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+ TICINO 3GIORNALEdelPOPOLO
LUNEDÌ 5 FEBBRAIO 2018
SecondoAndreaGenolasonosollecitatiipagamenti
«LaCommissioneLIA
nonascoltailGoverno»
«LaCommissioneLIAnonascolta
gliartigianicomenonascoltailCon-
siglio di Stato». A farlo presente è
l’artigiano ticinese Andrea Genola,
che racconta di aver ricevuto copia
di una e-mail datata 30 gennaio, in
cui «la commissione sollecita il pa-
gamentodellatassa».«Poiricevoan-
chelasegnalazionecheil30gennaio
sisonotenutidegliesamiLIAperl’e-
ventuale iscrizione all’Albo», scrive.
«Eppure il Consiglio di Stato aveva
responsabilmente invitato la com-
missione a un atteggiamento che
non complichi ulteriormente la si-
tuazione. Orbene, se è compressibi-
lecheunfunzionariocerchidisalva-
reilpropriopostodilavorononèpe-
rò ammissibile che lo faccia non te-
nendo conto dell’ordine costituito,
oltretutto generando costi e proble-
mi a carico di tutta la comunità».
«Propriopercontenerequestiinutili
costi, il lungimirante Consiglio di
Stato ha dato le giuste indicazione
alla Commissione LIA, che però
sembra non avere capito completa-
mente», si legge ancora. «Peccato –
commenta l’artigiano - perché la
commissione poteva approfittare di
questa “pausa” per rispondere alle
domande dell’interpellanza dell’o-
norevole Mattei, e dicendo: quante
ditte ticinesi hanno fermato, quanti
postidilavorohannofattoperdereai
ticinesi,quantemulteaticinesihan-
nointimato,quantideicirca5.300ri-
chiedentisonostatieffettivamentei-
scritti e quanti tra tutti questi hanno
pagato il 2016 e il 2017».
PLR SI RIVOLGE AL GOVERNO
Una mozione
per chiedere
interessi equi
“NO BILLAG” DA RESPINGERE
«Per l’anziano
radio e TV restano
fondamentali»
Il PLR chiede interessi passivi e-
quineiconfrontideicittadini,elofa
conunamozionealConsigliodiSta-
to volta a modificare l’attuale situa-
zione.«Diverseleggi–sileggeinuna
nota - impongono il versamento di
contributi,tasseoimposte.Nelcaso
questo non avvenga nei termini, o
che il versamento venga effettuato
con più rate, è di regola riscosso un
interesse di ritardo». «Se questa ri-
chiestaècomprensibileedequanei
confronti di chi versa immediata-
mente tutto il dovuto, va considera-
tocheafronteditassidiinteressedi
riferimentovariabilineltempo,èal-
trettantogiustoneiconfrontideicit-
tadini che l’interesse dovuto venga
adattatoperevitarediapplicaretas-
si eccessivi», si aggiunge.
«Perl’anzianolemaggioriinformazionisia
del passato (anche in tempo di guerra) che
attuali giungono ancora dalla radio e dalla
televisione del nostro territorio, per tener vi-
va memoria storica e patrimonio del territo-
rio in cui vivono». Per questa ragione il Con-
siglio degli anziani invita a votare “no” all’i-
niziativa “No Billag”. «A livello finanziario
verrebberocolpitiglianzianiconredditimo-
desti,inquantoleconcessionisarebberopo-
ste sul mercato al miglior offerente. Già oggi
sappiamo quanto costino abbonamenti a e-
mittenti private della vicina repubblica o di
altre Nazioni confinanti», si legge in una no-
ta.Inoltre,«ilpanoramamediaticodelPaese
subirebbe un drastico cambiamento in ter-
mini di diversità e pluralità. Il nostro Canto-
ne, in particolare, non avrebbe più visibilità
in quanto chiuderebbero radio e TV locali,
pubbliche e private», conclude la nota.
PER LA REGIONE SUD
CoordinatoreFFS,
iltestimonepassa
daFlavioCrivelli
aRobertaCattaneo
Roberta Cattaneo, Flavio Crivelli e il CEO Meyer.
Passaggio di consegne venerdì sera a Ca-
stelgrande tra Flavio Crivelli e Roberta Cat-
taneo, che dal 2 gennaio ha ricevuto il testi-
mone come coordinatrice FFS Regione Sud.
