1. Il codice Hamilton 90, consultabile presso la
Staatsbibliothek di Berlino, autografo del
Decameron
Il Decameron
Giovanni Boccaccio
tutti i testi menzionati sono disponibili in Italiano e con analisi e commento o in
forma di videolezione su Prometeo Palumbo
In lingua inglese su
http://www.brown.edu/Departments/Italian_Studies/dweb/texts/
3. Il Decameron
composto fra il 1349 e il 1351 o 1353.
• Il titolo, derivante con qualche
imprecisione dal
greco, significa "Dieci
giornate".
• sottotitolo : Comincia il libro
chiamato
Decameron, cognominato
prencipe Galeotto, nel quale si
contengono cento novelle in
diece dì dette da sette donne e
da tre giovani uomini.
The book's primary title
exemplifies Boccaccio's fondness
for Greek philology: Decameron
combines two Greek
words, δέκα, déka ("ten") and
ἡμέρα, hēméra ("day"), to form a
term that means "ten-day [event]”.
Ten days is the time period in
which the characters of the frame
story tell their tales
subtitled Prince Galehaut
(Italian: Prencipe Galeotto), is a
collection of novellas by the
14th-century Italian author
Giovanni Boccaccio (1313–
1375).
4. Subtitle: Prencipe Galeotto
– Il termine prencipe
Galeotto fa riferimento a
mastro
Galehaut, personaggio che
offre aiuto a Lancillotto e
Ginevra nell'amore
adultero di cui trattano i
poemi del ciclo bretone;
– di libro Galeotto si parla
anche nella Commedia
dantesca, (Inferno, Canto
V) a proposito del racconto
che spinge Paolo e
Francesca a dare inizio alla
loro passione
Boccaccio's subtitle, Prencipe Galeotto
(Prince Galehaut), refers to
Galehaut, portrayed in the Lancelot-Grail.
Galehaut was a close friend of Lancelot
and an enemy of King Arthur. When
Galehaut learned that Lancelot loved
Arthur's wife, Guinevere, he set aside his
own ardor for Lancelot in order to arrange
a meeting between his friend and
Guinevere. At this meeting the Queen first
kisses Lancelot, and so begins their love
affair.
In Canto V of Inferno, Dante compares
these fictional lovers with the real-life
paramours Francesca da Rimini and Paolo
Malatesta, whose relationship he
fictionalises.
In Inferno, Francesca and Paolo read of
Lancelot and Guinevere, and the story
5. • Novella: genere
narrativo, quasi sempre in
prosa
– brevità: può imperniarsi su
fatti reali o
immaginari, verosimili o
inverosimili.
– Pur non essendo ignota al
mondo classico, la sua
origine è ritenuta legata
soprattutto alla cultura araba
e, in particolare, a tre cicli:
– il Pancatantra, giunto
dall'India;
• il Libro di
Sindbad, volgarizzato in
Toscana nel XIII secolo come
Libro dei sette savi
(consistente in quattordici
novelle racchiuse in una
cornice);
• La vita di Barlaam e
Josafat, un'antica biografia
fantastica del
Boccaccio borrowed the plots of
almost all his stories
Although he consulted only
French, Italian and Latin sources, some
of the tales have their origin in such
far-off lands as India, Persia
Some were already centuries old.
The frame narrative structure (though
not the characters or plot) originates
from :
the Panchatantra, which was written in
Sanskrit before AD 500 and came to
Boccaccio through a chain of
translations.
6. Lais e fabliaux, e poemi cavallereschi
• Sia la novella che il romanzo
hanno, fra i loro antenati, anche
testi in versi:
• le narrazioni francesi in
octosyllabes ("otto-sillabi") dette
Lais se d’ argomento
cortese, fabliaux se argomento
comico
• i romanzi d'avventura o poemi
cavallereschi, quali quelli di
Chrétien de Troyes.
– alcuni ne fanno risalire le comuni
origini alla struttura della
fiabaMorfologia della fiaba 1928
Vladimir Propp
A lai is a lyrical, narrative poem
written in octosyllabic couplets
that often deals with tales of
adventure and romance
A fabliau (plural fabliaux) is a
comic, often anonymous tale
written by jongleurs in
northeast France between ca.
1150 and 1400. They are
generally characterized by an
excessiveness of sexual and
scatological obscenity. Several
of them were reworked by
Giovanni Boccaccio for the
Decameron and by Geoffrey
Chaucer for his Canterbury
Tales.
