1. + ticino 3GIORNALEdelPOPOLO
GIOVEDÌ 23 MARZO 2017
La Commissione Prima i Nostri,
che ieri si è riunita sotto la presi-
denza di Gabriele Pinoja (UDC),
ha elaborato due atti parlamentari
all’attenzione del Gran Consiglio.
Un’iniziativa parlamentare con
la quale si chiede di introdurre la
preferenza indigena per il perso-
nale dell’Agenzia turistica ticinese
(ATT) e nelle Organizzazioni turi-
stiche regionali (OTR). Nella legge
sul turismo e la regolamentazione
del funzionamento delle OTR e
dell’ ATT non si contempla alcuna
disposizione sulla natura giuridi-
ca dei rapporti di lavoro con i suoi
dipendenti. Manca in ogni modo
una disposizione sulla preferenza
alle persone residenti. Per queste
ragioni, in virtù del voto popola-
re scaturito in data 25 settembre
2016, secondo i commissari (Simo-
ne Ghisla, Andrea Giudici, Tiziana
Merlo, Mauro Minotti e Gabriele
Pinoja) è necessario emendare
la legge sul turismo in tal senso e
quindi modificare alcuni articoli.
Gli stessi commissari hanno
anche inoltrato una mozione con
la quale si chiede di conferire un
mandato nel limite delle compe-
tenze del CdS alla SUPSI e all’USI
con l’obiettivo di focalizzare incen-
tivi fiscali volti a favorire investi-
menti nel settore delle energie rin-
novabili, nell’innovazione, nella
formazione e nella retribuzione del
lavoro. Inoltre si chiede di favorire
misure che, quale risvolto secon-
dario, inducano all’assunzione di
personale residente. La parola ora
al Parlamento.
“Prima
i nostri”
nel turismo
Personale ATT e OTR
Dialogo proficuo tra attori
del settore energetico
La Commissione speciale energia è tornata a
riunirsi ieri a Bellinzona sotto la presidenza di
Lorenzo Jelmini (PPD) per trattare la delicata
situazione del settore idroelettrico in Ticino. Le
sfide, ricordiamo, non mancano, dall’avvento
della Strategia energetica 2050 all’evoluzione
del mercato idroelettrico. Tanta la carne al fuoco
che rende sempre più necessario, sottolineano i
commissari, una proficua collaborazione tra i di-
versi attori. Per questo motivo ieri intorno al ta-
volo si sono riuniti il direttore del Dipartimento
del territorio Claudio Zali, il capo della Sezione
della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo
Giovanni Bernasconi, insieme ai vertici di AET (il
presidente Giovanni Leonardi e il condirettore
Roberto Pronini. Quello di ieri è stato il terzo in-
contro tra le parti, volto ad approfondire le que-
stioni calde e a sostenere una migliore sinergia
tra le parti. La Commissione, al termine della
riunione, si è detta «soddisfatta delle discussio-
ni e dal clima collaborativo», auspicando pure il
proseguimento e l’intensificazione della collabo-
razione tra i diversi partner.
Commissione speciale energia
«Con la Posta i vostri pacchi in
buone mani». Recita così il famoso
slogan del Gigante Giallo. Ma non
è esattamente ciò che è successo a
una nostra lettrice.
«Come faccio abitualmente, ho
ordinato dei vestiti da una nota
azienda di commercio online, ma,
nonostante il tracciamento del pac-
co comunicasse il suo arrivo al mio
domicilio il 15 marzo, non è mai ar-
rivato nelle mie mani», ci racconta
la nostra interlocutrice. «Avendo
letto della notizia di un pacco ruba-
to davanti alla porta di casa a Zuri-
go, mi sono preoccupata pensando
che la stessa cosa fosse successa a
me e mi sono recata allo sportello
per chiedere informazioni», pro-
segue. Alla ragazza viene spiegato
che la procedura, da un paio di anni
a questa parte, prevede il deposito
di un pacco nell’atrio del palaz-
zo o davanti all’appartamento del
destinatario, a meno che il cliente
non compili un apposito formula-
rio online per indicare alla Posta di
procedere diversamente. In pratica,
se il destinatario non è in casa, non
viene più lasciata in bucalettere la
ricevuta per ritirare il pacco allo
sportello. «Quello che davvero non
capisco - continua la nostra lettri-
ce - è come sia possibile pensare
di lasciare incustodito un pacco
nell’atrio di un palazzo in centro
città, dove sono presenti molti uffici
e addirittura un’agenzia di colloca-
mento e il portone è lasciato aperto
al pubblico dalla mattina alla sera».