Un ruolo, spiegano le ferrovie in una nota,
che negli ultimi anni ha assunto sempre più
di importanza. «Grazie alla forte e costante
presenza del coordinatore, punto di riferi-
mento unico per la politica cantonale e filo
diretto con il CEO Andreas Meyer, i processi
comunicativi si sono notevolmente snelliti e
latrasparenzadelleFFSèconsiderevolmen-
te aumentata». Crivelli è stato coordinatore
della Regione Sud dal 2012 a fine 2017. «Nu-
meroseletematicheconcuisièconfrontato,
dall’apertura della galleria di base del San
Gottardo alla firma della lettera d’intenti tra
Cantone, Città di Bellinzona e FFS che defi-
nisce il futuro delle Officine, passando per
l’ammodernamento di due importanti sta-
zioniqualiBellinzonaeLuganoedalsucces-
so dell’iniziativa Ticino Ticket». Parole di e-
logioperCrivellisonogiuntedalCEOMeyer
e dal consigliere di Stato Claudio Zali. Ro-
berta Cattaneo – prosegue la nota – avrà da-
vanti a sé «sfide altrettanto importanti. Il
prosieguo nel tema Officine per confermare
lacostruzionedellostabilimentoindustriale
più moderno d’Europa. L’opportunità Ce-
neri 2020, grazie al quale nascerà ufficial-
mente la Città Ticino, con tempi di percor-
renza dimezzati tra i maggiori centri abitati
delCantone.E,nondaultimo,larivalorizza-
zione e ristrutturazione delle stazioni di
Chiasso e Locarno».
SICUREZZA Uncorsoperconoscernelaculturaeprevenirelaradicalizzazione
Le guardie carcerarie
vanno a lezione di islam
Il direttore delle strutture
carcerarie Stefano
Laffranchini:
«Fondamentale
cercare di intercettare
tutti i segnali
di estremismo violento».
di radicalizzazione», prosegue.
Come si struttura il progetto?
Ci siamo organizzati in una pri-
ma fase con il Centro svizzero di
formazione del personale peni-
tenziario, e da quest’anno con la
collaborazione della Facoltà di
Teologia dell’Università della Sviz-
zera italiana (USI), per fornire una
formazione continua di carattere
molto pratico, che possa permet-
tere al personale di comprendere
la diversità di chi ha di fronte. La
gestioneottimaledeidetenutipas-
sa innanzitutto dalla comprensio-
ne della cultura islamica in gene-
rale, non solo di come si svolge un
processo di radicalizzazione.
Come funziona nello specifi-
co?
Il corso dura una giornata, du-
rante la quale un docente esterno
trasmette alcune nozioni di storia
e di cultura islamica, le tradizioni
di cui si compone, ma pure i se-
gnali che indicano una possibile
radicalizzazione. Dal profilo logi-
stico abbiamo la possibilità di im-
pedire l’estremizzazione, sepa-
rando gli individui e inserendoli in
altri contesti culturali, ma per po-
terlo fare dobbiamo prima saper
leggere i segnali giusti. E questo lo
può fare l’agente del penitenziario
che lavora a stretto contatto con i
detenuti. Per i quadri e i dirigenti
esiste invece una formazione im-
partita dal Centro svizzero di for-
mazione del personale peniten-
ziario.
Come sta andando? Cosa ne
pensano gli agenti?
La formazione è stata recepita in
maniera molto positiva, i nostri a-
genti trovano il corso interessante.
È chiaro che il fatto che per il mo-
mento il Ticino e la Svizzera siano
in qualche modo risparmiati dal
fenomeno della radicalizzazione
in carcere non ci permette di trac-
ciare un bilancio sulla reale effica-
cia del corso impartito. Evidente-
mente non possiamo ancora co-
gliere i frutti tangibili di questa for-
mazione specifica, non essendo
confrontati con il problema.
Comevicomportateconidete-
nuti praticanti? Quanta libertà
lasciate?
Noi garantiamo la piena libertà
di praticare il culto, purché il loro
comportamento sia compatibile
con il modello sociale del nostro
Paese.Questosignificacheseilde-
tenuto vuole digiunare in periodo
di Ramadan ha tutto il diritto di
poterlo fare, ma il mattino è tenuto
a presentarsi sul posto di lavoro
come tutti gli altri detenuti. L’eser-
cizio della libertà confessionale
deve insomma inserirsi nel conte-
sto sociale in cui ci troviamo.