7. narrazione sviluppata
nella cornice
L'opera inizia con un Proemio
dedicato alle lettrici, nel quale, dopo
aver confessato di essere stato a
lungo oltre modo acceso
d'altissimo e nobile
amore, l'autore afferma che, finché
esso durò, gran conforto all'afflizione
gli furono i piacevoli ragionamenti
d'alcuno amico e le sue laudevoli
consolazioni: in seguito, per lo stesso
motivo, egli ha scritto le proprie
novelle per le donne, in soccorso e
rifugio di quelle che amano e
tengono l'amorose fiamme nascose.
Leggendole, esse diletto delle
sollazzevoli cose in quelle mostrate
ed utile consiglio potranno pigliare
The book is structured
as a frame story
containing 100 tales told
by a group of seven
young women and three
young men sheltering in
a secluded villa just
outside Florence to
escape the Black
Death, which was
afflicting the city.
By invoking the name Prencipe
Galeotto in the alternative title to
Decameron, Boccaccio alludes to a
sentiment he expresses in the text:
his compassion for women deprived
of free speech and social
liberty, confined to their homes
and, at times, lovesick.
8. La poetica Boccaccio’s Poetics
• Il Decameron contiene numerose
riflessioni sull'arte del narrare:
• nel Proemio la definizione degli obiettivi
della narrazione (consolazione, diletto e
utilità) l'individuazione da parte
dell'autore del destinatario ideale
dell'opera (le donne) la riflessione sullo
stile (la pluralità di codici stilistici)
• nell'introduzione alla quarta giornata
• nella Conclusione dell'autore.
– molteplicità di temi e di argomenti
mediante la metafora del campo ben
coltivato, che può contenere erbacce
oppure le «erbe migliori»: «Conviene nella
moltitudine delle cose diverse qualità di
cose trovarsi. Niun campo fu mai sì ben
coltivato, che in esso o ortica o triboli o
alcun pruno non si trovasse mescolato tra
l'erbe migliori».
Short stories for
womens to:
• give comfort
• soothe their
loneliness
• It is the content
of these parts:
• Preface
• Preface to the
stories of the
fourth day
• conclusion
9. Nell'introduzione alla quarta giornata Boccaccio si difende
dalle accuse di essere troppo indulgente con le donne.
Mediante la NOVELLA DELLE PAPERE
http://www.brown.edu/Departments/Italian_S
tudies/dweb/texts/DecShowText.php?myID=d
04intro&expand=empty&lang=eng
• la propria inclinazione, letteraria e umana, è radicata
nell'animo di ogni uomo a partire dall'infanzia
• come lo scrittore esemplifica con la novella delle papere è un
istinto insopprimibile: «Le quali forze [per contrastare l'amore
verso le donne] io confesso che io non l'ho né d'averle
disidero in questo».
• Per Boccaccio le donne prima di tutto amano («alle quali del
tempo avanza quanto negli amorosi piaceri non
ispendete”), leggono per diletto e per
consolazione, sognano, fantasticano e inventano.
Boccaccio focused on the naturalness of sex by
combining and interlacing sexual experiences
with nature.
10. • Le donne, prototipo del lettore-consumatore
di novelle, il nuovo genere letterario
• Da oggetto della rappresentazione esse
passano a soggetto della fruizione
• La loro condizione di vita è determinata da
ragioni sociali e non da una naturale
inferiorità
– letteratura intesa al piacevole intrattenimento
di un pubblico non composto di letterati di
professione -anche se raffinato ed elegante
– rimediare al «peccato della Fortuna»:
» le donne, egli sostiene, possiedono in
misura molto minore degli uomini la
facoltà di trovare distrazione dalle pene
d’amore
Il pubblico di
Boccaccio
Decameron, Proe
mio
11. introduzione
il narratore si sofferma su
un'ampia descrizione delle
drammatiche conseguenze
prodotte, a
Firenze, dall'epidemia di peste
del 1348.
Per sfuggire al contagio e al
senso di morte e disfacimento
che regnano a Firenze, tre
giovani uomini e sette giovani
donne di famiglia aristocratica si
allontanano dalla città e si
rifugiano in una villa di
campagna, decidendo di
raccontarsi dieci novelle al
giorno per dieci giorni, esclusi il
venerdì e il sabato dedicati al
riposo e alla preghiera.