Contattando uno sportello po-
stale del Cantone ci viene effettiva-
mente confermato che, se il desti-
natario non è in casa, la decisione di
lasciare il pacco oppure la ricevuta
di ritiro presso l’ufficio postale è a
discrezione del postino, che valuta
di volta in volta la sicurezza del luo-
go dove depositare il pacco. Anche
il contenuto di esso è un discrimi-
ne: «Un pacco che contiene oggetti
preziosi viene di rigore riportato
in Posta se il destinatario non è in
casa», ci spiegano. Non ci sono co-
munque regole precise, tanto che
la nostra lettrice aveva ordinato la
merce solo una settimana prima
del pasticciaccio e, non essendo in
casa, aveva trovato in bucalettere la
ricevuta per andarlo a ritirare allo
sportello. «Se si verificano problemi
o casi di furto, il postino lo segnala
nel sistema e dopo un certo numero
di segnalazioni il pacco non viene
più lasciato incustodito» ci dice an-
cora l’addetto della Posta.
Allo sportello ci confermano
inoltre che i casi di furto di pacchi
sono numerosi e dovuti proprio alla
pratica di abbandonarli davanti
alle porte delle case. Fino a qual-
che anno fa questo non accadeva
perché in automatico veniva con-
segnata la ricevuta per ritirare la
merce allo sportello. Ma gli utenti
sono stati informati di questa no-
vità? Non proprio. «La modifica nel
sistema di consegna è contenuta
nelle Condizioni generali “Servizi
postali”, ma non è stata inviata una
comunicazione in questo senso»,
ci spiegano ancora. E in effetti, an-
dando a spulciare il documento, al
punto 2.5.2 si legge: «Gli invii ecce-
denti la dimensione della cassetta
delle lettere, dei pacchi (…) vengono
consegnati, conformemente all’of-
ferta della Posta, all’ingresso dell’e-
dificio, fatti salvi eventuali accordi
in senso contrario con il mittente o
con il destinatario». Le motivazioni
di tale scelta sono verosimilmente
legate da un lato al costo generato
dal riportare il pacco allo sportello
(e – com’è noto – il Gigante Giallo
sta tagliando da tempo su più fron-
ti), dall’altro dalla volontà di «anda-
re incontro alle richieste dei clienti
di trovare subito il pacco davanti a
casa, senza dover andare a ritirarlo»
concludono all’ufficio postale. Ma
poiché un indizio non fa una pro-
va, ci siamo recati in un altro ufficio
postale ticinese, ottenendo la stessa
spiegazione.
Per un chiarimento abbiamo in-
terpellato il servizio stampa dell’ex
regia federale a Berna, a cui abbia-
mo riportato quanto riferitoci dagli
sportelli ticinesi. Ma le versioni
non collimano affatto. «Solitamen-
L’articolo
2.5.2
delle Condizioni
generali
«Servizi
postali»
per clienti
privati
(reperibile
sul sito della
www.posta.ch)
conferma che
i pacchi vengono
lasciati fuori
dalla porta
di casa.
L’iniziativa popolare lanciata dal
gruppo di Generazione Giovani che
chiede di posticipare la chiusura dei
bar e dei ristoranti alle ore 2 (l’ini-
ziativa chiedeva alle 3, ma il com-
promesso del Governo ha poi cor-
retto alle 2 di notte), sta spaccando
la Commissione della Legislazione
che ieri si è riunita sotto la presi-
denza di Maurizio Agustoni (PPD).
Come ci dice lo stesso presidente
«abbiamo sentito il presidente di
GastroTicino Massimo Suter, che si
è detto favorevole, e il responsabile
dell’associazione delle discoteche
che invece si è detto contrario a una
modifica di legge». I vari gruppi par-
lamentari si prendono ancora qual-
che giorno per discuterne al loro in-
terno e settimana prossima ci sarà
la sottoscrizione dei rapporti. Infatti
da un lato Amanda Rückert (Lega)
ha elaborato un rapporto favorevo-
le alla modifica di legge, mentre da
parte sua, Franco Celio (PLR) è con-
trario e farà un secondo rapporto.
Gli schieramenti potrebbero quindi
essere composti nel seguente modo.
Assieme alla Lega ci potrebbe essere
anche il PPD. Mentre il PLR sarà su
un altro fronte. Da capire che cosa
faranno socialisti, Verdi e UDC che
finora non si sono ancora espressi in
merito.
La Legislazione ha anche discus-
so la legge sulle commesse pubbli-
che, oggetto all’ordine del giorno
nell’ultima sessione parlamentare,
poi posticipato ad aprile. In parti-
colare sono stati analizzati alcuni
emendamenti che saranno poi pre-
sentati nel plenum parlamentare.
