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Piattaforma EDU – Metodo di Studio Universale Copyright 2013 - 
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Centro territoriale di Supporto per le nuove tecnologie 
di Fano per la provincia di Pesaro e Urbino 
L’unico sito al mondo che ti 
insegna a studiare!
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Di cosa parleremo: 
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Che significa studiare?
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[stu-dià-re] 
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Applicare l'intelligenza per apprendere una 
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insegnante
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Prima lo studio poteva essere un’attività 
limitata nel tempo e nello spazio fino al 
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svolgere una professione
Ora nella società dell’informazione 
diventa cruciale saper studiare: 
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È un lungo cammino… 
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Serve un METODO DI STUDIO! 
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Le fonti del sapere ieri e oggi
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L’ERA DIGITALE 
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Dislessia 
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DISPERSIONE
disperdere 
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1 vtr 
sparpagliare, dissipare, distruggere 
2 vtr 
[in senso figurato] consumare senza raggiungere lo scopo prefisso 
Treccani 
Di persona singola, sprecare le proprie forze 
intellettuali dedicandosi a lavori senza frutto o 
a più attività contemporaneamente: 
disperdersi in vane ricerche; si disperde in 
studi troppo diversi.
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La cultura scompare nell'abbondanza della 
sovrapposizione, nella valanga dei segni, nella 
follia della quantità. 
Milan Kundera
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Esigenza di un METODO DI STUDIO per 
ACCENTRARE l’attenzione e combattere 
la dispersione.
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METODO DI 
STUDIO 
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 La principale necessità è saper 
gestire il testo scritto
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Per fortuna il metodo di studio è 
qualcosa che si impara, come tutto il 
resto!
Il nostro viaggio inizia così: 
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MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO 
Posso iniziare usando testi che non c’entrano 
niente con le discipline che studio, al solo 
scopo di imparare delle nuove strategie per 
leggere, comprendere e riassumere il testo 
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MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO 
Posso iniziare usando testi che non c’entrano 
niente con le discipline che studio, al solo 
scopo di imparare delle nuove strategie per 
leggere, capire e riassumere il testo
MI ESERCITO SUL 
METODO DI STUDIO 
Posso iniziare usando testi 
che non c’entrano niente con 
le discipline che studio, al 
solo scopo di imparare delle 
nuove strategie per leggere, 
comprendere e riassumere il 
testo 
CASA 
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SCUOLA 
STUDIO CON LE NUOVE STRATEGIE CHE HO IMPARATO 
• Scopro che con alcune strategie mi ricordo meglio le cose 
• Mi accorgo che per eseguire alcuni compiti sono più valide alcune 
strategie, per altri esercizi sono più adatte altre 
• Comincio a riflettere su me stesso, su come funziona la mia mente e 
come sono fatto. 
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CONSOLIDO IL METODO DI STUDIO 
Quando studio con le strategie che ho imparato e poi ho un’interrogazione o una verifica mi 
accorgo che.. FUNZIONA! Vado bene e: 
• Decido di usarlo anche la prossima volta, sì mi costa un po’ di fatica ma poi il risultato c’è! 
• Mentre studio divento capace di «guardarmi dal di fuori» e vedere come sto procedendo e 
prevedere se mi sto preparando adeguatamente 
• Ho molta meno ansia per interrogazioni e verifiche 
STUDIO CON LE NUOVE 
STRATEGIE CHE HO 
IMPARATO 
• Scopro che con alcune 
strategie mi ricordo meglio 
le cose 
• Mi accorgo che per 
eseguire alcuni compiti 
sono più valide alcune 
strategie, per altri esercizi 
sono più adatte altre 
• Comincio a riflettere su me 
stesso, su come funziona la 
mia mente e come sono 
fatto. 
MI ESERCITO SUL 
METODO DI STUDIO 
Posso iniziare usando testi 
che non c’entrano niente con 
le discipline che studio, al 
solo scopo di imparare delle 
nuove strategie per leggere, 
comprendere e riassumere il 
testo 
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• Mi accorgo che se mi è andata male 
un’interrogazione o una verifica non è stato perché 
io non ce la posso fare, ma perché ho valutato 
male il tempo necessario per preparala o non ho 
applicato le strategie di studio giuste. 
•  Non temo più il fallimento: so che con buona 
volontà e adeguata applicazione avrò successo. 
Garantito! 
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DIVENTO UN BUON UTILIZZATORE DI STRATEGIE 
• Quando mi assegnano un nuovo compito, con un 
occhiata, so già cosa fare e scelgo la strategia di 
studio più adatta 
• Comincio a modificare e inventarmi delle strategie di 
studio fatte su misura per me. Invento io il mio modo 
personalissimo di studiare! 
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DIVENTO UN BUON 
UTILIZZATORE DI 
STRATEGIE 
• Dato un compito so 
scegliere la strategia 
adeguata 
• Mi creo il metodo di 
studio 
• Scopro che il successo 
in un compito è in 
funzione del tempo e 
•  Non temo più il 
fallimento 
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DIVENTO UN OTTIMO 
STUDENTE 
• Sarò capace di stare a 
galla in un mondo che 
tenta di sommergerci di 
informazioni e che ci 
richiede di sapere un po’ 
di tutto! 
• Sarò in grado di affrontare 
qualsiasi studio specifico 
desidererò intraprendere 
(studi universitari, 
professione, ecc.) 
•  Le prospettive per la 
mia vita si allargano
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STUDIO CON LE NUOVE 
STRATEGIE CHE HO 
IMPARATO 
• Scopro che con alcune 
strategie mi ricordo meglio 
le cose 
• Mi accorgo che per 
eseguire alcuni compiti 
sono più valide alcune 
strategie, per altri esercizi 
sono più adatte altre 
• Comincio a riflettere su me 
stesso, su come funziona 
la mia mente e come sono 
fatto. 
MI ESERCITO SUL 
METODO DI STUDIO 
Posso iniziare usando testi 
che non c’entrano niente con 
le discipline che studio, al 
solo scopo di imparare delle 
nuove strategie per leggere, 
comprendere e riassumere il 
testo 
CONSOLIDO IL METODO DI 
STUDIO 
• Applicando il metodo di 
studio il risultato c’è! 
• Mentre studio divento 
capace di «guardarmi dal 
di fuori» e vedere come 
sto procedendo e 
prevedere se mi sto 
preparando 
adeguatamente 
• Ho molta meno ansia per 
interrogazioni e verifiche
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strategie mi ricordo meglio 
le cose 
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eseguire alcuni compiti 
sono più valide alcune 
strategie, per altri esercizi 
sono più adatte altre 
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stesso, su come funziona 
la mia mente e come sono 
fatto. 
CONSOLIDO IL METODO DI 
STUDIO 
• Applicando il metodo di 
studio il risultato c’è! 