In Italy during the time of the
Black Death, a group of seven
young women and three young
men flee from plague-ridden
Florence to a deserted villa in the
countryside of Fiesole for two
weeks.
To pass the evenings, every
member of the party tells a story
each night, except for one day per
week for chores, and the holy
days in which they do no work at
all, resulting in ten nights of
storytelling over the course of
two weeks. Thus, by the end of
the fortnight they have told 100
stories.
12. struttura
• Tranne la prima e la
nona, tutte le altre
giornate, su decisione di
un re o una regina eletti
a turno, hanno un tema
fisso, cui i narratori delle
novelle devono attenersi
(il solo Dioneo è
solitamente libero di
discostarsene).
• Ogni giornata si
conclude, per riaffermare
l'affiatamento del
gruppo, con danze e con
una canzone.
Each of the ten characters is charged as King
or Queen of the company for one of the ten
days in turn.
This charge extends to choosing the theme
of the stories for that day, and all but two
days have topics assigned. Only Dioneo, who
usually tells the tenth tale each day, has the
right to tell a tale on any topic he
wishes, due to his wit
13. LA DESCRIZIONE DELLA PESTE
• la «mortifera pestilenza”
colpì Firenze nell'aprile del
1348.
The onset of the Black Death was described by
Giovanni Boccaccio
Giovanni Boccaccio lived through the plague as
– testimone oculare
it ravaged the city of Florence in 1348.
• ha visto morire familiari
(la matrigna e il padre) e
In his introduction to the fictional portion of
amici, ha vissuto
l'improvvisa scomparsa
his book, Boccaccio gives a graphic description
di un'intera generazione
of the effects of the epidemic on his city
e la perdita del senso
civico e morale, il declino un manoscritto, Harley 5383, conservato
di Firenze.
presso la British Library di Londra, contenente
– reminiscenze letterarie
una copia quasi completa dell'Historia
• (Historia Langobardorum Langobardorum, scritta e glossata
di Paolo Diacono)
direttamente da Boccaccio. - See more at:
http://www.noodls.com/view/BD6D163EE17F
2F9154F9E01808A3DE84AA56DCDC?6538xxx1
366115408#sthash.vtpCxQ4z.dpuf
14. La peste nella
rappresentazione letteraria
• Confronti con
– Tucidide
– Lucrezio
– Defoe
– Manzoni
– Camus
The epidemic is a recurring
theme with a long tradition
in literary history
15. Conclusioni dell’autore
• Boccaccio si rivolge alle nobilissime
giovani per giustificare la presenza
di novelle licenziose: anche le
novelle e nuocere e giovar
possono, sì come tutte l'altre
cose, avendo riguardo
all'ascoltatore
• Niuna corrotta mente intese mai
sanamente parola: anche le migliori
parole possono suscitare malvagie
intenzioni
• Ha scritto il libro per cacciar la
malinconia delle femine e di aver
voluto essere sì lieve (cioè
leggero, nel senso di lontano da
argomenti moralistici) da stare a
galla nell'acqua.
The Author's Epilogue
http://www.brown.edu/
Departments/Italian_St
udies/dweb/texts/DecS
howText.php?myID=epil
ogue&lang=eng
17. La strutturazione delle giornate
Each story teller’s charge extends to choosing the theme of the stories for that day, and all
but two days have topics assigned:
examples of the power of fortune;
examples of the power of human will;
love tales that end tragically;
love tales that end happily;
clever replies that save the speaker;
tricks that women play on men;
tricks that people play on each other in general;
examples of virtue.
• Only Dioneo, who usually tells the tenth tale each day, has the right to tell a tale on any
topic he wishes, due to his wit.[5][6] Many authors have argued that Dioneo expresses
the views of Boccaccio himself.[7] Each day also includes a short introduction and
conclusion to continue the frame of the tales by describing other daily activities besides
story-telling. These frame tale interludes frequently include transcriptions of Italian folk
songs
18. il disegno sottinteso all'opera
• Vittore Branca vede nell'opera di Boccaccio un
itinerario in ascesa paragonabile a quello della
Commedia dantesca, che conduce dal vizioso ser
Cepparello della prima novella della prima giornata alla
virtuosa Griselda dell'ultima novella della decima.
• Anche secondo F. Cardini vi è un itinerario, ma da
leggere in chiave storica e sociale: la prima parte
dell'opera denuncia il mondo dei mercanti e dello
strapotere del denaro, l'ultima loda il passato mondo
feudale-rurale, considerato come un paradiso da
contrapporre alla vita infernale della città mercantile.
