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Torri di Quartesolo – 3° bimestre 2012
                                         Prof. Mauro Maruzzo




       TEATRO LATINO
     Plauto – Terenzio - Seneca



                     6^lezione
                    Terenzio.
              Padri, figli… e suocere!
Corso sul TEATRO LATINO
                                     Prof. Maruzzo Mauro

Il corso intende fornire gli elementi essenziali di base per comprendere il teatro in lingua
latina nel suo contesto antico; quindi si soffermerà sui tre principali autori e su alcuni passi
delle loro opere, cercando soprattutto di scoprire il loro valore di modelli per la storia della
cultura occidentale fino ai giorni nostri…

7 marzo Introduzione al teatro antico: l’origine greca, la specificità del contesto romano,
          organizzazione, occasioni e sedi delle rappresentazioni, generi. Curiosità e
          aneddoti davanti e dietro le scene.
14 marzo Plauto: il padre della commedia letteraria. Pseudolus: Lo schiavo, il poeta
21 marzo Plauto, Amphitruo: la nascita del sosia; Bacchides e Maenechmi: lo scambio di
          persona.
28 marzo Plauto, Aulularia: il prototipo dell’avaro; Miles gloriosus: il soldato spaccone
          (cattivi simpatici)
11 aprile Terenzio: il padre del “dramma borghese”
18 aprile Incontri, scontri e confronti tra generazioni nelle commedie di Terenzio: padri,
                figli… e suocere!
09 maggioSeneca: la tragedia ai tempi dell’Impero: horror ante litteram
PUBLIO TERENZIO AFRO

                             Praenomen – Nomen - Cognomen

                              Nome personale – nome gentilizio -
                                       soprannome
  LIBERTO, cioè schiavo liberato per merito dal padrone il senatore Terenzio Lucano

  Del praenomen Publio non sappiamo l’origine.
  Il nomen Terenzio gli deriva dal padrone che l’ha liberato.
  Il cognomen Afro probabilmente indica la sua origine.

Nasce tra il 190 e il 185 a.C. in Nord Africa e muore nel 159 a.C. durante un viaggio in Oriente

 Scrive 6 palliatae dal 166 al 160 a.C           Periodo di pace fra la 2^ e la 3^ guerra punica


 Andria                                         Sostenuto da Scipione Emiliano e Caio Lelio,
 Heautontimorumenos                             importanti nobili fautori del rinnovamento
 Eunuchus                                       della cultura romana su influsso di quella greca
 Phormio
 Hecyra
 Adelphoe
PUBLIO TERENZIO AFRO



               TEATRO NUOVO



        TEMI: RAPPORTI SOCIALI E FAMILIARI



                   OBIETTIVI:
       ISPIRARE RIFLESSIONE E SAGGEZZA,
         INVITARE ALLA MODERAZIONE,
    COMPRENDERE MEGLIO SE STESSI E GLI ALTRI



         TEATRO DELLA COMUNICAZIONE


HUMANITAS = ROMPERE LE BARRIERE TRA GLI UOMINI,
 SOSTITUIRE L’INCOMPRENSIONE CON LA CONFIDENZA
ADELPHOE
                         = I FRATELLI

                 Rappresentata con scarso
                 successo ai giochi funebri
                 per Lucio Emilio Paolo nel
                 160 a.C



 DEMEA,                  fratelli       MICIONE,
 Padre tradizionalista                  Padre liberale

            figlio       figlio           Figlio adottivo
   CTESIFONE                        ESCHINO




BACCHIDE, prostituta                  PANFILA,
onesta                                Giovinetta
                                      senza dote,
                                      incinta
ADELPHOE
                         = I FRATELLI

 DEMEA,                  fratelli       MICIONE,
 Padre tradizionalista                  Padre liberale

            figlio       figlio           Figlio adottivo
   CTESIFONE                        ESCHINO