• Mentre studio divento 
capace di «guardarmi dal 
di fuori» e vedere come 
sto procedendo e 
prevedere se mi sto 
preparando 
adeguatamente 
• Ho molta meno ansia per 
interrogazioni e verifiche
Studiare non è solo necessario per il proprio 
futuro, può essere anche divertente! 
Inoltre non si studia solo per dovere ma anche 
per piacere! 
• Se ho un nuovo hobby e vorrai documentarti 
• Se un giorno mi affascinerà un paese straniero, una cultura 
diversa 
• Se inventerò qualcosa e vorrò costruirla 
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Mario Buonvino Mario Buon CvTinSo dCiT FSa ndoi Fwawnwo .wctwsfwa.ncots.iftano.it 
E se non inizio questo viaggio cosa può 
succedere? 
NON HO METODO DI 
STUDIO 
Studio quando capita e 
come capita 
• Quando una verifica o 
un’interrogazione mi 
vanno male penso di 
essere sfortunato; 
quando mi vanno bene 
penso di essere 
fortunato 
CASA 
SCUOLA 
CASA 
SCUOLA 
CASA 
SCUOLA 
PIU’ SI VA AVANTI PIU’ 
LE COSE SI FANNO 
DIFFICILI 
• Interrogazioni e 
verifiche mi mettono 
ansia 
• Non ho il controllo di me 
e di quello che mi 
succede 
HO MOLTI DUBBI SUL 
MIO FUTURO 
• non so bene quale sarà 
la scuola che sceglierò 
o se sia il caso di 
lasciarla al più presto 
• Non so bene cosa farò 
da grande né in che 
direzione andare
Incontrollabile Rinuncio alle 
sfide 
Fortuna 
Se ho un insuccesso 
significa che non sono 
abile! 
La mia autostima 
Abilità va giù 
Se mi impegno ho 
successo se non mi 
impegno no 
Ho fiducia in me 
e in quello che 
posso fare 
Impegno 
MaMriaor iBou Bounovninvoin CoT CST dSi dFia Fnaon wow www.cwt.scftasnfaon.iot .it
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CALMA! Non è mai troppo tardi per imparare a studiare! 
Scoprire il proprio metodo di studio è qualcosa che posso fare a 
qualsiasi età! 
Se penso di non avere un metodo di studio adeguato, perché 
non provo nuove strategie e inizio a riflettere su me stesso!? 
Forse se a volte la scuola mi sembra così faticosa è perché sono 
io a non avere gli strumenti giusti per affrontarla!
E SE VOGLIO INIZIARE? 
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QUALI SONO QUESTE TECNICHE DI STUDIO?
Tecniche per Evidenziare il testo 
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Elenco puntato (sintetico e logico) 
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Mappa (facile da comprendere e da 
ricordare) 
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Registrare e riascoltare 
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Qual è la strategia migliore? 
Non c’è un modo migliore in assoluto, ma c’è un 
modo migliore per ciascuno di noi, infatti siamo 
tutti diversi (diversi stili cognitivi) impariamo in 
maniera differente. 
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Come scopro quella più valida per me? 
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Tanti stili cognitivi, un solo metodo di studio 
valido anche per i DSAe i BES 
Sottolineo 
il testo con 
i 5 colori 
Creo una 
mappa 
Creo uno 
elenco 
puntato 
visuale 
Stile 
linguistico-verbale 
Stile 
analitico-sistematico 
Stile visuale-globale 
DSA e 
BES 
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Che strumenti mi servono? 
• carta colori e penna 
• Computer e software gratuiti 
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• Vieni su 
www.ctsfano.it/area 
alunni a scoprire il 
metodo di studio e i 
software per studiare 
con il computer 
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Dove posso esercitarmi sul Metodo Di 
Studio Universale?
Mario Buonvino Mario Buo CnTviSno d Ci FTaSn od i wFwanwo.c wtswfawn.oc.tistfano.it 
Il cammino di riflessione sull’apprendimento può 
iniziare in tanti modi, la Piattaforma EDU ne è 
un esempio. 
Tantissimi insegnanti avviano percorsi sul 
metodo di studio con i loro studenti, ma.. 
È FONDAMENTALE, in tutto il percorso 
scolastico, il sostegno, l’aiuto (e a volte la 
fermezza) dei genitori! Se no non funziona!
Mario Buonvino Mario Buo CnTviSno d Ci FTaSn od i wFwanwo.c wtswfawn.oc.tistfano.it 
Due parole per i «Prof.» 
La scuola italiana ha una nuova esigenza
Direttiva BES 27 dicembre 2012 
NORMODOTATI 
ECCELLENZE
Mario Buonvino Mario Buo CnTviSno d Ci FTaSn od i wFwanwo.c wtswfawn.oc.tistfano.it 
• Direttiva BES e CTS 27 dicembre 2012. […] è sempre più 
urgente adottare una didattica che sia ‘denominatore 
comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro 
nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica 
speciale. 
• Legge 170/10 sui DSA 
Molti insegnanti sono favorevoli alle 
formazioni svolte dal CTS e CTI su una 
didattica metacognitiva e multimediale 
che vada bene per TUTTI gli alunni
La Dirigente Loretta Mattioli nell’ambito del 
Progetto di Rete Spider ha individuato una 
proposta metodologica UNICA ma allo stesso 
tempo adatta a TUTTI gli alunni: 
1. Sottolineo 
2. Faccio l’elenco puntato 
3. Faccio la mappa 
4. Ripeto 
Gli operatori del Gruppo Tecnico Provinciale del 
Progetto Spider hanno perfezionato tale 
metodologia per proporla: 
• Nei corsi di formazione docenti 
• Nei campus per i DSA 
• Con la Piattaforma EDU 
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Siamo ciò che facciamo ripetutamente, perciò l’eccellenza 
non è un’azione bensì un’abitudine. Aristotele 
• Vieni su www.ctsfano.it a scoprire il 
metodo di studio metacognitivo e i 
software per studiare con il computer 
• Iscriviti alla mailing list per essere il primo 
a sapere quando inizia l’esperienza 
«Piattaforma EDU»
Eventi: 
• Presentazione Mediateca Montanari di Fano giugno 2014 
• Tesi di laurea 18/11/14 Politecnico delle Marche 
• 29/11/14 Convegno sull’inclusività Bolzano 
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Referenti 
Dott.ssa Carla Sagretti, Ufficio Scolastico Provinciale 
n. VII di Pesaro e Urbino 
Dirigente Athos Salucci, Centro Territoriale di 
Supporto per le nuove tecnologie della Provincia di 
Fano 
Dott.ssa Anna Lisa Ferrante, Ufficio Scolastico 
Provinciale n. VII di Pesaro e Urbino 
Dirigente Mara Morosini, Centro Territoriale per 
l’Inclusione di Pesaro 
Dott.ssa Antonella Marcelli, ASUR Marche 
Dirigente Loretta Mattioli, referente del Progetto 
Spider
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Ringraziamenti 
Collaboratrice Denis Floris, Educazione Professionale, 
Politecnico delle Marche 
Gruppo CTS e Gruppo Spider: Rita Maccagnani, Maruska 
Palazzi, Ubaldo Ragnoni, Federico Burani, Cinzia Cesaretti, 
Daniela Zambon, Isabella Palazzi, Daniela Cesarini, 
Francesca Boiani, Massimiliano Capodagli, Viviana Fabbri, 
Loretta Mattioli 
Collaboratrice, Prof.ssa Susanna Testa 
Prof. Lucio Cottini, Università degli Studi di Udine 
Collaboratore Francesco Colella 
Web Counselor Elisa Del Bianco 
Software Counselor Gianmarco Righi 
Primo Betatester Gian Marco Colombo 
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  • 3. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Che significa studiare?