• Oggi si ritiene che non vi sia alcun disegno sotteso
19. I personaggi e l’ambientazione delle novelle
• IL peso preponderante è
riservato a personaggi
appartenenti al mondo
contemporaneo.
• I protagonisti
contemporanei in parte
sono realmente esistiti, in
parte sono di invenzione
dell'autore.
• Tutte le categorie sociali e
le condizioni di vita sono
rappresentate.
• Fra le
professioni, predominano
largamente quelle
appartenenti al mondo dei
mercanti
The basic plots of the stories including
mocking the lust and greed of the
clergy;
tensions in Italian society between the
new wealthy commercial class and
noble families;
the perils and adventures of traveling
merchants.
Throughout Decameron the mercantile ethic prevails and
predominates. The commercial and urban values of quick
wit, sophistication, and intelligence are treasured, while the
vices of stupidity and dullness are cured, or punished.
While these traits and values may seem obvious to the
modern reader, they were an emerging feature in Europe
with the rise of urban centers and a monetized economic
system beyond the traditional rural feudal and monastery
systems which placed greater value on piety and loyalty.
20. – rare sono le novelle
collocate nel mondo
classico ;
– racconti che hanno per
protagonisti figure bibliche
(come il saggio re
Salomone:).
– personaggi del mondo
arabo
– Qualche critico ha definito
il Decameron un'epopea
dei mercanti
:l'intelligenza, l'intraprende
nza e l'astuzia, doti di molti
protagonisti sono messe in
luce con ammirazione
many of the characters actually
existed, such as Giotto di
Bondone, Guido Cavalcanti, Saladin
and King William II of Sicily.
Scholars have even been able to
verify the existence of less famous
characters, such as the tricksters
Bruno and Buffalmacco and their
victim Calandrino.
Still other fictional characters are
based on real people,
Boccaccio often intentionally
muddled historical (II, 3) and
geographical (V, 2) facts for his
narrative purposes.
Within the tales of the
Decameron, the principal characters
are usually developed through their
dialogue and actions, so that by the
end of the story they seem real and
their actions logical given their
context.
21. F. X. Winterhalter, Il Decameron (1837)
Amore e sesso
intelligenza .. industria
fortuna
I temi del Decameron
22. L'amore
l'amore è considerato un
movente fondamentale delle
azioni degli esseri umani
– nella novella quinta della quarta
giornata, Lisabetta da Messina è
talmente innamorata del suo
Vai a Prometeo
per la
Lorenzo che, quando i
videolezione
fratelli, che l'hanno ucciso, le
sottraggono la testa che ella ha
nascosto in un vaso di basilico, la
giovane si lascia morire di
crepacuore;
23. L’amore in Boccaccio
Boccaccio desublima l’amore, desacralizza la
donna
Tu non sai dond’elle s’imbeccano
Uso di espressioni traslate, spesso comiche,
Allusività ricavata dal quotidiano
oh! if you love me, do but let us take one of these goslings up there, and I
will see that she have whereon to bill. ”
“ Nay, ” said the father, “ that will not I. Thou knowest not whereon they
bill; ” and straightway, being ware that nature was more potent than his
art, he repented him that he had brought the boy to Florence.
24. Ambientazione
inconsueta:
personaggi del
sottoproletariato
urbano
vivono una storia
d’amore tragica
Novella di Simona e Pasquino
• L’amore:
– Volentieri le case de’
nobili uomini abita
– Non rifiuta lo
‘mperio di quelle de’
poveri
Simona loves Pasquino; they are together in a
garden; Pasquino rubs a leaf of sage against his
teeth, and dies; Simona is arrested, and, with
intent to shew the judge how Pasquino
died, rubs one of the leaves of the same plant
against her teeth, and likewise dies
25. • Per soddisfare l'amore, nel Decameron entra
in gioco anche l'intelligenza
– nella novella seconda della terza giornata in cui
un palafreniere giace con la moglie d'Agilulf re, di
che Agilulf tacitamente s'accorge; truovalo e
tondalo [gli rasa i capelli]; il tonduto tutti gli altri
tonde, e così campa [si salva] della mala ventura.