Bar aperti
fino alle 2,
firme vicine
Ticino Ticket
è già boom
di tessere
Legislazione Turismo
Buona partenza per Ticino Ticket.
Il biglietto che dal 1° gennaio 2017
permette ai turisti che pernottano
in un albergo, in un ostello o in un
campeggio di muoversi liberamente
con i mezzi pubblici per tutta la du-
rata del loro soggiorno, benefician-
do al contempo di agevolazioni sugli
impianti di risalita, le navigazioni e
le principali attrattive turistiche, è
già stato distribuito a più di 24.000
visitatori. L’iniziativa è nata in con-
comitanza con l’apertura della nuo-
va galleria di base del San Gottardo
per facilitare la mobilità dei visita-
tori che scelgono il nostro Cantone
quale meta di vacanze. Il progetto
intende contribuire a ridare slancio
all’intero settore turistico ticinese.
Le strutture più visitate sono state la
Funicolare Locarno - Madonna del
Sasso, il Lido di Locarno, il centro
Termali SaliniSpa, il Museo d’arte
della Svizzera italiana (MASI) di Lu-
gano e lo Splash Spa di Rivera. La
regione ad aver emesso più biglietti
è stata il Luganese (53%).
Molto apprezzata dai turisti.
te i fattorini depositano i pacchi
solo se il cliente ha rilasciato alla
Posta un’autorizzazione scritta in
tal senso (una cosiddetta autoriz-
zazione di recapito) o ha preso ac-
cordi verbali con il fattorino», spie-
ga la portavoce Nathalie Dérobert
Fellay. Inoltre, prosegue, «i pacchi
vengono depositati solo in luoghi
sicuri lungo il perimetro dell’e-
dificio». «Molti clienti sono felici
di trovare il pacco a casa e di non
doverlo ritirare all’ufficio postale.
Spesso i fattorini conoscono i pro-
pri clienti e sanno se il deposito sia
o meno ben accetto. Si tratta di un
approccio pragmatico che quasi
sempre incontra la soddisfazione
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Lo scorso mese di febbraio il PPD
si era indignato, invitando Municipi
e Consigli comunali a una reazio-
ne, per l’introduzione di una nuova
tassa da parte della Società Elettrica
Sopracenerina SA (SES) che avrebbe
colpito le residenze “fuori zona”.
Infatti ben 2.500 proprietari di
caseecascine,neiprogettidellaSES,
sarebbero stati chiamati a pagare
una tassa base supplementare di Fr.
264.- all’anno. A mente del PPD si
tratta di «una vera ingiustizia e un’i-
naccettabile discriminazione per i
cittadini, per le zone periferiche che
negli anni hanno già ampiamente
fatto la loro parte ottenendo poco in
cambio ed uno schiaffo sonoro alla
tanto decantata politica regionale».
Ora la SES, dopo le critiche ed il sol-
levamento popolare, ha comunicato
di voler posticipare la fatturazione
della tassa a data da definire. Per il
partito popolare democratico que-
sto è il passo giusto che la popola-
zione si attendeva e si rallegra che i
vertici della SES abbiano compreso
la preoccupazione. «Chi contribui-
sce alla sopravvivenza delle nostre
tradizioni, sempre più in pericolo,
valorizzando rustici e cascine va
ringraziato e non certamente cari-
cato di nuove tasse», si legge nella
nota. In attesa di nuovi sviluppi il
partito presieduto da Fiorenzo Dadò
ribadisce la propria contrarietà a
ogni nuova tassa per i proprietari
di residenze “fuori zona”, e richiede
nuovamente con fermezza la nomi-
na di un rappresentante delle zone
periferiche all’interno del Consiglio
di Amministrazione SES.
Tassa SES
congelata,
PPD: «Bene»
Case secondarie
Una cliente denuncia il disservizio. Gli uffici postali: «Sono le nuove regole»
Posta, pacchi incustoditi sull’uscio di casa
E Martina Salvini
dei clienti. Di tanto in tanto ci sono
eccezioni, ma si tratta di casi isola-
ti», annota ancora la portavoce del
Gigante Giallo, pur ammettendo
che i clienti che non desiderano il
deposito «possono comunicarlo
ai fattorini dei pacchi o al servizio
clienti della Posta e, in caso di re-
clami, i pacchi non verranno più
depositati». Una dichiarazione che
pare essere però in contrasto con la
prassi comune, dove la decisione
ultima affinché un pacco finisca
davvero nelle mani giuste spetta al
buon senso del postino. Che nella
capitale federale funzioni diver-
samente che in Ticino? Possibile,
benché ci paia improbabile.
Ma da Berna arriva una diversa versione:
«Si consegna solo con autorizzazione».
DI Chiara Tomasini