                     rapisce

BACCHIDE, prostituta                  PANFILA,
onesta                                Giovinetta senza dote, incinta
I FRATELLI: DEMEA E MICIONE
MICIONE (esce di casa gridando verso l'interno)
Storace! Eschino stanotte non è ancora rientrato da cena, come pure
nessuno degli schiavetti che gli erano andati incontro. E’ proprio vero
quel che dicono: sei andato da qualche parte? Hai fatto tardi? Allora è
meglio che ti capiti quel che ti augura o che pensa in cuor suo tua moglie
quando ce l'ha con te, piuttosto che quello che temono i genitori che ti
vogliono bene. Tua moglie, se fai tardi, pensa che sei innamorato, o che
qualcuna è innamorata di te, o che stai sbevazzando e ti fai i fatti tuoi
e pensi a spassartela da solo, mentre lei sta male. Ma a me, siccome è mio
figlio che non torna, che razza di pensieri vengono, e che paure! Che
abbia preso freddo, o che sia caduto da qualche parte, o che si sia
spaccato qualcosa. Guarda se si deve far posto nel proprio cuore o andarsi
a cercare qualcuno da amare più di se stessi! Che poi non è figlio mio, ma
di mio fratello, il quale fin da ragazzo aveva un'indole del tutto diversa
dalla mia: io ho condotto una tranquilla e agiata vita cittadina e non ho
mai preso moglie, cosa che la gente reputa una fortuna. Lui tutto al
contrario: vita in campagna, economia attenta e rigorosa, matrimonio, due
figli. Io ho adottato il maggiore, l'ho allevato fin da bambino, l'ho
considerato e amato come se fosse mio, è tutta la mia gioia e consolazione.
Faccio di tutto perché mi contraccambi: gli concedo, lascio correre, non
ritengo necessario che faccia tutto come voglio io e poi, quelle ragazzate
che gli altri fanno di nascosto dal padre ho abituato mio figlio a non
nascondermele.
Perché chi avrà l'abitudine di mentire a suo padre, o avrà
il coraggio di ingannarlo, tanto più lo avrà con gli altri. Sono convinto
che sia meglio frenare i figli col rispetto e con l'indulgenza piuttosto
che con la paura. Su questo mio fratello non è d'accordo con me, non gli
va. E spesso viene da me e grida: ´Che fai, Micione? Perché mi rovini quel
ragazzo? Perché fa l'amore? Perché si ubriaca? Perché favorisci tutto
questo spesandolo? Perché sei così generoso nel vestirlo? Sei davvero una
pappamolla! Lui come padre è troppo severo, al di là del giusto e del
lecito, e, a mio avviso, si sbaglia di grosso se crede che l'autorità
basata sulla forza sia più salda e sicura di quella ottenuta con
l'affetto. Io la penso così (e mi regolo di conseguenza): chi fa il
proprio dovere per timore di un castigo, finché pensa che la cosa si verrà
a sapere, sta attento; ma se spera di farla franca, torna a seguire la
propria indole. Quello che ti sei conquistato trattandolo bene, agisce
spontaneamente, cerca di contraccambiarti: che tu ci sia o no, si
comporterà allo stesso modo. Questo è il compito di un padre, abituare suo
figlio ad agire onestamente da solo, anziché per paura degli altri: è
questa la differenza che c’è tra il padre e il padrone. Chi non ci riesce
ammetta di non saper comandare ai figli. (scorge Demea che si avvicina) Ma
questo qui che arriva non è proprio l'uomo di cui parlavo? Si, sì è
proprio lui. Lo vedo con l'aria piuttosto scura: credo che, come al
solito, mi pianterà delle grane. (ad alta voce) Mi rallegro di vederti in
buona salute, Demea.
DEMEA
Capiti al momento giusto: stavo proprio cercando te.
MICIONE
Perché così scuro in volto?
DEMEA
A me, che ho Eschino per figlio, vieni ancora a chiedere perché sono scuro
in volto?
MICIONE (a parte)
Non l'avevo detto? (a voce alta) Che ha combinato?
DEMEA
Cosa può aver combinato? Lui che non si vergogna di nulla, che non ha
paura di nessuno, che ritiene di non dover rispettare alcuna legge.
Lasciamo perdere quel che ha combinato in passato: adesso ha veramente
superato il limite!
MICIONE
Che diamine è accaduto?
DEMEA
Ha fatto irruzione in casa altrui dopo aver buttato giù una porta; ha
pestato a sangue il padrone e i suoi schiavi; ha rapito la donna di cui
era innamorato: gridano tutti che è roba dell'altro mondo. In quanti, caro
Micione, me l'hanno detto, lungo la strada! E’ sulla bocca di tutti. Ma
insomma, se è un esempio che bisogna dargli, non lo vede suo fratello? Si
occupa degli interessi di famiglia, vive semplicemente e sobriamente in
campagna e non ha mai combinato niente di simile. Questo, Micione, mentre
lo dico a lui, lo dico anche a te: sei tu che lasci che si rovini.
MICIONE
Non c’è persona più ingiusta dell'inesperto, che ritiene che sia ben fatto
solo quel che fa lui
DEMEA
A che proposito dici questo?
MICIONE
Perché tu, Demea, sbagli nel giudicare queste cose. Andare a donne e
ubriacarsi, quando si è giovani, non è un delitto, credimi, proprio non lo
è; e neppure buttar giù una porta. Se tu ed io non l'abbiamo fatto, è solo
perché non ne avevamo la possibilità. Adesso non verrai mica a dirmi che
quel che hai fatto perché eri povero torna a tuo vanto? Sarebbe ingiusto;
perché, se ne avessimo avuto i mezzi, lo avremmo fatto anche noi. E se tu
fossi un essere umano, lasceresti che lo facesse anche il figlio che hai
con te, adesso che l'età glielo consente, invece di dover attendere di
averti sotterrato, per farlo poi ugualmente quando non è più l'ora.
DEMEA
Perdìo! Essere umano, vuoi farmi diventare pazzo! Fare questo quando si è
giovani non è un delitto?
MICIONE
Ooh, sentimi; così non mi seccherai più oltre sull'argomento: tu mi hai
affidato tuo figlio in adozione; lui ne assumo io la responsabilità
maggiore. Gozzoviglia, si ubriaca, olezza di profumi: lo fa con denari
miei; è innamorato: gli darò soldi finché gli serviranno; se non ne avrà,
forse lo chiuderanno fuori. Ha buttato giù una porta: sarà rimessa a
posto; ha lacerato un abito: sarà ricucito, grazie al cielo ho di che
provvedere e finora non mi dispiace farlo. Insomma o la fai finita, oppure
prendi chi vuoi come giudice: ti dimostrerò che in questa faccenda chi
sbaglia di più sei tu.
DEMEA
Ahimè! Impara a fare il padre da quelli che sanno esserlo davvero!
MICIONE
Tu gli sei padre perché lo hai messo al mondo, io perché gli insegno a
stare al mondo.
DEMEA
Perché, sei forse in grado d'insegnare qualcosa, tu?
MICIONE
Senti, se continui, me ne vado.
DEMEA
Ah, è così che mi tratti?
MICIONE
Secondo te, invece, dovrei stare a sentire un sacco di volte la stessa canzone?
DEMEA
Sono io che devo occuparmene.
MICIONE
Ma io pure. Comunque, Demea, dividiamoci equamente i pensieri: tu pensi a
uno e io all'altro; voler pensare a entrambi da parte tua è come chiedermi
indietro quello che mi hai affidato.
DEMEA
Senti, Micione!
MICIONE
Io la vedo così.
DEMEA
Che devo dirti a questo punto? Se a te va bene così, sperperi, rovini, si
rovini; la cosa non mi riguarda. Ma se d'ora in avanti dirò una sola
parola...
MICIONE
Di nuovo in collera, Demea?
DEMEA
Non mi credi? Ti chiedo forse indietro quello che ti ho affidato? E’ dura;
non sono un estraneo; se mi oppongo... va be', basta! Tu desideri che io
pensi a uno solo: d'accordo, e grazie al cielo lui è come voglio che sia.
Il tuo se ne accorgerà in seguito... non voglio andar giù troppo pesante
sul suo conto. (si allontana).
  MICIONE
  Non è tutto sbagliato quel che dice: la
faccenda mi secca alquanto; ma non ho voluto far vedere che mi dava
fastidio. Lui è fatto così: se voglio calmarlo, devo essere pronto a
contrastarlo e a distoglierlo dai suoi timori; tuttavia essere comprensivo
gli riesce difficile; ma se gli do corda e alimento la sua collera, finirò
coll'impazzire insieme con lui. Eschino però in questa faccenda qualche
torto me lo ha fatto. Non c’è puttanella qui con cui lui non abbia fatto
l'amore o a cui non abbia fatto regali. Da ultimo, poco tempo fa (gli
erano venute a noia tutte, credo), m'ha detto che voleva sposarsi. Io
m'illudevo che gli ardori della gioventù fossero sbolliti; ero contento.
Ed eccoci invece daccapo! Comunque sia, però, voglio sapere da lui e
parlargli, se è in piazza. (si allontana)
ADELPHOE
                         = I FRATELLI

