2. Vita
Søren Kierkegaard nacque a Copenhagen
il 5 maggio 1813. Educato da un padre
anziano nel clima di una religiosità
severa , si iscrisse alla facoltà di teologia
di Copenhagen , dove fra i giovani
teologici dominava l ‘ ispirazione
hegeliana . Nel 1840 si laureò, ma non
intraprese la carriera di pastore alla quale
la sua laurea lo abilitava. Nel Settembre 1840
si fidanzò con Regina Olsen, che lasciò circa un
anno dopo. Nel 1841 – 1842 fu a Berlino
dove ebbe modo di seguire le lezioni di
Schelling , ma ne rimase profondamente
deluso. Negli ultimi anni della sua vita
attaccò violentemente l'ortodossia
protestante danese sul periodico Il
momento, da lui diretto.
Morì a Copenaghen nel 1855. Oggi è da
molti considerato come l'antesignano
dell'esistenzialismo.
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3. Opere principali
•Il concetto dell’ ironia (1841)
•Aut-aut (1843)- Il diario di un seduttore (1843) [Victor
Eremita]
•Timore e tremore (1843) [Johannes de Silentio]
•La ripetizione (1843) [Costantin Costantius]
•Briciole filosofiche (1844) [Johannes Climacus]
•Il concetto dell’ angoscia (1844) [Vigilius Haufniensis]
•Prefazione (1844)
•Stadi nel cammino della vita (1845) [Hilarius Bogbinder]
•Postilla conclusiva non scientifica (1846)
[Johannes Climacus]
•Il punto di vista sulla mia attività di scrittore
(1846-47)
•La malattia mortale (1849) [Anti-Climacus]
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4. … è anche autore di
•Discorsi religiosi
•Il momento (periodico)
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5. Esistenzialismo
• L'esistenzialismo è un indirizzo del pensiero filosofico che si è
espresso non solo nella filosofia, ma che ha trovato ampio e
significativo spazio anche nella letteratura , nelle arti e nel
costume. Esso insiste sul valore specifico dell'esistenza
individuale umana e sul suo carattere precario, in opposizione
all‘idealismo e al razionalismo. In alcuni rappresentanti ha
un'accentuazione religiosa, in altri ha carattere umanistico e
mondano. Nato tra il XVIII e il XIX secolo ha trovato nel XX
secolo ampio sviluppo e si è diffuso e affermato
principalmente tra la fine degli anni venti e i cinquanta.
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6. Caratteristiche principali del pensiero e
della personalità di Kierkegaard
• La possibilità
• Le alternative dell’ esistenza
• La fede
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7. L’ esistenza come possibilità
Carattere
Esistenza Possibilità negativo e
paralizzante
I rapporti con la Egli vive
famiglia, l’ Implica la NON
sotto il
impegno di REALIZZAZIONE di ciò
segno di
fidanzamento,l’ che è possibile, quindi la
questa
attività di minaccia del nulla
minaccia
scrittore
“scheggia nelle carni”
Carichi di Impossibilità di ridurre la propria
alternative vita a un compito preciso, di
terribili, che scegliere tra due alternative
finiscono per opposte.
paralizzarlo
Free Powerpoint Templates dell’ angoscia”
“ discepolo Page 7
8. “ Quel singolo”
• La filosofia di Kierkegaard intende essere una critica al
sistema filosofico di Hegel.
• Hegel afferma che l' entità protagonista del mondo è quella
razionalità immanente e infinita sovrastante la singolarità
degli uomini che è lo Spirito.
• Kierkegaard invece afferma che il reale protagonista è
l'uomo preso come singolo e non come genere.
• Il singolo è l'uomo posto di fronte all'assoluta libertà del
proprio destino: ogni uomo è di fronte alle scelte che la
vita gli pone di fronte, solo all'uomo spetta decidere
attorno alla sua esistenza.
• Kierkegaard stesso desiderò come epitaffio sulla sua
tomba Quel Singolo, a ricordare l'unicità imprescindibile
della sua stessa vicenda umana.
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9. L’ uomo può vivere in tre modi differenti, chiamati
Stadi dell’ esistenza
Vita estetica Vita etica Vita religiosa
Nell'opera Aut-Aut del 1843, egli presenta l'alternativa fra le prime due
sfere, quella estetica e quella etica. Nell'opera timore e tremore, sempre
del 1843, emerge la terza sfera, quella religiosa. Il filosofo non si
riconoscerà nelle prime due, ma si giudicherà pure inetto alla terza per
via d'una sua “teologia sentimentale" che gli si dimostrerà fallimentare.
