4. I PRINCIPI
DELL’INTELLETTO PURO
I Principi dell’Intelletto Puro
Nella “mappa concettuale” è stato trascurato un riferimento agli “schemi trascendentali” ed ai
“principi dell’intelletto”, ma direi che questi ultimi almeno – i quali garantiscono l’oggettività
dell’esperienza – possono essere sintetizzati nell’espressione kantiana secondo cui, nella nostra
rappresentazione della natura, «NON DATUR HIATUS, NON DATUR SALTUS, NON
DATUR CASUS, NON DATUR FATUM». La natura visibile ci appare così come un
complesso di fenomeni in cui sono esclusi il vuoto, l’interruzione di grado, il caso cieco e la
necessità assoluta:
il vuoto in quanto, sulla base delle categorie di quantità, tutte le intuizioni sono “grandezze
estensive” (Assiomi dell’intuizione);
l’interruzione di grado in quanto, sulla base delle categorie di qualità, in ogni fenomeno
esistono “aspetti graduabili” (Anticipazioni della percezione);
il caso cieco in quanto, sulla base delle categorie di relazione, un fenomeno è strettamente
collegato ad altri fenomeni (Analogie dell’esperienza);
e la necessità assoluta in quanto, sulla base delle categorie di modalità, un fenomeno esiste in
una varietà infinita di manifestazioni (Postulati empirici in generale).