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  • 5. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Prima lo studio poteva essere un’attività limitata nel tempo e nello spazio fino al completamento della scuola dell’obbligo o all’acquisizione di competenze atte a svolgere una professione
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  • 18. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it DISPERSIONE
  • 19. disperdere Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it 1 vtr sparpagliare, dissipare, distruggere 2 vtr [in senso figurato] consumare senza raggiungere lo scopo prefisso Treccani Di persona singola, sprecare le proprie forze intellettuali dedicandosi a lavori senza frutto o a più attività contemporaneamente: disperdersi in vane ricerche; si disperde in studi troppo diversi.
  • 20. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it La cultura scompare nell'abbondanza della sovrapposizione, nella valanga dei segni, nella follia della quantità. Milan Kundera
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  • 25. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it  La principale necessità è saper gestire il testo scritto
  • 26. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Per fortuna il metodo di studio è qualcosa che si impara, come tutto il resto!
  • 27. Il nostro viaggio inizia così: CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO Posso iniziare usando testi che non c’entrano niente con le discipline che studio, al solo scopo di imparare delle nuove strategie per leggere, comprendere e riassumere il testo Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 28. CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO Posso iniziare usando testi che non c’entrano niente con le discipline che studio, al solo scopo di imparare delle nuove strategie per leggere, capire e riassumere il testo
  • 29. MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO Posso iniziare usando testi che non c’entrano niente con le discipline che studio, al solo scopo di imparare delle nuove strategie per leggere, comprendere e riassumere il testo CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA STUDIO CON LE NUOVE STRATEGIE CHE HO IMPARATO • Scopro che con alcune strategie mi ricordo meglio le cose • Mi accorgo che per eseguire alcuni compiti sono più valide alcune strategie, per altri esercizi sono più adatte altre • Comincio a riflettere su me stesso, su come funziona la mia mente e come sono fatto. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 30. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it CONSOLIDO IL METODO DI STUDIO Quando studio con le strategie che ho imparato e poi ho un’interrogazione o una verifica mi accorgo che.. FUNZIONA! Vado bene e: • Decido di usarlo anche la prossima volta, sì mi costa un po’ di fatica ma poi il risultato c’è! • Mentre studio divento capace di «guardarmi dal di fuori» e vedere come sto procedendo e prevedere se mi sto preparando adeguatamente • Ho molta meno ansia per interrogazioni e verifiche STUDIO CON LE NUOVE STRATEGIE CHE HO IMPARATO • Scopro che con alcune strategie mi ricordo meglio le cose • Mi accorgo che per eseguire alcuni compiti sono più valide alcune strategie, per altri esercizi sono più adatte altre • Comincio a riflettere su me stesso, su come funziona la mia mente e come sono fatto. MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO Posso iniziare usando testi che non c’entrano niente con le discipline che studio, al solo scopo di imparare delle nuove strategie per leggere, comprendere e riassumere il testo CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 31. • Mi accorgo che se mi è andata male un’interrogazione o una verifica non è stato perché io non ce la posso fare, ma perché ho valutato male il tempo necessario per preparala o non ho applicato le strategie di studio giuste. •  Non temo più il fallimento: so che con buona volontà e adeguata applicazione avrò successo. Garantito! CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 32. DIVENTO UN BUON UTILIZZATORE DI STRATEGIE • Quando mi assegnano un nuovo compito, con un occhiata, so già cosa fare e scelgo la strategia di studio più adatta • Comincio a modificare e inventarmi delle strategie di studio fatte su misura per me. Invento io il mio modo personalissimo di studiare! CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 33. DIVENTO UN BUON UTILIZZATORE DI STRATEGIE • Dato un compito so scegliere la strategia adeguata • Mi creo il metodo di studio • Scopro che il successo in un compito è in funzione del tempo e •  Non temo più il fallimento CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it DIVENTO UN OTTIMO STUDENTE • Sarò capace di stare a galla in un mondo che tenta di sommergerci di informazioni e che ci richiede di sapere un po’ di tutto! • Sarò in grado di affrontare qualsiasi studio specifico desidererò intraprendere (studi universitari, professione, ecc.) •  Le prospettive per la mia vita si allargano
  • 34. CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA STUDIO CON LE NUOVE STRATEGIE CHE HO IMPARATO • Scopro che con alcune strategie mi ricordo meglio le cose • Mi accorgo che per eseguire alcuni compiti sono più valide alcune strategie, per altri esercizi sono più adatte altre • Comincio a riflettere su me stesso, su come funziona la mia mente e come sono fatto. MI ESERCITO SUL METODO DI STUDIO Posso iniziare usando testi che non c’entrano niente con le discipline che studio, al solo scopo di imparare delle nuove strategie per leggere, comprendere e riassumere il testo CONSOLIDO IL METODO DI STUDIO • Applicando il metodo di studio il risultato c’è! • Mentre studio divento capace di «guardarmi dal di fuori» e vedere come sto procedendo e prevedere se mi sto preparando adeguatamente • Ho molta meno ansia per interrogazioni e verifiche
  • 35. CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA STUDIO CON LE NUOVE STRATEGIE CHE HO IMPARATO • Scopro che con alcune strategie mi ricordo meglio le cose • Mi accorgo che per eseguire alcuni compiti sono più valide alcune strategie, per altri esercizi sono più adatte altre • Comincio a riflettere su me stesso, su come funziona la mia mente e come sono fatto. CONSOLIDO IL METODO DI STUDIO • Applicando il metodo di studio il risultato c’è! • Mentre studio divento capace di «guardarmi dal di fuori» e vedere come sto procedendo e prevedere se mi sto preparando adeguatamente • Ho molta meno ansia per interrogazioni e verifiche
  • 36. Studiare non è solo necessario per il proprio futuro, può essere anche divertente! Inoltre non si studia solo per dovere ma anche per piacere! • Se ho un nuovo hobby e vorrai documentarti • Se un giorno mi affascinerà un paese straniero, una cultura diversa • Se inventerò qualcosa e vorrò costruirla Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 37. Mario Buonvino Mario Buon CvTinSo dCiT FSa ndoi Fwawnwo .wctwsfwa.ncots.iftano.it E se non inizio questo viaggio cosa può succedere? NON HO METODO DI STUDIO Studio quando capita e come capita • Quando una verifica o un’interrogazione mi vanno male penso di essere sfortunato; quando mi vanno bene penso di essere fortunato CASA SCUOLA CASA SCUOLA CASA SCUOLA PIU’ SI VA AVANTI PIU’ LE COSE SI FANNO DIFFICILI • Interrogazioni e verifiche mi mettono ansia • Non ho il controllo di me e di quello che mi succede HO MOLTI DUBBI SUL MIO FUTURO • non so bene quale sarà la scuola che sceglierò o se sia il caso di lasciarla al più presto • Non so bene cosa farò da grande né in che direzione andare
  • 38. Incontrollabile Rinuncio alle sfide Fortuna Se ho un insuccesso significa che non sono abile! La mia autostima Abilità va giù Se mi impegno ho successo se non mi impegno no Ho fiducia in me e in quello che posso fare Impegno MaMriaor iBou Bounovninvoin CoT CST dSi dFia Fnaon wow www.cwt.scftasnfaon.iot .it
  • 39. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it CALMA! Non è mai troppo tardi per imparare a studiare! Scoprire il proprio metodo di studio è qualcosa che posso fare a qualsiasi età! Se penso di non avere un metodo di studio adeguato, perché non provo nuove strategie e inizio a riflettere su me stesso!? Forse se a volte la scuola mi sembra così faticosa è perché sono io a non avere gli strumenti giusti per affrontarla!