 DEMEA,                  fratelli       MICIONE,
 Padre tradizionalista                  Padre liberale

            figlio       figlio           Figlio adottivo
   CTESIFONE                        ESCHINO

                     rapisce

BACCHIDE, prostituta                  PANFILA,
onesta                                Giovinetta senza dote, incinta


 DEMEA cambia                       …per dimostrare che
 metodo educativo, si               è un metodo
 addolcisce…                        sbagliato
ADELPHOE
                           = I FRATELLI

   DEMEA,                  fratelli       MICIONE,
   Padre tradizionalista                  Padre liberale

              figlio       figlio           Figlio adottivo
     CTESIFONE                        ESCHINO

                       rapisce

  BACCHIDE, prostituta                  PANFILA,
  onesta                                Giovinetta senza dote, incinta


    DEMEA cambia                      …per dimostrare che
    metodo educativo, si              è un metodo
    addolcisce…                       sbagliato
                              MA
Alla fine Demea si addolcisce davvero e Micione si dà una regolata…
                    LA VERITA’ STA NEL MEZZO!
HECYRA = LA SUOCERA
Presentata e recitata da un famoso impresario: Ambivio Turpione, che credeva in Terenzio
1^ rappresentazione: ai Ludi Megalenses del165 a.C.
> sospesa perché il pubblico preferisce un contemporaneo spettacolo di pugili e funamboli
2^ rappresentazione: ai giochi funebri per Lucio Emilio Paolo nel 160 a.C
> Piacque per un atto, poi il pubblico fu attratto dal falso annuncio di uno spettacolo di
gladiatori
3^ rappresentazione: ai Ludi Romani del 160 a.C.
> Fu finalmente rappresentata per intero e apprezzata
                    LACHETE
                                     Per compiacere il
                                     padre
                           figlio
                       PANFILO                    FILUMENA




             BACCHIDE, prostituta
HECYRA = LA SUOCERA


    LACHETE
                       Per compiacere il
                       padre
              figlio
         PANFILO                  FILUMENA

 dimentica

BACCHIDE, prostituta
HECYRA = LA SUOCERA


    LACHETE


              figlio
         PANFILO          FILUMENA

 dimentica

BACCHIDE, prostituta
                          MA

                                     PARTE PER AFFARI…
HECYRA = LA SUOCERA


    LACHETE
                                     moglie

              figlio
         PANFILO          FILUMENA            SOSTRATA,
                                              la suocera
 dimentica