Temecheinfuturolaradicaliz-
zazione interesserà anche le
sue strutture?
Il mio timore è che possa avveni-
re in modo sommerso. Proprio per
questa ragione ci stiamo muoven-
do in maniera preventiva, con
questi corsi. Dobbiamo poterci
rendereimmediatamentecontose
insorgono fenomeni di radicaliz-
zazione. Una volta colti i segnali
abbiamo gli strumenti necessari
per intervenire. Il problema è pro-
prio riuscire a riconoscerli preco-
cemente, non trascurando alcun
segno.
Da noi i musulmani praticanti sono 15-20 su 250-260 detenuti. (TI-PRESS)
di MARTINA SALVINI
Un corso ad hoc per scorgere i
segnali di radicalizzazione tra i de-
tenutieprevenirla.Èquantoavvie-
ne nelle nostre carceri, dove dal-
l’anno scorso gli agenti peniten-
ziari sono chiamati a seguire una
lezione in cui vengono illustrati i
principi cardine del mondo isla-
mico. L’importanza degli imam, le
cause della radicalizzazione, ma
ancheilcontestodacuisisonoori-
ginati gli attentati di Parigi, Nizza,
Londra e Barcellona. «Il progetto è
natodueannifaedall’annoscorso
ha preso avvio l’istruzione delle
guardie carcerarie. A differenza di
altreNazioni–inspecialmodoIta-
lia e Francia – al
momento non
stiamo vivendo
il fenomeno
della radicaliz-
zazione in Tici-
no. A fini pre-
ventivi, coeren-
temente al Pia-
no d’azione na-
zionale per prevenire e combatte-
re la radicalizzazione e l’estremi-
smo violento, abbiamo intrapreso
questa formazione specifica»,
spiega il direttore delle strutture
carcerarie Stefano Laffranchini.
«Da noi su 250-260 detenuti, gli i-
slamici praticanti sono 15-20 per-
sone.Purnonessendopochilano-
stra situazione è molto diversa da-
gli istituti penitenziari del resto
d’Europa, dove i detenuti sono mi-
gliaia, e dove diventa molto più
complicato intercettare fenomeni
NOTIZIE IN
BREVE
n Associazione dei diplomati:
«Tedesco da potenziare»
L’Associazione dei diplomati delle
Scuole specializzate superiori della
Svizzera italiana si schiera a favore
del potenziamento del tedesco a
scuola. «Le esigenze del mondo del
lavoro devono essere tenute in consi-
derazione e il sistema scolastico deve
esseredinamico»,sileggeinunanota
dell’associazione con cui invita il
Gran Consiglio a sostenere la mozio-
ne dei deputati PLR Alessandra Gia-
nella e Nicola Pini.
n La Rega in soccorso
di due alpinisti italiani
Venerdì sera l’equipaggio Rega è in-
tervenuto per prestare soccorso a
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Orbene, se è compressibi- lecheunfunzionariocerchidisalva- reilpropriopostodilavorononèpe- rò ammissibile che lo faccia non te- nendo conto dell’ordine costituito, oltretutto generando costi e proble- mi a carico di tutta la comunità». «Propriopercontenerequestiinutili costi, il lungimirante Consiglio di Stato ha dato le giuste indicazione alla Commissione LIA, che però sembra non avere capito completa- mente», si legge ancora. «Peccato – commenta l’artigiano - perché la commissione poteva approfittare di questa “pausa” per rispondere alle domande dell’interpellanza dell’o- norevole Mattei, e dicendo: quante ditte ticinesi hanno fermato, quanti postidilavorohannofattoperdereai ticinesi,quantemulteaticinesihan- nointimato,quantideicirca5.300ri- chiedentisonostatieffettivamentei- scritti e quanti tra tutti questi hanno pagato il 2016 e il 2017». PLR SI RIVOLGE AL GOVERNO Una mozione per chiedere interessi equi “NO BILLAG” DA RESPINGERE «Per l’anziano radio e TV restano fondamentali» Il PLR chiede interessi passivi e- quineiconfrontideicittadini,elofa conunamozionealConsigliodiSta- to volta a modificare l’attuale situa- zione.