i presupposti
sbagliati: si parla come al solito per sentito dire, spesso limitandosi ad osservare la punta
dell’iceberg: la nostra realtà, con i nostri problemi e le nostre esigenze, tutto ridotto a me come
singolo, non come parte di un insieme. Riflettendo, ad esempio, è facile arrivare alla conclusione
che per quanto sia fastidioso, non poter vedere gli amici è un problema marginale, a differenza di
quelli economici che innumerevoli famiglie stanno affrontando in un paese, se vogliamo dirla
tutta, con un’economia non così florida.
In particolare ho notato due “estremismi”, se così possono essere definiti, che non condivido
affatto: una fetta spaventosamente grande di popolazione prende tuttora troppo alla leggera
l’epidemia, definendola come una “banale influenza” ed escogitando qualunque pretesto pur di
uscire di casa. Ammetto che qualche giornale abbia ingigantito la questione e che fare allarmismo
sia controproducente, inoltre la probabilità di morire per una persona perfettamente in salute sotto
i 40 anni è molto bassa, ma se il mondo intero è stato messo in ginocchio il problema è reale, e
consiste nella facile diffusione del virus piuttosto che nel suo indice di mortalità.
Dall’altro lato c’è la guerra di trincea di chi predica la fine del mondo e pensa di star
disinnescando una mina antiuomo mentre impasta, sentendosi un eroe a segnalare alle forze
dell’ordine qualcuno che corre (rigorosamente solo, non parlo di allegre scampagnate collettive)
o un ragazzo con il pallone sotto casa che, pur infrangendo l’ordinanza, non sta facendo del male
a nessuno.
Io sono convinto che la verità stia nel mezzo: non va bene prendere la situazione sottogamba
quanto è insensato il comportamento ipocondriaco di chi sterilizza casa giorno e notte.
Quasi sempre causa di tutto ciò è la disinformazione, chi esaspera in un senso o nell’altro non ha
ben chiaro cosa sta succedendo in questo periodo. A partire dall’atteggiamento nei confronti della
mascherina emerge una profonda confusione: l’aria (inquinamento a parte) è perfettamente
respirabile: niente di tossico, niente di radioattivo, fortunatamente non siamo costretti a casa da
un disastro nucleare. Questo è solo un esempio di quanto le idee di molti siano confuse e la colpa
è solo ed esclusivamente nostra, o meglio, di chi non si informa ma pretende di sapere.
A proposito di colpe, i decreti che vengono firmati e che regolano le nostre giornate comandando
ciò che si può fare o meno vengono sempre visti con una certa ostilità, ma è a dir poco
irragionevole criticare il lavoro dei capi di stato giudicandoli incapaci: se anche una passeggiata
all’aria aperta è stata negata, il motivo è che la gente agiva in modo sconsiderato e la stessa
situazione si è ripresentata ultimamente, non appena le restrizioni sono state attenuate, infatti
come se nulla fosse le strade sono state inondate dal poco senso civico. Prendere decisioni
“giuste” per un paese non è affatto semplice, mentre lo è criticare distruttivamente. La triste verità
è che una persona superficiale ha bisogno di attribuire a qualcuno la colpa dei propri mali, di
conseguenza sarebbe un sadico gioco di Conte tenerci segregati in casa? O magari si tratta del
gettonatissimo complotto americano, o forse ancora la colpa è tutta dei cinesi, etichettati come
infetti a prescindere, dopo lo scoppio della pandemia, come se geneticamente un cinese lo fosse
anche vivendo in Italia da dieci anni. Francamente, credo che chi ragioni in questi termini fosse
già razzista contro i cinesi, il virus l’ha solo fatto sentire autorizzato ad esserlo.