BACCHIDE, prostituta
                          MA

                                     PARTE PER AFFARI…
HECYRA = LA SUOCERA


    LACHETE
                                            moglie

              figlio
         PANFILO                 FILUMENA             SOSTRATA,
                                                      la suocera
 dimentica

BACCHIDE, prostituta
                                 MA

                                            PARTE PER AFFARI…
                       Torna a
                       casa
    FILUMENA


                        È tornata a                  madre
                        casa sua
LACHETE
                                               moglie

              figlio
         PANFILO                 FILUMENA                SOSTRATA,
                                                         la suocera
 dimentica

BACCHIDE, prostituta
                                 MA
                                               PARTE PER AFFARI…

                       Torna a
                       casa
    FILUMENA
                                 È tornata a
                                 casa sua
                                                        madre

                       ?   È colpa della suocera?
PERSONAGGI NON STEREOTIPATI: UNA SUOCERA COMPRENSIVA
  SOSTRATA O figlio, non mi sfugge, anche se dissimuli con ogni cura, che tu sospetti
che io, col mio modo di fare, abbia spinto tua moglie ad allontanarsi da
qui. Che gli dèi mi proteggano, che mi concedano quel che mi auguro da te,
quant’è vero che non ho fatto nulla che possa meritarmi la sua avversione.
Ho sempre creduto che tu mi volessi bene e ora me l'hai confermato. Tuo
padre, in casa, mi ha appena raccontato come tu mi abbia preferito alla
tua sposa; ma io ora sono qui per ricambiare, perché tu abbia la certezza
che la tua pietà filiale trova in me una ricompensa. O Panfilo mio, per
voi e per la mia reputazione io trovo che è più conveniente che io mi
ritiri in campagna insieme a tuo padre. Sì, ho deciso in questo senso,
perché la mia presenza non sia di ostacolo e nessun motivo si opponga al
ritorno di Filumena da te.
PANFILO Ma ti prego, che razza di idea è questa? Tu ritirarti dalla città in
campagna cedendo alla sua stupidità? Eh no, tu non farai niente di simile.
No, madre mia, non lo permetto. No, non ammetto che tu, per causa mia, rinunci alle tue
amiche, alle tue parenti, ai tuoi giorni di festa.
SOSTRATA Ma tutte queste cose non mi danno più alcun piacere. Quando gli anni me lo
consentivano, vi ho preso parte a sufficienza. Adesso di tutti questi
svaghi non provo il minimo desiderio. Una cosa soprattutto mi preoccupa,
ora: che la lunghezza della mia vita non sia di peso agli altri e non li
induca ad augurarsi la mia morte. Qui vedo che sono malvista,
ingiustamente. E’ tempo di ritirarsi. Sono convinta che è il modo migliore
per eliminare ogni pretesto, verso chiunque, e per liberarmi da ogni
sospetto, per di più facendoli contenti. Ti prego, lascia che mi sottragga
alle solite calunnie di cui le donne vengon gratificate.
PERSONAGGI NON STEREOTIPATI: UNA PROSTITUTA ONESTA
LACHETE
  Immagino che tu sia meravigliata, Bacchide, perché t'ho fatta chiamare da
  un mio garzone.
  BACCHIDE
  Sì, lo sono, e anche intimidita, perché penso a quel che sono e temo che
  il nome del mio mestiere parli contro di me. Perché io porto rispetto alle
  norme del costume.
  LACHETE
  Donna, se dici il vero, non hai nulla da temere da me. Vedi, con l'età che
  mi ritrovo, sarei imperdonabile se commettessi errori. Ragion di più,
  quindi, perché io mi muova con cautela e non a testa bassa. Perciò se tu
  fai e farai quel che si addice a una brava ragazza, sarebbe ingiusto che
  io, senza pensarci troppo, ti facessi un'offesa che non meriti.
  BACCHIDE
  Per queste cose che mi dici non posso che esserti grata. E già, se
  qualcuno mi offende e poi si scusa, io poco ci guadagno. Ma di che cosa si
  tratta?
LACHETE
  Tu ricevi, in casa tua, mio figlio…
  BACCHIDE
  Ah!
  LACHETE
  Lasciami finire. Io l'ho accettata, la vostra relazione, prima che lui
  prendesse moglie... Fermati! Non ho ancora detto quel che voglio... Lui
  adesso è sposato. Cercati un amico più sicuro, finché sei in tempo per
  decidere. Perché lui non la penserà sempre come oggi e tu, la tua
  giovinezza non è eterna.
  BACCHIDE
  Chi dice queste cose?
  LACHETE
  La suocera.
  BACCHIDE
  Che io?...
  LACHETE
  Che tu. Si è portata via sua figlia, lei, per questa ragione, e vuol
  sopprimere di nascosto il bambino che è nato.
  BACCHIDE
  Se conoscessi un mezzo più sacro del giuramento, per confermare dinanzi a
  voi la mia buona fede, io te lo offrirei, Lachete. La verità è che io l'ho
  allontanato da me, Panfilo, quando si è sposato.
LACHETE
                                                  moglie

              figlio
         PANFILO                    FILUMENA                   SOSTRATA,
                                                               la suocera
 dimentica

BACCHIDE, prostituta
                                    MA
                                                  PARTE PER AFFARI…

                        Torna a
                        casa
    FILUMENA
                                    È tornata a
                                    casa sua
                                                             Mirrina, madre

                       ?   È colpa della suocera?