26. Non sempre il lieto fine
la storia d'amore può avere
• lieto fine, come nella quarta della
quinta giornata (Ricciardo Manardi è
trovato da messer Lizio di Valbona con
la figliuola, la quale egli sposa, e col
padre di lei rimane in buona pace)
Caterina e l’usignolo V, 4
Catherine and the nightingale
HAPPY END
http://www.youtube.com/watch?v
=MZqdQ4vFFig
HERE TEXT
• conclusione catastrofica, come nella
prima della quarta giornata
(Tancredi, prenze di Salerno, uccide
l'amante della figliuola e mandale il
cuore in una coppa d'oro; la
quale, messa sopr'esso acqua
avvelenata, quella si bee, e così
muore)
http://www.brown.edu/Depart
ments/Italian_Studies/dweb/te
xts/DecShowText.php?myID=no
v0504&lang=eng
27. L'intelligenza IN BOCCACCIO E DANTE
• IN BOCCACCIO:
L'intelligenza, anche se usata
per fini immorali, viene
sempre ammirata e
considerata un valore in
sé, che rappresenta la più alta
manifestazione delle
caratteristiche umane.
allor mi dolsi, e ora mi ridoglio
• IN Dante nel Canto XXVI
quando drizzo la mente a ciò ch'io vidi,
dell'Inferno, dedicato ad
e più lo 'ngegno affreno ch'i' non
soglio,
Ulisse, è grave colpa usare
l'intelligenza senza che essa perché non corra che virtù nol guidi;
sia orientata verso il bene
dalla virtù.
28. l'intelligenza… l’industria
• Intelligenza=grandezza artistica e intellettuale
– (così, esemplarmente, nelle novelle quinta e nona della
sesta giornata, che hanno per
protagonisti, rispettivamente, Giotto e Cavalcanti);
• Intelligenza= INDUSTRIA: capacità di far fronte
all'imprevisto o di cavarsela in situazioni difficili
spesso determinate dalla sorte, SPESSO usando
come strumento privilegiato la parola: Chichibio
VI, 4
Vai Prometeo per la lezione di Piero Cataldi
•
• Intelligenza= astuzia, che consente di realizzare i
propri scopi (particolarmente in campo
amoroso), più o meno leciti, o di divertirsi a beffare
gli ingenui e gli sciocchi
29. “è egli meglio fare e pentere, che starsi
e pentersi»
– lo spirito avventuroso è la caratteristica
predominante della mentalità borghese e
mercantile.
– i mercanti viaggiano, entrando in contatto con
nuove situazioni e nuovi orizzonti culturali
– mettono alla prova la propria tenacia, la capacità
di "saper vivere", il coraggio
Vai a
• Landolfo Rufolo – viaggi (II, 4)
Prometeo
Palumbo
• le peripezie di Andreuccio da Perugia II. 5
• Questo spirito è sintetizzato bene in un motto (Ill, 5)
30. i motti e le beffe
• Molte le novelle in cui l'intelligenza si manifesta
in forma di risposta che permette ai personaggi di
mostrare la propria dignità o di cavarsela dai guai:
– la seconda e la quarta della sesta giornata, in cui due
umili figure, il fornaio Cisti e il cuoco Chichibio, con
pronti e arguti motti risolvono le diverse situazioni di
fronte alle quali si vengono a trovare.
• Frequentemente fra i beffatori e i beffati si
trovano ancora uomini di religione
• VI, 3 Don Felice insegna a frate Puccio come egli
diverrà beato faccendo una sua penitenza; la
quale frate Puccio fa, e don Felice in questo
mezzo con la moglie del frate si dà buon tempo
31. Le novelle di beffa
• Spesso la beffa è erotica:vedi
– Lidia moglie di Nicostrato VII, 9
– Masetto III, 1
– Un geloso in forma di prete VII, 5
– Peronella VII, 2
32. novella di frate Cipolla
(novella decima della sesta giornata)
– Egli, per impinguare la cassa delle
elemosine, promette di mostrare ai certaldesi una
penna dell'arcangelo Gabriele (in realtà, di un
pappagallo).
– Due burloni però gliela rubano dalla scatola in cui il
frate la custodiva e la sostituiscono con carboni.
– Trovandosi nei guai di fronte ai contadini, il frate, con
grande intelligenza e con esilarante abilità oratoria, li
raggira raccontando loro che i carboni sono preziose
reliquie, perché su di essi fu bruciato vivo san
Lorenzo, ottenendo così ugualmente, grazie alla sua
prontezza di spirito, cospicue elemosine.