«Diverseleggi–sileggeinuna nota - impongono il versamento di contributi,tasseoimposte.Nelcaso questo non avvenga nei termini, o che il versamento venga effettuato con più rate, è di regola riscosso un interesse di ritardo». «Se questa ri- chiestaècomprensibileedequanei confronti di chi versa immediata- mente tutto il dovuto, va considera- tocheafronteditassidiinteressedi riferimentovariabilineltempo,èal- trettantogiustoneiconfrontideicit- tadini che l’interesse dovuto venga adattatoperevitarediapplicaretas- si eccessivi», si aggiunge. «Perl’anzianolemaggioriinformazionisia del passato (anche in tempo di guerra) che attuali giungono ancora dalla radio e dalla televisione del nostro territorio, per tener vi- va memoria storica e patrimonio del territo- rio in cui vivono». Per questa ragione il Con- siglio degli anziani invita a votare “no” all’i- niziativa “No Billag”. «A livello finanziario verrebberocolpitiglianzianiconredditimo- desti,inquantoleconcessionisarebberopo- ste sul mercato al miglior offerente. Già oggi sappiamo quanto costino abbonamenti a e- mittenti private della vicina repubblica o di altre Nazioni confinanti», si legge in una no- ta.Inoltre,«ilpanoramamediaticodelPaese subirebbe un drastico cambiamento in ter- mini di diversità e pluralità. Il nostro Canto- ne, in particolare, non avrebbe più visibilità in quanto chiuderebbero radio e TV locali, pubbliche e private», conclude la nota. PER LA REGIONE SUD CoordinatoreFFS, iltestimonepassa daFlavioCrivelli aRobertaCattaneo Roberta Cattaneo, Flavio Crivelli e il CEO Meyer. Passaggio di consegne venerdì sera a Ca- stelgrande tra Flavio Crivelli e Roberta Cat- taneo, che dal 2 gennaio ha ricevuto il testi- mone come coordinatrice FFS Regione Sud. Un ruolo, spiegano le ferrovie in una nota, che negli ultimi anni ha assunto sempre più di importanza. «Grazie alla forte e costante presenza del coordinatore, punto di riferi- mento unico per la politica cantonale e filo diretto con il CEO Andreas Meyer, i processi comunicativi si sono notevolmente snelliti e latrasparenzadelleFFSèconsiderevolmen- te aumentata». Crivelli è stato coordinatore della Regione Sud dal 2012 a fine 2017. «Nu- meroseletematicheconcuisièconfrontato, dall’apertura della galleria di base del San Gottardo alla firma della lettera d’intenti tra Cantone, Città di Bellinzona e FFS che defi- nisce il futuro delle Officine, passando per l’ammodernamento di due importanti sta- zioniqualiBellinzonaeLuganoedalsucces- so dell’iniziativa Ticino Ticket». Parole di e- logioperCrivellisonogiuntedalCEOMeyer e dal consigliere di Stato Claudio Zali. Ro- berta Cattaneo – prosegue la nota – avrà da- vanti a sé «sfide altrettanto importanti. Il prosieguo nel tema Officine per confermare lacostruzionedellostabilimentoindustriale più moderno d’Europa. L’opportunità Ce- neri 2020, grazie al quale nascerà ufficial- mente la Città Ticino, con tempi di percor- renza dimezzati tra i maggiori centri abitati delCantone.E,nondaultimo,larivalorizza- zione e ristrutturazione delle stazioni di Chiasso e Locarno». SICUREZZA Uncorsoperconoscernelaculturaeprevenirelaradicalizzazione Le guardie carcerarie vanno a lezione di islam Il direttore delle strutture carcerarie Stefano Laffranchini: «Fondamentale cercare di intercettare tutti i segnali di estremismo violento». di radicalizzazione», prosegue. Come si struttura il progetto? Ci siamo organizzati in una pri- ma fase con il Centro svizzero di formazione del personale peni- tenziario, e da quest’anno con la collaborazione della Facoltà di Teologia dell’Università della Sviz- zera italiana (USI), per fornire una formazione continua di carattere molto pratico, che possa permet- tere al personale di comprendere la diversità di chi ha di fronte. La gestioneottimaledeidetenutipas- sa innanzitutto dalla comprensio- ne della cultura islamica in gene- rale, non solo di come si svolge un processo di radicalizzazione. Come funziona nello specifi- co? Il corso dura una giornata, du- rante la quale un docente esterno trasmette alcune nozioni di storia e di cultura islamica, le tradizioni di cui si compone, ma pure i se- gnali che indicano una possibile radicalizzazione. Dal profilo logi- stico abbiamo la possibilità di im- pedire