          NO!          perché     FILUMENA          È stata violentata da uno sconosciuto
                                                    ed è incinta…

                                     PANFILO        lascia      FILUMENA
HECYRA = LA SUOCERA

                              RISOLUZIONE

      LACHETE         Va da    BACCHIDE, prostituta

                               Che assicura che non c’è più niente tra
                               lei e Panfilo…
                               E va da…
                               SOSTRATA,
                               la suocera

                               Che si accorge che Bacchide ha al dito
                               l’anello perduto da Filumena nello stupro.
                               Bacchide rivela che gliel’ha dato…
                               PANFILO


                               Stupratore ubriaco di
                               Filumena… quindi il figlio è
PANFILO         FILUMENA
                               legittimo!
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6.teatro romano

  • 1. Torri di Quartesolo – 3° bimestre 2012 Prof. Mauro Maruzzo TEATRO LATINO Plauto – Terenzio - Seneca 6^lezione Terenzio. Padri, figli… e suocere!
  • 2. Corso sul TEATRO LATINO Prof. Maruzzo Mauro Il corso intende fornire gli elementi essenziali di base per comprendere il teatro in lingua latina nel suo contesto antico; quindi si soffermerà sui tre principali autori e su alcuni passi delle loro opere, cercando soprattutto di scoprire il loro valore di modelli per la storia della cultura occidentale fino ai giorni nostri… 7 marzo Introduzione al teatro antico: l’origine greca, la specificità del contesto romano, organizzazione, occasioni e sedi delle rappresentazioni, generi. Curiosità e aneddoti davanti e dietro le scene. 14 marzo Plauto: il padre della commedia letteraria. Pseudolus: Lo schiavo, il poeta 21 marzo Plauto, Amphitruo: la nascita del sosia; Bacchides e Maenechmi: lo scambio di persona. 28 marzo Plauto, Aulularia: il prototipo dell’avaro; Miles gloriosus: il soldato spaccone (cattivi simpatici) 11 aprile Terenzio: il padre del “dramma borghese” 18 aprile Incontri, scontri e confronti tra generazioni nelle commedie di Terenzio: padri, figli… e suocere! 09 maggioSeneca: la tragedia ai tempi dell’Impero: horror ante litteram
  • 3. PUBLIO TERENZIO AFRO Praenomen – Nomen - Cognomen Nome personale – nome gentilizio - soprannome LIBERTO, cioè schiavo liberato per merito dal padrone il senatore Terenzio Lucano Del praenomen Publio non sappiamo l’origine. Il nomen Terenzio gli deriva dal padrone che l’ha liberato. Il cognomen Afro probabilmente indica la sua origine. Nasce tra il 190 e il 185 a.C. in Nord Africa e muore nel 159 a.C. durante un viaggio in Oriente Scrive 6 palliatae dal 166 al 160 a.C Periodo di pace fra la 2^ e la 3^ guerra punica Andria Sostenuto da Scipione Emiliano e Caio Lelio, Heautontimorumenos importanti nobili fautori del rinnovamento Eunuchus della cultura romana su influsso di quella greca Phormio Hecyra Adelphoe
  • 4. PUBLIO TERENZIO AFRO TEATRO NUOVO TEMI: RAPPORTI SOCIALI E FAMILIARI OBIETTIVI: ISPIRARE RIFLESSIONE E SAGGEZZA, INVITARE ALLA MODERAZIONE, COMPRENDERE MEGLIO SE STESSI E GLI ALTRI TEATRO DELLA COMUNICAZIONE HUMANITAS = ROMPERE LE BARRIERE TRA GLI UOMINI, SOSTITUIRE L’INCOMPRENSIONE CON LA CONFIDENZA
  • 5. ADELPHOE = I FRATELLI Rappresentata con scarso successo ai giochi funebri per Lucio Emilio Paolo nel 160 a.C DEMEA, fratelli MICIONE, Padre tradizionalista Padre liberale figlio figlio Figlio adottivo CTESIFONE ESCHINO BACCHIDE, prostituta PANFILA, onesta Giovinetta senza dote, incinta
  • 6. ADELPHOE = I FRATELLI DEMEA, fratelli MICIONE, Padre tradizionalista Padre liberale figlio figlio Figlio adottivo CTESIFONE ESCHINO rapisce BACCHIDE, prostituta PANFILA, onesta Giovinetta senza dote, incinta