  • 40. E SE VOGLIO INIZIARE? Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it QUALI SONO QUESTE TECNICHE DI STUDIO?
  • 41. Tecniche per Evidenziare il testo Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 42. Elenco puntato (sintetico e logico) Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 43. Mappa (facile da comprendere e da ricordare) Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 44. Registrare e riascoltare Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 45. Qual è la strategia migliore? Non c’è un modo migliore in assoluto, ma c’è un modo migliore per ciascuno di noi, infatti siamo tutti diversi (diversi stili cognitivi) impariamo in maniera differente. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 46. Come scopro quella più valida per me? Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 47. Tanti stili cognitivi, un solo metodo di studio valido anche per i DSAe i BES Sottolineo il testo con i 5 colori Creo una mappa Creo uno elenco puntato visuale Stile linguistico-verbale Stile analitico-sistematico Stile visuale-globale DSA e BES Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 48. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Che strumenti mi servono? • carta colori e penna • Computer e software gratuiti Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 49. • Vieni su www.ctsfano.it/area alunni a scoprire il metodo di studio e i software per studiare con il computer Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 50. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Dove posso esercitarmi sul Metodo Di Studio Universale?
  • 51. Mario Buonvino Mario Buo CnTviSno d Ci FTaSn od i wFwanwo.c wtswfawn.oc.tistfano.it Il cammino di riflessione sull’apprendimento può iniziare in tanti modi, la Piattaforma EDU ne è un esempio. Tantissimi insegnanti avviano percorsi sul metodo di studio con i loro studenti, ma.. È FONDAMENTALE, in tutto il percorso scolastico, il sostegno, l’aiuto (e a volte la fermezza) dei genitori! Se no non funziona!
  • 52. Mario Buonvino Mario Buo CnTviSno d Ci FTaSn od i wFwanwo.c wtswfawn.oc.tistfano.it Due parole per i «Prof.» La scuola italiana ha una nuova esigenza
  • 53. Direttiva BES 27 dicembre 2012 NORMODOTATI ECCELLENZE
  • 54. Mario Buonvino Mario Buo CnTviSno d Ci FTaSn od i wFwanwo.c wtswfawn.oc.tistfano.it • Direttiva BES e CTS 27 dicembre 2012. […] è sempre più urgente adottare una didattica che sia ‘denominatore comune’ per tutti gli alunni e che non lasci indietro nessuno: una didattica inclusiva più che una didattica speciale. • Legge 170/10 sui DSA Molti insegnanti sono favorevoli alle formazioni svolte dal CTS e CTI su una didattica metacognitiva e multimediale che vada bene per TUTTI gli alunni
  • 55. La Dirigente Loretta Mattioli nell’ambito del Progetto di Rete Spider ha individuato una proposta metodologica UNICA ma allo stesso tempo adatta a TUTTI gli alunni: 1. Sottolineo 2. Faccio l’elenco puntato 3. Faccio la mappa 4. Ripeto Gli operatori del Gruppo Tecnico Provinciale del Progetto Spider hanno perfezionato tale metodologia per proporla: • Nei corsi di formazione docenti • Nei campus per i DSA • Con la Piattaforma EDU Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 56. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Siamo ciò che facciamo ripetutamente, perciò l’eccellenza non è un’azione bensì un’abitudine. Aristotele • Vieni su www.ctsfano.it a scoprire il metodo di studio metacognitivo e i software per studiare con il computer • Iscriviti alla mailing list per essere il primo a sapere quando inizia l’esperienza «Piattaforma EDU»
  • 57. Eventi: • Presentazione Mediateca Montanari di Fano giugno 2014 • Tesi di laurea 18/11/14 Politecnico delle Marche • 29/11/14 Convegno sull’inclusività Bolzano Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it
  • 58. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Referenti Dott.ssa Carla Sagretti, Ufficio Scolastico Provinciale n. VII di Pesaro e Urbino Dirigente Athos Salucci, Centro Territoriale di Supporto per le nuove tecnologie della Provincia di Fano Dott.ssa Anna Lisa Ferrante, Ufficio Scolastico Provinciale n. VII di Pesaro e Urbino Dirigente Mara Morosini, Centro Territoriale per l’Inclusione di Pesaro Dott.ssa Antonella Marcelli, ASUR Marche Dirigente Loretta Mattioli, referente del Progetto Spider
  • 59. Mario Buonvino CTS di Fano www.ctsfano.it Ringraziamenti Collaboratrice Denis Floris, Educazione Professionale, Politecnico delle Marche Gruppo CTS e Gruppo Spider: Rita Maccagnani, Maruska Palazzi, Ubaldo Ragnoni, Federico Burani, Cinzia Cesaretti, Daniela Zambon, Isabella Palazzi, Daniela Cesarini, Francesca Boiani, Massimiliano Capodagli, Viviana Fabbri, Loretta Mattioli Collaboratrice, Prof.ssa Susanna Testa Prof. Lucio Cottini, Università degli Studi di Udine Collaboratore Francesco Colella Web Counselor Elisa Del Bianco Software Counselor Gianmarco Righi Primo Betatester Gian Marco Colombo Beta Testers Alunni 3G «I.C. Gandiglio»

Editor's Notes

  1. Si viene a formare, in questo modo, un processo circolare in cui dal fatto di affrontare i diversi compiti emerge l’uso sempre più sofisticato di strategie e dall’uso efficace di strategie si forma un corretto stile attributivo e motivazionale, che sostiene il desiderio di apprendere e l’impegno (De Beni e Moè, 2000).