33. Novella di ser
Cepparello.
http://www.youtube.com/watch?v=u6MtsfAIfL
Y
• Egli, inviato in Francia da un mercante per riscuotere
crediti, si ammala gravemente e, prima di morire, gioca
un'ultima beffa al pio e ingenuo frate che giunge a
confessarlo, raggirandolo talmente bene con le proprie
parole da riuscire addirittura a farsi considerare un
santo, San Cepparello, le cui miracolose reliquie saranno
poi contese dal popolo credulone.
• All'inizio e al termine della
narrazione, singolarmente, Boccaccio attribuisce qui a
Pampinea un articolato commento di carattere
religioso, che accenna alla benignità di Dio la quale guarda
non al nostro errore ma alla purità delle fé.
• L'autore sottolinea inoltre il fatto che, se gli uomini
venerano persone indegne, l'errore va imputato agli uomini
stessi e non certo a Dio.
34. Libro IX,
2
Elissa
La Badessa e le brache
Viveva in un convento una monaca di nome Isabetta che frequentava
da tempo un uomo.
Le altre monache quando lo scoprono, invidiose di questa segreta
relazione, una notte, mentre la consorella è a letto con
l’uomo, corrono alla celletta della Badessa di nome Usimbalda
per riferirle quello che sanno.
Ma anche la Badessa, quella notte, era a letto con un uomo, un
prete, e così, presa dalla fretta, esce dalla sua stanza con le
brache dal prete in testa al posto del velo.
La Badessa porta la monaca nel capitolo per fustigarla ma tutti si
accorgono di cosa ha in testa la Badessa.
Quest’ultima decide di lasciar correre e non punire le monaca.
Così,presto, hanno tutte il proprio amante.
35. Giorno III, 10
Dioneo
Alibech diviene
romita
• Alibech figlia di un signore, vive a Capsa in Barberia, incuriosita dalla
religione cristiana chiede come si possa servire Dio e gli rispondono
che molti lo fanno vivendo come eremiti in solitudine . Così il mattino
seguente parte e arriva ad un tugurio dove viveva un sant’ uomo.
Questo vedendo la giovane e bella fanciulla teme di essere tentato dal
diavolo e così la manda da un altro uomo che a sua volta la manda da
Rustico- un giovane eremita.
• Questi ben presto ne è tentato e così le fa credere che per servire Dio
bisogna rimettere il diavolo nell’inferno. Le spiega, spogliandosi, che il
diavolo è il suo pene mentre l’inferno è in lei. Così dopo il “dolore
iniziale” Alibech ècontenta di “servire Dio” . Anzi lei stessa chiede
continuamente a Rustico di servire Dio, riducendolo sempre più
debole e magro
• Un incendio però uccide la sua famiglia e lei rimane unica erede del
patrimonio. Viene così chiesta in sposa da Neerbale.
• Tornata a Capsa le donne le chiedono che cosa avesse fatto per tutto
quel tempo, lei spiega e quelle la prendono in giro per la sua ingenuità
. Ora, da sposa, potrà servire Dio quanto vorrà
36. Il concetto di fortuna
• evidente differenza fra Dante e Boccaccio.
– Dante sostiene, nella Commedia come in altre opere, che la
fortuna è un'intelligenza angelica, strumento del disegno della
provvidenza di Dio.
• Per Boccaccio la sorte è invece una potenza che opera
casualmente o attraverso le leggi della natura e gli istinti
che dominano l'uomo.
• di fronte alla fortuna, però, l'uomo non è
impotente, perché può battersi con la propria intelligenza e
intraprendenza..
• Novella quarta della seconda giornata Landolfo
Rufolo, impoverito, divien corsale [corsaro], e da' genovesi
preso, rompe in mare [fa naufragio] e sopra una cassetta di gioie
carissime piena scampa, ed in Gurfo ricevuto da una femina, ricco si
torna a casa sua.
37. Il realismo del Decameron
• Le storie raccontate sono a volte vere
(o, comunque, ricavate da aneddoti), o sempre
verosimili e collocate in un'ambientazione
spaziale e temporale ricostruita con grande cura.
• Le uniche novelle che contengono elementi per
noi inverosimili (ma tali non erano per i
contemporanei dell'autore) riguardano sogni
premonitori che si avverano.
• Per il resto, il criterio di verosimiglianza è
generalmente rispettato.