  • 7. I FRATELLI: DEMEA E MICIONE MICIONE (esce di casa gridando verso l'interno) Storace! Eschino stanotte non è ancora rientrato da cena, come pure nessuno degli schiavetti che gli erano andati incontro. E’ proprio vero quel che dicono: sei andato da qualche parte? Hai fatto tardi? Allora è meglio che ti capiti quel che ti augura o che pensa in cuor suo tua moglie quando ce l'ha con te, piuttosto che quello che temono i genitori che ti vogliono bene. Tua moglie, se fai tardi, pensa che sei innamorato, o che qualcuna è innamorata di te, o che stai sbevazzando e ti fai i fatti tuoi e pensi a spassartela da solo, mentre lei sta male. Ma a me, siccome è mio figlio che non torna, che razza di pensieri vengono, e che paure! Che abbia preso freddo, o che sia caduto da qualche parte, o che si sia spaccato qualcosa. Guarda se si deve far posto nel proprio cuore o andarsi a cercare qualcuno da amare più di se stessi! Che poi non è figlio mio, ma di mio fratello, il quale fin da ragazzo aveva un'indole del tutto diversa dalla mia: io ho condotto una tranquilla e agiata vita cittadina e non ho mai preso moglie, cosa che la gente reputa una fortuna. Lui tutto al contrario: vita in campagna, economia attenta e rigorosa, matrimonio, due figli. Io ho adottato il maggiore, l'ho allevato fin da bambino, l'ho considerato e amato come se fosse mio, è tutta la mia gioia e consolazione. Faccio di tutto perché mi contraccambi: gli concedo, lascio correre, non ritengo necessario che faccia tutto come voglio io e poi, quelle ragazzate che gli altri fanno di nascosto dal padre ho abituato mio figlio a non nascondermele.
  • 8. Perché chi avrà l'abitudine di mentire a suo padre, o avrà il coraggio di ingannarlo, tanto più lo avrà con gli altri. Sono convinto che sia meglio frenare i figli col rispetto e con l'indulgenza piuttosto che con la paura. Su questo mio fratello non è d'accordo con me, non gli va. E spesso viene da me e grida: ´Che fai, Micione? Perché mi rovini quel ragazzo? Perché fa l'amore? Perché si ubriaca? Perché favorisci tutto questo spesandolo? Perché sei così generoso nel vestirlo? Sei davvero una pappamolla! Lui come padre è troppo severo, al di là del giusto e del lecito, e, a mio avviso, si sbaglia di grosso se crede che l'autorità basata sulla forza sia più salda e sicura di quella ottenuta con l'affetto. Io la penso così (e mi regolo di conseguenza): chi fa il proprio dovere per timore di un castigo, finché pensa che la cosa si verrà a sapere, sta attento; ma se spera di farla franca, torna a seguire la propria indole. Quello che ti sei conquistato trattandolo bene, agisce spontaneamente, cerca di contraccambiarti: che tu ci sia o no, si comporterà allo stesso modo. Questo è il compito di un padre, abituare suo figlio ad agire onestamente da solo, anziché per paura degli altri: è questa la differenza che c’è tra il padre e il padrone. Chi non ci riesce ammetta di non saper comandare ai figli. (scorge Demea che si avvicina) Ma questo qui che arriva non è proprio l'uomo di cui parlavo? Si, sì è proprio lui. Lo vedo con l'aria piuttosto scura: credo che, come al solito, mi pianterà delle grane. (ad alta voce) Mi rallegro di vederti in buona salute, Demea.
  • 9. DEMEA Capiti al momento giusto: stavo proprio cercando te. MICIONE Perché così scuro in volto? DEMEA A me, che ho Eschino per figlio, vieni ancora a chiedere perché sono scuro in volto? MICIONE (a parte) Non l'avevo detto? (a voce alta) Che ha combinato? DEMEA Cosa può aver combinato? Lui che non si vergogna di nulla, che non ha paura di nessuno, che ritiene di non dover rispettare alcuna legge. Lasciamo perdere quel che ha combinato in passato: adesso ha veramente superato il limite! MICIONE Che diamine è accaduto? DEMEA Ha fatto irruzione in casa altrui dopo aver buttato giù una porta; ha pestato a sangue il padrone e i suoi schiavi; ha rapito la donna di cui era innamorato: gridano tutti che è roba dell'altro mondo. In quanti, caro Micione, me l'hanno detto, lungo la strada! E’ sulla bocca di tutti. Ma insomma, se è un esempio che bisogna dargli, non lo vede suo fratello? Si occupa degli interessi di famiglia, vive semplicemente e sobriamente in campagna e non ha mai combinato niente di simile. Questo, Micione, mentre lo dico a lui, lo dico anche a te: sei tu che lasci che si rovini. MICIONE Non c’è persona più ingiusta dell'inesperto, che ritiene che sia ben fatto solo quel che fa lui