  2. FASI DELLO STUDENTE Borkowski et al. (1992) hanno recentemente illustrato lo svi- luppo metacognitivo in relazione a quanto succede a un bam- bino che riceve un'istruzione di elevata qualità sulle strategie. I. Inizialmente si insegna al bambino a usare una strategia 2. In seguito, il bambino apprende altre strategie e le ripete in molteplici contesti. 3Il bambino gradualmente sviluppa la capacità di selezionare strategie appropriate per alcuni compiti e non per altri 4. scopre importanza di essere strategici e sviluppa un buon senso di autoefficacia. Si impegno no fortuna. 6 Le aspirazioni riguardo al futuro; obiettivi importanti sia a breve che a lungo termine. FASI DELLO STUDENTE Borkowski et al. (1992) hanno recentemente illustrato lo svi- luppo metacognitivo in relazione a quanto succede a un bam- bino che riceve un'istruzione di elevata qualità sulle strategie. I. Inizialmente si insegna al bambino a usare una strategia di apprendimento e attraverso la sua applicazione egli arriva a imparare gli attributi di quella strategia (a ciò si dà il nome di «conoscenza specifica della strategia››). 2. In seguito, il bambino apprende altre strategie ele ripete in molteplici contesti. 3Il bambino gradualmente sviluppa la capacità di selezionare strategie appropriate per alcuni compiti e non per altri, e a su- perare la mancanza di conoscenze attraverso il monitoraggio della prestazione. specialmente quando alcune componenti essenziali della strategia non sono state ancora adeguatamen- te apprese. In questa fase emergono processi di controllo di ordine più elevato. Questo è l'inizio dell'autoregolazione, che è la per lƒapprendimento pianificato e per le abilità superiori di pensiero. Inizialmente, la funzione di questi processi è quella di analizzare il compi- to sottoposto e di selezionare una strategia appropriata; in seguito, nel corso delfapprendimento, il loro ruolo passa alla revisione e al monitoraggio della strategia. 4. A mano a mano che i processi di controllo e strategici si aftinaiio, il bambino comincia a riconoscere Fimportanza e_l utilità generale del1'essere strategici (conoscenza strate- gica generale) e sviluppa un buon senso di autoeflicacia. I bambini imparano ad attribuire i risultati di un buono (e di un cattivo) apprendimento aIl'impegno dedicato all'uso di strategie piuttosto che alla fortuna, e a capire che le abilità mentali possono essere migliorate attraverso azioni dirette da loro stessi. In questo modo, il modello metacognitivo integra gli atti cognitivi (sotto fomia di uso di strategia) con le loro conseguenze e cause motivazionali. Un senso di autoefficacia e il piacere di apprendere derivano da un lavoro strategico Individuale 6 Le aspirazioni riguardo al futuro, più o meno stereotipate, aiutano il bambnio a formarsi un certo numero di possibili Sé. Sla «sperati» che «teinuti››, fomendo l'impuIso per mn- seguue obiettivi importanti sia a breve che a lungo termine, come il divenire «uno studente competente» e in seguito, eventualmente, «un avvocato di successo» (Day, Borkow-
  3. FASI DELLO STUDENTE Borkowski et al. (1992) hanno recentemente illustrato lo svi- luppo metacognitivo in relazione a quanto succede a un bam- bino che riceve un'istruzione di elevata qualità sulle strategie. I. Inizialmente si insegna al bambino a usare una strategia 2. In seguito, il bambino apprende altre strategie e le ripete in molteplici contesti. 3Il bambino gradualmente sviluppa la capacità di selezionare strategie appropriate per alcuni compiti e non per altri 4. scopre importanza di essere strategici e sviluppa un buon senso di autoefficacia. Si impegno no fortuna. 6 Le aspirazioni riguardo al futuro; obiettivi importanti sia a breve che a lungo termine. FASI DELLO STUDENTE Borkowski et al. (1992) hanno recentemente illustrato lo svi- luppo metacognitivo in relazione a quanto succede a un bam- bino che riceve un'istruzione di elevata qualità sulle strategie. I. Inizialmente si insegna al bambino a usare una strategia di apprendimento e attraverso la sua applicazione egli arriva a imparare gli attributi di quella strategia (a ciò si dà il nome di «conoscenza specifica della strategia››). 2. In seguito, il bambino apprende altre strategie ele ripete in molteplici contesti. 3Il bambino gradualmente sviluppa la capacità di selezionare strategie appropriate per alcuni compiti e non per altri, e a su- perare la mancanza di conoscenze attraverso il monitoraggio della prestazione. specialmente quando alcune componenti essenziali della strategia non sono state ancora adeguatamen- te apprese. In questa fase emergono processi di controllo di ordine più elevato. Questo è l'inizio dell'autoregolazione, che è la per lƒapprendimento pianificato e per le abilità superiori di pensiero. Inizialmente, la funzione di questi processi è quella di analizzare il compi- to sottoposto e di selezionare una strategia appropriata; in seguito, nel corso delfapprendimento, il loro ruolo passa alla revisione e al monitoraggio della strategia. 4. A mano a mano che i processi di controllo e strategici si aftinaiio, il bambino comincia a riconoscere Fimportanza e_l utilità generale del1'essere strategici (conoscenza strate- gica generale) e sviluppa un buon senso di autoeflicacia. I bambini imparano ad attribuire i risultati di un buono (e di un cattivo) apprendimento aIl'impegno dedicato all'uso di strategie piuttosto che alla fortuna, e a capire che le abilità mentali possono essere migliorate attraverso azioni dirette da loro stessi. In questo modo, il modello metacognitivo integra gli atti cognitivi (sotto fomia di uso di strategia) con le loro conseguenze e cause motivazionali. Un senso di autoefficacia e il piacere di apprendere derivano da un lavoro strategico Individuale 6 Le aspirazioni riguardo al futuro, più o meno stereotipate, aiutano il bambnio a formarsi un certo numero di possibili Sé. Sla «sperati» che «teinuti››, fomendo l'impuIso per mn- seguue obiettivi importanti sia a breve che a lungo termine, come il divenire «uno studente competente» e in seguito, eventualmente, «un avvocato di successo» (Day, Borkow-