l’estremizzazione, sepa- rando gli individui e inserendoli in altri contesti culturali, ma per po- terlo fare dobbiamo prima saper leggere i segnali giusti. E questo lo può fare l’agente del penitenziario che lavora a stretto contatto con i detenuti. Per i quadri e i dirigenti esiste invece una formazione im- partita dal Centro svizzero di for- mazione del personale peniten- ziario. Come sta andando? Cosa ne pensano gli agenti? La formazione è stata recepita in maniera molto positiva, i nostri a- genti trovano il corso interessante. È chiaro che il fatto che per il mo- mento il Ticino e la Svizzera siano in qualche modo risparmiati dal fenomeno della radicalizzazione in carcere non ci permette di trac- ciare un bilancio sulla reale effica- cia del corso impartito. Evidente- mente non possiamo ancora co- gliere i frutti tangibili di questa for- mazione specifica, non essendo confrontati con il problema. Comevicomportateconidete- nuti praticanti? Quanta libertà lasciate? Noi garantiamo la piena libertà di praticare il culto, purché il loro comportamento sia compatibile con il modello sociale del nostro Paese.Questosignificacheseilde- tenuto vuole digiunare in periodo di Ramadan ha tutto il diritto di poterlo fare, ma il mattino è tenuto a presentarsi sul posto di lavoro come tutti gli altri detenuti. L’eser- cizio della libertà confessionale deve insomma inserirsi nel conte- sto sociale in cui ci troviamo. Temecheinfuturolaradicaliz- zazione interesserà anche le sue strutture? Il mio timore è che possa avveni- re in modo sommerso. Proprio per questa ragione ci stiamo muoven- do in maniera preventiva, con questi corsi. Dobbiamo poterci rendereimmediatamentecontose insorgono fenomeni di radicaliz- zazione. Una volta colti i segnali abbiamo gli strumenti necessari per intervenire. Il problema è pro- prio riuscire a riconoscerli preco- cemente, non trascurando alcun segno. Da noi i musulmani praticanti sono 15-20 su 250-260 detenuti. (TI-PRESS) di MARTINA SALVINI Un corso ad hoc per scorgere i segnali di radicalizzazione tra i de- tenutieprevenirla.Èquantoavvie- ne nelle nostre carceri, dove dal- l’anno scorso gli agenti peniten- ziari sono chiamati a seguire una lezione in cui vengono illustrati i principi cardine del mondo isla- mico. L’importanza degli imam, le cause della radicalizzazione, ma ancheilcontestodacuisisonoori- ginati gli attentati di Parigi, Nizza, Londra e Barcellona. «Il progetto è natodueannifaedall’annoscorso ha preso avvio l’istruzione delle guardie carcerarie. A differenza di altreNazioni–inspecialmodoIta- lia e Francia – al momento non stiamo vivendo il fenomeno della radicaliz- zazione in Tici- no. A fini pre- ventivi, coeren- temente al Pia- no d’azione na- zionale per prevenire e combatte- re la radicalizzazione e l’estremi- smo violento, abbiamo intrapreso questa formazione specifica», spiega il direttore delle strutture carcerarie Stefano Laffranchini. «Da noi su 250-260 detenuti, gli i- slamici praticanti sono 15-20 per- sone.Purnonessendopochilano- stra situazione è molto diversa da- gli istituti penitenziari del resto d’Europa, dove i detenuti sono mi- gliaia, e dove diventa molto più complicato intercettare fenomeni NOTIZIE IN BREVE n Associazione dei diplomati: «Tedesco da potenziare» L’Associazione dei diplomati delle Scuole specializzate superiori della Svizzera italiana si schiera a favore del potenziamento del tedesco a scuola. «Le esigenze del mondo del lavoro devono essere tenute in consi- derazione e il sistema scolastico deve esseredinamico»,sileggeinunanota dell’associazione con cui invita il Gran Consiglio a sostenere la mozio- ne dei deputati PLR Alessandra Gia- nella e Nicola Pini. n La Rega in soccorso di due alpinisti italiani Venerdì sera l’equipaggio Rega è in- tervenuto per prestare soccorso a due alpinisti italiani rimasti bloccati sulla parete nord della Grigna setten- trionale, in Valsassina.