  • 10. DEMEA A che proposito dici questo? MICIONE Perché tu, Demea, sbagli nel giudicare queste cose. Andare a donne e ubriacarsi, quando si è giovani, non è un delitto, credimi, proprio non lo è; e neppure buttar giù una porta. Se tu ed io non l'abbiamo fatto, è solo perché non ne avevamo la possibilità. Adesso non verrai mica a dirmi che quel che hai fatto perché eri povero torna a tuo vanto? Sarebbe ingiusto; perché, se ne avessimo avuto i mezzi, lo avremmo fatto anche noi. E se tu fossi un essere umano, lasceresti che lo facesse anche il figlio che hai con te, adesso che l'età glielo consente, invece di dover attendere di averti sotterrato, per farlo poi ugualmente quando non è più l'ora. DEMEA Perdìo! Essere umano, vuoi farmi diventare pazzo! Fare questo quando si è giovani non è un delitto? MICIONE Ooh, sentimi; così non mi seccherai più oltre sull'argomento: tu mi hai affidato tuo figlio in adozione; lui ne assumo io la responsabilità maggiore. Gozzoviglia, si ubriaca, olezza di profumi: lo fa con denari miei; è innamorato: gli darò soldi finché gli serviranno; se non ne avrà, forse lo chiuderanno fuori. Ha buttato giù una porta: sarà rimessa a posto; ha lacerato un abito: sarà ricucito, grazie al cielo ho di che provvedere e finora non mi dispiace farlo. Insomma o la fai finita, oppure prendi chi vuoi come giudice: ti dimostrerò che in questa faccenda chi sbaglia di più sei tu. DEMEA Ahimè! Impara a fare il padre da quelli che sanno esserlo davvero!
  • 11. MICIONE Tu gli sei padre perché lo hai messo al mondo, io perché gli insegno a stare al mondo. DEMEA Perché, sei forse in grado d'insegnare qualcosa, tu? MICIONE Senti, se continui, me ne vado. DEMEA Ah, è così che mi tratti? MICIONE Secondo te, invece, dovrei stare a sentire un sacco di volte la stessa canzone? DEMEA Sono io che devo occuparmene. MICIONE Ma io pure. Comunque, Demea, dividiamoci equamente i pensieri: tu pensi a uno e io all'altro; voler pensare a entrambi da parte tua è come chiedermi indietro quello che mi hai affidato. DEMEA Senti, Micione! MICIONE Io la vedo così. DEMEA Che devo dirti a questo punto? Se a te va bene così, sperperi, rovini, si rovini; la cosa non mi riguarda. Ma se d'ora in avanti dirò una sola parola...
  • 12. MICIONE Di nuovo in collera, Demea? DEMEA Non mi credi? Ti chiedo forse indietro quello che ti ho affidato? E’ dura; non sono un estraneo; se mi oppongo... va be', basta! Tu desideri che io pensi a uno solo: d'accordo, e grazie al cielo lui è come voglio che sia. Il tuo se ne accorgerà in seguito... non voglio andar giù troppo pesante sul suo conto. (si allontana). MICIONE Non è tutto sbagliato quel che dice: la faccenda mi secca alquanto; ma non ho voluto far vedere che mi dava fastidio. Lui è fatto così: se voglio calmarlo, devo essere pronto a contrastarlo e a distoglierlo dai suoi timori; tuttavia essere comprensivo gli riesce difficile; ma se gli do corda e alimento la sua collera, finirò coll'impazzire insieme con lui. Eschino però in questa faccenda qualche torto me lo ha fatto. Non c’è puttanella qui con cui lui non abbia fatto l'amore o a cui non abbia fatto regali. Da ultimo, poco tempo fa (gli erano venute a noia tutte, credo), m'ha detto che voleva sposarsi. Io m'illudevo che gli ardori della gioventù fossero sbolliti; ero contento. Ed eccoci invece daccapo! Comunque sia, però, voglio sapere da lui e parlargli, se è in piazza. (si allontana)
  • 13. ADELPHOE = I FRATELLI DEMEA, fratelli MICIONE, Padre tradizionalista Padre liberale figlio figlio Figlio adottivo CTESIFONE ESCHINO rapisce BACCHIDE, prostituta PANFILA, onesta Giovinetta senza dote, incinta DEMEA cambia …per dimostrare che metodo educativo, si è un metodo addolcisce… sbagliato
  • 14. ADELPHOE = I FRATELLI DEMEA, fratelli MICIONE, Padre tradizionalista Padre liberale figlio figlio Figlio adottivo CTESIFONE ESCHINO rapisce BACCHIDE, prostituta PANFILA, onesta Giovinetta senza dote, incinta DEMEA cambia …per dimostrare che metodo educativo, si è un metodo addolcisce… sbagliato MA Alla fine Demea si addolcisce davvero e Micione si dà una regolata… LA VERITA’ STA NEL MEZZO!
  • 15. HECYRA = LA SUOCERA Presentata e recitata da un famoso impresario: Ambivio Turpione, che credeva in Terenzio 1^ rappresentazione: ai Ludi Megalenses del165 a.C. > sospesa perché il pubblico preferisce un contemporaneo spettacolo di pugili e funamboli 2^ rappresentazione: ai giochi funebri per Lucio Emilio Paolo nel 160 a.C > Piacque per un atto, poi il pubblico fu attratto dal falso annuncio di uno spettacolo di gladiatori 3^ rappresentazione: ai Ludi Romani del 160 a.C. > Fu finalmente rappresentata per intero e apprezzata LACHETE Per compiacere il padre figlio PANFILO FILUMENA BACCHIDE, prostituta
  • 16. HECYRA = LA SUOCERA LACHETE Per compiacere il padre figlio PANFILO FILUMENA dimentica BACCHIDE, prostituta
  • 17. HECYRA = LA SUOCERA LACHETE figlio PANFILO FILUMENA dimentica BACCHIDE, prostituta MA PARTE PER AFFARI…
  • 18. HECYRA = LA SUOCERA LACHETE moglie figlio PANFILO FILUMENA SOSTRATA, la suocera dimentica BACCHIDE, prostituta MA PARTE PER AFFARI…