  4. FASI DELLO STUDENTE Borkowski et al. (1992) hanno recentemente illustrato lo svi- luppo metacognitivo in relazione a quanto succede a un bam- bino che riceve un'istruzione di elevata qualità sulle strategie. I. Inizialmente si insegna al bambino a usare una strategia 2. In seguito, il bambino apprende altre strategie e le ripete in molteplici contesti. 3Il bambino gradualmente sviluppa la capacità di selezionare strategie appropriate per alcuni compiti e non per altri 4. scopre importanza di essere strategici e sviluppa un buon senso di autoefficacia. Si impegno no fortuna. 6 Le aspirazioni riguardo al futuro; obiettivi importanti sia a breve che a lungo termine. FASI DELLO STUDENTE Borkowski et al. (1992) hanno recentemente illustrato lo svi- luppo metacognitivo in relazione a quanto succede a un bam- bino che riceve un'istruzione di elevata qualità sulle strategie. I. Inizialmente si insegna al bambino a usare una strategia di apprendimento e attraverso la sua applicazione egli arriva a imparare gli attributi di quella strategia (a ciò si dà il nome di «conoscenza specifica della strategia››). 2. In seguito, il bambino apprende altre strategie ele ripete in molteplici contesti. 3Il bambino gradualmente sviluppa la capacità di selezionare strategie appropriate per alcuni compiti e non per altri, e a su- perare la mancanza di conoscenze attraverso il monitoraggio della prestazione. specialmente quando alcune componenti essenziali della strategia non sono state ancora adeguatamen- te apprese. In questa fase emergono processi di controllo di ordine più elevato. Questo è l'inizio dell'autoregolazione, che è la per lƒapprendimento pianificato e per le abilità superiori di pensiero. Inizialmente, la funzione di questi processi è quella di analizzare il compi- to sottoposto e di selezionare una strategia appropriata; in seguito, nel corso delfapprendimento, il loro ruolo passa alla revisione e al monitoraggio della strategia. 4. A mano a mano che i processi di controllo e strategici si aftinaiio, il bambino comincia a riconoscere Fimportanza e_l utilità generale del1'essere strategici (conoscenza strate- gica generale) e sviluppa un buon senso di autoeflicacia. I bambini imparano ad attribuire i risultati di un buono (e di un cattivo) apprendimento aIl'impegno dedicato all'uso di strategie piuttosto che alla fortuna, e a capire che le abilità mentali possono essere migliorate attraverso azioni dirette da loro stessi. In questo modo, il modello metacognitivo integra gli atti cognitivi (sotto fomia di uso di strategia) con le loro conseguenze e cause motivazionali. Un senso di autoefficacia e il piacere di apprendere derivano da un lavoro strategico Individuale 6 Le aspirazioni riguardo al futuro, più o meno stereotipate, aiutano il bambnio a formarsi un certo numero di possibili Sé. Sla «sperati» che «teinuti››, fomendo l'impuIso per mn- seguue obiettivi importanti sia a breve che a lungo termine, come il divenire «uno studente competente» e in seguito, eventualmente, «un avvocato di successo» (Day, Borkow-
  5. BUON UTILIZZATORE DI STRATEGIE Pressley et al. (1989) proposero il concetto di «buon uti- lizzatore di strategie» : ha set di strategie, di coordinare strategie multiple e di variare le strategie quando il risultato desiderato non viene ottenuto (Pressley, Borkowski e Schneider 1987; Pressley, Johnson, Symons, McColdrick e Kurita, 1989; Pressley, Snydere Cariglia-Bull, 1987). Queste abilità autoregolatorie di livello più elevato producono flessi- bilità e innovazione nell'uso di strategie e sono il cuore delle teorie metacognitive (Weinert e Kluwe, 1987). Le aspirazioni riguardo al futuro, più o meno stereotipate, aiutano il bambnio a formarsi un certo numero di possibili (Day, Borkow- ski, Dietmeyer, Howsepian e Saenz, 1992). MODIFICARE LE STRATEGIE È essenziale che gli insegnanti aiutino gli studenti a ge- neralizzare a nuove situazioni le strategie che via via acqui- siscono. _Così si promuove l’uso autonomo delle stesse (O`Sullivan e Pressley et al., 1990; Ringel e Springer, 1980). Una strategia insegnata in modo appropriato continuerà a es- sere usata nei compiti successivi. anche se spesso in fm-ma modificata. REAGIRE ALLE SFIDE E OPPORTUNITA’ FUTURE Se l`organismo porta in sé un modello in piccolascala della realtà esterna e delle proprie possibilità d azione. è in grado di sperimentare varie alternative, concludere qual è la migliore, reagire a situazioni possibili prima che insorgano. Utilizza le conoscenze di esperienze passate per agire nel presente e nel futuro, e in ogni caso per reagire in maniera molto più completa, sicura e competente alle emergenze che si dovessero presentare. (Craik, 1943, p. 61) La funzione finale assegnata da Craik a un modello opera- tivo - reagire alle opportunità e alle sfide -costituisce forse anche la sua caratteristica essenziale,
  6. BUON UTILIZZATORE DI STRATEGIE Pressley et al. (1989) proposero il concetto di «buon uti- lizzatore di strategie» : ha set di strategie, di coordinare strategie multiple e di variare le strategie quando il risultato desiderato non viene ottenuto (Pressley, Borkowski e Schneider 1987; Pressley, Johnson, Symons, McColdrick e Kurita, 1989; Pressley, Snydere Cariglia-Bull, 1987). Queste abilità autoregolatorie di livello più elevato producono flessi- bilità e innovazione nell'uso di strategie e sono il cuore delle teorie metacognitive (Weinert e Kluwe, 1987). Le aspirazioni riguardo al futuro, più o meno stereotipate, aiutano il bambnio a formarsi un certo numero di possibili (Day, Borkow- ski, Dietmeyer, Howsepian e Saenz, 1992). MODIFICARE LE STRATEGIE È essenziale che gli insegnanti aiutino gli studenti a ge- neralizzare a nuove situazioni le strategie che via via acqui- siscono. _Così si promuove l’uso autonomo delle stesse (O`Sullivan e Pressley et al., 1990; Ringel e Springer, 1980). Una strategia insegnata in modo appropriato continuerà a es- sere usata nei compiti successivi. anche se spesso in fm-ma modificata. REAGIRE ALLE SFIDE E OPPORTUNITA’ FUTURE Se l`organismo porta in sé un modello in piccolascala della realtà esterna e delle proprie possibilità d azione. è in grado di sperimentare varie alternative, concludere qual è la migliore, reagire a situazioni possibili prima che insorgano. Utilizza le conoscenze di esperienze passate per agire nel presente e nel futuro, e in ogni caso per reagire in maniera molto più completa, sicura e competente alle emergenze che si dovessero presentare. (Craik, 1943, p. 61) La funzione finale assegnata da Craik a un modello opera- tivo - reagire alle opportunità e alle sfide -costituisce forse anche la sua caratteristica essenziale,
  7. BUON UTILIZZATORE DI STRATEGIE Pressley et al. (1989) proposero il concetto di «buon uti- lizzatore di strategie» : ha set di strategie, di coordinare strategie multiple e di variare le strategie quando il risultato desiderato non viene ottenuto (Pressley, Borkowski e Schneider 1987; Pressley, Johnson, Symons, McColdrick e Kurita, 1989; Pressley, Snydere Cariglia-Bull, 1987). Queste abilità autoregolatorie di livello più elevato producono flessi- bilità e innovazione nell'uso di strategie e sono il cuore delle teorie metacognitive (Weinert e Kluwe, 1987). Le aspirazioni riguardo al futuro, più o meno stereotipate, aiutano il bambnio a formarsi un certo numero di possibili (Day, Borkow- ski, Dietmeyer, Howsepian e Saenz, 1992). MODIFICARE LE STRATEGIE È essenziale che gli insegnanti aiutino gli studenti a ge- neralizzare a nuove situazioni le strategie che via via acqui- siscono. _Così si promuove l’uso autonomo delle stesse (O`Sullivan e Pressley et al., 1990; Ringel e Springer, 1980). Una strategia insegnata in modo appropriato continuerà a es- sere usata nei compiti successivi. anche se spesso in fm-ma modificata. REAGIRE ALLE SFIDE E OPPORTUNITA’ FUTURE Se l`organismo porta in sé un modello in piccolascala della realtà esterna e delle proprie possibilità d azione. è in grado di sperimentare varie alternative, concludere qual è la migliore, reagire a situazioni possibili prima che insorgano. Utilizza le conoscenze di esperienze passate per agire nel presente e nel futuro, e in ogni caso per reagire in maniera molto più completa, sicura e competente alle emergenze che si dovessero presentare. (Craik, 1943, p. 61) La funzione finale assegnata da Craik a un modello opera- tivo - reagire alle opportunità e alle sfide -costituisce forse anche la sua caratteristica essenziale,