Aut-Aut: tra uno stadio e l’ altro vi è un abisso. Ognuno di essi forma
una vita a sé che con le sue opposizioni si presenta all’ uomo come un’
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alternativa che esclude l’ altra. Page 9
10. Alternative dell’ esistenza
Possibilità fondamentali che si offrono all’ uomo
L’ uomo è condotto a scegliere, Kierkegaard NO.
•La sua attività è quella di un
contemplativo: si disse e si credette
poeta;
•Moltiplicò la sua personalità con
pseudonimi in modo da accentuare il
distacco tra se stesso e le forme di vita
di cui parlava.
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11. Vita estetica
• L’ esteta coglie l’ attimo,
fuggevolissimo e
irripetibile.
• Non conosce le cose
banali, insignificanti e
meschine della vita.
• Vive in uno stato di
ebbrezza intellettuale.
• Incessante ricerca della
varietà,di conseguenza
esclude ripetizioni e
monotonia.
• Punto di riferimento è il
Don Giovanni.
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12. Per riagganciarsi all’ altra alternativa possibile ( vita
etica ) bisogna attaccarsi alla disperazione.
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13. Vita etica
•Implica stabilità e continuità che la
vita estetica esclude.
•Parole chiave: Dovere/fedeltà.
•Punto di riferimento è il marito.
•Egli vive del suo lavoro.
•Vive in funzione del futuro.
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14. Lo scacco della vita etica è dunque il pentimento,
che porta di conseguenza a un’ apertura a Dio e
quindi alla vita religiosa.
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15. Vita religiosa
• L’ individuo è assolutamente solo, perchè il suo
unico rapporto è quello con Dio.
• Lo stadio religioso è rappresentato dalla figura
del cavaliere della Fede, da Kierkegaard
identificato in particolare col personaggio di
Abramo.
• L'uomo in questo ambito si rimette
completamente alla volontà di Dio.
• Per obbedire a Dio, Abramo non esita a
sacrificare suo figlio Isacco; l'etica lo
condannerebbe senza dubbio come un
assassino, ma egli è considerato padre della fede
perchè in virtù di essa egli agì e seguì il volere di
Dio.
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16. L’angoscia
• Kierkegaard pubblica Il concetto dell’angoscia (Begrebet
Angest), nel 1844 riprendendo un tema già presente in Timore
e tremore, quello della nozione di possibilità.
• Ogni singolo in ogni stadio dell'esistenza è sottoposto a
questa categoria, ma siccome ogni possibile soluzione è
fenditura verso l'ignoto, ogni scelta crea angoscia.
• Ogni scelta, infatti, si apre davanti al baratro delle possibilità
dove tutto è possibile e una volta compiuta la scelta non c’è
possibilità di ritorno nella condizione di innocenza originaria.
• Questo stato non è di quiete, ma di tensione, di lotta interiore.
• Ma siccome in questo stato non c’è niente con cui
confrontarci, anche questo stato genera angoscia perché
invita lo spirito a sognare, a fantasticare proiettando in avanti
il singolo e generando nel suo spirito sognatore l’angoscia.
• L’angoscia è dunque la situazione psicologica che precede la
scelta, che accompagna la scelta, che non dà pace.
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17. La fede
Portano l’ uomo ad
Impossibilità dell’ io Disperazione aggrapparsi a Dio ( unica
Possibilità del nulla Angoscia possibilità infinitamente
positiva)
Accedendo alla fede il credente decide di abbandonare ogni
comprensione razionale accettando anche l’ “assurdo”. Questo è il
paradosso della fede.
Paradosso perché:
•Per la ragione è un qualcosa di scandaloso e paradossale la fede in un
uomo che è Dio, in un individuo storico che è al contempo metastorico.
•Impensabile (razionalmente) è anche l’ intimo rapporto tra Dio e l’
uomo, infatti Dio è trascendentale, e ciò implica una distanza
incolmabile tra lui e l’ uomo.
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18. Essendo la fede irrazionale,
Kierkegaard critica: Cercano di conciliare ragione e fede.
Kierkegaard afferma che la teologia
1. Hegel e la Chiesa luterana
scientifica cerca di spiegare l’
inspiegabile.
Insisteva sull’ osservanza delle
regole esteriori.
2. La chiesa danese
Secondo Kierkegaard la religione
è fondata sul rapporto diretto tra
uomo e Dio.
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