  • 19. HECYRA = LA SUOCERA LACHETE moglie figlio PANFILO FILUMENA SOSTRATA, la suocera dimentica BACCHIDE, prostituta MA PARTE PER AFFARI… Torna a casa FILUMENA È tornata a madre casa sua
  • 20. LACHETE moglie figlio PANFILO FILUMENA SOSTRATA, la suocera dimentica BACCHIDE, prostituta MA PARTE PER AFFARI… Torna a casa FILUMENA È tornata a casa sua madre ? È colpa della suocera?
  • 21. PERSONAGGI NON STEREOTIPATI: UNA SUOCERA COMPRENSIVA SOSTRATA O figlio, non mi sfugge, anche se dissimuli con ogni cura, che tu sospetti che io, col mio modo di fare, abbia spinto tua moglie ad allontanarsi da qui. Che gli dèi mi proteggano, che mi concedano quel che mi auguro da te, quant’è vero che non ho fatto nulla che possa meritarmi la sua avversione. Ho sempre creduto che tu mi volessi bene e ora me l'hai confermato. Tuo padre, in casa, mi ha appena raccontato come tu mi abbia preferito alla tua sposa; ma io ora sono qui per ricambiare, perché tu abbia la certezza che la tua pietà filiale trova in me una ricompensa. O Panfilo mio, per voi e per la mia reputazione io trovo che è più conveniente che io mi ritiri in campagna insieme a tuo padre. Sì, ho deciso in questo senso, perché la mia presenza non sia di ostacolo e nessun motivo si opponga al ritorno di Filumena da te. PANFILO Ma ti prego, che razza di idea è questa? Tu ritirarti dalla città in campagna cedendo alla sua stupidità? Eh no, tu non farai niente di simile. No, madre mia, non lo permetto. No, non ammetto che tu, per causa mia, rinunci alle tue amiche, alle tue parenti, ai tuoi giorni di festa. SOSTRATA Ma tutte queste cose non mi danno più alcun piacere. Quando gli anni me lo consentivano, vi ho preso parte a sufficienza. Adesso di tutti questi svaghi non provo il minimo desiderio. Una cosa soprattutto mi preoccupa, ora: che la lunghezza della mia vita non sia di peso agli altri e non li induca ad augurarsi la mia morte. Qui vedo che sono malvista, ingiustamente. E’ tempo di ritirarsi. Sono convinta che è il modo migliore per eliminare ogni pretesto, verso chiunque, e per liberarmi da ogni sospetto, per di più facendoli contenti. Ti prego, lascia che mi sottragga alle solite calunnie di cui le donne vengon gratificate.
  • 22. PERSONAGGI NON STEREOTIPATI: UNA PROSTITUTA ONESTA LACHETE Immagino che tu sia meravigliata, Bacchide, perché t'ho fatta chiamare da un mio garzone. BACCHIDE Sì, lo sono, e anche intimidita, perché penso a quel che sono e temo che il nome del mio mestiere parli contro di me. Perché io porto rispetto alle norme del costume. LACHETE Donna, se dici il vero, non hai nulla da temere da me. Vedi, con l'età che mi ritrovo, sarei imperdonabile se commettessi errori. Ragion di più, quindi, perché io mi muova con cautela e non a testa bassa. Perciò se tu fai e farai quel che si addice a una brava ragazza, sarebbe ingiusto che io, senza pensarci troppo, ti facessi un'offesa che non meriti. BACCHIDE Per queste cose che mi dici non posso che esserti grata. E già, se qualcuno mi offende e poi si scusa, io poco ci guadagno. Ma di che cosa si tratta?
  • 23. LACHETE Tu ricevi, in casa tua, mio figlio… BACCHIDE Ah! LACHETE Lasciami finire. Io l'ho accettata, la vostra relazione, prima che lui prendesse moglie... Fermati! Non ho ancora detto quel che voglio... Lui adesso è sposato. Cercati un amico più sicuro, finché sei in tempo per decidere. Perché lui non la penserà sempre come oggi e tu, la tua giovinezza non è eterna. BACCHIDE Chi dice queste cose? LACHETE La suocera. BACCHIDE Che io?... LACHETE Che tu. Si è portata via sua figlia, lei, per questa ragione, e vuol sopprimere di nascosto il bambino che è nato. BACCHIDE Se conoscessi un mezzo più sacro del giuramento, per confermare dinanzi a voi la mia buona fede, io te lo offrirei, Lachete. La verità è che io l'ho allontanato da me, Panfilo, quando si è sposato.
  • 24. LACHETE moglie figlio PANFILO FILUMENA SOSTRATA, la suocera dimentica BACCHIDE, prostituta MA PARTE PER AFFARI… Torna a casa FILUMENA È tornata a casa sua Mirrina, madre ? È colpa della suocera? NO! perché FILUMENA È stata violentata da uno sconosciuto ed è incinta… PANFILO lascia FILUMENA
  • 25. HECYRA = LA SUOCERA RISOLUZIONE LACHETE Va da BACCHIDE, prostituta Che assicura che non c’è più niente tra lei e Panfilo… E va da… SOSTRATA, la suocera Che si accorge che Bacchide ha al dito l’anello perduto da Filumena nello stupro. Bacchide rivela che gliel’ha dato… PANFILO Stupratore ubriaco di Filumena… quindi il figlio è PANFILO FILUMENA legittimo!