  8. Fortuna: incontrollabile  rinunciatario Abilità: insuccesso va già autostima Impegno: il successo è controllabile La fortuna, al contrario, è una modalità attributiva di tipo esterno, instabile e incontrollabile. (Abramson et al., 1978), che si riferisce ad un atteggiamento rinunciatario, poco propenso a cercare di modificare il corso degli eventi, maturato in seguito alla esposizione prolungata e ripetuta a situazioni negative e reputate come incontrollabili. Lo studente che attribuisce la riuscita all’impegno (attribuzione instabile), rispetto a quello che l’attribuisce all’abilità (attribuzione stabile) è più perseverante nell’eseguire compiti particolarmente difficili. teoria dell'attribuzione di Weiner (1985). l'analisi delle cause alle quali le persone attribuiscono il successo o l'insuccesso delle proprie azioni risulta di fondamentale importanza per determinare l'atteggiamento che assumeranno nei riguardi di vari compiti. Il ritenere che i propri successi o insuccessi siano determinati principalmente dall’impegno personale è una modalità attributiva di tipo interno, modificarsi in relazione al tipo di impegno, controllabile. La fortuna, al contrario, è una modalità attributiva di tipo esterno, instabile e incontrollabile. De Beni e Zamperlin (1997) chi attribuisce il proprio successo all’impegno o all’abilità (locus attributivo interno) è portato ad avere una buona autostima; mentre chi attribuisce il fallimento alla mancanza di impegno o alla propria incapacità ha poca stima di sé, dalla quale derivano senso di colpa e vergogna.
  9. Fortuna: incontrollabile  rinunciatario Abilità: insuccesso va già autostima Impegno: il successo è controllabile La fortuna, al contrario, è una modalità attributiva di tipo esterno, instabile e incontrollabile. (Abramson et al., 1978), che si riferisce ad un atteggiamento rinunciatario, poco propenso a cercare di modificare il corso degli eventi, maturato in seguito alla esposizione prolungata e ripetuta a situazioni negative e reputate come incontrollabili. Lo studente che attribuisce la riuscita all’impegno (attribuzione instabile), rispetto a quello che l’attribuisce all’abilità (attribuzione stabile) è più perseverante nell’eseguire compiti particolarmente difficili. teoria dell'attribuzione di Weiner (1985). l'analisi delle cause alle quali le persone attribuiscono il successo o l'insuccesso delle proprie azioni risulta di fondamentale importanza per determinare l'atteggiamento che assumeranno nei riguardi di vari compiti. Il ritenere che i propri successi o insuccessi siano determinati principalmente dall’impegno personale è una modalità attributiva di tipo interno, modificarsi in relazione al tipo di impegno, controllabile. La fortuna, al contrario, è una modalità attributiva di tipo esterno, instabile e incontrollabile. De Beni e Zamperlin (1997) chi attribuisce il proprio successo all’impegno o all’abilità (locus attributivo interno) è portato ad avere una buona autostima; mentre chi attribuisce il fallimento alla mancanza di impegno o alla propria incapacità ha poca stima di sé, dalla quale derivano senso di colpa e vergogna.
  10. LA STRATEGIA USATA DEVE PIACERE Pressley et al. (1992) hanno sottolineato che sentimenti Interessi, risposte e interpretazioni degli studenti sono fonda- mentali per realizzare un istruzione efficace sulle strategie.
  11. DIRE LA DIDATTICA METACOGNITIVA FUNZIONA CON I BES PERCHE’ EVIDENTEMENTE LE STRATEGIE CHE CONOSCONO NON SONO ADATTE ALLA RISOLUZINE DEL COMPITO Ashman e Conway (1989) hanno messo in evidenza come i soggetti con disturbi dell’apprendimento possano giovarsi di questo approccio metodologico, in quanto uno dei fattori causali alla base delle loro difficoltà sembra essere proprio l’incapacità di usare strategie adeguate alla soluzione del compito. RITARDO MENTALE Possono riflettere su quello che fanno e imparare a controllare la loro attività Vianello e Cornoldi (cfr. Vianello, 1998), di fatto i soggetti sperimentali tendevano ad applicare, con frequenza maggiore rispetto al gruppo di controllo, un’abilità appresa in contesti nuovi. Migliora la motivazione e dell'autostima personale (Palincsar e Brown, 1984; Harris e Pressley, 1991). Autoistruzione e automonitoraccio STOP STOP Cottini La didattica metacognitiva ha dimostrato la sua efficacia sia per l’affinamento di competenze trasversali, come l’attenzione, la memoria, il metodo di studio, che per l’apprendimento di abilità più prettamente curricolari, come la lettura e comprensione del testo, la matematica, la scrittura. Tali riscontri positivi sono stati osservati anche con allievi che presentavano bisogni educativi speciali, in particolari nei deficit d’attenzione con iperattività, nelle difficoltà di apprendimento, nel ritardo mentale e nell’autismo Sulla scorta di questa letteratura (Ashman e Conway, 1989; Ianes, 1990, 1996, 2001; Barnes et al., 1991; De Beni e Pazzaglia,. 1991; Cornoldi et al., 1995; Cisotto, 1998; Cottini e Meazzini, 1997, in stampa; Cottini, 2002d; Pilone e Muzio, 2003) l’educatore che adotta un approccio didattico di tipo metacognitivo può operare a quattro diversi livelli fra loro interconnessi: a) sulle conoscenze relative al funzionamento cognitivo generale; b) sull’autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo; c) sull’uso di strategie di autoregolazione cognitiva; sulle variabili psicologiche sottostanti. a) Autoistruzione L'autoistruzione è definita come la capacità del soggetto di fornire a se stesso le istruzioni verbali necessarie all'esecuzione di un compito. L'elaborazione della strategia deriva da una serie di studi e sperimentazioni effettuati partendo da diverse impostazioni teoriche. Prima di tutto è evidente l'influenza esercitata da Vygotskij (1980, 1990), il quale ha teorizzato, nel suo modello di sviluppo, la situazione del bambino che è inizialmente sensibile alle istruzioni esterne mediate dall'ambiente sociale, per poi progressivamente strutturare una forma di linguaggio verbale interiorizzato (autoverbalismo). Questo viene a costituire un meccanismo evolutivo fondamentale per favorire lo sviluppo del pensiero (si veda il capitolo 3).   b) Automonitoraggio La strategia dell'automonitoraggio prevede che l'allievo controlli le proprie performance annotando i riscontri delle prestazioni personali e la rispondenza di esse al piano d'azione stabilito. Questa tecnica, abbastanza semplice nelle modalità di applicazione, riveste grossa importanza nel processo educativo di allievi con disabilità mentale, in quanto tali individui non sempre sono consapevoli del proprio comportamento, sia esso positivo o negativo. Le modalità di registrazione delle autovalutazioni possono essere molto varie; infatti si va dalla semplice esposizione verbale delle impressioni, all'annotazione di esse su apposite schede, all'utilizzo di vere e proprie check list di automonitoraggio.
  12. DIRE Borkowski, Muthukrishna Appare anche chiaro che l’apprendimento autoregolato necessita di essere accuratamente sostenuto, sia a casa che a scuola, per potersi sviluppare appieno. Il buon utilizzatore di strategie o anche l’ottimo studente ha tutta una serie di abilità, ma anche così è fondamentale che queste sue caratteristiche sono state sostenute dai genitori, dalla scuola e dalla società in generale.
  13. LA DIDATTICA METACOGNITIVA FUNZIONA CON I BES PERCHE’: Ashman e Conway (1989) hanno messo in evidenza come i soggetti con disturbi dell’apprendimento possano giovarsi di questo approccio metodologico, in quanto uno dei fattori causali alla base delle loro difficoltà sembra essere proprio l’incapacità di usare strategie adeguate alla soluzione del compito. Cottini La didattica metacognitiva ha dimostrato la sua efficacia sia per l’affinamento di competenze trasversali, come l’attenzione, la memoria, il metodo di studio, che per l’apprendimento di abilità più prettamente curricolari, come la lettura e comprensione del testo, la matematica, la scrittura. Tali riscontri positivi sono stati osservati anche con allievi che presentavano bisogni educativi speciali, in particolari nei deficit d’attenzione con iperattività, nelle difficoltà di apprendimento, nel ritardo mentale e nell’autismo Sulla scorta di questa letteratura (Ashman e Conway, 1989; Ianes, 1990, 1996, 2001; Barnes et al., 1991; De Beni e Pazzaglia,. 1991; Cornoldi et al., 1995; Cisotto, 1998; Cottini e Meazzini, 1997, in stampa; Cottini, 2002d; Pilone e Muzio, 2003) l’educatore che adotta un approccio didattico di tipo metacognitivo può operare a quattro diversi livelli fra loro interconnessi: a) sulle conoscenze relative al funzionamento cognitivo generale; b) sull’autoconsapevolezza del proprio funzionamento cognitivo; c) sull’uso di strategie di autoregolazione cognitiva; d) sulle variabili psicologiche sottostanti.
  14. Duffy (1990) il semplice possesso di un repertorio di strategie non sufficiente a garantire un apprendimento autoregolato in cui è la flessibilità, piuttosto che il meccanico uso di tecniche, a caratterizzare le azioni cognitive. Come sottolinea Cornoldi (1995), la conoscenza metacognitiva si riferisce alle idee che un individuo ha sviluppato sul funzionamento mentale ed include impressioni, intuizioni, nozioni, sentimenti, autopercezioni. I processi metacognitivi di controllo, invece, riguardano la capacità di verificare l’andamento della propria attività mentale mano a mano che si svolge e di mettere in atto particolari strategie. I modellI metacognitivi  maggiormente utilizzati in ltalia a livello clinico e riabilitativo sono due: il modello di Brown e colleghi (1981; 1983; 1984), e il modello di Borkowski e colleghi (1994) che ha ispirato diversi lavori del gruppo MT di Padova. Per Brown e colleghi la consapevolezza metacognitiva è la conoscenza relativa: al testo (Perché un brano e piir clifficile di altri? Quali sono le caratteristiche che rendono difficile la sua comprensione?)  al compito (Per quale scopo si legge: studio,  divertimento, ricerca veloce di un termine, consultazione?) al soggetto (motivazione, stili cognitivi, ecc.) alle strategie (tipi diversi di strategie da utilizzare per la comprensione e lo studio) (Brown) Con controllo metacognitivo» s’intende principalmente il monitoraggio della propria attività e la valutazione dell'adeguatezza della strategia utilizzata. le abilità di comprensione e quelle metacognitive siano altamente correlate e che quindi al migliorarmento dell'una corrisponda un miglioramento dell'altra (Cacciò, De Beni e Pazzaglia, 1996); sembra quindi possibile affermare che una   didattica metacognitiva abbia un'influenza diretta sulle abilità di comprensione e di studio.
  15. Nella definizione di Cornoldi e Caponi (1991), l’atteggiamento metacognitivo “riguarda la generale propensione a riflettere sulla natura della propria attività cognitiva; 2.1. Lo sviluppo delle conoscenze sul proprio funzionamento cognitivo (cottini) nel bambino normale la teoria della mente cominci a svilupparsi intorno ai quattro anni: capacità di rappresentazione e di meta-rappresentazione. il progressivo sviluppo, strategie cognitive, attraverso le quali gli allievi diventano maggiormente capaci di risolvere i compiti di apprendimento. 7/8 anni Memoria i piani d’azione e i controlli esecutivi consapevolezza circa la natura e l’utilità delle strategie mnestiche che comincia a strutturarsi a partire dagli 8 anni, per poi progredire in maniera abbastanza lineare fino ai 13 anni, quando si verifica un picco molto consistente.
  16. Vieni su www.ctsfano.it a scoprire il metodo di studio metacognitivo e i software per studiare con il computer Iscriviti alla mailing list per essere il primo a sapere conoscere quando avrà inizio l’esperienza «Piattaforma EDU»